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Nuova Medicina Germanica® e 5 Leggi Biologiche

Donna - Femmina - Madre


L'universo femminile è popolato da almeno tre varianti dello stesso individuo biologico:

1. la femmina, che incarna l'aspetto biologico puro, la sessualità, la seduzione, l'animalità


2. la donna, che incarna l'aspetto sociale
3. la madre, che incarna l'aspetto supremo che tutto racchiude. Il crogiolo dove la vita si materializza

Tre versioni della stessa persona che possono convivere simultaneamente, pur caratterizzandosi da modificazioni psico-fisiche talora drastiche.
Questo breve studio rappresenta un tentativo di racchiudere numerose nozioni che entrano a far parte dell'immenso e variopinto panorama
dell'universo femminile.

Indice

1. La Bimba
2. La figura materna e paterna
3. Anatomia e fisiologia
o 3.1 Ovaie
o 3.2 Tube di Fallopio
o 3.3 L'Utero
o 3.4 La Vagina
o 3.5 Organi genitali esterni
o 3.6 Ghiandole annesse
4. Ormoni e ciclo nella donna
5. Il cervello femminile e la lateralità
o 5.1 Il concetto di territorio femminile
6. Fisiologia Speciale per l'Apparato genitale femminile
o 6.1 Amenorrea
o 6.2 Mestruazioni anticipate
o 6.3 Mestruazioni ritardate
o 6.4 Candidiasi vaginale
o 6.5 Vaginismo
o 6.6 Dismenorrea
o 6.7 Endometriosi
o 6.8 Cisti ovariche
o 6.9 Salpingite
o 6.10 Miomi e Fibromi
o 6.11 Tumori
o 6.12 Bartolinite
7. La Sessualità femminile
o 7.1 Orgasmo_femminile
8. Gravidanza e aborto
o 8.1 Cause della mancata gravidanza essendo la donna fecondata
o 8.2 Perdita della gravidanza nel Primo Trimestre
o 8.3 Perdita della gravidanza nel secondo e terzo trimestre
9. La mammella
o 9.1 Ghiandole Mammarie (Mesoderma Antico)
o 9.2 Derma o corion della pelle (Mesoderma Antico)
o 9.3 Tessuto Connettivo, tessuto Grasso e Vasi Sanguigni (Mesoderma Nuovo)
o 9.4 Dotti galattofori o mammari (Ectoderma)
o 9.5 Epidermide (Ectoderma)
10. La menopausa

1. La Bimba

Parliamo di sviluppo embrionale in funzione di comprendere come si formi una femminuccia.


Verso il IX - X giorno di gestazione si ha il completamento dell'impianto dell'embrione, l'embrione entra completamente nella mucosa uterina
che si ricostruisce alle sue spalle; in questi giorni si sviluppano numerosi cambiamenti nella struttura dell'embrione.
Verso il XII giorno inizia il contatto embrione ‐ madre: in questa seconda settimana si assiste anche alla formazione dei primi contatti e scambi
attivi fra embrione e madre: per fenomeni di erosione vengono a formarsi delle cavità che portano in contatto il circolo sanguigno della madre con
quello dell'embrione. Il contatto effettivo avviene alla fine della seconda settimana, verso il quattordicesimo - quindicesimo giorno (questi giorni
dovrebbero essere sufficienti per portare la madre alla consapevolezza della gravidanza ed evitare quelli che possono essere i danni a carico
embrionale per assunzione di sostanze nocive o per il subire shock biologici).

Lo sviluppo dei genitali comincia immediatamente nell'embrione, ma la differenziazione tra maschi e femmine prende il via solo dopo la 7°
settimana dalla fecondazione. Prima di allora i genitali sono identici.
A partire dalla settima settimana di gestazione, i genitali esterni maschili e femminili sono indistinguibili e sono formati da una sorta di bottoncino
detto tubercolo genitale, da una cresta urogenitale e da una coppia di rigonfiamenti posti su ciascun lato della cresta e chiamati labioscrotali.
Sotto lo stimolo dell'estrogeno i rigonfiamenti laterali si fondono solo alle estremità formando le grandi e le piccole labbra, mentre il tubercolo si
rimpicciolisce a formare il clitoride (5°-6° mese). I genitali esterni si completano intorno alla dodicesima settimana e continuano a crescere per
tutto il resto della gravidanza.
Proprio come i testicoli dei maschietti, le ovaie nella bambina si formano nella cavità addominale.

Spesso nelle femmine il primo segno di esordio puberale è lo scatto di crescita della statura (in circa tre anni di sviluppo acquistano mediamente 18-
20 cm e smettono di crescere verso i 15 anni), seguito dall'ingrandimento progressivo delle mammelle (spesso non simmetrico) e dalla comparsa dei
peli pubici e ascellari; contemporaneamente il bacino si allarga, il tessuto adiposo si distribuisce prevalentemente su glutei, fianchi e cosce, le
ghiandole sudoripare si attivano, il clitoride e le piccole labbra si ingrandiscono. Le mestruazioni (generalmente il menarca avviene tra gli undici ed
i 14 anni) invece rappresentano di solito un evento tardivo della pubertà femminile e contrassegnano la maturazione del collegamento nervoso e
ormonale tra cervello da una parte e utero e ovaie dall'altra; tuttavia i primi cicli mestruali spesso sono irregolari e privi di ovulazione, pertanto per
una completa capacità riproduttiva sono necessari di solito ancora alcuni mesi.

2. La figura materna e paterna

Quando è ancora nell'utero, la femmina vive in uno stato di beatitudine che si trasforma, nel momento della nascita in un rapporto di amore e di
simbiosi con la madre. Si tratta, dal secondo mese in poi, di una simbiosi normale, nella quale la bimba si comporta e agisce come se lei e la madre
fossero un unico sistema.
All'inizio una buona simbiosi con la madre, sorretta da un amore attento, è indispensabile affinché la bimba possa acquisire quella sicurezza di base
che è fondamentale perché possa poi sviluppare una personalità armonica (I due gradini più bassi della piramide di Maslow, ovvero il
soddisfacimento dei bisogni principali e biologici).
Fin dai primi mesi di vita però, la presenza del padre come terzo individuo, al di fuori della coppia madre-figlia è importante per favorire la buona
riuscita della simbiosi e il suo superamento. Il padre presente, infatti, dovrebbe saper sostenere la sua compagna e cogliere istintivamente il
momento in cui ‘riaffacciarsi' nella coppia per favorire l'allentamento della simbiosi. Anche per la madre infatti è importante la presenza del terzo
che la aiuti ad uscire dalla coppia simbiotica con la figlia e ad affrontare senza timore gli aspetti depressivi che tale separazione talvolta comporta
(perdita del territorio o dell'identità). Per la figlia poi, la presenza del padre è indispensabile, verso la fine del primo anno, affinché possa
distinguersi dalla madre ed iniziare a percepirsi come individuo a sé.
All'età di un anno e mezzo, con la conquista della deambulazione e l'inizio del linguaggio, la bimba diviene un'entità individuale separata. È allora
che si pongono le premesse per il suo sviluppo psichico. Nell'osservazione dei suoi comportamenti si riscontra, dopo i sedici e i diciassette mesi, la
disponibilità a passare periodi sempre più lunghi di tempo lontano dalla madre. Per questa ragione la figura paterna è particolarmente importante.
Spostando lo sguardo sul padre la figlia si sente attratta dalla sua energia così diversa da quella materna ed inizia a stabilire con lui una nuova
relazione, consolidando la sua relativa autonomia dalla madre.
Per la figlia è questa la prima forma di 'amore' per il maschile. Si ritiene che all'età di circa tre anni e mezzo, l'amore per identificazione nei
confronti del padre, cominci a dissolversi. Finora i figli hanno vissuto soprattutto nei confronti della madre, ma anche nei confronti del padre, un
amore relativamente indisturbato. Le tonalità dell'amore assumono connotazioni di tipo competitivo, della bimba nei confronti della madre. Le
energie sessuali si potenziano e si sviluppa un sentimento di rivalità che ritornerà, potenziato, nella pre-adolescenza. Dai cinque ai dieci anni la
bambina vive un periodo relativamente calmo. La sua attenzione inizia a rivolgersi al di fuori della famiglia, alla società. Dal punto di vista della
psicoanalisi è soprattutto il padre che ha il compito di guidarla in questa direzione, aiutandola a sviluppare due funzioni psichiche complementari: di
proibizione ("quello che dovrei essere") e di aspirazione ("quello che vorrei essere"). La prima aiuta a formarsi una coscienza morale, ad
interiorizzare i confini tra ciò che è giusto e ciò che non lo è, ad assumere come propri quei ‘no' che provengono dal padre.
Generalmente il primo codice morale si forma sull'esempio dei genitori, ma soprattutto del padre.
La seconda funzione, quella di aspirazione, spinge invece a superare quelle limitazioni intellettuali ed emotive che legano i figli alla famiglia.
Verso i dieci-undici anni inizia la pre-adolescenza. I ragazzi/e sentono un forte bisogno di condividere le proprie esperienze con i propri coetanei ed
in particolare con gli appartenenti allo stesso genere. Alcune ragazze tornano ad amare intensamente il padre ed è quando cadono le difese nei
confronti della tenerezza e del mondo emotivo, facendosi strada una forte attrazione per un'altra persona esterna alla famiglia, che cercano lo
sguardo del padre, che le renda sicure della loro femminilità nascente, del loro carattere unico e fortemente personale. A questa età, con la sua
presenza, fatta di gesti, parole e sguardi, il padre trasmette ai figli quella fiducia in se stessi che è indispensabile per affrontare la vita.
Se invece il padre è assente o distratto, alla fine dell'adolescenza il fuoco della passione per l'altro, ma più in generale per la vita, si spegne e la figlia
diventa triste e disorientata oppure depressa e dipendente.

