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Gli Speciali di Ship2Shore www.ship2shore.

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Naval Design
Numero 9, supplemento al n.27/2009 del 6 Luglio 2009 - Direttore Responsabile: Angelo Scorza
INDICE

2/3 - Le Città Galleggianti di De Jorio

4 - Garroni Carbonara esporta l’ecologia in Oriente

5 - La rivoluzione dello Studio Ruggiero

6/7 - I terminal crociere guardano agli spazi d’Oriente

7 - La Arrredamenti Porto che trasforma gli yacht in gioielli

8 - L’arredamento di lusso parla veneto

Giuseppe De Jorio 9 - Shipping Innovation: il manuale per la competitività

10 - Il design premia Celebrity Cruises

L
ontano dalle luci della ribalta e dai riflettori 11 - Tre professionisti varano il Design management
della notorietà, disegnano, progettano,
studiano, inventano e creano. Sono 12 - I 111 anni di Gerolamo Scorza
loro a far navigare sugli oceani di tutto
il mondo lo stile del Made in Italy. Sono
loro a varare soluzioni tecnologiche per motori 13 - Il gruppo crescendo sceglie Genova
sempre più potenti, più sicuri e meno inquinanti.
Sono ancora loro, con l’impegno di una ricerca 14 - L’ingegneria navale dei sinistri
continua e appassionata, a trovare nuovi materiali
per imbarcazioni più leggere, più moderne, ma
sempre ricche della secolare esperienza marinara 15 - SPLINE, l’esperienza antica progetta il futuro
italiana. Ship2Shore dedica lo Speciale numero
9 ai campioni del design navale, capaci come le 16 - Il futuro dell’ingegneria navale si chiama CETENA
grandi firme della moda a costruire fascino ed
eleganza; e lo dedica agli ingegneri e tecnici, che,
innovativi e coraggiosi come i ‘maghi’ della Ferrari, 17/18 - La tecnica navale italiana chiama l’Adriatico
trasformano le sale macchine dei giganti del mare
in gioielli pulsanti quasi motori da Formula uno... 18 - Genova tra Spagna e Danimarca
Il supplemento, edito dalla nostra Testata,
accompagna alla scoperta di uomini e donne che,
con la loro intelligenza e il loro lavoro, offrono un 19 - Le avarie dei pod propulsivi Mermaid
contributo decisivo allo sviluppo dello shipping e
alla crescita dell’economia nazionale. 20 - L’off-shore di Carmelo Vaccara
Giuseppe de Jorio, padre nobile del naval
design, non sarà famoso come gli stilisti che
vestono attrici e modelle, ma con le navi che ha 21 - Gasiere e chimichiere Made in Tuscany
disegnato, ha insegnato a milioni di crocieristi
a conoscere e amare lo stile e la cultura italiani, 22 - Navi da crociera e megayacht ‘firmati’ TMT
regalando loro vacanze indimenticabili. Il gruppo
Zago ha inventato le cabine prefabbricate, che
dimezzano i tempi di costruzione, e arreda gli 23 - Il Genovese che studia l’Andrea Doria
yacht come gioiellerie di Cartier. Interprogetti
esporta nel mondo l’ingegneria navale italiana; il 24 - Carene NAOS per il ferry dei vichinghi
Centro studi Cetena progetta il futuro; l’ingegner
Mario Nattero studia l’utilizzo dell’alluminio per gli
scafi, senza dimenticare le vele; lo studio Garroni
Carbonara fa conoscere l’ecologia all’Oriente;
articoli a cura di Irene Parmeggiani
Elisabetta Ruggiero ha creato la motovedetta che
non si rovescia mai e rivoluzionato la navigazione
sui laghi. Le eliche non convenzionali di SINM
promettono risparmi di combustibile fino all’8 per
cento. Ed altri ancora hanno da dire la loro… Gli Speciali di Ship2Shore
Il supplemento di Ship2Shore è davvero Speciale. Redazione Servizi Speciali di Ship2shore - speciali@ship2shore.it
Buona lettura. Direttore Responsabile: Angelo Scorza - direzione@ship2shore.it
Angelo Scorza Ship2Shore - www.ship2shore.it
Direttore responsabile Via Felice Romani 8/2a, 16122, Genova Tel. 010 2517945 Fax 010 2514853
INTERIORS

Le Città Galleggianti di De Jorio


50 anni di crociera...da Classica a Fantastica!
Nato a Napoli e orgoglioso di essere un architetto di laurea napoletana,
Giuseppe de Jorio è non è solo il chairman di uno degli studi più noti
e prestigiosi del naval design attuale, ma anche è attore e testimone di
cinquant’anni di navigazione internazionale. Lo studio de Jorio nasce nel
1956 a Roma e inizia a occuparsi sia di urbanistica sia di architettura navale,
ma, come ammette lui stesso “il civile è troppo politicizzato e la nautica, per
fortuna, è decollata”. Ad oggi lo studio conta 17 architetti che lavorano alla
realizzazione di alcune tra le più belle navi da crociera del mondo: sono 210 i
progetti firmati da Giuseppe de Jorio e i suoi collaboratori in 53 anni di attività,
gli ultimi venti passati a Genova, dopo il trasferimento nel 1986 dalla Capitale
al capoluogo ligure.
“Sono stato consulente per Costa crociere per più di 18 anni. Nicola Costa
mi mise con le spalle al muro: anche se 3 o 4 giorni a settimana ero a
Genova, in quel periodo stavamo seguendo la Costa Classica e la Costa
Atlantica e una complessa ristrutturazione dell’Eugenio. Contestualmente,
nel 1985, conobbi Aldo Grimaldi all’inaugurazione della Costa Riviera, che
era una nave importante: sebbene lo scafo fosse vecchio, perché era lo
scafo della Gugliemo Marconi, nave a cui io stesso avevo lavorato già nel
1962. La nave venne acquistata da Costa armatori nel 1984 e trasformata
totalmente e integralmente nella nuova Costa Riviera. Era la prima nave ad
avere le caratteristiche di nave da crociera, quelle caratteristiche che poi
hanno acquisito tutti gli altri. Erano state impiegate idee particolari che fino
ad allora nessuno aveva avuto: fu davvero una magnifica rivelazione ed ebbe
un grande successo. Aldo Grimaldi visitò la nave, ne rimase impressionato,
chiese di incontrarmi e mi fece chiamare via radio: ‘scusi – mi domandò – ma
perché non si è mai proposto a noi, alla nostra società?’. ‘Primo perché io
Giuseppe De Jorio con i figli Vittorio e Marco
non mi sono mai proposto a nessuno, e poi voi avete già un architetto, che è
l’architetto Guarello, che stimo e conosco, e non ho mai nella mia vita tentato
di fare lo sgambetto a un collega’. Mi guardò come si guarda un alieno e mi
propose la trasformazione dell’Ausonia, chiedendomi qualcosa di nuovo e con rotta fissa sulla Sardegna. La Sardegna era un meta considerata di lusso:
modernissimo”. il Dottore voleva addirittura che al ponte e ai pavimenti delle cabine, ed erano
Dopo l’Ausonia, Grimaldi commissionò a de Jorio anche 4 ro-ro dedicate alle tante, fosse data una semplice verniciata. ‘Stiamo proprio andando nella
città marinare e coinvolse lo studio anche nell’avventura delle Grandi navi direzione sbagliata. – gli dissi – Nel Nord Europa fanno traghetti che non
veloci: “Nel 1991 Aldo Grimaldi mi disse che stavano preparando un traghetto, avranno il nostro gusto italiano, ma come standard sono molto superiori. Se
molto grande e molto spartano, che potesse portare parecchi passeggeri, lei dice che vuole una cosa spartana, secondo me commette un errore’. Ne
scaturì una forte discussione. Dopodichè lui, che è un uomo intelligente, mi
disse ‘Va bene de Jorio, facciamo come vuole lei’. Da allora Aldo Grimaldi è
considerato il padre del cruise ferry”.
Negli anni Ottanta entrano nello studio di famiglia anche i figli Marco e Vittorio,
rispettivamente project manager di MSC e di Grimaldi: de Jorio Design si
occupa di tutto, dalla progettazione all’arredamento: “ogni tanto la stampa mi
chiama ‘architetto navale’. Non sono un architetto navale, sono un architetto
– sottolinea Giuseppe de Jorio – Il naval architet in inglese significa ingegnere
navale. Noi siamo architetti, non ci occupiamo di fare le linee d’acqua della
carena, ma dell’opera morta, di ciò che viene sopra lo scafo: ci occupiamo
della distribuzione generale della nave, che io chiamo ‘urbanistica navale’,
ovvero la suddivisione di tutti gli spazi, le aree e le destinazioni dei vari
ambienti, sia lungo lo sviluppo dei vari ponti, ma anche ai vari livelli dei ponti.
La definizione di ‘urbanistica navale’ deriva dal fatto che una nave che ospita
5-6 mila persone tra passeggeri ed equipaggio, è in realtà una città, una città
galleggiante: dobbiamo tenere presente come funzionano i ristoranti, i teatri,
le palestre, le piscine, le sale da gioco. L’arredamento è l’ultima cosa”.
Giuseppe de Jorio ha traghettato i liner nel mondo delle navi da crociera,
e li ha trasformati nelle moderne passenger vessel: dal 2000 il prestigioso
studio collabora con MSC, occupandosi della progettazione di ogni singolo
particolare, dal disegno della moquette al design delle insegne d’indicazione,
sviluppando gli ambienti in modo armonico e omogeneo, in pieno stile italiano.

segue a pag.3

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“Lo stile ‘italiano’ è la conseguenza naturale di una


cultura umanistica che fa parte del nostro Dna, delle
nostre radici ed è anche il risultato di esperienze
che derivano dal nostro patrimonio ricchissimo e
inestimabile costituito dalle nostre città e dai nostri
paesi. Tutto questo per forza porta a un risultato. Si
lavora molto sul design non sull’orpello”.
Prova ne è il fatto che la de Jorio Internationl
ha ricevuto a maggio 2009 il Mercurio d’Oro,
prestigioso riconoscimento creato per valorizzare
la capacità e l’impegno di chi contribuisce in
prima persona a formare l’identità di un Paese,
esponendosi alle innumerevoli difficoltà di un
mercato sempre più competitivo e concorrenziale.
Il premio è stato assegnato all’Architetto per la
correttezza commerciale, lo spirito imprenditoriale
e la serietà professionale dimostrati dal gruppo
De Jorio in 50 anni di attività; non è sicuramente il
primo riconoscimento che viene assegnato al prestigioso studio e non sarà volume di traffico è più che dimezzato” – risponde Marco de Jorio. “Il mondo
senz’altro l’ultimo. finanziario e creditizio, invece, è quello che più risente della crisi e ha chiuso
In questo periodo anche la casa editrice svedese ShipPax Information ha completamente i canali, bloccando quelle che sono le potenziali crescite di
assegnato due Award a navi firmate dallo studio, ovvero Msc Fantasia, per settori come quello crocieristico, che è invece in forte sviluppo. La crisi ha
la progettazione degli interni di una nave da crociera, e Cruise Roma, per la ‘selezionato’ la domanda della vacanza e la crociera rimane tra le vacanze
progettazione di un traghetto passeggeri. più convenienti per le famiglie. Nonostante il paradosso della crescita della
Lo studio sta affrontando con relativa serenità il burrascoso periodo domanda di crociere, l’offerta è bloccata dal fatto che manca lo sviluppo
economico che ha investito il mondo marittimo e imprenditoriale: “la crisi ha di nuovi progetti che, come del resto per ogni altro settore, si basa sulla
colpito molto il settore del trasporto merci, le portacontainer soprattutto, il cui disponibilità finanziaria delle banche”.

