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DIABETE

Valori, sintomi e fattori

DIABETE malattia cronica

caratterizzata dall’aumento della


concentrazione di glucosio nel sangue.
(iperglicemia)
Responsabile di questo fenomeno è un
difetto assoluto o relativo di insulina
L’insulina è l’ormone, prodotto dal
pancreas, che consente al glucosio
l’ingresso nelle cellule e il suo
conseguente utilizzo come fonte
energetica.
Quando questo meccanismo è alterato, il
glucosio si accumula nel circolo
sanguigno.
PANCREAS
È una grossa ghiandola, pesa dai 70/100 grammi
e anche più. di forma irregolare, paragonabile a
quella di un martello appiattito, situata nella
parte superiore della cavità addominale, dietro
lo stomaco.

È costituito da una estremità destra rigonfia testa,


dal corpo, e da una estremità sinistra coda.
PANCREAS
Il succo pancreatico ha l’azione più
energetica di ogni altra nel processo
digestivo, tanto da essere chiamato, la
ghiandola salivare dell’addome, infatti il
succo pancreatico agisce su tutti i principi
alimentari.
Enzimi prodotti dal pancreas
 tripsina demolisce le grosse molecole
proteiche già trasformate inizialmente nello
stomaco.
 steapsina attacca con maggiore energia i
grassi alimentari.
 l’amilopsina completa la demolizione degli
amidi (trasforma gli amidi in zuccheri semplici)
cominciata nella bocca.
L’insulina …
 sparse in tutto il pancreas , ma particolarmente nella coda
e nel corpo, abbiamo le isole di Langerhans, ammassi
cellulari di forma tondeggiante costituiti da cordoni.

Producono un ormone detto insulina indispensabile per il


metabolismo degli zuccheri.
Affinché il glucosio possa
fare il suo ingresso nelle
cellule ed essere utilizzato
come “carburante”, è
necessaria la presenza
dell’insulina.
Quando l’insulina è prodotta in
quantità non sufficiente dal 
pancreas, oppure le cellule
dell’organismo non rispondono
alla sua presenza, nel sangue si
avranno livelli di glucosio più
alti del normale (iperglicemia)
favorendo, così, la comparsa del
diabete mellito.
I valori glicemici

In soggetti sani, che hanno una vita


regolare e un’alimentazione corretta,
generalmente nell’arco della giornata i
valori della glicemia si mantengono tra i
60 e i 130 mg/dl.
I valori glicemici
A digiuno, i valori glicemici possono variare dai
70 ai 110 mg/dl;
tra 110 e 125 mg/dl si tratta di condizione di
alterata glicemia a digiuno (IFG)

condizione che dovrebbe invitare il paziente a


porre maggior attenzione al suo stile di vita e
in particolare alla sua alimentazione.
Valori di glicemia uguali o
superiori a 126 mg/dl, secondo l’
American Diabetes Association ,
sono da considerarsi probabili
sintomi di diabete.
DIABETE

La diagnosi di diabete È CERTA con un valore di


glicemia di 200 mg/dl, rilevato in qualunque
momento della giornata o due ore dopo un
carico di glucosio.
Attualmente in medicina si
distinguono tre forme di
diabete:

 diabete di tipo 1
 diabete di tipo 2
   diabete gestazionale
Il diabete di tipo 1
Un tempo chiamato diabete insulino-
dipendente o diabete giovanile, riguarda
il 10% dei casi di diabete e si sviluppa
prevalentemente a partire dall’infanzia o
dall’adolescenza.
Il diabete di tipo 1
In questo caso la produzione di insulina da parte
del pancreas viene soppressa o fortemente
ridotta a causa della distruzione delle cellule
beta da parte del sistema immunitario che le
non le riconosce come appartenenti
all’organismo, ma come estranee e quindi
nocive.
Come conseguenza, si riduce fino ad azzerarsi
completamente, la produzione di questo
ormone il cui compito è quello di regolare
l’utilizzo del glucosio da parte delle cellule.
Si verifica, pertanto, una situazione di eccesso
di glucosio nel sangue identificata con il
nome di iperglicemia.
Il diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1 viene classificato tra le


malattie autoimmuni, cioè legate a una
reazione del sistema immunitario contro
l’organismo stesso.
Il diabete di tipo 1

Questa situazione è irreversibile, pertanto il


paziente a cui è stato diagnosticato il diabete
di tipo 1 dovrà necessariamente assumere
ogni giorno e per tutta la vita dosi di insulina
(di qui la definizione di diabete insulino –
dipendente ).
Il diabete di tipo 2
Rappresenta la forma di diabete più comune e
interessa il 90% dei casi.

