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MORTE CELLULARE

PATOLOGIA GENERALE
Prof. Marialuisa Lavitrano
OBIETTIVI DIDATTICI

Risposta della cellula al danno. Danno irreversibile. Morte


cellulare: necrosi ed apoptosi. Meccanismi molecolari.
Patologie in cui vi è una disfunzione dell’apoptosi

MORTE CELLULARE
MORTE CELLULARE

Una cellula normale è limitata ad una definita gamma di


funzioni e strutture dal suo programma genetico di
metabolismo di differenziazione e specializzazione, dalla
limitazione delle cellule confinanti e dalla disponibilità di
substrati metabolici
La cellula normale è in grado di rispondere alla normale
richiesta fisiologica chiamata omeostasi
Stress fisiologici eccessivi o stimoli patologici possono indurre
la cellula ad una risposta di adattamento
Quando l’adattamento non è possibile a causa di uno
stimolo eccessivo, si produce un danno cellulare che può
essere reversibile o, se lo stimolo persiste o è sufficientemente
severo, irreversibile con conseguente morte cellulare

MORTE CELLULARE
MORTE CELLULARE

Cosa succede quando:


§  Lo stimolo fisiologico è eccessivo
§  Vi è uno stimolo patologico

Cellula normale
Stimolo lieve Stimolo lieve

Danno reversibile Stimolo severo Adattamento

Stimolo persistente Danno


irreversibile
morte
MORTE CELLULARE
MORTE CELLULARE
STIMOLO LESIVO

TIPO DURATA SEVERITA’

DANNO

TIPO STATO ADATTABILITA’

CELLULE BERSAGLIO
MORTE CELLULARE
MORTE CELLULARE

RUOLO FISIOLOGICO DELLA MORTE CELLULARE


§  Rimodellamento morfologico
§  Involuzione tessutale
§  Rinnovamento cellulare
§  Reazioni di difesa dell’organismo
§  Risposte tessutali a perturbazioni ambientali

MODALITA’ DI MORTE CELLULARE


§  Necrosi
§  Apoptosi
§  Terminazione differenziativa (programma di rinnovamento
dei tessuti superficiali)

MORTE CELLULARE
MORTE CELLULARE

RISPOSTA RISPOSTA
FISIOLOGICA PATOLOGICA

APOPTOSI

TERMINAZIONE
NECROSI
DIFFERENZIATIVA

MORTE CELLULARE
MORTE CELLULARE

DEFINIZIONE
Perdita di funzioni coordinative

1.  Programmata
Processo geneticamente controllato previsto in natura
come opzione fisiologica alternativa alla proliferazione e
al differenziamento

2.  Accidentale
Conseguenza ultima dell’azione di uno stimolo lesivo e
pertanto risposta patologica

MORTE CELLULARE
MORTE CELLULARE

NECROSI
Morte cellulare causata di stimoli esogeni e caratterizzata da
una serie di modificazioni morfologiche dovute alla
progressiva azione degradativa di enzimi

APOPTOSI
Morte cellulare causata dall’attivazione di una serie
programmata e coordinata di eventi interni alla cellula mirati
ad indurne il suicidio

MORTE CELLULARE
NECROSI

CARATTERISTICHE
§  Stimoli ambientali di particolare intensità capaci di
rendere irreversibile il danno cellulare
§  Interessa tratti di tessuto, esita in lisi

CONSEGUENZE
§  Reazione infiammatoria essudativa
§  Evoluzione cicatriziale

MORTE CELLULARE
NECROSI

MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE DELLA NECROSI


§  Rigonfiamento generale della cellula
§  Piccoli vacuoli chiari nel citoplasma

ORGANO NECROTICO
§  Aumento pallore
§  Aumento turgore
§  Aumento peso

MORTE CELLULARE
NECROSI: CARATTERISTICHE
Ø  Produzione di Specie Reattive dell’Ossigeno (ROS): ! !
stress ossidativo!
Ø  Diminuita produzione di ATP e deplezione del pool cellulare di!
ATP!
Ø  Difetti nell’omeostasi del calcio!
Ø  Danno mitocondriale irreversibile!
Ø  Difetti nella permeabilitá cellulare!
Ø  Rigonfiamento cellulare e degli organelli con rottura e lisi finale;!
frammentazione casuale del nucleo e del DNA (carioressi e!
cariolisi)!
Ø  I residui cellulari restano “in situ”, e vengono eliminati!
lentamente, provocando una reazione !infiammatoria!
MORTE CELLULARE
TIPI DI NECROSI

§  COAGULATIVA
infarto miocardico – ipossia
- denaturazione proteica precoce
- le cellule diventano opache, eosinofile
- i contorni cellulari sono mantenuti per parecchi giorni
- è preservata l’architettura del tessuto

§  COLLIQUATIVA
SNC – ipossia. Germi piogeni
- Si verifica quando i fattori che promuovono autolisi –
eterolisi prevalgono su quelli che favoriscono la
denaturazione proteica. Le cellule vanno incontro a
dissoluzione
MORTE CELLULARE
TIPI DI NECROSI

