Nutraceutica e
nutrigenomica
La bionutrizione cellulare in funzione del proprio DNA
Nutraceutica
e nutrigenomica
Nutraceutica
e nutrigenomica
La bionutrizione cellulare
in funzione del proprio DNA
ISBN 978-88-481-7398-8
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Printed in Italy
Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . IX
Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
Autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116
L’
inquinamento ambientale e uno stile di vita incongruo – com-
plice spesso una particolare “costellazione genica” – contri-
buiscono in varia misura ad alterare il nostro stato di salute,
intendendo con questo termine non la semplice assenza di malattia,
ma la sensazione percepita e l’evidenza oggettiva di completo benes-
sere psicofisico e socio-culturale, in armonia con la natura e l’ambiente
che ci circonda.
Una volta persa l’omeostasi, ossia la capacità di adattamento alle
mutate e mutevoli condizioni ambientali, il nostro organismo può
andare incontro a una serie di alterazioni biochimiche – attivazione o
inibizione di enzimi, accumulo di metaboliti intermedi tossici ecc. –,
che sembrano essere direttamente alla base dell’instaurarsi di una con-
dizione di malessere ma, in realtà, non sono altro che sintomi.
Infatti, dal punto di vista biochimico, qualsiasi agente patogeno, sia
esso di natura fisica (es. radiazioni), chimica (es. tossici) o biologica
(es. parassiti), indipendentemente dai meccanismi patologici inne-
scati, riduce in varia misura la biodisponibilità dei due elementi dai
quali le cellule e, più in generale, la vita stessa degli organismi aerobi
traggono la loro energia: l’ossigeno e l’idrogeno. In questo processo,
nutrienti e DNA possono vedersi rimaneggiata la loro capacità di
“dialogare”, con conseguenze spesso disastrose.
È a partire da questi concetti che Giuseppe Di Fede e Giorgio Terziani,
valente ricercatore il primo, tenace imprenditore appassionato di
nutrizione il secondo, hanno sviluppato il contenuto di questo
volume, ove i temi più attuali del momento, dalle intolleranze alimen-
tari ai radicali liberi, dagli antiossidanti alla genetica, vengono analiz-
L’
invecchiamento è un fenomeno complesso, nel quale fat-
tori genetici interagiscono con fattori ambientali per pro-
vocare un processo degenerativo caratterizzato da modi-
ficazioni biologiche che intervengono a livello molecolare, cellu-
lare e sistemico. Il termine “complesso” indica la presenza di una
sicura componente genetica che, pur essendo necessaria, non è
tuttavia sufficiente per iniziare il processo di invecchiamento.
Solo la presenza di una componente ambientale accanto a quella
genetica rende l’invecchiamento un fenomeno chiaramente mani-
festo. È certo che la sola componente ambientale non è sufficiente
per iniziare il processo di invecchiamento [1].
Negli ultimi anni abbiamo osservato un allungamento significa-
tivo dell’aspettativa di vita, senza che siano intervenute modifiche
rilevanti nei fattori genetici, ma fondamentalmente influenzando
l’ambiente in cui si sviluppa e cresce l’essere umano.
Ma ciò non toglie comunque che la componente genetica possa
avere un ruolo significativo, anche se solo in parte conosciuto, per
interpretare alcuni degli aspetti dell’invecchiamento come feno-
meno biologico [2].
Da diversi anni mi occupo di medicina biologica e preventiva, e
mai come in questo periodo ho assistito a un’attenzione tanto par-
ticolare per quanto riguarda la medicina preventiva da parte delle
persone che si vogliono mantenere in buona salute o vogliono
sentirsi al massimo delle proprie capacità.
La possibilità di mettere in atto nuovi presidi di intervento di medi-
cina preventiva significa non solo individuare il percorso diagnosti-
AMBIENTI DI CONTENITORI
CONSERVAZIONE ALIMENTI ALIMENTI
MICROFLORA PROCESSI
SUPERFICIALE LAVORAZIONE
L
a farmacogenetica è la scienza che si occupa dello studio
delle variazioni del DNA responsabili della variabilità nella
risposta terapeutica e/o nella suscettibilità alle reazioni
avverse ai farmaci di uso comune come analgesici, antibiotici, far-
maci che controllano la pressione, di uso comune nella pratica cli-
nica. Ricerche internazionali [21], hanno evidenziato alcuni geni
importanti per il metabolismo dei farmaci, come la famiglia dei
citocromi CYP450. Anche a causa di una sola variazione (polimor-
fismo) in uno dei geni che codificano per tali famiglie di enzimi,
l’efficienza dell’attività enzimatica può risultare variabile, dando
così origine nell’uomo a tre tipologie o fenotipi: metabolizzatori
lenti, intermedi e ultrarapidi. È intuitivo che dei soggetti con un
sistema di metabolizzazione del farmaco di tipo lento, sono più a
rischio di accumulo del farmaco e quindi potenzialmente di rea-
zioni avverse derivate dall’accumulo del farmaco.
La famiglia dei citocromi 450 (CYP) codifica gli enzimi responsa-
bili del metabolismo di circa il 60% dei farmaci di uso comune.
Una cinquantina di geni della famiglia CYP sono stati scoperti e
identificati con un numero e una lettera (CYP2A, CYP2B, CYP2C
ecc.). [28]
Appare evidente, ad esempio, che variazioni genetiche (polimor-
fismi) nei CYP2C9 e CYP3A4 comportino significative variazioni
L
a ricerca ci ha svelato in questo senso quali sono i meccani-
smi molecolari che portano allo sviluppo di molte malattie,
compreso il cancro. Sappiamo come l’interazione gene-
ambiente porta allo sviluppo di certe malattie, attraverso muta-
zioni che si producono nei geni in seguito a un danno al DNA.
Questo danno può provenire dall’esterno (fattori come il fumo di
sigaretta, le radiazioni ionizzanti, i virus,) o dall’ambiente interno
del nostro organismo (radicali liberi, tossine ecc.).
Tuttavia anche la situazione dell’ambiente interno dipende dal-
l’interazione di elementi esterni a cui non possiamo rinunciare per
vivere – i cibi che mangiamo e l’aria che respiriamo – con i geni che
governano le funzioni vitali.
