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il Ducato

L’inchiesta a Urbania La storia Il percorso

Incubo disoccupazione
nell’Eden del denim
Lungo la strada statle 73 bis si alternano
le aziende con nomi che richiamano al
tessile. In quella che era “La valle del
jeans”, però, sono rimasti solo i cervelli
delle ditte, mentre la produzione è stata
spostata all’estero. E solo nell’ultimo
anno alle liste di mobilità del comune si
sono iscritti in 104, 83 del settore mani-
fatturiero.
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Quel prete che cuciva
i pantaloni per ‘Jesus’
Ogni giorno partivano 40.000 paia di
jeans con i cartellini dei marchi italiani
più importanti: Pop 84, Carrera, Jesus.
Erano gli anni ‘80. Oggi la produzione è
stata spostata all’estero e di manodope-
ra locale c’è sempre meno bisogno.
Storia di un distretto industriale nato
negli anni ‘50 per idea di un prete.
a pagina 4
Cinque euro di stoffa
in negozio sono 200
Come un metro denim che costa 5 euro
diventa un jeans da 200. Il passaggio
chiave è in lavanderia: è lì che si decide-
rà il valore finale del pantalone. E per le
produzioni più a buon mercato, c’è una
trasferta in Romania dove però avviene
solo il taglio. L’unica operazione rima-
sta in terra urbanese è lo stiro.
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il Ducato DOSSIER

Intere generazioni di urbanesi sono cresciute lavorando il denim

Così la crisi fa le scarpe

alla capitale del pantalone
Tra fabbriche in fallimento e operai cassaintegrati. Viaggio nella ex “Valle del jeans”

