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PATOLOGIA GENERALE

A.A. 2018-2019

Prof. Marialuisa Lavitrano


Medicina

Mantenere
lo stato di salute
se alterato
se alterato

Cause Sintomi Terapie


Meccanismi

Ripristino dello
stato di salute
PATOLOGIA GENERALE: EZIOPATOGENESI

Finalità di studio della Patologia Generale:

•  individuazione degli agenti responsabili della


comparsa delle manifestazioni patologiche

•  individuazione dei meccanismi innescati dalla


noxa patogena per alterare lo stato di salute

•  individuazione dei meccanismi con cui


l organismo reagisce alla noxa patogena
PATOLOGIA GENERALE: EZIOPATOGENESI

•  La
Patologia Generale è dunque la
Scienza che si occupa del come e del
perché avviene il turbamento della
condizione di normalità - OMEOSTASI -
che costituisce il campo di studio della
Fisiologia.

•  La
Patologia Generale ha lo scopo di
comprendere i meccanismi molecolari,
cellulari e tissutali che sono alla base
della comparsa della malattia.
PATOLOGIA GENERALE: EZIOPATOGENESI

OMEOSTASI

insieme dei meccanismi messi in atto da ogni essere


vivente per mantenere a livello ottimale le funzioni
espletate dalle cellule, dai tessuti, dagli organi e dagli
apparati che li costituiscono.
OMEOSTASI INTRACELLULARE: assunzione di nutrienti per la sintesi
e l’energizzazione cellulare; controllo del volume cellulare e del pH;
sintesi di proteine; sistemi di detossificazione.
OMEOSTASI TISSUTALE: controllo della costanza numerica della
popolazione cellulare, dello stato di differenziazione cellulare;
processi rigenerativi.
OMEOSTASI SISTEMICA: controllo dell’equilibrio idrosalino, termoregolazione,
Regolazione della glicemia, omeostasi pressoria; regolazione delle risposte
difensive infiammatorie ed immunitarie
PATOLOGIA GENERALE: EZIOPATOGENESI

PERTURBAZIONE DELL OMEOSTASI


può portare le cellule a modulare le loro funzioni sotto
l infuenza di stimoli di vario tipo, determinando la comparsa
di un nuovo tipo di equilibrio

ADATTAMENTO.
PATOLOGIA GENERALE: EZIOPATOGENESI
STATO DI SALUTE
AGENTE PATOGENO

Deviazione dall’omeostasi
Efficacia della risposta difensiva Deviazione permanente

Eliminazione dell’agente

RESTITUTIO PROCESSO ADATTAMENTO


AD INTEGRUM PATOLOGICO

MALATTIA

GUARIGIONE
MORTE
PATOLOGIA GENERALE: EZIOPATOGENESI
CELLULA NORMALE
AGENTE PATOGENO

Deviazione dall’omeostasi
Efficacia della risposta difensiva Deviazione permanente

Eliminazione dell’agente

RESTITUTIO PROCESSO ADATTAMENTO


AD INTEGRUM PATOLOGICO

Efficacia della riparazione DANNO REVERSIBILE Degenerazione


e cessazione dell’azione
patogena

DANNO IRREVERSIBILE

CELLULA NORMALE MORTE CELLULARE Necrosi


PATOLOGIA GENERALE: EZIOPATOGENESI

Le manifestazioni patologiche o morbose sono le deviazioni dallo stato di


salute (stato di integrità delle funzioni dellìorganismo).

1.  Fenomeno morboso: più semplice e meno grave deviazione dallo stato di
salute. Esempi: abrasione; ipertrofia rigenerativa; arrossamento o pallore
della cute

2.  Processo morboso: associazione di più fenomeni morbosi. Esempi:


infiammazione; febbre.

