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CAPITOLO 1

MALNUTRIZIONE E OBESITÀ
Massimo Bellini*

OBIETTIVI DIDATTICI
Conoscere i principali quadri clinici correlati a disordini alimentari.
Saper riconoscere e interpretare una condizione di malnutrizione e identificarne le cause.
Conoscere i meccanismi patogenetici del sovrappeso/obesità, le implicazioni cliniche e le principali
strategie terapeutiche.

Questa definizione attribuisce un ruolo importante


MALNUTRIZIONE/SOTTONUTRIZIONE alla presenza di una condizione infiammatoria di
Questo Capitolo tratta di alcuni disordini nutrizio­nali, qualsivoglia origine.
condizioni cliniche che vedono in una man­canza Si possono riconoscere, infatti, tre differenti sottoti-
o in un eccesso di energia e nutrienti un momento pi di malnutrizione:
patogenetico fondamentale. In accor­do con una una malnutrizione provocata da una patolo-
recente classificazione proposta dal­la Società Eu- gia infiammatoria concomitante
ropea di Nutrizione Clinica e Metabo­lismo (ESPEN) una malnutrizione provocata da una patolo-
possiamo definire la malnutrizione/sottonutrizione gia non infiammatoria concomitante
come una condizione clinica ca­ratterizzata da ca- una malnutrizione senza concomitante ma-
renza di introiti calorico-nutrizio­nali e il sovrappeso e lattia.
l’obesità come una condizione clinica caratterizza- In merito al primo sottotipo, malnutrizione provoca-
ta da un eccessivo apporto calorico. ta da una patologia infiammatoria concomitante,
La malnutrizione, che può essere provocata da l’infiammazione può a sua volta essere presente
condizioni quali il digiuno, differenti quadri patologi- in forma acuta, caratterizzata dalla presenza di
ci e dall’invecchiamento, costituisce il risultato di un un’intensa ma breve risposta infiammatoria o in for-
ridotto introito di nutrienti che determina primaria- ma cronica, in cui la risposta infiammatoria è meno
mente un’alterazione della composizione corporea intensa ma più prolungata. Esempi clinici della for-
(riduzione della massa magra) e della massa me- ma infiammatoria acuta sono i pazienti ricoverati
tabolicamente attiva che porta ad una riduzione in terapia intensiva per patologie o traumi, oltre ai
dell’attività fisica e mentale del paziente, con con- pazienti sottoposti ad interventi chirurgici maggiori.
seguente peggioramento delle condizioni cliniche. Al contrario, la forma infiammatoria cronica si
La definizione di malnutrizione è stata oggetto di identifica con la cachessia, definita come una
un ampio dibattito all’interno delle maggiori so- complessa sindrome metabolica associata ad
cietà scientifiche internazionali che si occupano di una patologia e caratterizzata da perdita di mas-
nutrizione (American Society for Parenteral and En- sa muscolare con o senza perdita di massa grassa,
teral Nutrition, ASPEN/ European Society for Paren- risultante in una perdita di peso. Questa condizio-
teral and Enteral Nutrition, ESPEN/ Società Italiana ne si verifica più frequentemente in pazienti con
di Nutrizione Artificiale e Metabolismo, SINPE). patologie terminali, complicate da una risposta
La Global Leadership Initiative on Malnutrition infiammatoria catabolica: neoplasie, broncop-
(GLIM) ha proposto una definizione che combina neumopatia cronica ostruttiva (BPCO), malattie
almeno uno dei parametri del fenotipo a) ad uno infiammatorie croniche intestinali, insufficienza
dei criteri etiologici al punto b): cardiaca e insufficienza renale.
a) perdita involontaria di peso, riduzione dell’in- La malnutrizione senza infiammazione costituisce
dice di massa corporea (IMC) o ridotta massa una condizione indotta da una patologia nella
muscolare quale l’infiammazione non costituisce un momen-
b) ridotta assunzione o assorbimento di cibo to patogenetico importante. Esempi di quadri
e patologie correlate all’infiammazione patologici appartenenti a tale categoria di mal-
acuta o cronica. nutrizione sono la disfagia, la sindrome dell’intesti-

L’autore ringrazia la Prof.ssa Monica Nannipieri per la sua preziosissima collaborazione.


