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-STATO LIBERALE:

-FORMA MONARCHICO COSTITUZIONALE:


-FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE
-FORMA DI GOVERNO PRESIDENZIALE
-FORMA DI STATO DEMOCRATICO PLURALISTA:
-FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE NELLO STATO
DEMOCRATICO PLURALISTA:
-FORMA DI GOVERNO SEMIPRESIDENZIALE:
-FORME DI STATO ACCENTRATE E DECENTRATE:
DIVISIONE DEI POTERI:
FORMA DI STATO E FORMA DI GOVERNO -FORMA DI GOVERNO ITALIANA:
NELLA COSTITUZIONE ITALIANA: -RAZIONALIZZAZIONE:
IL CORPO ELETTORALE, ELETTORATO ATTIVO E -INELEGGIBILITà E INCOMPATIBILITà INCANDIDABILITà
PASSIVO: PARLAMENTARI:
IL CORPO ELETTORALE I SISTEMI ELETTORALI -FORMULE MAGGIORITARIE:
LE FORMULE MAGGIORITARIE: -LE FORMULE PROPORZIONALI:
I SISTEMI ELETTORALI ITALIANI: -LEGGE ELETTORALE VIGENTE:
-MODALITà DI ASSEGNAZIONE DEI SEGGI:
IL PARLAMENTO -PARLAMENTO IN SEDUTA COMUNE:
-RAPPRESENTANZA POLITICA:
-GARANZIE PARLAMENTARI:
-PARLAMENTO STRUTTURA:
-GIUNTE:
-COMMISSIONI:
-MODALITà DI ORGANIZZAZIONE DEI LAVORI:
-PARLAMENTO FUNZIONI
-FUNZIONE LEGISLTIVA—> FASI DELL’ITER LEGIS:
-AUTONOMIA PARLAMENTARE:
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: -CONTROFIRMA MINISTERIALE E ATTI PRESIDENZIALI:
GOVERNO: -ORGANIZZAZIONE DEL GOVERNO:
-FUNZIONI DEL GOVERNO:
-IL GOVERNO PROCESSO DI BILANCIO
-PROCESSO DI BILANCIO:
GIUDICI ORDINARI: -GIUDICI:
LA MAGISTRATURA: -AUTONOMIA DELLA MAGISTRATURA:
-RESPONSABILITà DEL MAGISTRATO:
INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA E CSM: -CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA:
-FUNZIONI CSM:
-MODELLI DI GIUSTIZIA COSTITUZIONALE:
LA CORTE COSTITUZIONALE: STRUTTURA E -FUNZIONI DELLA CORTE COSTITUZIONALE:
FUNZIONI DELLA CORTE COSTITUZIONALE: - PROCEDIMENTO IN VIA INCIDENTALE
-PROCEDIMENTO IN VIA PRINCIPALE: conflitti di
attribuzione
-CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE:
IL SISTEMA DELLE FONTI:
LE FONTI DELL’ORDINAMENTO ITALIANO: -CRITERIO CRONOLOGICO:
-PRINCIPIO DELL’IRRETROATTIVITà DELLA LEGGE:
-CRITERIO GERARCHICO
-PRINCIPIO DI LEGALITà:
-PRINCIPIO DI COSTITUZIONALITà:
-CRITERIO GERARCHICO
-RISERVA DI LEGGE:
-CRITERIO DI COMPETENZA:
-CRITERIO DI SPECIALITà:
FORMA DI STATO E FORMA DI GOVERNO:
Con l’espressione forma di stato si intende il rapporto tra stato e società, mentre con l’espressione forme di
governo si intendono i modi in cui il potere è distribuito tra gli organi di uno stato e l’insieme di rapporti che
ci sono tra essi.

STATO MODERNO:
All’interno dello stato moderno si afferma la centralità della legge, che domina gli uomini, lo stato è retto da
una costituzione che garantisce i diritti inviolabili del cittadino e limiti ai poteri dello stato stesso; inoltre è
uno stato rappresentativo, poiché si basa sul principio di rappresentanza del cittadino da parte dei partiti
politici.

REGIME PATRIMONIALE:
In questo modello troviamo ai vertici la res publica christiana con papa e imperatore a capo, poi le signorie, i
regni, corporazioni, i vassalli, feudatari…
In questo regime ci sono rapporti di tipo privatistico, l’imperatore concede il feudo al vassallo, quest’ultimo
gli giura fedeltà e si impegna a fornire uomini e denaro in caso di guerra.
Al livello più basso, il locale signore assicura protezione della popolazione e i feudatari promettono al loro
signore di assisterlo in caso di guerra, sono accordi a prestazioni corrispettive.

STATO ASSOLUTO:
Con lo sviluppo dei poteri statali e in generale, grazie allo sviluppo economico il re può ad esempio dotarsi
di un esercito permanente e può apportare numerose migliorie alla propria amministrazione, (1300-1600) si
afferma così il solo potere della corona.
La forma di governo presente nello stato assoluto è appunto la monarchia assoluta, in questa forma di
governo i poteri sono interamente concentrati nelle mani del sovrano, il re fa le leggi, nomina e dirige i
funzionari amministrativi, ed inoltre nomina i giudici.
Il re detiene i tre poteri e la sovranità e ciò gli deriva dalla legittimazione dinastica.

STATO LIBERALE:
Lo stato liberale è lo stato che si associa all’emergere della borghesia (1600-1800)
In questo periodo diviene molto importante l’autonomia riconosciuta ai cittadini, nascono infatti una serie di
principi:
• il principio in base al quale ogni potere, per essere legittimato, deve poggiare sul consenso dei soggetti
(vengono eletti i rappresentanti che governano sotto il loro controllo).
• principio della separazione dei poteri, i tre poteri sono assegnati ad organi diversi in modo tale che ciascun
potere funga da freno per gli altri e che nessuno sia in grado di prevalere sugli altri.
• il principio della legalità, in base al quale ogni esercizio di poteri pubblici deve essere autorizzato e
disciplinato dalla legge.
Lo stato liberale può assumere una forma monarchica o repubblicana.

FORMA MONARCHICO COSTITUZIONALE:


Questa forma di governo è stata introdotta nella costituzione francese nel 1791.
All’interno di questa forma di governo è presente un dualismo istituzionale, da un lato abbiamo il monarca
che ha legittimazione divina e dall’altro lato il parlamento con legittimazione rappresentativa, i parlamentari
vengono eletti dal popolo.
Il re rimane padrone del potere esecutivo, condivide con il parlamento il potere legislativo; il parlamento
vota il testo di legge ed il re lo sanziona, senza la sanzione del re il testo votato dal parlamento non diviene
legge.
La divisione dei poteri è quindi imperfetta.

FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE


Si sviluppa dalla monarchico costituzionale, in questa forma di governo il ruolo della monarchia diviene
sempre meno determinante.
In questa forma troviamo la figura del governo, che deve reggersi sulla fiducia parlamentare, per entrare in
carica deve ottenere un voto favorevole in parlamento, se questa fiducia venisse meno il governo dovrebbe
dimettersi.
Il re diviene la figura rappresentativa dello stato, ma non ha poteri effettivi.
Quando al governo è sufficiente la sola fiducia parlamentare si parla di parlamentarismo monista, mentre se
serve anche la fiducia del re, si parla di parlamentarismo dualista.

FORMA DI GOVERNO PRESIDENZIALE


Con lo stato liberale nasce tuttavia anche la forma di governo presidenziale, tipica del modello americano.
Ci sono due organi principali:
- congresso che ha il potere legislativo
- presidente che ha il potere esecutivo
Entrambi questi organi vengono eletti dal corpo elettorale.
i ministri vengono gestiti dal presidente.
il congresso è composto da due camere—> camera alta e camera bassa
camera alta= (senato, ci sono due senatori per ciascuno stato)
camera bassa= (deputati, questa camera viene eletta dal corpo elettorale)
il presidente è eletto dai grandi elettori eletti a loro volta dai cittadini.
non esiste alcun rapporto di fiducia tra congresso e presidente, il congresso non può essere sciolto dal
presidente e viceversa.
esistono solo come eccezioni di questa netta separazione i poteri di check and balance
essi sono due, uno per il presidente ovvero—> potere di veto; afferma che le leggi votate dal congresso
devono essere promulgate dal presidente, il presidente può utilizzare il veto e rifiutare la promulgazione,
questo veto però è limitato, qualora il congresso dovesse riapprovare la legge il presidente dovrebbe
approvarla.
uno per il congresso —> impechement quindi la messa in stato di accusa del presidente
in caso di responsabilità penale, gravi reati.

FORMA DI STATO DEMOCRATICO PLURALISTA:


lo stato liberale è uno stato monoclasse, la vita politica è permessa solo ad una porzione molto limitata della
popolazione (classe borghese), di fatti lungo l’800 si ha una crisi dello stato liberale, emerge la classe operaia
che incomincia a rivendicare i propri diritti, questo porta ad un progressivo aumento del suffragio.
dopo la prima guerra mondiale poi si arriverà al suffragio universale maschile
la costituzione diventa rigida, non può essere modificata con una semplice legge
c’è il principio del suffragio universale e il principio della separazione dei poteri.
vengono introdotti nuovi poteri oltre alla ripartizione classica.
emerge il potere di revisione costituzionale, diverso dal potere legislativo attribuito a più soggetti.
viene costituito poi un organo che verifichi la costituzionalità delle leggi, questo potere viene attribuito alla
corte costituzionale, che detiene il sindacato di costituzionalità della legge.
i compiti dello stato vengono ampliati.
lo stato fornisce servizi o beni ai cittadini in modo diretto, è uno stato interventista.
Emerge poi il principio dell’uguaglianza sostanziale.
uguaglianza formale=la legge è uguale per tutti.
uguaglianza sostanziale=la legge deve disciplinare in modo uguale situazioni uguali ed in modo diverso
situazioni diverse. lo stato deve tenere conto delle differenze dei vari soggetti.
sorgono poi i diritti positivi, diritti sociali (stato mette in piedi ad esempio strutture per i cittadini, diritto
d’istruzione…assistenza sanitaria…).

FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE NELLO STATO DEMOCRATICO PLURALISTA:


avviene la razionalizzazione del modello parlamentare, per rendere più stabile il governo; gli strumenti sono:
-la disciplina del rapporto di fiducia, viene disciplinato il rapporto di fiducia tra parlamento e governo.
-il potenziamento del ruolo del capo dello stato.
Nascono:
fiducia iniziale—> il governo una volta nominato per essere legittimato deve ottenere la fiducia iniziale
mozione di sfiducia—> ha ad oggetto il dare o togliere la fiducia al parlamento, la mozione è uno strumento
parlamentare (votata dai parlamentari)
questione di fiducia—> è uno strumento attribuito al governo per verificare se esso ha ancora la fiducia del
parlamento.
in alcuni casi la razionalizzazione ha prodotto modelli di parlamentarismo a prevalenza del governo oppure a
prevalenza del parlamento.
—a prevalenza del governo—> abbiamo sistema bipolare, forte legittimazione del primo ministro
—a prevalenza del parlamento—> sistema multipartitico, debolezza delle maggioranze e dell’esecutivo.

FORMA DI GOVERNO SEMIPRESIDENZIALE:


Essa è la forma di governo caratteristica del modello francese della costituzione del 1958 (quinta repubblica).
unisce elementi della forma di governo parlamentare e presidenziale.
primo elemento preso dalla presidenziale è che il corpo elettorale elegge il parlamento ed il presidente, hanno
entrambi la stessa legittimazione.
qui abbiamo a differenza del modello americano, 3 organi, abbiamo il governo, parlamento e primo
ministro, esso deve essere nominato dal presidente ma deve ottenere la fiducia dal parlamento.
il potere esecutivo è bicefalo, con due teste. tra queste due teste la funzione esecutiva, la ha il presidente ma
in realtà il tutto varia dalle circostanze politiche.
Il sistema è efficiente se capo dello stato e primo ministro sono dello stesso orientamento politico, cioè se la
maggioranza parlamentare è dello stesso partito da cui proviene il capo dello stato.

FORME DI STATO ACCENTRATE E DECENTRATE:


Il massimo accentramento c’è nello stato unitario, nel quale tutte le funzioni sovrane sono attribuite
all’organo centrale, allo stato centrale.
Il massimo decentramento si ha nella confederazione di stati, ovvero l’unione di stati indipendenti, tutti i
poteri sono attribuiti agli stati, la confederazione ha poteri limitati.
Lo stato decentrato è una via di mezzo tra i due, gli stati decentrati si dividono in stato regionale (es. spagna
e italia) e stato federale (stati uniti e america).
Il decentramento può essere:
• duale= (modello dello stato liberale) in esso c’è una netta separazione tra enti autonomi ed ente centrale,
ognuno dei quali opera nel proprio ambito di competenza senza interferenze da parte dell’altro.
• cooperativo= (modello dello stato democratico pluralista) in esso ci sono strumenti di coordinamento e
previsione di interventi congiunti dei vari livelli di governo nelle stesse materie.

DIVISIONE DEI POTERI:


i tre principali poteri dello stato devono essere attribuiti a tre organi differenti tra loro indipendenti ed
autonomi (divisione orizzontale dei poteri) in modo che possano regolarsi a vicenda.
come funziona ? si ha, potere legislativo federale che potrà fare solo ciò che è previsto dalla costituzione e
potere legislativo dei singoli stati che fanno parte della federazione, così anche per il potere esecutivo e
giudiziario. (esecutivo federale, esecutivo statale e giudiziario federale, giudiziario statale).
la divisione non è solo orizzontale ma anche verticale
il legislativo diviso in più livelli non sarà solo limitato dal legislativo federale dal giudiziario federale e
dall’esecutivo federale, ma anche dal legislativo statale… giudiziario statale ed esecutivo statale.

FORMA DI STATO E FORMA DI GOVERNO NELLA


COSTITUZIONE ITALIANA:
FONTE DI LEGITTIMAZIONE:
principio democratico
l’art. 1 della costituzione afferma che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti
della costituzione.
il corpo elettorale elegge il parlamento (potere legislativo) a sua volta il parlamento da la fiducia al governo
(potere esecutivo) (svolge attività amministrativa)
il parlamento elegge anche il presidente della repubblica
i giudici sono soggetti solo alla legge.

la forma di stato democratico pluralista è composta da elementi in eredità dallo stato liberale e da elementi
democratico sociali.
concezione dei diritti individuali
troviamo pluralismo
eguaglianza sostanziale
diritti positivi—> diritto alla sanità ad esempio, norme a tutela del lavoro

FORMA DI GOVERNO ITALIANA:


è una forma di governo parlamentare a bassa razionalizzazione
gli strumenti della razionalizzazione sono limitati
abbiamo il corpo elettorale che elegge il parlamento, eletto direttamente,
il parlamento elegge il presidente della repubblica a sua volta nomina il governo.
il governo controfirma gli atti del presidente della repubblica
il governo nei confronti del parlamento ha un contropotere, ha il potere di chiedere la fiducia, obbligare il
parlamento a dare o togliere la fiducia.
il presidente della repubblica ha il potere di sciogliere il parlamento

RAZIONALIZZAZIONE:
La razionalizzazione è un fenomeno che consiste nella regolazione tramite norme scritte il funzionamento
del sistema parlamentare.
Lo scopo della razionalizzazione è fornire una maggiore stabilità al governo.
l’italia è una repubblica parlamentare a debole razionalizzazione, in italia si ha la presenza di un presidente
della repubblica che ha il potere di sciogliere le camere, nominare il presidente del consiglio e una corte
costituzionale che controlla l’attività legislativa.
ad esempio la Germania ha una forte razionalizzazione.

IL CORPO ELETTORALE, ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO:


il corpo elettorale è l’insieme dei cittadini che detengono i diritti politici
i diritti politici si dividono in diritti aderenti alla democrazia rappresentativa e attinenti alla democrazia
diretta.
i primi sono i diritti elettorali, si esaudiscono nella scelta di coloro che rappresentano.
i secondi, sono caratterizzati dalla scelta diretta, sono previsti il referendum abrogativo (si può decidere di
abrogare una legge già entrata in vigore, poi ci sono la petizione e l’iniziativa legislativa.
la petizione è uno strumento attraverso il quale i cittadini possono rivolgersi direttamente al parlamento o
agli altri organi costituzionali.
il referendum abrogativo a differenza degli altri due è spesso utilizzato, ha un ruolo molto importante.

diritti politici elettorali:


elettorato attivo e passivo
l’elettorato attivo requisiti positivi sono la cittadinanza e la maggiore età.
i requisiti negativi sono l’incapacità civile, l’indegnità morale e la sentenza penale. (condizioni che il
soggetto non deve avere)
con la legge costituzionale 1 del 2000 questa riforma ha concesso —> i cittadini che hanno perso la
residenza in italia possono votare all’estero
per poter votare bisogna avere una residenza, perché poi si vota nel comune della residenza.
L’elettorato passivo è il diritto di essere votati, candidarsi, bisogna godere dei diritti dell’elettorato attivo, per
quanto riguarda l’età abbiamo delle restrizioni
senato= 40 anni
camera dei deputati= 25 anni
bisogna anche non ricadere in determinate condizioni
• incompatibilità
• ineleggibilità
• incandidabilità

INELEGGIBILITà E INCOMPATIBILITà INCANDIDABILITà PARLAMENTARI:


ineleggibilità consiste in un impedimento giuridico sorto prima dell’elezione, che non consente che sia
validamente eletto chi si trova in una delle cause ostative previste dalla legge, vi sono tre cause di
ineleggibilità:
1. titolarità di particolari uffici pubblici (sindaco)
2. qualora il soggetto abbia un rapporto di impiego con altri stati
3. situazioni di vincolo economico finanziario che legano determinati soggetti allo stato.
Incompatibilità—> Non si può essere:
• deputato e senatore
• parlamentare e giudice di corte
• parlamentare e consigliere regionale
• parlamentare e membro del consiglio
• presidente della repubblica e qualsiasi altra carica
L’incandidabilità consiste in una inidoneità assoluta non rimovibile dall’interessato, i soggetti che detengono
l’incandidabilità sono coloro che hanno subito condanne per determinati reati.

LA VERIFICA DEI POTERI:


la verifica dei poteri è lo specifico procedimento che ciascuna camera svolge per controllare la regolarità
delle operazioni elettorali, nonché l’esistenza o meno di cause di ineleggibilità o incompatibilità di ciascuno
dei componenti.

VOTO:
personale—> può essere espresso solo dal singolo elettore, non esiste la delega (eccezione= il non vedente
può farsi accompagnare)
eguale
libero
segreto
un diritto

MAGGIORANZA:
maggioranza assoluta= metà più uno
maggioranza qualificata= ad esempio i 2/3
maggioranza relativa= chi ottiene più voti

IL CORPO ELETTORALE I SISTEMI ELETTORALI LE FORMULE


MAGGIORITARIE:
i sistemi elettorali permettono di trasformare il voto in seggi
il principale tra questi è la formula elettorale che è appunto una formula matematica per determinare la
corrispondenza tra voti e seggi
ci sono varie formule che permettono di ottenere risultati differenti
ci sono poi ulteriori elementi di contorno, come ad esempio le circoscrizioni (come vengono ripartiti nel
territorio gli elettori)
poi ci sono le primarie (elezioni interne per scegliere i candidati… stati uniti), le preferenze e il sistema di
finanziamento delle elezioni (pubblico o privati o misto)

possiamo individuare le formule maggioritarie e proporzionali


la finalità delle maggioritarie è la governabilità, ridurre quindi l’accesso ai partiti che hanno meno voti,
questo favorisce la formazione di maggioranze più coese.
la finalità delle proporzionali è la rappresentatività, si permette l’accesso a tutti i partiti che si presentano alle
elezioni e ottengono dei voti.
poi ci sono formule miste che tengono insieme una parte di maggioritario e una parte di proporzionali.
formule maggioritarie:
• plurality
• majority
• voto alternativo
formule proporzionali:
• metodo d’hondt
• metodo sainte-lague
• metodo del quoziente

la prima differenza tra queste due è che nelle maggioritarie il collegio è uninominale, dunque ciascun
collegio attribuisce un solo seggio, eletto un solo rappresentante.
invece per i proporzionali vengono attribuiti un numero abbastanza elevato di seggi.

FORMULE MAGGIORITARIE:
PLURALITY:
prevede che il singolo seggio è attribuito al candidato che ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti (anche
un solo voto in più).
(modello britannico e statunitense)
un solo vince gli altri sono penalizzati anche se vengono votati da tanti.

