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Dott.

Mauro Madarena
Adenocarcinoma pancreatico: casistica personale su 17 pazienti trattati con MDB

Materiale e metodo

Si è voluto verificare la Sopravvivenza Media (SM) e l’andamento della Qualità di Vita (QL) di
17 pazienti affetti da Adenocarcinoma Pancreatico in fase avanzata (IV stadio), trattati dal
1997 ad oggi, con terapia Di Bella (MDB)*, sia come prima linea terapeutica (11 pazienti), sia
come seconda linea terapeutica in pazienti già trattati con chemioterapia ed in progressione di
malattia (6 pazienti). Tutti i pazienti erano inoperabili alla diagnosi ed in IV stadio.
La SM in mesi è stata calcolata, comunque, dalla diagnosi, evidenziando i due sottogruppi:
Pretrattati e Non Pretrattati.
La SM, sia Generale, sia dei due Sottogruppi, è stata messa a confronto con la SM ricavata dai
migliori studi internazionali pubblicati negli ultimi anni, sia per pazienti trattati con
chemioterapia, sia per i gruppi controllo trattati con la Migliore Terapia di Supporto (MTS).
La QL è stata valutata secondo la Scala di Karnofsky (Performance Status) e secondo l’Indice
di Dolore di Kersh-Hazra.
Le valutazioni sono state rilevate al Tempo Zero (inizio MDB), al 30° giorno di MDB ed al 60°
giorno di MDB, individuando 3 Macroclassi:
1° - QL Migliorata: quando si è riscontrato nell’ambito delle tre misurazioni, miglioramento sia
del Performance Status, sia dell’Indice di Dolore;
2° - QL Stabile: quando si è riscontrato o stazionarietà dei due parametri valutati, o
miglioramento di uno solo di essi;
3° - QL Peggiorata: quando si è riscontrato il peggioramento di almeno uno dei due parametri
valutati.

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Risultati

Il follow up effettuato sui singoli pazienti (vedi anche Tabella 1), ci consente le seguenti
annotazioni:
- la sopravvivenza minima è stata di 5 mesi dalla diagnosi per 2 pazienti,
- la sopravvivenza massima è stata di 84 mesi dalla diagnosi per i paziente comunque non
considerato ai fini della SM in quanto aveva valori di Cromogranina A tra 300-400, quindi con
componente neuroendocrina rilevante.

Tabella 1 - Grafico di sopravvivenza per singolo paziente

dati generali

Tabella 2 – Sopravvivenza Media

Dati generali
Numero pazienti arruolati 17
Stadio malattia IV
Sopravvivenza media (mesi) 13,6

La SM generale è risultata essere di 13,6 mesi dalla diagnosi, versus i 6,5 mesi delle migliori
statistiche riferite a terapie antiblastiche e versus i 2,75 mesi delle migliori statistiche di SM
con MTS (migliore terapia di supporto).
I nostri dati sembrano quindi indicare nei pazienti comunque trattati con MDB* una
sopravvivenza media di almeno due volte i pazienti esclusivamente trattati con chemioterapia
e di quasi cinque volte rispetto ai pazienti trattati solo con terapia di supporto.

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Lo Studio dei due Sottogruppi, Pretrattati e Non Pretrattati, ci porta invece ad altre interessanti
riflessioni, infatti:

Tabella 3 – Pazienti pretrattati

Numero di pazienti arruolati 6

Sopravvivenza media in mesi 18,8

Mediane di riferimento 6,5

a) la SM dei pazienti trattati con MDB dopo i trattamenti convenzionali chemioterapici (tabella
3), è risultata essere di ben 18,8 mesi, versus i 6,5 mesi delle mediane di riferimento (3 volte
circa) e persino superiore alla SM Generale (tabella 2) del nostro studio (13,6 mesi). Dato che
ci indica i pazienti che hanno potuto effettuare sia i trattamenti convenzionali sia la terapia
MDB*, come quelli che hanno ottenuto la migliore Sopravvivenza Media,
b) la SM dei pazienti trattati solo con MDB (tabella 4) è risultata essere di 12,6 mesi e quindi
circa 2 volte rispetto alle mediane di riferimento per i pazienti trattati solo con chemioterapia
(6,5 mesi) e circa 4 volte rispetto ai trattati con solo terapia di supporto (2,75
mesi), ma, dato molto interessante, questo gruppo di pazienti ha avuto una SM di circa il 30%
inferiore al gruppo anche trattato con chemioterapia, come ben si evidenzia nella tabella di
confronto (tabella 5).

Tabella 4 – Pazienti non pretrattati

Numero di pazienti arruolati 11

Sopravvivenza media in mesi 12,6

Mediane di riferimento 2,75

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c) il numero di pazienti arruolati pretrattati, rappresentava comunque solo il 30% dei paziente
(6 su 17), dato che andrebbe attentamente studiato prima di rivalutare l’efficacia del
trattamento chemioterapico.

Tabella 5 – Confronto: pre/non pretrattati/ riferimento

Sopravvivenza media pretrattati 18,8

Sopravvivenza media non pretrattati 12,6

Sopravvivenza media di riferimento 6

Qualità di vita

La valutazione della Qualità di vita (QL) ha evidenziato come in pazienti usualmente molto
difficili da palliare, la MDB abbia dato un miglioramento della QL nel 65% dei casi, una
stabilizzazione del quadro sintomatologico nel 25% ed un prevedibile peggioramento solo nel
12% della nostra statistica (tabella 6), il tutto per un periodo di osservazione di 90 giorni.

