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LA MORTE CELLULARE

Una cellula durante la sua vita potrebbe andare in contro a diversi


stimoli:
CONDIZIONE DI OMEOSTASI (steady state)
la cellula svolge correttamente il ciclo cellulare fino alla morte naturale per
vecchiaia
STIMOLO NEGATIVO → la cellula risponde in due modi:
adattamento allo stimolo
aggressività
CONDIZIONE DI STRESS → adattamento
STIMOLO DANNOSO → la cellula si danneggia
danno moderato (mild): è un danno reversibile
danno grave (severe): è un danno irreversibile che porta alla morte per
necrosi (è una morte subita, la cellula “scoppia”) o alla morte per apoptosi (è
una morte programmata e attiva, la cellula “si suicida”).
CAUSE DEI DANNI
Generalmente le cause del danno alla cellula possono essere di due tipi:
cause di natura genetica
cause di natura acquisita
Le cause acquisite delle malattie comprendono la stragrande maggioranza delle
malattie comuni che affliggono l’umanità. In base all’agente scatenante le cause
del danno cellulare si possono ulteriormente classificare in:
Ipossia (fase di carenza di ossigeno - soggetti fumatori o in sovrappeso)
Ischemia
Agenti fisici
Agenti chimici e farmaci
Agenti microbici (virus o batteri - HIV)
Agenti immunologici (malattie neurodegenerative - sclerosi multipla [morte di
cellule nervose e muscolari] )
Disturbi nutrizionali
Invecchiamento
FORME DI ADATTAMENTO CELLULARE
Atrofia o ipotrofia → le cellule si rimpiccioliscono (cause: dieta, allenamento)
Ipertrofia → le cellule si ingrandiscono (cause: dieta squilibrata, se si mangia
tanto aumenta il volume degli adipociti)
Iperplasia e ipoplasia → le cellule aumentano o diminuiscono di numero (cause:
aumento di peso, gravidanza, crescita del seno, mestruazioni, ovulazione)
FORME DI CAMBIAMENTO NON ADATTIVO - FISIOLOGICO
Metaplasia → le cellule vengono sostituite con altri tipi di cellule
Displasia → le cellule crescono in maniera squilibrata, non è un vero e proprio
adattamento ma una forma atipica di iperplasia
Neoplasia = tumore
Le cellule sono capaci di adattarsi ai cambiamenti nelle esigenze “normali” o a
causa di minaccia per la loro sopravvivenza.
Le cellule possono modificarsi:
per dimensione (atrofia e ipertrofia)
per numero (iperplasia)
per forma (metaplasia)
Il normale adattamento cellulare avviene in risposta ad uno stimolo appropriato e
cessa una volta cessata la necessità di adattamento.
L’ATROFIA
Diminuzione delle dimensioni di una cellula o di un tessuto.
Le dimensioni ridotte comportano una diminuzione del consumo di ossigeno e
delle esigenze metaboliche delle cellule che possono aumentare le esigenze
complessive della funzione della cellula.
L'atrofia è generalmente un processo reversibile, ad eccezione dell'atrofia
causata dalla perdita di innervazione di un tessuto.
Le cause di atrofia comprendono:
Riposo a letto prolungato
Inutilizzo degli arti o tessuto
Scarsa nutrizione tissutale
Ischemia (totale o parziale assenza del flusso sanguigno)
Meccanismi biochimici
Diminuzione della sintesi proteica
Aumento del catabolismo proteico (degradazione)
Morfologia
Dimensione della cella ridotta:
L'atrofia rappresenta una riduzione dei componenti strutturali delle cellule
che contengono meno mitocondri e miofilamenti e una minore quantità di
reticolo endoplasmatico
Aumento dei vacuoli autofagici
Aumento dei corpi residui (lipofuscina)
LA CACHESSIA:
⬇ Interazione tumore-ospite:
Fattori tumorali → stato pro infiammatorio e pro cachettico
Risposta → risposta proteica in fase acuta e sregolamento neuroendocrino
Interazione → infiammazione sistemica
⬇ Sregolamento metabolico:
Metabolismo proteico → proteolisi
Metabolismo lipidico → lipolisi
Aumento del dispendio energetico a riposo
⬇ Endpoint clinici:
Perdita di peso: diminuzione della massa magra e del deposito di grasso
Anoressia
Sopravvivenza globale ridotta
Diminuzione della qualità della vita
Ridotta attività fisica
⬇ CACHESSIA
STATO NORMALE
PRE-CACHESSIA:
perdita peso ≼5%
anoressia e cambiamento del metabolismo
sopravvivenza attesa: più di 6-9 mesi
CACHESSIA:
perdita peso ≼5% o BMI <20% o sarcopenia e perdita di peso >2%
spesso ridotto introito calorico
infiammazione sistemica
sopravvivenza attesa: tra i 3 e i 9 mesi
CACHESSIA REFRATTARIA
grado variabile di cachessia
aumentato metabolismo e scarsa risposta alle terapie antineoplastiche
basso PS (peso specifico)
sopravvivenza attesa: meno di tre mesi
MORTE
Iperplasia or ipertrofia: l’organo cresce in entrambi i casi MA:
IPERPLASIA → L'organo cresce a causa dell'aumento del numero di
cellule.