3.  Stato morboso: definita manifestazione patologica stazionaria.

4.  Malattia: condizione dinamica, evolutiva che si manifesta con l alterazione


anatomica e/o funzionale di uno o più organi
PATOLOGIA GENERALE: EZIOPATOGENESI
Malattia: condizione dinamica, evolutiva che si manifesta con
l alterazione anatomica e/o funzionale di uno o più organi. Viene
turbata la condizione omeostatica originale e si induce uno stato
di reattività dell intero organismo. La malattia evolve verso:

1.  guarigione: eliminazione o neutralizzazione della causa che


ne ha indotto la comparsa e reintegrazione dello stato di salute
(restitutio ad integrum)

2.  cronicizzazione: la causa non è eliminata o lo è solo


parzialmente. Instaurarsi di un nuovo equilibrio con
modificazione dei sintomi

3.  morte: interruzione delle attività funzionali coordinate


dell organismo quando la reazione dell organismo è
insufficiente a contrastare gli effetti dannosi della noxa
patogena.
PATOLOGIA GENERALE: EZIOPATOGENESI

L EZIOLOGIA rappresenta la causa unica o le cause multiple


delle manifestazioni patologiche. Le cause possono essere:

1.  Cause esogene: gli agenti eziologici sono presenti


nell ambiente e possono essere biologici, chimici o fisici. La
patologia ambientale si occupa generalmente del ruolo degli
agenti chimici e fisici nell ambiente sull insorgenza delle
malattie.

2.  Cause endogene: gli agenti eziologici sono presenti


nell organismo e sono associati a difetti (ereditari o
congenici) del materiale genetico dell organismo
PATOLOGIA GENERALE: EZIOPATOGENESI

•  Gli AGENTI EZIOLOGICI possono essere:

1.  DETERMINANTI: quando da soli possono indurre degli effetti


nell organismo, ovvero sono responsabili della comparsa delle
manifestazioni patologiche

2.  COADIUVANTI: quando favoriscono l azione di altre cause e da


soli NON inducono l insorgenza di stati patologici

"   La PATOGENESI indica l insieme di meccanismi responsabili


della comparsa delle malattie, innescati dagli agenti eziologici e
direttamente responsabili delle manifestazioni patologiche.
CAUSE DI MALATTIA

Tipo Esempi
Genetico Difetti genetici, difetti cromosomici

Deficienze o eccessi di sostanze nutritive,


Nutrizionale es Fe2+, vitamine
Danni causati dal sit. Immunitario,
Immunologico autoimmunità, allergie
Endocrino Attività ormonale deficiente o eccessiva

Traumi meccanici, danno termico,


Agenti fisici radiazioni

Agenti chimici Metalli pesanti, solventi, farmaci


Infezioni da virus, batteri, parassiti,
Agenti infettivi funghi
Secondaria al alterazioni della funz.
Ipossia/Anossia respiratoria o della funz. circolatoria
CAUSE DI MALATTIA
FATTORI PREDISPONENTI
FISIOLOGICI:
•  età: periodo neonatale disturbi per incongrua alimentazione, disturbi
dell’equilibrio termico, malattie infettive
infanzia malattie esantematiche, TBC
età matura patologie cardiovascolari, diabete, patologie dell’app.
digerente
età avanzata malattie da usura (arteriosclerosi), malattie infettive
•  etnia: è difficile stabilire......ambiente, nutrizione, abitudini igieniche, ecc
etnia africana anemia falciforme
etnia afro-asiatica: virus di Epstein Barr carcinoma del naso faringe
razza bianca: mononucleosi infettiva
•  sesso: maschio ulcera duodenale, infarto, tumori del polmone e dello stomaco,
arteriosclerosi.
donna ulcera gastrica, malattie circolazione venosa.
PATOLOGICI:
alcuni processi morbosi o fenomeni carenziali facilitano l’insorgenza di altre malattie
Es. diabete lesioni arteriosclerotiche
processi suppurativi da germi piogeni
CAUSE DI MALATTIA

ESTRINSECHE INTRINSECHE

• FISICHE PATOLOGIA
• CHIMICHE GENETICA
• BIOLOGICHE
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

• RADIAZIONI
• ELETTRICITA’
• CALORE
• PRESSIONE
• SUONI e ULTRASUONI
• TRAUMI

CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

Radiazioni

• Radiazione: energia che si propaga nello
spazio

•  Radiazioni corpuscolate: par5celle emesse da
sostanze radioa7ve.

