Giovanni Dav
fisiopatologica che insorge come complicanza di unaltra malattia. malattia. Essa sostenuta da unattivazione sistemica dei processi coagulativi con unaumentata formazione di trombina e pu tradursi o meno in manifestazioni cliniche di tipo emorragico o di tipo trombotico a seconda del diverso gioco di fattori condizionanti. condizionanti.
DEFINIZIONE
La CID caratterizzata da unATTIVAZIONE della SEQUENZA COAGULATIVA, che provoca la formazione di TROMBI DIFFUSI nella MICROCIRCOLAZIONE. Come conseguenza della diatesi trombotica, vi consumo di piastrine, fibrina e fattori della coagulazione e, secondariamente, attivazione dei meccanismi fibrinolitici
EZIOLOGIA
La CID non una malattia PRIMITIVA, bens una sindrome SECONDARIA che si verifica nel corso di svariate condizioni cliniche tramite lintervento di vari meccanismi e principalmente per:
rilascio in circolo di fattore o sostanze ad azione tromboplastinica tissutali;
3. Pu avere manifestazioni cliniche diverse per il diverso impegno di vari fattori Forme acute Forme subacute
Forme croniche
Cogulation system
XIIa THROMBIN FIBRINOGEN
Activation
PLASMIN
FIBRIN MONOMER
+ Fibrinopeptides A&B
X,Y
F.M.
SFM
X,Y D,E
PSO
FDPS V
Plasmin D-dimer
Thrombocytopenia Platelet dysfunction Complement activation Kinin generation FIBRIN CLOT Biodegraded VIII IX XI
CID
Patogenesi
Diversi fattori possono provocare una coagulazione intravascolare mediante meccanismi diversi quali la liberazione di materiale tromboplastinico di origine tessutale, lattivazione diretta della protrombina e del
fattore X, lattivazione delle prime fasi della coagulazione e la liberazione di fattori piastrinici, ed infine la piastrinici, provocazione di un grave e diffuso danno endoteliale. endoteliale.
CID
Fattori etiologici
Emolisi intravascolare
Liberazione di tromboplastina tissutale Endotossine batteriche Complessi antigene-anticorpo circolanti antigene Lesioni endoteliali diffuse Enzimi proteolitici Anossia e acidosi Particelle di sostanze in circolo
PATOGENESI
o ATTIVAZIONE DEL SISTEMA COAGULATIVO
(mediata dal fattore tissutale/FVIIa) generazione sistemica di trombina formazione e conseguente deposito di fibrina a livello intravascolare; o DEPRESSIONE DEL SISTEMA DEGLI INIBITORI (antitrombina, proteine C ed S, etc); o ALTERAZIONE DEI PROCESSI DI FIBRINOLISI, con iniziale aumento e successiva riduzione.
PATOGENESI
I tre meccanismi patogenetici descritti sono mediati dallazione di CITOCHINE (principalmente TNF, IL-1, IL-6 ed IL-8), che hanno un chiaro ruolo nei casi di CID associata a patologie settiche ed infiammatorie ma che si pensa abbiano un ruolo fondamentale anche nelle altre condizioni associate a CID.
PATOGENESI
Lattivazione della coagulazione provoca un consumo di fattori emocoagulativi e piastrine e produzione, mediante fibrinolisi, di prodotti di degradazione del fibrinogeno (FDP) e della fibrina (D-dimero) questi ultimi interferiscono con la polimerizzazione dei monomeri di fibrina e con laggregazione piastrinica POTENZIALE DIATESI EMORRAGICA
Malattie ematologiche
Leucemie acute in particolare
- leucemia acuta promielocitica (M-3) (M- leucemia acuta mielomonocitica (M-4) (M- Linfomi avanzati con leucemizzazione Emolisi Intravascolare
- Reazioni trasfusionali emolitiche
- Trasfusioni massive
Malattie epatiche
Epatopatie
acute
Complicanze ostetriche
Abruptio
Ittero ostruttivo
placentae
Aborto provocato ed
aborto settico Rottura dellutero
Mole idatiforme
Complicanze ostetriche
Ritenzione
Malattie epatiche
Shunt
di feto morto
di Le Veen
Tossiemia gravidica
Cirrosi epatica
EZIOLOGIA
SEPSI/INFEZIONI Gram + (esotossine) Gram (endotossine) Viremie Parassitemie
La CID si verifica nel 50% delle sepsi batteriche, soprattutto quelle causate da Gram (es. sepsi meningococcica).