IPERTROFIA → L'organo cresce a causa dell'ingrandimento delle cellule.
IPERPLASIA
Definizione: allargamento di un organo derivante dalla proliferazione di cellule
parenchimali.
Patogenesi: molto spesso sia l'iperplasia che l'ipertrofia si verificano insieme.
L'iperplasia si verifica a causa dell'aumento del reclutamento di cellule dalla fase
G0 (riposo) del ciclo cellulare per sottoporsi alla mitosi, quando stimolate.
Nessuna cellula del corpo possiede un potenziale di crescita iperplastico.
Cellule labili (ad esempio cellule epiteliali della pelle e delle mucose, cellule del
midollo osseo e dei linfonodi) e cellule stabili (ad esempio le cellule parenchimali
del fegato, del pancreas, del rene, del surrene e della tiroide) possono andare
incontro a iperplasia, mentre le cellule permanenti (ad esempio neuroni,
muscolo cardiaco e scheletrico) hanno poca o nessuna capacità di crescita
iperplastica rigenerativa.
Iperplasia fisiologica
stimolazione ormonale (seno e utero durante la gravidanza)
compensativa (fegato dopo una epatectomia parziale)
Iperplasia patologica
eccessiva stimolazione ormonale (Iperplasia endometriale, iperplasia benigna
della prostata, cellule del tessuto connettivo durante la guarigione dalle
ferite)
infezioni virali
terreno fertile per l’insorgere di cellule cancerogene
Fase G0:
Se le condizioni extracellulari sono sfavorevoli, per esempio, la cellula ritarda la
progressione in G1 e può entrare in G0. Queste cellule entrano in uno stato di
quiescenza chiamato G0 e possono essere stimolate a lasciare G0 e a rientrare
nel ciclo cellulare.
Altri tipi cellulari non si dividono più (cellule terminalmente differenziate), sono
usciti irreversibilmente dal ciclo cellulare: le cellule nervose e quelle striate dei
muscoli scheletrici, ad esempio, rimangono in questo stadio per tutta la vita
dell'organismo.
IPERTROFIA
L'ipertrofia è un aumento delle dimensioni delle cellule con conseguente
aumento delle dimensioni degli organi.
Puro nelle cellule che non si dividono o coesistente con l'iperplasia nelle cellule
in divisione.
Aumento della quantità di proteine s​ trutturali e organelli.
Aumento della domanda funzionale (carico di lavoro) o stimolazione da parte di
ormoni o fattori di crescita.

Ipertrofia fisiologica:
la crescita fisiologica dell'utero durante la gravidanza comporta sia
ipertrofia che iperplasia

Ipertrofia patologica:
aumento del carico di lavoro
stimolazione ormonale
stimolazione dei fattori di crescita.
l'ipertrofia del cuore è lo stimolo più comune, è il sovraccarico
emodinamico cronico
IVS: ipertrofia ventricolare sinistra
Insorge come meccanismo compensatorio da sovraccarico:
di pressione (come succede negli ipertesi e in chi pratica sport di potenza,
quali il sollevamento pesi).
di volume (come accade negli sportivi di endurance, quali ciclisti,
maratoneti, nuotatori e sciatori di fondo).
Prolungata ipertensione arteriosa
Se le resistenze periferiche aumentano il ventricolo sinistro deve contrarsi
con maggiore intensità per vincerle, svuotarsi completamente e spingere il
sangue in periferia. Questo fenomeno, a lungo andare, provoca delle
modificazioni cardiache che, sommate a quelle coronariche indotte
dall'ipertensione, aumentano fortemente il rischio cardiovascolare (fino a
triplicarlo rispetto ai soggetti ipertesi ma senza IVS).