• Radiazione ele:romagne5ca: prodo:e da
campo ele:rico e campo magne5co oscillan5,
fra di loro in fase e perpendicolari, variabili nel
tempo e nello spazio
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

SORGENTI DI RADIAZIONI

• Naturali
–Radiazioni solari
–Isotopi radioa7vi

• Sorgen5 ar5ficiali
–Strumen5 diagnos5ci
(Raggi X)
–Rea:ori nucleari
LO SPETTRO DELLE ONDE ELETTROMAGNETICHE

L’energia è proporzionale alla frequenza


λ = v/ν

AZIONE PATOLOGICA DELLE RADIAZIONI


L’ENERGIA E’ INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA LUNGHEZZA D’ONDA(λ).
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE
AZIONE PATOLOGICA DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI
SONO PIU’ PENENTRANTI DI QUELLE ECCITANTI E CONTENGONO
ENERGIA > 10 eV
effe# dire#: la collisione con un atomo produce l’espulsione dalla
propria orbita di un e-, che si arricchisce di un eccesso di energia che lo
fa espellere dall’atomo che diventa così ione posi5vo
effe# indire#: subentrano in seguito alla cessione di energia da parte
delle radiazioni (o da e- espulsi) all’H2O
che viene ionizzata H2O+ ROS
• RADIAZIONI CORPUSCOLATE USATE IN DIAGNOSTICA E TERAPIA. IL
POTERE DI PENETRAZIONE E’ DIVERSO A SECONDA DEL TESSUTO
INTERESSATO E DALL’ENERGIA DELLA RADAZIONE
par<celle α bassa velocita’ scarsa penetrazione (40-70 μm nei tessu5)
• RAGGI X e RAGGI γ molto penetran5 (non tessuto osseo x Ca++)

CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

I RADICALI LIBERI sono atomi o molecole che possiedono un


ele:rone spaiato nell’orbita più esterna.
à SONO INSTABILI
à SONO MOLTO REATTIVI
à TENDONO AD AVVIARE REAZIONI A CATENA
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

Come si formano i radicali liberi?


A)  L’energia fornita dall’ambiente può scindere il legame
covalente fra due atomi (scissione omoli<ca) in modo tale
che un eleNrone rimane aNaccato ad una delle due par<.
B) Reazioni di ossido-riduzione che avvengono durante i normali
processi metabolici. Gli atomi più susce7bili possono
ca:urare un ele:rone (anche in assenza di una sorgente
esterna di energia) che, per esempio, deriva dalla catena
mitocondriale di trasporto degli ele:roni.
L’acce:ore principale di ele:roni derivan5 dalla catena
respiratoria è l’ossigeno
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE
DANNO DA RADICALI LIBERI
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

PEROSSIDAZIONE DEI LIPIDI

L’effe/o finale dell’a/acco radicalico è una


LESIONE MOLECOLARE
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

LA PRODUZIONE DI RADICALI
LIBERI PUO’ INDURRE DANNO
CELLULARE A DIVERSI LIVELLI
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

…........ ED ESSERE ALLA BASE DI GRAVI PATOLOGIE


CAUSE DI MALATTIA: FISICHE
Esistono due principali linee di difesa:

ENZIMI ANTIOSSIDANTI (che eliminano i due reagenti principali, il


radicale superossido e il perossido di idrogeno, cosicchè essi non
possono più reagire e produrre il pericolosissimo radicale OH•

SUPEROSSIDO CATALASI GLUTATIONE


DISMUTASI (SOD) PEROSSIDASI

O2- + O2 + 2H à H2O2 H2O2 + H2O2 à 2 H2O + O2 H2O2 + 2 GSH à GSSG + 2 H2O

2 OH• + 2 GSH à GSSG + 2 H2O

SOSTANZE ANTIOSSIDANTI: possono bloccare le reazioni di formazione


(innesco) dei radicali liberi oppure inattivare (scavengeàscavengers) i
radicali conducendo a reazioni di arresto.
a) IDROSOLUBILI à ac. ascorbico (vit. C); glutatione

b) LIPOSOLUBILI à vitamina E (alfa-tocoferolo); beta-carotene


(precursore della vitamina A)
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

ELETTRICITA’
– Corrente continua: determina la migrazione di ioni
e la polarizzazione delle membrane.

