Sei sulla pagina 1di 20

I disturbi alimentari:

Anoressia nervosa e Bulimia


nervosa Sara Elisabeta Pop

A.S. 2020-2021 Classe: 3^ C


Indice:
• Premessa p. 3
• Testimonianza: il vomito autoindotto p. 4
• Anorexia nervosa p. 5
• Bulimia nervosa p. 7
• Le differenze tra anoressia nervosa e bulimia nervosa p. 11
• Articolo n.32 della costituzione p. 12
• D.C.A e Covid-19 P.13
• Diritto alla salute e D.C.A p.14
• Tappe fondamentali per guarire p. 15
• Il fiocchetto lilla p. 16
• La campagna di comunicazione digitale p. 17
• Conclusioni p. 18
• Bibliografia e Sitografia p. 20
Premessa:
L’educazione alimentare è necessaria per sviluppare un
rapporto sano con il cibo. Definire una dieta e seguirla
rigorosamente non è di certo negativo, ma essa deve essere
equilibrata e conforme al necessario apporto calorico
giornaliero. Il problema sorge quando i pensieri sul cibo
dominano la mente e influenzano l’intera esistenza del
soggetto.

I disturbi del comportamento alimentare (D.C.A.)


comportano un’alterazione delle abitudini alimentari
pertanto, la privazione di macronutrienti importanti e
un’eccessiva preoccupazione relativa al peso corporeo.
I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia
nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo
dell’alimentazione incontrollata anche detto binge eating
disorder (B.E.D.).
3
«Iniziai a indurmi il vomito un giorno in cui avevo
mangiato troppo. Mi sembrava un modo
brillante di rimanere magra senza dover fare una
dieta. Potevo mangiare tanto quanto volessi e
poi liberarmi di tutto. Sarebbe stato tutto molto più
semplice che non con le diete. Mangio fino a che,
letteralmente, non posso ingoiare altro. Quindi, con
le dita mi induco il vomito. Nella mezz'ora che
segue, bevendo acqua tra un vomito e l'altro, libero
il mio stomaco da tutto il cibo.
Testimonianza: Dopo mi sento sconfortata, depressa, sola e
disperatamente spaventata perché, ancora una
il vomito autoindotto volta, ho perso il controllo. Fisicamente mi sento a
pezzi: esausta, con gli occhi gonfi, confusa, debole
e mi brucia la gola.
Ho paura anche perché so che è pericoloso.
Dopo un paio di episodi di vomito, mi resi conto di
vomitare sangue e cercai di smettere….
Ma invece continuai ad abbuffarmi e la paura che
ne seguì fu tale da indurmi a vomitare ancora.» 4
Anorexia nervosa
It derives from the Greek “ανορεξία” and is
used to indicate 'the absence of desire’.
People with anorexia have an intense fear of
being fat and has a distorted image of his body.
When a person has anorexia, he/she hardly eats
at all, and food becomes an obsession.
The warning signs for anorexia are: the person
has a weight loss of about 20% below normal;
she/he denies felling hungry; exercises
excessively; feels fat; and stays away from
actives.

5
La storia dell’anoressia nervosa
1689 Richard Morton pubblicò la prima diagnosi di
anoressia in un documento di medicina. Egli
descrisse due casi, una ragazza di 18 anni e un
ragazzo di 16.
1764 Robert Whytt dimostrò che l’astensione dal cibo era
di natura psicogena e depressiva grazie all’analisi
del caso di un ragazzo di 14 anni.

1860 Louis-Victor Marcé confermò ulteriormente le tesi


che sostenevano l’origine puramente psicologica del
deperimento alimentare.
1873 Charles Lasègue riportò otto casi di emaciazione
e deprivazione alimentare su base psicologica.
William Gull descrisse altri tre casi e coniò il
termine anoressia nervosa.

6
Bulimia nervosa
Il disturbo prende nome dalla parola
greca βουλιμία ossia «fame da bue».
Questo D.C.A è caratterizzato da
frequenti abbuffate, seguite da
comportamenti volti a evitare
l’aumento del peso.
Questi ultimi possono essere:
• l’utilizzo di lassativi o diuretici;
• vomito autoindotto;
• digiuni;
• estremo esercizio fisico.