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SEZIONE I ARGOMENTI INTRODUTTIVI DI GASTROENTEROLOGIA

no corto, patologie neurologiche come l’ictus, la MNA (Mini Nutritional Assessment): utile in par-
malattia di Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofi- ticolare per soggetti in età avanzata. Prevede
ca, le demenze e le patologie psichiatriche. la raccolta di dati anamnestici (appetito, calo
La terza forma, malnutrizione senza concomitan- ponderale, diagnosi di base, attività motoria,
te malattia, identifica condizioni caratterizzate da problemi neuropsichiatrici) associati al calcolo
mancanza di cibo (malnutrizione da fame), tipi- dell’IMC
che dei paesi in via di sviluppo, o da particolari MUST (Malnutrition Universal Screening Tool):
condizioni socioeconomiche o psicologiche, nelle questionario sviluppato dalla British Association
quali svolge un ruolo importante non solo l’appor- for Parenteral and Enteral Nutrition, che tiene
to calorico ma anche la qualità del cibo. conto dell’IMC, della percentuale di perdita di
Pur non esistendo un accordo univoco sulla defi- peso e della riduzione dell’introito calorico cor-
nizione dei criteri diagnostici di malnutrizione tra le relato alla malattia
società scientifiche internazionali (ASPEN/ESPEN/ NRS-2002 (Nutrition Risk Screening); strumento
SINPE), le linee guida ASPEN considerano diagnosti- per la valutazione del rischio di malnutrizione
ca la presenza di almeno due tra i seguenti fattori: in ospedale; comprende la perdita di peso, la
a) basso apporto energetico riduzione dell’introito calorico, l’IMC e la severi-
b) accumulo di liquidi tà della malattia di base.
c) diminuzione della forza della mano Tutte le valutazioni fornite dai questionari com-
d) diminuzione della massa muscolare o del gras- prendono sia un’analisi delle cause (ridotto appor-
so sottocutaneo to nutrizionale, severità della patologia di base)
e) perdita di peso. sia delle conseguenze (perdita di peso, riduzione
Le linee guida ESPEN, sulla base della definizione dell’IMC) della malnutrizione. Pertanto, per defini-
sopra riportata, propongono due alternative dia-
re la migliore strategia terapeutica nei confronti
gnostiche:
di un paziente, soprattutto se ospedalizzato, insie-
a) un Indice di Massa Corporea (IMC) < 18,5 kg/m2
me alla valutazione della massa muscolare, delle
oppure
sue capacità cognitive e della efficacia del suo
b) una perdita di peso spontanea (>10% del peso
sistema immunitario, potrebbe essere necessario
iniziale indipendentemente dal tempo o >5%
associare quella relativa all’assunzione calorica/
negli ultimi tre mesi), associata a un IMC valu-
assorbimento e alla presenza di una condizione
tato in relazione all’età (<20 kg/m2 se <70 anni
infiammatoria sottostante.
o <22 kg/m2 per età superiori) o ad un indice di
massa magra (Fat-Free Mass Index, FFMI, otte- L’utilizzo di metodiche diagnostiche più comples-
nuto dividendo la massa magra per il quadra- se, quali la tomografia computerizzata (TC), la ri-
to dell’altezza) < 15 e 17 kg/m2, rispettivamente sonanza magnetica (RM), la PET e la densitome-
nelle donne e negli uomini. tria a doppia energia a raggi X (DEXA), dato il loro
In accordo con le linee guida EWGSOP2 e GLIM, la alto costo, deve essere limitato a casi selezionati,
Dual X-ray Absorptiometry (DXA) è uno dei meto- mentre la bioimpedenziometria rappresenta un
di diagnostici preferibili per misurare la massa mu- metodo a basso costo in grado di fornire indica-
scolare, anche se la circonferenza del polpaccio zioni quantitative, anche se meno precise, sul con-
può essere usata come alternativa per misurare la tenuto corporeo di massa magra e massa grassa.
massa muscolare periferica.
La malnutrizione identificata in base a FFMI misu-
rato attraverso la DXA è definita come Malnutri- OBESITÀ/SOVRAPPESO
tion-DXA.
Importante nel formulare la diagnosi, unitamente L’obesità è una condizione clinica cronica, ad
alla valutazione morfologica e strumentale, risul- eziopatogenesi complessa, consistente in un ac-
ta la somministrazione di questionari validati, fina- cumulo eccessivo di tessuto adiposo tale da in-
lizzati a quantificare il rischio nutrizionale. Quelli fluire negativamente sullo stato di salute. I fattori
maggiormente utilizzati sono: che la determinano interagiscono e si adattano
SGA (Subjective Global Assessment): com- all’ambiente e alla cultura del soggetto ed evol-
prende la raccolta di dati anamnestici (calo vono nel tempo. Rappresenta la prima causa di
ponderale, introito alimentare, sintomi gastroin- morte modificabile in tutto il mondo, ampiamente
testinali, cambiamenti nelle capacità funziona- diffusa sia tra i bambini sia tra gli adulti di entram-
li) e un esame obiettivo delle masse muscolari, bi i sessi. Obesità e sovrappeso, prima considera-
della massa grassa e della presenza di edemi ti problemi dei soli paesi ricchi, sono in aumento
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Capitolo 1 - MALNUTRIZIONE E OBESITÀ