3. Anatomia e fisiologia

Le donne posseggono organi specializzati per produrre ovuli (cellule sessuali femminili) e ricevere spermatozoi (cellule sessuali maschili) che
possono portare alla loro fecondazione.
Esse sono preparate anche affinché un nuovo essere si formi al suo interno. Questo sistema si completa con organi esterni, che lo proteggano e che
offrano il piacere alla donna, durante il proprio esercizio della sessualità.
Per studiare il sistema riproduttivo femminile, lo si divide in base alla ubicazione dei suoi organi. Questi sono esterni (che svolgono una funzione
importante durante l'atto sessuale e il coito) e interni (che si collocano nella pelvi e sono relazionati con la fecondazione e la gestazione).

3.1 Ovaie

Le ovaie o ghiandole sessuali femminili, sono corpi destinati a produrre i gameti sessuali femminili od ovuli e a produrre gli ormoni femminili
(estrogeni e progesterone). Osservandone una sezione, l'ovaio presenta due zone ben differenziate: una zona centrale, o sostanza midollare
(mesoderma), costituita da numerosi vasi sanguígni, e una zona periferica o corticale, che avvolge la precedente e contiene, irregolarmente
disseminati in uno stroma connettivale, i follicoli di Graaf, ognuno dei quali racchiude un ovulo immaturo (endoderma).
Inoltre sono coperti, in tutta la loro estensione di uno strato di cellule epiteliali che costituisce l'epitelio ovarico.

1.Miometrio; 2.Vagina; 3.Osso pubico; 4.Clitoride; 5.Grande labbro; 6.Vescica; 7.Meato uretrale; 8.Meato vaginale; 9.Piccolo labbro; 10.Ano;
11.Uretra; 12.Retto; 13.Utero; 14.Ovaio; 15.Colon; 16.Tuba di Fallopio
3.2 Tube di Fallopio

Ciascuna Tuba presenta tre porzioni che sono, da mediali a laterali:

 una porzione interna o interstiziale, situata nello spessore proprio della parete uterina, tra il bordo laterale e quello superioree;
 un corpo, che è in relazione con le anse intestinali;
 un padiglione, che ha la forma di un lungo imbuto.

La base è costituita da una serie di digitazioni sottili, chiamate fimbrie, importanti nel momento di captare l'ovulo.
Dentro le tube, l'ovocita si muove attraverso contrazioni peristaltiche della parete tubarica, formata da muscolatura liscia, ed attraverso il battito di
ciglia vibratili delle cellule della mucosa interna.
Il terzo esterno della tuba è il luogo dove avviene la fecondazione, vale a dire l'unione dell'ovulo con lo spermatozoo.
3.3 L'Utero

I diversi strati tissutali che lo conformano riflettono la sua attività. Possiede uno strato vascolare interno , l'endometrio (endoderma), che si sfalda in
parte durante la mestruazione e che, durante la gravidanza, permette l'impianto e la nutrizione dell'embrione. Uno strato muscolare di grande
spessore, il miometrio (mesoderma recente), provoca l'espulsione del figlio nel momento della nascita (con contrazioni massime durante il parto).
Provoca anche lo sfaldamento endometriale durante la mestruazione, così come facilita la mobilità degli spermatozoi nel loro tragitto ascendente
alla ricerca dell'ovocita. All'esterno è protetto da tessuto connettivo espandibile (mesoderma recente).

3.4 La Vagina
Le pareti vaginali sono molto estensibili e anche molto elastiche. L'estremità superiore della vagina è un orifizio circolare che abbraccia il collo
uterino e aderisce ad esso intimamente. Grazie a questa adesione, esiste intorno al cosiddetto muso di tinca e tra questo e la vagina, un canale
circolare che viene chiamato sacco vaginale. Nella estremità inferiore si apre nella vulva con un orifizio ellittico, tra il meato urinario e l'ano.
La vagina permette il passaggio del flusso mestruale e costituisce il canale del parto. Il rivestimento vaginale è ricco di glicogeno che, per azione
batterica, si trasforma in acido lattico, per cui il pH interno è acido (tra 4 e 5).
La parete vaginale è costituita da uno strato muscolare esterno (mesoderma recente) ed uno strato muscoso interno (ectoderma)

3.5 Organi genitali esterni

L'unione degli organi sessuali esterni della donna è costituita dalla vulva, situata tra le facce interne delle cosce. La vulva, posta anteriormente alla
vagina, si compone delle formazioni labiali, dello spazio interlabiale e di un organo erettile, il clitoride.

1. Le grandi labbra sono ripiegamenti cutanei che occupano la parte esterna della vulva. Ampie, consistenti e resistenti nella bambina,
diventano esili e flaccide nella donna di età avanzata.
2. Le piccole labbra sono altri ripiegamenti cutanei posti all'interno delle precedenti. L'estremità anteriore si divide in due foglietti, uno
posteriore molto corto che va alla faccia posteriore del clitoride e forma con il foglietto dell'altro lato il frenulo del clitoride; e un foglietto
anteriore, più ampio che, riunendosi a quello del lato opposto, forma il prepuzione del clitoride.
3. L'organo erettile è il clitoride, centro dell'orgasmo. Si colloca nella parte anteriore e superiore della vulva.
3.6 Ghiandole annesse

 Ghiandole vestibolari o di Bartholin (endoderma): si trovano su entrambe i lati dell'orifizio vaginale e le loro secrezioni agiscono come
lubrificante degli organi genitali esterni.
 Ghiandole mammarie: secernono latte esono formate da tessuto connettivo adiposo e ghiandolare; quest'ultimo, organizzato in numerose
sacchette o alveoli; dove avviene la produzione del latte. La secrezione del latte è stimolata dopo il parto dall'ormone prolattina, mentre
l'emissione del latte è stimolata dall'ormone ossitocina.

4. Ormoni e ciclo nella donna

La mestruazione rappresenta la ciclica, all'incirca mensile, eliminazione per via vaginale dell'endotelio uterino desquamato che si ripete per tutta
la vita riproduttiva di una donna; il flusso ematico viene definito mestruazione o flusso mestruale.
Il ciclo mestruale ha una durata di circa 28 giorni e corrisponde alla complessa serie di eventi che ha luogo tra l'inizio di una mestruazione e
l'inizio di quella successiva. Tra gli ormoni che partecipano al complesso sistema a feedback che regola il ciclo mestruale vi sono gli estrogeni e il
progesterone (ormoni ovarici), le gonadotropine ipofisarie FSH e LH, e il fattore di rilascio delle gonadotropine (GnRH) prodotto
dall'ipotalamo.
All'inizio del ciclo i livelli ormonali sono bassi; dopo pochi giorni, un oocita e il suo follicolo cominciano a maturare grazie all'influenza degli
ormoni FSH e LH.
Ingrossandosi, il follicolo secerne quantità crescenti di estrogeni, che stimolano la ricostruzione dell'endometrio in preparazione all'impianto di un
ovulo fecondato (senza dimenticare l'importante opera di rendere la donna recettiva, sessualmente disponibile e sensibile all'approccio sessuale). Il
rapido aumento dei livelli di estrogeni verso la metà del ciclo determina un rapido aumento anche nella produzione di LH e FSH da parte
dell'ipofisi, che stimola il follicolo a liberare l'oocita, il quale inizia così il suo viaggio verso l'utero.
Sotto il continuo stimolo dell'LH, le cellule del follicolo svuotato diventano più grandi e ne riempiono la cavità, producendo il corpo luteo. A mano
a mano che le cellule del corpo luteo si accrescono, cominciano a sintetizzare quantità crescenti di progesterone, oltre che di estrogeni. Quando
cresce il livello ormonale, gli estrogeni, insieme al progesterone, inibiscono la produzione di GnRH e, quindi, delle gonadotropine LH e FSH da
parte dell'ipofisi.
Se non c'è fecondazione, il corpo luteo viene riassorbito e diminuisce la produzione degli ormoni ovarici.
In conseguenza a questo calo ormonale, lo strato mucoso dell'endometrio si stacca e viene eliminato con la mestruazione. Poi, in risposta al basso
livello di progesterone ed estrogeni, la produzione degli ormoni gonadotropi ipofisari ricomincia ad aumentare, evento che è seguito, all'inizio di un
nuovo ciclo mestruale, dalla rigenerazione dell'endometrio, dallo sviluppo di un nuovo follicolo e da un aumento di estrogeni.
Il ciclo mestruale dura circa 28 giorni, ma sono comuni delle variazioni individuali. In realtà, si dovrebbe parlare di tre cicli fra loro integrati, o
meglio, tra loro in comunicazione: un ciclo mestruale (che riguarda l'utero), un ciclo ovarico (che riguarda le ovaie), un ciclo ormonale (che riguarda
ipotalamo, ipofisi e ovaie).
La prima mestruazione è chiamata menarca e segna l'inizio della pubertà nella femmina umana; viene preceduta da un aumento di ormoni
sessuali femminili che determina lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, come l'ingrossamento dei fianchi e del seno.

