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DCA GAIA PARRINELLLO 4M

DISTURBI
DEL COMPORTAMENTO
ALIMENTARE
I disturbi alimentari consistono in disfunzioni
del comportamento alimentare e/o in
comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo,
che danneggiano in modo significativo la salute fisica o Soffrire di un disturbo dell’alimentazione sconvolge la
il funzionamento psicologico. vita di una persona e ne limita le sue capacità
relazionali, lavorative e sociali.

Per la persona che soffre di una disturbo


dell’alimentazione tutto ruota attorno al cibo e alla
paura di ingrassare.
Cose che prima sembravano banali ora diventano
difficili e motivo di ansia, come andare in pizzeria o al
ristorante con gli amici, partecipare ad un compleanno
o ad un matrimonio.

Spesso i pensieri sul cibo assillano la persona anche


quando non è a tavola
Nella testa sembra che ci sia posto solo per i pensieri
su cosa si “deve” mangiare, sulla paura di ingrassare o
di avere una crisi bulimica.
Insorgono prevalentemente
durante l’adolescenza e
colpiscono soprattutto il sesso femminile.

I comportamenti tipici di un disturbo dell’alimentazione sono:

• la diminuzione dell’introito di cibo I PIU DIFFUSI:


• il digiuno
•ANORESSIA NERVOSA
• le crisi bulimiche (ingerire una notevole quantità di cibo in un breve lasso di
tempo)
•BULIMIA NERVOSA
• il vomito per controllare il peso
•BINGE EATING
• l’uso di anoressizzanti, lassativi o diuretici allo scopo di controllare il peso
'BED' (DISTURBO DA ALIMENTAZIONE
• un’intensa attività fisica. INCONTROLLATA)

Alcune persone possono ricorrere ad uno o più di


questi comportamenti, ma ciò non vuol
dire necessariamente che esse soffrano di un
disturbo dell’alimentazione. Ci sono infatti dei criteri
diagnostici ben precisi che chiariscono cosa debba
intendersi come patologico e cosa invece non lo è.
ANORESSIA NERVOSA Le persone che soffrono di anoressia
nervosa vanno in contro ad una marcata
perdita di peso, a causa della paura morbosa
di ingrassare e di una visione distorta della
propria immagine corporea.
Molti sono i rituali che accompagnano le preoccupazioni riguardo al controllo del corpo e dell’assunzione di cibo.
Alcune pazienti contano le calorie di tutto quello che mangiano ad esempio, In alcuni casi vengono messi in atto dei veri e propri “rituali” come
impiegare tantissimo tempo per mangiare anche piccole quantità di cibo, sminuzzare il cibo in tante piccolissime parti, accumularlo o nasconderlo,
oppure mangiare solo determinati alimenti cucinati in un modo particolare.

Le persone che soffrono di anoressia nervosa nonostante la magrezza evidente, sono incapaci di vedersi magre o comunque hanno un’immagine
corporea alterata.
Anche la loro autostima è strettamente legata al peso e alla forma del corpo: la perdita di peso è considerata
una conquista ottenuta grazie all’autodisciplina e al rigido controllo.

Alcune caratteristiche psicologiche frequentemente descritte nei


pazienti con anoressia nervosa sono:

•Depressione

•Perfezionismo

•bassa autostima

•difficoltà interpersonali

•paura di crescere
Sulla base di alcuni ritrovamenti scientifici, alcuni
ricercatori sostengono che l'insorgenza dell'anoressia
nervosa sia legata a una predisposizione genetica.

Cause: alla personalità e ai tratti comportamentali di un


individuo.
le persone caratterialmente predisposte a sviluppare
• Fattori biologici l'anoressia nervosa sono:

• coloro che hanno una spiccata tendenza a soffrire


• Fattori psicologici di ansia o depressione, che hanno difficoltà a gestire
lo stress, che si preoccupano facilmente pensando al
futuro
• Fattori bambientali
• I soggetti perfezionisti, che si pongono d'abitudine
rigorosi obiettivi e che sono molto esigenti da loro stessi.