anche nei paesi a basso e medio reddito e sono fattori genetici. Sono stati infatti identificati nume-
ormai riconosciuti come veri e propri problemi di rosi geni che, seppur singolarmente con effetto
salute pubblica. Secondo i dati forniti dall’Orga- trascurabile, operando in associazione e in ma-
nizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il numero niera sinergica, svolgono un ruolo patogenetico
di persone obese nel mondo è cresciuto in manie- molto rilevante. È altamente probabile che i geni
ra esponenziale a partire dal 1980: nel 2014 oltre dell’obesità agiscano non solo all’interno del re-
1,9 miliardi di adulti erano in sovrappeso, tra cui golatore omeostatico dell’equilibrio energetico,
oltre 600 milioni obesi. Le stime dell’Organizzazio- ma anche all’interno dei circuiti neuronali coin-
ne Mondiale della Sanità in occasione del World volti nelle interazioni con un ambiente obesoge-
Obesity Day-2021 rivelano che sono sovrappeso no, compresi i circuiti alla base del processo de-
od obesi il 50% degli adulti e il 30% dei bambini e cisionale basato sulla ricompensa (“craving”). La
adolescenti nel mondo. In Italia sono 18 milioni gli comprensione dei meccanismi alla base dell’o-
adulti in sovrappeso (35.5%) e 5 milioni quelli obe- besità non può infatti prescindere dal ruolo svol-
si, ovvero una persona su dieci. Inoltre, 3 bambini to dal sistema neurale responsabile del controllo
su 10 (29.8%) sono in sovrappeso e fra questi 1 è centrale dell’appetito. Esiste infatti un circuito a
obeso (9.4%).  Si prevede che l’obesità infantile livello del sistema nervoso centrale, a principale
aumenterà del 60% nel prossimo decennio, rag- localizzazione ipotalamica, che regola il rapporto
giungendo i 250 milioni di individui entro il 2030. tra assunzione di nutrienti e consumo energetico,
La gravità del problema è correlato alle comor- integrando i segnali ormonali che giungono dalla
bidità che si associano a questa patologia: in Eu- periferia, e comunicando con il resto del sistema
ropa il sovrappeso e l’obesità sono responsabili di nervoso centrale. Una funzione chiave dell’ipota-
circa l’80% dei casi di diabete di tipo 2, del 55% lamo è quella di rilevare carenze nell’assunzione
dei casi di ipertensione arteriosa e del 35% dei casi di nutrienti, sia a breve sia a lungo termine, e tra-
di cardiopatia ischemica. Tutto ciò si traduce in 1 durle in comportamenti; qualsiasi interferenza con
milione di morti e 12 milioni di malati all’anno. le normali funzioni di questo circuito ipotalamico
Per molto tempo si è ritenuto che alla base dell’o- porta a compromissioni nella regolazione del bi-
besità ci fossero solo scelte dietetiche inappro- lancio energetico.
priate e mancanza di attività fisica. In realtà, pur Lo sviluppo dell’obesità è stato associato pertan-
avendo questi due aspetti una notevole impor- to anche ad alterazioni delle risposte a livello dei
tanza patogenetica, tutte le più recenti evidenze circuiti neurali. Queste modifiche, simili a quelle in-
scientifiche documentano come l’obesità sia una dotte da altre sostanze come la cocaina e l’eroi-
condizione clinica multifattoriale, causata dall’in- na, sono responsabili della compulsività di questi
terazione di fattori ambientali, socio-culturali, fisio- soggetti; le proprietà edoniche del cibo possono
logici, clinici, comportamentali, genetici, epige- stimolare il comportamento alimentare anche
netici e metabolici. La complessità, l’interazione quando sono stati soddisfatti i requisiti dell’omeo-
e il frequente andamento cronico di tutti questi stasi metabolico-energetica. Ancor prima che sia
fattori giustificano la difficoltà nel curare l’obesi- assaggiato e assorbito, il cibo può avere potenti
tà e rendono inadeguato il classico modello te- effetti sul cervello attraverso stimoli visivi e olfattivi.
rapeutico prescrittivo, che si basa esclusivamente Ciò è particolarmente importante per le persone
sulla dieta intesa come restrizione calorica. Vi è un che vivono in un ambiente con elevata disponibi-
unanime accordo tra le maggiori società scien- lità e richiami costanti al cibo “appetitoso”. Studi
tifiche nel ritenere l’obesità come una malattia di neuroradiologia hanno identificato diverse aree
cronica, che deve essere quindi trattata come cerebrali che sono differentemente influenzate
tale. Una recente consensus conference ha infatti da stimoli alimentari visivi in condizioni di digiuno,
proposto per l’obesità la definizione di: Adiposity perdita di peso, ri-alimentazione, sovralimentazio-
Based Chronic Disease (ABCD). ne, esercizio fisico. Rimane invece da dimostrare
Tra i fattori ambientali coinvolti nella genesi dell’o- se il complesso sistema neurale responsabile del
besità la sedentarietà (prolungata visione della controllo dell’assunzione di cibo abbia un ruolo
televisione, eccessivo uso del computer ecc.) e anche nel controllo dell’assunzione degli specifici
l’eccessivo consumo di cibi ad alto contenuto nutrienti (carboidrati, grassi, proteine).
energetico e ad elevata palatabilità sono tra i più
importanti. Obesità quale fattore di rischio di sviluppo
Dal momento che non tutte le persone esposte di patologie metaboliche
a questi fattori di rischio diventano obese, è ne- Evidenze scientifiche sempre più forti hanno do-
cessario ipotizzare un ruolo importante svolto dai cumentato l’associazione tra sovrappeso/obesità
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SEZIONE I ARGOMENTI INTRODUTTIVI DI GASTROENTEROLOGIA

e sviluppo di patologie metaboliche e neoplasti- Forti evidenze scientifiche documentano come