Ulteriori cause emodinamiche: es. stenosi della valvola aortica. La parziale
ostruzione (stenosi) della valvola aortica o semilunare richiede una
contrazione più vigorosa del ventricolo sinistro, necessaria per superare la
resistenza offerta al suo svuotamento.
Nei pazienti con pregresso infarto cardiaco, l'ipertrofia ventricolare
sinistra è il risultato di una risposta adattativa del cuore, messa in atto per
compensare la funzione di quelle aree muscolari prive di capacità
contrattile.
METAPLASIA
Definizione: cambiamento reversibile nel quale ogni tipo di cellula adulta
(epiteliale o mesenchimale - tessuto embrionale connettivo) è sostituita da un
altro tipo di cellula adulta. Può avvenire appunto nei tessuti epiteliali o
mesenchimali.
La metaplasia è quasi sempre accompagnata da iperplasia.
Nota Bene: La metaplasia non deriva da un cambiamento nel fenotipo di un tipo
differenziato di cellule, è invece il risultato di una riprogrammazione delle cellule
staminali che esistono sia nei tessuti normali che nelle cellule mesenchimali
indifferenziate presenti nel tessuto connettivo.
In un cambiamento metaplastico queste cellule precursori si differenziano nel
nuovo percorso.
La metaplasia è mediata da segnali provenienti da citochine, fattori di crescita o
matrice extracellulare, portando all’induzione di specifici fattori di trascrizione.
La metaplasia delle cellule è una conseguenza dello stress al quale sono
sottoposte. Una causa comune di metaplasia è l'irritazione o la lesione costante
che avvia una risposta infiammatoria.
La cellula cambia la sua morfologia, ad esempio da cellula cubica può diventare
cellula colonnare ciliata.
La metaplasia può essere fisiologica o patologica.
La metaplasia fisiologica è una risposta normale al cambiamento delle
condizioni ed è generalmente transitoria. Ad esempio, nella normale risposta
del corpo all'infiammazione, i monociti che migrano verso i tessuti infiammati
si trasformano in macrofagi.
La metaplasia patologica è una risposta a una tossina estrinseca o a un
fattore di stress ed è generalmente irreversibile.
Ad esempio, dopo anni di esposizione al fumo di sigaretta, le cellule epiteliali
squamose stratificate sostituiscono le normali cellule epiteliali colonnari
ciliate dei bronchi. Anche se le nuove cellule resistono meglio al fumo, non
secernono muco né hanno ciglia per proteggere le vie respiratorie. Se
l'esposizione al fumo di sigaretta continua, le cellule squamose possono
diventare cancerose.
Metaplasia squamosa
Si riferisce al cambiamento benigno non canceroso (metaplasia) delle cellule
di rivestimento superficiali (epitelio) (non squamose) in una morfologia
squamosa.
Metaplasia epiteliale
Alterazione squamosa che si verifica nell'epitelio respiratorio dei fumatori
abituali di sigarette. Le normali cellule epiteliali colonnari ciliate della trachea
e dei bronchi sono sostituite localmente o ampiamente da cellule epiteliali
squamose, pluristratificate, piatte e senza ciglia. Il robusto epitelio squamoso
stratificato potrebbe essere in grado di sopravvivere alle sostanze chimiche
nocive presenti nel fumo di sigaretta che l’epitelio specializzato più fragile
non tollererebbe.
Metaplasia intestinale
(Esofago di Barrett) (causa il reflusso gastroesofageo)
L’epitelio squamoso della bocca dell’esofago diventa di tipo colonnare tipico
dell’intestino.