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Garroni Carbonara esporta


l’ecologia in Oriente
Al via il progetto della NYK Super Eco Ship 2030,
ammiraglia “verde” della NYK LINE
Trent’anni di progetti, trent’anni di architettura internazionale: Garroni
Carbonara è una realtà genovese che sa stare al passo con i tempi e rilancia
la tradizione del naval design passando per l’ecologia. Nata nel 1972 su
iniziativa di Vittorio Garroni, architetto genovese che ha maturato una
notevole esperienza nel settore della progettazione navale, dell’arredamento
d’interni e del restauro, la Garroni Progetti Srl ha all’attivo una collaborazione
importante e consolidata da oltre vent’anni con il cantiere francese Jeanneau,
colosso industriale del Gruppo Bénéteau. Di lunga data è anche il rapporto
con l’Estremo Oriente, ovvero con l’armatore giapponese NYK LINE per la
progettazione delle grandi navi da crociera della loro controllata Crystal Cruise
di Los Angeles.
Nato a Genova nel 1947, Vittorio Garroni ha sempre lavorato fra Parigi e il
capoluogo ligure, alternando la didattica universitaria all’attività progettuale:
l’architetto è stato infatti Ordinario di Disegno dell’Architettura e ha coordinato
l’indirizzo Navale e Nautico del Corso di Laurea in Disegno Industriale presso
l’Università di Genova. La ricerca e l’insegnamento, che hanno contribuito
a mantenere creativo e all’avanguardia lo studio professionale, sono legate
all’esperienza di presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Civile presso Vittorio e Camillo Garroni
l’Università di Messina nel 1984, e di presidente del Corso di Laurea in
Ingegneria Meccanica presso l’Università di Cassino, dal 1985 al 1987.
Parallelamente, a La Spezia, Garroni ha fondato nel 1990 la Scuola Diretta a nuova nave ecologica della NYK Line”. Il colosso NYK ha comunicato di aver
Fini Speciali in Progettazione per la Nautica da Diporto, che ha diretto fino alla lanciato un progetto esplorativo per la realizzazione della NYK Super Eco Ship
sua trasformazione in Corso di Laurea in Ingegneria Nautica, nel 2001. 2030, una nave definita ‘energy-efficient’, con un’emissione di CO2 di gran lunga
Nel 2007 lascia l’Università per dedicarsi a quella che definisce progettazione inferiore rispetto a quelle prodotte oggigiorno dalle navi di simile categoria. Il
nautica, perché spiega: “Vorrei fare una distinzione fra la progettazione navale design è stato creato da MTI , una società satellite interamente di proprietà
e quella nautica: la prima è culturalmente affine all’architettura, mentre la di NYK, incaricata, insieme al designer Garroni Progetti Srl e a Elomatic,
seconda è più vicina al design”. un’azienda finlandese di consulenze esperta di tecnologia marina, di applicare
L’azienda di famiglia, composta da un pull di sei architetti, è ora diretta da al progetto le soluzioni più innovative a livello di design e tecnologie. NYK
Vittorio Garroni insieme al figlio Camillo e può vantare collaborazioni con cantieri Super Eco Ship 2030 dovrà essere in grado di impiegare progressivamente le
prestigiosi quali Benetti, Glastron e Four Winns del gruppo Genmar, Ilver e tecnologie che si realizzeranno entro il 2030. La potenza necessaria a muovere
Zodiac. Rimane il sodalizio con i gruppi Bénéteau e NYK LINE, per il quale lo la nave può essere diminuita alleggerendo lo scafo e riducendone l’attrito con
studio sta seguendo un nuovo progetto: “NYK ha dato il via alla realizzazione l’acqua: la forza di propulsione, inoltre, sarà aumentata con l’uso combinato di
di una nuova portacontainer di circa 400 metri di LOA – spiega Camillo Garroni LNG, cellule solari ed energia eolica, che porterà a una riduzione di CO2 del
– dal design innovativo e con una caratteristica assolutamente unica: sarà la 69% per container trasportato.

A confronto con una portacontainer tradizionale da 8.000 TEU, la NYK Super Eco Ship 2030 presenta delle sostanziali differenze: 

  Conventional Vessel NYK Super Eco Ship 2030

Length Overall 338 meters 353 meters

Breadth 45.8 meters 54.6 meters

Draft 13.0 meters 11.5 meters

Diesel Engine (C heavy oil) Fuel Cell (LNG)


Main power (Fuel)
64 megawatts 40 megawatts
Solar: 1–2 megawatts
Natural power None
Wind: 1–3 megawatts

CO2 emissions* 195 g/TEU-miles 62 g/TEU-miles

*TEU-mile: Unit for the carriage of one TEU a distance of one mile                         

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La rivoluzione dello Studio Ruggiero


Creata la motovedetta che non si rovescia mai. E con
i nuovi traghetti navigare sui laghi è più bello
Ufficio luminoso e affacciato
sul mare, lo Studio Ruggiero
vanta 35 anni di attività e
306 progetti realizzati nel
campo della progettazione e
del design del diporto e non
solo: “Noi facciamo tutto,
dalla progettazione all’interior
design – dice l’architetto
Elisabetta Ruggiero – il nostro
core business sono gli yacht da
diporto: mio padre ha cominciato
35 anni fa a progettare i primi
yacht, i più grandi arrivavano a
mala pena ai 40 metri, perché
la dimensione degli yacht è
cresciuta progressivamente
negli ultimi anni e oggi è
normale parlare di yacht anche
oltre i 100 metri; mio padre ha
iniziato cercando di introdurre in
modo innovativo i criteri propri
dell’ingegneria navale militare
nella progettazione dei primi
yacht in acciaio, utilizzando le
prove in vasca, gli idro test per la
carena, un certo tipo di struttura
trasversale e longitudinale tipica dell’ingegneria chiedono una seconda barca, amici di clienti “Ogni motovedetta è perfettamente stagna,
applicata alla costruzione delle grandi navi in già fidelizzati o appassionati del settore che ideale per il soccorso in mare in condizioni
acciaio militari. Già negli anni Ottanta, il Jonica, scelgono e valutano il nome degli studi in base meteorologiche critiche: è fatta in maniera
una barca all’avanguardia, che aveva addirittura alle referenze e ai feedback positivi che hanno da essere perfettamente stagna e con volumi
uno scafo in alluminio, era leggera e velocissima”. ricevuto. vuoti nelle parti alte, così, anche se si rovescia,
Lo studio Ruggiero nasce come studio di Nel 2007 lo studio Ruggiero ha realizzato, su i volumi vuoti nella parte alta spingono verso
ingegneria e solo successivamente, quando richiesta di Navigazione Laghi, il nuovo traghetto in alto, riportando la motovedetta nella giusta
anche i clienti, per primi, iniziano a richiederlo, Orione: “I traghetti dei Laghi sono vecchi e molto posizione”.
si occupa anche di design navale: “Negli anni piatti: noi abbiamo pensato a un nuovo modo di La crisi economica esplosa nei mesi scorsi non
Settanta era tutto da inventare, adesso i clienti usare il traghetto, che oltre a effettuare il classico ha coinvolto in modo pesante il settore: “La crisi
sono sempre più attenti alle questioni di design servizio di trasporto deve andare incontro ad una la avvertiamo in termini di un rallentamento in
e vengono con idee molto chiare su quello che richiesta turistica sempre più massiccia. Orione contrasto con i periodi precedenti – commenta
vogliono: può anche succedere che, come sta è un traghetto alti e più grosso, con rampe Elisabetta Ruggiero – c’è poi anche un discorso
succedendo con il cantiere TANKOA assieme al che garantiscono l’accessibilità ai disabili, con culturale da tenere in considerazione: la clientela
quale stiamo realizzando un 65 metri, il cliente ristoranti, bar e spazi comuni nuovi e piacevoli – nuova che non ha una grande tradizione,
chieda la vista esterna di Paskowski, il piano spiega l’architetto Ruggiero – Orione ha avuto un preferisce avvicinarsi al diporto comprando un
generale dell’architetto inglese Chipperfield successo pazzesco: ha un gemello, Andromeda, usato che piace. Il concetto del ‘vado, mi faccio
e tutte le ingegnerie dello studio Ruggiero. Ci che verrà inaugurato a maggio 2009”. progettare una barca e aspetto 2-3 anni’, è un
sono anche, viceversa, clienti che vogliono solo Fiore all’occhiello dell’ingegneria dello Studio discorso molto colto per il quale ci vorranno
barche realizzate e seguite interamente da noi”. Ruggiero sono le motovedette auto raddrizzanti ancora alcuni anni prima che i neofiti capiscano
La clientela dello studio è di qualsiasi tipo: CP 314/318 per la guardia costiera, realizzate da che cosa possono davvero volere per loro
cantieri, privati fidelizzati, che tornano e ci Baglietto su progetto studio Ruggiero nel 1984: stessi”.

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I terminal crociere guardano agli spazi d’Oriente


Lo studio Vicini racconta il design dei terminal di Costa
La storia dei Terminal crociere è legata a doppio filo con la storia delle
crociere: lo Studio Vicini, che si occupa di realizzare e progettare il design
di terminal crociere all’avanguardia, è una realtà genovese che è cresciuta
insieme a Costa Crociere: “L’avventura con Costa è iniziata alla fine degli
anni Novanta, quando è arrivato Foschi a Genova – racconta l’architetto
Luigi Vicini fondatore dell’omonimo studio – Noi ci siamo sempre occupati
di ristrutturazioni e il caso ha voluto che seguissi alcuni lavori personali
per Foschi: lui stava già iniziando l’avventura di costruzione di navi nuove
e i progetti, firmati da Joe Farcus, arrivavano tutti dagli Stati Uniti. Stavano
però cercando uno studio che seguisse il refurbishment della Costa
Classica, e ha chiamato noi”.
Andrea Piazza, socio giovane dello studio di architettura, ricorda bene
l’avventura: “Il refurbishment non avvenne mai: mentre noi eravamo a
Liverpool a occuparci dell’allestimento del troncone, la nave da Genova è
partita per Barcellona, e Foschi da Barcellona era in contatto con i nostri
ingegneri che gli dissero di lasciar perdere, perché erano sicuri di perdere
la nave nel caso in cui fosse stata tagliata”. “Si figuri – aggiunge Vicini –
che per far scendere in mare il troncone hanno iniziato a tirarlo con dei
rimorchiatori verso sinistra, e alla fine dell’operazione c’erano 154 punti
di deformazione. Gli ingegneri della Costa decisero di non montarlo e a
Liverpool scoppiò il finimondo: il pezzo era costato 100 miliardi di lire”.
Dopo l’avventura della Costa Classica è seguito, nel 2001, l’allestimento
della Tropicale, fino ad arrivare all’avventura del terminal: “Costa Crociere
aveva capito che investire nei porti e seguirne la gestione direttamente
era un aspetto complementare al business delle crociere – ricorda Vicini
– contestualmente la riforma di legge prevedeva che i porti dessero le ci siamo occupati di tutto, dalla parte urbanistica alla definizione degli
concessioni dei terminal ai terminalisti. Costa era partita con l’idea di allestimenti interni, dagli impianti fino agli spazi di servizio quali bar,
prendere un terminal a Genova, a Genova non gliel’hanno dato e allora si ristoranti e shopping center. In una parte separata del terminal abbiamo
sono rivolti a Savona”. realizzato anche gli uffici di Costa Crociere, che ospitano circa 30 persone,
A Savona era stato inizialmente approvato un progetto di Pedro Bofill e fu che hanno accesso anche a una propria wellness area, con tanto di
successivamente indetta una gara da Costa Crociere e dalla Port Authority palestra”.
di Savona per la realizzazione del terminal crocieristico: “La gara fu vinta Vicini anche sottolinea come uno dei problemi più spinosi sia il tener
da BEA – dice Piazza – uno studio di Miami tra i più famosi al mondo: conto della dinamica dei flussi: “E’ necessario pensare sempre agli spazi a
noi abbiamo seguito la realizzazione perché BEA si appoggiava a uno nostra disposizione: 1.200 auto private che si spostano simultaneamente
studio di Roma, ma noi eravamo di fatto ‘i padroni di casa’ che hanno all’interno dell’area portuale corrispondono a 30 mila metri quadri di
fatto funzionare il terminal e ne abbiamo studiato sia la distribuzione sia superficie. Inoltre noi dobbiamo considerare tre distinti flussi di passeggeri:
gli allestimenti. È stato il primo approccio che noi abbiamo avuto con la quelli che arrivano per la crociera, quelli che hanno finito la crociera e
progettazione di un terminal”. ripartono verso casa, e i transiti, ovvero coloro che si fermano per fare
Lo studio si è così guadagnato il favore e la fiducia del gruppo armatoriale, un’escursione e poi rientrano in nave. Tutte queste categorie devono
che ha affidato ai due architetti genovesi anche la realizzazione del appartenere a flussi differenti. Spesso i flussi si incrociano e noi dobbiamo
terminal di Barcellona, i collegamenti a mare della stazione di Marsiglia e studiare soluzioni ad hoc. Inoltre tutti passeggeri devono essere controllati
la progettazione del terzo accosto a Savona: “ Per il terminal di Barcellona con macchine x-ray. La sicurezza è fondamentale, soprattutto in un porto
come quello di Barcellona che è considerato ‘sterile’, al
contrario di Marsiglia e Savona”.
“Per entrare nel terminal di Barcellona – spiega Piazza –
bisogna passare i controlli anche solo per accompagnare chi
parte. Chi entra è controllato dalla guardia civil spagnola, non
dalla security di Costa crociere. Un terminal sterile significa
avere la necessità di progettare un ingresso più grande...
ecco perché le indicazioni dell’armatore e le regulations
locali sono fondamentali per la riuscita di un progetto”.
Andrea Piazza racconta che lo studio Vicini ha già rivolto lo
sguardo all’Oriente, a Hong Kong e Singapore: “In Oriente
sono le Autorità Portuali a costruire i terminal: noi ci stiamo
preparando per partecipare alle gare che sono aperte a tutto
il mondo. Noi abbiamo il vantaggio che deriva dall’esperienza
che tanti non hanno”.
Anche Luigi Vicini conferma la forza della piccola azienda
genovese che per ora non sembra risentire della crisi dei
mercati: “Hong Kong investirà 240 miliardi di euro per
realizzare quattro nuove stazioni marittime, che andranno
a occupare la vecchia area aeroportuale nel centro della
città: è questo un segno evidente che le crociere si stanno