§  CASEOSA
Microbacterium Tubercolosis
- Fenomeni coagulativi e colliquativi. Il tessuto diventa
soffice e friabile. Reazione granulomatosa. Eventi
responsabili associati ai componenti della capsula
- L’architettura del tessuto non è preservata

MORTE CELLULARE
APOPTOSI

Morte cellulare che avviene attraverso l’attivazione di un


programma genetico come evento fisiologico o come
risposta patologica a stimoli lesivi ambientali di entità tale da
non produrre necrosi.
Riguarda singole cellule ed è caratterizzato a livello
morfologico da un raggrinzimento della cellula, dalla
condensazione, marginazione e frammentazione della
cromatina, dalla formazione dei corpi apoptotici eliminati per
fagocitosi – non c’è reazione infiammatoria

MORTE CELLULARE
APOPTOSI
§  Cascata di reazioni che si susseguono in un ordine
stereotipato al fine di “terminare” la vita cellulare

§  Molte reazioni sono “bloccabili” in punti ben precisi sia


dall’esterno (agenti farmacologici o inibitori di natura
sintetica) che dall’interno (modulazione di geni
endogeni)

§  Eliminazione programmata delle cellule durante


l’embriogenesi (organogenesi – metamorfosi)

§  Involuzione dei tessuti ormono-dipendente nell’adulto


(ciclo mestruale → endometrio; atresia dei follicoli ovarici
→ menopausa) di

MORTE CELLULARE
APOPTOSI

§  Delezione di cellule in popolazioni proliferative (cripte


intestinali)

§  Morte delle c. immunitarie (linfociti B e T dopo deplezione


di Citochine e nella selezione intratimica dei linfociti T)

§  Morte indotta dai linfociti T citotossici

§  Morte indotta da virus (epatite)

§  Morte indotta da numerosi stimoli lesivi (↑ T, radiazioni,


farmaci antitumorali, ipossia, ischemia, ecc..)

MORTE CELLULARE
Ischemia Specific trigger signals
Sustained hypothermia (ê)
Physical or chemical trauma Specific gene expression

External signals
o/e Bcl2 family
o/e XIAP family
Drugs

NO INFLAMMATION!

MORTE CELLULARE
NECROSI - APOPTOSI

NECROSI APOPTOSI

Processo passivo Processo attivo

Irreversibile Irreversibile

Tratti estesi di tessuto Parcellare e asincrono

Infiammazione No infiammazione

Non geneticamente programmata Geneticamente programmata

MORTE CELLULARE
NECROSI - APOPTOSI

Caratteristiche NECROSI APOPTOSI

Distribuzione Gruppi di cellule contigue Singole cellule


Essudato infiammatorio presente assente
Morfologia lisi Condensazione,
frammentazione
Integrità delle membrane Difetto precoce Persiste lungamente
Citoplasma Rigonfiamento cellulare, Condensazione del citosol,
rottura membrane e corpi apoptotici
organuli
Mitocondri Rigonfiamento, captazione Ben conservati
di Ca++, aumento matrice
Cromatina picnosi marginazione
induzione Tossine, stimoli severi ↓ Ormoni trofici, stimoli lievi

MORTE CELLULARE
NECROSI - APOPTOSI

Caratteristiche NECROSI APOPTOSI

Modificazioni biochimiche:
n  citoplasma Rottura lisosomi No aumento lisosomi
n  nucleo Diffusa degradazione Cleavage internucleosomico
Sintesi proteica Non influenzata da Morte regolata da
antibiotici Actinomicina e Cicloeximide
Sorte cellule residue Ingerite e degradate da Corpi apoptotici fagocitati e
cellule fagocito degradati da c. dei tessuti
mononucleate adiacenti

MORTE CELLULARE
A volte la morte cellulare rappresenta un
evento positivo per l’organismo!

1.  L’apoptosi é richiesta per un normale sviluppo


embrionale!

2.  L’apoptosi é necessaria per l’eliminazione di


cellule che rappresentano una minaccia per
l’integritá dell’organismo!
Apoptosi e “difesa” dell’organismo!

v Contro cellule infettate da virus (ad opera di


linfociti T citotossici);!
v Contro cellule del sistema immune
autoreattive;!
v Contro cellule in cui si verifica un danno al
DNA;!
v Contro cellule tumorali.!
Che cosa succede quando l’apoptosi non funziona?

Danni ischemici
(infarto miocardico, ictus)
Epatopatie indotte da tossici
(alcool)

MORTE CELLULARE
Le fasi e le molecole chiave dell’apoptosi!