5. Il cervello femminile e la lateralità

Introduciamo il concetto di Emisfero Dominante, in relazione alle caratteristiche sessuali e ormonali del singolo individuo.
Nell'individuo destrimane (vedi Lateralità) maschio, l'emisfero cerebrale dominante è il destro. Per l'individuo femmina destrimane, l'emisfero
dominante è il sinistro, come illustrato in figura.
Per l'individuo mancino maschio, l'emisfero dominante è il sinistro. Per l'individuo femmina mancina, l'emisfero dominante è il destro, come
illustrato in figura.
Nella zona temporale della corteccia cerebrale esiste un particolare lobo, racchiuso all'interno di una invaginazione, chiamato Lobo dell'Insula, dove
sono custoditi relè di attivazione del comportamento tipico maschile (a destra) e femminile (a sinistra), nonché di gestione degli ormoni sessuali
maschili (a destra) e femminili (a sinistra).
Qualsiasi alterazione che coinvolga queste aree, è in grado di determinare alterazioni ormonali e comportamentali nell'individuo.

5.1 Il concetto di territorio femminile

Il concetto biologico di territorio allude alla biologica tendenza dell'individuo a cercare, delimitare e proteggere uno specifico luogo nel quale vivere
e riprodursi. Se per il maschio il territorio è il luogo nel quale procacciarsi il cibo, per la femmina è il luogo nel quale poter allevare i propri cuccioli.
Tipicamente il territorio maschile è ampio, dal perimetro più o meno vasto, dai confini costantemente da sorvegliare. In esso alloggiano le femmine
con le quali accoppiarsi per la riproduzione ed in esso è sistemato un nido protetto nel quale i cuccioli crescono protetti da intemperie e predatori.
Tipicamente il territorio femminile è la tana o nido, un territorio dalle dimensioni ben più contenute e caratterizzata da una struttura che ripara lei e i
cuccioli in fase di crescita. Tipicamente il maschio protegge la femmina e questa protegge i cuccioli. Nell'ambito del territorio maschile è inserito il
territorio femminile.
Se il maschio guarda all'esterno del proprio territorio per scorgere eventuali minacce, la femmina guarda all'interno del proprio nido per adempiere
alla funzione di madre e nutrice.
Il maschio offre protezione, la femmina offre la prosecuzione.

Trattandosi di un comportamento e di una necessità biologica, tutto ciò che può minare questa necessità, può avviare un conflitto, detto appunto
"Conflitto di Territorio", che può avere diverse sfumature differenziate in base al sesso dell'individuo. Per il maschio il conflitto territoriale può
essere di:

 minaccia: con riferimento alla minaccia da parte di qualcuno o qualcosa che sta per violare i confini del territorio
 perdita: con riferimento alla conquista del proprio territorio da parte di qualcuno e conseguente perdita del luogo nel quale poter vivere e
riprodursi
 rancore: con riferimento alla disputa con qualcuno per questioni territoriali
 marcamento: con riferimento alla impossibilità di definire i confini esterni del proprio territorio

Per la femmina il conflitto territoriale può essere di:

 minaccia/paura: con riferimento al pericolo di violazione del nido o per l'integrità di esso
 frustrazione sessuale: con riferimento alla mancanza di rapporti sessuali che possano determinare la gravidanza
 identità: con riferimento alla mancata definizione del proprio ruolo/identità all'interno del nido
 marcamento: con riferimento alla impossibilità di definire i confini interni del proprio territorio
6. Fisiologia Speciale per l'Apparato genitale femminile

L'apparato genitale femminile coinvolge tutti i foglietti embrionali.


L'utero è suddiviso in due parti, il fondo e corpo uterino con le due tube di Fallopio e la cervice uterina. Di particolare rilievo il muscolo uterino di
derivazione endodermica (FH nella regione mesencefalica), così come la sottomucosa uterina (FH al centro del tronco cerebrale nell'area del ponte),
ad eccezione appunto della mucosa della cervice uterina che è di derivazione ectodermica (FH corticale nella regione perinsulare sinistra).
Le tube, sia nella parte muscolare liscia, che nella parte della sottomucosa, sono di derivazione endodermica (FH nella regione ventrale e mediale
del tronco cerebrale).

L'ovaio ha una parte di derivazione endodermica (tessuto germinale o follicolare - FH nella regione craniale del mesencefalo in prossimità del
midollo cerebrale) ed una parte di derivazione mesodermica (tessuto interstiziale - FH nella parte basale occipitale della sostanza bianca cerebrale).
La mucosa vaginale e vulvare è di derivazione ectodermica (FH corticale in regione temporale). Le ghiandole del Bartolino sono di derivazione
endodermica (FH nella parte laterale e dorsale del tronco cerebrale, nella parte del ponte).

La parte germinale dell'ovaio viene modificata in relazione ad un conflitto di grave perdita biologica ed emozionale (figli o qualcuno di
biologicamente molto importante) in cui il fine biologico è di riprodurlo nuovamente (partenogenesi). Il tessuto germinale inizia a crescere fino a
soluzione del conflitto e lo fa in modo silente. Solo a conflitto risolto il tessuto eccedente viene sottoposto all'azione dei batteri od all'incistamento
con l'eventuale comparsa di sintomi (specie se la neoformazione raggiunge cospicue dimensioni).
La parte interstiziale, coinvolta nella produzione degli ormoni sessuali, viene interessata dai Programmi SBS in cui ci sia il conflitto di
svalutazione (non essere state in grado di evitare una perdita affettiva o un abbandono). In fase di conflitto attivo il tessuto va incontro ad un
fenomeno necrotico in funzione di essere poi sostituito da un tessuto più efficace. Questa necrosi è del tutto asintomatica.
Con la soluzione del conflitto, avviene la produzione di una cisti ovarica in sede della necrosi interstiziale ed a seconda dell'intensità del conflitto,
avrà dimensioni diversificate. Durante la fase di ricostruzione, la cisti avrà bisogno di forte irrorazione che acquisirà anche dai tessuti vicini, che
potranno aderire saldamente alla formazione cistica. Con il passare del tempo la cisti ovarica viene riempita di tessuto funzionale, con caratteristiche
istologiche diverse dal tessuto originale e con capacità funzionali migliorate. A quel punto la cisti non avrà più necessità dell'apporto dei tessuti
vicini. La produzione di più ormoni rende la donna più appetibile e sessualmente più recettiva, in vista di creare e mantenere legami più saldi e
procedere alla riproduzione con uomo dalle caratteristiche migliori.

La mucosa endodermica delle tube di Fallopio ha una funzione secretoria e la muscolatura liscia che permette il movimento dell'ovulo al suo
interno, ha una funzione peristaltica. Il coinvolgimento della sottomucosa endodermica è per conflitti di boccone sessuale. Nella fase attiva di
conflitto c'è una crescita asintomatica delle cellule ghiandolari che secernono quindi più muco per favorire il transito degli spermatozoi per favorire
la fecondazione. Nella fase di riparazione questo eccesso cellulare viene smantellato ad opera dei microbi, con la formazione di pus che può scolare
all'esterno attraverso l'utero. Le recidive possono provocare cicatrizzazione e la formazione di aderenze che sono in grado di impedire la
fecondazione. Queste alterate condizioni possono essere la causa di gravidanze extrauterine.
Il fondo e il corpo uterino sono rivestiti internamente di mucosa endodermica (endometrio) che viene attivata da conflitti legati al boccone
sessuale, conflitti semi-genitali. Nella fase attiva del conflitto, in funzione di aumentare la qualità assorbente (per favorire l'annidamento
dell'embrione) o secernente (per facilitare la pulizia dell'utero) dell'endometrio, le cellule vanno incontro ad una proliferazione cospicua ed alla
formazione di un adenocarcinoma. A soluzione del conflitto ed in fase riparativa si ha lo smantellamento dell'eccedenza cellulare attraverso il flusso
mestruale, oppure ad opera dei batteri con la produzione di pus che viene poi emesso all'esterno.

Il collo dell'utero e la portio sono rivestiti di mucosa ectodermica, che si adagia su una sottomucosa endodermica. Questa mucosa ectodermica
viene modificata in base a conflitti di separazione e frustrazione sessuale.
Nella fase attiva del conflitto interviene una erosione della mucosa, in funzione di aumentare il diametro del canale cervicale e favorire il passaggio
dello sperma in caso di rapporto sessuale. L'erosione è del tutto asintomatica. Se il conflitto ha una elevata intensità, si può avere immediata
amenorrea e la perdita dell'orgasmo vaginale.
Nella fase di riparazione, a conflitto risolto, avviene il ripristino tissutale con leggera eccedenza locale di tessuto e questa fase può essere
sintomatica con la comparsa di leggero sanguinamento, ripresa delle mestruazioni e ripristino della capacità orgasmica vaginale.
Questo fenomeno può avvenire nella donna destrimane, nella donna destrimane in costellazione schizofrenica che assume la pillola o che è in
menopausa e nella donna mancina in costellazione, che assume la pillola o che è in menopausa.

