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Il Progetto M9 Presentazione promossa dalla Fondazione Gianni Pellicani

all’interno del ciclo di conferenze Idee per Mestre


Nuovo polo culturale
e Museo del Novecento Lunedì 1 dicembre 2008
di Venezia-Mestre Centro Culturale Candiani

in collaborazione con
Se voglio fare una passeggiata in mezzo Una città come Mestre, che ha l’ambizione
all’arte del passato ho Venezia, e le potenzialità per essere uno dei grandi
se voglio vedere una mostra internazionale centri metropolitani italiani, ha il diritto
c’è Palazzo Grassi: vorrei che qui ci fosse e il dovere di dotarsi di un museo di qualità.*
quello che non c’è neanche a Venezia.* * Risposte di alcuni intervistati residenti a Mestre. Indagine IPSOS, marzo 2008
1. Lo scopo del progetto
1.1. L’iniziativa
1.2. L’innovatività del progetto

2. L’intervento
2.1. L’articolazione del progetto
2.2. La sede: dimensioni e destinazioni d’uso

3. Il Museo del Novecento


3.1. Le finalità
3.2. Il concept museografico
3.3. I contenuti: le 5 sezioni tematiche

4. Il progetto al 30 novembre 2008

5. Alcuni risultati daLL’indagine IPSOS

6. Collaborazioni

7. Contatti
1. Lo scopo del progetto
1.1.  L’iniziativa
La decisione della Fondazione di Venezia di realizzare il progetto M9 nel centro di Mestre
ha iniziato a delinearsi a partire dal secondo semestre 2005. Tale intervento si inserisce
nell’ambito delle esperienze nazionali e internazionali di rigenerazione urbana, che hanno
saputo utilizzare le istituzioni culturali come leva di sviluppo civile, economico e sociale del
territorio, come strumento di identificazione comunitaria e di integrazione intergenerazio-
nale, etnica e confessionale.

Il progetto intende promuovere la creazione di:


- uno spazio nel centro di Mestre, la cui qualità architettonica possa contribuire a valoriz-
zare un’area in fase di profonda trasformazione;
- un polo culturale dotato di funzioni (Museo, Centro espositivo polifunzionale, Audi-
torium, Mediateca-Archivio del ’900), attività (mostre, incontri, convegni) e servizi (bar-
caffetteria, ristorante, libreria), che offra continue occasioni di incontro, dibattito, appren-
dimento e riflessione, divenendo un luogo di aggregazione e un fattore di identificazione
civica;
- un centro di produzione culturale innovativo, in linea con le più interessanti esperienze
estere e in grado di proporsi come caso di eccellenza nazionale.

Non si tratta pertanto di un museo tradizionale, ma di un articolato complesso di funzioni,


inserite in un progetto integrato di riqualificazione urbanistica che intende:
- restituire alla cittadinanza un’area nevralgica, recuperando spazi degradati e rendendo
pubblici luoghi e percorsi che non sono mai stati conosciuti e fruiti dalla collettività;
- far convivere gli edifici storici con nuove architetture di pregio;
- dotare la città delle attività culturali e dei servizi propri delle realtà più avanzate e all’altez-
za delle aspettative di quanti risiedono in un’area metropolitana di quasi 200.000 abitanti,
collocata in una delle zone più densamente popolate d’Europa;
- creare un polo all’avanguardia per la qualità del progetto culturale e la gamma dei servizi
offerti.
1.2. L’innovatività del progetto
In Italia non esiste, ad oggi, un polo culturale come quello ipotizzato per Mestre.
Il “laboratorio” mestrino, in virtù della sua esemplarità, potrebbe divenire un caso eccel-
lente, in grado di trascendere i confini locali e regionali, superando i limiti che caratterizza-
no in negativo il dibattito museologico e museografico nazionale, e in particolare:
- l’attenzione, forse eccessiva, al passato e alla tradizione, che ha portato troppo spesso a
considerare l’Italia una “nazione-museo”, sottovalutando l’importanza di una riflessione
lucida e attenta sul futuro;
- la sovrastima dei musei artistici e archeologici che, nel nostro Paese, assorbono la maggior
parte delle risorse, essendo concepiti come volani di attrazione turistica. All’estero, invece,
queste tipologie costituiscono solo il 30% della popolazione museale, mentre il restante
70% nasce per servire le comunità locali e si occupa pertanto dei temi più vari: dalla tecno-
logia alla scienza, dalla robotica all’informatica, dal design all’architettura e all’urbanistica,
dall’alimentazione ai nuovi media;
- una certa reticenza ad osare: dei nuovi musei inaugurati dagli anni ’70 ad oggi (circa 500
in Italia contro gli oltre 6.000 nella sola Germania), la maggior parte è dedicata a collezioni
storiche, artistiche, etnografiche e archeologiche ed è ospitata in architetture storiche re-
staurate e convertite a funzioni espositive, piuttosto che in edifici progettati ex novo.

