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Bilancio beneficio/danno: Questi studi, sebbene con le suddette limitazioni, evidenziano un effetto
detrimentale della radioterapia post-operatoria sulla sopravvivenza globale dei pazienti affetti da NSCLC in
stadio I-II radicalmente operati. Per queste ragioni il rapporto beneficio/danno appare sfavorevole.
stadio II del 40-60%, mentre nello stadio III è del 20-40% [189]. La cinetica delle riprese di malattia
presenta un picco intorno al nono mese dopo l’intervento e due picchi successivi alla fine del secondo e
del quarto anno [190]. Sebbene si stimi un rischio di ricaduta tra 6% e 10% per persona/anno nei primi 4
anni dopo chirurgia e 2% dopo il 4 anno [191], alcuni dati suggeriscono che il rischio di ricaduta dopo il
quinto anno persiste ed è stimabile tra il 3,5% e il 15% [192]. Il pattern di ricaduta si diversifica a seconda
del tempo, con ricadute locali nei primi due anni e con un tasso di ricadute a distanza che aumenta dopo il
6.1 Imaging
La sorveglianza con imaging dopo trattamento curativo è utile solo se l’individuazione di una recidiva
locale o metastatica o di un tumore primitivo metacrono sia suscettibile di trattamento attivo. I dati
disponibili a favore dell’imaging TC periodico sono non conclusivi. Tuttavia, appare ragionevole
suggerire l’esecuzione periodica di una TC torace con mdc per i pazienti potenzialmente suscettibili di un
pazienti unfit/anziani o comunque non suscettibili a successivi trattamenti attivi, tale esame può essere
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LINEE GUIDA
NEOPLASIE DEL POLMONE
2020
sostituito con una TC torace senza mdc o con una semplice radiografia del torace. La frequenza suggerita
dell’imaging è semestrale nei primi due anni e annuale successivamente. Dopo i primi due anni la TC può
Vi sono popolazioni di pazienti selezionate, per le quali una sorveglianza broncoscopica potrebbe essere
utile: queste includono i pazienti con neoplasie centrali, visibili alla broncoscopia diagnostica, i pazienti
con alto rischio di recidiva del moncone (margini chirurgici < 1 cm) e i pazienti con sedi bronchiali di
displasia o carcinoma in situ. In questi pazienti la percentuale di recidive asintomatiche del moncone
evidenziabili con una broncoscopia eseguita ad un anno dall’intervento è dell’ordine del 4% [194].
Sebbene non siano disponibili dati relativi al vantaggio in sopravvivenza, l’esecuzione di una
Al congresso ESMO (European Society of Medical Oncology) del 2017 sono stati presentati i risultati di
uno studio randomizzato di fase 3 (IFCT-0302) che confrontava 2 diverse modalità di follow-up in
pazienti radicalmente operati per NSCLC stadio IIIA (IV edizione TNM) [195]. I pazienti venivano
randomizzati ad un follow-up definito “minimale”, che consisteva in visite cliniche e radiografie del
torace semestrali per i primi 2 anni ed in seguito annualmente, fino al quinto anno dalla chirurgia, ed un
follow-up “massimale”, che prevedeva visite cliniche e TC torace/addome con mdc anche in questo caso
semestrali per i primi 2 anni ed in seguito annuali fino al quinto anno. In caso di carcinomi squamosi o a
insieme alla TC. L’obiettivo primario dello studio era quello di dimostrare un aumento significativo nella
sopravvivenza in presenza di follow-up “massimale”, mentre la sopravvivenza libera da malattia era tra
gli obiettivi secondari. Tra gennaio 2005 e novembre 2012, 1775 pazienti sono stati randomizzati ad un
follow-up “massimale” (N = 887) o “minimale” (N = 888). La maggior parte dei pazienti arruolati aveva
uno stadio clinico I-II (82% in ciascun braccio). I risultati non hanno dimostrato nessuna differenza in
sopravvivenza mediana tra il follow-up “massimale” e quello “minimale” (123.6 mesi versus 99.7 mesi;
HR=0.94, IC 95% 0.81-1.08; P = 0.37), mentre vi era un trend verso una sopravvivenza libera da malattia
significativamente peggiore per il braccio “massimale” rispetto a quello “minimale” (59.2 mesi versus
non raggiunta; HR=1.13 IC 95% 0.99-1.30; P = 0.07). Un’analisi esploratoria a partire dai 2 anni dalla
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