Sei sulla pagina 1di 4

ANORESSIA NERVOSA

CRITERI DIAGNOSTICI ( DSM-5 )

A. Rifiuto di peso corporeo a livello minimo normale per l'età e la statura o al di sopra di esso
B. Intensa aumentare di peso di ingrassare ,pure essendo sottopeso
C. Disturbo nel modo di sentire il peso e le forme del proprio corpo, influenza indebita del peso
delle forme del corpo sulla valutazione di sì o diniego della gravità della perdita di peso in atto

Specificare il sottotipo:
- Restrittivo il soggetto non presenta frequenti episodi di abbuffate o di comportamenti di
svuotamento improprio
- Bulimico il soggetto presenta frequenti episodi di abbuffate compulsive o di comportamenti di
svuotamento

Specificare la gravità attuale


Lieve: Indice di Massa Corporea (IMC) >_. 17 kg/m2
Moderata: Indice di Massa Corporea (IMC)16-16,99 kg/m2
Grave: Indice di Massa Corporea (IMC) 15-15,99 kg/m2
Estrema: Indice di Massa Corporea (IMC) < 15 kg/m2

CRITERI DIAGNOSTICI (ICD-10)


A. Perdita di peso o, nei bambini, mancato aumento che conduce a un peso corporeo inferiore di
almeno il 15% rispetto a quello normale o atteso per l'età e la statura
B. La perdita di peso è autoindotta evitando cibi che fanno ingrassare
C. Percezione di sé come troppo grassa/ grasso con una paura intrusiva di ingrassare che induce ad
autoimporsi una soglia di peso molto bassa
D. Esteso disturbo endocrino che coinvolge l'asse ipotalamo ipofisi gonadi e si manifesta nelle
donne con amenorrea e gli uomini con perdita di libido e di potenza sessuale
E. Non soddisfatti i primi due criteri per la diagnosi di bulimia nervosa

L'esordio dell'Anoressia Nervosa si registra durante l'adolescenza o la prima


età adulta e risulta, spesso, associato ad un evento stressante. I sintomi di tale disturbo, a volte,
rientrano completamente dopo un singolo episodio, altre volte hanno un andamento fluttuante, in
cui all'aumento di peso segue una recidiva, e altre volte ancora vanno incontro ad un decorso
cronico negli anni.

La maggior parte dei soggetti con Anoressia Nervosa va comunque


incontro alla remissione completa entro cinque anni dall'esordio.
Il ricovero ospedaliero in alcuni casi può essere necessario. Tra gli individui
ricoverati in ospedale, i tassi di remissione sono minori.

In più del 50% dei soggetti con Anoressia Nervosa si assiste ad un viraggio, nel
tempo, verso la Bulimia Nervosa e, tra coloro che hanno una diagnosi di Bulimia
Nervosa, circa il 30% riporta una storia di Anoressia Nervosa.

Il tasso grezzo di mortalità risulta essere del 5% circa. Il decesso, solitamente,


si verifica per complicazioni mediche associate al disturbo, o per suicidio. l
rischio di suicidio raggiunge tassi pari a 12 su 100.000 all’anno.

A.N EZIOPATOGENESI

I disturbi dell'alimentazione si prestano ad un modello multidimensionale


che vede l'interazione di componenti genetiche, psicologiche e socio-
culturali.
Il nucleo psicopatologico comune è caratterizzato da una distorta e
insoddisfacente percezione dell’immagine corporea, dall'eccessiva
attenzione al peso e alla forma del corpo e da meccanismi di controllo.

Il concetto di immagine corporea sta ad indicare il modo con cui il soggetto


esperisce il proprio corpo, sia come "entità personale" sia come essenziale
"strumento di rapporto" interpersonale.

La difficoltà di percepire correttamente la propria immagine corporea è il


risultato dell'interazione tra fattori intrinseci alla persona (struttura di
personalità) e fattori relazionali (prevalentemente esperiti nell'infanzia
e nell’adolescenza).

La percezione dell'immagine corporea


viene organizzata attraverso un processo di apprendimento e, perciò, eventuali influenze precoci
possono avere effetti profondi e duraturi non solo sulle caratteristiche mentali ed
emotive, ma anche su quelle anatomiche, fisiologiche e metaboliche.

Gli stereotipi culturali che assimilano all'aspetto fisico "piacente e magro"


possibilità di successo professionale e sentimentale, coinvolgendo tutti i
canali dell'informazione, contribuiscono, almeno in parte, alla crescente
prevalenza del disturbo nei paesi occidentali e sviluppati.

Disregolazione legata a Fattori Biologici:


Sistema Oppiacei Endogeni: responsabili di variazioni su appetito e aumento di
peso in condizioni sperimentali.
Disregolazione di Colecistochinina e Corticotropina: sviluppo di alcuni dei
comportamenti riscontrati nell' Anoressia Nervosa.
Leptina e Orexina: due ormoni su cui si stanno focalizzando le più recenti
ipotesi eziopatogenetiche.

