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Ipertrofia fisiologica:
la crescita fisiologica dell'utero durante la gravidanza comporta sia
ipertrofia che iperplasia
Ipertrofia patologica:
aumento del carico di lavoro
stimolazione ormonale
stimolazione dei fattori di crescita.
l'ipertrofia del cuore è lo stimolo più comune, è il sovraccarico
emodinamico cronico
IVS: ipertrofia ventricolare sinistra
Insorge come meccanismo compensatorio da sovraccarico:
di pressione (come succede negli ipertesi e in chi pratica sport di potenza,
quali il sollevamento pesi).
di volume (come accade negli sportivi di endurance, quali ciclisti,
maratoneti, nuotatori e sciatori di fondo).
Prolungata ipertensione arteriosa
Se le resistenze periferiche aumentano il ventricolo sinistro deve contrarsi
con maggiore intensità per vincerle, svuotarsi completamente e spingere il
sangue in periferia. Questo fenomeno, a lungo andare, provoca delle
modificazioni cardiache che, sommate a quelle coronariche indotte
dall'ipertensione, aumentano fortemente il rischio cardiovascolare (fino a
triplicarlo rispetto ai soggetti ipertesi ma senza IVS).
Ulteriori cause emodinamiche: es. stenosi della valvola aortica. La parziale
ostruzione (stenosi) della valvola aortica o semilunare richiede una
contrazione più vigorosa del ventricolo sinistro, necessaria per superare la
resistenza offerta al suo svuotamento.
Nei pazienti con pregresso infarto cardiaco, l'ipertrofia ventricolare
sinistra è il risultato di una risposta adattativa del cuore, messa in atto per
compensare la funzione di quelle aree muscolari prive di capacità
contrattile.
METAPLASIA
Definizione: cambiamento reversibile nel quale ogni tipo di cellula adulta
(epiteliale o mesenchimale - tessuto embrionale connettivo) è sostituita da un
altro tipo di cellula adulta. Può avvenire appunto nei tessuti epiteliali o
mesenchimali.
La metaplasia è quasi sempre accompagnata da iperplasia.
Nota Bene: La metaplasia non deriva da un cambiamento nel fenotipo di un tipo
differenziato di cellule, è invece il risultato di una riprogrammazione delle cellule
staminali che esistono sia nei tessuti normali che nelle cellule mesenchimali
indifferenziate presenti nel tessuto connettivo.
In un cambiamento metaplastico queste cellule precursori si differenziano nel
nuovo percorso.
La metaplasia è mediata da segnali provenienti da citochine, fattori di crescita o
matrice extracellulare, portando all’induzione di specifici fattori di trascrizione.
La metaplasia delle cellule è una conseguenza dello stress al quale sono
sottoposte. Una causa comune di metaplasia è l'irritazione o la lesione costante
che avvia una risposta infiammatoria.
La cellula cambia la sua morfologia, ad esempio da cellula cubica può diventare
cellula colonnare ciliata.
La metaplasia può essere fisiologica o patologica.
La metaplasia fisiologica è una risposta normale al cambiamento delle
condizioni ed è generalmente transitoria. Ad esempio, nella normale risposta
del corpo all'infiammazione, i monociti che migrano verso i tessuti infiammati
si trasformano in macrofagi.
La metaplasia patologica è una risposta a una tossina estrinseca o a un
fattore di stress ed è generalmente irreversibile.
Ad esempio, dopo anni di esposizione al fumo di sigaretta, le cellule epiteliali
squamose stratificate sostituiscono le normali cellule epiteliali colonnari
ciliate dei bronchi. Anche se le nuove cellule resistono meglio al fumo, non
secernono muco né hanno ciglia per proteggere le vie respiratorie. Se
l'esposizione al fumo di sigaretta continua, le cellule squamose possono
diventare cancerose.
Metaplasia squamosa
Si riferisce al cambiamento benigno non canceroso (metaplasia) delle cellule
di rivestimento superficiali (epitelio) (non squamose) in una morfologia
squamosa.
Metaplasia epiteliale
Alterazione squamosa che si verifica nell'epitelio respiratorio dei fumatori
abituali di sigarette. Le normali cellule epiteliali colonnari ciliate della trachea
e dei bronchi sono sostituite localmente o ampiamente da cellule epiteliali
squamose, pluristratificate, piatte e senza ciglia. Il robusto epitelio squamoso
stratificato potrebbe essere in grado di sopravvivere alle sostanze chimiche
nocive presenti nel fumo di sigaretta che l’epitelio specializzato più fragile
non tollererebbe.