T
arcisio Galavotti la. presa la decisione di fare un in- il profilo come il mio, Magari
passeggia calmo in Secondo il Cerved Group, so- vestimento importante come più avanti mi faranno fare
quello che è ancora cietà che valuta la solvibilità di la costruzione della sede in cui l'amministratore delegato",
il suo studio. Si af- imprese e persone, da gennaio si trova attualmente lo studio dice senza che nella voce si
faccia dalla fine- a settembre 2009 in Italia sono di Galavotti: 1.500 metri quadri senta il disturbo di passare dal-
stra e vede le mac- state 664 le aziende che sono di uffici con una la situazione di
chine passare lungo la statale state costrette a chiedere lo facciata che ri- Nel 2009 imprenditore a
73 bis. E' la strada che collega stesso tipo di fallimento della chiama le strut- quella di impie-
Urbania a Sant'Angelo in Vado Italian Fashion; il settore più ture delle indu- 83 iscritti gato-salariato, A destra, la sede della Italian
e Mercatello sul Metauro, pae- colpito è quello manifatturiero strie inglesi anche se di otti- Fashion. L’azienda è fallita ed è
si che un tempo formavano la dato che 53% di questi falli- dell''800 e con su 104 alle mo livello.
stata acquisita da una
"Valle del jeans". menti ha riguardato imprese gli interni in Oltre agli operai
Galavotti non si siede quasi tessili. In questa classifica non
proprio lusinghiera, le Marche
mattoncini ros-
si. Costo: 5 mi-
liste di impiegati nella
confezione dei
multinazionale indiana.
mai mentre rac- Sopra, la porta chiusa dell’outlet
conta gli episodi L’Italian sono la quarta
regione, con 70
lioni di euro.
Proprio per la
mobilità pantaloni, a vi-
vere una situa-
che hanno por-
tato lui e il suo
Fashion richieste. Sem-
pre secondo il
spesa fatta per la
struttura, i due
urbanesi zione di crisi so-
no anche tutti
socio, Alessan-
dro Giuliani, a
chiedere lo stato fatturava
Cerved, nel solo
trimestre ago-
titolari hanno
ricevuto il pre-
erano tessili quelli impegnati
nell'indotto: sti-
di liquidazione sto-settembre in mio per la "valo- rerie, lavanderie
con concordato 23 milioni Italia sono state rizzazione dell'entroterra" e ditte di trasporto.
preventivo sulla
nel 2003
aperte 1.735
procedure falli-
dalla Confindustria provincia-
le.
Poco più avanti rispetto la Ita-
lian Fashion c'è la Stir Control, operai e nel 1993 aveva un fat-
I numeri del lavoro
concessione dei
beni della loro mentari. Poi la discesa. Nel 2006 i dipen- stireria con 24 anni di storia al- turato di 18,6 miliardi di lire.
azienda, la Ita- L’anno scorso La ditta di Gala- denti erano diventati 40 e il fat- le spalle. "Qui una volta si lavo- Oggi le persone che ci lavorano Ore di cassa integrazione Ordinaria Straordinaria Totale
lian Fashion. votti e Giuliani, turato dimezzato. "Alcuni in- rava tutto l'anno, oggi si va a sono diventate una quaranti- 2008 2009
2008 2009 2008 2009
"Ci sono due ca- è fallita era nata nel 1984
ad Acqualagna
vestimenti forse li abbiamo
sbagliati, ma se ci troviamo in
stagioni: da metà novembre a
febbraio e da maggio a luglio",
na. "L'anno scorso abbiamo
fatto 60-70 ore di cassaintegra-
tegorie di im-
prenditori: una investe sulla per commercia- questa situazione è perchè non dice il titolare, Giovanni Dini. I zione a testa e la nostra azien-