EZIOLOGIA
SEPSI/INFEZIONI
MECCANISMO: i prodotti della membrana batterica inducono una risposta infiammatoria generalizzata, con rilascio sistemico di citochine da parte del sistema monocito-macrofagico e stimolazione della produzione di tromboplastina tissutale.
EZIOLOGIA
TRAUMI GRAVI Politrauma Neurotrauma Embolia grassosa
MECCANISMO: presenza abbondante di fattore tissutale nel tessuto cerebrale (per il trauma cranico), rilascio di materiale fosfolipidico in seguito al trauma, emolisi con infiammazione sistemica e rilascio di citochine.
EZIOLOGIA
PATOLOGIE OSTETRICHE Placenta previa Morte intrauterina del feto Emboli amniotici MECCANISMO: immissione in circolo di tessuto placentare, che ha una forte attivit tromboplastinica.
EZIOLOGIA
CANCRO Neoplasie solide metastatiche (soprattutto adenocarcinomi mucosecernenti pancreatici e prostatici) Leucemie
EZIOLOGIA
CANCRO A parte il caso della LEUCEMIA ACUTA PROMIELOCITICA, caratterizzata da una forma particolare di attivazione della coagulazione accompagnata da intensa iperfibrinolisi e conseguente importante sindrome emorragica.
EZIOLOGIA
DISORDINI VASCOLARI Grandi aneurismi Emangiomi giganti MECCANISMO: attivazione locale della coagulazione con consumo di fattori plasmatici. MALATTIE EPATICHE ACUTE
EZIOLOGIA
DISORDINI IMMUNOLOGICI: Reazioni allergiche severe Rigetto di trapianto Reazioni emolitiche trasfusionali REAZIONE A TOSSICI: Morso di serpenti Droghe
EZIOLOGIA
Altre patologie si associano, con minor frequenza, a CID, soprattutto di tipo CRONICO: malattie cardiovascolari patologie infiammatorie sistemiche emopatie neoplasie solide
Aspecifici
Specifici
Sistema fibrinolitico
Meccanismi di compenso
Sintesi dei fattori procoagulanti Sintesi degli inibitori plasmatici Sintesi dei fattori del sistema fibrinolitico
B. Fattori che tendono a rimuovere la fibrina intravascolare 1. attivit del sistema fibrinolitico
2. instabilit meccanica e vulnerabilit biochimica dei trombi neoformati
Coagulazione intravascolare cronica latente con buon compenso o ipercompensata (ateromasia, neoplasie) Coagulazione intravascolare cronica latente con compenso insufficiente (cirrosi, epatopatie gravi, neoplasie)
La fisiopatologia complessa perch per la relativa insufficienza dei meccanismi omeostatici e per le alterazioni tessutali secondarie alla trombosi dei microvasi, si instaurano numerosi circoli viziosi con autoaggravamento progressivo della sindrome. sindrome.
sistema omeostatico incapace di ristabilire lequilibrio coagulativo cosicch anche lattivazione della fibrinolisi costituisce motivo di aggravamento del difetto coagulativo. coagulativo.
Landamento ingravescente del disturbo attenuato dalla grave diminuzione del fibrinogeno plasmatico che riduce la velocit di deposizione intravascolare della fibrina, e dalla stessa coagulopatia da consumo che nel suo aggravarsi decelera i processi coagulativi. coagulativi.
Cytokines
Factor IXa (+ factor VIII) Factor Xa (+ factor V) Plasminogen activators
Plasminogen
X
Plasmin
Low levels of antithrombin III Impaired function of proteinprotein-C system Insufficient TFPI Impairment of anticoagulation pathways
PAIPAI-1
Fibrin
FDPs
Endothelial damage
Collagen
XIIa XI
Prekallikrein
Kininogens
Kallikrein
Kinins
AGAG-AB complex
Xia
Plasminogen Endotoxin X Xa PLASMIN
Tissue damage
Thromboplastin activity + VII
Prothrombin
Fibrinogen
Complement activation
FDP
D-dimer
2. Deposizione di fibrina con trombosi e microtrombosi diffusa momento centrale della sindrome perch alla trombosi diffusa dei microvasi seguono lattivazione della fibrinolisi, lipossia e lacidosi tessutale, il danno tessutale, endoteliale, talvolta grave e diffuso, e linsufficienza funzionale dorgano. dorgano. - Lattivazione della fibrinolisi avviene ad opera dellattivatore tessutale del plasminogeno (tPA) liberato tPA) probabilmente per lipossia e lacidosi tessutale locale. locale. La trombina pu attivare direttamente il plasminogeno. plasminogeno. Nella maggioranza dei casi il plasminogeno e lattivit fibrinolitica plasmatica sono diminuiti, mentre sono aumentati i prodotti di degradazione del fibrinogenofibrinogenofibrina (FDP). Si ritiene che questo aumento sia dovuto FDP) allattivazione del plasminogeno adsorbito alla fibrina. fibrina.
