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Alimentazione e disturbi alimentari:alimentazione

L'alimentazione, in biologia, consiste nell'assunzione da parte dell'organismo, di alimenti


indispensabili al suo metabolismo e alle sue funzioni vitali quotidiane prendendo in
considerazione tutte le trasformazioni fisiche, chimiche e fisico-chimiche che i nutrienti
assunti subiscono nel processo di digestione e/o assimilazione. Essa è considerata specifica
degli organismi eterotrofi: una pianta non si alimenta, assume nutrienti.

In fisiologia l'alimentazione è distinta dalla nutrizione, un concetto considerato più ampio,


che sottintende i processi metabolici di un organismo al fine di utilizzare quei principi
nutritivi che ha assunto tramite l'alimentazione. Nonostante le distinzioni disciplinari,
spesso, i termini alimentazione e nutrizione sono stati utilizzati come sinonimi in certe
branche della medicina e nel linguaggio comune.

Fonte :https://it.wikipedia.org/wiki/Alimentazione
Disturbi alimentari

I disturbi alimentari sono gravi disturbi psichiatrici caratterizzati da un patologico rapporto con il
cibo,o da comportamenti di controllo del peso. Le preoccupazioni per il proprio corpo e le sue
forme giocano un ruolo chiave nello sviluppo dei più conosciuti disturbi alimentari e hanno un
ruolo chiave sia nella genesi che nel mantenimento del disturbo. La forma di queste
preoccupazioni varia secondo il genere: negli uomini, si concentrano a volte sulla muscolatura,
altre volte sul peso corporeo. Nelle donne invece è quasi sempre presente una preoccupazione per
il peso e le forme corporee. Alcuni pazienti con disturbi dell'alimentazione possono riferire
sintomi (correlati al cibo) simili a quelli che fanno abuso di sostanze, come il bisogno
incontrollabile di assumere una sostanza.Questa similitudine tra disturbi alimentari e abuso di
sostanze può essere dovuta al coinvolgimento delle stesse strutture neuronali, compresi quelle
implicati nella regolazione del comportamento e nel circuito della ricompensa. Tuttavia, i relativi
contributi di condivisione e fattori distinti nello sviluppo e nel perpetuarsi dei disturbi
dell'alimentazione e dell'uso di sostanze rimane ancora poco compreso

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Disturbi_della_nutrizione_e_dell%27alimentazione
Anoressia nervosa
L'anoressia nervosa è un grave disturbo del comportamento alimentare, forse il più conosciuto e riconoscibile, caratterizzato
da un'intensa paura di ingrassare o da un disturbo dell'immagine corporea, o entrambi. La presenza di uno o entrambi questi
sintomi motiva i pazienti a intraprendere diete sempre più restrittive o mettere in atto altri comportamenti disfunzionali per
perdere peso in alcuni casi fino ad arrivare al totale digiuno, al vomito autoindotto, all'uso di lassativi o iperattività. Le
preoccupazioni per il peso e la forma distinguono l'anoressia nervosa dal disturbo evitante-restrittivo dell'assunzione di cibo.

Nell'anoressia nervosa inoltre il funzionamento cognitivo ed emotivo sono notevolmente deficitari. Inoltre sono presenti
numerose complicanze mediche che possono coinvolgere tutti gli organi e i sistemi del corpo: problemi ormonali, inedia e
amenorrea, osteoporosi, compromissione epatica, bradicardia, malnutrizione, rapido calo ponderale e grave sottopeso, a volte
indice di stadi della malattia molto avanzati. Inizialmente, si consideravano il calo ponderale e la grave magrezza come primo
sintomo; in realtà, negli anni, si è notato come l'anoressia nervosa possa essere presente in persone a qualsiasi peso.

Il trattamento più efficace dell'anoressia nervosa è la psicoterapia, accompagnata e sostenuta da altri percorsi: riabilitazione
nutrizionale, rieducazione e riabilitazione all'immagine corporea.

Fonte:
https://it.wikipedia.org/wiki/Anoressia_nervosa
Bulimia nervosa
La bulimia nervosa può essere meno evidente dell'anoressia nervosa in quanto il peso corporeo può essere normale se non in
leggero sovrappeso. Caratteristica peculiare della bulimia nervosa è la presenza di episodi di abbuffata seguiti da comportamenti
definiti "di compenso" come il vomito autoindotto, l'utilizzo di lassativi, il digiuno e l'intensa attività fisica allo scopo di
controllare il peso e le forme del corpo, oltre che di ridurre l'intensità del senso di malessere e vergogna conseguenti all'episodio di
abbuffata. La maggior parte delle persone che soffrono di bulimia presenta un peso corporeo sano. La forzatura del vomito può
provocare pelle ispessita sulle nocche e danni ai denti. La bulimia è associata ad altri disturbi mentali come la depressione e
l'iperattività, e a problemi come la tossicodipendenza o l'alcolismo. Si riscontra anche un elevato rischio di suicidio e di pratiche
autolesionistiche. La bulimia è più comune tra coloro che hanno un parente stretto che ha sofferto o soffre della condizione, altri
fattori di rischio per la malattia includono lo stress psicologico, una pressione culturale per un certo tipo di corpo, scarsa autostima
e l'obesità.
La diagnosi è difficile da scoprire perchè chi ne è affetto tende ad essere molto riservato sulle sue abitudini.
La psicoterapia è il trattamento primario per la bulimia, l'assunzione di farmaci come agli antidepressivi può portare un modesto
beneficio.Anche se la prognosi della bulimia è in genere migliore di quella dell'anoressia, il rischio di morte tra le persone colpite è
superiore.
La bulimia colpisce prevalentemente le donne (90% dei casi) generalmente compare intorno a 12-14 anni o nella prima età adulta
18-20 anni. Gli episodi bulimici sono scatenati da alterazioni dell'umore, stati d'ansia o stress. Gli episodi bulimici sono nella
maggior parte dei casi programmati anticipatamente.

Fonte:https://it.wikipedia.org/wiki/Bulimia

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