'casa', cioè sull'arricchimento lizzare jeans. L'anno dopo si è eravamo più competitivi sui suoi dipendenti sono venti, ma da aveva esaurito quella ordi- Italia 113,2 578,1 109,8 339,9 223,1 918,1
personale, l'altra sull'azienda trasferita ad Urbania e nel 2002 costi. E per fortuna che aveva- ora a lavoro nel grande capan- naria", racconta Fausto Fala-
per farla crescere e sviluppare ha raggiunto il fatturato record mo due marchi in licenza, altri- none sono solo dieci. "Faccio sconi delegato sindacale Cisl. milioni milioni milioni milioni milioni milioni
sempre di più. Io e il mio socio di 23 milioni di euro, 11 dei menti molto probabilmente esaurire le ferie che hanno in "Nel 2009, 6-7 dipendenti sono
facciamo parte di questa se- quali grazie a Maggie, il mar- avremmo chiuso prima", dice arretratato, poi scatta la cassa stati messi in mobilità. Hanno Marche 2,3 13,4 3,6 9,2 5,9 22,6
conda categoria e abbiamo in- chio che aveva in licenza. Era il Galavotti. "Io e il mio socio ab- integrazione a turno. Una set- tutti tra i 40 e i 50 anni. Alcuni
vestito molto nella nostra so- momento più florido dell'a- biamo chiesto un tipo partico- timana uno, la settimana dopo non hanno ritrovato lavoro, al- milioni milioni milioni milioni milioni milioni
cietà", dice con voce tranquil- zienda che contava 65 dipen- lare di fallimento perchè è un altro". A partire dal settem- tri si, ma di questi non mi pare
denti. L'anno prima era stata quello che consente di garanti- bre 2009, nei mesi in cui si la- che qualcuno lo abbia ritrova- Pesaro e Urbino 735 4,8 23 1,7 758 6,5
re al massimo i creditori. Io vora meno gli operai sono stati to nel tessile ", continua Fala-
quando esco per Urbania vo- in cassa integrazione a gruppi sconi. mila milioni mila milioni mila milioni
Il glossario glio camminare a testa alta. E
non si pensi che per un im-
prenditore sia facile prendere
di 5-6 alla volta.
E questa situazione non ri-
guarda solo la Stir Control. La
La musica non cambia se si
ascoltano le parole di Adelinda
Torcolacci, anche lei delegata

Cassa integrazione
questa decisione, ma non ave- Leontex è una lavanderia stori- Cisl, alla ditta Ganzo: “Noi sia- Iscritti 2005 2006 2007 2008 2009
vamo più altra scelta. E le ban- ca di Peglio, comune subito mo 45 operaie e una quindici-
liste di mobilità
ordinaria
che non ci hanno aiutato". fuori Urbania. Negli anni No- na di tecnici. L’anno scorso ab-
Ora qui arriverà una multina- vanta aveva più di cento dipen- biamo fatto tutti tre mesi di
zionale indiana e questo di- denti, tra amministrativi ed cassaintegrazione. E io, che la-
venterà il loro showroom e se- Pesaro e Urbino 2.052 1.901 1.337 2.266 4.141
de di rappresentanza. Non
Garantisce al lavoratore un reddito sostitutivo. E’ avranno bisogno dei 17.500
richiesta dalle aziende in momentanea crisi di mercato metri quadri di capannoni in- IL LIBRO Urbania n.d n.d 24 62 104
e può durare al massimo 13 settimane. Si percepisce dustriali pieni di macchinari
che saranno ceduti per pagare
meno dell’80% dello stipendio che è a carico dell’Inps i debiti. La produzione infatti
I dati nazionali sono dell’Inps; quelli provinciali e comunali della provincia di Pesaro e Urbino