Possiamo già fare molto come prevenzione primaria: evitando
sistematicamente l’esposizione ai fattori esterni, riduciamo drasti-
camente il rischio di ammalarci. Sappiamo che non più del 4% dei
tumori è dovuto a ciò che respiriamo (inquinamento atmosferico), e ben
il 33% è invece dovuto a quello che mangiamo.
In breve, per ridurre l’incidenza di tumori nella popolazione,
dagli studi emersi a livello internazionale, è sufficiente creare le
condizioni di base affinché si riduca l’ambiente favorevole per lo
sviluppo di cellule mutagene.
■ Alimenti da evitare
■ Alimenti marinati
■ Alimenti conservati
■ Alimenti affumicati
■ Alimenti fritti
■ Alimenti modificati
■ Carne rossa, con moderazione
■ Alcol, con moderazione
Piccola guida agli alimenti con attività antitumorale e con capacità di indurre
le vie della biotrasformazione e detossificazione [29]
■ Aumentarne l’assunzione.
■ Variare il consumo.
■ Favorire i piatti che presentano la maggiore varietà.
■ Mangiarne quotidianamente.
L
o stress ossidativo è, per definizione, la conseguenza diretta
dell’azione dannosa esercitata da quantità abnormemente
elevate di radicali liberi sulle cellule e sui tessuti del nostro
organismo.
Ma cosa sono i radicali liberi? Come agiscono?
I radicali liberi sono atomi o raggruppamenti di atomi in grado di
reagire con qualsiasi molecola di cui è costituita una cellula (per-
sino il DNA!), danneggiandola, con conseguenze spesso disa-
strose (alterazioni funzionali → alterazioni strutturali → morte
cellulare).
Il danno è dovuto al fatto che i radicali liberi sono agenti molto
“avidi di elettroni” e si stabilizzano, perdendo la potenziale lesi-
vità, solo quando riescono a strappare tali particelle dalle mole-
cole con cui vengono a contatto (azione ossidante).
Una piccola quota di radicali liberi viene prodotta anche in condi-
zioni normali, per effetto del metabolismo cellulare. La produ-
zione di alcuni ormoni, per esempio, implica la generazione di
radicali liberi. D’altra parte, alcuni globuli bianchi sfruttano la
produzione di questi agenti per uccidere i batteri, aiutando, in tal
modo, il nostro organismo a difendersi dalle infezioni. Da questo
punto di vista, i radicali liberi sono stati giustamente definiti
“insostituibili compagni di viaggio”della vita cellulare.
Tuttavia, in particolari condizioni, la produzione di radicali liberi
può essere talmente copiosa da costituire una seria minaccia per
l’integrità delle cellule.
d-ROMs test
600.000
*
500.000
U CARR
400.000
300.000
200.000
100.000
0,000
Normali Patologie Patologie
infiammatorie tumorali
Grafico 1 – d-ROMs test misurato con sistema FRAS4. (Concesso da Istituto di Me-
dicina Biologica di Milano)
BAP Test
3.000.000
2.500.000
mM Vitamina C
2.000.000
1.500.000
1.000.000
500.000
0,000
Normali Patologie Patologie
infiammatorie tumorali
Malattia di Malattia di
Alzheimer Parkinson
Stroke Cataratta
Obesità Cancro
INVECCHIAMENTO
LO STRESS OSSIDATIVO
Lo stress ossidativo è un tipo particolare di stress chimico indotto dalla presenza, in un
organismo vivente, di un eccesso di specie chimiche reattive, generalmente centrate
sull’ossigeno (reactive oxygen species, ROS), secondario a un’aumentata produzione
delle stesse e/o a una ridotta efficienza dei fisiologici sistemi di difesa antiossidanti .
Danno cellulare
Protezione (invecchiamento
Antiossidanti Radicali liberi
dalle malattie e malattie)
La rottura di un equilibrio
Figura 3 – Equilibrio tra azione antiossidante e azione ossidante dei radicali liberi.
Modificazioni
enzimatiche
Perossidazione ami-
noacidi e proteine
(Per)ossidazione
di carboidrati
Rottura
di proteine
Figura 4 – Azione lesiva a vari livelli dei radicali liberi nei confronti delle strutture
della cellula.
500
p < 0,001
L a M e d ic in a B io lo g ic a . 2 0 0 0 . 1 : 1 3 - 1 8
400
U CARR
300
200
100
0
Non fumatori Fumatori
(n = 28) (n = 10)
400
U CARR
300
200
100
400
300
U CARR
200
100
0
Controlli Pillola
n = 28 n = 28
Grafico 5 – Livelli dei radicali liberi misurati nelle donne in terapia anticoncezionale.
T r o tti R . C a r r a te lli M , B a r b ie r i M , M ic ie li G , B o s o n e D ,
R o n d a n e lli P ., B o P . 2 0 0 1 . H a e m a to lo g ic a . 8 6 :8 5 - 9 1
500
400
p < 0,001
U CARR
300
200
100
0
Controlli Forti bevitori
(n = 42) (n = 45)
Il d-ROMs test è utile per monitorare lo stile di vita
e prevenire le conseguenze dell’etilismo
500
400
p < 0,001
U CARR
V e n e z u e la . 2 0 0 1 .
300
200
100
0
BMI < 23 BMI > 30
(n = 12) (n = 12)
S
empre più persone, oggi, si presentano al medico con patolo-
gie complesse, che per qualche motivo non rispondono alle
terapie comuni, tanto meno a quelle sintomatiche. Ci sono
poi pazienti che si portano dietro un disturbo da anni, tanto da
“averci fatto l’abitudine”, e che sottopongono al medico solo i sin-
tomi recenti. Molti, prima di arrivare a una diagnosi di intolle-
ranza, percorrono tutte le strade più comuni, compresi talvolta i
test per la diagnosi di possibili allergie nascoste. Ma l’allergologia
classica, alla quale fa riferimento la maggior parte del mondo
medico, dispone di strumenti diagnostici che si limitano a indivi-
duare la presenza o l’assenza (in qualche caso la “modesta pre-
senza’) di immunoglobuline E (IgE) e di mastociti (ovvero le cel-
lule del sistema immunitario implicate nelle reazioni allergologi-
che “pure”).