MAJORITY:
viene eletto il candidato che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, altrimenti si svolge un
ballottaggio (adottata dal modello francese)

VOTO ALTERNATIVO:
ha l’obiettivo di conservare la forma majority evitando il ballottaggio
gli elettori scelgono due preferenze, non una sola
si scartano le persone e vengono convertiti i voti seguendo le altre preferenze

LE FORMULE PROPORZIONALI:
METODO D’HONT:
le liste vengono divise per i divisori e si vanno a scegliere i numeri più lui fino ad arrivare ai seggi da
assegnare

METODO SAINT LAGUE:


molto simile al metodo d’hont, la differenza è che come divisori si usano solo numeri interi dispari.

FORMULA DEL QUOZIENTE:


voti espressi/ numero seggi= quoziente elettorale
i risultati sono il numero di seggi
i fattori che influenzano il livello di selettività sono:
• le clausole di sbarramento= seggi attribuiti a liste che hanno superato una certa soglia di voti ad esempio
• il premio di maggioranza
• la dimensione dei collegi

I SISTEMI ELETTORALI ITALIANI:


SISTEMA MAGGIORITARIO:
Viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza, è un sistema più attento alla governabilità.
Il territorio nazionale è diviso in tanti collegi quanti sono i seggi da attribuire e in ogni collegio si può
eleggere un solo parlamentare. Risulta eletto quello che ha ottenuto più voti.
Il sistema maggioritario può essere:
• a turno unico= vince il candidato che ha ottenuto la maggioranza
• a turno doppio= risultano eletti i candidati che hanno ottenuto la maggioranza assoluta, se nessun
candidato raggiunge tale maggioranza si procede al ballottaggio tra i candidati.

SISTEMA PROPORZIONALE:
vengono eletti i candidati che ottengono la percentuale di seggi corrispondente alla percentuale di voti
ottenuti. é un sistema più attento alla rappresentatività.
Ogni partito che si presenta alle elezioni ha una lista di candidati che risultano eletti in base alla percentuale
di voti ottenuti es. 30% dei voti 30% dei seggi.
La logica di questo tipo di sistema è che ogni partito che si presenta alle elezioni consegua un numero di
seggi proporzionale ai voti ottenuti.
Il sistema proporzionale può prevedere:
1. premio di maggioranza—> è un premio dato al partito che ha raggiunto più voti e consiste quindi nel
dare più seggi di quelli conseguiti, serve per dare più stabilità.
2. lo sbarramento—> consiste nel fissare una percentuale che se non viene superata dal partito, questo non
ha nessun seggio in parlamento
1948:
abbiamo un sistema elettorale proporzionale, caratterizzato per la camera da:
1. base nazionale
2. 32 circoscrizioni plurinominali
3. numero di seggi variabile a seconda della popolazione
4. eletti candidati con il maggior numero di voti
5. fino a 4 preferenze per elettore
per il senato:
1. base regionale
2. ogni regione divisa in numero di seggi proporzionale ai seggi ad essa assegnati
3. in ciascun collegio eletti i candidati con più del 65% delle preferenze
4. alcuni seggi assegnati con sistema maggioritario
5.

1953:
Abbiamo un sistema maggioritario con premio di maggioranza, 65% dei seggi della camera al partito o alla
lista che avesse ottenuto la maggioranza assoluta.

MATTARELLUM:
1993-
è un sistema elettorale maggioritario corretto da quota proporzionale
per quanto riguarda la camera:
1. 75% dei seggi è assegnato con metodo maggioritario
2. il 25% dei seggi è assegnato con sistema proporzionale
3. 475 collegi uninominali
4. sbarramento del 4%
per quanto riguarda il senato:
1. 75% dei seggi è assegnato con metodo maggioritario
2. 25% dei seggi assegnato con recupero proporzionale dei più votati non eletti
3. 232 collegi uninominali
sistema elettorale misto 1993-2006—> misto

PORCELLUM (LEGGE CALDEROLI):


é una legge voluta da berlusconi ed entrata in vigore nel 2005, modifica il sistema elettorale precedente,
passando dal sistema maggioritario a quello proporzionale.
Prevede dunque un sistema proporzionale caratterizzato da:
• premio di maggioranza= a livello nazionale per la camera e a livello regionale per il senato
• sbarramento= il 2% per un partito legato ad una coalizione, il 4% per un partito che concorre da solo, il
10% per una coalizione.
• liste bloccate= i partiti presentano liste dove i candidati sono già designati dai partiti e gli elettori possono
esprimere preferenze.

il porcellum è rimasto in vigore 9 anni, fino al 2014


con la sentenza del 2014 però vengono giudicate incostituzionali in particolare due elementi:
1. premio di maggioranza= effetto distorsivo sovrarappresentativo
2. liste bloccate= alterazione del rapporto tra eletto ed elettore

ITALICUM:
Legge elettorale del 2015 in sostituzione del porcellum, essa disciplina l’elezione della sola camera dei
deputati.
prevede un sistema proporzionale a doppio turno a correzione maggioritaria.
questa riforma introduce il sistema proporzionale (soglia di sbarramento 3%)
premio di maggioranza (se una lista è maggiore del 40% ottiene 340 seggi)
se nessuna lista ottiene il 40% si fa il ballottaggio.
il territorio viene suddiviso in 100 circoscrizioni elettorali.
vengono eliminate le coalizioni

legge del 2017—> consultellum bis


viene tolto il fatto che se nessuna lista ottiene il 40% va al ballottaggio.

LEGGE ELETTORALE VIGENTE:


ROSATELLUM 2017—> quota maggioritaria 116 seggi senato 232 seggi camera dei deputati
quota proporzionale 386 seggi camera
193 seggi senato
i seggi sono distribuiti con le circoscrizioni
28 circoscrizioni la camera
20 circoscrizioni il senato
c’è il divieto di voto disgiunto
collegi plurinominali 3/4 nomi
soglia liste 3% camera e senato
soglia coalizioni 10%

MODALITà DI ASSEGNAZIONE DEI SEGGI:


quota maggioritaria—> formula plurality
quota proporzionale—> formula del quoziente—> camera= distribuzione dei seggi alle liste a livello
nazionale (seggi sono distribuiti tra le 28 circoscrizioni, e i collegi plurinominali) —- senato = distribuzione
dei seggi a livello regionale (seggi sono distribuiti tra i collegi plurinominali)

IL PARLAMENTO
Il parlamento è l’organo che viene direttamente scelto dal corpo elettorale
Per quanto riguarda la struttura, il parlamento può essere monocamerale o bicamerale.
monocamera= una camera
bicamerale= due camere
il parlamento monocamerale è presente in stati non grandi, ad esempio paesi piccoli come grecia portogallo
Finlandia e svezia.
nel modello monocamerale il principio fondamentale è la linearità, la semplicità
il modello bicamerale si divide in imperfetto e perfetto
imperfetto perché le due camere si differenziano, non hanno stessi poteri e stesse funzioni.
il parlamento italiano ha bicameralismo perfetto (stesso potere delle camere)
é composto da camera dei deputati e senato della repubblica. L’età minima per i deputati è di 25 anni e per i
senatori 40 anni.
Senatori e deputati restano in carica 5 anni, esistono due ipotesi in cui i parlamentari restano in carica di più:
• la proroga—> viene prorogata la durata di ciascuna camera soltanto in caso di guerra
• la prorogatio—> finché non sono riunite le nuove camere sono prorogati i poteri delle camere precedenti.

PARLAMENTO IN SEDUTA COMUNE:


il parlamento in seduta comune è un organo diverso che ha funzioni proprie, viene definito organo
imperfetto, si può riunire solo per determinate funzioni regolate dalla costituzione.
le funzioni del parlamento in seduta comune sono 3:
1. funzione elettorale—> elegge il presidente della repubblica, i 5 giudici della corte costituzionale e 1/3
dei membri del consiglio superiore della magistratura.
2. funzioni penali—> procedura di messa in stato d’accusa del presidente della repubblica, prende la
decisione di metterlo in stato di accusa.
3. si riunisce insieme nella sede della camera perché è la più grande, ci son più posti e meno persone
restano in piedi, questo comporta che il parlamento sia presieduto dal presidente della camera e si
applica il regolamento della camera.
RAPPRESENTANZA POLITICA:
art. 67—> ogni membro del parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di
mandato.
In questa norma sono presenti due principi
1. principio del mandato generale—> in base al quale il deputato o il senatore non rappresenta soltanto i
suoi elettori, ma rappresenta l’intero corpo elettorale, l’intera nazione
2. divieto del mandato imperativo—> ogni membro del parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue
funzioni senza vincolo di mandato.
la democrazia rappresentativa è temperata da:
• istituti di democrazia diretta= i cittadini possono esprimere la propria opinione. (referendum)
• dal ruolo dei partiti politici= i partiti svolgono una funzione di mediazione tra l’eletto e gli elettori.

GARANZIE PARLAMENTARI:
Le garanzie parlamentari si dividono in garanzie dell’organo e dei componenti.
—> garanzie dell’organo
• autonomia regolamentare= la costituzione stabilisce che ciascuna camera ha il potere di regolare
autonomamente tutta la vita interna
• autonomia contabile= ciascuna camera ha un proprio bilancio con il quale gestisce le proprie risorse
liberamente
• inviolabilità della sede= all’interno delle camere possono introdursi solamente i soggetti incaricati.
• verifica dei poteri degli eletti= al fine di garantire l’autonomia del parlamento, sono le camere stesse, che
attraverso una particolare giunta, verifica che i singoli componenti, possiede i titoli per essere senatore o
deputato.
—> garanzie dei componenti
• indennità parlamentare= i parlamentari percepiscono un’indennità parlamentare, l’ammontare viene poi
deciso dalle singole camere. Ricevono un’indennità poiché i parlamentari vivono di questo, non svolgono
altri impieghi.
• insindacabilità= il parlamentare, anche se cessato dalla carica, non può essere chiamato a rispondere
giuridicamente dei voti dati e delle opinioni espresse nell’esercizio delle sue funzioni.
• immunità penali=—>non possono essere sottoposti a misure limitative della libertà personale—
>intercettazioni (il parlamentare non può essere arrestato, sottoposto a perquisizione personale o
domiciliare, a intercettazioni delle comunicazioni telefoniche e a sequestro della corrispondenza a meno
che non intervenga l’autorizzazione delle camere di appartenenza.)
L’arresto è consentito solamente in due ipotesi:
1. se c’è una sentenza definitiva di condanna
2. se il parlamentare viene colto mentre commette un reato per cui l’arresto in flagranza è obbligatorio

PARLAMENTO STRUTTURA:
troviamo i presidenti delle assemblee, essi:
• rappresentano le camere di appartenenza
• vigilano sullo svolgimento delle funzioni e fanno applicare il regolamento interno
• gestiscono le discussioni in aula e mantengono l’ordine
• devono essere consultati dal presidente in caso di scioglimento anticipato.
il presidente della camera presiede il parlamento in seduta comune, il presidente del senato sostituisce il
presidente della repubblica nei d’impedimento.
per quanto riguarda la nomina:
nomina del senato—> maggioranza assoluta
nomina della camera—> maggioranza dei 2/3
I presidenti hanno appunto due tipi di poteri——>
1. poteri endoassembleari:
ordine delle sedute—> i presidenti gestiscono l’ordine delle sedute
programmazione—> partecipano alla programmazione, sono loro che decidono cosa e come si discute
2. poteri extrassembleari:
consultazione—> il presidente quando scioglie le camere bisogna sentire i pareri dei presidenti delle
assemblee, è obbligatorio
poteri di nomina.