7
Abbuffate
Le abbuffate prevedono l’assunzione di circa
1000 - 2000 calorie in un lasso di tempo
inferiore a due ore. Tendenzialmente
avvengono quando si è soli, poiché si prova
imbarazzo per l’eccessiva quantità di cibo
assunta. Solitamente, i pazienti descrivono
questo comportamento come una fase di trance
che implica la perdita totale di
autocontrollo.
Le caratteristiche principali sono:
• eccessiva rapidità di assunzione del cibo;
• mangiare fino a sentirsi più che pieni;
• sensi di colpa successivi a tale
comportamento.

8
Il circolo vizioso che mette in relazione le
diete restrittive e le abbuffate
La maggior parte delle volte le abbuffate si verificano nei
giorni in cui la persona è a dieta.

Si possono identificare tre tipologie di dieta: Dieta restrittiva


1. Ridurre l’apporto complessivo di cibo assunto
imponendo soglie caloriche estreme e inappropriate
come 600 – 800 calorie al giorno.

2. Evitare certi tipi di alimenti perché percepiti come Abbuffate


«cattivi / pericolosi»

3. Ritardare i pasti il più a lungo possibile lungo la


giornata, a volte non mangiano nulla fino alla sera.
9
La storia della bulimia
1979
nervosa
Pubblicazione dell’articolo del professor Gerald Russell «Bulimia
nervosa: An ominous variant of anorexia nervosa» che ha introdotto
ufficialmente il termine bulimia nervosa.

1980 La sindrome della “bulimia” è inserita nel manuale diagnostico


dell’American Psychiatric Association (A.P.A).

1981-1982 I resoconti clinici descrivono due possibili trattamenti per la bulimia


nervosa: la terapia cognitivo-comportamentale e i farmaci
antidepressivi.
1987 Il termine bulimia viene ridefinito in «bulimia nervosa» dall’ A.P.A
allineandolo con quello di Russel.

10
Le differenze tra anoressia nervosa e bulimia
nervosa
La differenza principale tra i due disturbi sono le abbuffate.
Nella bulimia il paziente compie delle abbuffate, seguite
da condotte di eliminazione, il peso tuttavia non subisce
grandi variazioni.
Nell’anoressia il soggetto tende a non mangiare e quindi perde
diversi chili.
La bulimia è un disturbo egodistonico* e porta il paziente
stesso a richiedere un trattamento. Al contrario l’anoressia
viene percepita come un «fatto positivo» ed il paziente non
chiede aiuto, né vuole essere aiutato.

*il soggetto non è soddisfatto e non accetta la sua condizione.

11
Articolo n.32 della Costituzione italiana
«La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce
cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti
dal rispetto della persona umana.»

I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono un problema di sanità pubblica di crescente


importanza per la loro diffusione. È importante identificarli e intervenire tempestivamente perché, se
non trattati adeguatamente, aumentano il rischio di danni permanenti a carico di tutti gli organi e
apparati dell’organismo che, nei casi più gravi, possono portare alla morte.
I dati sulla mortalità di questo disturbo sono pari a 5-10% dato che ha visto una crescita
incredibile durante il lockdown. 12
Disturbi dell’alimentazione e COVID-19
L’attuale situazione pandemica non ha risparmiato i suoi effetti negativi nemmeno in questo
ambito. Le persone sottopeso che soffrono di un D.C.A. sono esposte a maggior rischio di
complicanze mediche, a un maggior rischio di infezione, a un maggior rischio di avere un
decorso grave.

In che modo il Covid-19 ha influenzato tali disturbi?


● L’isolamento che ha limitato la possibilità di praticare attività fisica e aumentato il
timore di prendere peso, portando a ulteriori restrizioni dietetiche.

● Le abbondanti scorte alimentari presenti in casa facilitano le abbuffate e alimentano una


serie di meccanismi per il controllo del peso (uso di diuretici e lassativi, vomito indotto).

● La malnutrizione e un eventuale malfunzionamento intestinale influenzano la capacità del


corpo di difendersi dalle infezioni.
17
Diritto alla salute e D.C.A.
Il trattamento dei D.C.A. richiede una rete di intervento completa in tutti i vari livelli di
assistenza in grado di garantire un percorso di cura appropriato.
La terapia deve essere concepita in termini interdisciplinari ed interconnessi.
Pertanto, sono richieste figure professionali diverse all’interno delle strutture di cura quali
internisti, nutrizionisti, psichiatri, psicologi clinici e dietisti.

