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drunkoressia e ortoressia.
Preoccuparsi però generalmente della qualità del cibo che si porta in tavola non vuol dire
soffrire di ortoressia, è bene però fare attenzione a comportamenti che potrebbero
segnalare il rischio potenziale di entrare a far parte di questa categoria.
Con il tempo, i criteri di ammissibilità degli alimenti diventano sempre più rigidi e
restrittivi e si può arrivare anche a saltare completamente i pasti.
Questa ossessione nasce dal desiderio di migliorare la propria salute. Un atteggiamento di
base corretto, che però finisce col trasformarsi in una fobia. Un modo di fare che in qualche
modo rappresenta anche l’attenzione esagerata della nostra società verso la perfezione
fisica.
L’ortoressia è un disturbo più diffuso negli uomini che nelle donne. Secondo una recente
indagine prevenzione in Italia ci sarebbero oltre 3 milioni di persone affette da disturbi
alimentari. Di queste, circa il 15% soffrirebbe di ortoressia, con una netta prevalenza
appunto degli uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%
La persona che soffre di ortoressia è tormentata da pensieri continui nei confronti del cibo,
che si traducono nei seguenti sintomi/comportamenti ossessivi:
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pianificazione al millimetro dei propri pasti. Chi è affetto da questo disturbo,
solitamente programma i pasti con molti giorni di anticipo, per evitare ogni alimento
considerato dannoso.
Impiego di un tempo eccessivo dedicato alla ricerca e all’acquisto di cibi considerati
idonei, con una forte penalizzazione di altre attività importanti. Questo include anche
l’eccessiva attenzione alle etichette e alla composizione degli alimenti, così come a
packaging che non contengano metalli dannosi o materie plastiche in eccesso.
Preparazione dei cibi secondo procedure studiate, ritenute le migliori per eliminare
rischi per la salute, come cotture particolari o utilizzo di un certo tipo di pentole o piatti.
Isolamento sociale, causato dalla continua preoccupazione per ciò che si mangerà,
per cui si evitano cene da amici, pizzerie o ristoranti. La persona affetta da ortoressia
diventa quasi un’asceta alimentare.
Restrizione sempre più rigida dei cibi permessi. Osservare in modo scrupoloso le
proprie eccessive regole alimentari porta all’ortoressico una grande soddisfazione. Al
contrario, ogni trasgressione genera sensi di colpa per cui si tenderà a restringere sempre
di più le regole da rispettare
Drunkoressia
Il termine Drunkoressia è stato coniato per la prima volta dai media statunitensi del New
York Times nel 2008. Questo termine indica un nefasto comportamento alimentare che si
sta diffondendo anche in Italia e colpisce soprattutto gli adolescenti.
È una malattia legata ad una grave abuso di bevande alcoliche molto più grave
dell’alcolismo per i suoi possibili drammatici effetti acuti. Questa “disturbo” alimentare, o
meglio una vera e propria malattie, è caratterizzata dall’assunzione di elevate quantità di
bevande alcoliche a digiuno. Risulta che alcuni, prima di iniziare a bere, provocano il
vomito per vuotare interamente lo stomaco. Per questa ragione viene considerata una
variante dell’anoressia, infatti chi soffre di questa patologia ha un’immagine distorta del
proprio corpo e sono per lo più ragazze, attuano un’eccessiva restrizione delle calorie
attraverso l’alimentazione, in modo da assumere più alcol senza aumentare di peso.
In pratica si provoca uno stato di intossicazione acuta da alcol con le conseguenze ben
conosciute sulla perdita di coscienza ed altri disturbi neuro comportamentali.
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I disturbi acuti provocati dall’ubriachezza sono reversibili. Può essere sufficiente smettere
di bere per uno – due giorni (dipende dalla quantità di alcol assunto e dalla costituzione
fisica di ciascun individuo), per ritornare in condizioni normali. Bisogna però passare una
fase di disturbi (spossatezza, sonnolenza, mal di testa, ecc.) alle volte anche dolorosi.
Probabilmente chi abusa abitualmente di alcol non vuole avere questi disturbi e quindi
continua a bere perdendo completamente lo stato cosciente.
I “drunkoressici” oltre che avere dei problemi fisici personali, sono anche un grave
problema sociale. Queste persone possono venirsi a trovare in breve tempo nelle
condizioni di incapacità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Hanno poi bisogno di
assistenza che spesso i familiari non possono fornire. Infine, venendosi trovare in uno stato
di incoscienza, possono divenire pericolosi per sé e per chi sta a loro vicino.
Gli effetti a lungo termine di una assunzione eccessiva di alcol sono devastanti e molti
studi hanno dimostrato che l’alcol è una sostanza cancerogena.
Purtroppo le persone ammalate di “drunkoressia” (ma anche quelle affette da alcolismo)
cercano di nascondersi e di non fare conoscere la loro malattia che spesso, in particolare
quelli meno gravi, è conosciuta soltanto in ambito familiare.
Ovviamente la famiglia e gli amici possono fare molto tenendo sotto controllo le persone a
rischio “alcol” (soprattutto i giovani) e se si accorgono della esistenza del problema, non
sottovalutarlo, ma intervenire con la dovuta cautela e delicatezza ricorrendo, se necessario,
anche all’aiuto delle strutture sanitarie preposte.
denutrizione e anemia,
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tendenza a digiunare nei pasti principali
Porzioni ridotte