GRUPPI PARLAMENTARI:
eleggono il presidente, la funzione—> programmazione
l’adesione è necessaria.
Ne fanno parte i parlamentari sulla base della loro appartenenza politica.
Rappresentano il riflesso parlamentare dei partiti, ogni parlamentare è obbligato ad appartenere ad un
gruppo, chi non dichiara a quale gruppo aderisce viene inserito nel gruppo misto.
I gruppi hanno funzioni relative soprattuto alla programmazione, ma sono importanti ad esempio anche per
le dichiarazioni di voto e per lo svolgimento di alcuni compiti dei singoli membri.

GIUNTE:
Sono organi collegiali permanenti previsti per specifiche funzioni normative o di garanzia.
Hanno compiti legati al corretto funzionamento delle camere e all’autonomia del parlamento rispetto agli
altri poteri dello stato.
sono tre alla camera
per il senato sono due (elezioni e regolamento)
1. giunta per le elezioni (verificare che gli eletti non ricadano nelle condizioni di incandidabilità).
2. per le autorizzazioni (solo camera) (accettare le eventuali richieste di azione contro i parlamentari)
3. per il regolamento (modifiche del regolamento vengono discusse in giunta del regolamento)

COMMISSIONI:
Una commissione parlamentare è un organo collegiale composto da un numero di parlamentari incaricati ad
esaminare una determinata materia o una singola questione.
Al momento sono 14 fisse al senato e altrettante alla camera.
si dividono in temporanee (istituite per il tempo necessario per svolgere una determinata funzione ad es. le
commissioni d’inchiesta) e permanenti (costituite immediatamente dopo le elezioni del parlamento e
permangono per tutta la durata del parlamento, esse sono costituite per materia, intervengono nell’esercizio
della funzione legislativa della camera.
Prima che i disegni di legge arrivino nelle aule, vanno esaminati dalle commissioni parlamentari competenti,
dopo aver discusso modificato e approvato il testo poi viene mandato alle camere per essere votato.

PARLAMENTO FUNZIONAMENTO:
per funzionare le assemblee devono raggiungere il numero legale, la metà più uno dei componenti.
se è presente il numero legale si possono svolgere le deliberazioni.
le deliberazioni possono essere espresse con voto segreto o con voto palese (si sa come hanno votato)
la regola generale è che il voto è sempre palese.
il voto è necessariamente palese quando ha ad oggetto la fiducia al governo.
il voto è necessariamente segreto quando il voto ha ad oggetto una persona.
altra regola fondamentale è la regola di maggioranza—>
• qualificata= 2/3 o 3/4, molto ampia
• assoluta= metà più uno dei componenti l’organo 316
• semplice= metà più uno dei presenti alla deliberazione (camera: metà più uno dei voti espressi, senato:
metà più uno dei presenti)

MODALITà DI ORGANIZZAZIONE DEI LAVORI:


metodo della programmazione—> bisogna stendere un programma, calendarizzare le proposte e
successivamente l’ordine del giorno, settimanalmente viene completato, esso indica cosa si discute nella
singola seduta.
la programmazione viene stabilita dalla conferenza dei capigruppo, essi approvano con i 3/4 dei voti.
quando la conferenza dei capigruppo non riesce ad organizzarsi e a mettersi d’accordo, intervengono i
presidenti.
il contingentamento dei tempi sono dei tempi limiti per discussioni votazioni ecc.
REGOLE DELIBERAZIONI CAMERE:
Per evitare che in caso di assenze alcuni piccoli gruppi prendano decisioni di parte, la costituzione prevede
che in aula ci sia sempre un numero minimo di presenti che corrisponda alla maggioranza dei componenti
della camera. metà più uno.
questo numero legale minimo viene definito quorum costitutivo.
il numero legale non viene sempre richiesto e accertato, però può accadere che si svolga l’appello nominale
per appunto accertarlo.
se il conteggio dà esito negativo la seduta viene sospesa o rinviata, se invece da esito positivo si può
procedere con la votazione.
le delibere delle camere possono avvenire con:
• maggioranza relativa—> cioè la maggioranza dei presenti in aula.
• maggioranza assoluta—> metà + 1 dei membri di ciascuna camera, senato 158+1 invece deputati 315 + 1
• maggioranza qualificata—> per approvare una legge occorre il voto dei 2 terzi + 1 dei componenti, in
alcuni casi i 3 quinti.

PARLAMENTO FUNZIONI
• funzione legislativa= esercitata collettivamente dalle camere, progetto approvato nel medesimo testo.
• funzione di indirizzo= strumenti di regolazione del rapporto di fiducia tra governo e parlamento
• funzione di controllo= permette al parlamento di svolgere una serie di procedure conoscitive, ci sono
strumenti conoscitivi (raccogliere informazioni) e strumenti ispettivi.
• funzione di bilancio

FUNZIONE LEGISLTIVA—> FASI DELL’ITER LEGIS:


1. iniziativa= vengono presentati i progetti di legge
2. esame in commissione= analisi preliminare dei progetti di legge
3. deliberazione= il progetto di legge viene passato all’assemblea, che delibera sulla dleiberazione, si vota
sul procedere oppure no.
4. promulgazione= il progetto di legge diviene legge e se le camere lo approvano è legge che dev’essere
può promulgata dal presidente della repubblica, che deve firmare la legge, successivamente poi viene
pubblicata.
5. pubblicazione= una volta pubblicata devono passare 15 giorni per far si che la nuova legge sia portata a
conoscenza dei cittadini.

il processo legislativo prevede tre procedimenti diversi per l’approvazione delle leggi
1. commissione referente= è il procedimento ordinario, dove tutto si svolge in assemblea.
2. commissione deliberante= il procedimento si svolge tutto in commissione.
3. commissione redigente= questo è un misto dei due procedimenti, in gran parte si svolge in commissione,
ma una parte in assemblea.

FUNZIONE DI INDIRIZZO:
costituiscono atti di indirizzo:
• mozioni—> fiducia e sfiducia
• risoluzioni—> si tratta di un atto d’indirizzo con cui l’assemblea, ma anche le commissioni, manifestano
una posizione e danno indicazioni al governo circa l’argomento in discussione.

FUNZIONE DI CONTROLLO:
strumenti ispettivi—>
• interrogazione= richiesta di informazioni su un fatto determinato
• interpellanza= richiesta di informazioni sulla politica che intende tenere il governo
• inchieste parlamentari= (commissioni di inchiesta) sono commissioni temporanee istituite al fine di
svolgere un’inchiesta. possono essere istituite per materie di interesse generale, hanno poteri e limiti
dell’autorità giudiziaria.

INCHIESTE PARLAMENTARI COMMISSIONI:


Si tratta di un tipo specifico di commissione istituita per inchieste in materia di pubblico interesse,
Le inchieste parlamentari consentono di procedere ad indagini ed esami, con gli stessi poteri e le stesse
limitazioni dell’autorità giudiziaria su materie di pubblico interesse.
Possono essere disposte sia con legge che con atto non legislativo, possono essere disposte da ciascuna
camera congiuntamente o separatamente.

AUTONOMIA PARLAMENTARE:
Esistono diversi tipi di autonomie parlamentari:
1. autonomia regolamentare—> entrambe le camere hanno il potere di approvare il proprio regolamento a
maggioranza assoluta dei componenti, tale regolamento riguarda l’organizzazione interna.
2. autonomia finanziaria—> entrambe le camere approvano un proprio bilancio e un consultivo.
3. autonomia amministrativa—> entrambe le camere provvedono a organizzare gli uffici e reclutare i
dipendenti.
4. inviolabilità delle camere—> la forza pubblica non può aver accesso agli edifici delle camere a meno che
non sia chiamata.
5. autodichia—> significa letteralmente giustizia domestica, le camere hanno giurisdizione riguardo alle
controversie relative allo status dei loro dipendenti.

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA:


((Per quanto riguarda l’elezione del capo dello stato, abbiamo la successione ereditaria nelle monarchie,
elezione parlamentare nelle forme di governo parlamentari e elezione popolare nelle forme di governo
presidenziali e semipresidenziali.))

Il presidente della repubblica, con la corte costituzionale ed il consiglio superiore della magistratura, è uno
degli organi costituzionali di garanzia contemplati dalla costituzione italiana.
Il presidente della repubblica è il capo dello stato e rappresenta l’unità nazionale.
Per essere presidente della repubblica bisogna avere 50 anni di età e non bisogna ricoprire nessun’altra
carica, ne cariche pubbliche ne cariche private.
Per quanto riguarda l’elezione, il presidente viene eletto in seduta comune, con maggioranza dei 2/3 che poi
scende a maggioranza assoluta, viene eletto con voto segreto.
La cessazione della carica avviene dopo 7 anni, oppure per altre cause come ad esempio morte, impedimento
permanente, dimissioni, decadenza o destituzione.
Le funzioni del presidente della repubblica in ogni caso in cui egli non possa adempierle sono esercitate dal
presidente del senato.
l’impedimento può essere temporaneo oppure permanente.
temporaneo:
• sospensione dalla carica in pendenza di giudizio di fronte alla corte costituzionale
• malattia
• viaggi all’estero
permanente:
• infermità che si protragga in modo irreversibile
• perdita del godimento dei diritti civili e politici
• decadenza per condanna da parte della corte costituzionale

il presidente della repubblica rappresenta l’unità nazionale. (poteri di prerogativa)


il presidente è garante della costituzione, ha dunque due funzioni principali. (poteri di garanzia)
i poteri del presidente:
1. poteri di mera garanzia= nei confronti del legislativo, dell’esecutivo e del giudiziario.
2. poteri di nomina= nomina i 5 giudici della corte costituzionale
3. poteri di intermediazione politica= nomina del presidente del consiglio, scioglie le camere.