Metaplasia intestinale
(Esofago di Barrett) (causa il reflusso gastroesofageo)
L’epitelio squamoso della bocca dell’esofago diventa di tipo colonnare tipico
dell’intestino.
PLASTICITÀ CELLULARE NEL CANCRO
TESSUTO COLPITO
Esofago
Stomaco
Pancreas
Fegato
Polmone
Cervice uterina
CONDIZIONI E STATI ASSOCIATI
Reflusso gastroesofageo (GERD), acido o bile
Helicobacter pylori, fumo, alcol, consumo eccessivo di sale
Infiammazione (pancreatite)
Lesione cronica (alcol, fegato grasso, epatite virale)
Fumo di sigaretta
pH vaginale basso, papilloma virus (HPV)
CELLULA D’ORIGINE
sconosciuta (cellule squamose, cellule staminali gastriche, cellule basali)
sconosciuta (cellule principali, cellule staminali dell'istmo, cellule staminali
della cripta intestinale)
cellule acinose
epatociti
sconosciute (cellule neuroendocrine, cellule di Clara - club cells - cellule
tipo II)
cellule endocervicali
CONVERSIONE DELLA CELLULA
esofagee squamose→ intestinali colonnari
gastriche squamose→ SPEM / intestinali colonnari
cellule acinose → duttali
epatociti → cellule biliari
cellule cuboidali → cellule squamose stratificate
cellule colonnari endocervicali → cellule squamose
TIPO DI CANCRO
adenocarcinoma esofageo
adenocarcinoma gastrico
adenocarcinoma duttale pancreatico
colangiocarcinoma intraepatico (CCI)
cancro polmonare non a piccole cellule (carcinoma squamocellulare)
carcinoma squamocellulare della cervice
DISPLASIA
processo graduale di perdita di differenziazione
crescita anormale che potrebbe precedere un tumore maligno
ANAPLASIA = perdita completa di differenziazione
Disturbo della crescita cellulare che porta a tessuti con cellule di dimensioni,
forma e aspetto variabili.
Generalmente si verifica in risposta a irritazione e infiammazione cronica.
Esempi comuni includono la displasia delle cellule epiteliali della cervice o del
tratto respiratorio.
La displasia è uno sviluppo cellulare disordinato ed è definita anche iperplasia
atipica. La displasia epiteliale è caratterizzata da proliferazione cellulare e
cambiamenti citologici:
Aumento del numero di strati di cellule epiteliali
Disposizione disordinata delle cellule dallo strato basale allo strato
superficiale
Perdita della polarità basale, cioè nuclei lontani dalla membrana basale
Cellularità e pleomorfismo nucleare
Aumento del rapporto nucleo citoplasmatico
Ipercromatismo nucleare
Aumento dell'attività mitotica
I due esempi più comuni di alterazioni displastiche sono la cervice uterina e il
tratto respiratorio
DIFFERENZIAZIONE E ANAPLASIA
Anaplasia → Anaplasia si riferisce ad un'inversione della differenziazione nelle
cellule
Letteralmente "formando (-plasia) all'indietro (ana-)"
Significa semplicemente che le cellule sono molto scarsamente
differenziate
Quasi sempre indica malignità
Le cellule anaplastiche mostrano:
Pleomorfismo: presenza di due o più forme strutturali nella dimensione e
nella forma delle cellule e/o dei loro nuclei
Nuclei ipercromatici e grandi
Forme nucleari insolite, nucleoli distinti
Molte mitosi e mitosi atipiche
Disordine architettonico
NEOPLASIA - IL CANCRO
→ carcinoma in situ: tumore benigno (lipomi, fibroadenomi, granulomi)
→ tumore invasivo: tumore maligno
Grado e stadio del cancro
→ Il grado si basa sulle caratteristiche microscopiche delle cellule che
compongono un tumore ed è specifica per il tipo di tumore.
→ Lo stadio si basa su criteri clinici, radiologici e chirurgici, come le dimensioni
del tumore, il coinvolgimento dei linfonodi regionali e la presenza di metastasi.
La stadiazione ha solitamente valore prognostico.
