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LINEE GUIDA

NEOPLASIE DEL POLMONE


2020

situazioni si ritiene che possa essere limitato ai primi cinque anni successivi al trattamento primario. Si

consiglia, in ogni caso, che ciascun centro stabilisca la durata del follow-up specialistico e che, a seguire,

il paziente possa eseguire i controlli richiesti seguito dal proprio medico curante.

Si raccomanda, infine, che ogni centro definisca modalità agevoli di rientro nel circuito specialistico in

caso di sospetta o accertata ripresa di malattia.

Procedura Raccomandazione Livello di Forza della


evidenza Raccomandazione
SIGN
Esame clinico Dopo il termine del trattamento primario, specie se 4 Positiva forte
questo include la radioterapia e/o la chemioterapia
si raccomanda uno stretto controllo clinico del
paziente fino alla remissione delle tossicità acute,
ogni 3-6 mesi nei primi due anni e ogni anno
successivamente.
TC torace con Ogni 6 mesi nei primi due anni e annuale 3 Positiva debole
m.d.c. successivamente, fino al 5° anno. Dopo i primi due
anni la TC può essere eseguita senza mdc. Nei
pazienti unfit, anziani o comunque non suscettibili
di successivi trattamenti attivi può essere sostituita
con una TC torace senza mdc.
Broncoscopia Dopo chirurgia di una neoplasia centrale, visibile 3 Positiva debole
alla broncoscopia diagnostica, con alto rischio di
recidiva del moncone (margini chirurgici < 1 cm) o
presenza di displasia o carcinoma in situ:
broncoscopia ad un anno dall’intervento.
Spirometria A 4-8 settimane dal termine del trattamento 4 Positiva debole
completa con primario.
valutazione della
diffusione del CO
Survivorship care Mettere a disposizione strumenti per favorire 1 Positiva forte
l’astensione dal fumo e l’adozione di stili di vita
salutari.
Vaccinazione anti-influenzale annuale e
vaccinazione anti-pneumococcica.
L’esecuzione della TC dopo il 5° anno non è
suggerita routinariamente. In ogni caso andrebbe
eseguita una TC a basse dosi senza mdc.
Procedure non In assenza di indicazioni cliniche i seguenti esami 4 Positiva forte
raccomandate sono “sconsigliati”: PET/TC con FDG, ecografia
addominale, ecocardiografia, imaging del sistema
nervoso centrale; CEA o altri marcatori

7. Trattamento della malattia localmente avanzata

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La complessità della gestione delle neoplasie localmente avanzate e l’esigenza di trattamenti multimodali

richiede che questi casi siano gestiti in tutte le fasi decisionali terapeutiche da un gruppo multidisciplinare e,

ove possibile, anche nell’ambito di sperimentazioni cliniche.

Nella valutazione accurata del paziente con neoplasia in stadio localmente avanzato in un contesto di

multidisciplinarietà vanno compresi: valutazione delle condizioni cliniche generali, dell’estensione della

malattia (IIIA versus IIIB o IIIC), della presenza di alterazioni molecolari target (stadio IIIB, N3 o IIIC),

della funzionalità respiratoria, dei parametri dosimetrici radioterapici in termini di predizione di tossicità

polmonare (V20, mean lung dose) ed esofagea. Va inoltre fornita al paziente una esauriente informazione in

merito ai benefici e al profilo di tollerabilità delle diverse opzioni terapeutiche.

7.1 Malattia localmente avanzata resecabile

7.1.1 Terapia chirurgica

Le possibilità della terapia chirurgica nella malattia localmente avanzata dipendono dall’entità di estensione

del tumore primario, dal livello di interessamento linfonodale e dal grado di risposta ad eventuali terapie di

induzione

Gli stadi IIIA-IIIB rappresentano un gruppo eterogeneo, poiché comprendono scenari clinici profondamente

diversi tra loro sia in termini prognostici che terapeutici: IIIA (T3-T4, N1; T1-T2, N2); IIIB (T3-T4, N2; T1-

T2, N3). Infatti, se il trattamento della maggioranza di pazienti con malattia N1 può essere assimilato a

quello degli stadi precoci, e il trattamento della maggioranza dei pazienti con malattia N3 può essere

assimilato a quello dello stadio IIIC, la gestione della malattia N2 risulta certamente più complessa e

variegata. In questo caso infatti, la prognosi è diversa se la colonizzazione linfonodale interessa un solo

linfonodo in una singola stazione “favorevole” (R4,5), se sono interessate più stazioni o se la diffusione

linfonodale è extranodale o “bulky”.

In particolare, i pazienti con malattia cN2 resecabile sono quelli con T1-T3 e un interessamento metastatico

di una singola stazione mediastinica in sede favorevole, non “bulky”. Per definire questa condizione è

necessaria una conferma patologica invasiva preoperatoria e uno staging patologico negativo sulle altre

stazioni del mediastino. In queste condizioni sono ammesse diverse opzioni:

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