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Marialuisa Lavitrano
Dipartimento di Medicina e Chirurgia
Università di Milano-Bicocca
OBIETTIVI DIDATTICI
Università di Milano-Bicocca
Danno Cellulare
Università di Milano-Bicocca
Cosa succede quando:
§ Lo stimolo fisiologico è eccessivo
§ Vi è uno stimolo patologico
Cellula normale
Stimolo lieve Stimolo lieve
Università di Milano-Bicocca
PERTURBAMENTO DELL’OMEOSTASI
STIMOLO LESIVO
DANNO
CELLULE BERSAGLIO
Università di Milano-Bicocca
CAUSE DI DANNO
Calore, radiazioni,
Agenti fisici
Elettricità, traumi
Agenti biologici
Virus, batteri, protozoi,
Metazoi etc.
Università di Milano-Bicocca
CAUSE DI DANNO
Ipossia Mancanza di O2
Università di Milano-Bicocca
Università di Milano-Bicocca
Università di Milano-Bicocca
ü ASPETTO BIOCHIMICO COMUNE NELL’INDUZIONE DEL
DANNO CELLULARE: PRODUZIONE DI RADICALI LIBERI
DERIVATI DALL’OSSIGENO (SPECIE REATTIVE
DELL’OSSIGENO-ROS): DANNO OSSIDATIVO
Università di Milano-Bicocca
Danno da radicali liberi
Università di Milano-Bicocca
Danno da radicali liberi
Specie chimiche estremamente instabili, altamente reattive, con un
singolo elettrone spaiato in un orbitale esterno.
Si formano durante
ü Idrolisi dell’acqua da parte delle radiazioni ionizzanti;
ü Reazioni di ossido/riduzione nella normale fisiologia della cellula;
ü Metabolismo di chimici esogeni (farmaci, CCl4).
Università di Milano-Bicocca
Danno da radicali liberi
Meccanismo di danno dei radicali liberi
ü perossidazione dei lipidi di membrana;
ü modificazioni ossidative delle proteine;
ü lesioni del DNA.
Università di Milano-Bicocca
Degradazione dei radicali liberi
ü decadimento spontaneo;
ü decadimento accelerato da sistemi enzimatici (catalasi:
presente nei perossisomi e scompone il perossido di idrogeno ad
ossigeno e acqua; superossido dismutasi (SOD): presente in molti
tipi di cellule converte il superossido ad acqua ossigenata);
ü antiossidanti (glutatione, vitamine liposolubili A ed E, o idrosolubili
C/acido ascorbico);
ü proteine che trasportano o depostano –sequestrano- Fe e Cu:
transferrina, ferritina, lactoferrina e ceruloplasmina).
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Degradazione dei radicali liberi
Università di Milano-Bicocca
DANNO DA SPECIE REATTIVE DELL’OSSIGENO (ROS)
Università di Milano-Bicocca
Le maggiori cause di ipossia/anossia
Università di Milano-Bicocca
CARDIOPATIA ISCHEMICA (CI)
• SI RIFERISCE AD UNO SPETTRO DI CONDIZIONI
PATOLOGICHE CONSEGUENTI L’ISCHEMIA CHE E’ CAUSA
DI IPOSSIA-ANOSSIA E RIDOTTA DISPONIBILITA’ DI
NUTRIENTI ED ELIMINAZIONE DEI METABOLITI
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PROGRESSIONE MORFOLOGICA DELLE LESIONI
CORONARICHE
Università di Milano-Bicocca
Università di Milano-Bicocca
L’ISCHEMIA PORTA A DANNO TISSUTALE PIU’
VELOCEMENTE DELL’IPOSSIA
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AUMENTO DEL CALCIO INTRACELLULARE
PERDITA DELL’OMEOSTASI DEL CALCIO
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DANNO – FASE IRREVERSIBILE
Calcio
↑ Ca++ nel citosol
↓ ATP
↑ Degradazione
fosfolipidi
↓ sintesi fosfolipidi
Attivazione
fosfolipasi
Perdita fosfolipidi
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DANNO – FASE IRREVERSIBILE
Alterazioni citoscheletriche:
Università di Milano-Bicocca
DANNO – FASE IRREVERSIBILE
Università di Milano-Bicocca
DANNO DA ISCHEMIA/RIPERFUSIONE
ü I TESSUTI COLPITI MOSTRANO INFILTRAZIONE DI
NEUTROFILI
Università di Milano-Bicocca
DANNO DA ISCHEMIA/RIPERFUSIONE
Università di Milano-Bicocca
ATTIVAZIONE DEI NEUTROFILI DURANTE IL DANNO
DA ISCHEMIA/RIPERFUSIONE
Università di Milano-Bicocca
LE SPECIE REATTIVE DELL’OSSIGENO (ROS) E I
NEUTROFILI SONO GLI ELEMENTI PRINCIPALI DEL
DANNO DA RIPERFUSIONE:
• INTERAGISCONO TRA DI LORO
• INTERAGISCONO CON ELEMENTI DEL SISTEMA DEL
COMPLEMENTO, CELLULE ENDOTELIALI, LINFOCITI,
MACROFAGI E MIOCITI
Università di Milano-Bicocca
ü DIVERSI FATTORI EZIOLOGICI PROVOCANO DANNO
CELLULARE
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Geni Protettivi
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Stacking the Odds
DEATH
Università di Milano-Bicocca LIFE
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Heme Catabolism by HO-1
Università di Milano-Bicocca
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Protective gene: HO-1
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CO Protects Endothelial Cells
From Undergoing Apoptosis.