MORTE CELLULARE
I meccanismi di signaling

Pathway estrinseca

Pathway intrinseca

MORTE CELLULARE
Le molecole chiave dell’apoptosi

•  p53
•  Caspasi
•  Bcl2 family
•  IAP family
•  Death Receptors

MORTE CELLULARE
p53

§  molto conservata nei vertebrati, possiede omologhi anche in


d. melanogaster e c. elegans

§  è il primo tumor suppressor identificato

§  mutata nel 50% di tumori umani è è la lesione genetica più


frequente (nel restante 50% di tumori sono mutati geni codificanti
proteine che ne regolano la funzione è funzionalmente “p53 null”
anche in presenza di p53 wt)

MORTE CELLULARE
p53

MORTE CELLULARE
p53
p53
9≠ isoforme

p63
6 ≠ isoforme

p73
29 ≠ isoforme teoriche
14 descritte

MORTE CELLULARE
p53

MORTE CELLULARE
p53

MORTE CELLULARE
p53

MORTE CELLULARE
Le molecole chiave dell’apoptosi

•  p53
•  Caspasi
•  Bcl2 family
•  IAP family
•  Death Receptors

MORTE CELLULARE
I meccanismi di signaling

Pathway estrinseca

Pathway intrinseca

MORTE CELLULARE
caspasi
•  Cisteina aspartato-specifiche proteasi

•  superfamiglia di 12 membri, alto grado di omologia

MORTE CELLULARE
caspasi

caspasi iniziatrici: si sono evolute per collegare distinte


pathway di segnalazione a monte con pathway esecutrici
a valle, hanno un lungo prodomain contenente moduli
caratteristici per l’interazione proteina-proteina. Sono in
grado di autoattivarsi

caspasi esecutrici: processate ed attivate dalle caspasi


iniziatrici. Caratterizzate da un prodomain breve.

MORTE CELLULARE
caspasi

v  CARD: Caspase Associated


Recruitment Domain

v  DED: Death Effector Domain

1.  taglio tra subunità maggiore e minore (2-step)


2.  separazione del prodomain dalla subunità maggiore
3.  caspasi attiva: omodimero composto da due monomeri, ciascuno
composto da una subunità maggiore e una minore

•  auto-attivazione
•  trans-attivazione
•  attivazione da altre proteasi (tra cui caspasi stesse)
MORTE CELLULARE
caspasi

PIATTAFORME ATTIVATORIE DELLE CASPASI INIZIATRICI

MORTE CELLULARE
apoptosoma e caspasi-9

MORTE CELLULARE
Death-inducing signaling complex e caspasi-8

caspasi-8
(caspasi-10)

MORTE CELLULARE
L’ESPRESSIONE DI DIVERSE CASPASI O LORO MODULATORI
SONO DIMINUITE IN VARI TIPI DI TUMORI

MORTE CELLULARE
Le molecole chiave dell’apoptosi

•  p53
•  Caspasi
•  Bcl2 family
•  IAP family
•  Death Receptors

MORTE CELLULARE
I meccanismi di signaling

Pathway estrinseca

Pathway intrinseca

MORTE CELLULARE
Bcl2 family
§  nei mammiferi: almeno 20 membri

§  3 sottofamiglie:
- sottofamiglia Bcl-2: azione anti-apoptotica
- sottofamiglia Bax: azione pro-apoptotica
- sottofamiglia BH3-only: azione pro-apoptotica
in presenza della sottofamiglia Bax

§  proteine altamente conservate durante l’evoluzione


(omologhi di Bcl-2 in c.elegans, drosophila,
adenovirus , virus di Epstein-Barr)
MORTE CELLULARE
Bcl2 family

§  traslocato nel linfoma follicolare (cellule B), viene a trovarsi


sotto il controllo del promotore della catena pesante delle Ig è
overespressione che conferisce resistenza all’apoptosi

overespressione Bcl-2: 80% di tutti i linfomi B


30-60% carcinomi della prostata
70% carcinomi della mammella
90% carcinomi del colon retto

§  è il primo oncogene che promuove la sopravvivenza cellulare


invece che stimolare la proliferazione
MORTE CELLULARE
Bcl2 family
Alterazioni di Bcl2 sono frequenti nei tumori

Overespressione di Bcl2 e/o BclXL in


linfomi
tumori ematopoietici
melanomi
carcinomi della mammella
carcinomi della prostata
carcinomi gastrointestinali
carcinomi del polmone
carcinomi uterini

MORTE CELLULARE
Bcl2 family

MORTE CELLULARE
BH3-only proteins

Attiv
azion
ep ost-tr
aduzi
on a
le
Espresse in maniera tessuto specifica
Sensori di specifici stimoli apoptotici
Attivazione trascrizionale (Puma, Noxa, Hrk)
Attivazione post-traduzionale
- fosforilazione (Bad)
- clivaggio (Bid è tBid)
- legame con altre proteine (Bim, Bmf, Bad)
MORTE CELLULARE
BH3-only proteins