Appare evidente la distanza tra gli orientamenti italiani e le tendenze museologiche e mu-
seografiche comuni al resto d’Europa e al Nord America, dove da anni si è affermato un
nuovo modello museale, capace di:
- stimolare il senso critico dei propri visitatori, portandoli ad interrogarsi sul senso dei
fenomeni attuali e sui possibili sviluppi futuri;
- mettere in scena la storia sociale, culturale, economica e politica del ’900;
- prestare grande attenzione al patrimonio culturale del ’900, utilizzando supporti e ma-
teriali tipicamente novecenteschi (come fotografie e materiali audiovisivi) per narrare la
storia del cinema, della televisione, della radio, dell’editoria, del design, dell’architettura,
della moda, della fotografia, della pubblicità;
- focalizzare l’attenzione sui pubblici scolastici e familiari, anche attraverso l’utilizzo inten-
sivo delle nuove tecnologie;
- accostare alle funzioni espositive una serie di altre attività culturali.

M9 si è ispirato a questo modello.


2. L’intervento
2.1. L’articolazione del progetto
Il progetto M9 interessa un’area di oltre 8.000 mq, collocata nel centro di Mestre nella zona
compresa tra le vie Poerio, Brenta Vecchia e Pascoli.

Qui la Fondazione intende realizzare:

- il Museo del Novecento, dedicato alle grandi trasformazioni sociali, economiche, urbani-
stiche, ambientali e culturali del XX secolo;
- uno spazio espositivo polifunzionale, che ospiterà esposizioni temporanee, attività forma-
tive e educative, eventi sociali;
- un Auditorium in cui si potranno tenere incontri, convegni, proiezioni e altri eventi comunitari;
- una Mediateca-Archivio del ’900, in cui sarà possibile consultare filmati, registrazioni audio-
visive, materiali radiofonici e sonori, archivi fotografici e testuali in formato elettronico;
- diversi servizi al pubblico: bar-caffetteria, ristorante, libreria;
- verde pubblico attrezzato.

In tal senso l’articolazione del progetto consentirà di lavorare su pubblici, periodi e temi
diversi, così riassumibili:

Sezione Funzione Caratteristiche


Museo del Novecento Esposizione Museo interattivo,
della collezione permanente con frequenti rotazioni

Centro espositivo Esposizioni Focus su mostre per


polifunzionale temporanee bambini, fotografia, radio,
cinema, televisione, editoria,
design, architettura, life-style
e altri temi contemporanei

Auditorium Convegni, conferenze, Focus su temi di attualità


presentazioni di libri, e produzioni culturali
dibattiti contemporanee di alta qualità

Mediateca-Archivio Mediateca no-paper Focus su beni culturali
del ’900 e archivio digitale del ’900 e storia del Novecento:
fonti rare
2.2. La sede: dimensioni e destinazioni d’uso
L’area acquisita dalla Fondazione di Venezia, attraverso le società strumentali Polymnia
Venezia S.r.l. ed Eliconie S.r.l., comprende tre lotti, inclusi in un “piano di recupero di
iniziativa pubblica” già promosso dal Comune di Venezia.
Il progetto architettonico relativo a M9 riguarderà sia il Lotto 1, che sarà interessato da in-
terventi di ristrutturazione, sia il Lotto 2, in cui è praticabile un intervento di abbattimento
con ricostruzione.
Il Lotto 3 manterrà le attuali destinazioni d’uso direzionali e commerciali, garantendo l’in-
tegrazione e l’armonizzazione di tutta l’area.

1
lotti di proprietà della Fondazione di Venezia

3
8.352 mq
1. ex Caserma Matter
3.254 mq
Acquistato il 13 febbraio 2007 da Eliconie S.r.l.
2. ex Caserma Pascoli
3.263 mq
Acquistato il 13 giugno 2007 da Polymnia Venezia S.r.l.
3. ex Proprietà Volpato
1.835 mq
Acquistato il 30 settembre 2008 da Polymnia Venezia S.r.l.