GRADO: esame microscopico della differenziazione e del numero di mitosi
I = ben differenziata
II = moderatamente differenziata
III = poco differenziata
IV = non differenziata
STADIO: esame clinico, radiografico, chirurgico dell'estensione e della diffusione
del trattamento, prognosi
Classificazione TNM:
→ T = dimensione del tumore
T1 = 0-2 cm
T2 = 2-5 cm
T3 = 5 cm
T4 = più di 5 cm (il tumore è totalmente espanso)
→ N = coinvolgimento linfonodale
N-0 = i linfonodi non sono coinvolti
N-1 = qualche linfonodo è ingrossato
N-2 = qualche linfonodo è ingrossato in maniera più aggressivo e sono
coinvolti i linfonodi sentinella
N-3 = i linfonodi sono a molto ingrossati a livello delle clavicole
→ M = metastasi
M-0 = non ci sono metastasi
M-1 = sono presenti delle metastasi
NECROSI E INFIAMMAZIONE:
→ damps = damage-associated molecular patterns)
L’APOPTOSI
L’apoptosi può essere un processo fisiologico e patologico.
→ Processo fisiologico: la morte per apoptosi è un normale fenomeno che
serve per eliminare cellule inutili e per mantenere un costante numero di
cellule nei tessuti.
Embriogenesi e sviluppo fetale
Involuzione dipendente dagli ormoni: Epitelio ghiandolare della prostata
dopo la castrazione; Regressione del seno in allattamento dopo lo
svezzamento
Perdita di cellule nelle popolazioni cellulari in proliferazione: Linfociti
immaturi; Cellule epiteliali del tratto gastrointestinale
Eliminazione dei linfociti autoreattivi
Morte delle cellule che hanno svolto la loro funzione: Neutrofili, linfociti
Per esempio, la marcata riduzione dei livelli ematici di estradiolo e
progesterone alla fine di un ciclo ovarico scatena l’apoptosi dell’endometrio
uterino che si manifesta come mestruazione, oppure l 'aumentata increzione
di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali al termine dello sviluppo fetale
scatena il meccanismo apoptotico di involuzione del timo dopo la nascita.
→ Processo patologico: l’apoptosi elimina cellule che sono state danneggiate
senza possibilità di riparazione, senza suscitare nell’ospite una reazione, per
limitare danni collaterali al tessuto.
Danno al DNA dovuto a radiazioni, chemioterapia.
L'accumulo di proteine m al ripiegate porta allo stress ER che termina con
l'apoptosi.
Morte cellulare nelle infezioni virali che inducono apoptosi come l'HIV e
l'adenovirus o dalla risposta immunitaria dell'ospite come nell'epatite.
Atrofia d'organo dopo ostruzione del dotto.
LE CASPASI
L’Apoptosi è un processo attivo mediato da una cascata proteolitica
intracellulare → C-ASP-ASI: proteasi con un residuo di Cys nel sito attivo,
tagliano le proteine a livello dell’Aspartasi.
Sono sempre sintetizzate? SI
Sono attive sempre: NO
Sono sintetizzate come zimogeni: si attivano per taglio proteolitico
quando la cellula riceve un segnale pro-apoptotico
✓ CASPASI INIZIATRICI
STRUTTURA CASPASI INIZIATRICI: monomeri inattivi nel citosol.
✓ N- term → Dominio di morte (prodominio): lega proteine
adattatrici
✓ C-term → Dominio proteasico: due subunità (maggiore e minore).
Nella subunità maggiore è presente il sito attivo.
✓ CASPASI EFFETTRICI
STRUTTURA CASPASI EFFETTRICI: dimeri inattivi nel citosol.
Affinché possano operare il taglio a livello degli aminoacidi, il
processo richiede energia fornita direttamente dalle molecole di
ATP.
Attivazione della cascata delle Caspasi:
Come si attiva la cascata delle Caspasi? Attraverso due vie: estrinseca
e intrinseca
Le caspasi iniziatrici sono presenti a monte del sistema apoptotico e
possono essere attivate da segnali interni, attraverso il dominio CARD,
e da segnali esterni attraverso il dominio DED.
CARD: Caspase Associated Recruitment Domain
DED: Death Effector Domain
NB: le Caspasi iniziatrici sono specifiche per la via estrinseca o per la
via intrinseca. La Caspasi esecutrici sono COMUNI alle due vie.
Le caspasi esecutrici tagliano e attivano una serie di enzimi che sono
coinvolti nella frammentazione del DNA in frammenti di uguali
dimensioni, nella frammentazione del citoscheletro e nella rottura della
membrana. La cellula in questo modo si prepara ad essere mangiata
dal macrofago, che trova tutti frammenti che può utilizzare come fonte
di nutrimento.