Cassa integrazione
rimarrà in Egitto. Scritto dal professor Augusto
Egitto e nord Africa sono l'ulti-
ma frontiera delle delocalizza- Calzini nel 1995, è il libro gelosa-

straordinaria zioni. Prima si andava in Ro-

mania, ma ora comincia ad es-
sere poco conveniente portare
mente
conservato da molti imprenditori e
nella Marche del 283%.
la produzione lì dopo che Bu- abitanti urbanesi perchè racconta voro part-time, sono andata I lavoratori che perdono il po- ore che hanno interessato i la- fatto. Potevamo chiamarlo "La
Può essere chiesta dalle aziende con più di 15 dipendenti carest è entrata nell'Unione la loro storia. avanti con uno stipendio di 550 sto si iscrivono alle liste di mo- voratori di tutte le Marche, ma "Speriamo - dice Falasconi - valle del jeans" e sono sicuro
Europea. Nel corso degli anni euro. E’ normale che la prima bilità. E così hanno fatto anche soprattutto della provincia di che la situazione migliori. Dal- che molti grandi marchi avreb-
in casi di crisi particolarmente rilevante o sogetta a falli- Contiene molte informazioni sul spesa su cui si taglia è il super- l'inizio dell'anno abbiamo fat-
infatti da Urbania gran parte quelli della Leontex. Ma non Pesaro-Urbino. Nessun'altro bero inserito nella propria col-
mento o in riconversione. Ha durata diversa in base ai casi della produzione è stata spo- distretto industriale del jeans, i fluo. Ma io non voglio nemme- sono stati i soli. Nel solo comu- territorio ha visto un aumento to solo poche ore di cassa inte- lezione uno o due capi che ve-

Liste di mobilità
stata e ora non stanno che ri- no lamentarmi, anche perchè ne di Urbania nel 2009 ci sono così forte di questo ammortiz- grazione e per quanto riguarda nivano da questa zona. Qui pe-
profili delle industrie e dei loro so che ci sono situazioni peg- la mia ditta è arrivata una nuo-
manendo facciate di uffici, al- state 104 iscrizioni, di cui 83 zatore sociale. Secondo la Con- rò siamo abituati a guardare
cuni anche progettate da ar- creatori. giori della mia. La mia azienda provenienti proprio dal settore findustria provinciale a Pesa- va commessa che per il mo- tutti al proprio orticello e in
chitetti importanti. Ad Urba- Il testo è in italiano, ma riporta la aveva assicurato me e le mie manifatturiero. Nel 2008 erano ro-Urbino tra il 2008 e il 2009 le mento ci fa respirare". pochi hanno la cultura del
nia c'è il cervello delle aziende, colleghe che saremmo tornati state 62 e l'anno prima solo 24. ore di cassaintegrazione, "Se negli anni- dice Galavotti - marchio".
E’ dove vengono inseriti i lavoratori licenziati da imprese traduzione in inglese nelle pagine a lavoro e per fortuna così è sta- straordinaria e ordinaria, sono fossimo stati capaci di creare
le braccia sono altrove. Ancora peggiore è la situazione Mentre dice queste parole, Tar-
con oltre 15 dipendenti per cessazione, trasformazione Per questo probabilmente Ga- a fronte. to. Per quanto riguarda que- se si guardano le ore di cassa passate da 758.121 a 6.533.538. un consorzio con un marchio cisio Galavotti è ancora alla fi-
o riduzione di attività. La durata dell’iscrizione è in base lavotti verrà assunto dalla nuo- st’anno, era stata nuovamente integrazione. Quelle fatte dagli In percentuale il balzo è stato proprio oggi non saremmo in nestra del suo studio, guarda
va proprietà. "Per la mia espe- richiesta la cassaintegrazione, operai della Stir Control, della del 761%. Nello stesso periodo questa situazione. Dovevamo fuori a vedere quello che ci sa-
all’età del lavoratore (massimo 36 mesi) rienza nel settore. Hanno biso- ma per ora siamo riusciti ad Ganzo e da quelli della Leontex in Italia l'aumento è stato me- formare un'unione tra im- rebbe potuto essere e invece
gno di figure professionali con evitarla”. vanno a sommarsi a un mare di no del doppio, cioè del 311% e prenditori, ma non lo abbiamo non c'è.

