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LINEE GUIDA

NEOPLASIE DEL POLMONE


2020

Figura 2. Algoritmo per la valutazione della riserva cardiopolmonare in pazienti candidati a resezione
polmonare per tumore del polmone.
Modificato da: Brunelli A, Kim AW, Berger KI, et al Physiologic evaluation of the patient with lung cancer being considered for resectional surgery:
diagnosis and management of lung cancer, 3rd ed: American College of Chest Physicians Evidence-Based Clinical Practice Guidelines Chest.
2013;143: e166S-e190S.

Dopo valutazione cardiologica: ppoFEV1%


Basso rischio o ppoFEV1% >60% & ppoDLCO% >60%
ppoDLCO%
pazienti compensati sotto trattamento
•ppoFEV1% o ppoDLCO% <60%
ppoFEV1% o ppoDLCO% <30% predetto pred
•ppoFEV1% <30% pred &
ppoDLCO% <30% pred

VO2 max <35% pred. o CPET: VO2 max VO2 max >75%
<10 ml/Kg/min pred. o
>20 ml/Kg/min Stair climb test o
shuttle walk test
VO2 max 35-75%
pred. o
10-20 ml/Kg/min
SCT>22 m o
SWT<400 m
RISCHIO MODERATO
Resezione fino alla
estensione calcolata

ALTO RISCHIO
Lobectomia e Pneumonectomia
non sono raccomandate;
considerare altre opzioni
terapeutiche BASSO RISCHIO
Resezione polmonare fino a
pneumonectomia

SCT<22 m o SWT <400 m

5.1.3 Opzioni chirurgiche

Un’accurata valutazione multidisciplinare rappresenta il corretto iter per qualsiasi paziente affetto da NSCLC

in stadio precoce, con discussione obiettiva di tutte le diverse opzioni a disposizione e rispettive morbilità,

dei potenziali risultati. La lobectomia associata a linfoadenectomia ilo-mediastinica rappresenta l’approccio

chirurgico standard nel tumore del polmone. La segmentectomia anatomica è accettabile unicamente per

pazienti con lesioni non solide a “vetro smerigliato” (Ground Glass Opacities: GGO) o per stadi molto

precoci (Tis o T1a). Infatti, le lesioni che si presentano alla TAC come GGO spesso configurano la presenza

di un adenocarcinoma in situ o minimamente invasivo. La determinazione del profilo prognostico di questi

tumori ha permesso di ipotizzare l’efficacia di trattamenti chirurgici sublobari con elevatissime percentuali di

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cura [148]. Le lobectomie con procedimenti ricostruttivi mediante broncoplastica (sleeve lobectomy) o

plastica dell’arteria polmonare sono indicate in casi selezionati e possono evitare efficacemente la

pneumonectomia. Nei casi in cui la lesione non sia passibile di lobectomia o in presenza di un significativo

sconfinamento trans-scissurale, è indicata la pneumonectomia, sempre se fattibile da un punto di vista

funzionale. Nei pazienti con importante deficit funzionale e lesione favorevole per dimensioni, stadio e

topografia, è possibile eseguire una resezione sublobare anatomica (segmentectomia tipica) associata

comunque a linfoadenectomia ilo-mediastinica o almeno a sampling sistematico linfonodale [149].

Dal punto di vista tecnico, nel passato decennio, sono state sviluppate procedure e tecnologie che hanno reso

la chirurgia mininvasiva (video-toracoscopica o robotica) applicabile alle resezioni polmonari maggiori

[150,151]. L’impiego della lobectomia in videotoracoscopia (VATS) è una valida alternativa al tradizionale

approccio toracotomico. Fra i vantaggi dell’approccio robotico: la visualizzazione tridimensionale, gli

strumenti articolabili e la facilità ergonomica. La lobectomia robotica evidenzia peraltro ottimi risultati sia

per morbilità, che per mortalità postoperatoria. [152]. La chirurgia robotica presenta alcune limitazioni, tra

cui tempi di preparazione più lunghi, maggiori costi, assenza di risposte tattili e necessità di attrezzature

dedicate e formazione del personale.

Quesito 3: Nei pazienti con NSCLC in stadio clinico I la lobectomia dovrebbe essere
eseguita con approccio mini-invasivo o toracotomico?

Una meta-analisi di trials randomizzati e non randomizzati con o scopo di valutare la sicurezza a l’efficacia

della VATS lobectomia ha evidenziato, su 21 studi selezionati e 2,641 pazienti (1,391 pazienti nel braccio

VATS e 1,250 pazienti nel braccio toracotomico), l’assenza di differenze statisticamente significative tra

lobectomie VATS e toracotomiche in temini di perdite aeree prolungate postoperatorie (P < 0.71), aritmie (P

<0.86), polmoniti (P <0.09), e mortalitá (P <0.49). La VATS non ha dimostrato differenze statisticamente

significative nelle recidive locoregionali (P <0.24), se comparata con il braccio toracotomico. Inoltre ha

evidenziato un miglioramento della sopravvivenza a 5 anni in pazienti sottoposti a VATS lobectomy per

stadio I, rispetto all’approccio toracotomico [153]. Una propensity-matched analysis multicentrica condotta

su oltre 1000 pazienti, descrive una minore incidenza di complicanze maggiori per le lobectomie VATS,

rispetto a quelle toracotomiche [154]. Le recenti linee guida dell’American College of Chest Physicians

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