segue a pag.7

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segue da pag.6

affermando anche nel Far East. Inoltre dobbiamo tener conto che un
terminal realizzato con le logiche imprenditoriali di Costa ha un costo
circa 12 milioni di euro e copre un’area di 10 mila metri quadri. Le stazioni
marittime volute da Hong Kong occupano aree di 25 mila metri quadrati
ciascuna: ciò che mancano sono le indicazioni del terminalista, non certo
gli spazi. Tuttavia siamo ottimisti: fino a 10 anni fa nessuno si occupava
di terminal. Sono poche le città che sono dotate di terminal abbastanza
recenti a parte Miami: Miami ha iniziato subito a costruire terminal
all’avanguardia perché le crociere per i Caraibi sono una realtà da più di

20 anni. In altri luoghi i terminal erano costruiti per le traversate oceaniche,


quando il concetto di viaggio per nave era legato alle migrazioni da un
continente all’altro. In Italia i pochi terminal che esistono sono vecchi e
inadeguati, e solo dalla fine degli anni Novanta è ripartito lo sviluppo di
queste realtà”.

La Arrredamenti Porto che trasforma gli yacht in gioielli


Nel cuore delle riparazioni navali si vara il lusso italiano
Il nome, Arredamenti Porto, è riduttivo per una e lo dobbiamo perciò riadattare secondo quelle
società che sorge nell’area delle riparazioni che sono le dimensioni della barca, le specifiche
navali e opera nel settore del refitting e del cantiere e l’impiantistica. In questo senso,
dell’arredamento da più di vent’anni: “nel 1987 dal punto di vista dell’arredamento, facciamo
Matteo Costaguta rilevò un’azienda che si del naval design, non trasformando in disegni
occupava di arredamento navale. Chiaramente quelli che sono i desideri del cliente, ma
questo settore si è grandemente sviluppato, rendendo attuabili i disegni. A livelli di refitting
ma definirci dei semplici arredatori navali ci sono stati casi in cui abbiamo dovuto
sarebbe riduttivo – spiega Beatrice Paci, a comportarci da cantiere: se il cliente, l’armatore
capo dell’ufficio stampa di Arredamenti Porto o il comandante, ha solo delle idee e manca un
– Ci occupiamo di due attività, il refitting designer dell’armatore, ci occupiamo noi del
e l’arredamento, che abbracciano tutta la disegno e del progetto per la trasformazione”.
richiesta di mercato. Non possiamo definirci Per quel che riguarda gli interni di nuove
né un cantiere navale né un’azienda che fa imbarcazioni, il cantiere crea il prototipo dello
arredamento, tuttavia considerare solo una yacht e gli attribuisce una sigla: a quel punto
delle due fattispecie non ci farebbe giustizia”. nei 4000 metri quadri del laboratorio di Mornese
Arredamenti Porto è generalmente considerata Arredamenti Porto lavora con la tecnica del pre-
come un’organizzazione di successo, dotata montaggio, creando cioè gli stessi ambienti a
di attrezzatura e tecnici in grado di portare misura reale che una volta finiti e approvati dal
avanti progetti molto complessi, lavorando con Matteo Costaguta cliente si monteranno a bordo: “Si va a bordo
tutta una serie di realtà esistenti nell’area delle quando la barca è solo una struttura – spiega
riparazioni navali che con Costaguta hanno un Muriel Biby – si prendono tutte le misure e noi
rapporto ventennale. “Una delle caratteristiche disposizione 2000 metri quadrati di laboratori possiamo cominciare a costruire tutto l’arredo
dell’azienda è il fatto che lavorare da tanti attrezzati per qualunque lavoro di falegnameria, interno prima che a bordo siano state fatte
anni con gli stessi fornitori, facilita l’attività – ebanisteria, verniciatura e tappezzeria lungo tutte le compartimentazioni e siano stati finiti gli
aggiunge Paci – Inoltre il fatto di poter guidare banchina a Genova, in grado di gestire e impianti principali. Da Mornese poi si smonta
noi il progetto iniziale, rapportandoci con tante coordinare riparazioni e manutenzioni di tutti i il tutto, e lo si rimonta tutto direttamente a
realtà specializzate e coordinando tutte le tipi e grandi lavori a sovrastrutture in acciaio e bordo: l’armatore può vedere visionare la barca
attività, ci rende altamente competitivi”. alluminio. da subito e decidere per tempo gli eventuali
“Nell’ufficio tecnico – aggiunge Muriel Biby, Giovanni Costaguta, il giovane architetto che cambiamenti”.
responsabile commerciale del gruppo – ci sono porta avanti l’attività di Arredamenti Porto Altro punto di forza di Arredamenti Porto sono
persone che hanno lavorato con noi per più insieme al padre Matteo, specifica che il know i materiali ultralight, risparmiando peso che
di dieci anni. Essendo una piccola realtà tutti how acquisito dall’esperienza dell’azienda è per un’imbarcazione da diporto è un aspetto
contribuiamo al risultato finale, attraverso il fondamentale per questo tipo di lavoro: “Noi importante: il mobile è bellissimo, ma è vuoto,
continuo lavoro di squadra”. abbiamo 2 attività: nell’arredamento il disegno 9 dando la possibilità di sfruttare meglio gli spazi
Un pool di appena 75 persone, che hanno a su 10 ci arriva fatto, ma spesso non è costruttivo e avere strutture super leggere.

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L’arredamento di lusso parla veneto


Il gruppo Zago Spa reinventa l’interior design
La storia del gruppo Zago Spa risale a centouno si sviluppò a tal punto da richiedere, nel
anni fa. E’ il 1908, quando Carlo Zago, maestro 1964, un nuovo insediamento produttivo
artigiano veneziano, decide di creare un piccolo che spostò lo stabilimento nell’attuale
laboratorio: dopo 37 anni di intenso lavoro, nel sede di Scorzè.
1945, l’azienda di famiglia passa nelle mani di Gli anni Ottanta consacrarono Zago
un altro Carlo, appena ventenne, unico erede e come leader nel capo del naval design:
nipote del fondatore della società, che si trova nel 1987 l’azienda creò il primo brevetto
a dirigere una realtà che si afferma ogni giorno italiano per la costruzione di cabine
di più nel panorama italiano dell’arredamento e prefabbricate che vennero installate
del design. nella piattaforma semisommergibile
Negli anni Cinquanta il nuovo manager punta Micoperi 7000, permettendo un più facile
sull’incremento delle capacità produttive coordinamento delle attività costruttive
dell’azienda. L’arredamento firmato Zago del cantiere, con un risparmio notevole
si estende anche al comparto alberghiero e dei tempi di posa in opera. Appena un
alle grandi banche: si instaura così una salda paio di anni più tardi il gruppo raggiunse
collaborazione con CIGA, organizzazione di l’obiettivo di partecipare all’allestimento
di una cruise vessel: nel 1989
collaborò, infatti, alla realizzazione della di pezzi di arredamento unici per aziende quali
Crown Princess della compagnia P&O, Esprit, Dupont e Alessi.
la cui caratteristica linea a delfino fu Il 1994 è stato un anno di ulteriore affinamento
disegnata dall’architetto Renzo Piano. produttivo che ha reso possibile l’inizio di una
Le redini dell’attività passano alle mani collaborazione straordinaria con i più importanti
di Antonio Zago nel 1992, inaugurando cantieri navali nella realizzazione di grandi yacht
un periodo segnato dalla collaborazione da diporto quali Benetti, Perini Navi, Lurssen
con Fincantieri e dal consolidamento Werft, CRN, Riva e il gruppo Ferretti.
di rapporti duraturi con le più grandi Con l’avvento del nuovo millennio il gruppo
compagnie armatrici quali Princess Zago ha completato la propria maturazione
Cruise Line, P&O, Carnival Cruise Line, tecnica in ambito navale, rendendo possibile la
Holland America Line, Costa Crociere costruzione di 140 progetti per l’arredamento
e Disney Cruise Line. In questi anni il di grandi ferry, cruise vessel e approdando al
gruppo stabilisce veri e propri record, settore del diporto: è in quest’ambito che si è
realizzando una media di 5 mila metri andato consolidando il rapporto proprio con
quadrati all’anno di eleganti saloni gruppo Ferretti, che è approdato, nel 2003, alla
passeggeri, come ad esempio la parte fusione societaria tra le due storiche realtà, cha
delle aree pubbliche delle nuove regine da sempre in comune hanno l’amore per il mare
del mare, della serie Grand Princess e per la qualità.
gestione alberghiera, che a quel tempo si realizzate da P&O.
occupava della ristrutturazione di alberghi quali L’accresciuta dimensione delle
l’Excelsior al Lido di Venezia, il Principe di commesse ha sviluppato un’azienda
Savoia a Milano, il Gritti e il Danieli a Venezia che conta un organico di 60 persone
e contemporaneamente fu avviato un rapporto in un’area di circa 10 mila metri
anche con il gruppo Banca Intesa, allora quadri, che le permette di affrontare in
denominato I.B.I. un’ottica semi industriale e flessibile
Ma è nel 1961 che Zago si impone nel settore progetti di qualsiasi dimensione e
dell’arredamento navale, segnando l’inizio di tecnicamente molto complessi. L’abilità
una storica e importante collaborazione con della società veneziana a fornire un
Fincantieri che a tutt’oggi è ancora vivacemente supporto ingegneristico e progettuale
in essere. Il primo allestimento navale fu quello di alto profilo, unitamente alla capacità
del traghetto Appia dell’Adriatica di Navigazione, di gestire le esigenze di clienti
che giustificò, per esigenze produttive, lo particolarmente selezionati, come
spostamento dell’azienda da Venezia all’area Hermes, Cartier, galleristi e musei di alto
industriale di Marghera. Venne così creata una profilo hanno portato alla realizzazione di
linea produttiva dedicata all’arredo navale che progetti di grande qualità e alla fornitura

Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 9: NAVAL DESIGN Luglio 2009 8


INTERIORS

Shipping Innovation: il manuale per la competitività


L’innovazione tecnologica aiuta a battere la concorrenza
All’inizio degli anni ’90 non erano molti i testi per trasporto.
studenti e addetti ai lavori che si occupavano di Il volume consta di 830 pagine dedicate a tutti
trasporto marittimo: per colmare questa lacuna i professionisti che vogliono continuare ad
uscì nel 1996 “Shipping”; appena un anno essere informati su quegli aspetti del settore
dopo Niko Wijnolst pubblicò “Design Innovation che più da vicino li coinvolgono, e allo stesso
in Shipping”, basato su lavoro svolto presso tempo vogliono capire e iniziare un dialogo con
l’Università Tecnologica di Delft. quelle parti che si occupano di altre fattispecie
I due libri insieme offrirono una comprensione e una dell’industria marittima. “Shipping Innovation è
descrizione completa della dinamica del trasporto un libro notevole - ha commentato Paul Gunton di
globale e dell’innovazione in campo marittimo: Fairplay- merita di diventare un testo per studenti
ad oggi, malgrado la loro indiscussa validità, si è e professionisti: unisce argomenti prettamente
deciso di procedere all’aggiornamento dei due tecnici e specificatamente commerciali in modo
testi e di fonderlo in un nuovo manuale, “Shipping assolutamente coerente”.
Innovation”, a cura degli olandesi Niko Wijnolst e Il volume, infatti, diviso in quattro parti, analizza
Tor Wergeland ed edito da IOS, uscito a dicembre le problematiche della progettazione di una nave
2008 e destinato a un vasto pubblico, studenti e come rendere ciascuna tipologia, sia essa
del settore e professionisti, che si occupano di portacontainer o tanker, innovativa e quindi più
marittimo. competitiva. “Shipping Innovation” affronta anche
Il trasporto è l’industria di gran lunga più antica del l’analisi dei mercati, dell’Economia globale e del
mondo ed è stata per lunghi secoli caratterizzata commercio marittimo e la dinamica globale della
da forti competitività a livello globale. Ciò ha costruzione navale; si può in certi casi addirittura
portato, nel settore del trasporto, ad applicare il considerarlo come una vera e propria enciclopedia:
concetto del vantaggio competitivo prima ancora se a pagina 249, infatti, si può conoscere qual è
che questo termine entrasse nell’uso comune: il flashpoint del propilene, consultando le tavole
l’innovazione e in particolare l’innovazione comparative delle sostanze pericolose, a pagina
tecnologica, rappresentarono la chiave per vincere 378 si può sapere qualcosa di più circa il potenziale
la concorrenza e consolidare rotte e modalità di di fonti di energia alternative.

Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 9: NAVAL DESIGN Luglio 2009 9


DESIGN

Il design premia Celebrity Cruises


Al Solstizio di Royal Caribbean va il prestigioso riconoscimento IIDA
Dal 1989, anno della sua fondazione, Celebrity Association), durante il ciclo di conferenze di sistemazione, inclusa la nuova categoria
Cruises ha di volta in volta inaugurato navi sempre “Pioneering Design Lecture Series” a New con balcone Aqua Class, progettata per offrire
più belle e moderne: l’ultima arrivata nel gruppo York, incentrate sulle professionalità nell’ambito una vacanza benessere sul mare, a livello dei
Royal Caribbean Cruises, seconda compagnia dell’ospitalità, della moda, dell’arte, del teatro migliori centri Spa di terra: tra le attrazioni più
crocieristica a livello mondiale, che opera con i e del design, ha nominato Celebrity Solstice il stupefacenti offerte da questo vero e proprio
marchi Royal Caribbean International, Celebrity “Nuovo punto di riferimento” del settore. gioiello navigante del design, bisogna ricordare
Cruises, Azamara Cruises, Pullmantur e CDF Tra gli ospiti invitati a partecipare vi sono famosi The Lawn Club, mezzo acro di prato di vera
Croisières de France, è la Celebrity Solstice che designers come Adam D. Tihany, che ha creato erba sul ponte più alto, l’Hot Glass Show, lo
aspetta a luglio l’arrivo della gemella Celebrity la sala da pranzo principale, il Grand Epernay spettacolo della soffiatura del vetro sviluppato
Equinox. Altre tre gemelle si aggiungeranno con la torre di cristallo per il vino, l’Oceanview in collaborazione con il Corning Museum of
annualmente alla flotta fino al 2012. Café e Bar e il ristorante Tuscan Grille a bordo Glass e una vasta scelta di intrattenimenti, tra i
Al vertice della classifica “The Top Cruise di Celebrity Sosltice; Francesca Bucci e Hans quali anche spettacoli teatrali in partnership con
Ships in the World” stilata dai lettori di Conde’ Galutera del BG Studio International che Poet Theatrical.
Nast Traveler 2008, la flotta di Celebrity offre hanno guidato la progettazione del ristorante Celebrity Solstice e la sua gemella Celebrity
sofisticate crociere di livello superiore con Murano e di altri quattro bar e lounges; e Kelly Equinox saranno entrambe posizionate in Italia
personale altamente specializzato, autentici Gonzalez del Newbuilding & Design di Celebrity per l’estate, in partenza da Civitavecchia, dove
ristoranti a cinque stelle e una straordinaria Cruises’ AVP che ha progettato insieme al suo Royal Caribbean ha organizzato il 15 maggio un
attenzione ai dettagli: gli itinerari proposti dalla team il ristorante a tema Blu, d’ispirazione evento ad hoc per lanciare la nuova elegante
compagnia contemplano mete da sogno quali mediterranea: ciascun ospite ha partecipato a ammiraglia sul mercato italiano: con 38 navi in
Alaska, Antartide, Bermuda, Australia, Nuova un dibattito sulla storia del design navale, che servizio e sei in ordine, Royal Caribbean vanta di
Zelanda, Isole Galapagos e Hawaii, proposte ad ha portato a considerare Celebrity Solstice fatto la più moderna flotta del mondo.
un pubblico esigente e altamente selezionato. come il nuovo punto di riferimento ed esempio Le nuove gemelle di Celebrity Cruises sono la
Proprio per la ricercatezza e la cura dei particolari del settore, secondo l’IIDA di New York. riprova della volontà del gruppo di affermarsi
la prestigiosa organizzazione internazionale La nuova ammiraglia da 2.850 ospiti offre quale leader del comparto crocieristico
di design IIDA (International Interior Design camere e bagni più ampi e diverse categorie mondiale.

Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 9: NAVAL DESIGN Luglio 2009 10


DESIGN

Tre professionisti varano il


Design management
Da Miami sbarca in Europa Overseas Ships Service
È il 1999 e Alfredo Mangachi lavorato per ottimi clienti, quali di Oceania – spiega l’ingegner Annicetti – Io
crea Overseas Ships Services Costa Cruise Line e Carnival vengo da 28 anni di esperienza in Rina, passati
a Miami: l’idea è quella di Corporation: con quest’ultima quasi sempre all’estero: dopo anni di spostamenti
offrire la propria esperienza Annicetti ha lavorato per circa in Oriente, Medio Oriente, Far East, Nord Europa,
ventennale quale Capitano cinque mesi proprio sulle Africa e Sud America sono stato mandato negli
di macchina al segmento problematiche del refitting Stati Uniti per aprire Rina USA. Rina era già
crocieristico. delle navi passeggeri, settore presente negli Stati Uniti, ma prima era solo un
Nasce così l’avventura di un in cui la società è piuttosto branch che, diventando profit ci ha costretti ad
gruppo che punta sulla qualità competente sia per il fatto che aprire una società americana. Io sono stato là
e la dinamicità della propria Alfredo Mangachi viene dal per dieci anni, oltre che come area manager per
struttura: a Vezio Zennaro, mondo delle navi da crociera, tutto il continente americano, anche in qualità di
che vanta un’invidiabile sia perché lo stesso Annicetti presidente di Rina USA. Ho lasciato il Rina nel
esperienza internazionale e ha passato più di dieci anni 2006 e ho passato un anno mezzo a Roma a
una lunga carriera in Rina, fra negli Stati Uniti e il Rina ristrutturare la compagnia Augusta due. Alla fine
cui 16 anni passati in Oriente, ha classificato tutte le navi sono rientrato su Genova per aprire la Overseas
è affidata quindi la sede Costa, Princess e ha avuto Ships Services Europe”.
di Shanghai; risale invece anche una diretta conoscenza “I risultati per di OSS Europe sono buoni, per ora
ad agosto 2008 l’apertura nel mercato della Carnival – conclude Annicetti – Se la crisi economica ha
di Overseas Ships Service Cruise Line. rallentato e messo in crisi l’ufficio cinese a causa
Europe, nella sede genovese “Il promotore di tutto è Alfredo della criticità del commercio orientale, l’ufficio
guidata dall’ingegner Alberto Alberto Annicetti Manghachi, prima direttore di Miami approfitta della volontà degli armatori
Annicetti, anch’egli con tecnico di Renaissance di fare il refitting alle navi già esistenti anziché
un’esperienza professionale Cruises, e poi Vice-president costruirne di nuove”.
in Rina più che decennale.
Questi tre professionisti hanno operato una scelta
controcorrente rispetto al panorama prospettato
dalla crisi economica, scommettendo sulla propria
professionalità e la propria esperienza, come solo
chi è sicuro del fatto suo sa fare: Overseas Ships
Services offre una sorta di servizio ‘chiavi in mano’
per tutte le società marittime che non hanno il
tempo di dialogare con tutti gli interlocutori e gli
attori che intervengono nel corso di un’operazione
di refitting, refurbishment o riparazione di altro
tipo, per giungere velocemente e senza ulteriori
spese in fondo al progetto: “Noi ci occupiamo del
management del refitting e di altri lavori gestionali
– spiega Alberto Annicetti - ci interessiamo
di consegnare l’opera richiestaci quando è
completa, di offrire un completo servizio ‘chiavi
in mano’, management della nave compreso, a
chi ci contatta. Non abbiamo dei lavoratori alle
nostre dirette dipendenze, ma sappiamo a quali
professionisti rivolgerci di volta in volta per il
cliente che vuole che un’area venga rifatta. Il
masterplan è tutto nostro: siamo noi i fornitori, noi
a nostra volta abbiamo i nostri fornitori”.
La squadra di Annicetti non si limita solo al
management durante la sosta in cantiere, ma offre
servizi più articolati, quali la gestione finanziaria
della nave, individuando le rotte più redditizie e le
agenzie più convenienti, e la consultazione per le
compravendite navi, le condition survey, le perizie
per conto assicuratori o per conto armatori.
Con tante amicizie, tante conoscenze e tanta
credibilità sul campo marittimo, in pochi mesi
di vita la Overseas Ships Service Europa ha già

Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 9: NAVAL DESIGN Luglio 2009 11


ENGINEERING

I 111 anni di Gerolamo Scorza


Ristrutturazione in corso per la storica società di Calata Gadda
Un 2009 di sfide e grandi
cambiamenti il centoundicesimo
anno di Gerolamo Scorza: superato
abbondantemente il secolo di
storia, la Ditta Gerolamo Scorza
Legnami, fondata da Andrea e
Giobatta Scorza nel giugno del
1898 in memoria del padre, oggi
guarda al futuro e fa il pieno di
commesse.
La società operava nel campo
della costruzione navale, quando
le navi venivano costruite in legno:
solo successivamente l’attività
si convertì nell’arredamento, la
trasformazione e la riparazione
navale, nonché nel commercio di
legnami.
Oggi la Gerolamo Scorza è una
società che ha saputo mantenersi
fedele a se stessa, pur rimanendo
al passo con i tempi: l’improvvisa
scomparsa di Sergio Scotti, leader
della società genovese, oltre a
suscitare l’inevitabile dolore in
colleghi e amici che lo avevano
conosciuto negli oltre sessant’anni
di carriera nella ditta, ha segnato il
via a una riorganizzazione interna, monitorata lavoratore”. anni Novanta ha cominciato a lavorare nelle
dall’A.D. della Gerolamo Scorza, Fabio “Questo lutto inaspettato ci ha costretti nuove costruzioni, cominciando una lunga
Mosetti Casaretto: “La morte di Scotti per a mettere mano a una riorganizzazione collaborazione con Fincantieri a partire dalla
noi è stato un grandissimo colpo. Per me era aziendale, tutt’ora in corso, che mal si concilia Crown e Regal Princess e Costa Classica: di
anche un amico, una persona straordinaria con i lavori che dovevano essere portati lì in avanti ha lavorato tantissimo sulle nuove
sotto tutti i punti di vista: molto umile, avanti – spiega Mosetti Casaretto –   Siamo costruzioni, quasi esclusivamente cruise
sempre rispettoso di tutti e un grandissimo contenti di aver terminato con successo ships, in minor misura sui lavori di refit e
i lavori delle aree pubbliche della Costa refurbishment.
Pacifica e di avere ultimato anche i lavori Clienti storici della Gerolamo Scorza sono:
sulla Seabourn Odyssey, la prima di una serie i cantieri Apuania, per i quali, a partire dal
di tre navi gemelle sulla quale è stato fatto 1993, la ditta ha realizzato quasi tutti i
l’arredamento al completo di tutta la nave:  la traghetti di Grimaldi, Fincantieri e cantieri
consegna della prima nave è avvenuta in Mariotti, con cui l’azienda ha collaborato per
questi giorni, mentre a metà luglio arriverà lo la realizzazione, tra le altre, dell’arredo sulle
scafo della seconda, in consegna a maggio navi navi Silver Cloud, Silver Wind, Silver
2010. Lo scafo della terza nave è previsto per Shadow, Silver Whisper, e Radisson Seven
luglio 2010, con consegna, come per le altre, Sea Voyager e Seaven Seas Navigator.
il maggio successivo. A fine agosto, invece, “Con Fincantieri abbiamo recentemente
è prevista la consegna del sesto traghetto acquisito una commessa sulla C. 6194
per Grimaldi in costruzione presso Nuovi “Oceania”, per un lotto di aree pubbliche
Cantieri Apuania, C. 1242, sul quale stiamo in costruzione presso il cantiere di Sestri
attualmente lavorando, e al quale seguiranno Ponente – continua Mosetti – Anche il settore
i lavori per i traghetti 1243 e 1244, l’ultimo dei della cantieristica ha risentito dell’attuale
quali in consegna entro aprile 2010”. momento di crisi, sia pure, forse, in misura
Se durante gli anni Settanta la ditta Gerolamo minore: l’augurio è che si vedano già a partire
Scorza ha definitivamente abbandonato il dal prossimo anno sufficienti segnali di
commercio del legname per dedicarsi a lavori ripresa, che portino a intravedere una ripresa
di refitting e refurbishment, a partire dai primi dell’economia globale”.

Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 9: NAVAL DESIGN Luglio 2009 12


ENGINEERING

Il gruppo crescendo sceglie Genova


Interprogetti esporta l’ingegneria italiana
Interprogetti è una società giovane e dinamica,
nata nel 1990 dall’esperienza degli ingegneri
Francesco Chierici, Luigi Beraldo e Andrea
Panarello: i ‘tre moschettieri’ dell’ingegneria
hanno le idee chiare e da subito diversificarono
l’attività dell’azienda tra progettazione
industriale, a cura dell’ingegner Chierici, e la
consulenza e progettazione navale seguite da
Panarello e Beraldo.
In pochi anni passano da sei addetti a circa
un centinaio di impiegati: “il nome stesso,
‘Inter’, era a sottolineare la totale duttilità dei
disegnatori – racconta Andrea Panarello – in
grado di volta in volta, di lavorare per tutti i
dipartimenti, a seconda del carico di lavoro”.
Nel 2003 la svolta: il gruppo Crescendo
acquista l’80% di Interprogetti, completando
l’acquisizione del rimanente 20% appena
quattro anni più tardi, nel 2007, quando
vengono create due società separate, la STI per
la progettazione industriale e la Interprogetti di
Panarello e Beraldo, che continua a seguire la
progettazione navale. La Crescendo Holding
Ltd è una joint venture tra Rina Industry, parte engineering, le analisi strutturali e tecniche dei È lungo l’elenco dei clienti di questa società
del gruppo Rina e operante nel campo dei progetti, l’idrodinamica e l’analisi idrostatica genovese che negli ultimi anni si è sempre più
servizi industriali per il settore petrolchimico dei piani: alcune tra le ultime realizzazioni di imposta nel panorama internazionale: le attività
off-shore, e Charles Taylor Consulting, società Interprogetti sono la conversione da tanker variano del project & buiding supervision,
inglese fondata nel 1850 che opera a livello a bulk carrier della Four Spring di Premuda, al marine insurance fino al risk & damage
internazionale nel settore dei servizi assicurativi la floating crane barge Princesse Abby della assessment e ai pareri tecnici per società
alle compagnie internazionali. MBSS in Indonesia, e per Siba, varata alla fine quali ENI, Saipem, Rolls Royce e Logmarin;
Il core business di questa società è il marine del 2008, la Livestock Carrier. quest’ultima specializzata nella consulenza
logistica del transhipment, è una società
di progettazione partecipata dal gruppo
Crescendo, da Banchero&Costa e da Terenzio
group: la collaborazione tra Logmarin, che si
occupa dello studio dei cicli, e Interprogetti ha
portato alla realizzazione della floating transfer
crane Liebherr per permettere l’allibo in rada di
navi particolarmente grosse a Coeclerici.
Per ciò che riguarda il comparto delle
assicurazioni marittime Interprogetti si occupa
di consulenze e perizie per avarie marittime
sia per le assicurazioni corpo e macchina
sia per i P&I: Andrea Panarello, infatti, oltre a
occuparsi di progettazione è anche il presidente
di AIPAM, l’associazione di ingegneri periti di
avarie marittime. A fianco alle attività ‘storiche’
dell’azienda, merita citare società come Siba,
Coeclerici, Grandi Navi Veloci e Agip KCO: tutte
realtà che si sono appoggiate ad Interprogetti
per alcuni o tutti gli aspetti della supervisione e
gestione della costruzione delle navi, dal project
management alla pianificazione dei lavori in
cantiere. Tutte le attività di Interprogetti sono
studiate nel particolare e complementari tra
loro, confermando l’Italia tra i più seri centri di
tecnologia e ingegneria del mondo.

Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 9: NAVAL DESIGN Luglio 2009 13


ENGINEERING

L’ingegneria navale dei sinistri


L’esperienza degli ingegneri di avarie marittime si incontra in Europa
L’Associazione Ingegneri Periti di Avarie
Marittime è un’associazione nazionale
creata a Genova il 28 febbraio 1995:
lo scopo non è solo quello di formare
un’organizzazione di periti e consulenti
tecnici nel settore dei sinistri marittimi,
ma anche quello di promuovere lo studio
delle cause dei sinistri, con lo scopo di
elaborare suggerimenti per l’adozione
di opportune misure di prevenzione.
Non è una sorpresa, quindi, che l’attuale
presidente di AIPAM, l’ingegner Andrea
Panarello, sia nel board di una delle più
note società di progettazione tecnica
navale dell’ambiente genovese.
Spesso l’attività di perito di avarie
marittime ha infatti connessioni
ravvicinate con la progettazione pura:
riconoscere un errore progettuale
significa sovente saperne anche
risolvere la causa. AIPAM è
un’associazione giovane, che conta
circa una cinquantina di soci, che
hanno trasformato la propria esperienza La nave italiana Kashmir, vittima la scorsa primavera di un sinistro nel Golfo Persico, è una total loss
nel campo dell’ingegneria navale in un
mestiere oggi molto richiesto: la serietà e la competenza di ciascun membro Maritime Associations of Surveyors and Consultants, un’organizzazione
è alla base della credibilità dell’associazione che soltanto dal 1998 è stata internazionale nata nel 1988 e registrata in Olanda, che ha costituito
riconosciuto anche a livello governativo. una federazione delle associazioni nazionali europee marittime di periti,
Nello stesso anno AIPAM è entrata a far parte della Federation of European esperti marittimi e consulenti tecnici, in grado di far sentire la propria
voce nell’ambito marittimo internazionale su
questioni di particolare importanza tecnica.
La partecipazione alla federazione é
consentita soltanto ad associazioni nazionali
di esperti e periti che operano nel settore
marittimo e pertanto non ai singoli individui:
la FEMAS oggi comprende 13 associazioni
di otto Paesi europei con un numero
complessivo di circa 1.100 periti.
Tra gli scopi della FEMAS vi é quello di
uniformare i requisiti per l’esercizio della
professione di perito ed esperto marittimo
per ottenere in ambito europeo ciò che già
da tempo esiste in Gran Bretagna, ovvero
il riconoscimento e la regolamentazione
della professione di Perito e Consulente
Tecnico in campo marittimo da parte del
Parlamento europeo. Altri obiettivi riguardano
la costituzione di un organo consultivo
nell’ambito della Comunità europea per
tutte le questioni che riguardano la sicurezza
in mare, lo scambio di informazioni e di
conoscenze tra i membri, la promozione ed
il miglioramento del livello professionale ed
etico dei membri delle associazioni che ne
fanno parte.

Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 9: NAVAL DESIGN Luglio 2009 14


ENGINEERING

SPLINE, l’esperienza antica progetta il futuro


Dalle conversioni di navi ai mezzi subacquei per ricerche oceanografiche
SPLINE è un acronimo: il nome è quello di uno dei più antichi
strumenti per il disegno delle carene, lo Ships Projects Lofting Interiors
Engineering, ovvero il vecchio flessibile di legno. La società si è
costituita nel 1998 da un gruppo di tecnici provenienti da diversi studi e
cantieri navali, che hanno deciso di condividere il proprio patrimonio di
esperienze nei vari settori della progettazione navale: oggi fanno parte di
SPLINE gli ingegneri navali Mario Scaglioni ed Enrico Ruschena, i tecnici
Valter Cacco, Manlio De Rossi, Gianluca Peruzzetto e l’ex comandante
Giovanni Faraguna.
La società, avvalendosi, quando è necessario, anche di collaborazioni
esterne, è in grado di occuparsi di tutti gli aspetti relativi alla progettazione
navale di base e di dettaglio di nuove costruzioni, inclusi mezzi
subacquei per impiego civile, e di conversioni di navi esistenti. Realizza,
in pratica, studi di fattibilità, progettazione di dettaglio, piani strutturali
e piani di allestimento, schemi funzionali, ingegneria di arredamento;
risolve, inoltre, i problemi connessi all’idrostatica e all’idrodinamica e,
ovviamente, si occupa anche della sicurezza.
E’ un servizio a 360 gradi che, negli ultimi anni, ha contribuito allo sviluppo
della cooperativa, che annovera tra i propri clienti l’ACTV di Venezia. Per
conto di ACTV, SPLINE ha contribuito alla progettazione di mezzi lagunari
per il trasporto passeggeri. Inoltre SPLINE ha seguito la realizzazione dei
traghetti per il cantiere navale Fratelli Orlando di Livorno. Clienti della
cooperativa sono anche i Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Carrara per le ricerche oceanografiche per l’Università della Tuscia a Viterbo.
e la coreana Daewoo Heavy Industries, e le bitumiere della Petrolmar SPLINE si sta affermando anche nel settore della nautica, avviando una
di Genova. Nella collaborazione con altre società di progettazione, collaborazione continuativa con la Besenzoni di Sarnico, relativamente
SPLINE ha inoltre avuto modo di utilizzare software specialistici quali al calcolo strutturale di mezzi di sollevamento e accesso a bordo di
MOSES (Ultramarine) per analisi dinamica di galleggianti e SAFE HULL yachts. SPLINE, infatti, ha redatto la proposta di regolamento per tali
(ABS) per la progettazione strutturale di FPSO. L’esperienza di uno mezzi, destinati ai mega yachts, che sono attualmente oggetto di esame
dei soci della SPLINE, maturata presso un’importante società di lavori finale presso l’ISO. Negli ultimi anni, inoltre, l’incremento delle attività
subacquei, ha permesso di poter seguire la realizzazione di impianti per nel settore offshore, ha portato la SPLINE a maturare una notevole
immersioni in alti fondali e ha portato allo studio di veicoli subacquei esperienza specifica, grazie a importanti collaborazioni con le maggiori
società operanti in questo campo,
realizzando mezzi offshore per realtà
quali, tra le altre, ABB di Sesto San
Giovanni, le ravennesi Rosetti Marino
e Micoperi, la Saipem di San Donato
Milanese e la Tecnomare di Venezia.
Un altro settore, di cui la SPLINE
si occupa sempre più di frequente,
è rappresentato dallo studio delle
procedure di varo di mezzi navali,
tramite l’utilizzo di pontoni affondabili,
risolvendo tutti gli aspetti critici
quali stabilità, robustezza locale e
robustezza globale del pontone e
stazza del mezzo da varare.
SPLINE è proiettata verso il futuro
dello shipping, ma la progettazione di
base rappresenta il Dna della società
veneziana. La stessa filosofia del nome
infatti si rispecchia anche nella formula
scelta della società cooperativa di
produzione e lavoro, dove i dipendenti
sono anche soci. Il risultato? Ottimo:
infatti assoluta disponibilità e grande
flessibilità sono molto apprezzati dai
clienti.

Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 9: NAVAL DESIGN Luglio 2009 15


ENGINEERING

Il futuro dell’ingegneria navale si chiama CETENA


L’eccellenza di software innovativi salva gli armatori dalla crisi
Malgrado la recente crisi economica abbia segnato la brusca frenata alla sempre di più e che prevede un programma che ‘vende’ gli strumenti e le
attività cantieristiche del mondo marittimo, CETENA ha chiuso un discreto conoscenze di progetti specifici ad altri cantieri, salvo possibili conflitti di
2008 e ha aspettative positive anche per l’esercizio in corso: “Il CETENA ha interesse.
la fama di essere un ente molto qualificato, che, però, si contatta quando Lo scorso anno CETENA ha seguito per sei mesi la formazione e il
c’è un problema che altri studi ancora non sono riusciti a risolvere: ora trasferimento di tecnologie a manager e ingegneri del cantiere turco RMK,
stiamo valutando anche altri mercati, con l’idea è di costruirci il più possibile per la costruzione del progetto di pattugliatore che Fincantieri aveva
una prospettiva per i prossimi anni, basata su clienti consolidati per i venduto alla Guardia costiera turca. Ai sistemi di monitoraggio, un settore
quali lavorare con sempre più regolarità. – spiega la dottoressa Federica ora in espansione, è stato destinato il 4% del totale e il 39 % è assegnato
Valdenazzi – Ci sono Paesi nel Mediterraneo, considerati emergenti, che alla parte di consulenza e progettuale.
superata la crisi potrebbero divenire interlocutori interessanti”. “Le principali aree di competenza tecnica del CETENA sono la
Il Centro per gli Studi di Tecnica Navale, CETENA, è una società del Gruppo fluidodinamica, le strutture e materiali navali, il rumore e le vibrazioni, la
Fincantieri, fondata neI 1962, che si occupa di ricerca a livello nazionale vulnerabilità e le segnature navali: siamo organizzati in dipartimenti che
e internazionale e offre consulenza e servizi tecnici, in campo navale e coprono queste e molte altre aree tecniche e ne riflettono la suddivisione
marittimo, a cantieri e società armatrici oltre che alla stessa Fincantieri. – spiega Valdenazzi – Sempre più spesso, e noi stessi lo proponiamo in
Il centro vanta un’eccellenza anche in altri aspetti dell’ingegneria navale, quanto più conveniente, il cliente, armatore o cantiere, chiede uno studio
altamente competitivi del mercato italiano e internazionale: negli ultimi anni completo, che coinvolge aspetti di competenza di diversi uffici. Le attività
il CETENA ha sviluppato diversi sistemi di monitoraggio della nave, in grado che noi chiamavamo ‘internamente trasversali’, iniziano a essere importanti
di rilevare le condizioni ambientali in cui essa opera e il comportamento in e vengono incoraggiate: lo studio di progetti completi significa contratti
risposta a tali condizioni, dai moti nave al comportamento delle strutture: più grossi dal punto di vista commerciale e quindi più interessanti. Inoltre
“Per Costa Crociere ci stiamo ora occupando della fornitura di un sistema la nostra concorrenza è in parte costituita da piccoli studi di ingegneria
per monitorare gli impianti di bordo. I sistemi di monitoraggio sono gli specializzati, com’è il caso ad esempio dei calcoli strutturali, e il fatto di
unici prodotti della nostra società che si possono toccare con mano: si offrire una soluzione a tutto campo e coprire diversi aspetti di un problema,
installano permanentemente a bordo sensori che sono collegati a una ci rende più ‘attraenti’ agli occhi del cliente, a fronte di una spesa più
centralina di acquisizione dati, con un interfaccia cliente user friendly. elevata determinata dalle dimensioni della nostra società, più strutturata e
Sono soprattutto richiesti sistemi di monitoraggio dei consumi della parte con costi più elevati rispetto a un piccolo studio”.
propulsiva, che è ad oggi un tema piuttosto sensibile“. Una parte importante del lavoro di CETENA è rivolto alle navi di Fincantieri,
Nel 2008 il budget dell’azienda è stato di 8 milioni di euro, di cui il 41% ovvero navi militari, navi passeggeri e megayacht, che vengono costruiti
dedicato a ricerca e innovazione, considerati gli strumenti alla base dell’alto a Muggiano, dove CETENA ha aperto un ufficio per seguire la parte
livello qualitativo della società, il 13% per le prove a mare, e il 3 % per ingegneristica e definire soluzioni progettuali per ottenere e realizzare
il trasferimento di tecnologie: un progetto questo, che si sta affermando megayachts confortevoli, silenziosi e con poche vibrazioni: tuttavia
segue a pag.17

Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 9: NAVAL DESIGN Luglio 2009 16


ENGINEERING

segue da pag.16

Fincantieri incoraggia l’azienda


a lavorare anche con altre realtà,
salvo aspetti di conflittualità.
“L’attività che portiamo avanti
a Muggiano è una tipica attività
trasversale, che coinvolge l’ufficio
strutture, l’ufficio vulnerabilità, che
si occupa di acustica, e l’ufficio
che si occupa delle prove a mare
e in laboratorio. Data la nostra
esperienza, abbiamo iniziato
circa 5 anni fa a proporci anche al
diporto, nel momento in cui il diporto si stava espandendo, passando da yacht oltre i 100 metri, quasi delle navi, per le quali si vanno ad impiegare
un progettazione di tipo artigianale a una progettazione più complessa competenze acquisite in altre costruzioni, come ad esempio le navi
legata alle nuove dimensioni degli yacht. – racconta Federica Valdenazzi militari; inoltre il gruppo non ha intenzione di concorrere in un mercato
– Abbiamo iniziato a lavorare con Azimut-Benetti, con cui Fincantieri, già ben consolidato, con una forte presenza italiana. Abbiamo perciò
nel momento in cui è entrato nel settore dei megayacht, ha stipulato sviluppato per Azimut-Benetti uno studio ad hoc per gli scafi plananti delle
un accordo tecnico-commerciale di cooperazione e ‘non belligeranza’. imbarcazioni da diporto, implementando un software mirato per studiare
Fincantieri è comunque interessata, per le sue strutture produttive, a come si comportano le onde di determinate dimensioni con questi yacht”.

La tecnica navale italiana chiama l’Adriatico


ATENA aspetta Messina e guarda al Maghreb
Ingegneri, cantieri, armatori, docenti e facoltà di ingegneria di Genova, che negli ultimi coinvolgere gli armatori nella tutela dell’ambiente
ricercatori: sono più di 800 le aziende operanti anni ha visto crescere il numero di iscritti”. e di promuovere la collaborazione con gli enti
nel mondo marittimo che sono socie di ATENA, Il comitato direttivo nazionale di ATENA, accademici della Sicilia e con le facoltà di
l’associazione italiana di tecnica navale: composto dai presidenti delle varie sezioni, ingegneria navale dei paesi del Mediterraneo:
“L’associazione è nata il 28 febbraio 1948, da organizza ogni due anni un convegno “Abbiamo scritto al ministro dei trasporti perché
una costola dell’allora Collegio degli ingegneri internazionale dedicato agli studi più interessanti si faccia portavoce del ministero degli esteri e
navali e meccanici Italiani. – spiega il professor e a temi particolarmente significativi per contatti le accademie di ingegneria navale del
Bruno Della Loggia, presidente di ATENA dal l’associazione: “Nel 2008 abbiamo celebrato a Nord Africa”. Ricerca e innovazione sono per il
febbraio 2009 – Lo scopo dell’associazione è Genova il 60° anniversario della fondazione di professor Della Loggia le chiavi per uscire dalla
diffondere e promuovere la cultura marinara, la ATENA. – spiega Della Loggia – Per novembre crisi: “Tutti dicono che la crisi sarà superata solo
ricerca ed il progresso tecnico-scientifico nel 2009 stiamo preparando il 16th International se saremo capaci di innovare e combinare la
campo della costruzione e progettazione navale, Conference of Ship and Shipping Research a ricerca con le esigenze attuali. RINA, INSEAN
senza dimenticare ambiente e sicurezza”. Messina. ATENA è in crescita e siamo decisi di Roma, ovvero l’istituto nazionale per gli
Dal 1948 ad oggi ATENA ha costituito 11 ad ampliare la nostra associazione: abbiamo studi ed esperienze di architettura navale,
sezioni, la più recente della quali, nata nel già siglato un accordo con la marina militare a e le università italiane. Bisogna investire sui
2006, è dedicata alla navigazione interna dei Taranto per aprire una nuova sede in Adriatico, cervelli: Italia eccelle nelle navi da crociera, nei
laghi del Nord Italia, interessati da un flusso dove attualmente non esiste nessuna sezione di grandi traghetti, il cui padre è senz’altro Aldo
di circa 10 milioni di persone l’anno: ciascuna ATENA”. Grimaldi, e nella nautica da diporto, che vanta
sede sviluppa delle proprie attività e linee di Conclusi i tre anni di Accademia a Livorno, gli realizzazioni di altissimo livello”.
ricerca che vengono poi trasferite attraverso ingegneri navali che entreranno a far parte del ATENA è un’associazione attiva che ha al suo
cicli di convegni locali e mirati: “L’ultimo corpo del Genio navale devono conseguire due attivo più di mezzo secolo di storia di ingegneria
incontro organizzato dalle sezioni di Genova e anni di laurea specialistica presso gli atenei di navale italiana; per questo motivo una delle
del Piemonte, in collaborazione con il DINAV, il Genova, Trieste o Napoli: “La marina militare ultime iniziative è l’aver proposto, insieme a
dipartimento di ingegneria navale dell’università vuole porre in evidenza le nuove esigenze DINAV e università di Genova, un progetto
di Genova, era incentrato sul tema delle dei tecnici navali e discutere con i professori intitolato “Storia e cultura della costruzione
riparazioni navali e il refitting – continua Della universitari di progettazione navale militare navale in Liguria”, in risposta a un bando della
Loggia – All’incontro hanno partecipato anche per evolvere l’insegnamento in una direzione regione Liguria per la promozione delle attività
Massimo Barbè, della San Giorgio del Porto, e più consona alla loro esigenze. Anche per culturali sul territorio: “Genova ha competenze
Marco Bisagno, di Mariotti: l’offerta di lavoro di questo alla conferenza di Messina si parlerà di marittime diverse e complementari – conclude
queste realtà genovesi non è scemata malgrado progettazione e tecnologia delle navi militari”. Della Loggia - e la storia di tutta la Liguria
la crisi. Anzi. E’ un segnale importante per la La convention messinese si propone di coincide con la propria vocazione al mare.”

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ENGINEERING

Genova tra Spagna e Danimarca


Con le eliche non convenzionali di SINM risparmi di combustibile fino all’8%

SINM è una Srl genovese, nata nel 2007 dallo molto onerose per l’armatore) ed infine proporre
Studio di Ingegneria Navale e Meccanica degli modifiche progettuali all’impianto esistente per
Ingg. Gennaro. In collaborazione con lo Studio risolvere definitivamente i problemi. Questo
Navale Canepa, attivo nel campo delle periezie tipo di soluzione viene proposta ai cantieri che
ed avarie marittime, ha fondato lo studio si rivolgono a SINM per l’aspetto di guarantee
associato Canepa Gennaro Marine per mettere claim, ovvero di rivalsa nei confronti dei fornitori,
insieme le competenze tecniche di Andrea e agli armatori per la ridefinizione progettuale
e Giulio Gennaro, con quelle più specifiche dell’impianto, per evitare problemi successivi.
del mondo legale assicurativo dell’ingegner “Il cantiere navale – aggiunge Andrea Gennaro
Massimo Canepa. “Noi ci consideriamo uno – sempre più spesso è un assemblatore
studio di pensiero – esordisce Giulio Gennaro di progetti, tende a minimizzare i costi di
– ed applichiamo le nostre conoscenze sia costruzione a scapito di quelli di esercizio. Gli
pratiche sia teoriche alla progettazione navale, uffici tecnici di un cantiere, soprattutto nel Far
come ad esempio i primi due Mega Express della East, non sono abituati a ragionare sugli aspetti
Corsica Ferries, di cui abbiamo rifatto il progetto ingegneristici e meccanici di un progetto,
e sorvegliata la costruzione. In quest’ambito ne tanto meno sui problemi di idrodinamica
siamo più sbilanciati sul settore dei traghetti, che questo può presentare”. Andrea e Giulio
passeggeri e merci, anche perché mio padre è Gennaro hanno una profonda conoscenza
stato per lungo tempo direttore tecnico di Lloyd dell’idrodinamica, che viene applicata alla
Sardegna e di Corsica Ferries. Abbiamo anche propulsione non convenzionale, ovvero le eliche
una parte di attività che si ricollega alla modifica CLT, sviluppate in Spagna a partire dal 1976 dal
e riprogettazione di impianti a seguito di avaria, professore Gonzalo Perez Gomez. Andrea e Giulio Gennaro
da non confondersi con l’usuale riparazione per “Noi siamo partners e azionisti della società
sostituzione”. spagnola SISTEMAR, che detiene il progetto –
SINM è infatti specializzata nell’esame delle spiega Andrea Gennaro – ho visto queste eliche
avarie agli impianti ed ai macchinari (motori, per la prima volta nel 1995 quando ero direttore e cantieristico, che hanno realtà consolidate
riduttori, cuscinetti, linee alberi...), nell’individuare tecnico della Llloyd Sardegna. Queste eliche su grossi nomi”. Secondo Giulio Gennaro,
quelle che sono addebitabili ad una non buona hanno caratteristiche interessantissime, ma è questa tipologia di eliche dà vantaggi in termini
progettazione (che pertanto sono ripetitive e difficile farle accettare al mercato armatoriale di efficienza con un risparmio di combustibile
dal 7 al 9 %. “Vi sono circa 270 navi al mondo,
aliscafi, traghetti, navi militari e perfino VLCC,
che hanno questa tipologia di elica. Le ultime
installazioni degne di nota sono quelle fatte
su unità della marina spagnola, in consegna
nel 2009 e su due traghetti passeggeri di
Trasmediterranea. Abbiamo, inoltre, in piedi
un grosso progetto di ricerca con il gruppo A.
P. Moeller Maersk su una portacontenitori da
2.500 TEU, e su una petroliera da 35.000 DWT:
le prove in vasca hanno avuto un buon esito e,
a fine ottobre 2009, faremo le prove in scala
reale sulla petroliera. Se le prove avranno un
esito favorevole, Maersk ha già annunciato che
installerà eliche CLT su alcune VLCC ordinate
a STX”.
Dal 2008 SINM collabora con il gruppo
spagnolo CINTRANAVAL – DEFCAR, azionista
di riferimento di SISTEMAR, uno dei maggiori
progettisti al mondo di rimorchiatori, supply
vessels, oltre che sviluppatore di un software
integrato per la progettazione navale (DEFCAR
CAD / CAM). SINM pertanto propone a
cantieri ed armatori italiani progetti e supporto
progettuale anche per questo tipo di unità,
sempre più richieste visto lo sviluppo del settore
Oil & Gas.