Si tratta di un’antica scelta di campo, che solo da pochi anni è stata
messa in discussione dalla tenacia di molti ricercatori e da una
serie di studi autorevoli, per fare spazio a una visione più ampia
della reattività del sistema immunitario e a nuove possibilità di
intervento.
Lo studio di queste nuove possibilità ha portato alla definizione
di un nuovo concetto di ipersensibilità alimentare o di allergia
ritardata, cioè di fenomeni di reattività meno automatici, più sot-
tili e complessi delle reazioni IgE mediate, oggi identificati come
ALCAT® Test
■ (Antigen Leukocyte Cellular Antibody Test)
Il test ALCAT® rappresenta un sistema di diagnosi di laboratorio
automatizzato e standardizzato per la ricerca delle intolleranze
alimentari o reazioni avverse agli alimenti, non IgE mediate.
Le reazioni di sensibilizzazione e/o intolleranza nei confronti di
alimenti, muffe e agenti chimici dipendono da molteplici meccani-
smi patogenetici, difficili da classificare e individuare singolar-
mente.
Per questo motivo può essere estremamente vantaggioso l’avere a
disposizione un sistema diagnostico semplice ed efficace per valu-
tare i loro effetti sulle popolazioni cellulari. Sembra che la maggior
parte dei mediatori coinvolti in queste reazioni inducano delle
modificazioni nelle cellule ematiche del paziente (soprattutto leu-
cociti e piastrine). Il sistema diagnostico ALCAT® è stato messo a
punto per misurare tali modificazioni.
La metodica si serve di reagenti di nuova concezione, apposita-
mente studiati e brevettati, che permettono un’accurata misura
delle eventuali reazioni a carico delle cellule ematiche. Le singole
rizzati eliminano tutti gli errori che potrebbero derivare dalla par-
zialità dell’osservatore.
Naturalmente l’utilità del test ALCAT®, o di ogni altro test dia-
gnostico per la sensibilizzazione agli alimenti, dipende dal livello
di correlazione dei suoi risultati con i risultati ottenuti mediante il
test di provocazione orale degli alimenti da testare.
Tutti i test cutanei o in vitro, compresa la misurazione delle IgG
specifiche verso alcuni alimenti, non hanno dimostrato di essere
attendibili e quindi utilizzabili nelle diagnosi di sensibilizzazioni
ad alimenti non mediate da IgG.
Gli studi clinici effettuati utilizzando il test ALCAT® hanno evi-
denziato un buon livello di correlazione (83,4%) con il test di pro-
vocazione orale a doppio cieco per gli estratti alimentari, e il 96%
di correlazione con il test di provocazione orale a doppio cieco,
contro placebo, per gli additivi alimentari.
1 2 3 4
Negativo
Nessuna reazione
Conta controllo: 4529 Conta campione: 4552
Perdita cellulare
Data
Paziente 03/04/2008 Medico/clinica
Figura 8 – Esempio di referto ALCAT®, eseguito presso IRCCS Policlinico San Mat-
teo, Pavia.
I
l termine “integratore” indica un nutriente alimentare, in
genere sotto forma di capsule o compresse, che contiene gene-
ralmente vitamine, minerali o aminoacidi (costituenti base
delle proteine) che servono a supplire la carenza di uno o di più
componenti, non introdotti con l’alimentazione.
Ma quali integratori usare, quando usarli e perché? La scelta
indubbiamente deve cadere su sostanze naturali, altamente sele-
zionate e certificate. La biodisponibilità (la capacità di essere
assorbiti) dei prodotti da usare è la cosa più importante per un
nutriente o nutraceutico.
Se possibile è meglio utilizzare sostanze sciolte in soluzioni colloi-
dali, perché la natura del sangue è colloidale, la matrice extracel-
lulare è colloidale, per cui l’interazione tra nutraceutico e organi-
smo deve essere il più naturale possibile.
In tale contesto, i prodotti che contengono sistemi colloidali sono
rappresentati dal CELLFOOD®, sistema colloidale contenente sol-
fato di deuterio e una miscela complessa di 78 minerali, 17 ami-
noacidi, 34 enzimi in tracce. CELLFOOD® si propone come pro-
dotto unico al mondo per le caratteristiche appena citate.
È un nutraceutico potente ed efficace nel proteggere la cellula
dagli attacchi provocati dai radicali liberi generati da inquina-
mento, alterazione dei cibi, carenza di sostanze nutritive negli ali-
menti che mangiamo. La caratteristica della biodisponibilità è
data dalla presenza, nella formulazione del dottor Everett L. Sto-
rey, del solfato di deuterio, il quale può rendere disponibile l’ossi-
geno molecolare direttamente all’interno delle cellule, nella giusta
Specie reattive
Difese antiossidanti
Danno cellulare
A
lla base della formulazione di CELLFOOD®, come si è
accennato in precedenza, vi è la formula di Everett Storey,
registrata come Deutrosulfazyme®. Quest’ultima si presen-
ta come sistema colloidale acquoso costituito da solfato di deuterio
e da una miscela di 78 minerali, 17 aminoacidi, 34 enzimi in tracce.
I minerali di Deutrosulfazyme® coprono quasi l’intera tavola
periodica degli elementi, compresi quelli dotati di potenziale
azione antiossidante: manganese, selenio, magnesio, molibdeno,
rame, germanio. Non sono inclusi invece gli elementi irritanti
(cloro), i metalli potenzialmente tossici (alluminio, cadmio,
piombo, mercurio) e gli elementi radioattivi (radio).
Molti dei minerali presenti nella formulazione di Deutrosul-
fazyme® sono in forma ionica e quindi in grado di assumere,
all’interno dell’organismo, il ruolo di elettroliti (minerali come
manganese, magnesio, rame), preziosi ioni di cui è ampiamente
noto il benefico ruolo non solo nella genesi e nella modulazione
dei fenomeni elettrici cellulari (generazione, eccitabilità, propaga-
zione e trasmissione dell’impulso elettrico nervoso e contrazione
muscolare, attività elettrica del cuore), ma anche nel manteni-
mento del bilancio dei minerali e della concentrazione di acqua.