La mucosa vaginale e l'epidermide vulvare sono di derivazione ectodermica e risentono di conflitti di separazione, in cui sia impossibile compiere
l'atto sessuale per non averne diritto (per lo più per questioni educativo-religiose). Nella fase attiva del conflitto si determina ulcerazione
asintomatica dell'epitelio pavimentoso vaginale o vulvare. Questo in funzione di allargare il lume vaginale e favorire la penetrazione.
Solo nella fase di riparazione intervengono i sintomi che, per la loro intensità, sono essi stessi ulteriore causa di conflittualità. Compare dolore,
bruciore locale e quando coinvolta la tonaca muscolare, si ha spasmo e vaginismo con impossibilità alla penetrazione. Questa chiusura è ulteriore
motivo conflittuale, per cui il rapporto è impossibile. Vi può essere leggero sanguinamento.

Le ghiandole del Bartolino sono di derivazione endodermica e rispondono a conflitti legati al boccone sessuale. Nella fase attiva del conflitto le
ghiandole vedono una moltiplicazione cellulare al fine di produrre più muco e favorire una lubrificazione adeguata a migliorare la penetrazione.
Nella fase di riparazione, con l'aiuto dei batteri, il tessuto ghiandolare in eccesso viene smantellato con la produzione di pus e molto gonfiore, il che
causa molto dolore.

6.1 Amenorrea

Assenza di mestruazioni durante l'età fertile. Se le mestruazioni non sono mai comparse si parla di amenorrea primaria, mentre si parla di amenorrea
secondaria quando questa interviene all'interno di un normale ciclo mestruale.
 Foglietto embrionale: Mesoderma recente (necrosi ovarica con ipoproduzione di estrogeni e alterazione del feedback ormonale).
Ectoderma
 Conflitto: Nel caso della amenorrea mesodermica si ha un conflitto di gravissima perdita in cui la donna ha subito una forte perdita affettiva
in cui si sente coinvolta e colpevole (figlio, madre, parente, animale);
In caso di amenorrea ectodermica il conflitto è di frustrazione sessuale (mancare del rapporto sessuale, non essere desiderata)
 Bifasicità: Nel caso mesodermico in fase attiva si ha necrosi del parenchima ovarico e nella fase PCL la formazione di cisti ovariche che in
seguito vengono colmate con tessuto funzionale;
Nel caso ectodermico si ha ulcerazione del collo uterino e dell'orifizio in fase CA, che in fase PCL vede la riparazione tissutale. L'amenorrea
si accompagna a frigidità
 Lateralità: Determinante

6.2 Mestruazioni anticipate

La mestruazione anticipata al 24-26 giorno rappresenta un sintomo della fase PCL del tessuto interstiziale dell'ovaio, coinvolto in un SBS di perdita
biologica importante con senso di colpa. Se nella fase di conflitto attivo c'è stata necrosi e riduzione funzionale del tessuto ovarico, nella fase A
della PCL si ha formazione di una cisti ovarica che, trascorsi 9 mesi, tornerà a produrre estrogeni in abbondanza, rendendo la donna sessualmente
più recettiva e appetibile, con l'avvicinamento dei cicli per ottenere una possibilità in più di rimanere gravida.
Se sono coinvolte entrambe le ovaie, il ciclo permarrà breve, se è coinvolto un solo ovaio, le mestruazioni torneranno regolari alla fine della fase
PCL B.

6.3 Mestruazioni ritardate

L'allungamento del ciclo oltre il 30 giorno può essere il sintomo della fase attiva di un SBS del collo uterino, in cui la donna soffre di frustrazione
sessuale per non sentirsi presa dal partner. La sua condizione, per uale il partner sembra non poterla proteggere e proteggere i suoi figli, induce la
Natura ad evitare gravidanze a rischio e dirada la frequenza delle ovulazioni fino anche a sospenderle. Solo con la soluzione del problema, il ciclo
tornerà ad essere regolare.

6.4 Candidiasi vaginale

La candidiasi vaginale è il sintomo della fase PCL di un conflitto di attacco all'integrità femminile, in cui viene attivato il mesoderma antico del
canale vaginale. In fase di conflitto attivo si ha ispessimento del tessuto mesodermico che, risolto il conflitto, viene smantellato dalla candida
albicans. La fase PCL A è particolarmente fastidiosa per via del gonfiore locale, con prurito e bruciore. C'è un intenso arrossamento delle mucose.
Nella fase PCL B vi è l'azione del fungo che, avviata l'opera di bonifica e smantellamento, lascia i tipici residui biancastri.
6.5 Vaginismo

Il vaginismo consiste nella impossibilità di completare il rapporto sessuale con la penetrazione che diventa molto dolorosa o impossibile, per la
contrazione della muscolatura della vagina. Si tratta di un conflitto ectodermico di non poter compiere l'atto sessuale per questioni morali o
educative. La donna percepisce di non avere il diritto di avere rapporti sessuali completi. Nella fase di conflitto attivo avviene l'ulcerazione silente
della mucosa vaginale, in funzione di allargare il diametro vaginale per accogliere l'organo maschile. Se questa penetrazione avviene, la fase PCL A
produce un forte dolore, gonfiore, anche sanguinamento (CE). Se è coinvolta la muscolatura striata, si ha spasmo vaginale.

6.6 Dismenorrea

La dismenorrea, ovvero la comparsa del dolore nella fase antecedente alla mestruazione e per tutta la sua durata, è un sintomo legato alla fase PCL
dell'endometrio che entra nella prima fase di smantellamento. Il dolore è dovuto alla compresenza della sindrome del profugo, che amplifica il
gonfiore e la tensione tissutale. Come dice il Dr. Hamer, la sindrome aumenta di 10 o 20 volte la sintomatologia. Anche la fase di riparazione
dell'ovaio può determinare un forte dolore in presenza della sindrome.

6.7 Endometriosi

La condizione in cui l'endometrio (la mucosa all'interno dell'utero) viene ritrovato in altre parti del corpo. Il luogo più comune in cui viene trovata
l'endometriosi è il muscolo uterino. Il secondo luogo di ritrovamento più comune è l'ovaio, seguito da peritoneo pelvico, ma può verificarsi anche in
altre sedi peritoneali. La causa è tuttora ignota e non può verificarsi in fase prepuberale, scomparendo dopo la menopausa. I sintomi principali
dell'endometriosi sono la menorragia (perdita eccessiva di sangue durante la mestruazione), la dispareunia (il dolore durante i rapporti sessuali), la
mestruazione dolorosa ed i dolori pelvici.
Per la NMG e le 5LB l'endometriosi è il risultato di una lacerazione di cisti ovarica con migrazione di porzioni di cisti ovarica già solidificata.
Queste porzioni si insediano sul peritoneo dando origine a nuove cisti ovariche secernenti estrogeni. Il dolore è spesso determinato dalla tensione
arrecata sul peritoneo.

 Foglietto embrionale: Mesoderma recente


 Conflitto: Conflitto di perdita di un figlio o di qualcuno di molto caro (in base alla collocazione dell'alterazione). Conflitto ripugnante
semigenitale a causa di un uomo o di una donna mascolina (approccio sessuale ripugnante)
 Bifasicità: Nella fase CA si ha la necrosi di aree dell'ovaio. Nella fase PCL queste necrosi vengono rimpiazzate con la creazione di cisti che
con il tempo induriscono il contenuto. All'inizio la cisti ha necessità di aderire al tessuto circostante per ottenere sangue e nutrimento. Questo
può causare dolore e senso di peso. Con il tempo queste strutture si vascolarizzano in modo indipendente.
 Fase sintomatica: PCL
 Lateralità: Determinante
6.8 Cisti ovariche

Le cisti ovariche sono il risultato di un SBS del tessuto interstiziale ovarico che deriva dal mesoderma recente. In seguito ad un conflitto di perdita
affettivo-biologica in cui la donna si sente in colpa, si avvia la fase attiva con la creazione di una necrosi del tessuto. Questa necrosi è del tutto
asintomatica e se fosse eseguita una laparoscopia si potrebbe osservare un ovaio leggermente rimpicciolito e grinzo.
Dopo la soluzione del conflitto, il tessuto viene modificato e si crea una cisti ovarica che si riempie di liquido sieroso. La dimensione della cisti è
proporzionale alla intensità dello shock subito.
Se il conflitto recidiva diverse volte, si può determinare la comparsa di un ovaio policistico.
La cisti può scoppiare spontaneamente oppure indurirsi e riempirsi di tessuto funzionale e secernente ormoni.
Il dolore che accompagna la presenza di cisti ovariche è legato alla presenza concomitante di una sindrome del profugo.