che. Infatti, è stata dimostrata l’associazione con sia l’accumulo del grasso a livello addominale a
lo sviluppo di insulino-resistenza, di diabete mellito costituire un importante fattore di rischio per lo svi-
di tipo 2, di dislipidemia, di epatopatia metabolica luppo di patologie metaboliche e cardiovascolari
(MAFLD), di malattie cardiovascolari, di iperten- e come questo rischio sia particolarmente eleva-
sione arteriosa. Ulteriori quadri patologici nei cui to nei soggetti moderatamente obesi (IMC 30-35),
confronti l’obesità rappresenta un fattore di rischio come pure in quelli semplicemente in sovrappeso
sono rappresentati dalla sindrome dell’ovaio poli- (IMC 25-29.9).
cistico, dalla sindrome delle apnee ostruttive, dalla La distribuzione del tessuto adiposo valutato con
litiasi biliare. Inoltre, l’obesità costituisce un fattore la misurazione della circonferenza vita è indicato-
di rischio per numerose patologie neoplastiche, re di due forme di obesità: obesità viscerale o an-
quali quelle del colon-retto, del pancreas, del fe- droide e obesità sottocutanea o ginoide. Un dato
gato, dell’esofago, del seno, del rene e dell’endo- più oggettivo si ottiene calcolando il rapporto
metrio e si ritiene che un tumore su cinque possa tra la circonferenza misurata a livello ombelicale
essere messo in relazione con l’obesità. Tutte que- (vita) e gluteo (fianchi). Tale rapporto, chiamato
ste associazioni giustificano l’osservazione che WHR (Waist to Hip ratio), fa riferimento ai seguenti
l’obesità è associata ad un aumentato rischio di valori per definire il fenotipo di obesità:
mortalità: per ogni aumento di 5 kg/m2 dell’IMC obesità androide quando il rapporto WHR è
oltre i 25 kg/m2, la mortalità complessiva aumenta maggiore di 0,85
circa del 30%; quella per patologie vascolari del obesità ginoide quando il rapporto WHR è infe-
40%; quella per diabete tipo 2, insufficienza renale riore a 0,79.
ed epatica del 60%. Per un IMC compreso tra 30 e È noto che l’obesità viscerale è associata a di-
35 la sopravvivenza media si riduce da 2 a 4 anni e sordini metabolici (diabete tipo 2, dislipidemie,
per un IMC da 40 a 45 da 8 a 10 anni. MAFLD), malattie cardiovascolari ecc. L‘obesità
ginoide, in cui il grasso è distribuito prevalente-
Parametri antropometrici e composizione mente a livello sottocutaneo, non si associa a ri-
corporea schi per patologie metaboliche.
I parametri utilizzati per identificare il grado di so- La circonferenza addominale (misurazione del
vrappeso e l’obesità sono indubbiamente l’IMC e punto vita), è utilizzata per valutare la quantità di
la distribuzione del tessuto adiposo. grasso a livello addominale. Secondo i parametri
Nella pratica clinica, i parametri antropometrici dettati dall’OMS, ad una elevata circonferenza ad-
abitualmente utilizzati sono la valutazione di: dominale si associano gli stessi rischi dell’eccesso di
peso e altezza, da cui si calcola l’IMC per la peso. Si parla quindi di obesità viscerale, quando
definizione del grado di obesità il punto vita supera i parametri indicati di seguito:
circonferenza vita, quale parametro di distribu- Uomini > 102 cm
zione del grasso corporeo Donne > 88 cm.
massa grassa e massa magra (mediante bio- È tuttavia possibile rilevare un indice di massa
impedenziometria) corporea nei limiti consigliati ma una circonferenza
misurazione delle pliche cutanee (bicipite, tri- addominale superiore ai valori su indicati. Per
cipite, sottoscapolare, crestoiliaca), tecnica questo motivo, la rilevazione della circonferenza
meno utilizzata rispetto agli altri parametri ma addominale riveste un’importanza pari a quella
che permette una valutazione dello spessore della rilevazione del peso.
dell’adiposità sottocutanea.
L’IMC (o indice di Quetelet), ottenuto dividendo Obesità sarcopenica
il peso (kg) per l’altezza (m) al quadrato (kg/m2), Negli ultimi anni, in funzione dell’aumento dell’a-
classifica l’obesità in: spettativa di vita e della prevalenza di obesità nei
sovrappeso: 25-29,9 kg/m2 paesi occidentali, è aumentato l’interesse per l’o-
obesità di grado I: 30-<35 kg/m2 besità sarcopenica, una sindrome più frequente-
obesità di grado II: 35-<40 kg/m2 mente presente nella popolazione anziana, asso-
obesità di grado III: ≥ 40 kg/m2. ciata ad aumentato rischio di disabilità, morbilità
L’IMC presenta però due importanti limiti: non è e mortalità. Per obesità sarcopenica si definisce
una misura della massa grassa e non dà informa- una condizione clinico-funzionale caratterizzata
zioni sulla distribuzione fra grasso viscerale e sotto- da un’alterazione della composizione corporea in
cutaneo. cui si verifica un eccesso di massa grassa e un de-
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Capitolo 1 - MALNUTRIZIONE E OBESITÀ