• Gli individui particolarmente riservati.

• Coloro che hanno ossessioni/compulsioni

un fattore ambientale è una qualsiasi circostanza, evento o


abitudine che può condizionare la vita di un individuo, in
una certa misura, come per esempio l'influenza dei media
con i canoni del "MAGRO=BELLO"
SINTOMI FISICI SINTOMI LEGATI ALLA
SFERA EMOTIVA
Un'alimentazione inadeguata comporta numerose conseguenze fisiche,tra le quali: • La pratica estenuante e
continua di attività fisica.
• Perdita di peso.
• Il vomito auto-indotto, per eliminare il cibo
• Insonnia
assunto. In genere, a questo comportamento si
• Giramenti di testa e vertigini associa anche l'assunzione
di lassativi, diuretici, purganti e altri prodotti
simili.
• Colorazione bluastra delle dita
• Il conteggio ossessivo delle calorie assunte
• Assottigliamento, rottura e/o caduta dei capelli
giornalmente.
• Costipazione

• Assenza di mestruazioni, nelle donne • Salta i pasti canonici.

• È di umore piatto e manca di emozioni.


• Pelle secca e/o di colore giallastro
• Si isola dal contesto sociale È irritato o
• Intolleranza al freddo
• tende a irritarsi facilmente.
• Anomalie del battito cardiaco (aritmie)
• Mente su tutto ciò che riguarda il cibo,
affermando di aver mangiato quando, invece,
• Disidratazione
non è così.
• Osteoporosi
• Mente sul suo peso.
• Anomalie nel numero di cellule ematiche
• Soffre di momenti di depressione e ha tendenze
suicide (nei casi più gravi).
BULIMIA NERVOSA Le persone che soffrono di bulimia nervosa
vanno incontro a grandi abbuffate di cibo,
seguite da un forte senso di colpa e da
comportamenti anomali, atti a "neutralizzare"
l'apporto calorico di quanto ingerito.
Non esiste una causa specifica che induca la "comparsa" di questa condizione, tuttavia esistono dei
fattori predisponenti correlati allo stato psicologico ed emotivo della persona e alle relazioni
interpersonali instaurate.
Per la maggior parte si tratta, dunque, di fattori psicologici che influenzano il comportamento
alimentare.

Tra i quali:
• la presenza di familiari che soffrono o hanno sofferto di un disturbo alimentare

• avere una bassa autostima e considerazione personale

• le difficoltà interpersonali e l’insoddisfazione della propria immagine

A questi, di solito, si aggiungono uno o più “fattori scatenanti”, per esempio lutti, eventi
traumatici, la fine di una relazione importante, cambiamenti di vita (come un cambio di scuola o
di città).

Spesso l’ossessione per il peso corporeo deriva anche da pressioni legate allo sport o al lavoro:
per esempio ballerine e attrici sono soggetti a forte rischio di sviluppare disturbi alimentari, in quanto
sono costrette a mantenere una certa immagine e un determinato peso corporeo.
I sintomi che possono far pensare alla bulimia sono: LE COMPLICANZE DELLA
BULIMIA?

• disidratazione, che può condurre a


• abbuffate ricorrenti caratterizzate
situazioni cliniche più importanti
da eccessiva voracità nel come disturbi renali
consumare cibo e dalla perdita di
controllo dell’atto del mangiare • problemi cardiaci

• comportamenti di compensazione: • erosioni dentali dovute al passaggio


il più frequente è il vomito di vomito
autoindotto, ma alcune persone
• problemi del tratto digestivo
assumono anche lassativi e
diuretici • ansia e depressione

• preoccupazione estrema per il • assenza di ciclo mestruale


proprio peso corporeo.
• abuso di alcol e droghe
Il termine significa letteralmente

BINGE EATING “abbuffata di cibo” e indica episodi in cui


si assumono grandi quantità di cibo in un tempo
relativamente breve con la sensazione di perdere il
controllo su cosa e quanto sta mangiando.

