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La Versailles italiana… tra le regge settecentesche che competono apertamente con la grandiosità di

Versailles vi è quella di Caserta, costruita per Carlo di Borbone che, a seguito della guerra di
successione polacca, aveva ottenuto il titolo di Re di Napoli e di Sicilia.
Come il modello francese, il complesso assolve alla duplice funzione di residenza reale e sede
amministrativa dello Stato, ma se ne differenzia per l'aspetto molto più unitario: esso è costituito da
un CORPO DI FABBRICA PERIMETRALE RETTANGOLARE scandito all'interno da due
BRACCI TRASVERSALI che si intersecano a croce a formare quattro vasti cortili.
Il palazzo sorge al termine di un lungo viale rettilineo, appositamente tracciato, che prende avvio
dalla capitale, Napoli; il viale determina l'asse di simmetria su cui è impostato il vastissimo
quadrilatero della reggia (circa 47000 mq) e segna la direzione della scenografica fuga prospettica,
che attraversa il giardino per concludersi sulle pendici della collina retrostante, all'altezza di una grotta
da cui scaturisce l'acqua porta da un acquedotto che da lì scende a cascata nel verde.
Per la rigida simmetria, l'aspetto lineare e compatto dei volumi, la monotonia dei prospetti, l'edificio
è stato spesso giudicato classicista. Molti tratti tuttavia lo rendono vicino alle regge barocche, in primo
luogo:
l'asse ideale che congiunge con Napoli - la pianta quadrata snodata da quattro braccia
interstiziale - vestibolo ottagonale che ridistribuisce i flussi - la facciata assolutamente
equilibrata forata per illuminare le 108 stanze
Pianta della volta del vestibolo superiore: notiamo come solo la parte centrale sia costituita da un
ottagono perfetto, quella esterna no, per poter ottenere spazi quadrati nella zona degli ingressi agli
appartamenti ed alla cappella. L'organizzazione degli spazi tesa a porre idealmente ogni cosa sotto lo
sguardo del sovrano eliminando qualsiasi ostacolo sul corridoio assiale che taglia longitudinalmente
l'edificio e inserendo a metà del percorso uno scenografico vestibolo ottagonale che permette la vista
di spingersi contemporaneamente nei quattro cortili.
In secondo luogo la sovrabbondanza degli ambienti, che includono il monumentale scalone reale,
posto a occupare un intero ambiente come a Versailles, le infilate degli appartamenti reali, uffici e
servizi distribuiti su ben 5 piani fuori terra (3 maggiori e 2 mezzanini), un’altezza complessiva di 36
m; la volta è stata dipinta da Gerolamo Starace e rappresenta "LA REGGIA DI APOLLO", ed ha
un oculo centrale, in quanto al di sopra di esso vi è uno spazio destinato all'orchestra che suonava
quando il re saliva lo Scalone.
La scelta di creare una doppia cupola probabilmente deriva da quella de LES INVALIDES: tale
modello consentiva di suddividere meglio lo spazio interno; consentiva di aumentare l'altezza e
quindi renderla visibile da lontano fino a farla diventare un simbolo; l'intercapedine tra le due Cupole
permetteva di nascondere le strutture interne che reggono Le Cupole.
E ancora, per la fastosità degli ambienti destinati alle apparizioni pubbliche del re, come la cappella
e il teatro di corte.
L’impatto visivo è immediato e folgorante per chiunque attraversi il cannocchiale per la prima volta:
la breve scalinata iniziale, è limitata da due pilastri del vestibolo, e sovrastata da un grande arco
(avente la stessa inclinazione della scala) ci spinge inevitabilmente alla salita.
Ora inizia il gioco percettivo del Vanvitelli: salendo lo scalone (gradini larghi 8m e fatti di un solo
pezzo di pietra lumachella di trapani), noteremo le pareti laterali di marmo che, illuminati dal
riflesso delle invisibili finestre superiori, danno luce allo scalone e contemporaneamente ci
portano a guardare solo verso l’alto e mai lateralmente. La luce dei grandi finestroni laterali si
raccoglie nella immensa volta che a sua volta la riflette verso il basso.
GIARDINO ALL’ITALIANA: basato sulla geometria e sull’ordine
GIARDINO ALL’INGLESE: più confusionale per far leva sul concetto di timore, sentire
l’improvviso sconcerto
GIARDINO ALLA FRANCESE: unione degli altri due tipi di giardino

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