Gli aminoacidi presenti nella formulazione coprono il vasto range
di tutti quelli essenziali sia per l’adulto (isoleucina, leucina, metio-
nina, fenilalanina, treonina, triptofano e valina) che per il bambino
(arginina e istidina).
1 2
H He
Idrogeno Elio
1.00794 4.002602
3 4 5 6 7 8 9 10
Li Be B C N O F Ne
Litio Berillio Boro Carbonio Azoto Ossigeno Fluoro Neon
6.941 9.012182 10.811 12.0107 14.00674 15.9994 18.9984032 20.1797
11 12 13 14 15 16 17 18
Na Mg Al Si P S Cl Ar
Sodio Magnesio Alluminio Silicio Fosforo Zolfo Cloro Argon
22.989770 24.3050 26.981538 28.0855 30.973761 32.088 35.453 39.948
19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36
K Ca Sc Ti V Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn Ga Ge As Se Br Kr
Potassio Calcio Scandio Titanio Vanadio Cromo Manganese Ferro Cobalto Nichel Rame Zinco Gallio Germanio Arsenico Selenio bromo Kripton
39.0983 40.078 44.955910 47.867 50.9415 51.9961 54.938049 55.8457 58.9333200 58.6934 63.546 65.409 69.723 72.64 74.92160 78.96 79.904 83.798
37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54
Rb Sr Y Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd In Sn Sb Te I Xe
Rubidio Stronzio Ittrio Zirconio Niobio Molibdeno Tecnezio Rutenio Rodio Palladio Argento Cadmio Indio Stagno Antimonio Tellurio Iodio Xeno
85.4678 87.62 88.90585 91.224 92.90638 95.94 (98) 101.07 102.90550 106.42 107.8682 112.411 114.818 118.710 121.760 127.60 126.90447 131.293
55 56 57 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86
Cs Ba La * Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg Tl Pb Bi Po At Rn
Cesio Bario Lantanio Afnio Tantalio Tungsteno Renio Osmio Iridio Platino Oro Mercurio Tallio Piombo Bismuto Polonio Astato Radon
132.90545 137.327 138.9055 178.49 180.9479 183.84 186.207 190.23 192.217 195.078 196.96655 200.59 204.3833 207.2 208.98038 (209) (210) (222)
(223) (228) (227) (261) (262) (266) (264) (269) (268) (281) (280) (285)
La miscela di 17 aminoacidi
Essenziali per l’adulto Essenziali per il bambino Non essenziali
Metionina Cisteina
Tirosina
di ATP (che danno energia alla cellula) contro le sole due ricavabili
in sua totale assenza (anaerobiosi).
Persino in forma radicalica, l’ossigeno gioca un ruolo determi-
nante nei processi vitali, contribuendo, nelle specie più evolute,
alla difesa contro microrganismi patogeni (virus e batteri). È evi-
dente che un’alterata biodisponibilità di questo prezioso ele-
mento, specialmente se intensa e/o protratta nel tempo, avrà con-
seguenze deleterie sulle funzioni dell’intero organismo.
Infatti, i risultati delle ricerche scientifiche degli ultimi decenni
dimostrano in maniera inequivocabile che l’ossigeno deve essere
disponibile a livelli determinati e costanti in tutte le cellule dell’or-
ganismo, pena la comparsa di alterazioni funzionali e/o struttu-
rali, talvolta gravi e irreversibili.
Quindi, sia la riduzione persistente che un’oscillazione transitoria
della sua concentrazione intracellulare possono risultare dannose.
Nell’uomo, in particolare, quando la pressione parziale di ossi-
geno (una misura della concentrazione del gas) scende, nel san-
gue arterioso, al di sotto del valore soglia di 60 mm Hg, i tessuti
vanno incontro a una condizione definita “ipossia”.
Considerando il percorso dell’elemento vitale dall’aria inspirata
fino ai mitocondri, si possono distinguere, dal punto di vista pato-
genetico, quattro principali tipi di ipossia:
Denominazione Meccanismo primario
1. ipossia ipossica: insufficiente apporto di ossigeno dall’aria al san-
gue;
2. ipossia anemica: riduzione della quantità/funzione dell’emoglo-
bina;
3. ipossia stagnante: stasi della circolazione ematica;
4. ipossia istotossica: blocco della catena respiratoria mitocondriale.
In ognuna di queste condizioni, la ridotta biodisponibilità di ossi-
geno può provocare una progressiva caduta dei livelli intracellu-
lari di ATP con conseguente accumulo non solo di prodotti inde-
siderati della degradazione delle purine, ma anche di cataboliti
acidi, in definitiva responsabili della classica sintomatologia ipos-
sica (tabella 4).
3,0
2,5
O 2 (mg / m l)
2,0
1,5
1,0
0 15 30 60
Tempo (minuti)
70.000
Valori medi, corretti per il bilancio DS [n-10]
50.000
64.747
M ic r o m o li d i fe r r o r id o tto /L
30.000
10.000
7.500
5.000
0
ACQUA CELLFOOD®
palato
bocca
gola
esofago
epiglottide bolo
aperta dopo
il passaggio
del bolo
Iniezione ipodermica
Liquido sublinguale
Transdermico
Capsule gel
Pastiglie
0 20 40 60 80 100
18 - 30 418 ± 35 303 ± 23
Atleti 31 - 50 389 ± 33 349 ± 41
18 - 30 362 ± 29 298 ± 41
Sovrappeso 31 - 50 302 ± 29 265 ± 29
Valutazione su 60 individui (32 uomini e 28 donne, età 18-50 anni) effettuata mediante d-ROMs test
(Diacron International, Grosseto). Valori nominali: 250-300 U Carr = 0,08 mg/cl H 2 O 2 ).
nel corso degli anni, si può ipotizzare che CELLFOOD®, nel suo
complesso, è un preparato in grado di modulare nelle cellule la
biodisponibilità di ossigeno, aumentandone – on demand – i livelli
in caso di ipossia, o abbassandone le concentrazioni in caso di ipe-
rossia.