Le verifiche condotte negli ultimi due anni hanno evidenziato l’inadeguatezza dell’ex Ca-
serma Matter ad ospitare il Museo: non solo il regime vincolistico comporta forti limitazio-
ni di carattere progettuale, ma l’edificio presenta problemi strutturali (portanza ridotta dei

2
solai, altezza limitata dei soffitti, scarsa larghezza delle stanze, problemi di accessibilità) che
lo rendono inadatto alla trasformazione museale.
Per questo motivo, la Fondazione ha intenzione di realizzare nel Lotto 2 un nuovo edificio
di grande qualità architettonica, dotato delle caratteristiche funzionali proprie dei musei
moderni. In questo edificio, la cui progettazione verrà affidata al vincitore di un concorso
internazionale, verranno collocati tutti gli spazi legati al Museo del Novecento.
Il progetto architettonico dovrà:
- riqualificare l’area (immobili, servizi, accessi, percorsi, illuminazione notturna, verde pub-
blico, sicurezza), offrendo un contributo determinante al rilancio del centro di Mestre;
- valorizzare gli spazi dell’ex Caserma Matter, integrandoli con un nuovo edificio di grande
qualità, così da far convivere funzioni e destinazioni d’uso diverse, passato e futuro;
- rispettare l’area esistente, modificandone positivamente l’assetto, l’aspetto e la percezione;
- prestare attenzione alla sostenibilità energetica, all’impatto ambientale e alle esigenze dei
visitatori diversamente abili.
3. Il Museo del novecento
3.1. Le finalità
Pur rammentando che il Museo del Novecento è solo uno dei quattro elementi in cui si
articola M9, è su di esso che si concentrano le maggiori attenzioni.

È pertanto opportuno illustrarne le finalità, che possono essere così sintetizzate:


- raccogliere, analizzare e presentare al pubblico le più significative testimonianze delle
trasformazioni sociali, economiche, urbanistiche e culturali del XX secolo nell’area me-
tropolitana di Venezia, attraverso la tutela, la gestione e la valorizzazione dei beni culturali
del ’900;
- contestualizzare in chiave comparativa le vicende corali del ’900, così da offrire termini di
riferimento utili per comprendere le dinamiche nazionali, europee e mondiali, nelle quali
si sono inscritte le storie locali;
- offrire un approccio alla conoscenza che sia multidisciplinare, multisensoriale e capace di
stimolare nei visitatori capacità critiche, curiosità e desiderio di apprendimento, attraverso
una struttura espositiva interattiva;
- creare un museo capace di trasformarsi grazie alle relazioni instaurate con ogni singolo
visitatore (fisico e virtuale), nella prospettiva di una continua evoluzione dell’esperienza
di fruizione.
3.2. Il concept museografico
Negli ultimi anni è decisamente cambiato il modo di percepire il cambiamento: si vive
un’accelerazione della storia e, poiché il presente sfugge, gli oggetti che le memorie collet-
tive vorrebbero tramandare fanno parte di un passato sempre più recente e sempre meno
condiviso. Questa situazione fa sì che i musei siano chiamati a occuparsi di epoche storiche
a ridosso della quotidianità, fornendo interpretazioni parziali che non hanno la pretesa o il
coraggio di stabilire gerarchie destinate a durare nel tempo.
Tale fenomeno ha provocato un deciso cambiamento nelle strategie museologiche e negli
indirizzi museografici: non sono più fondamentali i singoli oggetti e la loro stabile colloca-
zione all’interno di immutevoli sistemi classificatori, ma l’inserimento in contesti interpre-
tativi aperti, che non forniscano più una lettura canonica e certificante, ma suggeriscano ai
visitatori diverse linee interpretative.
Il visitatore, da destinatario passivo, è diventato così un soggetto attivo, a cui viene lasciata
un’ampia libertà di scelta e, in qualche misura, una parola che non è mai l’ultima.