POTERI DI MERA GARANZIA:


nei confronti del legislativo= invia messaggi alle camere, indice le elezioni e fissa la prima riunione, convoca
le camere in via straordinaria, dichiara lo stato di guerra, promulga leggi salvo rinvio.
nei confronti dell’esecutivo= nomina i funzionari dello stato, emana i decreti e i regolamenti e autorizza la
presentazione dei disegni di legge governativi.
nei confronti del giudiziario= presiede il consiglio superiore della magistratura

POTERI DI PREROGATIVA:
• accredita i rappresentanti diplomatici stranieri
• ha il comando delle forze armate
• conferisce le onorificenze
• ratifica i trattati
• concede la grazia e commuta le pene
• nomina i senatori a vita

CONTROFIRMA MINISTERIALE E ATTI PRESIDENZIALI:


la costituzione prevede un’unica forma tipica attraverso il quale il presidente esercita i propri poteri, questa
forma è il decreto del presidente della repubblica d.p.r.
questi decreti hanno contenuti differenti e possiamo distinguere i:
1. atti formalmente e sostanzialmente presidenziali—> cioè quelli adottati dal presidente ma il cui
contenuto è definito dal governo, per i quali a controfirmare deve essere il ministro proponente, ovvero:
• atti di nomina (5 senatori a vita 5 giudici della corte costituzionale)
• rinvio delle leggi (il presidente può rinviare le leggi allegando un messaggio motivato)
• esternazioni atipiche, ovvero rivolte al popolo
• messaggi presidenziali
• convocazione straordinaria di ciascuna camera
2. atti formalmente presidenziali ma sostanzialmente governativi—> cioè quelli adottati dal presidente per i
quali a controfirmare è il ministro competente in materia, cioè:
• promulgazione delle leggi ed emanazione dei decreti governativi aventi valore di legge (parlamento)
3. atti complessi (duunvirali)= atti in cui concorrono le volontà di presidente della repubblica e governo o
parlamento, lo sono ad esempio lo scioglimento delle camere o la nomina del nuovo presidente del consiglio.

Il requisito per la validità degli atti presidenziali è la controfirma, qualunque atto del presidente per essere
valido deve essere controfirmato da un ministro competente, ad eccezione degli atti personalissimi (ad es. le
dimissioni, i messaggi formali ).
La controfirma ministeriale è un requisito di validità dell’atto e rende irresponsabile il presidente per l’atto
adottato, trasferendone la responsabilità al governo.
la controfirma sposta la responsabilità dell’atto dal presidente al governo che lo controfirma
non è responsabile per gli atti e le decisioni che adotta, il presidente è irresponsabile
egli non può essere processato per gli atti che ha adottato nell’esercizio delle funzioni, ci sono due eccezioni,
alto tradimento e attentato alla costituzione.
procedimento in caso di alto tradimento o attentato alla costituzione—> messa in stato di accusa e poi
giudicato di fronte alla corte costituzionale (se alto tradimento o attentato alla costituzione).

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA EMANA:


a. decreti legislativi e decreti di legge
b. nomina funzionari dello stato
c. conferisce le onorificenze della repubblica
d. autorizza la presentazione alle camere di disegni di legge di iniziativa governativa
e. concede commutazione di pene e grazia
GOVERNO:
Il governo è un organo costituzionale complesso, formato dal presidente del consiglio, dai ministri e dal
consiglio dei ministri.

FORMAZIONE DEL GOVERNO:


il primo passo è avere un governo dimissionario, che magari è arrivato al termine della carica.
molto speso il governo si dimette per crisi di governo, essa può essere parlamentare (a seguito di un voto
parlamentare viene respinta una mozione di fiducia oppure quando viene approvata una mozione di sfiducia)
oppure extraparlamentare (si aprono in conseguenza di una crisi politica all’interno della maggioranza che
sostiene il governo).

il processo di formazione inizia con il presidente della repubblica, dopo le consultazioni, dopo aver
consultato gli ex presidenti della repubblica, i presidenti delle camere e infine sente i rappresentanti delle
forze politiche, per verificare quali siano le loro intenzioni con il nuovo governo. poi il presidente incarica e
nomina il presidente del consiglio dei ministri, deve trovare un soggetto che una volta votato ottengo la
maggioranza in parlamento.
successivamente il presidente del consiglio accetta la nomina con riserva, una volta sciolta la riserva presenta
una lista dei ministri, successivamente vengono nominati i ministri.
poi avviene il giuramento, con il giuramento il governo entra in carica
entro dieci giorni il governo deve presentarsi sia alle camere che al senato per ottenere la fiducia, se non la
ottiene il governo è obbligato a dimettersi, se ottiene la fiducia il governo in carica entra nella pienezza dei
suoi poteri.

POTERI DEL GOVERNO NELLE VARIE FASI DELLA SUA VITA:


governo dimissionario= prorogato dei poteri fino giuramento del nuovo governo, poteri limitati alla sola
ordinaria amministrazione.
nuovo governo prima della fiducia= poteri limitati alla sola ordinaria amministrazione
nuovo governo dopo la fiducia= governo nella pienezza dei suoi poteri

ORGANIZZAZIONE DEL GOVERNO:


ORGANI NECESSARI—> ministri, presidente del consiglio dei ministri e consiglio dei ministri.
presidente del consiglio= è l’organo principale, dirige la politica del governo
ha funzione di:
• presidenza del consiglio dei ministri
• rappresenta il governo nei confronti degli altri organi
• provvede all’esecuzione dei provvedimenti e delibere del consiglio dei ministri
• può inviare diretti ai singoli ministri, per assicurare efficienza e imparzialità della pubblica
amministrazione
• concorda con i singoli ministri le dichiarazioni pubbliche che impegnano la politica di tutto il governo
ministri= dirigono il ministero. hanno potere di direzione del ministero. sono membri del consiglio dei
ministri. hanno responsabilità individuale, devono dirigere i ministeri.
consiglio dei ministri= determina la politica del governo.
esso è presieduto e convocato dal presidente del consiglio, che stabilisce l’ordine del giorno. ne fanno parte
anche tutti gli altri ministri. le sue sedute sono sempre segrete e non è richiesto per la validità alcun numero
legale.
funzioni:
• adotta tutti gli atti normativi del governo
• delibera disegni di legge da presentare alle camere
• risolve eventuali conflitti tra ministri
• controlla le leggi regionali
presidente del consiglio dei ministri e ministri e consiglio hanno responsabilità collegiale.
ministri però hanno anche responsabilità individuale, devono dare attuazione all’interno del proprio
ministero delle scelte.
ORGANI NON NECESSARI:
• ministri senza portafoglio= non sono posti al vertice di un ramo dell’amministrazione, non hanno alcuna
responsabilità politica, svolgono solo funzioni delegategli dal presidente del consiglio
• vice presidente del consiglio dei ministri= funzioni di supplenza
• vice ministri= possono partecipare al consiglio dei ministri ma senza deliberare
• sottosegretari= collaboratori dei ministri, possono partecipare al consiglio dei ministri ma senza
deliberare, non fanno parte del consiglio dei ministri. Vengono nominati dal presidente della repubblica su
proposta del presidente del consiglio, spesso sostituiscono il ministro in aula.
• comitati interministeriali
• commissari straordinari= nominati per un periodo determinato
• alti commissari= nominati per esigenze particolari

FUNZIONI DEL GOVERNO:


ESECUTIVA—> svolgono la funzione di approntare gli strumenti per attuare la legge, attività di dare
attuazione alle leggi.
INDIRIZZO POLITICO—> questa funzione viene condivisa con il parlamento, essa può essere definita
come la funzione che determina il programma politico che il governo deve attuare, questo programma è
concordato con il parlamento. ci sono strumenti di verifica del rapporto fiduciario (mozioni…)
NORMATIVA—> è una funzione che si articola su livelli diversi (decreti legislativi, decreti legge,
regolamenti)

STRUMENTI ATTRAVERSO I QUALI VIENE UTILIZZATO IL POTERE DI INDIRIZZO POLITICO:


mozioni e risoluzioni= sono votazioni che sono fatte in parlamento che hanno incorporata la funzione di dare
una direttiva al governo, il governo è tenuto a comportarsi come dice il parlamento
mozioni di fiducia e sfiducia= servono a determinare l’indirizzo politico, è il tipico strumento parlamentare
attraverso il quale i parlamentari possono chiedere di togliere o confermare la fiducia al governo, essa deve
essere motivata, può essere presentata solo da 1/10 dei presenti alla camera, non può essere votata prima di 3
giorni dalla presentazione, il voto avviene per appello nominale, in modalità palese.
questione di fiducia= strumento attribuito al governo per chiedere al parlamento di confermare la fiducia,
oggi viene utilizzato come strumento per velocizzare,
viene detto: “quel testo va votato così com’è”.

IL GOVERNO PROCESSO DI BILANCIO


le funzioni del bilancio sono 3:
1. funzione giuridica= funzione di autorizzazione la pubblica amministrazione ad incassare le entrate dello
stato ed effettuare spese.
2. funzione economica= ha la funzione di distribuire le risorse di cui dispone lo stato per finanziare la spesa
pubblica.
3. funzione politica= le scelte di come distribuire le risorse pubbliche, sono scelte di carattere politico
il processo di bilancio è sottoposto ad un sistema di fonti, ci sono le fonti comunitarie che sono prevalenti a
quelle nazionali
le fonti impongono che il bilancio abbia un rapporto tra deficit e pil inferiore al 3%
e il rapporto tra debito pubblico e pil non superi il 60%
le fonti comunitarie prevedono anche funzioni di controllo, esse sono attribuite alla commissione di
controllo.