MORTE CELLULARE
Le molecole chiave dell’apoptosi

•  p53
•  Caspasi
•  Bcl2 family
•  IAP family
•  Death Receptors

MORTE CELLULARE
I meccanismi di signaling

Pathway estrinseca

Pathway intrinseca

MORTE CELLULARE
IAP family

•  IAP = Inhibitor of Apoptosis Protein

•  proteine endogene che funzionano come regolatori


intrinseci della cascata delle caspasi

•  legandosi alle caspasi (anche già attivate) ne inibiscono


l’attività enzimatica e ne promuovono ubiquitinazione e
degradazione

MORTE CELLULARE
IAP family

•  BIR domain: 70-80 aa è interazioni con specifiche caspasi sono attribuite


ai singoli BIR domains (BIR3-Casp9, BIR2-Casp3/7)

•  RING Finger: Zn-finger domain che si trova di solito in proteine che


funzionano come E3-Ub ligasi è targeting per la degradazione
proteasoma-mediata)
MORTE CELLULARE
IAP family

Regolatori negativi delle IAP


azione pro-apoptotica

Proteine in grado di legare le IAP —| attività antiapoptotica

§  Smac, second mitochondria-derived activator of caspases.


- normalmente residente all’interno del mitocondrio e rilasciata nel
citoplasma durante il processo apoptotico.
- dimero in grado di legarsi a XIAP, IAP-1/-2 e Survivin
-  lega gli stessi BIR domain legati dalle caspasi —| azione
antiapoptotica delle IAP per competizione o spiazzamento.

MORTE CELLULARE
IAP family

MORTE CELLULARE
Le molecole chiave dell’apoptosi

•  p53
•  Caspasi
•  Bcl2 family
•  IAP family
•  Death Receptors

MORTE CELLULARE
I meccanismi di signaling

Pathway estrinseca

Pathway intrinseca

MORTE CELLULARE
Death Receptors (e loro ligandi)
CYS-RICH DOMAIN (CRD) DEATH DOMAIN

TNFβ, TNFα
(forma di membrana e
forma solubile)

FASL (CD95L) (CD95)"

TRAIL
DcR1

DcR2

omologia significativa nel domain extracellulare è 1-5 Cys-rich repeats (Ig-like) e nel
domain citoplasmatico è 60-80aa che costituiscono il cosiddetto Death Domain (DD),
modulo di interazione proteina-proteina che permette l’interazione con proteine
adattatrici e la trasduzione del segnale apoptotico
MORTE CELLULARE
Death Receptors (e loro ligandi)

DISC

FLIP

MORTE CELLULARE
I meccanismi di signaling

Pathway estrinseca

Pathway intrinseca

MORTE CELLULARE
Il mitocondrio

•  Fasi precoci è mantenimento della funzionalità


mitocondriale

•  Rilascio di proteine normalmente residenti


all’interno del mitocondrio (citocromo c, Smac)

•  Caduta del potenziale di membrana mitocondriale


e perdita della permeabilità della stessa (caspasi-
mediata)

•  Collassamento e/o fissione dei mitocondri

MORTE CELLULARE
Il mitocondrio

MORTE CELLULARE
Regolazione mitocondriale da parte della Bcl2 family
membri pro-apoptotici si legano
al PTP è apertura e rilascio del
citocromo c
membri anti-apoptotici si legano
al PTP —| apertura

BH3-only inducono la
oligomerizzazione di Bax o Bak sul
mitocondrio ed evitano il rilascio
del citocromo c
membri anti-apoptotici —|
oligomerizzazione e formazione del
canale

MORTE CELLULARE
I meccanismi di signaling

Pathway estrinseca

Pathway intrinseca

MORTE CELLULARE
Che cosa succede quando l’apoptosi non funziona?

Danni ischemici
(infarto miocardico, ictus)
Epatopatie indotte da tossici
(alcool)

MORTE CELLULARE
apoptosi e tumorigenesi

MORTE CELLULARE
apoptosi e tumori

n  Molecole anti-apoptotiche iperespresse nelle cellule tumorali


(bcl-2, bcl-XL, IAP)

n  Molecole pro-apoptotiche “spente” trascrizionalmente nelle


cellule tumorali (caspasi 8, fas, TRAIL)

n  Pathway anti-apoptotici “ipertrofici” nelle cellule tumorali (NF-


kB, Akt)

n  Pathway pro-apoptotici “atrofici” nelle cellule tumorali (p53)