In rari casi esiste invece una spiccata iperfibrinolisi plasmatica. plasmatica. Se lattivazione della fibrinolisi plasmatica tale da superare il potenziale delle antiplasmine si determina una
fibrinogenolisi e una proteolisi da iperplasminemia con unulteriore diminuzione del fibrinogeno, dei fattori V e
Cos il difetto coagulativo legato alliperconsumo si alliperconsumo aggrava ulteriormente e aumentano in forte misura i prodotti di degradazione del fibrinogeno-fibrina ad fibrinogenoazione anticoagulante e antiaggregante. antiaggregante. Linstaurarsi di una proteolisi plasmatica aggrava la coagulopatia ma favorisce linstaurarsi di uno stato di shock, shock, per lattivazione del sistema delle chinine plasmatiche, plasmatiche, e facilita la comparsa delle emorragie. emorragie.
3. Insufficienza ischemica dei vari organi soprattutto del rene, del fegato e del polmone, la conseguenza polmone, diretta della deposizione endovasale di fibrina e della trombosi dei microvasi. Linsufficienza funzionale microvasi. dorgano dipende dallentit della risposta fibrinolitica, che rimuove la fibrina formatasi, e dalla velocit di rimozione della fibrina circolante ad opera delle cellule reticolo-endoteliali. reticolo-endoteliali.
La deposizione di fibrina anche responsabile di un particolare tipo di anemia emolitica denominata anemia emolitica microangiopatica. I globuli rossi, venendo a microangiopatica. contatto con la fibrina depositatasi nei microvasi, vanno incontro a caratteristiche alterazioni morfologiche (schistociti) e frequentemente ad emolisi. schistociti) emolisi.
4. Sindrome emorragica costituisce lespressione clinica della CID acuta. Essa ne rappresenta di solito il acuta.
punto di arrivo, ma talvolta ne pu costituire linizio, come avviene in quelle forme di coagulazione
allazione oppure
lesiva
diretta alla
endotossina, microvasi e
secondaria
Danno vascolare
Sindrome Emorragica
Coagulopatia da consumo
Ipossia tessutale
Schema della fisiopatologia della CID cronica latente con lequilibrio sintesi-consumo conservato sintesiFattori condizionanti di localizzazione Fattori diversi di aggravamento
Forme Normocompensate
Forme con compenso insufficiente
Forme Ipercompensate
Trombosi
CID
Quadro clinico
Le manifestazioni cliniche della CID possono variare notevolmente: notevolmente: dal quadro emorragico tumultuoso e drammatico, talvolta rapidamente ingravescente di alcune forme acute, allandamento torpido, prevalentemente trombotico delle forme subacute o addirittura allassoluto silenzio clinico della CID cronica latente. latente.
Altri aspetti importanti sono dovuti allipotensione arteriosa e allistituirsi di uno stato di shock, di solito emorragico. emorragico.
intravascolare di fibrina
periferica con cianosi e raffreddamento delle estremit che persiste malgrado la correzione dello shock
gangrena
epatica e polmonare (polmone da shock) e manifestantisi con una sindrome ipossica-ipercapnica che ipossicacompare in 3-4a giornata
trombosi
microvascolare, microvascolare, spesso con emorragie a carico di vari organi (surrene, pancreas, intestino), pu complicare ulteriormente il quadro clinico con i segni dellinsufficienza surrenalica acuta, della pancreatite e la comparsa di acuta, emorragie gastrointestinali
Nelle forme subacute la sindrome emorragica di solito pi modesta e non frequentemente assente. assente. Nelle forme di CID subacuta il quadro della anemia emolitica microangiopatica pi frequente nelle forme acute. acute. Con relativa frequenza la CID subacuta caratterizzata dalla presenza di manifestazioni trombotiche isolate o pi raramente, accompagnate da una modesta sintomatologia emorragica, di solito di tipo ecchimotico, o ecchimotico petecchiale. La trombosi petecchiale. colpisce di gran lunga pi frequentemente le vene, in vene, specie degli arti inferiori, ma pu colpire anche le arterie. arterie. La CID cronica non si accompagna di solito a segni clinici; clinici; essa decorre anche per mesi del tutto asintomatica e lesistenza di uno stato di coagulazione intravacsolare viene scoperto solo con indagini di laboratorio. laboratorio.