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il Ducato DOSSIER
L’iniziativa messa in campo dal Comune
Il personaggio Il pionere da cui tutto partì 54 anni fa
E l’assessore
Il jeans sotto la tonaca aiuta l’operaio

"A
d Urbania pena avremmo accumulato 3-
Don Corrado Catani è il prete gli ammi-
nistratori
4.000 euro faremo iniziative di-
verse, come borse lavoro per
d a n n o cassaintegrati o disoccupati".
che ha portato a Urbania l'esem-
p i o " .
Per questa volta hanno parteci-
pato solo la giunta e gli assesso-
A sinistra, in Queste parole sul sito internet ri, ma nel futuro anche aziende
la prima macchina tessille piccolo, una
dell'amministrazione annun-
ciano l'iniziativa del Comune
o singoli cittadini potrebbero
contribuire a formare un buon
foto di don
industriale e da lì è iniziata Corrado Catani
per aiutare i lavoratori in diffi-
coltà.
gruzzolo: "Manderemo delle
lettere agli istituti di credito,
Gli stipendi, o meglio i gettoni agli esercizi commerciali, alle
con alcune
l’industrializzazione del territorio. donne
di presenza, degli assessori e
del presidente del consiglio so-
imprese per fare in modo che
questa iniziativa sia presa sem-
impegnate no finiti dritti in un fondo per pre più sul serio".
Tra alti e bassi nella cucitura
aiutare le persone disagiate.
Anche i consiglieri hanno con-
A chiedere un aiuto al Comune
sono state spesso famiglie mo-
con macchine tribuito, ma solo quelli di mag- noreddito, o in cui entrambi i
gioranza. "A Natale avevamo coniugi si sono trovati senza la-
elettriche; al raccolto 6.000 euro e abbiamo voro oppure famiglie numero-
metaforicamente. Ha lavorato centro, un

Q
uesta è una storia indetto il bando a cui hanno ri- se. "Molte persone che in questi
con un nome, un presso diverse aziende, ha gira- grande sposto 36 famiglie con l’Isee, anni hanno perso il lavoro e si
cognome e una da- to in macchina l'Italia per par- l’indicatore della situazione sono trovate in difficoltà sono
ta. Il nome è quello tecipare alle contrattazioni na- macchinario economica equivalente, pari o operai che lavoravano nel tessi-
di don Corrado Ca- zionali con l'associazione delle per il lavaggio inferiore a 9.000 euro. Siamo ri- le".
tani, prete sui gene- piccole e medie imprese del usciti a soddisfare tutte le ri- Proprio da questo settore pro-
tessile e per questo si definisce
dei jeans.
ris e con una doppia vocazione: chieste consegnando buoni vengono molte richieste: "La
quella ecclesiale e quella im- "il sindacalista delle aziende". Le dimensioni spesa con valori variabili tra i crisi non è ancora finita. La Pro-
prenditoriale. La data è il '56 Oggi, dal suo studio di consu- maggiori di 100 e i 200 euro". Loretta Car- vincia e la Regione aiutano e
con la guerra alle spalle e in pie- lente del lavoro, torna indietro nevali, assessore alle Politiche agevolano la creazione d'im-
con la mente per raccontare queste
no piano Marshall. sociali, racconta questa propo- prese, però si fa fatica soprat-
Don Corrado, laureato alla degli anni passati, quando era macchine sta: "E' una di quelle iniziative tutto in una piccola realtà, dove
"Scuola Canto- collaboratore del furono concrete che avevamo promes- è ancora più faticoso". Il settore
rum" del Vatica- Di lui si dice maggiore prota-
introdotte so in campagna elettorale per tessile non è più quello di una
no, tornò a Ur- gonista di questa combattere la crisi e l'abbiamo volta ed è difficle individuarne
bania da Roma che aveva vicenda, don nelle mantenuta. Ad oggi il fondo è uno nuovo per rilanciare l’eco-
con l'incarico di Corrado appun- aziende esaurito, ma rimane attivo. Ap- nomia urbanese. Per ora ci pen-
occuparsi del- una doppia to. "Questo è un
urbanesi sano gli assessori.
l'amministra- territorio che vi-
zione dei beni vocazione: ve di mode. Se
uno fa una cosa
ecclesiastici. Di-
ventò esperto in religiosa poi molti lo se-
guono. Era avve-
LA STORIA IN TAPPE
materia fiscale e
amministrativa
e per queste sue
e da nuto già prece-
dentemente con
un secondo momento, intorno
alla metà degli anni '70", ricor-
vece fu fatta da un meccanico
di una ditta di Urbania, la
l'importanza di questi com-
mittenti, paradossalmente,
I Jeckerson e la pubblicità dello scandalo Origini
da De Angeli. Le prime indu- Leontex, così come la rivestitu- negli anni si trasformò nella
imprenditore l'allevamento