6.9 Salpingite

La salpingite è l'infiammazione delle salpingi o Tube di Fallopio. Le salpingi sono rivestite internamente di mucosa endodermica, a sua volta
contornata da fibre muscolari lisce sempre endodermiche, hanno la funzione di trasportare l'ovulo all'incontro con gli spermatozoi e il prodotto del
concepimento nella cavità uterina per l'annidamento.
Sono attivate da conflitti del boccone, per il non poter trattenere il frutto del concepimento.
Il conflitto ha connotazioni sessuali, sgradevoli, brutte, sudicie, poco rispettose, fuori dal normale, generalmente con persona maschile o mascolina.
Ci può essere anche perdita dell'embrione all'origine del conflitto.
Nella fase attiva si ha più comunemente iperplasia. Polipi, adenocarcinomi a cavolfiore, qualità secretoria (poco frequente). Mancanza di
mestruazione in una donna fertile e assenza di sintomi in una donna in menopausa.
A conflitto risolto si ha necrosi caseosa per azione di funghi e micobatteri, flusso purulento vaginale, cattivo odore, infiammazione, dolore,
sanguinamento. Nella Crisi epilettoide si ha dolore, coliche da contrazioni.
Il recidivare dei conflitti in queste strutture può portare alla cicatrizzazione ed alla possibile chiusura del lume tubarico, oppure alla mancata
mobilità dell'embrione e l'annidamento tubarico con gravidanza extrauterina, un evento molto pericoloso.

6.10 Miomi e Fibromi

Secondo la MU il mioma uterino è un tumore benigno della parete muscolare liscia dell'utero. Viene reperito nell'80% delle donne, ma solo una
minima parte giunge ad essere fonte di problemi, per lo più meccanici, che richiedano l'asportazione chirurgica. Possono essere causa di
mestruazioni troppo abbondanti, problemi di prolasso vescicale e/o rettale.
Secondo la NMG e le 5LB il mioma è una manifestazione di un SBS Endodermico (in cui il relè di attivazione si trova nel mesencefalo destro).

 Foglietto embrionale: Endoderma (Regione mesencefalica dx)


 Conflitto: Conflitto di conservazione del frutto del concepimento all'interno dell'utero. L'aumento della quota e resistenza muscolare uterina,
evita la fuoriuscita dell'embrione e del feto.
Al momento del parto, questo può essere facilitato dalla muscolatura più efficiente.
 Bifasicità: Nella fase CA si ha una ipertrofizzazione della muscolatura uterina del versante destro. Nella fase PCL questo tessuto viene in
parte incistato o calcificato.
 Fase sintomatica: PCL con la comparsa di segni di compressione meccanica o di alterazione del flusso mestruale
 Senso biologico: Il SB è nella fase CA, quando l'ipertrofia muscolare cerca di migliorare la tenuta uterina.

6.11 Tumori

La mucosa del corpo e del fondo uterino, chiamato endometrio, è di derivazione endodermica ed ha i relè di attivazioni posti nella parte centrale del
tronco cerebrale, come illustrato dalla figura sottostante.
L'endometrio risente dell'attivazione speciale in risposta ad un conflitto del boccone, in questo caso sessuale, vissuto dalla donna in modo
ripugnante o disgustoso, in riferimento ad un uomo che si comporta male con lei, oppure è un conflitto ripugnante nei riguardi dei nipoti che si
comportano male nei riguardi delle proprie mogli o fidanzate, anche dal punto di vista sessuale. Il sentito biologico è di voler liberare la camera
uterina da qualcosa di sporco.
In fase attiva del conflitto, si ha produzione di tessuto endometriale dalle caratteristiche particolari e di maggior efficienza nel secernere o
nell'assorbire. Può avere crescita a cavolfiore (polipo) o crescita piatta. La maggior secrezione serve a mantenere pulita la camera uterina, mentre la
maggior capacità assorbente e l'ispessimento favoriscono un miglior annidamento dell'ovulo. questa crescita è del tutto asintomatica.
Quando il conflitto si risolve, la fase A della PCL si contraddistingue per il grande edema mucoso e l'inizio dei sanguinamenti nella Crisi
Epilettoide. L'azione batterica favorisce la evacuazione di frammenti della decidua ipertrofica. In alcuni casi può comparire pus e le perdite possono
essere scure e maleodoranti.
Nelle donne in età fertile la mestruazione può essere particolarmente abbondante e durare a lungo, con uno spotting prolungato. Nelle donne in
menopausa l'azione batterica può dare origine a perdite purulente.

La mucosa del collo, dell'orifizio uterino e della vagina è di derivazione ectodermica e viene attivata da relè della corteccia cerebrale che si trovano
nell'area perinsulare della corteccia cerebrale sinistra. Il conflitto alla base di questa manifestazione è quello di frustrazione sessuale, che origina dal
fatto di non sentirsi posseduta, ma anzi rifiutata o non desiderata; il proprio uomo ha preferito un'altra; sentirsi trascurata sessualmente; mancanza di
figli e/o di rapporti sessuali.
Tale conflitto può essere correlato a disturbi coronarici o della conduzione a carico del cuore destro o con embolia polmonare destra.
In fase CA si ha la produzione di ulcerazioni della mucosa per favorire la penetrazione e l'entrata dello sperma nell'utero. Compare l'amenorrea.
Queste ulcerazioni sono asintomatiche. Nella fase PCL queste ulcerazioni vengono riparate con la comparsa di sanguinamenti e ricompare
l'ovulazione e il flusso mestruale.

 Foglietto embrionale: Ectoderma


 Conflitto: Frustrazione sessuale, non essere "presa" sessualmente dal partner, non essere desiderata, non essere l'unica. Desiderio di essere
posseduta
 Bifasicità: Nella fase CA si ha ulcerazione asintomatica del collo dell'utero o della mucosa vaginale. Nella destrimane vi è sospensione del
ciclo mestruale che può avvenire anche nella destrimane che assume la pillola e nella mancina in costellazione
Nella fase PCL si ha comparsa di sanguinamento e avviene la ricostruzione cellulare e guarigione delle ulcerazioni. Ricompare il ciclo
mestruale. Può manifestarsi dolore e/o prurito. Nella crisi epilettoide può verificarsi l'assenza e turbe del ritmo cardiaco.
Le numerose recidive possono portare alla comparsa di cicatrici eccedenti di riparazione che vengono poi interpretate come carcinoma del
collo uterino.
Nel corso degli screening preventivi(?) il riscontro di cellule alterate indica l'attivazione dell'SBS descritto dianzi.
La presenza del Papilloma virus non indica la probabilità di ammalarsi di cancro del collo uterino, ma che il microorganismo ha partecipato
alla ricostruzioni di ulcerette passate inosservate e silenti.
 Fase sintomatica: PCL
 Senso biologico: Il SB è nella fase CA quando le ulcerazioni delle mucose avvengono in funzione di migliorare la penetrazione o il
passaggio dello sperma all'interno dell'utero
 Lateralità: Determinante

L'epitelio pavimentoso che ricopre le superfici interne della vagina ha una origine ectodermica e così pure la cute che compone la vulva. Il conflitto
generale che attiva questi tessuti è di separazione, con connotazioni chiaramente e logicamente legate alla sfera sessuale e genitale. Lo schema di
sensibilità è quello della cute esterna e pertanto nella fase di ulcerazione non c'è dolore.
Il conflitto è di separazione, riguardante l'atto sessuale, le avances sessuali del partner, la donna percepisce di non avere il diritto o il permesso di
compiere l'atto sessuale che preveda la penetrazione, per lo più legato a questioni morali o religiose. La donna percepisce consciamente ed
educativamente l'atto sessuale come un atto da rifiutare, ma il suo sentito biologico e animale è di deprivazione sessuale.
Durante la fase attiva del conflitto, il tessuto vaginale si ulcera in modo asintomatico, al fine di allargare il lume vaginale e permettere una
penetrazione facilitata in caso di contatto sessuale.
Se il contatto avviene, vi è la soluzione del conflitto e l'avvio immediato della prima fase della PCL, con la comparsa di gonfiore, dolore,
arrossamento, fastidio e perdite di liquido sieroso. In questa fase si può avere vaginismo. Questo in se può rappresentare la causa della recidiva
conflittuale, in quanto, di fatto, il rapporto è impedito. Si instaura un circolo vizioso, che causa ripetute ulcerazioni e riparazioni.
Nella crisi epilettoide, si può avere sanguinamento. Se l'ulcerazione ha coinvolto il sottostante strato muscolare, si può avere il vaginismo serrato
vero e proprio, per cui lo spasmo impedisce meccanicamente la penetrazione.
Solo nella seconda fase della PCL l'ulcerazione viene riparata e le perdite tendono a concludersi.
Se una donna vive in modo ripugnante la sessualità, ma è costretta a cedere alle invettive e alle pressioni del partner, può vivere questo conflitto per
lungo tempo ed il tessuto di riparazione può giungere ad avere estensioni molto vaste. Le recidive causano la iperproduzione di tessuto riparativo.
Se il tessuto vaginale coinvolto è la sottomucosa ghiandolare, il conflitto ha a che fare con le capacità secernenti della mucosa per cui è necessario
favorire la penetrazione con un aumento delle secrezioni vaginali (sentito di avere difficoltà a lubrificarsi per favorire il coito). Nella fase attiva del
conflitto le ghiandole sparse lungo il tragitto vaginale iniziano a crescere e a secernere muco. Se il conflitto si risolve, questo tessuto ghiandolare
eccedente va incontro allo smantellamento ad opera dei batteri e dei funghi (Candida) con la comparsa di vaginite, perdite corpuscolate e
maleodoranti.