ficit di massa muscolare (sarcopenia), con conse- camente il rischio di esiti negativi per la salute e
guente riduzione della forza e della funzione mu- per l’insorgere di disabilità.
scolare. Attualmente non esiste una definizione Una valutazione approfondita dell’obesità sarco-
univoca di tale patologia; per questo motivo non penica dovrebbe comprendere la misurazione dei
è tuttora possibile determinarne la prevalenza parametri antropometrici e la valutazione della pre-
precisa né l’effettiva rilevanza clinica e funziona- stazione fisica di questi pazienti. Ad oggi, la man-
le. La prevalenza stimata varia infatti dal 2.75% ad canza di una definizione da tutti condivisa dell’o-
oltre il 20%. Nell’obesità sarcopenica, la fisiopato- besità sarcopenica non permette di stabilire quali
logia della sarcopenia e quella dell’obesità sono siano gli obiettivi da raggiungere nel trattamento di
fortemente interconnesse. Come regola empirica, questi pazienti, seppure la perdita di peso ottenuta
l’evidenza suggerisce che Fat Free Mass (FFM) e con una dieta adeguata e l’esercizio fisico sembra-
Fat Mass (FM) siano soggette alla cosiddetta one no essere le migliori strategie di trattamento anche
quarter rule: per qualsiasi incremento del grasso nei soggetti obesi o sovrappeso sarcopenici.
corporeo, si verifica una variazione parallela di
FFM, corrispondente approssimativamente al 25%. Obesità e disturbi del comportamento
Questa condizione si può verificare, oltre che nel alimentare (DCA)
soggetto anziano, anche nei soggetti affetti da L’obesità è collegata spesso ad un disturbo da
diabete di tipo 2, da BPCO e nel paziente obeso alimentazione incontrollata e alle sue numerose
con patologie neoplastiche. complicanze. Il binge-eating disorder (BED) e la
Nella Figura 1.1 sono rappresentati i maggiori fat- sindrome del night-eating (NES) sono due forme
tori di rischio associati all’obesità sarcopenica, tra di consumo disordinato associate a sovrappeso
i quali un’infiammazione cronica di basso grado, e obesità. Questi disturbi sembrano essere asso-
la presenza di insulino-resistenza, i cambiamenti ciati nel tempo all’aumento di peso, ad un mag-
ormonali e la riduzione dell’attività fisica. Un au- gior rischio di sviluppare diabete e altre disfunzioni
mento del grasso viscerale, con conseguente metaboliche, nonché ad un più alto rischio di psi-
incremento dell’infiammazione di basso grado, copatologia, inclusi ansia e problemi del sonno,
contribuisce allo sviluppo della sarcopenia. Sia la rispetto alle persone obese senza alimentazione
sarcopenia sia l’obesità rappresentano pertanto incontrollata. Anche in questo caso sono disponi-
un rischio per la salute delle persone anziane di bili trattamenti, tra cui la terapia cognitivo-com-
per sé ma, in combinazione, aumentano sinergi- portamentale e la psicoterapia interpersonale.

Regimi alimentari
Stile di vita sedentario incongrui, ripetute
oscillazioni di peso,
chirurgia bariatrica

Invecchiamento
OBESITÀ
SARCOPENICA Disabilità

Patologie ormonali
e metaboliche Infiammazione cronica
di basso grado

Figura 1.1 Fattori di rischio per l’obesità sarcopenica (modificata da Picca A. et al. Biol. Chem. 2018;399(5):421-36).
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SEZIONE I ARGOMENTI INTRODUTTIVI DI GASTROENTEROLOGIA

metabolici, fisici e psicologici. Tale sistema si è di-


ORGANIZZAZIONE DEL PERCORSO
mostrato più efficace dell’IMC nel predire la mor-
DI CURA/TRATTAMENTI
talità. A partire da questo, la Società Italiana di
Per definire la gravità dell’obesità è stato proposto Obesità (SIO) ha suggerito un algoritmo che con-
un sistema di classificazione (Edmonton Obesity sente di identificare l’opzione terapeutica pre-
Staging System) che, indipendentemente dall’en- ferenziale per il trattamento del paziente obeso
tità dell’eccesso di peso, tiene conto di parametri (Figura 1.2).

Stadio EOSS Età (anni) BMI <30 BMI 30-35 BMI 35-40 BMI >40
(Edmonton Obesity Staging System)

STADIO 0

Assenza di fattori di rischio obesità >60
correlati (es. ipertensione arteriosa,
dislipidemia, disglicemia)
Assenza di sintomi fisici
Assenza di psicopatologie

Assenza di limitazione funzionale e/o <60
riduzione della qualità di vita

STADIO 1

*
Fattori di rischio obesità correlati (es.

ipertensione borderline, alterata
>60
glicemia a digiuno)
Lievi sintomi fisici (es. dispnea per sforzi
moderati)

Lievi alterazioni psicopatologiche <60
Lievi limitazioni funzionali e/o lieve
riduzione della qualità di vita
STADIO 2

*
Comorbilità conclamate (ipertensione

arteriosa, diabete mellito, sindrome
>60
delle apnee notturne, sindrome
ansiosa-depressiva)
Moderati sintomi fisici

Moderate limitazioni funzionali e/o lieve <60
moderata riduzione della qualità di vita

STADIO 3

* *
Danno d’organo (es. infarto del

miocardio, scompenso cardiaco,
>60
complicanze del diabete)
Turbe psicopatologiche gravi
Significativa limitazione funzionale e

della qualità di vita <60

STADIO 4
Severe disabilità obesità correlate
>60
Psicopatologie disabilitanti
Severe limitazioni funzionali e/o
riduzione della qualità di vita