CO
HO-1
HO-1
HO-1
Endothelial Cell
apoptosis
STOP
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Chronic Graft Rejection
Donor Recipient
Intima
Media
Adventitia
Recipient
SMC Proliferation
Donor
Endothelial Cell
apoptosis
Adapted from : Russell Ross . New England J. of Med. 1999 . 340, No. 2
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CO Suppreses Intimal
Hyperplasia Following
Balloon Injury.
Intima
Intima Media
Media Adventitia
Adventitia
Intima
Intima Media
Media Adventitia
Adventitia
Università di Milano-Bicocca
Le Heat-Shock Proteins (HSPs)
• gruppo di proteine altamente conservate nel corso dell’evoluzione
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Le Heat-Shock Proteins (HSPs)
Ø Small HSP
Il ruolo principale delle sHSPs consiste nell’interagire con
varie molecole/strutture (proteine, RNA, DNA,
membrane cellulari) stabilizzandole e prevenendone
l’aggregazione nel corso di eventi stressanti per mezzo
della formazione di complessi sHSP-substrato solubili.
Le sHSPs non sembrano invece coinvolte nel processo di
riacquisizione della conformazione attiva dopo l’evento
stressante (refolding), che richiede quindi la
collaborazione con altri sistemi chaperon (HSP70, HSP60),
così come nel ripiegamento delle catene nascenti
(folding).
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Le Heat-Shock Proteins (HSPs)
Ø HSP70
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Le Heat-Shock Proteins (HSPs)
Ø HSP60
Le HSP60s sono anche conosciute con il termine di
chaperonine. La principale funzione è quella di matenere
l’integrità delle proteine cellulari in risposta ad uno stimolo
stressogeno (temperatura, variazione pH, tossine). Inoltre:
• Trasporto e refolding di proteine dal citoplasma alla
matrice mitocondriale
• Folding delle catene proteiche nascenti nella corretta
forma tridimensionale
• Infezioni (LPS) éHSP60s prodotte da PBMCsèmonocitiè
citochineèrisposta immuneèautoimmunità (mimesi)
• Cancro: espressione=migliore prognosi; perdita = tumore +
aggressivo
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Le Heat-Shock Proteins (HSPs)
Ø HSP90
La Hsp90 interagisce con numerose molecole clienti, in
particolare con varie chinasi coinvolte nella
proliferazione cellulare (quali le tirosin-chinasi ErbB2, Src e
Abl o le serin-chinasi Raf, Akt e le serin-chinasi ciclina-
dipendenti) e con fattori di trascrizione (per esempio
HIF-1 o i recettori per gli ormoni steroidei) rendendo
questa HSP un interessante target per farmaci
antineoplastici.
Il principale compito della Hsp90 consiste nello
stabilizzare le molecole clienti. Così facendo esercita
anche un’azione regolatoria nei confronti dei pathway
di segnale in cui le molecole clienti sono coinvolte.
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Cosa succede quando:
§ Lo stimolo fisiologico è eccessivo
§ Vi è uno stimolo patologico
Cellula normale
Stimolo lieve Stimolo lieve
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Danno cellulare
Reversibile
• Rigonfiamento torbido
• Degenerazione vacuolare
• Rigonfiamento dei mitocondri
• Dissociazione dei ribosomi
Università di Milano-Bicocca
Danno cellulare - Reversibile
• Rigonfiamento torbido è il più frequente e
precoce
Cellule con aspetto dilatato e aumento del contenuto
idrico con granulosita’ diffusa e accumulo di proteine
E’ una degenerazione ACUTA e nella maggior parte dei
casi reversibile. Le cause sono calore, stati tossici e
Tossico-Infettivi acuti. Nelle cellule lese, i mitocondri sono
rigonfi ed alterati, il che comporta dissociazione della
fosforilazione ossidativa ed alterazione del metabolismo
energetico e delle pompe ioniche di membrana.
Ne risulta assunzione di acqua da parte della cellula e
conseguente rigonfiamento
Organi colpiti: fegato, rene, pancreas, mucosa digerente,
miocardio
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Danno cellulare
Reversibile
• Rigonfiamento dei mitocondri
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Danno cellulare - Reversibile
• Degenerazione vacuolare
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Danno cellulare - Reversibile
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Adattamento cellulare al danno
• Accumuli Intracellulari
• Costituenti Normali:
– LIPIDI (trigliceridi, colesterolo, fosfolipidi)
– Glicogeno,
– Proteine.