Se la donna vive la penetrazione come un atto violento, invasivo e sudicio, le cellule dello strato mucoso possono essere attivate e cercare di
produrre uno scudo, una barriera al contatto con il pene. Si viene quindi a generare un melanoma vaginale, raro, ma possibile. Nella fase attiva del
conflitto si viene a creare un ispessimento mucoso del tutto asintomatico che, se il conflitto si risolve, passa alla fase A della PCL, con gonfiore,
dolore e durante la Crisi Epilettoide si può verificare un sanguinamento. L'azione dei funghi e dei batteri può portare alla produzione di perdite
purulente o caseose (Candida vaginale) e/o maleodoranti.

Medesimo andamento avviene a carico del tessuto vulvare. Anche in questo caso il conflitto è di separazione dal coito. Sessualità negata.

6.12 Bartolinite
Le ghiandole del Bartholin hanno la funzione di secernere un liquido trasparente che aiuta a lubrificare le labbra vaginali prima e durante la
relazione sessuale e producono una grande quantità di liquido quando avviene un forte orgasmo senza penetrazione. Questo liquido contiene e anche
feromoni. Le Ghiandole di Bartholin o Ghiandole vestibolari maggiori sono due piccole ghiandole secernenti endodermiche, collocate ad ambo i
lati dell'orifizio vaginale esterno. Normalmente non sono visibili. In senso orario si trovano alle ore 4-5 ed alle 7-8.

Sono attivate da conflitti del boccone sessuale, per non essere in grado di lubrificare sufficientemente la vagina per poter accogliere il pene.
Secchezza vaginale.

 ghiandola destra: non poter afferrare il boccone sessuale (il pene o altro oggetto sessuale)
 ghiandola sinistra: non potersi disfare del boccone sessuale (il pene o altro oggetto sessuale)

Nella fase attiva si ha aumento della produzione del liquido lubrificante e proliferazione cellulare. Nella Pcl si ha caduta della funzione,
caseificazione, funghi, micobatteri (TBC), pus, odore fetido.

La "malattia" conosciuta come Bartholinite o aumento di volume della ghiandola di Bartholin avviene sempre per la infiammazione (chiusura) del
dotto escretore (ectoderma) in Fase PclA, che non permette il deflusso del liquido prodotto dalla ghiandola.
Questo può avvenire con l'accumularsi del liquido per il funzionamento normale della ghiandola con attività sessuale o per l'aumento della funzione
in Fase Attiva e superproduzione di liquido. In questo caso si produce una cisti, che è un aumento del volume della ghiandola ed è asintomatico.
Se la ghiandola di Bartholin entra in Fase di soluzione (PclA) vedrà la formazione di pus (caseificazione) e infiammazione relativamente indolore.
Quando la ghiandola entra in Fase PclB si formerà un ascesso di Bartholin pieno di pus per via della chiusura del dotto escretore in Fase PclA e non
poter drenare il prodotto della caseificazione. Il dolore è molto intenso. Si può drenare mediante puntura per eliminare il dolore.

Se non si è attivata un SBS della ghiandola, ma solo l'SBS del dotto, il drenaggio nella Fase PclB sarà di fluido trasparente. Se c'è SBS anche della
ghiandola, alla soluzione di entrambe, si avrà il drenaggio di liquido purulento (caseificazione) e cattivo odore.
Se si è attivato e risolto l'SBS della ghiandola, ma non del dotto, nella Fase PclB ci sarà uscita di pus e cattivo odore nella vulva (leucorrea), senza
infiammazione, ne' dolore.

7. La Sessualità femminile

La sessualità femminile è una sfera comportamentale in larga parte misconosciuta a cui sono stati applicati fraintendimenti e giudizi che ne hanno
alterato o nascosto la fondamentale, vitale componente biologica.
Secoli di educazione sessuale repressiva, legata a insensate regole religiose, hanno gettato una luce maliziosa su essa.

Vanno anzitutto considerati alcuni punti che, a mio parere, sono molto importanti:
 la donna è la matrice di ogni individuo umano
 il delicato equilibrio ormonal-comportamentale della donna è massimamente influenzato dall'ambiente circostante (in cui una grande parte la
riveste l'uomo), in funzione di cercare, ottenere e finalizzare la funzione riproduttiva
 la gravidanza e la maternità sono le finalità biologiche della donna e la sua sessualità è principalmente indirizzata ad esse
 la donna è sessualmente diversa dall'uomo e non ha gli stessi ritmi. Il valore applicato dalla donna alla sessualità è culturalmente,
educativamente e socialmente diverso
 la donna riceve per dare, l'uomo da' per ricevere
 Il desiderio sessuale femminile è in larghissima parte influenzato dalla secrezione di estrogeni. Questa è influenzata dalla qualità del partner
come individuo biologicamente in grado di proteggere lei e i figli
 La pillola a base di progesterone, inibisce gli estrogeni e quindi il desiderio sessuale. Si configura una contraccezione doppia, ovvero l'effetto
ormonale unito all'assenza di desiderio.
 Attorno alla trentina, le donne sono più propense a tradire: alcuni autori spiegano che la fertilità comincia a diminuire, così, per
massimizzare ciò che resta, le donne si guardano più facilmente attorno (spesso alla ricerca di un partner "migliore" di quello che già hanno).
 Il punto G consiste in un insieme di ghiandole parauretrali che possono essere stimolate attraverso la parete superiore della vagina, e sarebbe
presente circa nel 66% delle donne. In alcune donne si troverebbe nella zona che circonda una parte dell'uretra alla base della vescica (a circa
sei-otto centimetri dall'ingresso della vagina), mentre in altre le ghiandole sarebbero distribuite lungo tutto il canale.
 Le donne hanno un'anatomia tale che l'orgasmo multiplo è spesso solo una questione di pratica: l'esperienza insegna che l'orgasmo non
arriva soltanto per caso, ma si apprende, si coltiva...e si moltiplica.
 È ormai evidenza scientifica il fatto che il clitoride sia composto da diverse parti, delle quali la parte più visibile è il bottone piccolo (o
glande); il resto si trova nascosto dietro le grandi labbra ... insieme alle sue oltre 6.000 terminazioni nervose.
 Diverse ricerche mostrano che durante il periodo dell'ovulazione (quando, cioè, vi è maggiore probabilità di concepire) la donna indossa i
suoi abiti più vistosi. Alla base ci sarebbe la spinta di attirare l'attenzione del maschio della specie.
 Durante lo sviluppo in gravidanza, il clitoride si evolve dallo stesso materiale embrionale del pene: dal punto di vista biologico si tratta
quindi, sostanzialmente, dello stesso organo.

7.1 Orgasmo femminile

Secondo gli studi del Dr. Hamer, l'orgasmo femminile può essere di due tipi: clitorideo o vaginale, con la possibilità che si abbini quello rettale a
quello vaginale (ebbrezza amorosa).
La raffigurazione grafica ricalca la curva bifasica e la figura sottostante mostra il suo andamento.
L'orgasmo è la crisi epilettoide di un SBS non conflittuale. I disturbi relativi all'orgasmo possono risiedere nella fase simpaticotonica, troppo breve o
disturbata.

8. Gravidanza e aborto

La gravidanza ha una prima Fase Simpaticotonica di tre mesi, nei quali la madre sente freddo, è ipersensibile, ha nausea, vomito, ecc.. Segue una
seconda Fase Vagotonica di sei mesi. Successivamente avviene la Epicrisi di circa quattro ore (parto) e successivamente la lattazione.
Nei primi tre mesi (simpaticotonici) a livello fetale si sviluppano i tessuti endodermici e del mesoderma antico, controllati dal Paleoencefalo
(Tronco Cerebrale e Cervelletto) che crescono in simpaticotonia. In questo momento la donna ha sintomi si simpaticotonia relativi al Tronco
Cerebrale, di tipo arcaico: vomito subito dopo mangiato; ipersensibilità arcaica agli odori; nausea senza necessità di vomitare, ecc. Questi sintomi
sono più o meno forti in base alla tensione per le preoccupazioni e le angosce vissute dalla donna.
Nei sei mesi finali (vagotonici) a livello fetale si sviluppano i tessuti ectodermici e del mesoderma recente, controllati dal neoencefalo (Sostanza
bianca cerebrale e Corteccia.
La donna ha l'addome molto gonfio di liquido dopo il primo trimestre a causa dei tubuli collettori renali attivi (profugo).