Infatti, l’aumentato livello di ossigeno molecolare disciolto che si
ottiene aggiungendo CELLFOOD ® all’acqua distillata suggerisce
che la formulazione è in grado di produrre ossigeno ex novo, pro-
babilmente a partire dalle stesse molecole d’acqua, visto che nel
sistema testato è questa l’unica sostanza presente. Se ciò è docu-
mentabile in vitro, non vi sono ragionevoli motivi per ritenere che
un analogo fenomeno non possa verificarsi anche in vivo.
L’azione sinergica del solfato di deuterio e degli altri componenti
del CELLFOOD®, in particolare gli enzimi ad azione ossido-redut-
tasica, creano condizioni ottimali per la generazione di ossigeno
molecolare; infatti, come è noto, tutti gli enzimi possono cataliz-
zare sia le reazioni dirette che quelle inverse e, almeno sotto il
piano puramente speculativo, non si può escludere che in certe
condizioni enzimi come la catalasi o la perossidasi generino peros-
sido di idrogeno, dal quale può formarsi ossigeno nascente e,
quindi, ossigeno molecolare. D’altra parte, la documentata attività
antiossidante di CELLFOOD®, sia in prove in vitro (BAP test e test
ORAC) che in studi in vivo (test d-ROMs), suggeriscono che la
formulazione è in grado di ridurre la produzione di radicali liberi
dell’ossigeno e, quindi, i potenziali effetti nocivi legati a un’au-
mentata biodisponibilità dell’ossigeno.
CELLFOOD®, nella sua formulazione base (formula Everett Sto-
rey), a gocce, è un integratore alimentare naturale notificato e regi-
strato presso il Ministero della Salute. Non essendo un farmaco,
esso non possiede “indicazioni” nel senso stretto del termine. La
sua assunzione è suggerita a tutti coloro che, in buona salute, desi-
derino stare in forma, ritardare l’invecchiamento e prevenire le
patologie associate allo stress ossidativo. Inoltre, possono trarre
particolare giovamento dalla sua somministrazione coloro che già
■ Azioni principali
■ Integrazione nutrizionale
■ Ossigenazione cellulare
■ Riduzione dei livelli dei radicali liberi
■ Disintossicazione
■ Stimolazione della funzione immunitaria
■ Miglioramento delle performance muscolari
■ Indicazioni
■ Carenze nutrizionali
■ Sindromi asteniche
■ Sindromi ipossiche
■ Stress ossidativo
■ Sindrome chimica multipla
■ Deficit immunitari
■ Ridotte performance atletiche
■ Posologia
Composizione e proprietà
CELLFOOD® Silica è composto dai principi attivi della formula-
zione base CELLFOOD® e da silicio colloidale a pH neutro. In
questa forma il prezioso oligoelemento rimane costantemente in
sospensione, senza combinarsi né alle proteine né a chelanti (per
esempio citrato), ed è più agevolmente assimilabile, per una
distribuzione tissutale omogenea e totale. Il silicio è un elemento
indispensabile per la formazione e il mantenimento dei tessuti
Effetti
■ Riduzione della reattività infiammatoria
■ Ipo-analgesia
■ Miglioramento del trofismo connettivale
■ Miglioramento del tono e dell’elasticità del tessuto connettivo
■ Stimolazione della rimineralizzazione ossea
Indicazioni
■ Sindromi flogistiche osteo-articolari
■ Sindromi demineralizzanti dell’osso
■ Parodontopatie
■ Deficit immunitari
Composizione e proprietà
Dopo calcio, fosforo e potassio, lo zolfo rappresenta il quarto
macro-minerale quantitativamente più rilevante del nostro orga-
nismo (circa 150 g in uomo di 70 kg). Atomi di zolfo si trovano
nella struttura di numerose molecole organiche di elevato inte-
resse biologico, quali gli aminoacidi cisteina e metionina, l’or-
mone insulina, l’antiossidante glutatione, il coenzima acido
lipoico, e numerosissimi derivati glicolipidici distribuiti nelle
membrane cellulari e nella matrice extracellulare. Sotto forma di
tiolo (-SH), inoltre, lo zolfo svolge un ruolo determinante nel
bilancio redox dell’organismo, partecipando all’azione di scaveng-
ing nei confronti degli idroperossidi (marcatori e amplificatori del
danno ossidativo da radicali liberi).
Per poter entrare a far parte delle suddette molecole, lo zolfo –
tranne rarissime eccezioni – deve essere introdotto già in forma
“organificata”, ossia legato covalentemente a una molecola orga-
nica.
Fonti nutrizionali importanti di zolfo sono, infatti, gli aminoacidi
cisteina e metionina, ampiamente distribuiti in natura. Quando
queste non sono sufficienti a coprire il fabbisogno nutrizionale,
specialmente per il sopraggiungere di condizioni morbose (flo-
gosi, candidosi, asma ecc.), allora è possibile prendere in conside-
razione un apporto esterno di zolfo già organificato, sotto forma
di metil-sulfonil-metano (MSM).
In realtà, tale preziosa sostanza è uno dei fitonutrienti più diffusi
nel mondo vegetale (ne sono ricche le crocifere, come broccoli,
cavoli, cavolfiori) ma, purtroppo, è termolabile e, quindi, viene
largamente inattivata dalla cottura.
Per questo motivo, può risultare vantaggioso assumere il MSM
sotto forma di CELLFOOD® MSM, con il doppio vantaggio della
sinergia d’azione con la formula Everett Storey e la migliore bio-
disponibilità.
Effetti
■ Riduzione dei livelli di radicali liberi
■ Riduzione della reattività infiammatoria
■ Ipo-analgesia
■ Stimolazione della funzione immunitaria
■ Miorilassamento
■ Riduzione dei livelli sierici di acido lattico
■ Accelerazione della guarigione delle ferite
Indicazioni
■ Sindromi flogistiche e dolorose ossee
■ Sindromi flogistiche e dolorose articolari (lombalgia, artrite
reumatoide, artrosi, postumi traumatici)
■ Sindromi flogistiche e dolorose muscolo-tendinee (s. del tunnel
carpale, fibromialgia, tendiniti)
■ Sindromi cefalgiche
■ Sindromi allergiche
Composizione e proprietà
I principi attivi di CELLFOOD® Diet Switch sono di origine rigo-
rosamente vegetale.