– Corrente alternata:e’ tanto piu’ pericolosa quanto


maggiore e’ la frequenza (herzt) ossia il N di
inversioni di polarita’ al minuto

Caratteristiche della corrente


• Intensità (A)
• Voltaggio (V)
• Resistenza (Ω)
• Frequenza (Hz)
I= V/R
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

ELETTRICITA’

La resistenza varia a seconda dei tessuti, piu’ vulnerabili quelli


In cui c’e’ trasmissione dell’impulso nervoso:
Alta Bassa
• Scheletro • Sangue
• Tessuto adiposo • Muscoli
• Polmone • Parenchimi
• Epidermide • Cute bagnata

E’ importante la direzione di attraversamento del corpo:


+ pericoloso tra una mano e l’altra, tra mano sx e piedi
e tra capo e tronco
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA

• TERMICO
–USTIONI

• ELETTROCHIMICO
–NECROSI

• BIOLOGICO
–TETANIA
–FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

TEMPERATURA

ALTE TEMPERATURE: CALORE

BASSE TEMPERATURE: CONGELAMENTO


CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

CALORE

CALDO SECCO CALDO UMIDO


più tollerato meno tollerato

Lesione da calore sui tessuti diversi effetti

- temperatura
- natura del tessuto
- tempo di esposizione
- modo e natura della sorgente di calore
Maggiore temperatura più gravi i danni
Maggiore tempo di
esposizione
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

USTIONI: lesioni da corpi arroventati infiammati

SCOTTATURE: lesioni da sorgenti di calore,


molto calde, ma non incandescenti
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE
AZIONI GENERALI DEL CALORE

ALTA TEMPERATURA: - diminuisce la termogenesi


- vasodilatazione periferica
- sudorazione profusa
COLPO DI CALORE TROPICALE:
- malessere e stanchezza
- pelle secca, no sudorazione
- astenia, crampi muscolari
- ipertermia (fino a 44°C)
- fenomeni nervosi, coma

COLPO DI CALORE COMUNE:


- malessere
- collasso con pressione e vasodilatazione
- Insufficienza circolatoria
- non è mortale
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE
SUONI e ULTRASUONI

SUONO: ONDA MECCANICA (ACUSTICA)

perturbazione prodotta da un qualsiasi corpo vibrante nel


mezzo materiale (aria, liquidi, solidi) con cui esso è a contatto.
Questa vibrazione causa l oscillazione delle particelle del
mezzo che avvicinandosi ed allontanandosi tra loro producono
delle bande di compressione (zone in cui le particelle sono
vicine) e delle bande di rarefazione (zone in cui le particelle
sono distanti tra loro). In questo modo si ha una propagazione
dell onda senza alcuno spostamento effettivo di materia.

Caratteristiche: ampiezza
lunghezza d’onda
frequenza
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE
SUONI e ULTRASUONI

Frequenza: ≤ 16 Hz infrasuoni
16-20000 Hz suoni
≥ 20 kHz ultrasuoni

Gli ultrasuoni che si utilizzano in ambito diagnostico


hanno frequenze comprese tra 1.5 e 20 MHz, con alcune
sonde endovascolari di 50 Mhz.
CAUSE DI MALATTIA: FISICHE

LESIONI DA SUONI e ULTRASUONI

I danni sono da attribuire ad effetti pressori.

Effetto acuto: suoni intensi à perforazione timpano.