Formazione di fibrina
Fattori plasmatici attivati + FP3 Clearance epatica e macrofagica Inibizione funzione piastrine Inibizione coagulazione
Occlusione vascolare
Fibrinolisi
FDP
Emorragie
LABORATORIO
La CID una condizione gravata da unelevata mortalit. Una diagnosi corretta e precoce rappresenta il principale mezzo di miglioramento della prognosi. Daltronde, le caratteristiche stesse della CID la rendono di difficile individuazione. presenza di una situazione clinica di base predisponente alla CID; esito di una serie di test diagnostici e di laboratorio, ripetuti in maniera SERIATA
LABORATORIO
allungamento di PT, aPTT e TT piastrinopenia o deflessione progressiva della conta piastrinica diminuzione della fibrinogenemia presenza di prodotti di degradazione di fibrinogeno/fibrina nel plasma (FDP, D-dimero) anemia microangiopatica (schistociti) alterazione dei livelli plasmatici degli inibitori della coagulazione dosaggio dei singoli fattori della coagulazione
LABORATORIO
Il dosaggio dei FDP ha un elevato valore predittivo negativo (se sono bassi, in pratica si esclude la CID) ma sono poco specifici poich, essendo un indice indiretto dellazione della plasmina, un loro aumento pu anche essere presente in situazioni come TVP, trombosi arteriose, etc. Il D-dimero invece molto pi specifico ed affidabile perch un prodotto specifico di degradazione della fibrina insolubile.
CID
Esami di laboratorio per la diagnosi
Test
Alterati costantemente Test paracoagulazione (etanolo, solfato di protamina) FpA FDP e D-dimero DAlterati incostantemente Conta piastrine Fibrinogeno Tempo di trombina Positivi Eccesso monomeri di fibrina
Risultati
Motivazioni
Aumentato Aumentato
Ridotta
Ridotto Allungato
Consumo
Consumo Consumo di fibrinogeno Presenza di FDP Consumo di fattori plasmatici Consumo Consumo
Allungati Ridotta
Ridotta
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
ANEMIE EMOLITICHE MICROANGIOPATICHE - PTT o sindrome di Moschkowitz - SEU - sindrome HELLP - ipertensione maligna - da chemioterapia
IPERFIBRINOLISI PRIMARIA
CID acuta
TTP
Rara Normale Normale Normale Normale Normale Normale
Epatite croniche
Comune Normale o allungato Normale o allungato Diminuito, normale o aumentato Normale Dimiuita
Comune Comune Molto allungato Normale o allungato Molto allungato Normale o allungato Molto diminuito Normale o allungato Diminuito Normale o diminuito Normale o Diminuita diminuita Normale o Normale o accorciato accorciato Diminuito +++ +++ Molto diminuite Schistocitosi
Molto accorciato
Normale
Alterazioni eritrocitarie
Diminuito Molto diminuito Normale Normale + +/+/+/+ +++ +/Molto Normale o Normale o Normali diminuite diminuite diminuite Spiccata Modica schistocitosi schistocitosi
B) Controllo coagulativi
dellattivazione
dei
processi
TERAPIA
TERAPIA EZIOLOGICA (prioritaria ed indispensabile!) - chirurgia delle complicanze ostetriche
- terapia di infezioni e shock -distruzione delle cellule neoplastiche producenti i fattori attivanti la CID
- .
TERAPIA PATOGENETICA
Per bloccare la coagulazione intravasale dovuta ad eccesso di attivit trombinica, la terapia eparinica sarebbe la pi indicata, ma c il grande problema dellemorragia
TERAPIA
TERAPIA SOSTITUTIVA
Somministrazione di: -fattori coagulativi (plasma fresco concentrato) - concentrati piastrinici -fibrinogeno (crioprecipitato)
Trombina
Eparina
C
Antitrombina
Eparina + Antitrombina
D
Eparina
Antitrombina + Trombina