8.1 Cause della mancata gravidanza essendo la donna fecondata

1. Non è naturale che una donna non rimanga gravida ad ogni ovulazione. In Natura gli animali si riproducono ogni volta che vanno verso il
periodo riproduttivo. Nell'essere umano questo processo è antinaturale e la donna rimane gravida per sua propria decisione, generalmente
molte poche volte nella sua vita. La mestruazione non dovrebbe mai avvenire in natura. La mestruazione è il conflitto del non avere
nidificato l'utero, di non essere rimasta gravida.
Una ragazzina che ha il suo menarca normale intorno agli 11 anni, dovrebbe diventare madre naturalmente intorno ai 12 anni, allo stato
naturale o in un popolo primitivo; e sarebbe una eccellente madre istintiva.
Nelle nostre società "civilizzate" e moderne, le ragazzine che riescono ad avere la prima mestruazione, sono sedute in un aula di scuola ad
imparare cose che poco hanno a che fare con la vita. Vengono sottoposte ad un lavaggio del cervello e spesso hanno un conflitto sessuale,
sono frigide, si sviluppano in modo mascolino. Biologicamente sono mal strutturate, metà donne e metà uomo. Molte sono già in
costellazione a soli 12 o 13 anni, sono maniaco-depressive ed hanno la loro prima mestruazione intorno ai 13-14 anni, al proprio secondo
conflitto di territorio.
La regola di Natura vorrebbe la prima gravidanza con la prima ovulazione, successivamente 3 anni di allattamento, per poi rimanere gravida
un'altra volta e formare quindi una grande famiglia. In questo modo il progesterone si impone a controllare gravidanza e riposo. Solo ogni
quattro anni si produce una forte dose di estrogeni con la ovulazione, quando si debba creare un nuovo individuo. In questa seconda fase si
verifica un forte accrescimento mammario.
La cosiddetta "regola" o mestruazione non esiste in realtà nei popoli primitivi, in cui la donna rimane gravida alla prima ovulazione e
successivamente ogni 4 anni, per cui un dissanguamento da mestruazione non è necessario.
In molte donne, che hanno avuto molte mestruazioni (recidive), l'ambiente del loro utero diventa molto acido (bilancia acido-basica verso
l'acido) per azione della tubercolosi nel processo di caseificazione che segue l'ingrandimento della mucosa. Per questa ragione, anche se
avvenga la fecondazione, non avviene l'impianto dell'embrione a causa dell'ambiente acido. Si dice erroneamente che non vengono
fecondate e che la causa sono gli spermatozoi, la loro forma, la loro quantità, ecc.
2. Altra causa di mancata gravidanza è la presenza di un conflitto con un uomo dalle particolari connotazioni sessuali sgradevoli, un uomo
brutto, sporco, poco rispettoso, immorale. Ciò colpisce le Tube di Fallopio (tube uterine) che in fase attiva aumentano la motilità dell'ovulo,
che viene fecondato, ma non si impianta.
3. Se giunge la soluzione dell'SBS delle tube, si ha una drastica caduta della funzione (Endoderma) e l'ovulo fecondato non si muove,
avvenendo così il quadro clinico di gravidanza extrauterina o ectopica.

8.2 Perdita della gravidanza nel Primo Trimestre

Il conflitto che provoca la mancata ritenzione del frutto del concepimento nell'endometrio (Endoderma) nel corso del primo trimestre di gravidanza
è la mancata esistenza delle adeguate condizioni per avere un figlio. La donna non percepisce di essere al sicuro nel suo ambiente per qualche causa,
come ad esempio:

 Ci sono disaccordi con il partner


 Il partner ha una condizione economica precaria o la propria situazione economica è cattiva.
 Il partner è dipendente da alcol o droga.
 Sospetta che il partner abbia un'altra donna e possa abbandonarla.
 Il partner non desidera avere figli.
 Non ha una casa propria o adeguata a crescere dei figli.

L'Endometrio è un organo endodermico, controllato dal Tronco Cerebrale, pertanto il sentito è molto viscerale, senza influenza da parte della
volontà o di altra considerazione psicologica, è una necessità basica elementare.
Questa perdita della gravidanza può avvenire nei primi giorni o nelle primissime settimane e la donna può non essere conscia di essere incinta. È
una causa frequente di quella che viene diagnosticata come sterilità, quando in realtà la donna è rimasta gravida, ma perde il feto per mancanza delle
condizioni necessarie al suo sviluppo.
I modi in cui la gravidanza superi positivamente il primo trimestre è che la donna si senta sicura, in un ambiente adeguato, in accordo con il partner
e senza condizioni di insicurezza.

8.3Perdita della gravidanza nel secondo e terzo trimestre

Le perdite della gravidanza al 2° e 3° trimestre sono date da problemi del feto, la madre non ha "colpe". Se il feto ha conflitti importanti, passando
per la fase attiva, per la fase di soluzione e per la crisi epilettoide, può morire o verificarsi un parto prematuro (pre-termine).
Nel 2° e 3° trimestre la madre è in vagotonia.

9. La mammella

Il seno femminile è composto di strutture a loro volta composte di tessuti derivanti dai 3 foglietti embrionari:

 Mesoderma Antico (controllato dal Cervelletto): Ghiandole mammarie e Derma (la pelle pi profonda).
 Mesoderma Recente (controllato dalla Sostanza Bianca cerebrale): Tessuto Connettivo, Tessuto Grasso e Vasi sanguigni.
 Ectoderma (controllato dalla Corteccia Cerebrale): Dotti Galattofori e Epidermide.

9.1 Ghiandole Mammarie (Mesoderma Antico)

 Funzione: producono latte per alimentare i figli durante i primi mesi o settimane di vita. Sebbene sian presenti in entrambe i sessi,
funzionano normalmente nella donna.
 Sentito di Attivazione (Conflitto): preoccupazione o lotta nel nido.
 Fase Attiva: aumento immediato della funzione, moltiplicazione cellulare, formazione di tumori adenocarcinomatosi.
 PclA: caduta immediata della funzione, riduzione cellulare caseosa, micobatteri o funghi.
 Crisi Epilettoide: acutizzazione, durata: massimo 45 minuti.
 PclB: normalizzazione della funzione, riduzione cellulare caseosa o incapsulamento.
 Normotonia: resti cicatriziali calcificati di TBC, caverne, cisti incapsulate.

Sintomatologia

 Sintomi in fase attiva: ingrossamento ghiandolare.


 Sintomi in PclA: infiammazione del tessuto compatto, dolore, micobatteri o funghi, ascesso chiuso, calore, febbre fino a 38.4 gradi.
 Sintomi in Crisi Epilettoide: sudorazione.
 Sintomi in PclB: diminuisce l'infiammazione, dolore, micobatteri o funghi, ascesso drenante, calore, sudori, secrezione.
 Sintomi in Normotonia: fibroadenomi cicatriziali (asintomatici).

Essendoci due processi biologici attivi, o in Crisi Epilettoide, in entrambe le ghiandole mammarie, destra e sinistra, si produce una Costellazione del
Cervelletto che provoca un comportamento di: "voler aiutare tutti", conosciuta anche cone "Sindrome di Madre Teresa".

9.2 Derma o corion della pelle (Mesoderma Antico)

 Funzione: protettrice, rappresenta la seconda linea di difesa contro i traumatismi. Il suo spessore è tra le 20 e le 30 volte maggiore di quello
dell'epidermide. Gli strati profondi del derma contengono i follicoli piliferi con i loro muscoli lisci erettori del pelo e ghiandole sebacee.
L'altra funzione è quella di nutrire l'epidermide, in quanto questo strato scarseggia di capillari sanguigni, per cui dipende dalla irrigazione
sanguigna del derma. Funzione termoregolatrice anche grazie alle ghiandole sudoripare contenute in esso.
Funzione strutturale di sostegno all'epidermide grazie alle papille dermiche ed al contenuto di fibre di collagene (densità e forza).
Ha anche la funzione sensitiva, dal momento che in questo strato si trovano le cellule e strutture nervose incaricate di percepire: pressione,
calore, freddo, dolore, solletico, levigatezza.
 Sentito della attivazione (Conflitto): attacco alla integrità, preservazione dell'integrità. Conflitto di sporcatura, sfiguramento, deformazione
o offesa.
 Fase Attiva: aumento immediato della funzione, moltiplicazione cellulare, formazione di tumori adenocarcinomatosi o mesoteliomi.
 PclA: caduta immediata della funzione, riduzione cellulare caseosa, micobatteri o funghi.
 Crisi Epilettoide: acutizzazione, durata: massimo 45 minuti.
 PclB: normalizzazione della Funzione, riduzione cellulare caseosa o incapsulamento.
 Normotonia: cicatrice.

Sintomatologia

 Sintomi in Fase Attiva: ingrossamento, inscurimento.


 Sintomi in PclA: infiammazione del tessuto compatto, dolore, calore, degradazione, micobatteri o funghi, febbre fino a 38.4 gradi.
 Sintomi in Crisi Epilettoide: sudori.
 Sintomi in PclB: diminuzione dell'infiammazione, dolore, calore, degradazione, sanguinamento, micobatteri o funghi.
 Sintomi in Normotonia: cicatrice.

In presenza di due processi biologici attivi, o in Crisi Epilettoide, nel derma cutaneo di entrambe i seni, destro e sinistro, si produce una
Costellazione del Cervelletto che provoca un comportamento di: "appianamento emozionale". Assenza di qualsiasi emozione. Sensazione di "essere
morto dentro". Il "muro di gomma", tutto mi rimbalza.