Effetto cronico: sordità parziale, ma per lunghi periodi è irreversibile e può
diventare completa.
Effetti gravi da ultrasuoni: meccanici (ledono pareti cellulari, producendo
cavitazione; chimici (effetti lesivi, degradazione
dell’epidermide a calore; produzione di radicali liberi con
perossidazione dei lipidi di membrana);
elettrici (dipendono dai fenomeni di cavitazione perchè
producono cariche elettriche).
Traumi Meccanici
• Gli effetti dei traumi meccanici dipendono 1)
dalla forza trasmessa al tessutoe dalla
velocità di trasferimento, 2) dalla superficie
d’urto e 3) dall’area corporea che ha subito il
danno.
• La trasmissione di energia meccanica può produrre
alterazioni ovunque nell’organismo
1.  Forza esercitata. La quantità di energia
trasferita dipende dalla velocità e dalla massa
dell’oggetto che colpisce il corpo. Forze
rotazionali (es. proiettile) oltre che urto
tangenziale.
Traumi Meccanici
2.  Area d’urto. L’intensità diminuisce con
l’aumentare dell’area. Un elmetto protettivo non
diminuisce la forza di un colpo, bensì la
distribuisce su un’area più vasta
3.  Area corporea. La compressibilità dei tessuti
adiacenti la zona d’impatto determina in parte
l’effetto dell’urto. Un colpo su una massa
muscolare ampia è meno dannoso di un colpo su
un osso poco protetto. Distribuzione della forza:
un colpo su un viscere cavo può distruggerlo.
Traumi Meccanici. Contusioni
• Una forza con sufficiente energia può distruggere i
capillari e le venule con conseguente emorragia
focale (ematoma) anche senza dieresi dei tessuti.
• Nella cute, una condizione di questo tipo porta ad
emorragia negli spazi di tessuto esterni al
compartimento vascolare e nessun altro danno.
• Progressione dell’ematoma da pigmentazione blu, a
successiva pigmentazione giallognola (conversione di
emoglobina in bilirubina da parte dei macrofagi), a
verde-giallastro per mobilizzazione del pigmento e
metabolismo della bilirubina.
Obiettivi Didattici

•  Cause di Malattia: Agenti Chimici e


Tossici
ü Fumo
ü Alcolismo
ü Sostanze da Abuso
ü Farmaci
ü Sostanze Chimiche Ambientali
IL FUMO

•  Si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco in


Italia dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno
(rapporto Ministero della Salute).

•  Il Center for Disease Control and Prevention, USA


ha identificato 27 malattie fumo-correlate.

•  Malattie principali e più frequenti: cardiopatie


coronariche; tumori polmonari, patologie ostruttive
croniche del polmone
L’ALCOLISMO

•  L’alcolismo è una tossicodipendenza da etanolo,


con le caratteristiche sintomatologiche della
dipendenza e dell’astinenza, e porta ad
intossicazione acuta e cronica da alcol
dell’organismo.
•  Ogni anno nell’Unione Europea l’alcol è
responsabile della morte di 195.000 persone per
un’ampia gamma di patologie e cause. Su 26 fattori
di rischio per la salute individuati nell’Unione
Europea l’alcol occupa il terzo posto, secondo solo a
tabacco e ipertensione (fonte: Ministero Salute/
OMS)
SOSTANZE DA ABUSO: FARMACI E
DROGHE

•  L’abuso di farmaci è definito come l’uso di sostanze


secondo modalità che deviano rispetto a modelli
medici, sociali o legali accettati nella società

•  Tipicamente riguarda farmaci o sostanze che


alterano il tono dell’umore e la percezione.
ü Derivati dell’oppio (eroina, morfina)
ü Sedativo-ipnotici (barbiturici, alcol)
ü Stimolanti (cocaina, amfetamine), marijuana,
droghe psichedeliche (LSD), sostanze inalanti
DANNO IATROGENO DA FARMACI

•  Danno iatrogeno da farmaci: effetti secondari


indesiderati che possono derivare dalla
somministrazione di agenti terapeutici o diagnostici
da parte del medico.
•  Le reazioni avverse ai farmaci sono comuni (2-5%
dei pazienti ospedalizzati)
•  Il rischio di reazione avversa aumenta con il
numero di farmaci assunti
•  Effetti indesiderati: i) overdose; ii) esagerata
risposta fisiologica; iii) predisposizione genetica; iv)
ipersensibilità; v) interazione tra farmaci; vi) f. ignoti
DANNO IATROGENO DA FARMACI
SOSTANZE CHIMICHE AMBIENTALI

•  Molteplici sostanze chimiche sono presenti


nell’ambiente e possono avere effetti avversi
sull’uomo
•  Assorbimento – Distribuzione – Metabolismo –
Escrezione della tossina
•  Gli effetti negativi di molte sostanze chimiche sono
dovute principalmente ai loro prodotti metabolici
piuttosto che ai prodotti originari
•  Il deposito, la distribuzione e l’escrezione dei
materiali tossici determinano la loro concentrazione
e tossicità per l’organismo
Solventi Organici volatili e vapori

