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ANORESSIA NERVOSA
BULIMIA NERVOSA
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BED
BMI 17.5 25
LImmagine Corporea
La definizione pi comunemente accettata di immagine corporea quella proposta da Schilder (1935) il quale per la prima volta la descrisse come limmagine del nostro corpo che formiamo nella mente, vale a dire il modo in cui il corpo appare a noi stessi
LImmagine Corporea
IMMAGINE CORPOREA APPARENZA FISICA
Apparenza Fisica: una valutazione della taglia, del peso e di molti altri aspetti del corpo che determinano laspetto fisico esteriore del soggetto
LImmagine Corporea
APPARENZA FISICA 3 componenti
1. PERCETTIVA (del corpo) 2. SOGGETTIVA (elaborazione cognitiva) 3. COMPORTAMENTALE (situazioni che elicitano reazioni di disagio)
LImmagine Corporea
Quando c disagio elevato per uno dei 3 aspetti della propria apparenza
E un DCA?
la notevole importanza attribuita al peso e alle forme corporee e il notevole sforzo che lindividuo mette in atto per controllare il peso differenzia i soggetti che sono semplicemente insoddisfatti del peso e delle forme corporee da chi soddisfa i criteri per un DCA.
Anoressia Nervosa
Anoressia Nervosa
Effetti del digiuno sul comportamento La restrizione dietetica severa e prolungata pu portare a serie complicanze fisiche e psicologiche. Molti dei sintomi, prima interpretati come aspetti primari dellAN, sono in realt dovuti alla denutrizione e al digiuno.
Bulimia Nervosa
Bulimia Nervosa
Bulimia Nervosa
Sottotipi
Purgativo o con condotte di eliminazione Il soggetto ha presentato regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o clisteri. Non purgativo o senza condotte di eliminazione il soggetto utilizza regolarmente altri comportamenti compensatori inappropriati quali il digiuno o l'esercizio fisico eccessivo, ma non si dedica regolarmente al vomito autoindotto o all'uso iimproprio di lassativi o diuretici.
Condotte di Compensazione
labuso di diuretici labuso di lassativi lassunzione di pillole dimagranti lassunzione di farmaci che controllano lappetito luso di sostanze emetiche luso esagerato di gomme da masticare lo sputare il cibo prima di deglutirlo il digiuno prolungato lesercizio fisico eccessivo
Epidemiologia
Et di insorgenza: 12-25 anni Picchi di maggior frequenza 12-14 e 16-18 anni per AN 17-18 anni per BN Prevalenza in Italia: - Anoressia Nervosa - Bulimia nervosa Incidenza: - Anoressia Nervosa - Bulimia Nervosa 0,2-0,4% 0,5-1% donne giovani
Epidemiologia
Eziologia
Anoressia e Bulimia nervosa indicano una relazione patologica tra individuo ed ambiente affettivo esterno. Non ancora possibile proporre una teoria eziopatogenetica univoca. Concorrono a determinarne linsorgenza: -Fattori biologici -Fattori psicologici -Fattori individuali -Fattori familiari -Fattori culturali
Eziologia
Anoressia e Bulimia nervosa non sono un fenomeno culturale. Sicuramente un certo ambiente culturale pu agire come stimolo e far precipitare un processo di tipo anoressico-bulimico, ma si tratta di patologie psichiatriche riferite ad un processo dinamico* malato, senza escludere una predisposizione a fondamento genetico. (Andreoli, 1998) Tre componenti: - una probabile predisposizione genetica - un ambiente affettivo che innesca dei meccanismi di difesa nevrotici - Messaggi di tipo culturale che ne favoriscono la manifestazione.