PLASTICITÀ CELLULARE NEL CANCRO
TESSUTO COLPITO
Esofago
Stomaco
Pancreas
Fegato
Polmone
Cervice uterina
CONDIZIONI E STATI ASSOCIATI
Reflusso gastroesofageo (GERD), acido o bile
Helicobacter pylori, fumo, alcol, consumo eccessivo di sale
Infiammazione (pancreatite)
Lesione cronica (alcol, fegato grasso, epatite virale)
Fumo di sigaretta
pH vaginale basso, papilloma virus (HPV)
CELLULA D’ORIGINE
sconosciuta (cellule squamose, cellule staminali gastriche, cellule basali)
sconosciuta (cellule principali, cellule staminali dell'istmo, cellule staminali
della cripta intestinale)
cellule acinose
epatociti
sconosciute (cellule neuroendocrine, cellule di Clara - club cells - cellule
tipo II)
cellule endocervicali
CONVERSIONE DELLA CELLULA
esofagee squamose→ intestinali colonnari
gastriche squamose→ SPEM / intestinali colonnari
cellule acinose → duttali
epatociti → cellule biliari
cellule cuboidali → cellule squamose stratificate
cellule colonnari endocervicali → cellule squamose
TIPO DI CANCRO
adenocarcinoma esofageo
adenocarcinoma gastrico
adenocarcinoma duttale pancreatico
colangiocarcinoma intraepatico (CCI)
cancro polmonare non a piccole cellule (carcinoma squamocellulare)
carcinoma squamocellulare della cervice
DISPLASIA
processo graduale di perdita di differenziazione
crescita anormale che potrebbe precedere un tumore maligno
ANAPLASIA = perdita completa di differenziazione
Disturbo della crescita cellulare che porta a tessuti con cellule di dimensioni,
forma e aspetto variabili.
Generalmente si verifica in risposta a irritazione e infiammazione cronica.
Esempi comuni includono la displasia delle cellule epiteliali della cervice o del
tratto respiratorio.
La displasia è uno sviluppo cellulare disordinato ed è definita anche iperplasia
atipica. La displasia epiteliale è caratterizzata da proliferazione cellulare e
cambiamenti citologici:
Aumento del numero di strati di cellule epiteliali
Disposizione disordinata delle cellule dallo strato basale allo strato
superficiale
Perdita della polarità basale, cioè nuclei lontani dalla membrana basale
Cellularità e pleomorfismo nucleare
Aumento del rapporto nucleo citoplasmatico
Ipercromatismo nucleare
Aumento dell'attività mitotica
I due esempi più comuni di alterazioni displastiche sono la cervice uterina e il
tratto respiratorio
DIFFERENZIAZIONE E ANAPLASIA
Anaplasia → Anaplasia si riferisce ad un'inversione della differenziazione nelle
cellule
Letteralmente "formando (-plasia) all'indietro (ana-)"
Significa semplicemente che le cellule sono molto scarsamente
differenziate
Quasi sempre indica malignità
Le cellule anaplastiche mostrano:
Pleomorfismo: presenza di due o più forme strutturali nella dimensione e
nella forma delle cellule e/o dei loro nuclei
Nuclei ipercromatici e grandi
Forme nucleari insolite, nucleoli distinti
Molte mitosi e mitosi atipiche
Disordine architettonico
NEOPLASIA - IL CANCRO
→ carcinoma in situ: tumore benigno (lipomi, fibroadenomi, granulomi)
→ tumore invasivo: tumore maligno
Grado e stadio del cancro
→ Il grado si basa sulle caratteristiche microscopiche delle cellule che
compongono un tumore ed è specifica per il tipo di tumore.
→ Lo stadio si basa su criteri clinici, radiologici e chirurgici, come le dimensioni
del tumore, il coinvolgimento dei linfonodi regionali e la presenza di metastasi.
La stadiazione ha solitamente valore prognostico.
GRADO: esame microscopico della differenziazione e del numero di mitosi
I = ben differenziata
II = moderatamente differenziata
III = poco differenziata
IV = non differenziata
STADIO: esame clinico, radiografico, chirurgico dell'estensione e della diffusione
del trattamento, prognosi
Classificazione TNM:
→ T = dimensione del tumore
T1 = 0-2 cm
T2 = 2-5 cm
T3 = 5 cm
T4 = più di 5 cm (il tumore è totalmente espanso)
→ N = coinvolgimento linfonodale
N-0 = i linfonodi non sono coinvolti
N-1 = qualche linfonodo è ingrossato
N-2 = qualche linfonodo è ingrossato in maniera più aggressivo e sono
coinvolti i linfonodi sentinella
N-3 = i linfonodi sono a molto ingrossati a livello delle clavicole
→ M = metastasi
M-0 = non ci sono metastasi
M-1 = sono presenti delle metastasi

LESIONI REVERSIBILI E IRREVERSIBILI


La lesione della cellula normale da parte di uno o più agenti eziologici può
provocare uno stato di danno cellulare reversibile o irreversibile.