<60
* * *

Intervento sullo stile di vita

Terapia farmacologica

Chirurgia bariatrica

Riabilitazione fisica, neurologica, cardiopolmonare, psichiatrica

* Considerare chirurgia bariatrica in casi selezionati


Figura 1.2 Algoritmo per il trattamento di pazienti affetti da sovrappeso e obesità (modificata da Santini F. et al. Eat Weight
Dis. 2016;21:305-7).
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Capitolo 1 - MALNUTRIZIONE E OBESITÀ

Lo scopo del trattamento dietetico nell’obesità è L’esercizio fisico, associato alla moderata restri-
la riduzione di peso, il che comporta un migliora- zione calorica, presenta innumerevoli vantaggi
mento dello stato di salute e un miglioramento dei nell’anziano, così come nel giovane adulto. È sta-
parametri metabolici alterati. Una volta raggiunti to dimostrato come l’effetto combinato di tratta-
questi risultati, l’obiettivo diventa quello di mante- mento dietetico ed esercizio fisico migliori il dolore
nerli nel lungo periodo. Il bersaglio principale della e lo stato funzionale in soggetti con età superiore
strategia terapeutica è costituito dai fattori che a 60 anni con diagnosi radiologica di osteoartrosi
influenzano e modificano il controllo della regola- e con disabilità fisica.
zione dell’equilibrio energetico nell’organismo.
Un approccio efficace al trattamento dell’obesità
deve riconoscere innanzitutto che questa è una FARMACOTERAPIA
condizione progressiva, cronica, che necessita di
un intervento terapeutico che può durare tutta la
La dieta, l’attività fisica e le modifiche compor-
vita. Il trattamento non può essere caratterizzato
tamentali costituiscono oggi i capisaldi della ge-
solo da una restrizione calorica di tipo prescritti-
stione del paziente affetto da patologie legate
vo, ma deve comprendere interventi finalizzati
a determinare cambiamenti nel comportamen- all’alimentazione; tuttavia a volte non sono suffi-
to alimentare e dello stile di vita, e un’attivazio- cienti. Una migliore conoscenza dei meccanismi
ne di tutte le strategie utili a dare conoscenza e del controllo dell’appetito e del consumo energe-
consapevolezza al paziente del percorso che sta tico ha portato allo sviluppo di nuove molecole,
facendo, aumentando così la sua motivazione anche se la storia dei farmaci per il trattamento
al cambiamento. Il trattamento a lungo termine dell’obesità ha insegnato che la valutazione del
è spesso complesso e richiede un approccio in- loro profilo di sicurezza rappresenta un aspetto
tegrato, che utilizzi gli strumenti a disposizione in fondamentale. Infatti numerosi farmaci sono stati
modo complementare, avvalendosi di compe- proposti nel tempo, ma alcuni di questi sono stati
tenze professionali diverse che condividano il me- ritirati dal commercio per l’induzione di severi ef-
desimo obiettivo terapeutico. fetti collaterali. Per questo motivo attualmente le
Una gestione efficace dell’obesità implica l’impo- autorità regolatorie richiedono una valutazione
stazione di un piano di intervento su misura per il approfondita del profilo rischio/beneficio dei nuo-
singolo paziente. I potenziali fattori che contribui- vi farmaci.
scono all’aumento di peso, comprese le abitudini Nella Tabella 1.1 sono riportati i principi farmaco-
alimentari, l’inattività fisica, le condizioni mediche logici ad oggi disponibili e approvati da EMA e/o
associate e i farmaci, devono essere identificati e da FDA. Attualmente sono in corso di studio altre
affrontati. Gli interventi sullo stile di vita, che com- categorie di farmaci con potenziali effetti antio-
prendono le modificazioni della dieta, l’incremen- besità quali tesofensina, velneperit e beloranib.
to dell’attività fisica, la terapia comportamentale, Ad oggi in Italia, i farmaci autorizzati al commer-
l’educazione alimentare e il counseling, sono fra le cio per la terapia a lungo termine dell’obesità ne-
strategie oggi utilizzate per la gestione dell’obesità. gli adulti sono orlistat, liraglutide e un’associazio-
Un altro aspetto importante riguarda le aspetta-
ne di naltrexone/bupropione, indicati nei pazienti
tive che i pazienti ripongono sul percorso di cura,
obesi (IMC ≥30) o nei pazienti in sovrappeso (IMC
spesso superiori ai risultati raggiungibili, e la neces-
≥ 27) con fattori di rischio associati.
sità di definire obiettivi realistici insieme al pazien-
Secondo le Linee Guida della Società Italiana
te stesso. Un risultato che preveda una perdita di
dell’Obesità (SIO) la terapia farmacologica deve
peso del 5% è clinicamente significativo e può ri-
durre il rischio di comorbidità. essere sospesa se, dopo un periodo variabile da 4
Per quanto riguarda il trattamento dell’obesità a 12 settimane, in base al farmaco assunto, non si
nelle persone anziane, dove l’obesità influisce è raggiunto un calo del peso corporeo di almeno il
non solo sulla morbilità e mortalità, ma soprattut- 5%; al contrario raccomandano che la terapia ven-
to sulla qualità di vita, gli interventi che induco- ga protratta per oltre 3 mesi in caso di decremento
no una perdita di peso possono effettivamente ponderale intorno al 5%. Raccomandano inoltre
portare ad una migliore funzione fisica ma, se ef- che la somministrazione del farmaco per più di 24
fettuati solamente con un approccio dietetico, mesi (generalmente per il mantenimento del peso)
possono influire negativamente sulla fisiologia avvenga a seguito di un’approfondita discussione
muscolare e ossea. con il paziente in merito ai potenziali effetti collate-
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SEZIONE I ARGOMENTI INTRODUTTIVI DI GASTROENTEROLOGIA

