Sei sulla pagina 1di 5

Assistenza durante il pasto

E’ necessario fornire assistenza alla persona durante il pasto, quando sono presenti dei
limiti fisici e/o psichici, che rendono la persona parzialmente e completamente
dipendente nel soddisfacimento del bisogno di alimentarsi e idratarsi.
Non esistono solo metodi standard, ma anche accorgimenti da saper applicare con
metodo scientifico ed elasticità, in base alle necessità individuali (personalizzazione
dell’assistenza):
 strategie di assistenza individualizzate
Uno dei principi base consiste nel di rispettare e conservare le autonomie residue,
infatti è bene sostituirsi completamente al paziente solo quando non presenta neanche
una minima autonomia.
Favorire il consumo dei pasti sempre in posizione seduta:
 in sedia
 in poltrona
 in carrozzina
 nei pazienti allettati in posizione seduta (Fowler)
Così da favorire la masticazione e la deglutizione, evitare l’inalazione di alimenti e
il reflusso del contenuto gastrico.
Rispettare:
 i tempi di masticazione e deglutizione della persona
 i gusti personali in fatto di alimenti:
purché in linea con i principi di alimentazione equilibrata e adatti al paziente in base
al suo stato di salute
Pazienti con ictus:

in caso di emiplegia possono avere difficoltà a gestire l’arto superiore plegico, se


questo coincide con l’arto superiore dominante, l’assistenza consiste nello stimolare
l’uso dell’altro arto superiore.
Se permane un’autonomia parziale dell’arto dominante, l’assistenza consiste nel
compensare-assistere il paziente in quelle attività in cui ha difficoltà:
 tagliare gli alimenti
 versare l’acqua
 aprire barattoli
Inoltre: come altra strategia, si può favorire l’uso del cucchiaio in alternativa alla
forchetta oppure le posate ergonomiche

Paziente disfagico
Disfagia: deficit della deglutizione tipico soprattutto di patologie neurologiche (Ictus,
SLA, Parkinson, Sclerosi Multipla), può essere temporaneo o permanente.
 Disfagia ai liquidi: deficit della deglutizione dei liquidi, idratare il paziente con
liquidi addensati (consistenza modificata)
 Disfagia ai solidi: deficit della deglutizione dei solidi, alimentare il paziente con
cibi morbidi o cremosi (consistenza modificata)
 Disfagia mista: deficit nella deglutizione dei liquidi e dei solidi
Assistenza al paziente con disfagia
 Far assumere posizione seduta (anche per allettati)
 I bocconi devono essere di piccole dimensioni
 Portare il cibo o liquidi addensato alla bocca dal basso (facendo abbassare il
mento)
 Far mangiare il paziente lentamente (accertarsi cha abbia deglutito prima di
porgere o far prendere il 2° boccone)
Evitare distrazioni per il paziente.
Liquidi addensati

1) 2)

1) Polvere per addensare liquidi: acqua, bevande, the, latte ecc…


2) Acqua gel: liquidi già pronti, di consistenza gelatinosa e con aroma, ad
esempio: gusto frutta

Paziente con disfagia ai liquidi: rieducazione ai liquidi


Nell’ambito della Riabilitazione Neurologica il Logopedista offre al paziente
disfagico un percorso terapeutico per eliminare o ridurre il più possibile il deficit di
deglutizione.
Se la disfagia ai liquidi mostra almeno segni di miglioramento esiste un metodo per
idratare il paziente con liquidi NON addensati:
 Bere con compenso
 Il paziente deve essere sempre seduto, se allettato deve assumere la posizione
seduta
 Far bere il paziente a piccoli sorsi e lentamente
 Far utilizzare una cannuccia per favorire la posizione bassa del mento oppure
può usare il bicchiere, ma deve deglutire col mento abbassato
 Accertarsi che il paziente abbia deglutito il precedente sorso d’acqua prima di
continuare
 Evitare le distrazioni per il paziente
Assistenza alla persona con limitazioni psichiche
Per quanto riguarda i pazienti con disturbi della psiche, anche in questo caso è
necessario seguire i concetti di base che valgono per i pazienti con limitazioni fisiche:
 rispettare i tempi del paziente e mantenere la sua autonomia residua
 sostituirsi solo quando non è per niente autonomo
Garantire l’introito idrico e calorico giornaliero:
 Monitorare che il paziente con limitazioni psichiche e si idrati e si alimenti a
sufficienza
 Favorire il consumo dei pasti in un ambiente sereno, anche in compagnia di altri
pazienti per favorire la socializzazione
L’anziano e l’alimentazione
Anche se in età avanzata il fabbisogno energetico e idrico sono ridotti rispetto ai
giovani, gli anziani hanno ugualmente difficoltà a soddisfare queste esigenze
fisiologiche a causa di:
 Cambiamenti fisiologici
 Fattori sociali
 Fattori economici
 Fattori psicologici ed intellettivi
L’anziano e l’alimentazione: cambiamenti fisiologici
 Alterazioni a carico dell’apparato gastro intestinale: ridotta produzione di
succhi gastrici, ridotto o rallentato assorbimento dei nutrienti, rallentamento
della motilità intestinale, alterazione della masticazione (es. edentulia)
 Riduzione della sensazione di fame e sete
 Riduzione del senso del gusto e dell’olfatto
 Riduzione dell’attività fisica
L’anziano e l’alimentazione
 Problematiche sociali: solitudine
 Problematiche economiche: reddito basso
 Problemi psicologici: depressione
 Problemi intellettivi: deterioramento cognitivo
Quindi cosa fare per prevenire negli anziani malnutrizione e disidratazione?
Incentivare una dieta ricca e varia di Macronutrienti, così da garantire anche
l’introduzione di Micronutrienti.
Stimolare l’idratazione soprattutto nei mesi estivi

Potrebbero piacerti anche