L'entità del danno cellulare dipende dal tipo, dalla durata e dalla gravità dello
stimolo, ad es. una piccola dose di tossina chimica o una breve durata
dell’ischemia causano un danno cellulare reversibile mentre una grande dose
dello stesso agente chimico o un’ischemia persistente causano la morte della
cellula.
Il tipo di cellula per quanto riguarda la sua suscettibilità al danno, il suo stato
nutrizionale e metabolico e l'adattamento della cellula all'ambiente ostile,
determinano l'entità del danno, ad es. il muscolo scheletrico può sopportare
lesioni ipossiche per lungo tempo mentre il muscolo cardiaco subisce un
danno cellulare irreversibile dopo 20-30 minuti di ischemia persistente.
Indipendentemente da altri fattori, alla base di tutte le forme di danno
cellulare vi sono i seguenti fenomeni biochimici essenziali:
Danno mitocondriale che causa deplezione di ATP.
Danni alla membrana cellulare che disturbano gli scambi metabolici e
transmembrana.
Rilascio di radicali liberi tossici.
Tutte le forme di cambiamenti biochimici alla base del danno cellulare sono
espresse in termini di cambiamenti morfologici. I cambiamenti ultrastrutturali
diventano evidenti prima delle alterazioni microscopiche leggere.
Danno cellulare acuto
Danno cellulare reversibile: indica che i cambiamenti cellulari regrediranno e
scompariranno quando l'agente dannoso verrà rimosso; la cellula tornerà alla
normalità sia morfologicamente che funzionalmente
Danno cellulare irreversibile: si verifica quando il danno persiste o quando è
grave fin dall'inizio. Qui la cellula raggiunge il punto di non ritorno e la
progressione verso la morte cellulare è inevitabile.
DANNO CELLULARE REVERSIBILE
Negli stadi iniziali o nelle forme lievi di lesione, i cambiamenti funzionali e
morfologici sono reversibili se lo stimolo dannoso viene rimosso. Le
caratteristiche del danno reversibile sono la ridotta fosforilazione ossidativa
con conseguente esaurimento delle riserve di energia (ATP) e il
rigonfiamento cellulare causato da cambiamenti nella concentrazione di ioni
e nell'afflusso di acqua. Anche diversi organelli intracellulari possono
presentare alterazioni.
MORFOLOGIA DEL DANNO REVERSIBILE
I cambiamenti ultrastrutturali del danno cellulare reversibile:
alterazioni della membrana plasmatica
alterazioni mitocondriali
dilatazione del reticolo endoplasmatico
alterazioni nucleari
DANNO CELLULARE IRREVERSIBILE
Danno alla membrana cellulare:
Perdita progressiva dei fosfolipidi di membrana: mediante l'attivazione
delle fosfolipasi da parte del Ca e la diminuzione della sintesi delle
proteine
Anomalie citoscheletriche: perdita dei filamenti tra il citoplasma e la
membrana cellulare. Quindi la membrana cellulare diventa allentata e
suscettibile alla rottura.
Radicali tossici dell'ossigeno: ciò porta alla perossidazione delle
membrane.
Prodotti di degradazione dei lipidi: questi agiscono come detergenti sulle
membrane.
MORTE CELLULARE
NECROSI:
La necrosi è la morte cellulare "prematura".
Avviene attraverso un rigonfiamento del citoplasma insieme ai mitocondri
seguito da lisi cellulare
Processo patologico causato da agenti esterni come tossine, traumi, ecc.
Non si osservano cambiamenti strutturali nella cromatina
È una via caspasi-indipendente
Colpisce gruppi cellulari contigui
Inghiottito dai fagociti
Sempre dannoso per l'organismo
Avviene la digestione postlitica del DNA
Coinvolto nell'induzione del sistema immunitario e nella difesa dell'organismo
contro gli agenti patogeni
Trigger: trauma, stress tossico, infezione
Nell’uomo è una condizione patologica
APOPTOSI:
L’apoptosi è la morte cellulare “programmata”.
Si verifica attraverso il restringimento del citoplasma seguito dalla
condensazione del nucleo.
È un processo fisiologico naturale
La cromatina si aggrega durante l'apoptosi
È un percorso dipendente dalla caspasi
È un processo localizzato, che distrugge le singole cellule
Fagocitato dai fagociti o dalle cellule adiacenti
Spesso benefico, sebbene un'attività anormale possa causa la malattia
Si verifica la frammentazione prelitica del DNA
Coinvolto nel controllo del numero di cellule nel corpo
Trigger: trauma, stress tossico, rinnovamento, invecchiamento, sviluppo
Nell’uomo è una condizione fisiologica o patologica
LA NECROSI
Rigonfiamento iniziale della cellula.