PROCESSO DI BILANCIO:
viene nominato metodo della programmazione
esso è costituito di due macrofasi, la prima di programmazione e la seconda di attuazione.
entro l’inizio di aprile, il 30/4 il governo deve presentare al parlamento il documento di economia e finanza
la seconda fase prevede che entro il 20 ottobre c’è la presentazione del disegno di legge di bilancio e del
disegno di legge di stabilità, la legge di bilancio non può prevedere nuove entrate.
è presente anche una terza fase, la fase di verifica, entro il 30 giugno dell’anno successivo bisogna presentare
il disegno di legge del rendiconto generale dello stato e del disegno di legge di assestamento.
GIUDICI ORDINARI:
i giudici ordinari amministrano la giustizia civile o pensale attraverso:
• organi requirenti—> essi sono i pubblici ministeri, curano gli interessi pubblici ed osservano l’obbligo di
esercitare l’azione pensale, i loro uffici rivengono presso i tribunali, le corti d’appello e la corte di
cassazione.
• organi giudicanti—> essi a loro volta si dividono in:
• 1. giudicanti civili= organi di primo grado (giudici di pace e tribunale) organi di secondo grado (corte
d’appello)
• 2. giudicanti penali= organi di primo grado (giudici di pace, tribunale dei minorenni, corte d’assiste)
organi di secondo grado (corte d’appello, corte d’assiste, tribunale della libertà).

Le decisioni di un giudice di primo grado devono essere riesaminate da un giudice di secondo grado se la
parte interessata ne fa domanda. la pluralità dei gradi di giurisdizione è una garanzia contro l’eventualità che
i giudici commettano errori.

Il concetto del “giusto processo” assicura una serie di garanzie a chi è accusato di un reato. questi deve
essere tempestivamente informato della natura e dei motivi dell’accusa, e deve disporre del tempo necessario
per preparare la propria difesa.

GIUDICI:
la costituzione stabilisce che la nomina a magistrato debba avvenire per concorso.
la carriera dei magistrati ordinari si svolge automaticamente con il passare degli anni di servizio.
le disposizioni costituzionali proclamano l’autonomia e l’indipendenza del potere giudiziario.
la magistratura costituisce un ordine autonomo indipendente da ogni altro potere.
l’autonomia dell’ordine giudiziario è una garanzia destinata a far si che ciascun magistrato possa
determinarsi autonomamente senza ricevere alcun condizionamento da altri magistrati.
per quanto riguarda il trasferimento dei magistrati, essi sono inamovibili quindi essi non possono essere
trasferiti in una sede diversa da quella che occupano.

Il potere giudiziario esercita la funzione giurisdizionale, si divide in elementi oggettivi (applicazione


oggettiva della norma) ed elementi soggettivi (giudice deve essere terzo ed imparziale)

LA MAGISTRATURA:
La magistratura, organo indipendente dagli altri poteri dello stato, è titolare della funzione giudiziaria, cioè
controlla la concreta applicazione delle leggi.
il suo esercizio a seconda della materia d’intervento si divide in 3 giurisdizioni:
1. giurisdizione civile= si occupa delle controversie tra privati, il privato può chiamare l’altra parte di fronte
al giudice, perché quest’ultimo decida chi ha torto e chi ha ragione in base alla legge.
2. giurisdizione penale= giudica gli autori di reati da sanzionare con una pena, pecuniaria, se consiste nel
pagamento di una somma di denaro, o detentiva, se comporta la privazione della libertà personale.
3. giurisdizione amministrativa= risolve le controversie fra un privato ed un ente amministrativo.

IL POTERE GIURISDIZIONALE:

POTERE ESECUTIVO= potere di dare esecuzione alle leggi


POTERE LEGISLATIVO= potere di fare le leggi
POTERE GIURISDIZIONALE= potere di esercitare la funzione giurisdizionale(applicare norme generali ed
astratte nei casi), strettamente connesso alla sentenza. esercitato dai giudici.
la funzione giurisdizionale è esercitata dai giudici, essa si caratterizza per due elementi
un elemento soggettivo= il giudice deve essere terzo ed imparziale rispetto alle parti
un elemento oggettivo= bisogna applicare la norma in modo oggettivo.
il potere giurisdizionale si divide in giurisdizioni differenti, esse sono divise in:
• ordinaria
• speciali
di quelle speciali fanno parte:
• amministrativa
• contabile
• tributaria - MILITARE
• PRINCIPI COSTITUZIONALI:
la magistratura è un ordine autonomo ed indipendente
autonomia—> garanzia che opera all’interno dell’ordine giudiziario a favore di ogni singolo magistrato
indipendenza—> garanzia che opera nei confronti dell’intero ordine giudiziario rispetto agli altri poteri

AUTONOMIA DELLA MAGISTRATURA:


l’accesso è per concorso.
il magistrato è soggetto solo alla legge, il pubblico ministro è il giudice che svolge le questioni di indagine,
ha l’obbligo dell’azione penale.
inamovibilità dei magistrati=

RESPONSABILITà DEL MAGISTRATO:


• responsabilità penale—> è una responsabilità comune a quella di tutti i cittadini
• responsabilità discplinare—> è integrata da comportamenti esercitati in violazione degli obblighi assunti
verso lo stato in virtù del rapporto di servizio (competenza del CSM)
• responsabilità civile—> responsabilità per danni ingiusti causati alle parti o ad altri soggetti per errori
nell’esercizio delle proprie funzioni (competenza della magistratura ordinaria)

INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA E CSM:


L’indipendenza è garantita dal consiglio superiore della magistratura, quest’organo viene disciplinato e
costituito dalla costituzione.
Composizione—> i componenti di diritto sono il presidente della repubblica che è il presidente del CSM, il
primo presidente della cassazione e il procuratore generale presso la cassazione.
accanto a questi componenti, la costituzione prevede che vi sia anche una componente elettiva
1/3 eletti dal parlamento
2/3 eletti dai magistrati ordinari

CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA:


Il csm è un organo di garanzia costituzionale.
I membri sono eletti dal parlamento in seduta comune, e vengono scelti tra professori universitari
specializzati in materie giuridiche e avvocati, devono avere però almeno 15 anni di esperienza.
I componeneti elettivi del csm durano in carica 4 anni e non sono immediatamente rieleggibili.
((Si vota a maggioranza dei 3/5 dell’assemblea oppure dei votanti dopo il secondo scrutinio)).

FUNZIONI CSM:
di proposta= ha funzione di fare proposta al governo in materia di servizi attinenti la giustizia.
consultiva= è la funzione di consultare sui disegni di legge attinenti l’ordinamento giudiziario.
deliberative= sono le funzioni più importanti.
(assunzioni, assegnazioni, promozioni, nomina e revoca dei giudici di pace, sanzioni disciplinari)

AZIONE DISCIPLINARE:
azione nei confronti del magistrato, in merito a comportamenti illeciti…
si tratta di un vero e proprio processo disciplinare.
i titolari dell’azione sono il ministro della giustizia e procuratore generale presso la cassazione.
il ministro della giustizia in caso di illecito di un magistrato segnala al procuratore.
il ministro da l’avvio all’azione disciplinare poi esce di scena.
il procuratore svolge le funzioni di pubblico ministero
la decisione poi viene svolta nella sezione disciplinare
dopo di che la sezione disciplinare adotta una decisione, quest’ultima viene poi sottoposta al plenum che può
o meno confermarla.
plenum del csm= riunione plenaria

MODELLI DI GIUSTIZIA COSTITUZIONALE:


tipi di sindacato—>
modello diffuso= tipico dei sistemi anglosassoni e americano, in esso il controllo di costituzionalità è
effettuato da qualsiasi giudice.
modello accentrato= tipico dei sistemi giuridici continentali europei, in esso il controllo di costituzionalità è
riservato ad un solo organo determinato.
il modello diffuso è apparso prima, nel 1803 (sentenza marbury madison)
il modello accentrato appare in austria nel 1920

ORIGINI DEL MODELLO DECENTRATO:


sentenza marbury vs madison 1803
La questione: contrasto tra legge federale e costituzione in ordine alla configurazione dei poteri
giurisdizionali della corte suprema.
• superiorità della costituzione sulla legge federale
• la condizione della legge federale in contrasto con la costituzione
• il ruolo del giudice ordinario di fronte alla legge federale in contrasto con la costituzione

il controllo di costituzionalità può essere successivo o preventivo o concreto o astratto


successivo= quando ha ad oggetto una legge già entrata in vigore
preventivo= quando ha ad oggetto un disegno di legge o una legge non ancora entrata in vigore
modello diffuso solo successivo, modello accentrato sia successivo che preventivo.
concreto= quando ha ad oggetto la legge come viene applicata
astratto= quando ha ad oggetto la legge in astratto
modello accentrato sia concreto che astratto, modello diffuso solo concreto.
L’accesso alla giustizia costituzionale nel modello diffuso può essere effettuato da qualsiasi cittadino, è
diretto.
nel modello accentrato può essere diretto o mediato.

effetto delle pronunce:


gli effetti del modello accentrato sono differenti da quelli del modello diffuso.
modello accentrato= una volta aver giudicato una legge incostituzionale, la legge diviene nulla.
le decisioni sono costitutive (modifica l’ordinamento)
effetto ex nunc ed erga omnes. (erga omnes= per tutti, l’ordinamento viene modificato)
modello diffuso= una volta aver giudicato una legge incostituzionale, la legge diviene inefficace.
le decisioni hanno esclusivamente un effetto dichiarativo.
effetto ex tunc e inter partes (inter partes= non per tutti ma per il caso specifico)
ex tunc= effetti retroagiscono.

LA CORTE COSTITUZIONALE: STRUTTURA E FUNZIONI DELLA


CORTE COSTITUZIONALE:
La corte costituzionale è formata da 15 giudici
5 eletti dal presidente della repubblica, 5 dal parlamento in seduta comune e 5 dai giudici delle supreme
magistrature. (3 poteri 1/3 a testa) lo scopo è far partecipare tutti e tre i poteri paritariamente.
essi sono professori ordinari e avvocati dopo 20 anni di esercizio, non devono avere requisiti negativi.
la durata dell’incarico è di 9 anni, i giudici costituzionali non sono rieleggibili per garantire la massima
indipendenza e autonomia del giudice costituzionale, per evitare comportamenti “ di gentilezza”.
i giudici costituzionali sono organi costituzionali e rispetto ad essi deve essere garantita l’autonomia e
l’indipendenza, ci sono una serie di garanzie:
• incompatibilità
• insindacabilità
• autonomia organizzativa e contabile

all’interno della corte costituzionale il ruolo centrale lo ha il presidente, viene eletto con sistema a doppio
turno (che comprende il ballottaggio) per 3 anni, solitamente si elegge come presidente quello più anziano,
quello che è più prossimo alla scadenza dei 9 anni.
il presidente svolge anche un ruolo di rappresentanza, rappresenta la corte costituzionale
durante delle votazioni, quando non sono presenti tutti i giudici, il voto del presidente vale il doppio.
il presidente designa un vice presidente.