MORTE CELLULARE
apoptosi e tumori

MORTE CELLULARE
apoptosi e sistema immunitario

continuo controllo omeostatico del SI è bilancio crescita/


espansione vs delezione

apoptosi: forma più comune di morte delle cellule del SI

•  per eliminare le cellule autoreattive


maturazione del repertorio linfocitario

•  in seguito a cessazione della produzione di


citochine da cui i linfociti dipendono
downregolazione della risposta immune

MORTE CELLULARE
apoptosi e sistema immunitario

risposta immunitaria

•  espansione di cloni di cellule B e T, specifici per l’antigene


•  produzione di citochine che supportano la vitalità di tali cloni

terminazione

•  assenza dell’antigene è mancata occupazione del recettore


•  cessazione della produzione di citochine

Linfociti T è attivazione Fas/FasL e TNF-R1/TNFα


Linfociti B è attivazione pathway mitocondriale (BCR-
mediata)
MORTE CELLULARE
apoptosi da linfociti T citotossici

n  Fas/FasL
n  Formazione di canali di perforina nella cellula bersaglio, e
secrezione di granuli contenenti Granzima B
n  Granzima B attiva direttamente le caspasi esecutrici del
programma apoptotico
MORTE CELLULARE
apoptosi e malattie autoimmuni
mutazioni lpr e gld
n lpr: lymphoproliferative
CG
n lpr : allelic to lymphoproliferative
n gld: generalized lymphoproliferative disease

Disordini complessi del SI con linfoadenopatia e autoimmunità con


quadro clinico simil-LES e accumulo cellule T aberranti

n lpr: scarsi livelli di Fas (difetto di splicing del mRNA)


CG
n lpr : —|trasmissione segnale apoptotico
(mutazione puntiforme nel Death Domain di Fas)
gld: interazione difettiva del FasL con il recettore
n 

(mutazione puntiforme nel C-term di FasL)

MORTE CELLULARE
ALPS, autoimmune lymphoproliferative syndrome

n  Type Ia: disfunzione di Fas (eterozigote)


n  Type Ib: disfunzione di FasL

Massiccia linfoadenopatia non maligna


Aumento e alterazioni nei linfociti T
Severa autoimmunità

MODELLI SPERIMENTALI di autoimmunità:


aumento della resistenza all’apoptosi e dalla persistenza di
cellule T autoreattive

MORTE CELLULARE
Artrite reumatoide
•  malattia sistemica autoimmune
•  degenerazione articolare con infiammazione e proliferazione
della membrana sinoviale
•  difetti nella regolazione dell’apoptosi dei diversi tipi cellulari
implicati nella patogenesi

- Fas e FasL costitutivamente espressi nelle cellule


sinoviali in corso della malattia

- sinoviociti relativamente resistenti all’apoptosi ( livelli di


Bcl-2, Bcl-XL, Survivin alti nei sinoviociti)

MORTE CELLULARE
MODELLI SPERIMENTALI DI ARTRITE INFIAMMATORIA
(modelli murini)

Ø  amministrazione intra-articolare di anticorpi che stimolano il


sistema Fas/FasL è marcato aumento dell’apoptosi di sinoviociti
e mononucleati accompagnato da rapido miglioramento clinico
dell’infiammazione articolare

Ø  trasferimento intra-articolare di FasL è é apoptosi sinoviociti (ma


con qualche danno anche ai condrociti)

Ø  trasferimento intra-articolare di FADD è é apoptosi sinoviociti ma


con minor danno ai condrociti

MORTE CELLULARE
ARTRITE REUMATOIDE (AR) O POLIATERITE CRONICA

L'artrite reumatoide è una poliartrite infiammatoria cronica e


progressiva a carico delle articolazioni sinoviali a patogenesi
autoimmunitaria.

Si differenzia dall'osteoartrosi perchè interessa le articolazioni sinoviali


e non la cartilagine e colpisce con meno frequenza e in età più
giovane rispetto all'osteoartrosi.

Sono più colpite le donne (rapporto 3:1). Interessa l'1-2% della


popolazione, il numero dei casi aumenta con l'età, infatti è colpito il
5% delle donne oltre i 55 anni.

L'esordio si osserva al termine della adolescenza o tra la 4^ e la 5^


decade di vita, un secondo picco si osserva tra i 60 e 70 anni. Una
variante precoce dell'AR è costituita dall'artrite reumatoide
dell'infanzia.

77MORTE CELLULARE
ARTRITE REUMATOIDE (AR) O POLIATERITE CRONICA

L'AR è una malattia infiammatoria cronica della sinovia, ma può


interessare anche le strutture articolari (borse, legamenti, ecc.).

L'infiammazione di tali mucose provoca dolore, rigidità, gonfiore,


calore e rossore. A questi problemi si possono aggiungere: febbre,
anemia, affaticamento e perdita di peso.

Colpisce prevalentemente le articolazioni, ma può coinvolgere anche


il sistema nervoso, l’apparato respiratorio, l’apparato
cardiocircolatorio ed il sangue. Le articolazioni colpite possono
perdere la loro struttura e la capacità di eseguire movimenti normali.

Pertanto un dolore persistente, accompagnato da gonfiore, in più di


un'articolazione su entrambe le parti del corpo potrebbe far pensare
ad un'attacco di AR.