Si sviluppa prevalentemente a partire dai 40 anni


di età e colpisce principalmente i soggetti obesi o
in sovrappeso.

Il diabete mellito di tipo 2 è caratterizzato da un


duplice difetto:
1. non viene prodotta una quantità sufficiente
di insulina deputata a soddisfare le necessità
dell’organismo (deficit di secrezione di
insulina)
oppure

2. l’insulina prodotta non agisce in maniera


soddisfacente (insulino resistenza).
Cause del diabete di tipo 2
fattori ereditari e ambientali

Attraverso studi approfonditi si è evidenziato che


esiste un fattore di trasmissione ereditario, non
ancora ben chiarito, che espone alcune
popolazioni o addirittura alcune famiglie a tale
patologia.
Cause del diabete di tipo 2
Alla ereditarietà si affiancano aspetti
caratteristici della persona quali

• l’obesità
• vita sedentaria,
• stress
I SINTOMI

I sintomi del diabete possono essere


diversi ed insorgere in maniera
differente a seconda che si tratti di
diabete di tipo 1 o di tipo 2.
Nel caso del diabete tipo 1
di solito si assiste a un esordio acuto, spesso in
relazione a un episodio febbrile, caratterizzato da:
 eccessiva sete (polidipsia),
 aumentata quantità e frequenza di urine (poliuria),
 sensazione si stanchezza (astenia),
 perdita di peso immotivata,
 pelle secca,
 aumentata frequenza di infezioni.
Nel diabete tipo 2
I sintomi si manifestano più lentamente e spesso
in maniera meno evidente; possono verificarsi
casi di glicemia alta senza che si manifestino i
sintomi. Per questo la diagnosi di questa
forma di diabete non è spesso rapida, ma
avviene quando ormai la malattia è in una fase
conclamata.
Diabete gestazionale
Per diabete gestazionale si intende un aumento
dei livelli di glucosio che si manifesta o viene
rilevato per la prima volta nel periodo della
gravidanza.

Questa condizione si verifica nel 8% nelle


donne incinte
Generalmente, il diabete gestazionale
tende a scomparire al termine della
gravidanza, tuttavia, le donne che ne
hanno sofferto presentano un rischio
più elevato di sviluppare diabete di
tipo 2 in età avanzata.
La diffusione del diabete

Tra le patologie croniche, il diabete si sta


diffondendo sempre di più tanto che per
il 2025, l’Organizzazione mondiale della
sanità prevede che il numero di persone
colpite possa raddoppiare.
LA PREVENZIONE

Allo stato attuale non ci sono metodi per


prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 1, al
contrario è possibile prevenire il
diabete di tipo 2, più diffuso.

La prevenzione è da considerarsi il metodo più


efficace per scongiurare l’insorgere di questa
forma di diabete, molto più efficace di qualsiasi
farmaco.
I fattori di rischio
 età superiore a 45 anni
 sovrappeso (specialmente se
localizzato all’addome)
 vita troppo sedentaria
 parentela con un diabetico
I fattori di rischio
 per le donne aver partorito un figlio di
peso superiore a 4 Kg o aver sofferto di
diabete gestazionale

  glicemia a digiuno alterata (fra 110 a 125


mg/di)
 ipertensione arteriosa
Un altro fattore di rischio è il peso alla nascita:

neonati che pesano più di 4 kg o meno di 2,5 kg


sono più a rischio di sviluppare insulino -
resistenza e diabete da adulti.
La prevenzione
La prevenzione del diabete di tipo 2 è molto
importante per tutti, non solo per i soggetti a
rischio.
È pertanto, fondamentale avere un corretto stile
di vita fin dall’infanzia seguendo poche e
semplici regole come:
• una dieta bilanciata (mangiando meno grassi e
più frutta e verdura);
• il controllo del peso
• una vita il meno possibile sedentaria
• non fumare
• il controllo costante per soggetti a rischio.
Complicanze diabetiche
• Aterosclerosi, un generale indurimento, con perdita
di elasticità, delle pareti delle arterie.

