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CASO 36-> ASSISTENZA ALLA PERSONA DIABETICA

Luigi, un uomo di 44 anni, viene ricoverato in reparto di medicina su richiesta del medico curante.
Riferisce di aver perso 8 kg nell’ultimo mese e di sentirsi molto stanco. Riferisce, inoltre sintomi
quali sete, poliuria, e offuscamento della vista.
Gli esami di laboratorio rilevano una glicemia di 390 mg/dl e urine negative per presenza di
chetoni.
Quali diagnosi infermieristiche o problemi collaborativi, risultati e interventi selezioneresti?
Descrivere la procedura per la rilevazione della glicemia.
INTRODUZIONE
Il diabete è una sindrome cronica caratterizzata dall’alterato metabolismo dei glucidi causato dalla
carenza o totale assenza di insulina. Il diabete presenta dei risvolti potenzialmente invalidanti per
il soggetto e spesso provoca anche la morte per complicanze, è una delle patologie croniche più
comuni al mondo. Spesso il soggetto si trova a gestire una situazione molto più complessa di
quanto non immagini. Manifestazioni tipiche del diabete sono l’aumento dei livelli di glucosio nel
sangue e la comparsa di zucchero nelle urine.
Il diabete viene suddiviso in tre sottocategorie cliniche: tipo1, tipo 2 e altri tipi( come quello
gestazionale, secondario e insipido).
Il diabete di tipo 1 viene conosciuto come diabete di tipo giovanile (insorge entro i 30 anni) ed è
caratterizzato da una distruzione delle cellule beta del pancreas di Langerhans. Fattore
fondamentale è che la produzione di insulina risulta insufficiente di conseguenza la terapia
contiste nella somministrazione insulinica.
Il diabete di tipo 2 insorge in età adulta ed è caratterizzato da una residua secrezione insulinica che
è inadeguata al fabbisogno dell’organismo ed inoltre esiste una resistenza dei tessuti corporei
all’azione dell’insulina ancora prodotta dal pancreas.
Tra i fattori di rischio vi sono:
-fattori sui quali si può agire (obesità, mancanza di esercizio fisico)
-fattori che vanno tenuti a seconda dei casi(familiarità per il diabete, età, etnia, altre patologie,
trattamenti terapeutici potenzialmente iatrogeni).
Il ruolo dell’infermiere nei confronti di un paziente diabetico diventa fondamentale e questo sarà
diverso in base al tipo di diabete da cui è affetto il paziente.
L’infermiere di fronte ad un paziente al quale viene fatta una diagnosi medica di diabete mellito di
tipo 2 ha il compito fondamentale di educare il paziente alla gestione della propria situazione
clinica prima che venga dimesso, fornendogli tutti gli strumenti per garantirsi una condizione di
sicurezza a casa. L’infermiere dovrà accertarsi che il paziente abbia compreso la patologia e lo
educhi ad una corretta gestione quotidiana della patologia in maniera autonoma.
Durante l’accertamento infermieristico, inoltre, l’infermiere dovrà indagare in merito allo stile di
vita del paziente stesso per comprendere le sue abitudini alimentare (misurando anche il BMI) e di
eliminazione, la professione e le abitudini socio-familiari con cui si va a rapportare ogni giorno,
l’eventuale utilizzo di ausili oculistici, auricolari e per la deambulazione o per l’incontinenza
urinaria e/o fecale. Questo diventa basilare perché il diabete di tipo 2 ,se correttamente seguito
(quindi stile di vita corretto e sane abitudini alimentari), non necessita di una terapia
farmacologica.
Per un paziente con un diabete di tipo 1 occorre allo stesso modo far capire la patologia e
soprattutto cercare di far comprendere al paziente la nuova terapia insulinica, spiegandogli
l’importanza della rotazione dei siti(addome, braccia, cosce e glutei) per far si che non si vada
incontro alle lipodistrofie.
DIAGNOSI INFERMIERISTICA
1) Paura(della persona e della famiglia), correlata a diagnosi di diabete e rischio di
complicanze.
OBIETTIVI
-Il paziente identifica i metodi per far fronte al diabete con l’aiuto infermieristico.