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ENGINEERING

Le avarie dei pod propulsivi Mermaid


Analisi della controversia legata alla vicenda della Queen Mary 2

Le avarie dei pod propulsivi Mermaid, Alstom / Rolls-Royce si possono


raggruppare in due distinte tipologie: avarie all’impianto elettrico e avarie
ai cuscinetti a rotolamento. La sistematicità con la quale si presentano
prova come nascano da problematiche progettuali e non da incidenti:
l’impianto elettrico era affetto da problemi dovuti all’insufficiente
dimensionamento della ventilazione e al conseguente surriscaldamenti, e
le avarie ai cuscinetti erano dovute a scelte discutibili per quanto riguarda
sia la filosofia e la scelta dei cuscinetti sia l’impianto di lubrificazione.
I problemi all’impianto elettrico sono stati affrontati dal consorzio Alstom
/ Rolls-Royce già ai tempi delle prime avarie ad European Star e ad
European Vision di Festival Cruises, e possono considerarsi risolte. I
problemi ai cuscinetti, invece, sono presenti ancora oggi sugli impianti
esistenti: Alstom / Rolls-Royce ha introdotto alcune lievi modifiche
all’impianto che non hanno però sanato definitivamente il problema, ma
hanno semplicemente prolungato l’MTBF, cioè il tempo che intercorre
tra due avarie consecutive. Al fine di evitare che i problemi agli impianti
si ripresentino, con conseguenti e costosi fermi nave con crocieristi a
bordo, il tempo che intercorre tra due interventi manutentivi consecutivi superiore alle 100.000 ore di moto. Date le premesse non stupisce che il
(MTBO) è stato fortemente ridotto rispetto alle raccomandazioni Millennium, su cui sono installati due Mermaid da 19,5 MW, abbia avuto
iniziali dei costruttori:   è emblematico il fatto che l’MTBF dei primi pod l’ennesimo problema ai pod: stupisce, invece, il fatto che le metodologie
Mermaid era inferiore alla 10.000 ore di moto, mentre la vita calcolata era di monitoraggio dei pod non abbiano impedito ai problemi già esistenti
di evolvere fino a determinare un’avaria durante l’esercizio
commerciale della nave. In questo scenario, sotto un profilo
squisitamente tecnico, le responsabilità di Rolls-Royce per
quanto attiene ai problemi ai pod della C/S Queen Mary 2,
inizialmente fatti passare per “urti contro il fondale marino”,
sono chiare e difficilmente difendibili con successo in
tribunale. Tuttavia, la causa da 100 M$ intentata da Carnival
Corporation a Rolls-Royce verte su comportamenti di
“fraud and conspiracy”, non considerando le carenze
tecniche per investire problemi etici. La Queen Mary 2,
inoltre, era equipaggiata con quattro pod Mermaid identici
a quelli installati sul Millennium, che ad oggi  non sono più
commercializzati dal consorzio Alstom / Rolls-Royce.
Infine è bene notare che la strategia di infittire gli interventi
di manutenzione, al fine di scongiurare avarie durante
l’esercizio commerciale è stata adottata da tutti i costruttori
di pod di propulsione: questo indica come i problemi ai
cuscinetti siano delicati e non ancora definitivamente risolti
nelle cause, sebbene in parte curati negli effetti.

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ENGINEERING

L’off-shore di Carmelo Vaccara


L’amore-odio per Fincantieri e il rapporto decennale con ENI
Carmelo Vaccara è ‘salpato’ nel 1980 con il
progetto dello Studio Tecnico Marittimo: un team
di ingegneri navali che erano partiti con l’idea di
progettare navi e si sono, invece, specializzati
nella progettazione di mezzi off shore: “Da
subito abbiamo lavorato per le OARN, le
Officine Allestimento Riparazioni Navali, per le
quali abbiamo seguito la trasformazione della
nave Punta Bianca di Costa Containers Lines:
OARN era il braccio operativo di Fincantieri, che
all’epoca era ancora Cantieri del Tirreno”.
L’ingegner Vaccara racconta di getto i quasi
trent’anni di attività di una società genovese
che conta 10 addetti, altamente specializzati,
che principalmente si occupano di piattaforme
marine off shore: “Quando nacque Fincantieri noi
ne diventammo automaticamente fornitori. Con
Fincantieri abbiamo oggi un rapporto amore-odio:
se da un lato rappresenta la storia e la tecnica
della cultura cantieristica italiana e ha insegnato
a generazioni di ingegneri la progettazione e
l’ingegneria navale, dall’altro ha continuato a
strizzare noi fornitori e progettisti, richiedendo
una sempre maggior specializzazione a costi
sempre più bassi. Ci siamo trovati ad essere Vaccara e Tamberi sotto lo Scarabeo 8
dipendenti al 100% da Fincantieri – commenta
Vaccara – eravamo arrivati al punto di stare per
fallire: guadagnavamo da Saipem per finanziare fare la manutenzione dei macchinari, e alla fine per l’ultimo progetto di Kashagan Tecnomare a
i lavori di Fincantieri. Il 90% del nostro fatturato dell’anno avevamo invece fatturato circa 8.000 Milano aveva quattro piani di uffici, ognuno di
era intestato a Fincantieri, ma il monte ore per ore di ingegneria, finalmente pagate bene”. 600 metri quadri e personale da tutto il mondo,
i lavori che ci commissionavano era spesso Lo studio guidato da Carmelo Vaccara inizia di lì per un totale di circa 1.500 persone di cui sei
sottostimato del 60-70%”. a poco a lavorare anche per Saipem, leader degli facevano parte dello Studio Tecnico Marittimo
Con l’entrata in crisi di Fincantieri la STM operatori offshore al mondo, e per Tecnomare, dell’ingegner Vaccara.
incontra per la prima volta il gruppo ENI, ad ingegneri off shore, per i quali la società compie “Al momento siamo in gara per la riedizione di
oggi cliente principale dell’azienda: “ENI stava piccoli interventi e progetti contenuti, relativi una trenching barge che avevamo progettato tre
progettando una piattaforma per la Libia: siamo all’impiantistica. Generalmente i progetti di anni fa per la Saipem: trattandosi già allora di
entrati su un lavoro di poche centinaia di ore, per Saipem e Tecnomare sono enormi, ciclopici: una riconversione di una vecchia barge destinata
al trasporto, Saipem ha deciso di costruirne
una nuova. Lo scafo è già stato costruito in un
cantiere russo, mentre noi rimaniamo in gara
contro una ditta di Baku. – continua Carmelo
Vaccara – Sempre per Saipem, attualmente
siamo coinvolti nella realizzazione dello
Scarabeo 8, il mezzo di perforazione che stanno
costruendo alla Fincantieri di Palermo e stiamo
contestualmente seguendo un progetto presso
un cantiere cinese dove stanno costruendo una
nave posatubi di dimensioni gigantesche, per
la quale ci occupiamo della progettazione degli
impianti di bordo”.
Malgrado la dinamicità che dimostra la piccola
azienda, Vaccara sottolinea che la crisi ha
rallentato i ritmi di lavoro: “La crisi la sentiamo
terribilmente. Con Fincantieri avevamo due
progetti in corso: il primo, ormai terminato,
era la costruzione che stanno ultimando a
Sestri Ponente, per la quale dovevamo fare lo
sviluppo dell’ingegneria di dettaglio. Avevamo
poi una seconda commessa su Monfalcone, ma
Fincantieri ha deciso di revocare il lavoro per
meglio ridistribuirlo tra il proprio personale”.

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ENGINEERING

Gasiere e chimichiere Made in Tuscany


Le soluzioni all’avanguardia di Gas&Heat nascono nel
cuore della cantieristica del lusso
Gas&Heat nacque inizialmente come sub
fornitore di società di ingegneria navale e di
cantieri per la manifattura di serbatoi e impianti
di carico per navi chimichiere e gasiere: data
l’esperienza acquisita nel campo, la società
toscana si è via via evoluta fino a diventare
l’unica controparte dei cantieri specializzati
nella costruzioni di navi gasiere o chimichiere
per la realizzazione degli impianti del carico.
Nel 2004, con la costituzione di Gas&Heat
Shipping, il gruppo si è posizionato come
general contractor di progetti di navi gasiere:
oggi la società è in grado di garantire la consegna
‘chiavi in mano’ dell’unità navale e dell’impianto
di carico di navi gasiere e chimichiere. Agisce,
infatti, come unico interlocutore della società
armatrice committente, attraverso la stesura di
contratti separati con il fornitore dell’impianto
del carico, da un lato, e con il cantiere, dall’altro.
L’azienda di ingegneria navale, costituita
con l’obiettivo di operare come armatore
durante costruzione, sino all’effettiva vendita
della nave sul mercato, è leader in Italia nella
progettazione di gasiere e chimichiere: le attività
principali della società includono in particolare il
disegno, l’ingegnerizzazione e la costruzione di
serbatoi, impianti del carico e ponti di coperta, unità da zero a 10 mila metri cubi ha una età Officine San Marco, introducendo le tecnologie
il montaggio e l’installazione dell’impianto sulla superiore a 25 anni e il 40% ha una età superiore e l’esperienza del gruppo tedesco, specialmente
nave, il commissioning e il collaudo finale. a 20 anni; inoltre, il numero delle unità di nel settore della caldereria e dell’impiantistica.
Il segmento più rappresentativo dell’attuale piccola dimensione attualmente in costruzione Nel 1996 gli ingegneri Claudio e Mauro
operatività di Gas&Heat, ovvero quello rappresenta solo il 42% delle navi con oltre 20 Evangelisti, già amministratori delle Officine
rappresentato dalle unità di piccole dimensioni, anni di servizio. San Marco e successivamente dirigenti della
da un lato è caratterizzato da un’età anagrafica Nonostante il tasso di crescita del segmento Deutsche Babcock Italiana, portarono a
degli scafi particolarmente elevata, dall’altro delle piccole unità sia inferiore a quello delle termine una operazione di MBO e costituirono
il numero di nuove costruzioni in rapporto alla navi di maggiori dimensioni, la domanda è Gas&Heat, che comprendeva non solo lo
flotta è piuttosto basso: il 30% della flotta delle comunque in aumento: si stima, infatti, che stabilimento di Tombolo e tutto il suo parco
il mercato delle navi gasiere cresca in media attrezzature, ma anche il personale altamente
del 4% su base annua, malgrado la crisi qualificato. Dal 1996 ad oggi lo stabilimento si è
economica. Lo stabilimento di produzione e specializzato nelle attività di disegno, manifattura
gli uffici operativi del gruppo sono nel cuore e installazione di impianti del carico per navi
della Toscana, a Tombolo, lungo il Canale dei gasiere LPG ed Etileniere, del tipo semi-ref.
Navicelli, un corso d’acqua ampio 30 metri che Grazie alla presenza del terzo socio fondatore,
unisce il porto di Livorno con la Darsena pisana, l’ingegnere Giorgio La Valle, le attività della
a circa 4 chilometri dall’Aeroporto internazionale Gas&Heat sono state integrate dalle attività della
di Pisa. Marine Engineering Services di Trieste, leader
Studio d’ingegneria navale Costruito nei primi anni Ottanta dalle Officine indiscusso nel settore dell’architettura navale,
San Marco, importante azienda livornese di soprattutto per navi gasiere e chimichiere: oggi
Ing. M. Nattero caldereria fondata nell’immediato dopoguerra, tuttavia, grazie alla esperienza acquisita, alla
Naval Architect and Marine Engineer Director lo stabilimento aveva l’obiettivo di garantire privilegiata localizzazione dello stabilimento,
all’azienda uno ‘sbocco al mare’ per la alla qualità dei macchinari e delle attrezzature,
Via al Molo Giano - 16128 Genova Porto ITALY
Tel +39 010 247 51 84 - Fax +39 010 254 57 40
consegna dei manufatti in tutto il mondo. Nel l’intero processo di disegno e manifattura di
Mobile +39 335 473 289 1991 l’area fu acquisita dalla Deutsche Babcock serbatoi, impianti del carico e ponti di coperta
e-mail: info@aliso.it che confermò tutto il personale specializzato, e per navi gasiere avviene oggi all’interno dello
arricchì le precedenti esperienze acquisite dalle stabilimento di Tombolo.