* interazione delle forze che costituiscono la vita psichica
Sintomatologia
Conseguenze
Rinforzi positivi Sensazioni di successo, valore, orgoglio e superiorit Incremento del senso di autocontrollo Attenzione e/o interesse degli altri Rinforzi negativi Evitamento della grassezza Evitamento di altri conflitti/problemi Elaborazione schematica Attenzione e memoria selettive Bias confermativo Resistenza a informazioni schematiche contrarie Digiuno Pensiero concreto Isolamento Perdita di ricettivit Depressione
Restrizione dietetica
Fame
DISINIBIZIONE / ABBUFFATA
Fairburn, 1981
Disforia
ABBUFFATA / DISINIBIZIONE
Agras, 1991
Preoccupazione estrema per il peso e le forme del corpo Dieta ferrea Sintomi da digiuno Ossessione per il cibo Isolamento sociale Depressione Diminuita concentrazione Ridotto svuotamento gastrico Abbuffate
Anoressia Nervosa
Quadro clinico Malnutrizione per difetto E una condizione di cattiva nutrizione causata da un insufficiente apporto con gli alimenti di energia e/o sostanze nutritive Cause: aumento delle richieste (gravidanza, ustioni, infezioni gravi, esercizio fisico intenso) ridotta assunzione degli alimenti (minor appetito, cibi non gradevoli, difficolt a deglutire) digestione e/o assorbimento dei cibi alterati (gastrite, vomito, diarrea, malattie intestinali)
Anoressia Nervosa
Quadro clinico
Cute Distrofica finemente desquamante, colorito pallido-giallognolo, lanugo al dorso, al viso e agli arti, alterazioni da deficit vitaminici, callosit al dorso delle mani, segni di autolesionismo. Apparato gastroenterico Alterazioni di smalto e dentina, ingrandimento delle parotidi. Dispepsia, facile sensazione di ripienezza, dolori addominali, stipsi da: esofagite, ulcere della giunzione gastroesofagea, atrofia e atonia della muscolatura gastrica e intestinale, atrofia acinare del pancreas, steatosi epatica da malnutrizione. Apparato cardiocircolatorio Bradicardia, ipotensione, diminuito spessore delle pareti ventricolari,prolasso mitralico, sincopi, aritmie, edemi.
Anoressia Nervosa
Quadro clinico
Apparato muscolo-scheletrico Ipotrofia muscolare, osteopenia (fratture spontanee, arresto della crescita) Sistema Nervoso Neuropatie periferiche, zone di atrofia cerebrale, compromissione attivit neurovegetativa. Apparato Ematopoietico Ipoplasia cellulare del midollo osseo: anemia, leucopenia con linfocitosi relativa, trombocitopenia.
Anoressia Nervosa
Complicanze
Squilibri idrolelettrolitrici disidratazione, alcalosi, ipokaliemia, ipomagnesemia, ipocalcemia, ipofosfatemia, iposodiemia Epatite, pancreatiche, miocardite (anche da rialimentazione!) Insufficienza renale acuta o cronica Insufficienza epatica Versamento pericardico
Complicanze
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magrezza, debolezza, stanchezza, minore efficienza e vitalit dellorganismo, apatia, tristezza minori difese immunitarie e rischio di infezioni frequenti e gravi e di piaghe da decubito alterati processi riparativi cellulari e minore capacit di guarigione delle ferite alterata funzionalit di apparati ed organi, maggior rischio di malattie e di mortalit, guarigioni pi difficili e prolungate nel tempo aumento dei ricoveri e dei tempi di ospedalizzazione minore autosufficienza e necessit di assistenza
Complicanze
) ) ) ) ) ) ) ) gravi modificazioni della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, della frequenza respiratoria e della temperatura corporea danni renali osteoporosi assottigliamento o secchezza dei capelli lanugo (comparsa di peluria nella faccia, nella schiena e nelle estremit) pelle secca incapacit a riposarsi e riduzione del sonno amenorrea
Anoressia Nervosa
Prognosi
Dagli studi a lungo termine - 25-30% cronicizza - 20% migliora, pur rimanendo sottopeso - 40-50% recupera un peso normale, non di rado permane un certo grado di disadattamento sociale Mortalit malattia psichiatrica a pi alta mortalit 4-20% a seconda degli studi nel 25% dei casi la causa di morte il suicidio
Prevenzione
E possibile la prevenzione primaria? Punti critici - Poche certezze su eziologia e fattori di rischio. - Studi controllati su efficacia degli interventi di prevenzione pochi e risultati non incoraggianti. - Dare informazioni pu non solo essere inutile ma anche dannoso: alcuni interventi possono indurre eccessiva attenzione sul cibo, favorendo la restrizione alimentare in soggetti vulnerabili. - Et di intervento (prima o allinizio dellet a rischio, o durante scuola superiore?)