•  Esposizioni professionali o accidentali con rischio di


danno acuto piuttosto che di tossicità cronica
• Cloroformio e Tetracloruro di Carbonio. Effetto anestetico
sul SNC; epatotossicità. A dosi elevate: necrosi epatica
acuta, steatosi.
• Metanolo. Sintomatologia gastrointestinale, alterazione
della funzionalità visiva, coma e morte. Metabolismo della
formaldeide.
• Benzene. Danno al SNC (acuto). Esposizione cronica
danneggia prevalentemente il midollo osseo: ipolasia o
aplasia del midollo osseo; leucemia mieloblastica acuta,
eritroleucemia, mieloma multiplo.
•  Fitofarmaci e concimi

•  Idrocarburi aromatici alogenati

•  Cianuro. Blocca la respirazione cellulare legandosi


alla citocromo ossidasi -> Anossia

•  Inquinanti atmosferici. Anidride solforosa, biossido


di azoto, ozono, particolato sospeso. Patologie
polmonari

•  Monossido di Carbonio. Danno ipossico.


Metalli

•  Gruppo importante di cancerogeni chimici presenti


nell’ambiente.
• Piombo
• Mercurio
• Arsenico
• Cadmio
• Nichel
• Ferro
• Altri metalli (Cobalto, Alluminio)
Metalli. Piombo
• Metallo pesante ubiquitario. Viene assorbito attraverso i
polmoni e il tratto gastrointestinale.
Metalli. Mercurio
• Sia il mercurio organico che il mercurio inorganico
si accumulano nel rene, mentre il metil mercurio
(metallo liquido a temperatura ambiente) si
accumula anche nel cervello.
• Nefrotossicità. Necrosi tubulare prossimale
accompagnata da insufficienza renale.
• Neurotossicità. Malattia di Minamata con
restringimento del campo visivo, parestesia, atassia,
disartria e perdita dell’udito. Atrofie cerebrali e
cerebellari (atrofia dello strato delle cellule dei
granuli).
Metalli. Arsenico
• Assunzione in acuto risultato di ingestione
accidentale o propositi suicidi.
• Tossicità prevalente in Sistema nervoso centrale.
Assunzione in cronico inizialmente asintomatica
(affaticamento), poi disturbi gastrointestinali,
alterazioni cutanee e neuropatie periferiche.
Metalli. Cadmio
• Irritazione dell’apparato respiratorio -> edema
polmonare.
• Polmoni e reni organi più colpiti
CAUSE BIOLOGICHE
DI MALATTIA
INFEZIONI DA:

• Microbi e altri parassiti


• Virus
• Batteri
• Funghi
• Protozoi
•…
CAUSE BIOLOGICHE DI MALATTIA

L uomo è circondato da microrganismi:


pelle, cavità orale, stomaco, intestino, tratto
respiratorio,
tratto genitourinario.

Di norma non si riscontrano microrganismi


all interno di organi,
nel sistema circolatorio e linfatico, in cavità interne.
CAUSE BIOLOGICHE DI MALATTIA

Il nostro organismo possiede numerosi meccanismi


per impedire o ritardare la crescita di
microrganismi.

Le infezioni iniziano spesso a livello epiteliale e


continuano con l invasione di distretti altrimenti
asettici
Barriere di ingresso per i microrganismi
IL CONTAGIO E L’INFEZIONE

L uomo è circondato da ambiente sterile solo


durante lo sviluppo nell utero materno
L esposizione può avvenire ancora prima della
nascita

Il contagio
costituisce la presa di contatto con
l ospite
L infezione è definita come la presenza
nell organismo di microrganismi che in esso si
moltiplicano
L infezione malattia infettiva

