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Anoressia e bulimia

Anoressia e bulimia rientrano in un’unica categoria di disturbi alimentari nei quali il desiderio di
perdere peso raggiunge livelli patologici con gravissime ripercussioni sull’organismo. Questo
disturbo è legato ad una visione distorta di se stessi e del proprio aspetto fisico: anche un peso
nella norma è vissuto come eccessivo ed inaccettabile. La principale distinzione tra anoressia e
bulimia è la presenza nella prima del rifiuto di mangiare, nella seconda del vomito come elemento
frequente associato alle assunzioni di enormi quantità di cibo compiute almeno due volte a
settimana per 3 mesi consecutivi.

La popolazione più vulnerabile è quella femminile, di estrazione socio-economica medio alta e di


età intorno ai 15 anni fino ai 18.

SINTOMI: Il desiderio compulsivo di perdere peso modificando le abitudini alimentari, spesso


associato a difficoltà nella normale ingestione di cibi, comporta precocemente una scomparsa del
ciclo mestruale (amenorrea), come se l’organismo riconosce l’incapacità a sostenere una possibile
gravidanza. La classica triade consiste in: disturbi alimentari, amenorrea, riduzione della massa
ossea.

Acidosi metabolica: il pH dell’organismo ha un valore medio e normale di 7,4, un punto di


equilibrio essenziale per la sopravvivenza. Il mancato apporto di sostanze nutritive scatena nel
nostro corpo la gluconeogenesi cioè la produzione di glucosio a partire da altre sostanze diverse
dagli zuccheri, generalmente proteine. Questo processo produce scorie acide che provocano
acidosi metabolica dove il ph dell’organismo scende sotto 7,4 (quando si trova al di sopra di 7,4 si
parla di alcalosi metabolica). Questa problematica si verifica spesso anche con diete iperproteiche,
vegane e fruttariane. L’acidosi metabolica comporta infiammazioni e abbassamento delle difese
immunitarie.

CURA: Il miglior approccio nella gestione nella gestione dei disturbi alimentari è una precoce
identificazione dei sintomi, ai fini di una scelta pronta ed efficace delle strategie terapeutiche che
coinvolgono le varie aree affettive interessate, in una visione globale in cui sia gestita al meglio
anche la pratica sportiva, spesso esagerata per avvertita necessità di perdere peso consumando
calorie.

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