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05/10/2021- LEZIONE 1

Patologia parla della malattia, studia tutto ciò che succede nelle cellule, nei tessuti e negli
organi dell’organismo nello stato di malattia. Definire lo stato di malattia è molto complicato,
patologia non si occupa solo della patologia clinica, ma inizia da prima. Già da prima siamo
esposti a stress per l’organismo, condizioni che possono arrecare danno. La patologia si
concentra anche su come l’organismo affronta questi stress.
Le patologie non provengono inoltre solo dall’esterno, talvolta riguarda mutazioni del nostro
genoma, quindi meccanismi molecolari.
Un altro aspetto è appunto la reazione dell’organismo all’agente patogeno.

In patologia generale, nonostante spunti provenienti da singole malattie, ci si occupa di più


della sofferenza delle cellule, tralasciando la specificità. Ciò che è comune a tutte le cellule.

Quali sono i quattro aspetti su cui ci si sofferma? Le cause, i meccanismi molecolari che
portano alla sofferenza della cellula, anche detta eziologia e patogenesi.
Tutto ciò si riflette nel danno funzionale, quando c’è malattia ovviamente l’organismo non
funziona normalmente, o smette di funzionare.

Schema slide: cosa accade alla cellule quando vanno incontro a danno. In alto c’è la cellula
normale, mantiene le sue funzioni attive ed è in omeostasi. Omeostasi significa che c’è
equilibrio dinamico nella cellula. Nel corso della vita si viene esposti continuamente a danni
potenziali, anche detti stress. Quando c’è perturbamento dell'omeostasi la cellula può
adattarsi per riflettere questo cambiamento dell’ambiente che la circonda. Questo tipo di
risposta non è considerata patologica, talvolta viene considerato potenzialmente patologico.
Ipotizzando che la cellula si adatti, ma la situazione persista, si passa al danno cellulare vero
e proprio.
Le cellule degli organismi attualmente viventi, specie quelli complessi, hanno evoluto una
serie di meccanismi di adattamento e di risposta. Il danno può essere reversibile, in tal caso
attraverso i suoi meccanismi di risposta la cellula può tornare ai suoi processi normali.
Quando il danno è oltre una certa soglia, si va incontro ad una situazione di danno
irreversibile, che può portare a morte cellulare.

ADATTAMENTI
Quando una cellula risponde ad un tipo di stress effettua dei cambiamenti anche a livello
molecolare per affrontare l’ambiente al meglio.
Parliamo di quattro tipi di cambiamento, alcuni in cui la cellula cerca di aumentare la
funzionalità, dette risposte iperplastiche ed ipertrofiche, altre invece in cui non c’è aumento
di pressione sulla cellula, ma c’è una privazione di nutrienti e simili, in tale caso si hanno
risposte ipotrofiche (o atrofia). Infine la metaplasia, considerato primo passo prima della
malattia. La cellula qui va incontro ad un cambiamento non solo nell’attività, ma cambia
l’identità cellulare, il tipo di cellula stessa, primo passo verso la formazione di cellule
tumorali.
Iperplasia: quando c’è un aumento del carico del tessuto su un organo, quando le cellule di
quel tessuto sono in grado di replicare. Il tessuto di un utero normale è composto da cellule
con nuclei vicini tra loro perché le cellule sono di piccole dimensioni, in caso di gravidanza
invece si ha ipertrofia oltre iperplasia. Questo è un caso fisiologico, ma si può avere anche
situazioni patologiche. Se le cellule sono sottoposte a stimolazione eccessiva da segnali
che regolano l’omeostasi di quelle cellule, come ad esempio gli ormoni. Quest tipo di
risposta non è per forza legata ad un tumore, però hanno un comportamento non consono a
quello fisiologico. Se si interrompe lo stimolo, questa proliferazione finisce.
Chiaramente lo stimolo di proliferazioni aumenta la frequenza della replicazione cellulare e
quanto più una cellula si divide, tanto più ci sarà probabilità che questa sviluppi delle
mutazioni del dna durante le replicazioni. L’iperplasia in questi termini può essere
predisponente per l'insorgenza di tumori.
In caso di iperplasia tiroidea ci sono tante cellule che protrudono nel lume e tentano di
produrre ormoni. Patologia detta “gozzo” dovuta ad una carenza di iodio, più comune nei
secoli scorsi. Quando si è capito che il problema era la carenza di iodio, si è ovviato al
problema della carenza.
L’iperplasia prostatica è comune nei maschi di età avanzata. Iperplasia perchè appunto
aumenta di volume. In caso di iperplasia prostatica, quello che cambia è il numero di cellule,
ma la funzionalità rimane inalterata, non viene considerata patologica per questa ragione.
Anche questa è conseguenza di un’alterazione dell’equilibrio ormonale.
Un altro esempio importante è quello che riguarda tipi cellulari che normalmente proliferano
poco, ma hanno potenziale replicativo normale, tra queste abbiamo gli epatociti. Se si
osserva la proliferazione cellulare di epatociti in un individuo sano è bassa, circa 1%. Ci
possono però essere interventi chirurgici, oppure malattie virali come l’epatite, che possono
degradare parte dell’organo e la massa del fegato si riduce notevolmente. Questo porta ad
un aumento della divisione cellulare. Se si replicassero col ritmo precedente, il fegato ci
metterebbe moltissimo tempo per rigenerarsi interamente, si andrebbe in insufficienza
epatica. Invece le cellule rimanenti iniziano a replicare molto più velocemente. In circa 10
giorni la massa epatica ritorna simile a quella originale. È una risposta ad una situazione di
deficit.
I fattori di trascrizione regolano la sintesi di geni associati alla proliferazione cellulare, nelle
cellule normalmente questi fattori sono spenti o espressi a valori molto bassi. Quando c’è
una situazione di deficit, viene percepita dalle cellule e vengono attivati i fattori di
trascrizione.