Rottura della membrana plasmatica.
Il citoplasma viene versato nell'ambiente extracellulare.
Ipossia: Ischemia, Ipossiemia, perdita della capacità di trasporto
dell'ossigeno
Danno dei radicali liberi
Sostanze chimiche, farmaci, tossine Infezioni
Agenti fisici
Reazioni immunologiche
Anomalie genetiche
Squilibrio nutrizionale

NECROSI E INFIAMMAZIONE:
→ damps = damage-associated molecular patterns)
L’APOPTOSI
L’apoptosi può essere un processo fisiologico e patologico.
→ Processo fisiologico: la morte per apoptosi è un normale fenomeno che
serve per eliminare cellule inutili e per mantenere un costante numero di
cellule nei tessuti.
Embriogenesi e sviluppo fetale
Involuzione dipendente dagli ormoni: Epitelio ghiandolare della prostata
dopo la castrazione; Regressione del seno in allattamento dopo lo
svezzamento
Perdita di cellule nelle popolazioni cellulari in proliferazione: Linfociti
immaturi; Cellule epiteliali del tratto gastrointestinale
Eliminazione dei linfociti autoreattivi
Morte delle cellule che hanno svolto la loro funzione: Neutrofili, linfociti
Per esempio, la marcata riduzione dei livelli ematici di estradiolo e
progesterone alla fine di un ciclo ovarico scatena l’apoptosi dell’endometrio
uterino che si manifesta come mestruazione, oppure l 'aumentata increzione
di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali al termine dello sviluppo fetale
scatena il meccanismo apoptotico di involuzione del timo dopo la nascita.
→ Processo patologico: l’apoptosi elimina cellule che sono state danneggiate
senza possibilità di riparazione, senza suscitare nell’ospite una reazione, per
limitare danni collaterali al tessuto.
Danno al DNA dovuto a radiazioni, chemioterapia.
L'accumulo di proteine m​ al ripiegate porta allo stress ER che termina con
l'apoptosi.
Morte cellulare nelle infezioni virali che inducono apoptosi come l'HIV e
l'adenovirus o dalla risposta immunitaria dell'ospite come nell'epatite.
Atrofia d'organo dopo ostruzione del dotto.
LE CASPASI
L’Apoptosi è un processo attivo mediato da una cascata proteolitica
intracellulare → C-ASP-ASI: proteasi con un residuo di Cys nel sito attivo,
tagliano le proteine a livello dell’Aspartasi.
Sono sempre sintetizzate? SI
Sono attive sempre: NO
Sono sintetizzate come zimogeni: si attivano per taglio proteolitico
quando la cellula riceve un segnale pro-apoptotico
✓ CASPASI INIZIATRICI
STRUTTURA CASPASI INIZIATRICI: monomeri inattivi nel citosol.
✓ N- term → Dominio di morte (prodominio): lega proteine
adattatrici
✓ C-term → Dominio proteasico: due subunità (maggiore e minore).
Nella subunità maggiore è presente il sito attivo.
✓ CASPASI EFFETTRICI
STRUTTURA CASPASI EFFETTRICI: dimeri inattivi nel citosol.
Affinché possano operare il taglio a livello degli aminoacidi, il
processo richiede energia fornita direttamente dalle molecole di
ATP.
Attivazione della cascata delle Caspasi:
Come si attiva la cascata delle Caspasi? Attraverso due vie: estrinseca
e intrinseca
Le caspasi iniziatrici sono presenti a monte del sistema apoptotico e
possono essere attivate da segnali interni, attraverso il dominio CARD,
e da segnali esterni attraverso il dominio DED.
CARD: Caspase Associated Recruitment Domain
DED: Death Effector Domain
NB: le Caspasi iniziatrici sono specifiche per la via estrinseca o per la
via intrinseca. La Caspasi esecutrici sono COMUNI alle due vie.
Le caspasi esecutrici tagliano e attivano una serie di enzimi che sono
coinvolti nella frammentazione del DNA in frammenti di uguali
dimensioni, nella frammentazione del citoscheletro e nella rottura della
membrana. La cellula in questo modo si prepara ad essere mangiata
dal macrofago, che trova tutti frammenti che può utilizzare come fonte
di nutrimento.

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