Storie made in Urbania

competenze
venne inviato a
Modena dove
c'era un convento di suore in
difficoltà. Erano gli anni '50, la
guerra era finita da poco e in
Italia si parlava del segretario
di stato americano George
Marshall. Il governo statuni-
tense infatti aveva studiato un
piano per aiutare i paesi euro-
pei appena usciti dal conflitto
mondiale. Anche in Italia quin-
di si imparò presto cosa signifi-
casse il suo nome: finanzia-
menti economici per la ripresa
economica del Paese.
Proprio grazie a questi soldi il
convento femminile modene-
se aveva comprato delle mac-
chine elettriche per cucire abi-
ti per gli orfani. Il sistema che
reggeva il convento venne però
messo in crisi da un funziona-
rio statale che contestò delle ir-
regolarità fiscali. Il Vaticano
mandò don Corrado che du-
rante la sua visita notò le mac-
chine industriali, così diverse
da quelle che proprio lui aveva
messo a disposizione delle
donne urbanesi per conto del-
l'Opera Diocesana Assistenza.
Erano vedove di guerra o con
difficoltà di sussistenza a cui
don Corrado aveva fornito
macchine per cucire a mano-
vella o a pedale.
Perché quelle macchine non
potevano essere usate anche a
Urbania? Così la prima mac-
china 'moderna' arrivò nel-
l'antica Casteldurante. Era il
1956 e, sempre grazie a don
Corrado, arrivarono le com-
messe e si cominciò a lavorare.
Renzo de Angeli ha attraversa-
to la storia di del distretto indu-
striale di Urbania, non solo
delle galline
ovaiole. Poi ven-
ne la fase dell'industria". Così i
capannoni che fino a quel mo-
mento erano stati pieni di galli-
ne ruspanti, ora vengono occu-
pati da macchine per cucire.
Nulla sarebbe iniziato, però,
senza don Corrado. Chi lo ha
conosciuto dice di lui che era
unprete sui generis. "Era un
manager - racconta Igino Silve-
stri che ha lavorato per molti
anni con lui - e quando diceva
messa non faceva la predica.
Ma quando eravamo in giro si
fermava spesso per pregare.
Col fatto che era
delegato per la
contrattazione
Stone wash e
sindacale della
Uniontessile
sabbiatura
viaggiavamo
molto insieme.
sono alcune
Guidava sempre
lui e non si sape-
lavorazioni
va mai quando si
tornava a casa. ideate
La madre i primi
tempi si preoc- in questa
cupava, ma poi
ha smesso. Anzi valle
gli sembrava
strano quando quelle poche
volte che è accaduto, ha visto il
figlio tornare alle 19.00", rac-
conta Igino. Negli anni è appar-
so un articolo su di lui pure sul
settimanale inglese "Time".
Per un periodo Don Corrado,
morto poi nel 1991, produsse i
jeans anche per il marchio "Je-
sus", così spesso si sentiva dire
che era "il prete che faceva i
pantaloni a Gesù".
"All'inizio la produzione ri-
guardava abiti e non jeans. La
lavorazione del denim arrivò in
strie che nacquero erano faco-
niste, vivevano cioè delle com-
missioni che i grandi marchi
facevano. Molti dei jeans Car-
rera che poi andavano a finire
nei negozi di tutta Italia parti-
vano da Urbania. E con l'arrivo
delle grandi commissioni, in-
torno alle produzioni del pan-
talone fiorì l'indotto. Stirerie
soprattutto, ma anche lavan-
derie e ditte di trasporto. Gene-
razioni di urbanesi hanno por-
tato a casa il doppio stipendio,
moglie e marito, grazie al lavo-
ro sul jeans o intorno ad esso.
Da qui sono partite molte inno-
vazione sui pro-
cessi di lavora-
zione. Il denim è
un tessuto 'duro'
e prima di tra-
sformarsi in
pantalone ha bi-
sogno di essere
lavato e ammor-
bidito. E a Urba-
nia hanno co-
minciato a farlo e
l'hanno fatto
meglio di altri.
Per queste ope-
razioni venivano
usate grandi la-
vatrici, asciugatrici ed essica-
toi dove venivano messi i pan-
taloni ancora piegati. Per
quanto fossero grandi questi
macchinari, i jeans rimaneva-
no compressi e non si ammor-
bidivano di molto. Da qui l'idea
di fare tutto più ampio in modo
che i pantaloni quasi 'volasse-
ro' dentro. I primi cesti delle la-
vatrici vennero commissionati
in Germania, perché nessuno
in Italia era in grado di farli.
"L'assemblatura dei pezzi in-
ra esterna fatta da un fabbro
con delle lamiere tagliate e uni-
te con delle viti, in maniera
molto artigianale. Infatti dopo
quattro mesi di lavoro da fuori
lo stabilimento si sentiva il ru-
more, non per il motore o per il
cesto dentro, ma perché si sta-
vano allentando le viti", rac-
conta De Angeli.
Con questa nuova lavorazione
le commesse aumentarono.
"Nessuno - spiega De Angeli -
faceva i jeans morbidi come
noi e senza le strisce che rima-
nevano prima perché restava-
no appiccicati".
Intorno agli an-
ni '90 le lavan-
derie urbanesi Da Urbania
erano in grado
di eseguire 50 partivano
diversi tipi di la-
vorazione, al- 40.000 pezzi
cuni inventan-
doli di sana al giorno per
pianta. Lo stone
wash e la sab- marchi
b i a t u ra s o n o
state messe ap- nazionali e
punto in questa
valle. "Si mette-
vano a lavare
internazionali
con delle vere e
proprie pietre, spesso di pomi-