In linea con gli orientamenti appena descritti, il Museo del Novecento tutelerà il pluralismo
delle interpretazioni storiche e delle prospettive di indagine, fornendo strumenti d’analisi
che assicurino la massima libertà ai visitatori.
Nel Museo il pubblico sarà il protagonista attivo di un’esperienza di apprendimento emo-
zionante e coinvolgente. L’interattività non è il fine ultimo della visita, ma il mezzo attraver-
so il quale si desidera che l’esperienza s’imprima in modo significativo nella memoria del
visitatore, stimolandolo a ripeterla e a considerare il museo come un’istituzione in progress,
attenta a rinnovare i contenuti e le motivazioni di visita, attraverso:
- elevata presenza di immagini, filmati e materiali audio, direttamente selezionabili dai
visitatori;
- forti investimenti su allestimenti scenografici e ricostruzioni emotivamente coinvolgenti;
- costante interazione tra opere, installazioni e visitatori nella logica hands-on e percorsi
strutturati in modo non lineare (story line non deterministica): le opere e le storie vengono
narrate lasciando ampio spazio alla possibilità di creare percorsi e situazioni di visita per-
sonali e personalizzabili;
- utilizzo di strumentazione ad alta e a bassa tecnologia nella logica dei mix-media (video-
ambientazioni, ricostruzioni di suoni, odori, spazi con temperature particolari);
- possibilità che i visitatori cambino il museo mentre lo visitano, lasciando delle tracce (opi-
nioni, ricordi, materiali aggiuntivi, messaggi, annunci), e che portino con sé ricordi tangibili:
stampe, suoni, immagini e testi che potranno scaricare in loco o inviare al proprio indirizzo
di posta elettronica.
In tal senso, il Museo del Novecento e le sue collezioni si ispireranno ai modelli di edutain-
ment più intelligenti, che coniugano apprendimento e divertimento, attraverso allestimenti
interattivi, capaci di stimolare non solo la vista, ma tutti i sensi degli spettatori.
3.3. I contenuti: le 5 sezioni tematiche
L’esposizione permanente del Museo si articolerà in cinque sezioni tematiche:

1. storia sociale: individui, gruppi e società


2. storia economica: lavoro, economia e stili di vita
3. storia urbana: architettura, urbanistica e infrastrutture
4. storia della cultura: istruzione, cultura e tempo libero
5. storia dell’ambiente: ecosistema, paesaggio, territorio

Esse saranno liberamente fruibili dai visitatori, i quali potranno creare a proprio piacimen-
to il loro percorso di visita.
Ciascuna sezione tratterà le vicende di Mestre, Marghera, Venezia e dell’area lagunare,
collocandole all’interno di un contesto interpretativo di più ampio respiro, incentrato sulle
grandi trasformazioni del Novecento italiano, europeo e mondiale: dall’industrializzazione
all’urbanizzazione e all’abbandono delle campagne, dalla crescita demografica all’evoluzio-
ne del tenore e degli stili di vita, dal cambiamento delle strutture familiari alle innovazioni
politiche e sociali.

Ciascuna sottosezione tratterà vicende e dinamiche locali, regionali, nazionali e interna-


zionali: quelle locali e regionali dovranno fornire termini di riferimento puntuali, mentre
quelle nazionali e internazionali avranno il compito di tracciare il quadro generale, utile a
fini comparativi.

Le sezioni saranno costituite utilizzando i beni culturali che hanno documentato tali cam-
biamenti (fotografie, diapositive, materiali a stampa, incisioni radiofoniche, cinedocumen-
tari, ricerche di storia orale, interviste, spezzoni di telegiornali, film, materiali audiovisivi
prodotti da imprese e sindacati, telegiornali), coinvolgendo le realtà territoriali che hanno
già operato in tali campi.

Nel contempo, il percorso espositivo permanente e il programma delle mostre temporanee


includeranno l’esposizione di manufatti originali (opere d’arte, oggetti di design e d’arreda-
mento, macchinari, prototipi, oggetti d’uso quotidiano) e riproduzioni (plastici, fotografie
di grande formato, ricostruzioni animate e in 3D, video-installazioni e exhibit speciali).

I percorsi di visita presteranno grande attenzione al multilinguismo, alla multiculturalità e