Ipertrofia: riguarda particolarmente cellule che hanno poca capacità replicativa come le
post-mitotiche muscolari. Per queste cellule l’unica risposta possibile per un aumento di
carico è l’aumento di volume, come accade per i muscoli. Quindi è una situazione legata ad
aspetti fisiologici, ma possono esserci anche aspetti patologici. Una persona che fa un
lavoro pesante, deve sopportare più sforzi fisici. Il lavoro del cuore è maggiore e ne deriva
un’ipertrofia cardiaca. In questo preciso caso, le pareti del cuore mantengono la loro
funzionalità, aumenta soltanto il volume delle cellule coinvolte, per questa ragione non è
ritenuto propriamente patologico.
In caso di persone con cattiva alimentazione e stile di vita poco sano, accumula placche
nelle arterie e il cuore fa più fatica, perchè i vasi sono più rigidi e stretti, questo tipo di sforzo
del cuore provoca ipertrofia come nel caso precedente, ma si riflette in una situazione
patologica perché lo stimolo è cronico.
Nel tempo si sono individuati una serie di fenomeni molecolari che agiscono e portano
all’ipertrofia. Il tutto nasce da un aumento dei segnali, anche meccanici, ad esempio appunto
lo sforzo fisico. Lo stimolo meccanico ha dei sensori molecolari. Sono fattori che portano
all’attivazione di vie di trasduzione del segnale, che portano all’attivazione di fattori di
trascrizioni, che a loro volta attivano la sintesi di una serie di geni. I geni in questione
codificano per proteine contrattili, come actina e miosina. Le cellule ipertrofiche per
funzionare meglio attivano geni che normalmente non sono espressi, come geni embrionali
o fetali, che producono alcune actine.
Atrofia: è un fenomeno che provoca entrambi la diminuzione del volume e del numero delle
cellule insieme. Non ci sono distinzioni come nei processi inversi, le cose accadono in
contemporanea. Alcuni fenomeni atrofici sono fisiologici, come la notocorda nello sviluppo
embrionale.
Altri fenomeni sono invece tipici dello stato di malattia. L’atrofia tipica è quella da disuso.
Nelle persone anziane ad esempio c’è un aspetto legato all’invecchiamento cellulare, che
non deriva dalla mancanza di attività. L’atrofia da disuso invece provoca il non utilizzo dei
fenomeni molecolari da parte della cellula stessa, perchè non c’è necessità di metterli in
atto. Anche fenomeni legati a traumi, che provocano l’interruzione dell’innervazione di
determinate zone. Il rapporto tra le cellule nervose e le cellule muscolari è un rapporto
trofico, le cellule nervose producono fattori che mantengono in vita e attiva la cellula
muscolare, se si perde l’innervazione questi fattori non arrivano più.
Tutti questi fenomeni macroscopici sono il risultato di tanti fenomeni cellulari che si
verificano singolarmente. I cambiamenti principali sono dovuti alla ridotta sintesi proteica e
un'aumentata degradazione delle proteine.
Dentro la cellula ci sono una serie di sistemi degradativi che servono per eliminare le
proteine vecchie. Nelle cellule atrofiche le nuove proteine sono scarsamente prodotte, le