FUNZIONI DELLA CORTE COSTITUZIONALE:


1. giudizio sulla costituzionalità delle leggi (procedimento in via incidentale)
2. giudizio sui conflitti di attribuzione tra organi dello stato (procedimento in via principale)
3. giudizio sui conflitti di competenza tra stato e regioni (procedimento in via principale)
4. giudizio sulle accuse al presidente della repubblica
5. giudizio di ammissibilità del referendum

I PROCEDIMENTI DI FRONTE ALLA CORTE COSTITUZIONALE:


PROCEDIMENTO IN VIA INCIDENTALE
questo procedimento si chiama così poiché il dubbio sulla questione di costituzionalità viene sollevata da un
giudice durante un procedimento giudiziario, è un incidente.
la verifica della costituzionalità ha la caratteristica di essere successivo, poiché il giudice applica le leggi che
sono già entrate in vigore, ma è anche concreto poiché il giudice è chiamato ad applicare le leggi in casi
specifici.
Il dubbio sulla costituzionalità può essere sollevato solo se ci sono determinate condizioni:
1. questione sollevata da un giudice all’interno di un giudizio—> è una condizione di carattere soggettivo, i
soggetti che possono sollevare questioni di incostituzionalità possono essere solo giudici.
2. questione rilevante—> condizione di carattere oggettivo. il giudice può sollevare la questione sulla
costituzionalità esclusivamente in relazione ad una norma che è chiamato ad applicare, questa questione
serve per garantire la concretezza del giudizio concreto sulla legittimità della legge.
3. questione non manifestamente infondata—> condizione di carattere oggettivo. lo scopo è quello di creare
un primo filtro, per evitare di perdere tempo, se la questione è manifestamente infondata non va bene,
non procede. Il giudice deve dimostrare che almeno sia fondato il dubbio.
Per quanto riguarda il procedimento, la questione può essere sollevata dall’ufficio o dalle parti, e nel caso in
cui il giudice dichiari che non sia costituzionale, egli rimette, rinvia la questione alla corte costituzionale.

GLI ELEMENTI ESSENZIALI DEL GIUDIZIO CHE POI SVOLGERà LA CORTE COSTITUZIONALE:
questi elementi sono:
1. l’oggetto—> bisogna indicare l’atto normativo ritenuto in contrasto con la costituzione, possono essere
oggetto le leggi dello stato e delle regioni ed atti aventi forza di legge, si tratta di tutte le fonti di grado
primario, ad eccezione dei regolamenti parlamentari poiché c’è autonomia normativa delle camere, c’è
indipendenza.
2. il giudice non solo deve indicare l’oggetto, ma anche il parametro, cioè la norma costituzionale che
ritiene sia stata violata. si parla poi di parametro interposto quando, la violazione di certe leggi comporta
una violazione indirizza delle norme costituzionali.
3. vizi—> l’incostituzionalità può derivare dalla violazione di norme che
• prevedono determinati procedimenti per la formazione degli atti legislativi (vizi formali)
• impongono o vietano determinati contenuti (vizi sostanziali).

PROCEDIMENTO IN VIA PRINCIPALE: conflitti di attribuzione


Sono adottati per le altre funzioni diverse dal giudizio di costituzionalità, permette un accesso diretto alla
corte costituzionale, si presenta ricorso direttamente al soggetto interessato.
questo procedimento prevede un ricorso di tipo successivo, la legge deve essere già entrata in vigore, il
giudizio è astratto, non si passa attraverso un giudice.
Lo stato può impugnare una legge regionale per qualunque vizio, la regione può impugnare la legge statale
solo per vizi di competenza, quindi solo se la legge statale invade uno dei suoi ambiti di competenza.
ciascuna regione secondo l’art 123 può dotarsi di uno statuto regionale, ma la costituzione ha previsto che gli
statuti possono essere impugnati dal governo entro 30 giorni dalla pubblicazione (tipo preventivo).
il procedimento in via principale si utilizza per i conflitti tra poteri dello stato.

CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE:
Il conflitto che sorge tra i poteri dello stato viene definito conflitto interorganico, i poteri sono legislativo,
giudiziario ed esecutivo, (ordine giudiziario, governo, parlamento) sono organi complessi costituiti da altri
organi, sorgono conflitti per decidere chi ha il potere.
(ad es. per la magistratura ciascun singolo giudice può sollevare conflitto di attribuzione)
questi atti con cui vengono sollevati conflitti di attribuzione possono avere come oggetto qualunque tipo di
atto, legislativo o amministrativo o un mero comportamento.
La pretesa che viene fatta valere può essere di due tipi:
1. vendicatio potestatis= nella quale il potere che agisce lamenta il fatto che l’altro potere dello stato abbia
invaso le competenze che la costituzione gli attribuisce (ad es. il governo che vota un atto e pretende che
esso sia una legge, con la forza di una legge, non può essere, questo potere è del parlamento).
2. menomazione/interferenza= oppure può succedere che un organo esercita male un proprio potere e
questo mal’esercizio, questa menomazione interferisce nell’esercizio dei poteri di un altro organo.

DIVERSI TIPI DI DECISIONI DELLA CORTE COSTITUZIONALE:


• accoglimento= la corte dichiara che la questione è fondata e la accoglie
• inammissibilità= la corte di chiara che non vi sono le condizioni per poter procedere nel giudizio
si ha inammissibilità per la mancanza di:
1. presupposti soggettivi
2. presupposti oggettivi
3. condizioni del ricorso (non manifesta infondatezza)
• rigetto= la corte analizza la questione e dichiara che è infondata (effetto: vincolare giudice quo a non
ripresentare la stessa identica questione).

sentenze di accoglimento:
effetti soggettivi: erga omnes
effetti temporali: perdita di efficacia dal giorno successivo, norme incostituzionali sono disapplicate salvo
per i rapporti esauriti ad eccezione di sentenze penali di condanna.

altri tipi di sentenze:


• interpretative di rigetto= con esse la corte rigetta e dichiara infondata la questione a causa di una
malinterpretazione da parte del giudice, esse non hanno effetto vincolante.
• manipolative di accoglimento= di accoglimento parziale, additive e sostitutive.

IL SISTEMA DELLE FONTI:


la fonte di diritto è quell’atto o quel fatto a cui l’ordinamento giuridico riconnette la capacità di creare o
modificare diritto.
fonti di produzione—> fonti che producono diritto oggettivo, si dividono in fonti atto e fonti fatto (fonti atto
contenute in veri e propri documenti, fonti fatto discendono da fatti).
fonti sulla produzione—> regole destinate ad organizzare il sistema delle fonti. 1. identificano le fonti
dell’ordinamento 2. determinano i criteri di vigenza delle fonti 3. identificano i criteri di interpretazione delle
fonti.

condizioni di esistenza validità ed efficacia:


validità= la fonte atto è valida se è conforme a tutte le norme che ne disciplinano la creazione e non sia in
contrasto con alcuna norma gerarchicamente superiore.
esistenza= la fonte atto è esistente se è emanata nell’esercizio di un potere conferito al suo autore
dell’ordinamento ed è riconoscibile come atto della specie a cui pretende di appartenere.
efficacia= la fonte atto è efficace se è capace di produrre gli effetti giuridici suoi propri. (la condizione di
efficacia è la semplice esistenza dell’atto).

LE FONTI DELL’ORDINAMENTO ITALIANO:


prima fonte è la costituzione, è la fonte di grado supremo, fonte alla quale è parificata la revisione
costituzionale.
revisione costituzionale e costituzione sono fonti di grado costituzionale.
poi ci sono le fonti di grado primario, fonti le cui norme sul procedimento di formazione sono contente nella
costituzione, le fonti primarie possono essere statali o regionali e sono la legge, decreti legge e decreti
legislativi.
al di sotto ci sono le fonti secondarie, fonti che trovano le loro norme sul procedimento di formazione nella
legge, non nella costituzione, esse sono sia a livello statale che regionale i regolamenti.

ANTINOMIE E CRITERI DI RISOLUZIONE DELLE COMPETENZE:


ci sono una grande quantità di fonti, ed è normale che si possano verificare delle antinomie, ovvero dei
contrasti tra norme. magari due norme regolano lo stesso argomento in modo differente. ed ecco che nascono
i criteri di risoluzione delle antinomie.
essi sono:
• criteri logici= non sono espressamente previsti nell’ordinamento, ma sono conseguenze della struttura
dell’ordinamento stesso
• criteri positivi= devono essere presenti delle norme specifiche che li prevedano nell’ordinamento
i criteri logici sono:
1. criterio cronologico
2. criterio di specialità
i criteri positivi sono:
1. criterio gerarchico
2. criterio di competenza

CRITERIO CRONOLOGICO:
presupposto: è che l’antinomia, il contrasto sorga tra fonti dello stesso grado gerarchico.
questo criterio si esplicita nel principio della lex posterior, essa afferma: che c’è prevalenza della legge
successiva su quella anteriore che si determina tra fonti dotate della stessa forza.
questa prevalenza opera attraverso l’abrogazione.
quest’ultima può essere di diversi tipi:
espressa= quando la fonte espressamente prevede l’abrogazione di leggi precedenti (espressamente dice che
vengono abrogate le leggi precedenti ad essa).
implicita= Il legislatore emana una nuova legge con cui regola per intero la materia già disciplinata dalla
legge precedente.
tacita= Il legislatore emana una nuova norma giuridica incompatibile con la norma precedente. Tale processo
è definito abrogazione in modo tacito.
effetto erga omnes (ESPRESSA)—> ha effetto su tutti i soggetti giuridici
effetto inter partes (vale solo per i soggetti)—> ha effetto tra le parti
l’effetto dell’abrogazione è che circoscrive nel tempo l’efficacia della norma abrogata
l’abrogazione non estingue la norma, la norma abrogata continua a regolare i rapporti venuti in essere prima
dell’abrogazione.