Queste crisi compulsive sono accompagnate da un


forte disagio psicologico e seguite da senso di
colpa e vergogna, che spesso inducono a mangiare
da soli o di nascosto.
È il Disturbo del Comportamento alimentare più
frequente:

si ritiene che il 3.5% delle donne e il 2% degli uomini


adulti svilupperanno un Disturbo del Comportamento
Alimentare nel corso della vita.
Quando gli episodi di binge eating sono ricorrenti
(almeno 1 volta a settimana per un periodo di almeno
3 mesi consecutivi) si fa diagnosi di Disturbo da
Alimentazione Incontrollata, conosciuto anche come
BED (Binge Eating Disorder)

Il Disturbo da Alimentazione incontrollata si distingue


dalla bulimia nervosa perché chi ne soffre non mette in atto
sistematicamente comportamenti compensatori per
controllare il peso, come vomito, abuso di lassativi, digiuno
o eccessivo esercizio fisico
QUALI SONO I SINTOMI DEL DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA?

sul piano psicologico si associa a:


Il sospetto deve nascere quando
l’assunzione del cibo avviene in modo
• bassa autostima compulsivo, con la sensazione di
perdere il controllo
• abbassamento dell’umore;
Il peso corporeo tende ad aumentare,
• immagine fortemente negativa del proprio corpo. spesso con andamento fluttuante, e il
soggetto manifesta una eccessiva
preoccupazione per il peso e la forma
Inoltre il paziente che soffre di Disturbo da Alimentazione del proprio corpo.
Incontrollata, corre il rischio di sviluppare nel tempo anche
le complicanze dell’obesità, tra le quali ricordiamo:

• malattie cardiovascolari

• Diabete

• apnee del sonno


C’È UNA RELAZIONE CON
ALTRI DCA?
Gli studi ci indicano che non è frequente la migrazione
tra Disturbo da Alimentazione Incontrollata
e bulimia o anoressia nervosa.

Invece il paziente può vivere periodi in cui il sintomo


binge eating è sostituito da altri comportamenti
alimentari ugualmente disturbati, tipo piluccamento
o emotional eating, ossia mangiare ripetutamente
piccole quantità di cibo per placare emozioni.
TRATTAMENTO DEI DISTURBI
ALIMENTARI

La terapia è complessa e richiede la collaborazione di


specialisti, quali dietisti, medici esperti in disturbi alimentari,
psichiatri e psicologi.

Infatti, un malato di queste patologie necessita non solo di un


piano dietetico ma anche di un adeguato supporto psicologico
(psicoterapia)

l'obiettivo della terapia è curare il corpo e, allo stesso tempo,


curare anche la mente
è importante agire in breve tempo e quando la malattia è agli
stadi iniziali e non ha ancora indotto la comparsa di
complicanze.
FONDAMENTALE

la consapevolezza del malato di soffrire di una malattia grave, che necessita di cure, è il punto di
partenza per il raggiungimento della guarigione.
I soggetti con anoressia nervosa, che rifiutano la loro condizione di malati, non si sottopongono ad
alcuna cura o, comunque, faticano a seguire con regolarità il percorso terapeutico previsto.
DOVE SI SVOLGE LA TERAPIA?

Per la maggior parte dei casi, il trattamento è di tipo ambulatoriale.


Ciò vuol dire che il paziente riceve tutte le cure che gli sono necessarie, frequentando quotidianamente un centro
ospedaliero specializzato e facendo ritorno a casa, al termine di ogni seduta terapeutica.

In altre parole, il malato ha una tabella di appuntamenti da seguire, stabilita dal team di medici che lo hanno preso
in cura.
I trattamenti di tipo ambulatoriale sono molto vantaggiosi, perché evitano al paziente la scomodità del

La terapia prevede la degenza in ospedale, quando, secondo il


parere dei medici, la malattia è a uno stadio avanzato o grave. In
questi casi, infatti, i pazienti hanno bisogno di assistenza medica
continua.

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