alle esigenze dei visitatori diversamente abili, con soluzioni museografiche particolarmente
sensibili alle esigenze di tutti i pubblici.
4. Il progetto 5. Alcuni risultati
al 30 novembre 2008 daLL’indagine IPSOS
Cronistoria Dall’indagine condotta nei primi mesi del 2008 dall’istituto di ricerca IPSOS, per conto
della Fondazione di Venezia, su un campione di 800 residenti a Mestre e 200 residenti nei
- Novembre 2007: costituzione dell’Ufficio Museo e del gruppo di lavoro da parte della comuni della prima cerchia (Marcon, Mogliano Veneto, Spinea, Martellago, Mira, Mirano,
Fondazione di Venezia Quarto d’Altino) è emerso che:
- 16 aprile 2008: consegna dell’ex Caserma Matter da parte del Demanio Militare - oltre l’80% degli intervistati residenti a Mestre si dichiara molto interessato al progetto
- Maggio 2008: inizio dei lavori e affidamento degli incarichi per le analisi preliminari su M9 nel suo complesso;
edifici e terreni - il 91% degli intervistati residenti nella prima cerchia dichiara che si recherebbe a Mestre
- Luglio 2008: avvio dell’iter per la sottoscrizione di un Accordo di Programma ai sensi per visitare il futuro M9;
della L.R. 35/2001, con il coinvolgimento dei soggetti interessati in Conferenza dei Servizi - per il 63% dei mestrini intervistati, la realizzazione di M9 migliorerebbe l’immagine della
città e la renderebbe culturalmente più vivace e affermata;
- per il 62% dei mestrini intervistati, M9 contribuirebbe alla formazione e all’istruzione
Attività concluse al 30 novembre 2008 dei giovani;
- per il 59% dei mestrini intervistati, M9 migliorerebbe la vita sociale dei cittadini.
- Ricerche scientifiche preliminari: analisi di 450 progetti architettonici e 70 budget, sche-
datura di 65 musei internazionali
- Indagine IPSOS sulla qualità della vita a Mestre, sulle aspettative culturali dei cittadini e
sulla percezione attuale del progetto M9
- Campagna fotografica per la documentazione dello stato di fatto
- Indagini preliminari su edifici e terreni
- Indagini per la bonifica da residuati bellici
- Messa in sicurezza e sanificazione degli edifici: rimozione e smaltimento di oltre 1,5 ton-
nellate di guano, disinfezione dei locali, sfalcio della vegetazione infestante, demolizione di
controsoffitti pericolanti, smaltimento delle macerie ingombranti
- Raccolta della cartografia e elaborazione del rilievo architettonico
- Preparazione del bando di concorso e delle simulazioni architettoniche

attivitÀ che Si concluderanno entro fine dicembre 2008


- Analisi geotecniche su terreni, acque e fondamenta degli edifici
- Stesura della relazione strutturale sull’ex Caserma Matter

Al 30 novembre 2008, sul progetto M9 sono state coinvolte circa 120 persone, oltre 20
imprese e 3 centri di ricerca universitaria.
6. Collaborazioni
Si ringraziano per il lavoro svolto e per i contributi ad oggi apportati al progetto:

Circe - Centro di servizi Interdipartimentali di Rilievo, Cartografia ed Elaborazione, Uni-


versità IUAV di Venezia / LAr - Laboratorio di Ricerca in Progettazione Architettonica,
Università IUAV di Venezia / Nesting S.c.a.r.l. - Società di Ingegneria dell’Innovazione
per il Nord-Est di Fondazione di Venezia, CEFRIEL e Università Ca’ Foscari di Venezia /
Ad Hoc Communication Advisors S.r.l. / OgilvyOne Worldwide S.p.A. / Studio ORCH /
Studio Camuffo / IPSOS Public Affair S.r.l. / Favero&Milan Ingegneria S.p.A. / Benetaz-
zo Spazioverde S.r.l. / Biotto Mario & C. S.n.c. / Bird Service S.n.c. / Engineering S.r.l. /
Fo.Ro. S.r.l. / Gedil Costruzioni S.n.c. / Geotecnica Veneta S.r.l. / R-B Disinfestazioni S.r.l.
/ Mesa S.r.l. / Studio Legale Biagini

Preme sottolineare la consonanza di intenti, la condivisione del percorso scientifico e il


sostegno costante garantito allo sviluppo del progetto M9 da parte dei rappresentanti del
Comune e della Provincia di Venezia, della Regione del Veneto, della Soprintendenza per i
beni architettonici, per il paesaggio e per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantro-
pologico di Venezia e Laguna e della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici
del Veneto.
7. Contatti 1

Fondazione di Venezia
Ufficio Museo
tel. 041 2201284
museo@fondazionedivenezia.org
www.fondazionedivenezia.org
2
Ufficio Stampa
Ad Hoc Communication
tel. 02 7606741
info@adhoccommunication.it 3
www.adhoccommunication.it

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1. Municipio
2. Centro Culturale Candiani
3. Piazza Ferretto
4. Teatro Toniolo
5. Duomo di Mestre
6. Centro “Le Barche”
Fotografie di Studio ORCH. 7. Piazza XXVII Ottobre già Piazza Barche
SI RINGRAZIANO

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