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relazione ai cutoff clinicamente rilevanti (≥ 50% per la prima linea di trattamento e ≥1% per la seconda
linea di trattamento). Dati i criteri su cui si basa il TPS, non è necessario riportare nel referto le
informazioni relative all’intensità di colorazione (es. 1+, 2+, 3+), perché va considerata positiva anche
una cellula che presenta una colorazione parziale di membrana e di bassa intensità per PD-L1. Ove
possibile, è preferibile riportare anche una stima puntuale della percentuale di espressione di PD-L1
Per quanto riguarda la valutazione dei biomarcatori molecolari approvati per la pratica clinica per i
pazienti affetti da NSCLC, l’impiego del sequenziamento genico di nuova generazione è consigliabile
rispetto alle tecnologie convenzionali data la disponibilità di materiale limitato per l’esecuzione dei test di
EGFR e BRAF, che le traslocazioni a carico di ALK e di ROS1. Si precisa, però, che il sequenziamento
genico di nuova generazione, data la complessità insita della tecnica, deve essere implementato in centri
preparati alla gestione del campione, per non sacrificare l’analisi di altri marcatori predittivi di risposta
L’impiego di ampi pannelli in NGS, che analizzano simultaneamente un elevato numero di geni (in
aggiunta a EGFR, ALK, ROS1, BRAF) è da ritenersi una procedura da valutare esclusivamente
nell’ambito di studi clinici ed in centri ad elevata specializzazione e non come approccio up – front in
pratica clinica. Ad oggi non vi sono infatti indicazioni (registrazione e /o rimborsabilità) in merito da
parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Soltanto dopo aver valutato lo stato dei marcatori
approvati in pratica clinica (EGFR, ALK, ROS1, BRAF e PD – L1) andrebbero potenzialmente valutati
ulteriori biomarcatori, qualora si voglia considerare l’eleggibilità del paziente in studi clinici.
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LINEE GUIDA
NEOPLASIE DEL POLMONE
2020
ricostruire accuratamente la storia clinica (comprese abitudine tabagica, comorbidità, perdita di peso,
performance status, familiarità per neoplasie) ed eseguire un esame fisico approfondito del paziente. La fase
diagnostica e la successiva stadiazione clinica richiedono l'impiego razionale delle metodiche di imaging e
Se il sospetto di neoplasia è stato posto sulla base di una radiografia del torace, l’approfondimento
successivo con metodiche di imaging deve prevedere l’esecuzione di una TC (possibilmente con mezzo di
contrasto, salvo controindicazioni assolute) del torace e dell’addome superiore, così da verificare nella stessa
seduta l’eventuale interessamento di altri organi, quali fegato e surreni [112, 113]. Più discussa è
l’opportunità di includere fin dall’inizio dell’iter diagnostico l’esame TC dell’encefalo nei pazienti
clinicamente asintomatici (l’esame è comunque consigliato, secondo la pratica corrente nel nostro paese,
nelle istologie non-squamose, e/o nei casi in cui la stadiazione non evidenzi una malattia al primo stadio)
[112, 113]. Nei casi in cui la TC non evidenzi la presenza di metastasi a distanza, la stadiazione con
metodiche di imaging deve essere completata con un esame 18F-FDG PET-TC (tomografia ad emissione di
Collateralmente, occorre verificare l'operabilità del paziente in rapporto alle sue condizioni mediche, in
La TC con mezzo di contrasto è l’esame di scelta per la stadiazione, poiché rispetto ad altri esami radiologici
è in grado di fornire informazioni adeguate per la definizione iniziale dei parametri T, N ed M (con eventuali
esami complementari) [112, 113]. Le variabili da valutare nel sospetto di neoplasia includono: dimensioni
della lesione, forma, densità e accrescimento nel tempo. Le dimensioni della neoformazione sono
strettamente correlate al rischio di malignità, così come pure l’irregolarità del profilo. La densità della massa
può essere omogenea o disomogenea e varia da lesioni solide, a neoformazioni a “vetro smerigliato”o
parzialmente solide. L’accrescimento nel tempo, qualora dimostrato, si associa ad un alto rischio di
neoplasia. L’estensione dell’esame all’addome superiore nella stessa seduta aggiunge una spesa modesta, e
può identificare metastasi nel 10% circa dei pazienti. Tuttavia, la relativa frequenza di falsi positivi alla TC
(dovuti per lo più ad adenomi surrenalici o a cisti epatiche) richiede talvolta un ulteriore accertamento - con
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