78MORTE CELLULARE
ARTRITE REUMATOIDE (AR) O POLIATERITE CRONICA

Eziologia

Non si conosce la causa certa dell’AR, ma sicuramente c’è


un'influenza genetica (associazione con antigeni del complesso MHCII
e in particolare HLA-DR1 e HLA-DR4).
Importante anche la positività per circa l'80% dei pazienti del fattore
reumatoide FR, dimostrabile in laboratorio con la determinazione di
anticorpi di tipo IgM anche se possono essere presenti anticorpi di tipo
IgA e IgG.
Più recentemente è stato scoperto anche un secondo marcatore
diagnostico cioè l'anticorpo anti-peptidi ciclici citrullinati, più
specifico del precedente.
Forse nella malattia è implicato un coinvolgimento del Virus di Epstein-
Barr o il micobatterio della TBC.

79MORTE CELLULARE
ARTRITE REUMATOIDE (AR) O POLIATERITE CRONICA

Patogenesi

La sinovia è una membrana di origine mesenchimale formata da


sinoviociti di tipo 1 (macrofagico) e di tipo 2 (fibrinoide) che nella
malattia va incontro a iperplasia e ipertrofia.

La sinovia cresce in spessore (normalmente è costituita da 2 o al


massimo 3 strati di cellule che nella malattia diventano 7 o più) e si forma
così il panno sinoviale che comincia a erodere perifericamente la
cartilagine.

Contemporaneamente i polimorfinucleati si spostano nel liquido sinoviale


e linfociti T, B e plasmacellule a livello della sinovia formano un tessuto
simil linfonodale.

Le cellule del panno sinoviale assumono un aspetto simil-neoplastico:


non risentono dell'inibizione da contatto e arrivate a contatto con l'osso
lo erodono.
80MORTE CELLULARE
ARTRITE REUMATOIDE (AR) O POLIATERITE CRONICA

Clinica
1.Dolore
2.Tumefazione
3.impotenza funzionale delle articolazioni (tipicamente interfalangea prossimale
o metacarpofalangea)
Se l'infiammazione colpisce anche i tendini si avranno manifestazioni cliniche
diverse:
"dito a collo di cigno" con iperestensione della 2° falange e flessione della 3°;
"dito a bottone in occhiello" con flessione della 2° falange e iperestensione della
3°;
"dito a martello" con una lesione del tendine estensorio che può determinare
flessione fissa della falange distale.

Caratteristica è la cisti di Baker a livello del cavo popliteo che può rompersi
creando un ematoma simile a quello che si ha in seguito alla trombosi venosa
profonda.
81MORTE CELLULARE
ARTRITE REUMATOIDE (AR) O POLIATERITE CRONICA

Clinica

La malattia è sistemica quindi può coinvolgere anche altri organi e apparati.

Tipici sono i noduli reumatici sottocutanei che possono formarsi anche a livello
polmonare.
Ci può essere fibrosi polmonare, pleurite e pleuropericardite.
A livello cardiaco inoltre ci può essere un'accelerazione dell' aterosclerosi delle
coronarie.
A livello oculare si può avere xeroftalmia, uveiti e scleriti.
Infine si ha un aumento della VES, PCR, febbre e malessere generale.

82MORTE CELLULARE
ARTRITE REUMATOIDE (AR) O POLIATERITE CRONICA

Diagnosi

E’ importante una diagnosi precoce perchè proprio nei primi mesi di malattia si
osserva l'insorgenza di danni sostanziali ed irreversibili. Inoltre nei primi due anni di
malattia successivi alla diagnosi, i danni risultano particolarmente severi.

La compromissione delle articolazioni comporta una limitazione della mobilità


che può sfociare in invalidità e successiva morte prematura.

La diagnosi precoce inoltre permette un efficace e precoce trattamento


farmacologico.

83MORTE CELLULARE
ARTRITE REUMATOIDE (AR) O POLIATERITE CRONICA
Diagnosi
Criterio clinico: è necessaria la presenza di almeno 4 di questi criteri per poter
formulare una diagnosi di probabilità di artrite reumatoide:
1.rigidità mattutina della durata di almeno 1 ora,
2.artrite a livello di 3 o più articolazioni,
3.artrite delle articolazioni della mano,
4.artrite simmetrica,
5.noduli reumatoidi cutanei,
6.positività al test Fattore Reumatoide (FR),
7.alterazioni radiologiche.
I tests diagnostici più utili per la diagnosi di artrite reumatoide sono:
i) anticorpi anti citrullina (CCP), elevatissima specificità e sensibilità diagnostica
ii) Fattore Reumatoide
iii) Ves
iv) PCR
84MORTE CELLULARE
ARTRITE REUMATOIDE (AR) O POLIATERITE CRONICA

Terapia

Il trattamento è su base farmacologica.

Vengono somministrati:
Adalimumab, 40 mg ogni due settimane, insieme al metotrexato
(immunosoppressore).
L'adalimumab è un anticorpo monoclonale che ha diversi effetti sul TNF-a,
fattore di necrosi tumorale alfa, citochina pro-infiammatoria, modificando la sua
risposta biologica

Infliximab, anticorpo monoclonale che inibisce il TNF-α, 3 mg da ripetere dopo


3/6 settimane dalla prima infusione.