ce, che sfregando sul tessuto
creavano delle striature; la sab-
biatura invece consiste nello
"sparare" la sabbia con delle
pistole ad aria compressa sul
pantalone per creare delle sfu-
mature marroncine", racconta
De Angeli.
Tra il 1984 e il 1985 da Urbania
partivano 40.000 pezzi al gior-
no, tutti di marchi importanti:
Pop 84, El Charro, Trussardi e
soprattutto Carrera. Proprio
debolezza del distretto. "Molte
ditte erano in balia delle com-
messe, soprattutto di Carrera
che aveva sempre il termome-
tro della situazione grazie a
persone di fiducia che riusciva
ad inserire nei consigli d'am-
ministrazione delle aziende lo-
cali", ricorda De Angeli.
Così molte ditte fecero uno
sforzo in più. Fornivano ai
clienti il prodotto finito e in-
scatolato. Questo già accedeva
precedentemente in realtà, ma
senza l'accuratezza che si cer-
cava ora. Si era passati dal cari-
care i tir di jeans imbustati, a
inscatolarli per
modello, taglia e
con l’etichetta sul
pacco che indica-
va la destinazione
finale.
Nonostante l'im-
pegno, il sistema
entrò in crisi: la
committenza
spesso era una
monocommit-
tenza e non era
più redditizia. So-
lo pochi impren-
ditori sono riusci-
ti a realizzare un
marchio proprio, come Jecker-
son, ideato da Franco Stocchi.
Il resto è storia di oggi con il tra-
sferimento delle produzioni
all'estero, in Romania soprat-
tutto. E il sogno mancato della
realizzazione di un consorzio
cheriunisse le aziende e che
avrebbe consentito di reagire
meglio ai periodi di crisi, come
l'ultimo. "Anche don Corrado
provò a farlo - ricorda Igino Sil-
vestri - e se non c'è riuscito
lui…"
ALCUNI MARCHI
PRODOTTI A URBANIA
CARRERA
Nasce a metà degli anni ‘60
in provincia di Verona
TRUSSARDI
Nasce a Bergamo nel 1911
come azienda di guanti
JECKERSON
Nasce a Urbania nel 1995
dal binomio Stocchi-Chionna
L 'idea di un golfista, sponsor
un dj, il coraggio, e i soldi, di un
imprenditore. Così è nato il mar-
chio Jeckerson. L'intuizione ven-
ne ad Alessandro Chionna sui
campi da golf. I golfisti infatti
hanno bisogno di asciugare le
mani per avere maggiore sensibi-
lità. Da qui l'idea di mettere una
toppa in alcantara sulla coscia
senza perdere tempo nel cercare
l'asciugamano nella borsa. Carlo,
fratello di Alessandro e nel giro
del tessile, arrivò ad Urbania per
commissionare il modello alle
ditte produttrici. Senza ricevere
risposte entusiastiche. Carlo in-
fatti era un tipo stravagante, coi
capelli lunghi, che faceva anche il
dj e soprattutto senza una società
alle spalle che garantisse il paga-
mento della commessa. Molti im-
prenditori quindi rifiutarono la
proposta. Inizialmente anche
Franco Stocchi, proprietario del-
la Blue Line, che però ci ripensò.
E così i due costituirono la Fas-
hion Time. I jeans piacevano e i
soldi entrarono. E arrivarono pu-
re i litigi. Il binomio Stocchi-
Chionna si ruppe. Per liquidare il
socio, Stocchi valutò la metà del
valore del marchio 9,2 milioni di
lire. Chionna accettò e fece un al-
tro marchio che chiamò proprio
9.2. Una beffa se si pensa che nel
2007 il marchio ha fatturato 48 mi-
lioni di euro. Nel maggio 2008
Stocchi ha ceduto il brand a un
fondo inglese, Stirling Square Ca-
pital e Sirius Equity, per circa 140
milioni di euro.
P er un periodo ad Urbania, e
non solo, circolò una voce:
don Corrado faceva la pubblici-
tà ai jeans Jesus. Lui li produce-
va, certo, ma quella della promo-
zione era tutto un equivoco. "Un
giorno don Corrado - racconta
Renzo de Angeli, che è statosuo
collaboratore - partecipò a una
trasmissione televisiva su un'e-
mittente francese. Il conduttore
gli chiese cosa pensasse del ma-
nifesto che pubblicizzava il mo-
dello Jesus corto indossato da
una ragazza a cui avevano foto-
grafato solo il di dietro. Lui ri-
spose che era un bel vedere. Al-
cuni capirono che era un bel se-
dere. E su questa battuta e sul
fraintendimento si è creata la
voce che facesse la pubblicità".
Oggi si direbbe pubblicità occul-
ta , ma don Corrado non vide un
Forse nati a Genova
dove veniva esportato
un tipo di fustagno blu
che serviva per le vele
delle navi. Il termine
inglese blue-jeans
infatti si pensa derivi
dalla frase bleu de
Gêne (blu di Genova)
1850
In America la comunità mineraria richiede un paio di
pantaloni da lavoro resistenti e durevoli.
Anni ’50
Arriva in Europa indossato
dalle armate americane
vincitrici del conflitto
mondiale appena concluso.
Il boom arriva con il cine-
ma e il rock'n'roll che li
fanno entrare nelle case
Anni ’60
Diventa l'indumento della ribellione giovanile. Il '68 e
le rivolte scelgono il blue jeans come uniforme
Anni '80
La tendenza yuppie impone il jeans fir-
mato. Nascono i marchi che segneranno
le mode successive
Anni '90
I modelli di jeans sono sempre più
numerosi: “finto trasandato”, con appli-
cazioni colorate di altri materiali, e di
modelli con inserti di pizzo e strass