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ENGINEERING

Navi da crociera e megayacht ‘firmati’ TMT


Trent’anni di esperienza per l’azienda veneta che progetta anche elicotteri

L’anno di nascita di TMT Italia è il 1982, quando il numero dei dipendenti e ad acquistare strumenti da parte di TMT Group di Lugano: nasce così
un gruppo di ingegneri e tecnici proveniente da di progettazione all’avanguardia. Questo sforzo è TMT Italia Engineering, che focalizza il proprio
uno dei più qualificati cantieri navali italiani fonda stato premiato, facendo aumentando la fiducia di interesse sul design dei megayacht attraverso
la Navaldesigns: fin dagli esordi Navaldesigns Fincantieri in Navaldesigns. la collaborazione con il noto architetto Di
ha operato in tutti i campi che coinvolgono la Il risultato? E’ stato deciso di affidare alla Pilla, progettista e interior designer di fama
progettazione navale, collaborando e realizzando società commesse sempre più importanti fino internazionale, affermatosi nel campo degli yacht
impianti di diverso tipo per cantieri navali, aziende al raggiungimento di accordi di collaborazione di lusso.
di ingegneria e ditte del settore. Oggi la TMT triennali per la realizzazione di piani sempre Andrea Splinakis, engineering manager di TMT
Italia sviluppa i propri impianti e la progettistica più impegnativi. Dal 1995 al 2001 la società ha sottolinea come tuttavia l’attività di TMT Italia
navale non solo nella sede di Marghera, ma anche partecipato alla progettazione di tutte le navi da non possa considerarsi in modo settoriale e
attraverso una rete di tecnici e progettisti pronti a crociera costruite da Fincantieri, arrivando nel sia piuttosto estesa a tutti, o quasi, i possibili
lavorare presso gli uffici del cliente stesso. 1999 a eseguire il 50% della progettazione di campi di applicazione della progettazione navale:
Fondamentale per lo sviluppo e la crescita serie di cinque cruise vessels, sviluppata, per progettazione di base, strutturale, impiantistica e di
dell’azienda è stata la collaborazione con la società la prima volta, con un modello tridimensionale. interni. Infatti, caratteristiche peculiari della società
madrilena GHESA Ingenieria y Technologia, iniziata L’intraprendenza della società veneta non si ferma sono la flessibilità e l’avanguardia nelle tecniche
nel 1993 e terminata nel 2002. In questi anni parte di fronte ai risultati positivi raggiunti alla fine degli di progettazione: un’intensa ed estesa attività di
a Siviglia il progetto GHESA-NAVALDESIGNS, anni Novanta. progettazione full 3D, tramite l’adozione dei più
una società che raccoglie le esperienze nel Con l’inizio del nuovo millennio l’azienda coopera sofisticati softwares del settore, ha portato la TMT
campo del naval design derivanti dall’ampia con alcuni tra i maggiori e più prestigiosi cantieri Italia a collaborare con alcuni tra i più importanti
collaborazione con la cantieristica europea, che europei, quali il Kvaerner Masa Yard in Finlandia, cantieri navali in Europa e nel mondo; a essere
entrambe le aziende hanno maturato. Il maggio il francese Chantier de l’Atlantique, attualmente conosciuta e quotata a livello internazionale,
1995 ha segnato la svolta della società italiana, che di proprietà di AKER group, e IZAR in Spagna. vantando tra i propri clienti realtà quali Fincantieri,
all’epoca era costituita da appena 15 persone tra Core business di Navaldesigns rimane l’ingegneria Baglietto, RMK e la finlandese Wärtsila Lips
ingegneri e progettisti: solo grazie alla loro grande navale, tuttavia, un decennio fa, è stata avviata Defence. Ricerca e sviluppo, analisi dei costi,
conoscenza ed abilità nel lavoro la Navaldesigns un’attività di costruzione aeronautica per aziende project management e attività “on board” sono
riuscì a rispettare le scadenze dei lavori presi fino come Agusta Westland e Aeronavali, con la parti integranti delle attività della TMT Italia, che ha
a quel momento. costituzione ad hoc di una squadra specializzata. già annunciato di voler rivolgere i propri sforzi al
Seguì da allora una coraggiosa politica di Nel 2002 arriva la svolta: Navaldesigns si occupa di potenziamento del settore di yacht e megayacht,
investimenti che ha portato la società ad aumentare design per megayacht a seguito dell’acquisizione ferries e passenger e minicruiseships.

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Il Genovese che studia l’Andrea Doria


Studio Nattero: dall’alluminio alle vele del Maltese Falcon

L’ingegner Mario Nattero non è soltanto il fondatore dell’omonimo studio,


che vanta innumerevoli progetti in campo navale fin dagli anni Ottanta,
ma è anche uno studioso eclettico, esperto di calcoli di stabilità e di
materiali. In particolare ha esaminato l’affondamento, cinquantatré anni
fa, dell’Andrea Doria che, secondo l’ingegner Nattero, avrebbe potuto
anche restare a galla nonostante i tre compartimenti stagni allagati ma
la dinamica dell’incidente e il danno provocato dalla rompighiaccio
Stockholm sopra il ponte delle paratie causarono conseguenze che
andavano oltre tutte le previsioni infortunistiche.
Mezzo secolo fa, infatti, tali previsioni contemplavano soltanto le falle per
incaglio, a cui le navi andavano più soggette, ma non eventuali danni sopra
al ponte delle paratie o penetrazioni in profondità nello scafo, come nel
caso di uno speronamento. L’esperienza in campo navale e progettuale
è valsa a Mario Nattero una notorietà che lo ha portato quest’anno a
tenere un corso per il master universitario in Architettura della Nave e
dello Yacht presso l’Università Iuav di Venezia; master patrocinato, tra
gli altri, dall’Autorità portuale di Venezia, Costa Crociere, Rina, Zago Spa
e dal cantiere De Poli. L’ingegnere genovese, con le sue lezioni, metterà
in evidenza i vantaggi dell’utilizzo dell’alluminio nelle costruzioni navali,
ovvero la leggerezza, la duttilità e la resistenza alla corrosione salina
rispetto all’impiego di analoghi componenti in acciaio. rendono delicata la fase di saldatura a caldo, e un maggiore costo di
Ma, nello stesso tempo, illustrerà anche i punti deboli, quali la perdita produzione. Le competenze dello Studio Engineering non si limitano
delle caratteristiche meccaniche in presenza di forti fonti di calore che all’uso dei materiali: i campi di applicazione sono i più disparati, dagli studi
di fattibilità alla gestione e al planning dei lavori. In modo
particolare lo studio Nattero è da sempre specializzato
nei calcoli strutturali, che coinvolgono il rumore e le
vibrazioni, l’esasperazione dello scafo, l’idrodinamica e
l’idrostatica, la capacità di tenere il mare e la stabilità
delle strutture.
Questo insieme di conoscenze e studi viene applicato e
adattato ai più diversi tipi di imbarcazioni, dagli esclusivi
yacht della Perini Navi, come il Maltese Falcon fino agli
indistruttibili ro-ro e alle eleganti navi passeggeri. Nella
sede di via Molo Giano a Genova, lo studio di ingegneria
navale Nattero si occupa anche della geometria
relativa alle linee dello scafo e, conseguentemente,
dell’applicazione delle tecniche e conoscenze acquisite
al supporto per la produzione, alle strutture interne e
all’outfit delle navi in costruzione.
Tra la moltitudine dei servizi offerti, merita di essere
evidenziato il settore safety and security. Lo studio
Nattero, infatti, progetta sistemi di prevenzione
antincendio e anti-esplosione, impianti di ventilazione
e di assistenza al Port State Control; inoltre fornisce
elementi utili per le relazioni degli enti di classifica.
Numerosi i clienti fidelizzati, non solo armatori ma
anche, cantieri privati italiani e stranieri. Al primo posto
c’è Fincantieri, che è in compagnia di Regent Seven
Seas Cruise, Silver Seas, Grimaldi e Tirrenia. Come
altri, anche meno noti studi di ingegneria, anche Nattero
avverte gli effetti della situazione economica: l’ingegnere
tuttavia non sembra risentirne al momento, anche grazie
alla massiccia collaborazione, partita quasi dieci anni
fa, con i cantieri costruttori di yacht e megayacht che
stanno reggendo bene la debacle mondiale della crisi.

Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 9: NAVAL DESIGN Luglio 2009 23


ENGINEERING

Carene NAOS per il ferry dei vichinghi


Lo studio di progettazione triestino ha ‘conquistato’ la Scandinavia

Il gruppo internazionale NAOS


è uno studio di progettazione
privato, nato a Trieste sedici anni
fa, che si è sviluppato in quattro
diverse sedi, che contano oggi
24 persone. L’ufficio di Goteborg,
in ScandiNAOS AB, si occupa
di progetti base, idrodinamica,
stabilità, dimensionamento
strutturale e coordinamento attività;
l’ufficio ANEMOS Split, in Croazia,
è competente per gli elaborati
esecutivi, i disegni costruttivi di
scafo e impianti. La sede slovena
Mareva Koper, infine, si occupa di
dimensionamenti, calcoli strutturali
e analisi vibrazioni.
Dal 1994 NAOS ha progettato
tutte le navi RoRo e RoPax del
Cantiere Navale Visentini, per
un totale di oltre trenta unità. Ha
successivamente preso parte alla
progettazione delle navi Ro Pax di
NCA e a progetti innovativi, nella
serie di RoRo con i motori a prora
come le Mark I e Mark II di StoraEnso
e per clienti quali Flender Werft
e Aker Finnyards, occupandosi
anche dell’ottimizzazione
dell’accessibilità per il carico, sia
tradizionale sia automatizzato.
NAOS ha all’attivo centinaia di
lavori vari di ingegneria e progetto,
dagli studi di fattibilità al progetto
base, passando per i
calcoli di stabilità e assetto, fino al
dimensionamento strutturale delle
navi in studio. Il gruppo si avvale
dei più moderni softwares quali
AVEVA (Tribon), Rhino, Solid Edge,
Trident, ShipConstructor, DNV Nauticus Hull fino realizzazione di eliche e timoni ad alta efficienza anche da riconoscimenti prestigiosi come il
al più famoso AutoCAD per il disegno generico. e alla progettazione di carene assolutamente ShipPax Award assegnato quattro anni fa per il
NAOS non ha soltanto conquistato l’Adriatico, innovative. “rivoluzionario” ferry Lagan Viking , la cui carena,
ma ha anche esportato il proprio know-how. L’eccellenza del gruppo è non solo testimoniata grazie anche alla forma di prua “FlexBow”,
In particolare la ricerca e la collaborazione con dall’apprezzamento di clienti quali Visentini, riduce il consumo di combustibile e permette di
istituti di ricerca idrodinamica come lo Schiffbau- Fincantieri, NCA, Ortona Navi, Aker Yards, raggiungere la velocità di servizio di 24 nodi con
Versuchsanstalt Potsdam GmbH ha portato alla Flender Werft, Visemar, Finbeta e Grimaldi, ma una potenza di soli 21,600 kW.

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