85MORTE CELLULARE
sclerosi multipla
ASPETTI CLINICI
•  Malattia neurologica più frequente del giovane adulto
• Infiammazione della sostanza bianca del CNS con successiva demielinizzazione
Principali manifestazioni cliniche
• debolezza, paralisi, con peggioramenti e remissioni (a poussées)

•  demielinizzazione del SNC


•  mielina e oligodendrociti è target di reazione infiammatoria è
fibrosi e formazione di placche è morte degli oligodendrociti
•  le cellule responsabili del danno tissutale: cellule T autoreattive
•  Fas espresso negli oligodendrociti e bassi livelli di FasL
presenti nella microglia (macrofagi del CNS)

Ø  aumento di Fas e FasL in campioni di pazienti affetti da MS


Ø  sistema Fas/FasL coinvolto in un modello sperimentale di
MS murino (Encefalomielite Allergica Sperimentale, EAS)
MORTE CELLULARE
malattie autoimmuni della tiroide

MORTE CELLULARE
apoptosi e AIDS

•  infezione da HIV responsabile della deplezione dei


linfociti T CD4+ è immunodeficienza

•  morte sia dei linfociti T infettati che non infettati

•  multipli meccanismi diretti inducono morte dei linfociti T

•  ulteriore livello di complessità: disregolazione della


produzione di citochine durante la progressione della
malattia è influenza sulla risposta apoptotica

MORTE CELLULARE
apoptosi e AIDS: morte dei linfociti T infettati

•  formazione di sincizi
l’infezione di una singola cellula ne provoca la fusione
con quelle vicine (fasi tardive dell’infezione)
•  lisi ad opera di CTL
•  effetto citopatico diretto è permeabilità di membrana
- vescicolazione continua dei virioni neoformati
- effetto diretto di Vpu (HIV-1 accessory protein)
•  stato pro-apoptotico della cellula infettata
- proteasi di HIV è clivaggio Bcl-2
- Tat è éé Casp-8 e Bax , êê Bcl2
- Nef è éé Fas e FasL

MORTE CELLULARE
apoptosi e AIDS: morte dei linfociti T non infettati

rilascio di proteine virali dalle cellule infettate

•  gp120Env è CD4: attivazione incompleta (1 solo segnale) è


Activation-Induced Cell Death (AICD)
è Fas-dipendente (é Fas e FasL, ê FLIP)
è Fas-indipendente (é Bax, ê Bcl-2)

•  Tat e Nef (inducono apoptosi anche nei neuroni)

MORTE CELLULARE
apoptosi e malattie neurodegenerative

Caratteristica comune: perdita neuronale progressiva


Fenotipi diversi a seconda del tipo neuronale perso

- sclerosi laterale amiotrofica (SLA) : motoneuroni spinali e corticali è


riduzione massa e potenza muscolare
- morbo di Alzheimer (Alzheimer disease, AD): neuroni ippocampali, settali
e corticali è riduzione memoria a breve termine e funzioni cognitive
-  morbo di Parkinson (Parkinson disease, PD): neuroni del locus ceruleus è
povertà e lentezza di movimenti accompagnata da rigidità muscolare

Fenotipo complesso è progressiva perdita neuronale + disfuzione


neuronale (diminuzione del corpo neuronale, atrofia dendritica, riduzione
assonica è riduzione funzione sinaptica e complessità connessioni
interneuronali
MORTE CELLULARE
apoptosi e malattie cardiache
INFARTO
§  12-24 hs seguenti l’infarto è 5-30% cardiomiociti apoptotici (a.acuta)
§  fino a 6 mesi (e oltre) è bassi livelli di apoptosi cronica nelle aree
circostanti (ç danno da ischemia/riperfusione)

fenotipo area infarto

Bid KO - 63%
Bcl2 tg - 50%
C9DN tg - 68%
lpr - 62%

§  < apoptosi = < danni funzionali


MORTE CELLULARE
scompenso cardiaco

§  può essere conseguenza a lungo termine di un infarto

§  caratterizzato da cardiomiopatia dilatativa e disfuzione contrattile

§  topi C8* tg è livelli molto bassi di apoptosi (23 miociti/105) è

cardiomiopatia dilatativa letale

§  blocco apo in topi C8* tg —| cardiomiopatia dilatativa letale

MORTE CELLULARE
apoptosi come target di terapia molecolare

Strategie pro-apoptotiche
tumori
malattie autoimmuni di tipo linfoproliferativo (ALPS)
artrite reumatoide

Strategie anti-apoptotiche
diabete autoimmune
tiroidite di Hashimoto
AIDS
malattie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson, SLA)
ictus
infarto

MORTE CELLULARE
p53 come target di terapia molecolare

•  conseguenze delle mutazioni di p53


- blocco normale funzione
- “dominant negative”
- “gain-of-function”

di solito p53 mt non lega il DNA -> no transattivazione target genes ->
no feedback negativo per mancato aumento di MDM2

nei tumori: (molto) alti livelli di p53 mt


nei tessuti normali: livelli molto bassi o assenti

CRITERIO DI SELETTIVITA’!