Prevenzione
Favorire un atteggiamento critico verso le pressioni dei mass media e verso altri tipi di messaggi, a volte a livello familiare, a volte tra compagni di scuola che inducono comportamenti non adeguati e dannosi. (Favaro & Santonastaso, 1999) Il rapporto problematico con il corpo un aspetto centrale dei disturbi alimentari psicogeni
Terapia
Cura della malattia di base Alimentazione adeguata, equilibrata e sufficiente Utilizzo di alimenti ad elevata densit energetica Assunzione di integratori: di vitamine e minerali (non energetici) di energia e vari nutrienti (brick) Corretto approccio alla disfagia, dispepsia, alterazioni dellalvo Alimentazione artificiale
Terapia Nutrizionale
Ripristino di unalimentazione regolare Mangiare in modo meccanico Suddividere i pasti Pianificazione dei pasti (meal planning) Automonitoraggio Specificare la qualit e la quantit del cibo
Terapia Nutrizionale
Alimentazione meccanica
mangiare secondo orari determinati e un piano prestabilito considerare il cibo come una medicina che serve a vaccinare il paziente non permettere al comportamento alimentare di essere determinato da bisogni e da modificazioni improvvise cognitive ed emotive
Intervallare i pasti
suddividere, in modo bilanciato, il cibo nellarco della giornata la colazione non dovrebbe mai essere saltata assumere ogni giorno tre pasti principali e una o due merende meglio seguire degli orari predeterminati (mangiare con lorologio) piuttosto che basarsi sulle proprie sensazioni interiori
Terapia Nutrizionale
aumentare gradualmente lapporto calorico per raggiungere un aumento di peso (quando necessario) la dieta prescritta non dovrebbe mai scendere sotto le 1500 Kcal al giorno e dovrebbe progressivamente essere aumentata tutti i pasti dovrebbero essere finiti quando ci si sposta da uno stato ipometabolico ad uno ipermetabolico pu essere necessario aumentare ulteriormente le calorie della dieta Spesso i pazienti si sottopongono, o si sono sottoposti per lungo tempo ad un regime dietetico per nulla attraente ma che in qualche modo li rassicura.
Lobiettivo quello di arrivare a mangiare unampia variet di cibi in modo calmo e rilassato. Un piano alimentare settimanale dovrebbe iniziare a includere delle piccole quantit di cibo che prima era evitato o proibito. E necessario mettere in discussione la classificazione dei cibi in buoni o cattivi riconoscendo che le calorie di cibi denominati cattivi non hanno in realt un impatto maggiore sul peso rispetto a quelle contenute nei cibi considerati buoni. Le pazienti che soffrono di episodi bulimici dovrebbero consumare piccole quantit dei cibi che solitamente riservano per le abbuffate.
Conclusioni
Anoressia e Bulimia nervosa sono disturbi psichiatrici gravi, con alta comorbidit psichiatrica, frequenti complicanze mediche e tendono a cronicizzare se non trattati. Trattamento integrato deve prendere in considerazione i diversi ambiti di malattia: fisico, psicologico, nutrizionale
Binge Eating Disorder (BED) o Disturbo da Alimentazione Incontrollata et di esordio non conosciuta; let al momento della diagnosi varia tra i 30 ed i 40 anni; rapporto femmine/maschi di 3:2 tra i soggetti sovrappeso, la presenza del BED sembra associarsi ad una pi precoce insorgenza dellobesit. prevalenza: Stati Uniti - 2% nella popolazione generale, 30% in campioni clinici (Spitzer e coll., 1992, 1993); Italia- 8,1% in un campione di pazienti sovrappeso (Ricca e coll., 1998) 12,1% in un campione di pazienti obesi (Ramacciotti e coll., 2000)
BED: caratteristiche cliniche abbuffate compulsive marcata preoccupazione per il peso, le forme corporee e il controllo dellalimentazione presenza di indicatori di discontrollo alimentare (mangiare rapidamente fino a sentirsi sgradevolmente pieni, indipendentemente dal senso di fame, di nascosto) presenza allanamnesi di ampie oscillazioni del peso o weight cycling (oscillazioni del peso maggiori di 10 kg) oscillazioni dellumore (lapporto calorico sembra correlarsi con la gravit del quadro depressivo eventualmente associato)
BED e Obesit insorgenza dellobesit pi precoce elevati tassi di psicopatologia associata familiarit positiva per disturbi psichiatrici elevata percentuale di insuccesso nella terapia dellobesit: scarsa tolleranza ai regimi ipocalorici incidenza del BED aumenta parallelamente al BMI