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Quesito 6: Nei pazienti con NSCLC in stadio I-II radicalmente operato una radioterapia post-
operatoria è raccomandata rispetto alla semplice osservazione?
I dati ad oggi disponibili per valutare il ruolo della radioterapia adiuvante negli stadi I-II radicalmente operati
provengono da meta-analisi costantemente aggiornate, di cui la prima veniva pubblicata nel 1998 [187] e la
più recente nel 2016 [188]. Gli studi eleggibili includevano pazienti radicalmente operati per NSCLC in
stadio patologico I-III (compresi quindi pazienti pN2, la cui analisi non riguarda il presente paragrafo),
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LINEE GUIDA
NEOPLASIE DEL POLMONE
2020
La meta-analisi Cochrane 2016 ha inizialmente identificato 14 studi, tuttavia i dati individuali dei pazienti
sono stati resi disponibili solo per 11 di questi trials (ricerca degli studi aggiornata al 8 luglio 2016) e
l’analisi finale è stata condotta su 2343 pazienti. Sono stati analizzati i dati dell'88% dei partecipanti agli
studi selezionati. Gli outcomes analizzati comprendono la sopravvivenza globale, la sopravvivenza libera da
I risultati hanno confermato i dati delle meta-analisi precedenti, riportando un peggioramento della
sopravvivenza nei pazienti trattati con radioterapia adiuvante, con un HR di 1.18 (95% CI 1.07 to 1.31),
ovvero un aumento del rischio di morte pari al 18%. Tale dato si traduce in un effetto detrimentale del 5% a
due anni (95% CI 2%-9%) nei pazienti trattati con radioterapia, riducendo la sopravvivenza globale dal 58%
al 53%. L'HR complessivo relativo alla sopravvivenza libera da recidiva, pari a 1,10 (IC 95% 0,99 a 1,21),
suggerisce un effetto potenzialmente negativo della radioterapia post-operatoria (PORT) (P = 0,07). L’analisi
della sopravvivenza libera da recidiva locale-regionale e a distanza evidenzia un beneficio a favore della sola
chirurgia (HR di 1,12 (IC 95% da 1,01 a 1,24); HR di 1,13 (IC 95%) 1,02-1,24, rispettivamente).
Il dato che sorprende maggiormente riguarda la sopravvivenza libera da recidiva loco-regionale. Come gli
autori stessi suggeriscono, il numero di recidive loco-regionali è minore nei pazienti trattati con PORT.
Tuttavia, essendo l’evento morte quello che maggiormente rappresenta gli eventi osservati, i risultati finali
sono in gran parte attribuibili alla sopravvivenza. Ciò suggerisce che la radioterapia riduce gli eventi di
recidiva e che l’aumento del rischio di morte potrebbe essere attribuibile ad altri meccanismi. A differenza
delle meta-analisi precedenti, in cui la PORT risultava più dannosa negli stadi precoci e nei pazienti con
minor interessamento linfonodale, in quest’ultimo lavoro, in cui l’analisi è stata condotta dopo
aggiornamento del TNM, questa osservazione perde di significatività. Anche gli autori del lavoro
suggeriscono peraltro che, nonostante l’inclusione di un numero maggiore di lavori, la nuova metodologia
applicata ha comportato l’esclusione di trial dedicati ad uno stadio specifico, con conseguente limitazione nel
Limiti: Il limite principale di tali meta-analisi riguarda la trasferibilità dei risultati ottenuti a causa dell’
inclusione di studi prevalentemente molto datati, condotti con differenti dosi totali, schemi di frazionamento
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