• Retinopatia diabetica, L’iperglicemia danneggia i vasi


sanguigni di tutto l’organismo e in particolar modo
quelli di minor diametro, compresi i capillari della
retina. Le complicanze oculari del diabete, dette
appunto retinopatia diabetica, possono portare alla
perdita parziale o anche totale della vista.
Complicanze diabetiche
• Neuropatia diabetica, è una complicanza frequente che
colpisce i nervi cranici e spinali.

• Aumentata suscettibilità alle infezioni, ad esempio cistiti,


vaginiti ecc.

• Nefropatia diabetica, è una malattia che deteriora in


maniera piuttosto lenta ma irreversibile la funzionalità renale
di alcuni pazienti diabetici, soprattutto di quelli in cui la
malattia sussiste da molti anni.
• Ulcera diabetica, comparsa di ulcere agli arti
inferiori.
Come si misura la glicemia

La misurazione della glicemia è


un’operazione semplice, per la quale
occorre solo una piccola goccia di sangue
capillare.
I pazienti possono eseguire questa tecnica
da soli.
La misurazione dello stick glicemico
è su diretta indicazione Infermieristica.
Il glucometro: cos’è e come si usa

Lo strumento utilizzato per controllare la


glicemia è chiamato glucometro (detto anche
reflettometro). permette di individuare con
buona approssimazione, in tempi brevi e in
piena autonomia, il livello glicemico presente
nel sangue.
… Per effettuare la misurazione occorre prima di
tutto prelevare una striscia reattiva dal
contenitore e inserirla nel glucometro.
Successivamente una piccola puntura su un
polpastrello fatta con appositi dispositivi
pungidito permette di prelevare una goccia di
sangue capillare da porre sull’estremità libera
della striscia reattiva. Fatto ciò, nell’arco di
qualche secondo lo strumento restituisce sul
display il valore misurato.
I campioni di sangue capillare sono ottenuti
facilmente sulla parte laterale della punta del
dito di un adulto.
Questa sede evita le terminazioni nervose e le
aree callose.

Il lobo dell’orecchio può essere usato se il


paziente è in stato di shock o quando le dita
sono edematose.
PROCEDURA
Materiale occorrente
• Glucometro
• Striscia reattiva
• Batuffoli di ovatta
• Disinfettante
• Guanti monouso
• pungidito
Pianificazione assistenziale

Visionare il tipo di glucometro e le


istruzioni del produttore, preparare il
materiale al lato del letto.
Tecnica
• Spiegare al paziente cosa si sta facendo,
perché e come può collaborare.
• Lavare le mani.
• Preparare il materiale
• Scegliere la zona più idonea al prelievo
capillare (il lato del dito in un adulto, parte
esterna del calcagno nel neonato, punta del
dito per bambino con più di 2 anni )
Tecnica
• Avvolgere prima i dito in un panno caldo per
30/60 secondi (fase opzionale ) o
• Massaggiare il dito sulla zona individuata per
la puntura, questo aumenta il flusso di sangue
nella zona.
• Pulire la zona con il tampone disinfettante ed
asciugare completamente.
Tecnica
• Indossare i guanti
• Pungere la parte scelta in posizione
perpendicolare alla cute.
• Asciugare la prima goccia di sangue con un
batuffolo di ovatta ( la prima goccia che
fuoriesce contiene di solito una maggiore
quantità di siero che potrebbe alterare i
risultati del test )
Tecnica
• Comprimere senza toccare la zona di foratura
fino a quando non si forma una grossa goccia di
sangue.
• Lasciar cadere la goccia sulla striscetta reattiva.
• Chiedere al paziente di applicare una pressione
con un batuffolo di cotone, su punto di foratura
della cute
• Valutare il valore di glucosio nel sangue.

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