vecchie sono velocemente eliminate, tramite lisosomi e proteosomi. Quando l'attività
degradativa raggiunge livelli elevati la cellula non riesce più a sopravvivere.
Metaplasia: è considerata qualcosa che non avviene fisiologicamente. La cellula si adatta
agli stimoli, aumentando di numero, di volume, di funzione, ma non cambia aspetto. Ci sono
vari tipi di ipotesi su come possa verificarsi. Un’ipotesi riguarda il fatto che una stessa
cellula che possiamo ad esempio classificare come epiteliale cilindrica, può cambiare
caratteristiche e trasformarsi in una cellula epiteliale squamosa. Prima cambia a livello
molecolare e poi cambia morfologi. Un’altra ipotesi è che nei tessuti in cui c’è turnover
cellulare, le cellule vengono sostituite da cellule staminali, che quando iniziano a
differenziarsi, si differenziano in maniera diversa rispetto al tessuto in cui si trova.
Si osserva una laringe con epitelio normalmente cilindrico, che diventa pavimentoso
pluristratificato. Questo è un fenomeno tipico dell’infiammazione cronica delle vie
respiratorie, dove le cellule assumono aspetto metaplastico. Di per sè non sono tumori, e se
l’infiammazione cronica cessa, nell’arco di un po’ di tempo possono scomparire del tutto o
quasi.
Altro esempio nell’apparato digerente, l’esofago in condizioni normali ha epitelio
pavimentoso, nella parte inferiore invece, che si apre nello stomaco, presenta il piloro che
evita che l’acido risalga. In caso ci sia un indebolimento del piloro, c’è reflusso esofageo. Se
reflusso avviene con frequenza le cellule si trasformano in cellule simili alle ghiandolari dello
stomaco.
Questo è positivo per certi aspetti, meno per altri. Le cellule ciliate delle vie respiratorie
producono muco che ha azione difensiva da batteri e altre particelle. Quando queste parti si
modificano per via del fumo ad esempio, sono più tutelate dal fumo, ma hanno deficit su altri
aspetti.

Le cellule hanno anche la capacità di accumulare elementi di scarto. Possono esserci tanti
tipi di scarto, come costituenti della cellula, composti esogeni assunti che non è in grado di
degradare, o anche molecole che si accumulano, come metaboliti. I tatuaggi sono un
accumulo di sostanze estranee nelle cellule ad esempio. Questo accumulo può non avere
nessun effetto, oppure può essere una componente di un danno cellulare sostenuto.
Un esempio di accumulo che può essere del tutto reversibile è la steatosi, ossia l’accumulo
di lipidi nelle cellule epatiche. Nel fegato la steatosi può avvenire in tanti modi diversi, può
avvenire per eccessivo consumo di alcol.
Cosa accade quando beviamo? A livelli del fegato ci sono una serie di enzimi, che portano
all’accumulo di molecole che vengono poi convertite in acetilcoA. Se aumenta l'acetil coA,
viene trasformato in molecole di acidi grassi, che si accumulano e a quel punto le molecole
del fegato sono quindi piene di lipidi.
Se questo fenomeno si prolunga nel tempo può provocare danni cellulari, ma può anche
essere totalmente reversibile.

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