MORTE CELLULARE
MORTE CELLULARE
Bcl2 come target molecolare

Modulazione dell’espressione di Bcl2 -> fase molto avanzata di sviluppo,


(primi studi sperimentali su linee cellulari risalgono alla metà degli anni 90)

Studi preclinici xenotrapianti in topi SCID


§  vari tipi di linfomi e carcinoma mammario
Genasense + farmaco convenzionale -> remissione completa del tumore
§  melanoma
Genasense + farmaco convenzionale -> blocco crescita del tumore

Trials clinici (fase I e fase II)


§  linfoma, AML
Genasense -> remissione completa (anche su pazienti in stadi avanzati)
§  melanoma
§ Genasense + chemioterapia -> parziale remissione ( î 3x aspettativa di vita)

LIMITAZIONE: gli AS non superano la barriera ematoencefalica

MORTE CELLULARE
IAPs: targets ottimali

- inibitori endogeni delle caspasi


-  overespressi in molti tumori (leucemie acute e croniche, tumori
di prostata, polmone)
-  operano a livello molto distale nella pathway apoptotica -> bypass
di eventuali difetti nei meccanismi regolatori (p53mt,
overespressione Bcl2 o BclXL, mancanza di Bax)
-  evidenze sperimentali che il loro blocco (oligo AS, RNAi,
inibitori peptidici) -> induzione apoptosi oppure diminuzione
farmacoresistenza in vitro (linee cellulari) ed in vivo
(xenotrapianti tumorali in topi SCID)

MORTE CELLULARE
Antagonisti delle IAPs
INIBITORI DI XIAP

•  8 piccole molecole, non peptidiche identificate dallo


screening di quasi un milione di prodotti di sintesi
•  inducono apoptosi in un largo pannello di linee cellulari
tumorali ma non su cellule normali
•  apoptosi non influenzata dall’overespressione di BclXL
•  rallentano significativamente la crescita di xenotrapianti
tumorali in topi SCID senza tossicità per i tessuti normali

•  altra classe di piccole molecole non peptidiche sintetizzata di recente


in base a screening di librerie combinatoriali di composti chimici
•  solo biochimica e pochi dati in vitro (no in vivo)
MORTE CELLULARE
MORTE CELLULARE
TRAIL come target di terapia molecolare

§  in vitro: -> apoptosi in maniera potente e selettiva -> cellule infette


(virus) e trasformate ma non in cellule normali e non trasformate
§  in vivo: privo di tossicità anche ad alte dosi (studi preclinici su primati)
§  azione sinergica in combinazione con chemio- e radioterapia (anche su
pz che non rispondono ai singoli trattamenti)
§  molti chemioterapici inducono a livello trascrizionale DR4 e DR5

MORTE CELLULARE
Strategie anti-apoptotiche

MORTE CELLULARE
Inibitori di Bid

Topi Bid KO -> epatociti resistenti al modello sperimentale di epatite


fulminante (iniezione di αFas)
-> resistenti al modello sperimentale di ictus (occlusione
transiente arteria cerebrale media)
Ruolo cruciale di Bid nella morte neuronale -> sclerosi laterale amiotrofica

Approccio combinato RMN, molecular modeling e sintesi chimica -> BI-6C9


Piccola molecola organica che occupa la tasca idrofobica sulla superficie
di Bid -| attivazione membri antiapoptotici -|attivazione mitocondriale
MORTE CELLULARE
Blocco dell’oligomerizzazione di Apaf-1

- prerequisito per attivazione di Casp9


-  mediata dai NB domains e richiede ATP

-> NB pocket target ideale per sviluppare inibitori dell’attivazione


di Casp9

Nel genoma umano esistono altre 4 geni relati ad Apaf-1,


contenenti CARD domains e NB domains la cui funzione non è
ancora nota -> necessario caratterizzarli per poter finalizzare la
specificità degli inibitori

MORTE CELLULARE
Inibitori di caspasi

•  Potenziale campo d’applicazione molto più vasto degli inibitori di Bid e


dell’apoptosoma

In modelli animali concentrazioni subottimali di zVADfmk* proteggono da:


- ictus (ischemia focale transiente e permanente)
- infarto miocardico
- danno epatico
- shock settico
- SLA
e migliorano il decorso di:
- malattia di Huntington
- malattia di Alzheimer
*Z-VAD-FMK (carbobenzoxy-valyl-alanyl-aspartyl-[O-methyl]- fluoromethylketone) is a cell-permeant pan
caspase inhibitor that irreversibly binds to the catalytic site of caspase proteases and can inhibit
induction of apoptosis
MORTE CELLULARE
MORTE CELLULARE
MORTE CELLULARE

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