Tabella 1.1 Trattamenti farmacologici per la cura dell’obesità ad oggi disponibili e approvati da EMA
e/o da FDA (modificata da Garvey WT et al. Endocr Pract. 2016; 22 Suppl.3:1-203).
Principio attivo Meccanismo d’azione Effetto Indicazione Dose Autorizzazione
Orlistat Inibizione selettiva Riduzione In associazione a dieta 120 mg Approvato
lipasi pancreatica assorbimento ipocalorica per: x 3/die da EMA e FDA.
e aumento - pazienti obesi con Disponibile in
escrezione IMC ≥30 Italia
fecale grassi - pazienti in
alimentari sovrappeso (IMC ≥28)
con fattori di rischio
associati

Liraglutide Agonismo recettore Diminuzione In associazione a dieta 3 mg/die Approvato


GLP-1 sensazione ipocalorica e aumento da EMA e FDA.
di fame e attività fisica per: Disponibile in
desiderio di - pazienti con IMC ≥30 Italia
cibo - pazienti con IMC
≥27 in presenza
di comorbidità
(prediabete mellito
tipo 2, ipertensione,
dislipidemia, apnee
ostruttive del sonno)

Naltrexone/ - Naltrexone: Riduzione In associazione a dieta 32/360 mg/ Approvato


Buproprione antagonismo appetito e ipocalorica e aumento die (dose da EMA e FDA.
recettori µ per aumento attività fisica per: massima) Disponibile in
oppiacei consumo - pazienti con IMC ≥30 Italia
- Bupropione: energetico - pazienti con IMC
debole ≥27 in presenza
antagonismo di comorbidità
per recettori (prediabete,
dopamina diabete mellito
e inibizione tipo 2, ipertensione,
ricaptazione dislipidemia, apnee
norepinefrina ostruttive del sonno)

Lorcaserina Agonismo selettivo Aumento - Pazienti con IMC ≥30 10 mg x 2/ Approvato


recettore senso - Pazienti con IMC ≥27 die da FDA
5-HT2C di sazietà in presenza di almeno (autorizzazione
un fattore di rischio rifiutata da
(diabete mellito EMA)
tipo 2, ipertensione,
ipercolesterolemia)

Fentermina - Fentermina: - Riduzione - Pazienti con IMC ≥30 3,75/23 mg/ Approvato
Topiramato simpatico-mimesi appetito - Pazienti con IMC ≥27 die per 2 da FDA
- Topiramato: - Aumento in presenza di almeno settimane (autorizzazione
inibizione anidrasi consumo un fattore di rischio (fino a un rifiutata
carbonica e energetico (diabete mellito massimo di da EMA)
attivazione tipo 2, ipertensione, 15/92 mg/
recettori GABA ipercolesterolemia) die)

rali e ai limiti del trattamento farmacologico. scinde i trigliceridi assunti con il cibo in modo
I principi attivi dei farmaci attualmente in com- da garantirne l’assorbimento. Gli effetti avversi
mercio in Italia hanno meccanismi d’azione diffe- più frequentemente associati a questo farma-
renti tra loro: co sono rappresentati da disturbi gastrointesti-
Orlistat riduce l’assorbimento dei grassi, assunti nali (crampi, flatulenza, feci grasse e oleose,
con la dieta, a livello del tratto gastrointesti- incontinenza fecale) e riduzione dell’assorbi-
nale; in particolare blocca l’enzima lipasi che mento delle vitamine A, D ed E
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Capitolo 1 - MALNUTRIZIONE E OBESITÀ