INTERVENTI
- Aiutare l’assistito a ridurre l’ansia (incoraggiare l’assistito a esprimere le sue paure e
preoccupazioni, trasmettergli empatia e comprensione, ascoltare con attenzione le
preoccupazioni)
- Fornire informazioni accurate e aggiornate sul processo patologico, sul rischio di
complicanze
- Incoraggiare i familiari e gli amici a esprimere le loro paure e le preoccupazioni
2) Nutrizione alterata (superiore al fabbisogno), correlata ad assunzione eccessiva rispetto
al consumo per attività, deficit di conoscenza, scarsa attività fisica
OBIETTIVI
- Il pz dichiara di voler seguire un piano dietetico descritto, che preveda un apporto calorico
idoneo a ridurre il peso e di seguire un programma di attività fisica adeguato
INTERVENTI
- Pianificazione del regime alimentare con pasti e interventi educativi correlati
- Pianificazione del fabbisogno calorico con conseguente distribuzione delle calorie
- Indice glicemico
- Pianificazione di un programma di attività fisica
PROBLEMI COLLABORATIVI
1) IPERGLICEMIA-> si intende alti valori di glicemia nel sangue . Può essere causato da una
mancata o inadeguata assunzione della terapia o mancata aderenza al regime alimentare
OBIETTIVI
L’Infermiere educherà il pz affinché questo non accada indicando quali sono i sintomi
caratteristici (aumento della sete, della diuresi, malessere, stanchezza, confusione mentale e
perdita di coscienza)
INTERVENTI
- Ribadire all’assistito i segni e i sintomi, le possibili cause e le misure di prevenzione e
trattamento
- Far capire l’importanza del mantenere un sano stile di vita svolgendo esercizio fisico
regolare e mantenendo il peso forma
- Educare il pz sul regime terapeutico
- Consulto con diabetologo e somministrazione di terapia ipoglicemizzante come da
prescrizione medica
2) RETINOPATIA DIABETICA-> patologia oculare che si riscontra nella grande maggioranza dei
pz affetti da tale patologia. Importante andare a monitorare l’eventuale comparsa di
sintomi che indicano emorragie, come la presenza di “ragnatele” o di “corpuscoli”
fluttuanti nel campo visivo, o alterazioni improvvise della visione, quali la presenza di
macchie nel campo visivo, annebbiamento o completa perdita della vista
OBIETTIVI
Prevenzione dell’insorgenza di tale patologia attraverso controlli periodici
INTERVENTI
- Adeguata educazione della persona che si concentra sulle prevenzione basata su regolari
valutazioni oculistiche
- Controllo della glicemia e controllo sulla cura degli occhi
PROCEDURA
La rilevazione della glicemia rientra tra le indagini diagnostiche che l’infermiere può eseguire in
totale autonomia. L’infermiere deve prestare attenzione a non inficiare l’esito dell’indagine, in
quanto un valore errato potrebbe pregiudicare i risultati di un intervento terapeutico.
Prima dell’esecuzione:
 L’infermiere si deve assicurare della presenza di tutto il materiale occorrente all’esecuzione
della procedura:
-disinfettante
-guanti monouso
-garze sterili o cotone
-glucometro
-lancette sterili
-strisce reattive per test della glicemia
-traversa assorbente
-contenitore per taglienti
 Effettuare l’igiene delle mani e garantire la privacy del pz
 Verificare la prescrizione medica e l’identità del paziente
 Spiegare al pz con parole adatte al suo livello di comprensioni le fasi e l’utilità della
manovra che si sta per eseguire affinché aumenti la collaborazione
Durante l’esecuzione:
 Detergere la zona prima di pungere ( se possibile, chiedere la pz di effettuare l’azione in
autonomia, se non è possibile effettuare la detersione prima di pungere)
 Massaggiare delicatamente la sede prescelta
 Accendere il glucometro e predisporre la striscia reattiva al funzionamento
 Indossare i guanti monouso
 Forare la parte laterale del polpastrello
 Asciugare la prima goccia di sangue
 Favorire la fuoriuscita della seconda goccia di sangue comprimendo delicatamente
l’area circostante il sito di puntura e appoggiare la goccia di sangue sulla striscia
reattiva
 Tamponare con un batuffolo di cotone il sito di puntura
 Leggere il valore della glicemia e comunicarlo al pz
dopo l’esecuzione
 Smaltire i rifiuti
 Rimuovere i guanti ed effettuare l’igiene delle mani
 Registrare la procedura effettuata e il valore rilevato e comunicarlo tempestivamente al
medico, ove è necessario
 Ripristinare il materiale

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