Simbiosi:

a) parassitismo, quando la convivenza avviene a danno


dell’ospite;
b) mutualismo, sia l’ospite che il microbo traggono
reciproco vantaggio;
c) commensalismo, quando la convivenza avviene senza
apportare danno all‘ospite; (saprofiti)
Il corpo umano, nella sua superficie cutanea ed in
quella di molte delle sue cavità, che comunicano
direttamente o indirettamente con l esterno,
rappresenta un eccellente habitat per molti microbi
che vi colonizzano senza causare danno apprezzabile
all ospite, ma anzi recando spesso vantaggio
flora batterica intestinale

produttrice di vitamine

Habitat: l ambiente nel quale abitualmente il


microrganismo si riproduce.
Microrganismi rappresentativi della
normale flora microbica umana
Il ruolo della flora microbica residente è
fondamentale per le difese dell organismo

In particolare nei confronti dei patogeni è:

-in competizione per le sostanze nutrienti,


-in competizione per i recettori sulle cellule,
-produce acidi grassi o altri metaboliti tossici per
molti germi,
-stimola il sistema immune nella componente dei
macrofagi e nella produzione di immunoglobuline
(IgA).
Infezioni opportunistiche
I microrganismi della flora normale possono essere
sostituiti da microrganismi patogeni

Antibiotici rimozione flora saprofitica indigena

Favorisce la colonizzazione di microrganismi


OPPORTUNISTI resistenti agli antibiotici
Un patogeno è definito un microrganismo
capace di invadere e dare malattia in un individuo
sano.

Un opportunista è un microrganismo che


generalmente non supera le difese
dell'ospite, se per vari motivi, in particolare
situazioni di debolezza dell'ospite, ha
l'opportunità di invadere allora causa
malattia
PATOGENICITA': abilità di un microrganismo
di causare malattia o produrre lesioni
progressive. La malattia può essere causata dal
batterio direttamente (es: mediante produzione di
tossine) o mediata dalle reazioni dell'ospite al batterio
(risposta infiammatoria prolungata)

VIRULENZA: capacità di un microrganismo


patogeno di indurre la condizione patologica.
La virulenza è misurata in termini di numero di
microrganismi o di µg di una determinata sostanza
che uccide l'ospite. In genere si esprime come LD-50
cioè la dose letale che uccide il 50% delle cavie.
PATOGENICITA’ E VIRULENZA

Tossicità: abilità nel produrre sostanze tossiche

Invasività: abilità nel penetrare i tessuti e di diffondere


Le vie di ingresso principali sono:

• vie respiratorie
• tratto gastro-enterico
• genito-urinario
• interruzioni dell'integrità della superficie degli epiteli
• cateteri (urinari e vascolari)
• tubi per ventilazione
• sondini di drenaggio

La somministrazione di farmaci che deprimono la risposta


immunitaria o che alterano l ambiente di alcuni distretti
dell organismo (es. antiacidi) favoriscono l’infezione.
Alcuni parassiti penetrano nella pelle o nella mucosa intatta o
sono veicolati da artropodi direttamente nel flusso sanguigno e
linfatico
Patogenesi

•Esposizione al patogeno (aria, acqua, cibo, contatto


diretto, vettore)
•Adesione alla pelle o alle mucose
•Invasione attraverso l epitelio.
•Colonizzazione e crescita (e/o completamento del
ciclo biologico)
•Evasione delle difese immunitarie dell ospite
•Capacità di danneggiare l ospite (tossicità)
Difese non specifiche dell'ospite

L'ambiente in vivo è molto sfavorevole per i batteri:


pH, T, O2, flusso dei liquidi organici, cellule ciliate,
macrofagi, popolazione microbica normale ecc.

• Mucosa: cellule ciliate che producono muco


che intrappolano i batteri

• Molte cellule hanno sulla superficie IgA


che bloccano l'adesione dei batteri

• Enzimi della saliva e dell'apparato gastroenterico


Difese non specifiche dell'ospite
• Fagocitosi
Funzioni dei fagociti: chemiotassi, ingestione e
uccisione.
I batteri elaborano sostanze che attraggono i fagociti,
la fagocitosi è favorita dalle opsonine - anticorpi che
rivestono la superficie batterica
a) l'anticorpo agisce da opsonina
b) l'anticorpo + antigene attiva il complemento
c) opsonine possono essere prodotte da sistemi
termolabili che attivano il complemento