9.3 Tessuto Connettivo, tessuto Grasso e Vasi Sanguigni (Mesoderma Nuovo)

 Funzione:
o tessuto connettivo: sostegno e integrazione sistemica dell'organismo, occupando gli spazi tra i vari tessuti e gli organi. Partecipa alla
coesione o separazione dei differenti elementi tissutali che compongono gli organi e i sistemi e si converte anche in un mezzo
logistico attraverso il quale si distribuiscono le strutture vascolonervose.
o tessuto grasso o adiposo: immagazzina energia in forma di grasso; serve come ammortizzatore proteggendo e mantenendo al loro
posto gli organi interni, così come le altre strutture più esterne del corpo. Ha anche funzioni metaboliche, giacché produce ormoni
importanti nella regolazione dell'appetito. Ci sono pochi luoghi del corpo senza grasso: il dorso delle mani e dei piedi, lo scroto e le
cartilagini delle orecchie. Le zone con più grasso sono il ventre e i glutei.
o vasi sanguigni: condurre il sangue, che viene pompato dal cuore, a tutti gli angoli del corpo. L'unione dei vasi sanguigni del corpo
con il cuore e con gli elementi del sangue (eritrociti, leucociti e trombociti) forma l'apparato cardiovascolare. I vasi sanguigni si
classificano in arterie, vene e capillari.
 Sentito di attivazione (Conflitto): svalutazione localizzata ai seni, sentire che sono piccoli, che non sono attraenti, che non sono belli. La
donna, a differenza degli altri mammiferi che camminano a quattro zampe, cammina eretta, i propri seni sono come una etichetta di
presentazione al mondo, al sesso opposto.
 Fase Attiva: riduzione cellulare, riduzione della funzione, necrosi, vuoti di sostanza.
 PclA: moltiplicazione cellulare eccessiva, dolori intensi, temperatura massima a 39.5 gradi.
 Crisi Epilettoide: acutizzazione, durata: 30 - 60 secondi o più se mantenuta in sospensione.
 PclB: riparazione cellulare eccessiva, dolore unicamente alla pressione, diminuzione della infiammazione, calore.
 Normotonia: cicatrice.

Sintomatologia

 Sintomi in Fase Attiva: necrosi, atrofia (asintomatica).


 Sintomi in PclA: infiammazione, dolori intensi, calore irradiante, astenia.
 Sintomi in Crisi Epilettoide: necrosi (asintomatica).
 Sintomi in PclB: dolore unicamente alla pressione.
 Sintomi in Normotonia: cicatrice (asintomatica).

9.4 Dotti galattofori o mammari (Ectoderma)

 Funzione: trasportare il latte dalla ghiandola mammaria al capezzolo.


 Sentito di attivazione (Conflitto): separazione da un figlio o dal partner. "Mi è stato strappato dal petto (cuore, anima)"
 Fase Attiva: riduzione progressiva della funzione, riduzione cellulare duttale, ulcerazione.
 PclA: riattivazione della funzione, moltiplicazione cellulare, microbi, temperatura fino a 43 gradi.
 Crisi Epilettoide: acutizzazione, crisi di assenza, durata: 10 - 20 secondo o più se mantenuta in sospensione.
 PclB: normalizzazione della funzione, cicatrizzazione, diminuzione del dolore e della infiammazione, microbi.
 Normotonia: resti cicatriziali e ispessimento squamoso.

Sintomatologia

 Sintomi in Fase Attiva: pelle del capezzolo secca, desquamazione, amnesia, insensibilità.
 Sintomi in PclA: rash, bruciore, ipersensibilità, amnesia, ostruzione duttale
 Sintomi in Crisi Epilettoide: insensibilità e crisi di assenza.
 Sintomi in PclB: diminuisce il rash, il bruciore e l'ipersensibilità. Microbi, prurito, drenaggio dei dotti.
 Sintomi in Normotonia: micro-calcificazioni (asintomatico).

9.5 Epidermide (Ectoderma)

 Funzione: lo strato più esterno della pelle è la barriera più importante del corpo all'ambiente esterno, composta di molte terminazioni
nervose.
 Sentito di attivazione (Conflitto): separazione, perdita del contatto corporeo al seno con il partner o figlio piccolo.
 Fase Attiva: riduzione progressiva della funzione, riduzione cellulare, necrosi, ulcerazione.
 PclA: riattivazione della funzione, moltiplicazione cellulare, microbi, temperatura fino a 43 gradi.
 Crisi Epilettoide: acutizzazione, crisi di assenza, durata: 10 - 20 secondo o più se mantenuta in sospensione.
 PclB: normalizzazione della funzione, cicatrizzazione, diminuzione del dolore e della infiammazione, microbi.
 Normotonia: resti cicatriziali e ispessimento squamoso.

Sintomatologia

 Sintomi in Fase Attiva: pelle secca, desquamazione, alopecia, amnesia, depigmentazione, insensibilità.
 Sintomi in PclA: rash, bruciore, ipersensibilità, esantema, eczema, amnesia.
 Sintomi in Crisi Epilettoide: insensibilità e crisi di assenza.
 Sintomi in PclB: diminuisce il rash, il bruciore, l'esantema, l'eczema e l'ipersensibilità. Prurito.
 Sintomi in Normotonia: ispessimento squamoso (asintomatico).

10. La menopausa

La menopausa è un evento fisiologico che nella donna corrisponde al termine del ciclo mestruale e dell'età fertile. Nella menopausa termina
l'attività ovarica: le ovaie non producono più follicoli ed estrogeni (ormoni femminili principali).
Normalmente l'età in cui inizia la menopausa, ovvero la fine delle mestruazioni, è fra i 45 e i 50 anni.

 Premenopausa
Iniziano i primi squilibri ormonali con alterazioni del fenomeno mestruale, (polimenorrea, oligomenorrea, ipomenorrea e ipermenorrea) e la
comparsa di disturbi di tipo psichico, come ansia, irritabilità, nervosismo e disforia.
La donna sembra invecchiare rapidamente, con diminuzione della facoltà mnemonica e di concentrazione. Si associa un certo guadagno
ponderale e talora la donna soffre di prurito e orticaria.
 Vampate di calore
Le vampate di calore sono le manifestazioni sintomatiche più frequenti. La donna comincia a sudare improvvisamente e sente vampate di
calore. L'arrossamento coinvolge la testa e le parti limitrofe (viso, collo e nuca), poi seguono momenti in cui la donna ha una leggera
sensazione di freddo. La donna può sentirsi anche agitata e il sonno può essere disturbato.
Secondo le 5LB queste vampate sono l'espressione di conflitti di svalutazione che coinvolgono i tessuti mesodermici che, in fase di
riparazione, con la ricostruzione tissutale danno avvio ad rivascolarizzazioni e alterazioni termiche. Sono tutti piccoli conflitti
principalmente del tessuto connettivale e osseo.
 Depressione
L'abbassamento del tono dell'umore è in relazione allo stato ormonale. La modificazione di questo porta la donna destrimane a mutare il
proprio emisfero dominante che diventa il destro. Il conflitto ectodermico di identità sessuale (la donna in menopausa può non riuscire a
definire la propria figura) colpisce l'emisfero territoriale destro con calo del testosterone e relativa depressione.
 Disturbi del sonno
Le alterazioni del sonno sono un sintomo frequente. Il risveglio notturno è riportato con frequenza. Il riassetto ormonale, il conflitto attivo di
svalutazione spesso frequente nella donna in menopausa, possono portare ad una alterazione anche severa del ritmo sonno-veglia.
 Manifestazioni cutanee e al collagene
L'epidermide e il derma si assottigliano (probabilmente per conflitti di separazione dal partner e svalutazione per non riuscire a riprendere
questi contatti), in quest'ultimo caso si nota una diminuzione del collagene nella donna. La cute in genere, diventa meno elastica e cedevole,
ciò causa un aumento delle rughe e la sensazioni di prurito (fase PCL in sospensione di conflitto di separazione), inoltre si manifestano
artralgie a livello delle articolazioni distali (ginocchia, anca, colonna vertebrale) per conflitti di profonda svalutazione legata alla propria
incapacità di essere feconda e di perdita del proprio ruolo di femmina e madre.
 Diminuzione del desiderio sessuale
La diminuzione della produzione di estrogeno rende la donna meno sensibile all'approccio sessuale, la rende meno disponibile e la libido
diminuisce. Anche i disturbi genitali, come la secchezza vaginale, rendono la donna poco propensa alla relazione sessuale. Questo però non
rende i rapporti meno piacevoli. Le donne capaci di orgasmo vaginale possono riscontrare la cessazione di questa possibilità in favore di
quello clitorideo, per il cambiamento di dominanza dell'emisfero cerebrale.
 Sindrome urologica
Molte donne possono patire una sindrome urologica in cui compaiono sintomi quali:
o Disuria
o Pollachiuria
o Nicturia (meno frequente)

Sono tutte manifestazioni di disturbo territoriale in cui la donna non riesce a marcare il territorio. La donna non riesce più a definire i confini
territoriali interni.

 Osteoporosi
L'osteoporosi è una riduzione della densità ossea che può comportare facilmente fratture se sottoposte a traumi di piccole entità.
Questa manifestazione è legata a profondi conflitti di svalutazione, in cui la donna percepisce il proprio non-valore, l'inadeguatezza ad essere
ancora donna, femmina e madre. La donna sente di non valere nulla (manifestazioni al rachide), di essere incapace di accogliere
sessualmente il partner (manifestazioni al bacino), ecc.
 Manifestazioni cardiologiche
La donna in menopausa può andare incontro a manifestazioni coronariche (arterie) in seguito al cambio di dominanza emisferica cerebrale. I
conflitti di frustrazione sessuale (dati dal fatto che il compagno può non provare più interesse per la donna, ora divenuta rapidamente
"vecchia" e non desiderabile) vanno ad impattare il lobo insulare destro con coinvolgimento coronarico importante ed alterazioni del ritmo,
con bradicardie particolari in fase di riparazione (CE). Le manifestazioni anginose possono essere segno di conflitto attivo delle arterie
coronarie.

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