Liraglutide è un analogo del glucagon like guiti per i gravi effetti collaterali conseguenti al
peptide-1 (GLP-1) umano, ormone secreto malassorbimento)
dalle cellule L della mucosa dell’intestino te- di tipo misto: combinano la componente re-
nue. Si lega al recettore del GLP-1 attivando- strittiva (formazione di una tasca gastrica di
lo. Ciò induce aumento della secrezione d’in- ridotte dimensioni) a quella di parziale ridotto
sulina da parte del pancreas, riduzione dello assorbimento del cibo, diminuendo l’assorbi-
svuotamento gastrico e aumento del senso mento delle sostanze nutritive bypassando il
di sazietà con conseguente riduzione dell’as- duodeno e la prima parte del digiuno (bypass
sunzione di cibo. Possibili effetti collaterali sono gastrico o alla Roux-en-Y e minigastric-bypass).
nausea, diarrea, stipsi, lieve aumento della fre- Il bypass gastrico è attualmente il tipo di interven-
quenza cardiaca, peraltro tutti reversibili con to più eseguito nel mondo nei soggetti con obesi-
la sospensione del trattamento tà patologica grave e/o con una pregressa storia
Naltrexone e bupropione: l’associazione di
di fallimenti dopo interventi restrittivi. Le tecniche
questi due principi attivi aumenta la perdita
chirurgiche bariatriche sono in continua evoluzio-
di calorie e ha effetti sul senso di gratificazione
ne per ridurre al minimo i rischi legati all’interven-
legato all’assunzione di cibo. Per tali motivi è in
to e ottenere un migliore effetto sulle comorbilità
grado di ridurre l’appetito rendendo più facile
seguire una dieta ipocalorica. Possibili effetti correlate all’obesità.
collaterali sono: nausea, stipsi, vomito, vertigini, Esistono linee guida della Società Italiana di Chi-
secchezza delle fauci, talora sonnolenza fino rurgia dell’Obesità (SICOB) che dettano i criteri di
a perdita di coscienza. Questa terapia è con- eleggibilità all’intervento.
troindicata in pazienti che assumano farmaci Nei pazienti con obesità grave di età superiore
in grado di abbassare la soglia epilettogena. ai 60 anni, la chirurgia bariatrica può essere pre-
sa in considerazione con l’obiettivo di migliorare
la qualità della vita. In questi pazienti, la chirurgia
CHIRURGIA BARIATRICA deve essere considerata solo dopo una valutazio-
ne attenta dei rischi e dei benefici, incluso il rischio
La chirurgia bariatrica è uno strumento terapeu- di mortalità. Le linee guida hanno inoltre dato par-
tico aggiuntivo nella gestione dell’obesità grave, ticolare attenzione alla definizione del periodo di
considerata un’opzione di trattamento in alcuni follow-up dopo un intervento (che deve essere
tipi di pazienti (IMC ≥ 40 in assenza di comorbidità considerato a vita), ritenuto un momento critico
oppure IMC ≥ 35 con presenza di comorbidità) e per il buon esito, così da consolidare i risultati ot-
da utilizzare quando gli altri metodi (dieta restrit- tenuti con la chirurgia ed evitare la comparsa di
tiva, terapia cognitivo comportamentale) non complicanze, soprattutto di tipo nutrizionale.
hanno prodotto risultati adeguati e quando siano
presenti comorbilità associate ad un rischio au- Lavorare in team
mentato di mortalità. Gli operatori sanitari coinvolti nel percorso tera-
Lo scopo della chirurgia bariatrica è quello di au- peutico devono avere buona conoscenza delle
mentare le aspettative di vita e ridurre le comorbi- competenze e un linguaggio condiviso per con-
lità attraverso meccanismi restrittivi o malassorbiti-
sentire un’efficace interazione tra le varie figure
vi o entrambi.
professionali; è indispensabile creare un linguag-
Gli interventi di chirurgia bariatrica possono essere:
gio e una cultura comuni all’interno dell’équipe
di tipo restrittivo: si basano sulla riduzione del
assistenziale al fine di ottenere una vera integra-
volume gastrico (bendaggio gastrico, gastro-
zione delle diverse competenze. È molto impor-
plastica verticale e sleeve gastrectomy lapa-
roscopica) tante definire con chiarezza i confini del lavoro di
di tipo malassorbitivo: inducono un malassorbi- ogni professionista, perché la confusione dei ruoli
mento provocando modifiche dell’anatomia è un fattore d’insuccesso terapeutico. Un team
intestinale a seguito delle quali la capacità efficace si costruisce attraverso un lungo e pa-
di assorbimento della mucosa intestinale è ziente lavoro di formazione.
confinata solo al tratto immediatamente pre- Pur esistendo linee guida e protocolli, il percorso di
cedente la valvola ileo-cecale (50-100 cm) cura deve essere disegnato ad personam e con-
(ad es. diversione bilio-pancreatica e duode- tinuamente rivalutato in base alle resistenze, alla
nal-switch: interventi attualmente poco ese- motivazione e alle difficoltà incontrate.
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SEZIONE I ARGOMENTI INTRODUTTIVI DI GASTROENTEROLOGIA

CONCETTI CHIAVE
La nutrizione clinica ha come scopo la prevenzione e la cura della malnutrizione.
Sottonutrizione e/o malnutrizione per eccesso possono portare a conseguenze negative, sia sulle funzioni
fisiologiche che sulle condizioni cliniche: la malnutrizione è associata ad aumento di morbilità e mortalità.
Il consenso sulla terminologia nutrizionale può aiutare a sostenere e garantire un percorso di cura adeguato
e condiviso; la classificazione della malnutrizione è cruciale per la comprensione della complessità del pro-
blema e per la pianificazione del trattamento.
La presenza di malnutrizione è associata ad alterazioni metaboliche causate da una risposta infiammatoria
dipendente dalla presenza di malattia e trauma.
L’obesità è una malattia complessa dipendente da molti fattori ed è associata a molteplici comorbidità
che contribuiscono ad aumentare la mortalità e la morbilità; il counseling nutrizionale è parte della terapia
dell’obesità.

obesity based on a systematic review. Clin Nutr 2019;39


BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE (8):2368–2388.
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• Santini F, Busetto L, Cresci B, Sbraccia P. SIO management
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