Le straordinarie proprietà di CELLFOOD® Diet Switch sono
determinate dalla sua composizione e, in particolare, dai suoi tre
ingredienti:
Effetti
■ Trasferimento degli acidi grassi fra il citosol e i mitocondri
■ Miglioramento delle performance muscolari
■ Miglioramento delle performance del miocardio
■ Miglioramento del profilo lipemico e, quindi, della pressione
arteriosa
■ Disintossicazione
Indicazioni
■ Miopatie e cardiomiopatie
■ Sovrappeso-obesità
■ Dislipidemie associate o meno a turbe circolatorie evidenti
■ Steatosi epatica
Precauzioni
CELLFOOD® Diet Switch è più efficace se inserito nell’ambito di
un programma nutrizionale controllato da uno specialista. In ogni
caso si suggerisce di:
Composizione e proprietà
CELLFOOD® DNA-RNA spray fornisce i nutrienti più efficaci per
favorire il processo di metilazione del DNA e per ridurre i livelli
di omocisteina, un importante fattore di rischio cardiovascolare.
Uno speciale procedimento laser accresce ulteriormente l’effettiva
bioattività di questi potenti nutrienti. Recenti scoperte dimostrano
che l’organismo spesso non è in grado di produrre abbastanza
Effetti
■ Attivazione reazioni di metilazione
■ Riduzione dei livelli di omocisteina
■ Stimolazione funzione immunitaria
■ Miglioramento performance cardio-respiratorie
■ Miglioramento performance muscolari
Indicazioni
■ Iperomocisteinemia dieta-dipendente
■ Stress ossidativo
■ Invecchiamento precoce
Precauzioni
Durante l’assunzione di integratori a base di acidi nucleici, le per-
sone che hanno livelli elevati di acido urico o che in passato hanno
sofferto di artrite, potrebbero correre maggiori rischi di essere
nuovamente soggette ad altri episodi di artrite. Tuttavia, le quan-
tità di basi di purina sono molto al di sotto di quelle normalmente
associate a un aumentato rischio di elevati livelli di acido urico e
questo a causa dell’efficace utilizzo degli elementi del DNA conte-
nuti in questa formula.
Composizione e proprietà
La S-adenosil-metionina (SAM) è un singolare nucleotide solfo-
rato che svolge un ruolo determinante nel metabolismo della
cosiddetta unità monocarboniosa, ovvero l’insieme di reazioni
(almeno un centinaio) che consentono il trasferimento di gruppi
funzionali costituiti da un solo atomo di carbonio (per esempio
metile, formile, metenile ecc.) da una molecola a un’altra. Esempi
di tali reazioni sono la conversione dei nucleotidi uridilici in
nucleotidi timidilici nell’ambito della biosintesi del DNA, ovvero
la trasformazione delle cefaline (fosfatidiletanolammina) in leci-
tine (fosfatidilcolina) nell’ambito del metabolismo dei fosfolipidi
di membrana. Pertanto, SAMe è indispensabile nella sintesi delle
membrane cellulari, rende possibile l’azione di molti ormoni e
consente a determinati neurotrasmettitori (per esempio la seroto-
nina) di innalzare il tono dell’umore. Inoltre, la SAM interviene
nella sintesi del glutatione, importante antiossidante ma anche
detossificante epatico.
Effetti
■ Modulazione del metabolismo dell’unità monocarboniosa
■ Riequilibrio del pattern di importanti neurotrasmettitori
■ Miglioramento delle funzioni delle biomembrane
■ Biotrasformazione di sostanze tossiche (effetto prevalente nel
fegato)
Indicazioni
■ Sindromi depressive
■ Sindromi cefalgiche
■ Sindromi flogistiche e dolorose ossee (per esempio osteoartrite)
■ Sindromi flogistiche e dolorose articolari (per esempio osteoar-
trosi)
Precauzioni
Secondo gli esperti della Arthritis Foundation, SAMe non dà
luogo a fenomeni indesiderati da interazioni tra farmaci con la
maggior parte dei medicamenti noti. Tuttavia, in caso di contem-
poranea assunzione di altri farmaci, SAMe deve essere assunto
sotto controllo medico.
Composizione e proprietà
CELLFOOD® Multivitamine spray concentrato 100% RDA con-
tiene la formula di Everett Storey in associazione con una miscela
di 12 vitamine di esclusiva origine naturale (vitamina A, vitamina
C, vitamina D, vitamina E, vitamina B1, vitamina B2, vitamina B3,
vitamina B5, vitamina B6, vitamina B12, acido folico e biotina), suf-
ficienti a far fronte, al dosaggio indicato, al fabbisogno quotidiano
espresso come RDA.
Effetti
■ Anti-xeroftalmico ed epitelio-protettore (vitamina A)
■ Anti-anemico e neurotrofico (complesso vitaminico B)
■ Anti-ossidante (vitamine C ed E)
■ Anti-rachitico (vitamina D)
Indicazioni
■ Sindromi da ipovitaminosi relativa (aumentato fabbisogno)
■ Sindromi da ipovitaminosi assoluta (ridotto apporto)
Composizione e proprietà
Come tutti i prodotti della linea CELLFOOD®, Vitamina C+ spray
contiene la formula base di Everett Storey. A questa è associata, in
forma altamente assimilabile e, quindi, biodisponibile, la vitamina
C. La vitamina C è idrosolubile, a basso peso molecolare, e gioca
un ruolo determinante nei processi di ossido-riduzione, grazie
alla sua proprietà di trasformarsi reversibilmente da una forma
ridotta (l’acido ascorbico) a una forma ossidata (l’acido deidroa-
scorbico) attraverso la cessione o, per la reazione inversa, l’acqui-
sto, di una coppia di equivalenti riducenti (generalmente due
atomi di idrogeno).
In particolare, convertendosi da acido deidroascorbico ad acido
ascorbico, la vitamina C si comporta come un potente antiossidan-
te. Essa, infatti, agisce come scavenger nei confronti dell’anione
superossido e del radicale idrossilico (appartenenti chimicamente
alle ROS). Inoltre, è in grado di intrappolare i radicali idroperossi-
lici nella fase acquosa prima che questi diffondano nei lipidi della
plasmamembrana, prevenendo così il temibile processo di lipope-
rossidazione. Ed ancora, essa consente di rigenerare la vitamina E
dopo che questa ha “esaurito” il suo potere antiossidante.