PRINCIPIO DELL’IRRETROATTIVITà DELLA LEGGE:


strettamente connesso al criterio cronologico.
tale principio afferma che la legge può stabilire nuove norme esclusivamente per il futuro.
questo principio non è espresso in costituzione, si trova solo l’articolo 25 irretroattività in campo penale.
l’art. 11 del c.c. afferma: la legge non stabilisce che per l’avvenire, non ha effetto retroattivo.
questo articolo è del codice civile quindi, una legge del parlamento potrebbe appunto derogare questa legge.
CRITERIO GERARCHICO PARTE 1:
presupposto: per utilizzare il criterio gerarchico il sistema delle fonti deve essere ordinato su più gradi e
l’antinomia riguardi due fonti poste su due gradi diversi.
Si applica il principio della lex superior: il contrasto tra fonti di grado differente si risolve con la prevalenza
della fonte considerata più elevata di grado.
il principio di criterio gerarchico risulta dalla combinazione di due principi, ovvero dal principio di legalità
(fonti primarie prevalgono sulle secondarie) e dal principio di costituzionalità (la costituzione prevale anche
sulle fonti primarie).
Ci sono dunque tre ordini gerarchici principali:
1. costituzione, norme costituzionali
2. fonti primarie (leggi ordinarie)
3. fonti secondarie (regolamenti governativi)

PRINCIPIO DI LEGALITà:
Il principio di legalità stabilisce che tutti gli organi dello Stato sono tenuti ad agire secondo quando disposto
dalla legge e ogni atto della pubblica amministrazione deve essere fondato su una legge.
In caso di contrasto, secondo il principio di legalità, le fonti primarie prevalgono sulle secondarie.
dunque la legge prevale sugli atti del potere esecutivo, in caso di contrasto prevale la norma di legge.
Il principio di legalità si divide poi in:
1. p.d.l. in senso formale= ogni esercizio deve essere preventivamente autorizzato da una legge,
l'amministrazione pubblica non ha altri poteri se non quelli conferiti dalla legge.
2. p.d.l. in senso sostanziale= lo Stato deve esercitare il potere nei limiti e nelle modalità prescritte dalla
legge.

PRINCIPIO DI COSTITUZIONALITà:
principio che regola i rapporti tra fonti di grado costituzionale e fonti di grado primario.
tale principio afferma che le fonti di grado costituzionale prevalgono su quelle primarie, è un criterio
positivo.
Le fonti costituzionali sono le norme relative alla revisione costituzionale, (costituzione rigida), essa è rigida
perché esiste il procedimento di revisione (corte costituzionale)
il principio di costituzionalità è composto da più elementi:
1. principio di preferenza della costituzione sulla legge= in caso di contrasto bisogna preferire le norme
costituzionali rispetto alle fonti primarie.
2. profilo formale: è la costituzione che fonda il potere legislativo delle camere in astratto art. 70

CRITERIO GERARCHICO COLLEGAMENTO PARTE 2:


quando una fonte primaria è in contrasto con una costituzionale, o una secondaria con una primaria, si ha
invalidità, una disposizione in contrasto con una norma superiore è invalida.
la fonte invalida produce comunque i suoi effetti, occorre che essa venga annullata.
L’annullamento deve essere dichiarato da un giudice, per le fonti primarie l’unico giudice che può annullare
la norma è la corte costituzionale, per le fonti secondarie l’unico giudice che può annullare la norma è il
giudice amministrativo.
La dichiarazione di annullamento può fondarsi sia su vizi formali che su vizi sostanziali, nel senso che la
norma può essere invalida per i suoi vizi sostanziali (si ha una violazione delle norme sostantive, riguardanti
la sostanza.) o formali (l'atto viene adottato in violazione della forma prescritta).
L’annullamento della norma ha effetto erga omnes ed anche ex tunc (ad eccezione dei rapporti esauriti) ex
tunc= significa da allora, se agisce ex tuc significa che agisce fin dall’inizio rimuovendo retroattivamente gli
effetti della legge anteriore, come se non fosse mai esistita.

RISERVA DI LEGGE:
I casi di riserva di legge sono i casi nei quali la costituzione prescrive che una determinata materia sia
regolata dalla legge.
la riserva di legge è uno strumento mediante il quale la costituzione regola la concorrenza delle diverse fonti
in relazione a specifiche materie.
Possono esserci diverse tipologie di riserva di legge:
• riserva di legge rinforzata—> si divide per procedimento e per contenuto. la costituzione prevede che una
determinata materia sia regolata da una legge che abbia un contenuto specifico o un procedimento
specifico (per procedimento).
• riserva di legge ordinaria—> si può distinguere in due categorie, relativa ed assoluta. é relativa quando
quella determinata materia sia regolata solo per i principi fondamentali dalla legge, non per tutto, è
assoluta quando la costituzione prevede che la riserva di legge copra l’intera materia, quella materia deve
essere regolata da una legge.
• riserva di legge formale—> si intende solo l’atto approvato dal parlamento, sono esclusi tutti gli atti
qualificati di grado primario, come ad esempio i decreti legge. all’interno poi della riserva di legge
formale abbiamo una categoria più ristretta, che è appunto la riserva di assemblea, sono quelle leggi
formali approvate dal parlamento che possono essere approvate solo ed esclusivamente con il
procedimento ordinario con commissione in sede referente (un esempio di riserva di legge formale è la
legge di bilancio).

CRITERIO DI COMPETENZA:
quando va applicato? presupposto: si applica nei sistemi policentrici delle fonti (stati federali, stati
decentrati)
negli stati decentrati abbiamo sia il parlamento dello stato centrale che i singoli stati, che esercitano il potere
legislativo.
quando si verifica un contrasto tra due leggi, due norme generate da organi diversi, allora si utilizza il criterio
di competenza.
questo criterio si usa quando:
• c’è contrasto tra fonti di diverso tipo
• c’è contrasto tra fonti che non sono in relazione gerarchica
• c’è contrasto tra fonti i cui rapporti sono regolati da norme gerarchicamente superiori
Il criterio di competenza dunque si basa su sfere materiali di competenza diverse.
Questo criterio opera attraverso l’annullamento, proprio come il criterio gerarchico.

CRITERIO DI SPECIALITà:
presupposto: si applica quando non è possibile applicare gli altri criteri.
esso si basa sul rapporto tra norma generale e norma speciale, abbiamo un’antinomia tra due norme, una
generale ed una specifica, quest’ultima disciplina un argomento di una norma generale.
Questo criterio comporta la prevalenza della norma speciale sulla norma generale.
es.
norma generale= qualunque fatto doloso o colposo va risarcito
norma specifica= non risponde dei danni chi non ha capacità di intendere o di volere.

IL PROCEDIMENTO DI REVISIONE COSTITUZIONALE:


Poiché la nostra costituzione è rigida, la procedura di revisione costituzionale ha delle
caratteristiche ben differenti rispetto alla modificazione di una legge ordinaria.
La procedura di revisione ha le seguenti caratteristiche:
- la proposta di legge proviene dal parlamento o dal governo
- il testo di legge deve essere approvato due volte da ogni camera
- tra la prima e la seconda votazione deve intercorrere un tempo non inferiore a tre mesi.
- Se il testo di legge verrà approvato con maggioranza qualificata, quindi con 2/3 dei voti di
senatori e deputati, la legge entrerà in vigore.
- Se invece la legge ottenesse la maggioranza assoluta, entro tre mesi dall’approvazione ci
potrebbe essere un referendum e la legge poi entrerà in vigore se la maggioranza dei
cittadini voterà a favore.
-STATO LIBERALE:
-FORMA MONARCHICO COSTITUZIONALE:
-FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE
-FORMA DI GOVERNO PRESIDENZIALE
-FORMA DI STATO DEMOCRATICO PLURALISTA:
-FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE NELLO STATO
DEMOCRATICO PLURALISTA:
-FORMA DI GOVERNO SEMIPRESIDENZIALE:
-FORME DI STATO ACCENTRATE E DECENTRATE:
DIVISIONE DEI POTERI:
FORMA DI STATO E FORMA DI GOVERNO -FORMA DI GOVERNO ITALIANA:
NELLA COSTITUZIONE ITALIANA: -RAZIONALIZZAZIONE:
IL CORPO ELETTORALE, ELETTORATO ATTIVO E -INELEGGIBILITà E INCOMPATIBILITà INCANDIDABILITà
PASSIVO: PARLAMENTARI:
IL CORPO ELETTORALE I SISTEMI ELETTORALI -FORMULE MAGGIORITARIE:
LE FORMULE MAGGIORITARIE: -LE FORMULE PROPORZIONALI:
I SISTEMI ELETTORALI ITALIANI: -LEGGE ELETTORALE VIGENTE:
-MODALITà DI ASSEGNAZIONE DEI SEGGI:
IL PARLAMENTO -PARLAMENTO IN SEDUTA COMUNE:
-RAPPRESENTANZA POLITICA:
-GARANZIE PARLAMENTARI:
-PARLAMENTO STRUTTURA:
-GIUNTE:
-COMMISSIONI:
-MODALITà DI ORGANIZZAZIONE DEI LAVORI:
-PARLAMENTO FUNZIONI
-FUNZIONE LEGISLTIVA—> FASI DELL’ITER LEGIS:
-AUTONOMIA PARLAMENTARE:
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: -CONTROFIRMA MINISTERIALE E ATTI PRESIDENZIALI:

GOVERNO: -ORGANIZZAZIONE DEL GOVERNO:


-FUNZIONI DEL GOVERNO:
-IL GOVERNO PROCESSO DI BILANCIO
-PROCESSO DI BILANCIO:
GIUDICI ORDINARI: -GIUDICI:
LA MAGISTRATURA: -AUTONOMIA DELLA MAGISTRATURA:
-RESPONSABILITà DEL MAGISTRATO:
INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA E CSM: -CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA:
-FUNZIONI CSM:
-MODELLI DI GIUSTIZIA COSTITUZIONALE:
LA CORTE COSTITUZIONALE: STRUTTURA E -FUNZIONI DELLA CORTE COSTITUZIONALE:
FUNZIONI DELLA CORTE COSTITUZIONALE: - PROCEDIMENTO IN VIA INCIDENTALE
-PROCEDIMENTO IN VIA PRINCIPALE: conflitti di
attribuzione
-CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE:
IL SISTEMA DELLE FONTI:
LE FONTI DELL’ORDINAMENTO ITALIANO: -CRITERIO CRONOLOGICO:
-PRINCIPIO DELL’IRRETROATTIVITà DELLA LEGGE:
-CRITERIO GERARCHICO
-PRINCIPIO DI LEGALITà:
-PRINCIPIO DI COSTITUZIONALITà:
-CRITERIO GERARCHICO
-RISERVA DI LEGGE:
-CRITERIO DI COMPETENZA:
-CRITERIO DI SPECIALITà:

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