Fattori Psicosociali:
Fattori predisponenti (individuali, familiari e culturali) che possono concorrere
a determinare l'insorgenza del disturbo.
Fattori scatenanti (eventi vitali stressanti quali: separazioni e perdite:
alterazioni dell'omeostasi familiare; minacce alla stima di sé; malattie fisiche
gravi).
Fattori perpetuanti (effetti del digiuno e della perdita di peso) che tendono al
mantenimento della sindrome.
Ruolo della regolazione delle emozioni
In soggetti che non hanno avuto la possibilità di sviluppare la capacità di
identificare e mentalizzare le emozioni, i DNA rappresenterebbero un tentativo
di regolare stati emotivi negativi sopraffacenti. Tali disturbi sarebbero uno dei
possibili esiti psicopatologici della mancata regolazione di emozioni
traumatiche (non simbolizzate nella relazione primaria), e insorgerebbero
quindi nel tentativo di regolare e controllare gli affetti agendo attraverso il rifiuto
e l'inibizione delle esperienze emozionali (Caretti, 2007).

Fattori Psicologici
Reazione dell'adolescente di fronte alla richiesta di assumere ruoli sociali
Gesto del digiuno come autoaffermazione e protesta, tentativo di esser
considerati unici e speciali, e come ricerca di autonomia.
Il controllo o la riduzione del peso corporeo risulta essere un indice
oggettivamente valutabile di autodeterminazione e senso di dominio su se
stessi (il rapporto con la figura materna svolge un ruolo centrale).

EZIOPATOGENESI
Teorie psicodinamiche
Freud: regressione allo stadio orale (esperienze traumatiche durante l’ allattamento
provocherebbero l'istaurarsi di un legame tra pulsione di morte e alimentazione che, nella fase
puberale, riemergerebbe riattualizzando le pulsioni legate al trauma rimosso).

Hilde Bruch (1978) ha sottolineato come le preoccupazioni riguardo al cibo ed


al peso possano essere considerate manifestazioni, relativamente tardive,
emblematiche di un disturbo più profondo della rappresentazione del Sé che si
articola lungo tre distinti livelli psicopatologici:
- Disturbo dell'immagine e del concetto di corpo, fino al delirio.
- Un senso paralizzante di inefficacia che pervade tutto il pensiero ed ogni
attività del soggetto anoressico.
- Mancanza di un'accurata percezione o interpretazione a livello consapevole
degli stimoli provenienti dal corpo.

Altri modelli esplicativi


Winnicott: l'Anoressia Nervosa come difesa contro l'angoscia del vuoto,
concettualizzato, quest'ultimo, nei termini di "assenza senza oggetto": con il
digiuno, il soggetto si difenderebbe dal vuoto che lo spaventa e ne
organizzerebbe uno, controllato.

Callieri: il cibo come unica realtà alter-egoica che interessi e come vera e
propria relazione d'oggetto, trapassante in un divorante narcisismo.

Selvini Palazzoli; I'AN come espressione e, allo stesso tempo, reazione


difensiva ad uno stato depressivo dell' lo, oltre ad essere esperienza di
un' enorme capacità di controllo sull' ambiente e, in particolare, sui genitori.
Luban-Plozza e Poldinger: l'AN potrebbe essere inclusa tra l e
"cenestofrenie", o le psicosi sensitive, gruppo di malattie che, a causa di un
sottofondo psicotico, è caratterizzato da abnormi sensazioni somatiche.

BULIMIA NERVOSA
La sindrome bulimica viene caratterizzata da un'intensa ed irresistibile voglia di
ingurgitare grandi quantità di cibo, accompagnata dal sentimento di perdita d
controllo sulle proprie capacità di limitarsi.

L'assunzione di cibo, che spesso avviene in solitudine, risulta frettolosa, i sapori


non vengono gustati, la masticazione viene ridotta al minimo e l'attacco di fame
ha fine quando non c'è più nulla da mangiare o venga interrotto lo stato di
solitudine.

In seguito all'episodio, si riscontra, solitamente, uno stato di prostrazione,


caratterizzato dalla presenza di malesseri fisici (dolori di stomaco, fatica, cefalea,
nausea) e psichici (rimorsi, sensi di colpa, disgusto, svalorizzazione).

B.N.: SEGNI E SINTOMI


I soggetti affetti da Bulimia Nervosa, generalmente, si vergognano delle proprie
abitudini alimentari patologiche e tentano di nasconderle.

Le crisi bulimiche avvengono in solitudine e in modo rapido; si verificano quanto


più segretamente possibile in quanto i soggetti si vergognano delle proprie
abitudini alimentari patologiche.

Il vomito autoindotto (80-90%) riduce la sensazione di malessere fisico, oltre


alla paura di ingrassare; in alcuni casi, risulta essere l'effetto ricercato (il
soggetto si abbuffa per vomitare o vomita anche per piccole quantità di cibo).
Sono spesso presenti, nel sesso femminile, irregolarità del ciclo mestruale o
amenorrea.

A volte gli squilibri elettrolitici dovuti alle condotte di eliminazione possono


condurre ad una serie di conseguenze mediche: lacerazioni esofagee, rottura
gastrica e aritmie cardiache rappresentano conseguenze rare, ma fatali.

Chi abusa di lassativi può sviluppare dipendenza; sono possibili anche altre
complicanze gastrointestinali (tra cui il prolasso rettale).

Potrebbero piacerti anche