Effetti
Grazie alla sua singolare composizione, CELLFOOD® Vitamina
C+ esercita una serie di benefici effetti e, in particolare:
Indicazioni
■ Sindromi carenziali relative (aumentato fabbisogno di vitamina
C per convalescenza, gravidanza, allattamento, stati tossici,
stress psicofisico, attività sportiva)
■ Sindromi carenziali assolute (ridotta assunzione e/o ridotta
assimilazione e/o ridotta biodisponibilità di vitamina C)
■ Sindromi asteniche
■ Stress ossidativo
■ Sindrome chimica multipla
■ Anemia sideropenica
■ Rinite
■ Deficit immunitari
■ Fratture ossee
Composizione e proprietà
Come tutti i prodotti della linea CELLFOOD®, CELLFOOD®
Oxygen gel contiene la formula base di Everett Storey. A questa
sono associate, in formulazione topica: aloe vera, camomilla,
piante organiche fossili e glicerina.
L’aloe vera, una pianta eccezionale apprezzata in tutto il mondo
per le sue proprietà curative, è un ottimo idratante e ammorbi-
dente per pelli sane o danneggiate.
La camomilla, che penetra nei pori curandoli e depurandoli, men-
tre sfiamma, rilassa e rinfresca la pelle. Una preziosa miscela di
piante fossili naturali al 100%, contenente minerali in traccia, ami-
noacidi e acidi umici, garantisce una nutrizione ottimale delle cel-
lule cutanee.
Effetti
Grazie alla sua singolare composizione, CELLFOOD® Oxygen gel
è in grado di esercitare una serie di effetti benefici sulla pelle; in
particolare:
■ consente alla pelle il mantenimento di uno stato ottimale di
idratazione;
■ rigenera la struttura dell’epidermide, accelerandone la guari-
gione se alterata;
■ migliora il trofismo cutaneo;
■ rallenta la velocità dei processi di photo-ageing;
■ rende le rughe meno visibili;
■ attenua le imperfezioni e i piccoli inestetismi cutanei, come le
macchie;
■ potenzia le difese cutanee contro l’aggressione da parte di
agenti ambientali nocivi;
■ rende morbida e levigata la pelle secca;
■ purifica la pelle grassa.
Indicazioni
■ Sindromi distrofiche cutanee
■ Manifestazioni acneiche
■ Photo-ageing cutaneo
■ Sindromi eritematose cutanee
■ Psoriasi (coadiuvante)
■ Cosmesi
E’
stato dimostrato che in seguito a un intenso programma
di esercizio fisico c’è un notevole incremento della pro-
duzione di radicali liberi.
Ciò ha fatto convertire il medico americano Kenneth H. Cooper,
padre dell’aerobica, a una visione molto più soft dell’attività
fisica.
I radicali liberi sono stati ormai identificati dalla scienza come fat-
tori decisivi nella genesi delle malattie degenerative e nell’invec-
chiamento. Sono delle molecole estremamente reattive che, se pro-
dotte in grande quantità e soprattutto se non bilanciate da sistemi
antiossidanti, endogeni ed esogeni, possono produrre danni signi-
ficativi al nostro organismo.
Si è visto che la presenza di radicali liberi nei muscoli e nel fegato
di animali “sotto allenamento fisico” è tripla del normale.
Quindi, per coloro i quali praticano attività sportiva agonistica è
indispensabile “proteggersi” in maniera efficace con antiossidanti.
Gli antiossidanti possono avere un ruolo nell’aumentare il recu-
pero dopo l’esercizio e mantenere una risposta immunitaria a
livelli ottimali.
È nota l’efficacia della frutta e delle verdure nell’apportare antios-
sidanti (vitamine, vitamino-simili, minerali, flavonoidi, aminoa-
cidi) al nostro organismo dall’esterno.
Esiste uno studio approfondito pubblicato dall'università di
Boston sul potere antiossidante dei vari vegetali. Al primo posto,
come antiossidante tra gli antiossidanti, c'è la frutta nera tipo uva
nera e prugne nere, mirtilli, more, fragole. È stata stabilita una
misura del potere antiossidante dei vegetali, ed è stata definita
una unità di misura cui è stato dato il nome di ORAC (oxigen
radical absorbance capacity).
Spesso però, sia per lo scarso apporto di questi vegetali nella
dieta, ma anche e soprattutto per il depauperamento al quale que-
sti alimenti sono sottoposti per i metodi industriali di coltivazione
e raffinazione, l’apporto di antiossidanti risulta essere insuffi-
ciente. Necessita quindi una integrazione efficace.
■ Presupposti teorici
“Finora la ricerca ha dato molta più importanza alla ‘chimica’
rispetto alla ‘fisica’ della materia condensata (solidi e liquidi), pro-
babilmente per il fatto che la chimica è legata alla prospettiva di
scoprire molecole regolatrici (farmaci), e che tale prospettiva ha
avuto indubbi successi. Inoltre lo sviluppo della biologia moleco-
lare ha dato grande impulso all’idea che l’informazione essenziale
della vita si concentri in una ‘sostanza’: il DNA. Ciò ha portato
però a una visione troppo angusta dello stesso DNA, che è in
realtà una struttura dotata di risonanza elettromagnetica, dina-
mica (può cambiare nel tempo), complessa (la sua espressione
dipende da un contesto di molti segnali) e fonte di ‘biofotoni’ nel
momento della sua duplicazione. Esistono molteplici tipi di campi
elettromagnetici, i cui effetti variano secondo la diversità delle fre-
quenze, la durata di esposizione e la sensibilità del soggetto. Men-
tre è ovvio che alte dosi di radiazioni ionizzanti sono da conside-
rarsi dannose sulla materia vivente, così non è per le piccole dosi,
per un paradossale effetto “ormetico”; molti organismi o sistemi
■ Potenzialità dell’epigenetica
Aristotele intendeva l’epigenesi come sviluppo di singole forme
organiche a partire dall’inorganico. Nel 1942 Conrad Waddington
definiva come “epigenetica”, “la branca della biologia che studia
le interazioni causali fra i geni e il loro prodotto”, dando così vita
al concetto di fenotipo. L’attuale ricerca epigenetica studia le
modifiche ereditarie nella funzione del genoma in grado di verifi-
carsi senza alterazioni della sequenza del DNA. Nel nucleo di
quasi tutte le cellule eucariote, il DNA genomico è strettamente
ripiegato e compattato con proteine istoniche e non istoniche in un
polimero dinamico chiamato “cromatina”. È ormai noto che alte-
razioni nella struttura della cromatina influenzano profonda-
mente l’espressione genica, sia durante la normale omeostasi cel-
lulare che nella genesi di malattie complesse. In risposta agli sti-
moli ambientali, la cromatina può essere modificata biochimica-
mente in diversi modi capaci di regolare gli schemi di espressione
■ Bibliografia
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www.cellfood.com
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Giuseppe Di Fede
Nasce il 20 gennaio 1964 in un piccolo paese della Sicilia, Piazza Armerina (EN).