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totale.qxp 26/03/2010
il Ducato
Si parte da un magazzino a Fermignano, si torna a Urbania dopo due mesi
“Vi dico come divento un jeans”
Un metro di denim da cinque euro diventa un pantalone da 200 in sei operazioni
Si parte da un rotolone di denim;
un metro di stoffa costa 5 euro
Il disegno del pantalone puà essere
fatto in azienda o può essere proposto
direttamente dal cliente committente
Il taglio è un’operazione semplice;
alcune aziende lo fanno all’estero per
risparmiare sul costo della manodopera
14.55 Pagina 6
S
alve, sono un panta-
lone. O meglio, so già
che 'da grande' lo sa-
rò. Precisamente di-
venterò uno di quei
pantaloni azzurr i
con delle striature. So che mi
chiameranno jeans. Per ora so-
no lungo solo un metro e faccio
parte di un rotolone di denim
stipato dentro un grande ma-
gazzino della zona industriale
di Fermignano. Insieme a me ci
sono altri 6-700 mila metri di
tessuto. Per ora il mio costo è li-
mitato. Si aggira
intorno ai 5-6
euro. Per cresce-
“Sono un
re non impiego
t a n t o t e m p o.
pezzo
Due mesi circa e
sarò un bel pan-
di stoffa
talone e il mio
valore sarà circa
e forse
30 volte maggio-
re. E in questo entrerò in
periodo avrò an-
che la possibilità uno dei vostri
di viaggiare. Ma
andiamo in ordi- armadi”
ne.
Per ora me ne sto in uno stabi-
limento a Fermignano insieme
a tanti altri metri di denim. Ma-
gari proprio in questo momen-
to, mentre parlo con voi, un
cliente è nella sede centrale
dell'azienda che mi possiede
per commissionare uno stock
di pantaloni di cui farò parte.
Non so se il cliente è arrivato
qui in provincia di Pesaro-Ur-
bino già con un'idea precisa
del taglio e del modello oppure
chiederà all'azienda di stu-
diarne uno per conto suo. Io in-
tanto devo superare dei test di
routine e aspettare cosa vor-
ranno fare di me.
Se il cliente mi vuole in tempi
rapidi andrò in Romania; se in-
vece è disposto a spendere un
po' di più e avere un prodotto di
maggiore qualità resterò qui in
Italia. Come faccio a crescere
più rapidamente pur dovendo
andare a 1850 km chilometri di
distanza, vi starete chiedendo.
Il tempo che impiego per anda-
re e tornare viene recuperato
grazie alla maggiore flessibilità
che il mondo del lavoro rume-
no garantisce. Che io vada in
DOSSIER
A destra,
strati di
tessuto
denim
accatastati
Romania ci sono il 50% delle
possibilità. Infatti, mediamen-
te, la metà delle operazioni di
taglio avviene in Romania, l’al-
tra in Italia. Se dovessi andare
nella Terra di Dracula, quindi
verrò solo tagliato. Per tutti noi
piccoli metri, la cucitura inve-
ce avviene ancora a Fermigna-
no. Nel frattempo il mio valore
sarà aumentato: le operazioni
di taglio e cucito incidono per il
20% su quello che sarà il mio
prezzo finale.
Poi per me ci sarà una delle
operazione più In lavanderia è il passaggio che incide
importanti e che
deciderà gran
di più sul valore finale. Il lavaggio
parte del mio va-
influisce sul 50% del prezzo
lore: il lavaggio.
E' qui che si sta-
bilirà se sarò un
pantalone di
qualità media,
da indossare tut-
ti i giorni o se sa-
rò uno da mette-
re in occasioni in
cui far fare una
bella figura a che
mi indossa.Pro-
babilmente an-
drò in una lavanderia del cen-
tro Italia, quasi sicuramente in
Campania. Qui ad Urbania in-
fatti la società cui appartengo
lavora solo con una lavanderia.
Poi sarò stirato e questo avver- Dopo le rifiniture il jeans è pronto.
rà sicuramente qui ad Urbania.
Un'operazione semplice che Le ditte urbanesi si sono specializzate
inciderà per un altro 10% sul nel fornire un prodotto già inscatolato
prezzo finale.
Ed eccomi qui. Sono diventato
un bel pantalone. Se il mio è un
cliente importante e mi mette-
rà un cartellino molto cono-
sciuto potrei arrivare a costare
anche 200 euro o di più. Se sarò
nella media arriverò a 120-150
euro. Fino a 4 anni fa, quando
non c'era la crisi di cui tutti par-
lano, sarei potuto arrivare a co-
stare anche 400.
In tutto ciò, c'è anche il margi-
ne di guadagno della società
che materialmente mi ha pro-
dotto. Ma questo non ve lo dico
quant'è.
Per ora sono qui e aspetto il mio
turno. Prima poi arriverà e ma-
gari arriverò in uno dei vostri Arrivato in negozio il prezzo del
armadi. Arrivederci a presto, pantolone è lievitato. I modelli più
quindi.
lavorati costano anche 200 euro