Il percorso terapeutico può essere ambulatoriale offrendo prima accoglienza, consulenza,


diagnosi, rinforzo della motivazione ed orientamento dei pazienti.
La principali strutture a cui rivolgersi in
Piemonte:
TORINO –AZIENDA OSPEDALIERA SAN TORINO – CENTRO FIDA
GIOVANNI BATTISTA Federazione italiana disturbi alimentari
Centro pilota regionale piemontese D.C.A.

RIVOLI - ASL TO3 LANZO TORINESE- ASL TO4


Rete interdipartimentale per i D.C.A Unità prevenzione e trattamento
13
Tappe fondamentali per guarire
 Diagnosticare e trattare le complicanze mediche;
 Aumentare la motivazione e la collaborazione al trattamento;
 Aumentare il peso corporeo nel caso dell’anoressia;
 Ristabilire un’alimentazione adeguata;
 Affrontare i problemi sintomatologici;
 Correggere i pensieri e gli atteggiamenti patologici riguardanti cibo e peso;
 Curare i disturbi psichiatrici legati ai disturbi alimentari;
 Cercare il sostegno di amici e familiari;
 Aumentare il livello di autostima;
 Prevenire le ricadute.
14
Il fiocchetto lilla:
È stata indetta la «Giornata nazionale del fiocchetto lilla
dedicata ai disturbi del comportamento alimentare» per il
giorno 15 Marzo di ogni anno. In tale giornata si promuove
l’attenzione e l’informazione sul tema dei disturbi
del comportamento alimentare.

Il Fiocchetto Lilla ha origine in America ed è il Simbolo:

• della LOTTA contro i D.C.A.;

• del RISPETTO e del SUPPORTO alle persone


che ne soffrono e alle loro famiglie;

• della SPERANZA.

15
La campagna di comunicazione digitale:
Il Ministero della Salute, in collaborazione con alcune Associazioni, in occasione del 15
Marzo 2021 ha promosso una campagna di comunicazione digitale per sensibilizzare la
popolazione sul tema.
L’obiettivo è favorire la consapevolezza del problema al fine di chiedere aiuto rivolgendosi
a un medico. La campagna cerca di coinvolge un ampio pubblico, tuttavia la fascia di età
più interessata è quella giovanile.

Messaggi chiave della campagna:


“Se soffri di un disturbo alimentare non arrenderti. Rivolgiti al medico.”
“Se una persona vicina a te ha un disturbo del comportamento alimentare,
falle sentire che ci sei e consigliale di rivolgersi al medico.”

16
Conclusioni
Con questo elaborato ho cercato di descrivere le caratteristiche, la storia e le particolarità dei
D.C.A. con l’ausilio di una testimonianza anonima che mi ha particolarmente toccata e ispirata. Più
che i tecnicismi vorrei trasmettere la fragilità e la vulnerabilità delle persone affette da questo
disturbo.

Accettare, rispettare e valorizzare il proprio corpo è fondamentale.


Stare bene con sé stessi è il primo passo per poter stare bene anche con gli altri. I D.C.A. sono un
limite nei rapporti interpersonali, poiché l’ossessione per il cibo compromette le relazioni
sociali come, ad esempio, andare a mangiare una pizza con i propri amici.
Questi temi talvolta, sono presi con leggerezza e superficialità anche se così non dovrebbe essere.
Sensibilizzare l’opinione pubblica verso questi temi sta permettendo un maggiore sostegno e
supporto concreto ai pazienti e alle loro famiglie.

Amati per quello che sei…


18
Grazie
dell’attenzione !
Bibliografia e
Fairburn G. Christopher, a cura di Massimo Clerici e Antonios Dakanalis - Vincere le abbuffate: come superare il
Sitografia:
disturbo da binge eating, Raffaello Cortina Editore, 2014

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-dipendenze-disturbi-alimentazione
Giornata del Fiocchetto Lilla contro i disturbi del comportamento alimentare 15 Marzo - MondoSole
Associazione e Centro di Cura per anoressia, bulimia, binge eating, DCA (chiarasole.com)

Campagna di comunicazione sui disturbi del comportamento alimentare (salute.gov.it)

https://www.stateofmind.it/2016/03/diagnosi-di-anoressia
https://www.senato.it/1025?sezione=121&articolo_numero_articolo=32
http://www.disturbialimentarionline.it/contatti
https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_6_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=campagne&p=dacampagne&id=152

Potrebbero piacerti anche