Laureatosi in Medicina e Chirurgia a Milano, nel 1991, e avendo intrapreso gli
studi della medicina naturale in tutte le sue peculiarità, durante gli anni dell’uni-
versità decide di farla diventare la propria professione, cercando di personalizza-
re le terapie sui malati e non sulle malattie.
Dopo la laurea, ha partecipato a diversi corsi di specializzazione, in discipline
come l’immunobiologia, le bioterapie, l’ipertermia oncologica, perfezionandosi in
Medicina Preventiva e Genetica, specializzandosi in Nutrizione e Dietetica Clini-
ca, con particolare attenzione alle intolleranze alimentari.
Ha insegnato in corsi Universitari in campo biomedico e biotecnologico e attual-
mente è direttore dell’Istituto di Medicina Biologica (IMBio) e dell’Istituto Medi-
cina Genetica Preventiva Personalizzata (IMGeP) di Milano, dove si occupa di
prevenzione e problemi legati all’alimentazione.
Collabora con centri di ricerca per lo sviluppo di nuove metodiche di analisi e
test diagnostici da applicare in medicina preventiva.
Negli ultimi anni, ha concentrato l’attenzione sulla nuova scienza che studia le
relazioni esistenti tra il cibo e i geni, la Nutraceutica e Nutrigenomica. Questo
libro tenta di fare chiarezza in un campo ancora in evoluzione come la nutritera-
pia, il curarsi e prevenire le malattie attraverso l’alimentazione e una integrazio-
ne intelligente e personalizzata.
www.imbio.it
www.imgep.com
Giorgio Terziani
Giorgio Terziani nasce ad Arezzo l’11 agosto 1964; dopo gli studi si arruola nella
Marina Militare dove ha l’opportunità di girare il mondo e nel 1987 e 1991 parte-
cipa a due guerre nel Golfo Persico con la nave militare Fregata Libeccio. Al ritor-
no pensa di cambiare vita e comincia a lavorare in ambiti diversi, fino a che sco-
pre in sé una profonda passione per le medicine naturali e integrate che decide di
seguire.
Appassionato di crescita e sviluppo personale, ha frequentato decine di corsi,
Fire Walking, DBM di Ginevra, corsi con i più importanti formatori a livello
mondiale: Deepack Chopra e Roy Martina, Robert Johnson, Miranda Sorgente,
Mario Furlan, Brian Tracy. Ha organizzato centinaia di corsi orientati a creare
cultura e prevenzione per un sano stile di vita.
Sono anni molto intensi di lavoro, di studio, di approfondimenti, di scoperte
molto importanti, fino a che nel 1998, con suo fratello Goffredo, decide di met-
tersi in proprio e di fondare un’azienda che possa coniugare l’attività imprendi-
toriale con l’etica.
Ritiene che l’inquinamento ambientale, il fumo di sigaretta, gli additivi alimenta-
ri, l’abuso di alcol, l’assunzione cronica di farmaci, l’alimentazione incongrua,
l’esercizio fisico inadeguato ecc. siano solo una lista parziale degli agenti che quo-
tidianamente minacciano la nostra salute. È fortemente convinto che, sebbene
così apparentemente diversi tra loro, questi abbiano tutti un comune denomina-
tore: un cattivo utilizzo dell’ossigeno da parte delle cellule del nostro organismo.
È stata questa una delle sue prime intuizioni allorché nel 1999 ha conosciuto e,
soprattutto, ha iniziato a usare un prodotto straordinario, CELLFOOD®, noto al
grande pubblico come Formula Everett-Storey e agli addetti ai lavori come
Deutrosulfazyme®.
Lo scorso anno l’azienda EURODREAM da lui fondata ha compiuto 10 anni di
attività. In questo periodo ha percorso tanta strada sia sul piano individuale, sog-
gettivo, che sotto il profilo professionale.
Ha imparato ad ascoltare le persone, per un confronto costruttivo, e a collabora-
re anche con tanti bravi professionisti della salute aperti all’innovazione, che
hanno deciso di condividere il suo obiettivo. In fondo semplice: aiutare il prossi-
mo a vivere meglio e più a lungo, non solo attraverso i nutrienti di cui ha davve-
ro bisogno, ma anche disintossicando dagli agenti nocivi le cellule di cui è com-
posto e l’ambiente in cui vive.
L’impegno è stato ripetutamente premiato sia dai massimi vertici dell’azienda
americana produttrice – da ricordare ancora con entusiasmo la partecipazione,
nell’agosto del 2000, a Las Vegas, al I Congresso Mondiale CELLFOOD® – sia da
tanti professionisti della salute (medici, farmacisti, omeopati, naturopati) ma,
soprattutto dalle persone che hanno usato e continuano a usare questo singolare
integratore.
Giorgio Terziani è attualmente l’importatore esclusivo del prodotto CELLFOOD®
in diversi Paesi europei quali l’Italia, la Francia, la Spagna, la Svizzera e l’Austria.
Con questo volume vuole condividere preziosi contributi sulla biochimica del-
l’ossigeno, sui radicali liberi, sugli antiossidanti e sui nutraceutici, alla luce delle
moderne ricerche sul DNA.
Si augura che sempre più persone mettano in atto la medicina preventiva anche
attraverso questo piccolo contributo, “per dare anni alla vita e vita agli anni”.
Modalità di pagamento
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