• Costituenti Anomali:
– Ferro (Emosideremia) – eccessivo apporto
di ferro alimentare
• Costituenti Esogeni:
– Pigmenti di carbone nei polmoni
– Silicosi
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Accumulo di Grasso nel Fegato
Epatite Alcolica
Normalmente l'alcool viene assorbito nello stomaco e dell'intestino tenue. L'eccesso di idrogenioni
(sottoforma di NADH) prodotti dal sovraccarico del metabolismo epatico attuato dall'alcol deidrogenasi
e dall'aldeide deidrogenasi induce un incremento della sintesi di piruvato e acidi grassi. Questi ultimi,
previamente trasformati in trigliceridi, si accumulano nel fegato provocando steatosi epatica che può
complicarsi in cirrosi epatica.
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Steatosi nell’alcolismo
Università di Milano-Bicocca
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Cosa succede quando:
§ Lo stimolo fisiologico è eccessivo
§ Vi è uno stimolo patologico
Cellula normale
Stimolo lieve Stimolo lieve
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Adattamento cellulare al danno
• crescita
Normale Alzheimer
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Ipertrofia
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Iperplasia Prostatica benigna
EZIOLOGIA: Il diidrotestosterone (DHT) e gli estrogeni hanno un ruolo
nell'insorgenza della BPH.
Il DHT è un metabolita del testosterone, viene sintetizzato nella prostata dal
testosterone in circolo e segnala la trascrizione del fattore di crescita delle
cellule epiteliali
La TERAPIA con gli inibitori della 5α-reduttasi riduce notevolmente il
contenuto di DHT nella prostata e conseguentemente il volume della prostata
ed i sintomi dell'ipertrofia prostatica benigna.
La SINTOMATOLOGIA deriva dalla somma di due componenti: quella
statica, determinata dalla massa della ghiandola, e quella dinamica, dovuta al
tono della muscolatura liscia del collo vescicale, della prostata e della sua
capsula.
Sintomi urinari di tipo ostruttivo: difficoltà ad iniziare la minzione,
l'intermittenza di emissione del flusso, l'incompleto svuotamento della vescica,
il flusso urinario debole e lo sforzo nella minzione. Sintomi urinari di tipo
irritativo: frequenza e urgenza nell'urinare
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Iperplasia dell’endometrio
Iperplasia dell’endometrio
l'iperplasia dell'endometrio è un aumento di volume del tessuto mucoso per
anormale aumento del numero delle cellule della mucosa dell'utero. Iperplasia
localizzata o diffusa dell’epitelio endometriale.
EZIOLOGIA: scompenso dell’equilibrio tra estrogeni e progesterone.
Produzione eccessiva e prolungata di estrogeni da parte delle ovaie. Sindrome
dell’Ovaio Policistico. Obesità. Tumori della granulosa. Terapia sostitutiva
post-menopausa
SINTOMATOLOGIA: perdite ematiche irregolari e imprevedibili.
L'iperplasia dell'endometrio è connessa alla sterilità: le donne affette da
questa malattia spesso non hanno ovulazione e perciò non possono concepire.
TERAPIA: dipende dall'età della paziente, dal tipo di iperplasia rivelata
dall'esame microscopico e dalla presenza o meno di neoformazioni ovariche.
Nelle donne giovani, ancora nell'età feconda, l'iperplasia semplice è curata
mediante raschiamento e l'impiego di progesterone per stimolare il normale
ciclo mestruale. Dopo la menopausa è consigliata l'isterectomia.
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Metaplasia
Esofago di Barrett
L’esofago di Barrett è una metaplasia precancerosa causata da ripetuti insulti
acidi causati dal reflusso gastroesofageo, il normale tessuto che riveste
internamente l'esofago viene sostituito da un epitelio simile a quello delle
pareti duodenali
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Displasia
• L a d i s p l a s i a p u ò r a p p r e s e n t a r e
l'anteprima di una trasformazione
tumorale, una condizione pre-cancerosa
che può progredire in una neoplasia
maligna.
Displasia della cervice uterina
Cellula normale
Stimolo lieve Stimolo lieve
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Danno cellulare
Irreversibile
MORTE CELLULARE
• Necrosi
• Apoptosi
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MORTE CELLULARE
DEFINIZIONE
Perdita di funzioni coordinate
Programmata
Processo geneticamente controllato previsto in natura
come opzione fisiologica alternativa alla proliferazione e
al differenziamento
Accidentale
Conseguenza ultima dell’azione di uno stimolo lesivo e
pertanto risposta patologica
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MORTE CELLULARE
NECROSI
Morte cellulare causata di stimoli esogeni e caratterizzata da
una serie di modificazioni morfologiche dovute alla
progressiva azione degradativa di enzimi
APOPTOSI
Morte cellulare causata dall’attivazione di una serie
programmata e coordinata di eventi interni alla cellula mirati
ad indurne il suicidio
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MORTE CELLULARE
RISPOSTA RISPOSTA
FISIOLOGICA PATOLOGICA
APOPTOSI
TERMINAZIONE
NECROSI
DIFFERENZIATIVA
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MORTE CELLULARE