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Tabella 5 – Valutazione qualità di vita

Numero pazienti 17

Miglioramento Q.L. 11

Stabilità Q.L. 4

Peggioramento 2

Conclusioni e commento

Il numero limitato di casi arruolati nella nostra casistica, la non appartenenza a determinati
“circoli culturali”, la mancanza della benedizione ufficiale di una qualche multinazionale del
farmaco, rappresenta come sempre un limite scientifico, che al solito darà, a chi vorrà leggere
questo lavoro con anacronistico preconcetto e settoriale rigore pseudoscientifico, argomenti
per sminuire l’evidenza del significato medico di questi dati.
Ci rimane comunque l’obbligo di evidenziare il valore dei risultati ottenuti considerando il tipo
di patologia trattata e soprattutto la stadiazione di malattia dei pazienti.
I dati esposti ci indicano chiaramente come la terapia immunobiologica che abbiamo voluto
valutare, cioè la cosiddetta Multiterapia Metodo Di Bella (MDB)*, abbia influito notevolmente
sia sull’incremento della sopravvivenza, sia sulla qualità di vita (QL) dei pazienti; ed in
particolar modo su quei pazienti che avevano già fatto chemioterapia.
In una patologia in cui vengono letti come risultati accettabili e, a volte con imbarazzante
enfasi, come risultati “buoni, incoraggianti, da perseguire” persino incrementi di sopravvivenza
media di pochi giorni, poter commentare sopravvivenze medie con incrementi di “molti mesi,
raddoppiate o addirittura triplicate” ci inorgoglisce, rincuora le nostre coscienze e nel contempo
amaramente ci sommerge di imbarazzanti domande su cecità oculari e/o neuronali e/o
gastrointestinali. Ancor più eclatante il tutto se letto alla luce delle risposte ottenute in termini
di Qualità di Vita, che vede soddisfatte le nostre aspettative medico-scientifiche e, soprattutto,
umane, nel 90% circa dei casi.
Nella speranza di aver offerto un piccolo contributo di Libertà, in questo nuovo medioevo
scientifico dove il ruolo della “Santa Inquisizione” è stata assunto dai Vassalli dello strapotere

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industriale, ringrazio tutti coloro che vorranno valutare questi dati semplicemente per quello
che sono.
* MDB: metodologia terapeutica oncologica ideata dal prof. Luigi Di Bella, fisiologo ricercatore
dell’Università degli studi di Modena, che a cavallo degli anni 1960-80, mise a punto un
metodo terapeutico per la cura dei tumori non citotossico, ma immunobiologico, basato:
- sull’effetto antiproliferativo ottenuto con l’inibizione di alcuni Grow Factors quali: GH,
Prolattina, Fattore Angiogenetico, ecc. (a ragione si può perciò definire il prof. Di Bella come il
“padre” della cosiddetta TARGET Therapy oggi tanto osannata), con la graduale immissione nei
suoi protocolli terapeutici di nuovi inibitori che vennero nel tempo prodotti e con l’auspicio di
veder prodotti tutti gli inibitori dei fattori di crescita conosciuti e soprattutto metodiche di
“mappatura dei recettori presenti sulle cellule neoplastiche di ogni singolo tumore”, per poter,
come spesso diceva il prof. Di Bella: “...cucire per ogni paziente un vestito su misura”.
Quindi terapia sulla base non solo di Istologia Morfologica, ma soprattutto sulla base di
Istologia Strutturale, Recettoriale, Molecolare.
- sull’effetto prodifferenziante esercitato da alcune sostanze farmacologiche quali: vit. A,
Retinoidi, vit.D3, ecc.
Effetto prodifferenziante che si traduce in una progressiva riduzione della capacità proliferativa
incontrollata e riconduce la cellula neoplastica sotto il controllo dei meccanismi
immunobiologici di regolazione della vita, crescita, moltiplicazione e morte fisiologica della
cellula stessa. Sostanze a cui il fisiologo modenese attribuiva, con la Melatonina, un ruolo di
primaria importanza anche nella prevenzione dei tumori.
- sull’effetto immunomodulante della Melatonina (coniugata con Adenosina al fine di formare
legami idrogeno che la rendono idrosolubile). Sostanza a cui il prof. Di Bella relegava un ruolo
fondamentale di “collante” delle varie azioni biologiche, per le proprietà di cronoregolazione
della catena ormonale, di amplificazione di effetti immunitari, di stimolazione della crasi
ematica, ecc. tanto importanti nelle patologie cronico degenerative e quindi anche tumorali da
fargli ripetutamente affermare che: “ ... la melatonina da sola non può curare nessun tumore,
ma senza melatonina è impossibile curare alcun tumore”.
- sull’effetto infine, ma non per importanza, delle sostanze che per prime furono utilizzate dal
prof. Di Bella nelle malattie cronico-degenerative quali coronaropatie, arteriosclerosi, diabete,
ecc. cioè gli Antiossidanti: vit. E, vit.C, EPA, DHA, Selenio-metionina.

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