Altre risposte: Integrità e composizione biochimica dei


tessuti, infiammazione e febbre
Le varie fasi di una contaminazione
batterica includono:

1.  Adesione
2.  Invasione
3.  Produzione di metaboliti
4.  Produzione di tossine
5.  Enzimi degradativi
6.  Induzione di infiammazione
7.  Resistenza al sistema immune
(fagocitosi, Ig)
8.  Resistenza agli antibiotici
1)  Adesione
Uno dei principali eventi che promuovono l'infezione
è l'adesività dei microorganismi alle cellule. Il
processo è mediato da strutture poste sulla
superficie esterna dei batteri note come adesine
per esempio: es. l'antigene K88 dell'Escherichia coli
enteropatogeno, gli acidi lipoteicoici (streptococchi).
Le cellule epiteliali hanno a loro volta, strutture che
legano le adesine ad esempio fibronectina disposta
sulla superficie dell'epitelio orale.
2) Invasione

La produzione di enzimi extracellulari o attivi all’esterno


dei batteri sono importanti nel processo di infezione:

collagenasi: distrugge il collageno


coagulasi: causa la coagulazione del plasma Staphylococcus
aureus,
Ialuronidasi: idrolizza l'acido ialuronico che è un componente
del tessuto connettivo,
streptochinasi: (fibrinolisina) enzima che promuove la
formazione di plasmina dal plasminogeno,
emolisine: lisano i globuli rossi,
proteasi: idrolizzano le immunoglobuline o altre proteine
dell’ospite.
3) Produzione di metaboliti

Sono costituiti da prodotti originati dalla


crescita batterica in seguito alla demolizione
di composti complessi, molti di questi, come
l’acido lattico, alcoli, acetone o aldeidi o
comunque composti organici possono esercitare
un effetto tossico sulle cellule
4) Produzione di tossine

I gram-positivi generalmente producono


tossine che liberano nell'ambiente
(esotossine), mentre i gram-negativi
possiedono la tossicità nel proprio involucro
(endotossine)
Esotossine

Escrete da cellule viventi e ritrovate ad elevate


concentrazioni nei terreni
Polipeptidi PM 10.000-900.000
Relativamente instabili: tossicità spesso
rapidamente distrutta col calore >60°
Altamente antigeniche,
Altamente tossiche, fatali per animali da
laboratorio in mg o meno
Non producono febbre nell'ospite
Es tetanica e del carbonchio che sono attive sulle
cellule del SNC, la botulinica è attiva su cellule
del sistema periferico. Colerica: enterotossica
Endotossine
• Parte integrante della parete dei gram-negativi
• Complesso lipopolisaccaridico (LPS), il lipide A
è la porzione responsabile della tossicità
• Stabile al calore >60° per ore senza perdere tossicità
• La parte polisaccaridica (molto variabile) stimola la
produzione di anticorpi
• Debolmente tossica per animali anche a dosi di mg
• Causa febbre
• neutropenia: adesivita' delle cellule ai vasi, granulocitosi
• ipoglicemia: intensa attività metabolica cellulare glicolisi
• ipotensione: vasodilatazione, » permeabilità,
• anormale perfusione di organi essenziali
7) Infiammazione

Si ha in risposta di infezione batterica e


virale.
8) Resistenza al sistema immune

La resistenza ai macrofagi può aversi mediante:


produzione di leucocidine che uccidono i
macrofagi, la capsula che impedisce la fagocitosi
(pneumococchi, klebsielle, emofili ecc.), La
produzione di superossidismutasi che
sequestra l’ossigeno che serve ai macrofagi per la
produzione di ATP che è necessario per la
fogocitosi mimetismo antigenico
Variazione antigenica (shift)
Inibizione della fusione lisosomiale
9) Resistenza agli antibiotici

I microrganismi hanno la possibilità di modificare il


proprio patrimonio genetico sia, attraverso
mutazioni spontanee sia, attraverso lo scambio
genetico

I microrganismi hanno diverse alternative per evitare


l'azione letale degli antibiotici :

a) produzione di enzimi inattivanti gli antibiotici


b) alterazione della permeabilità dell'involucro
c) alterazione del bersaglio
d) sistemi di trasporto attivo
e) vie metaboliche alternative

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