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L'OSS e la collaborazio

ne all'IP nelle piccole


medicazioni
medicazioni
La cute è una barriera fondamentale nella
prevenzione delle malattie da
microrganismi. Ogni lesione anche
piccola, invisibile può rappresentare una
porta di accesso per virus e batteri
patogeni.
Questo significa che quando essa presenta
delle interruzioni di continuità dei tessuti
dovute a qualsiasi fattore (traumi,
lacerazioni, ferite ecc.) bisogna
intervenire con medicazioni per evitare il
rischio infezione.
tra le cause principali di compromissione
dell'integrità della cute vi sono le ferite.
Per ferita si intende l'interruzione dei tessuti
causata da agenti esterni.

In questo caso bisogna ricorrere a delle


medicazioni.
le ferite possono essere distinte in:

• superficiali: quando interessano


esclusivamente lo strato cutaneo e
sottocutaneo

• profonde: quando coinvolgono lo strato


fasciale e le strutture che si trovano al disotto

• interne: quando interessano organi interni (


fegato, milza, polmone, ecc.)
Modalità di guarigione delle ferite
Le ferite possono andare incontro a guarigione con
tre modalità differenti:

Per prima intenzione


è il caso delle ferite da taglio, la ferita è pulita (non
infetta), a margini ravvicinati, con scarsa perdita
di sostanza. un esempio è la ferita chirurgica, i
cui margini sono accuratamente accostati con
l’uso dei punti di sutura.
Per seconda intenzione
riguarda le ferite non suturate e quindi lasciate
aperte, per scelta o per necessità.
In questi casi il tessuto di granulazione, che si
forma sul fondo della lesione, per riempirla
deve procedere dal basso in superficie con un
processo che richiede tempi più lunghi e che
può determinare inestetismi anche gravi
Per terza intenzione
questo tipo di guarigione riguarda le ferite
chirurgiche andate incontro, nel decorso post-
operatorio, ad una complicanza.
Il trattamento di questa complicazione prevede
di norma la riapertura completa della ferita, la
sua accurata detersione, l'asportazione delle
aree mortificate.
Per terza intenzione
in un secondo momento, valutata la situazione
locale e dopo aver escluso la presenza di
focolai di infezione, si può procedere a una
nuova sutura dei lembi.
Ciò favorirà il processo di guarigione che, in
questo caso, sarà detto per III intenzione.
Ma qual è il compito
dell’operatore socio
sanitario durante
l'esecuzione di piccole
medicazioni?
La fase di scelta della tipologia di medicazione
spetta esclusivamente al medico e
all'infermiere. La scelta va fatta in base al tipo
di ferita e il soggetto.

Nella fase di esecuzione della medicazione l'IP


potrebbe richiede la collaborazione dell'OSS.
Dunque, il compito dell'operatore socio sanitario
è di coadiuvare, a richiesta, l'infermiere nella
fase esecutiva e questa deve riguardare la
medicazione di piccole ferite.
ESEMPIO:
• medicazioni a piatto, si intende una medicazione
con semplice cerotto medicato o singola garza e
cerotto adesivo
• lesioni da pressione di primo e secondo grado,
• lesioni cutanee superficiali (escoriazioni,
abrasioni);
• flebiti venose post iniezioni endovenose,
• alterazioni cutanee su cute integra (micosi,
eritemi)
INDICAZIONI

La medicazione di lesioni cutanee da parte


dell’OSS e’ su stretta indicazione
infermieristica, che indicherà i presidi da
usare
Compito principale dell'OSS
 Creare un clima rilassato nel paziente e
intorno a lui, assicurando la privacy durante
l'intervento.
 Far assumere al paziente una posizione
idonea e confortevole per la medicazione.

Ovviamente vanno valutate le condizioni di


autonomia del paziente.
Compito principale dell'OSS
 provvedere alla preparazione della parte da medicare
 scoprire le parti del corpo da medicare e renderle
raggiungibili. Bisogna fare in modo che vengano
scoperte solo le parti del corpo prettamente
necessarie.

Durante la fase di esecuzione della medicazione


l'operatore deve garantire al paziente la sicurezza,
tenendolo e mantenendolo in posizione se
necessario.
MATERIALE
Prima di procedere accertarsi che sul carrello ci
sia tutto il materiale necessario:

 Guanti
 Reniforme
 Garze e batuffoli di cotone sterile
 Disinfettante (la scelta del disinfettante da
usare è di competenza infermieristica)
TECNICA
• Informare il paziente
• Lavaggio antisettico delle mani
• Rimuovere cerotti o garze in maniera non
traumatica
• Sostituire i guanti e utilizzare guanti sterili
• Osservare la ferita ed eventualmente chiedere
una valutazione infermieristica.
TECNICA
• Proseguire con la disinfezione della ferita, con
tampone di garza imbevuto di antisettico,
partendo sempre dall’interno verso l’esterno,
solamente per un passaggio, al secondo
passaggio sostituire il tampone.
• Coprire la ferita con garze sterili e fissare con
cerotti e bende.
TECNICA
• Togliere i guanti
• Smaltire il materiale
• Lavarsi le mani
• Registrare nella scheda l’avvenuta
medicazione e riferire all’infermiere (sede
della lesione, aspetto, modalità e frequenza)
Ultimato l'intervento, l'OSS deve consigliare al
paziente di non toccare o sporcare le bende,
deve risistemarlo nella posizione di riposo e
alla fine della manovra deve accertarsi che la
medicazione sia ancora integra.
In generale, tutte le azioni intorno alla persona
medicata devono essere svolte con estrema
cura (lavaggio delle mani, guanti, smaltimento
dei bendaggi sporchi, ecc.) e se vi sono
consegne particolari da parte dell'IP, queste
vanno eseguite scrupolosamente.
In merito alla stanza del paziente, l'OSS
deve fare in modo che gli interventi di
pulizia ordinaria non vadano ad
interferire con la medicazione.

La medicazione va rinnovata ogni


qualvolta si presenti bagnata o umida,
perché in tali condizioni non è più
barriera contro i microrganismi.
LE STOMIE
Stomie intestinali: gestione a breve e a lungo termine

La stomia intestinale è il risultato di un


intervento chirurgico con il quale si crea
un’apertura per poter mettere in
comunicazione l’apparato intestinale con
l’esterno che, anziché per via fisiologica,
svuota il suo contenuto attraverso un’apertura
creata artificialmente sulla parete addominale.
Stomie intestinali: gestione a breve e a lungo
termine

La stomia intestinale può essere eseguita a


qualunque età. Più frequente nelle
persone adulte e/o anziane, viene
eseguita anche in età pediatrica e nei
neonati (per esempio in caso di
malformazioni intestinali).
Le stomie intestinali possono essere classificate
in funzione alla sede anatomica, e alla durata.
In funzione della sede anatomica si classificano
in:
- ileostomia;
- ciecostomia;
- colostomia destra o sinistra;
- trasversostomia;
- sigmoidostomia.
Il retto è l’unico tratto d’intestino che non può
essere esteriorizzato.
Colostomia trasversa

Colostomia discendente
.
Una ILEOSTOMIA produce feci liquide e continue, che non possono
essere controllate. I pazienti con ileostomia debbono assumere
particolari precauzioni per evitare danni alla cute perché
l’ileostomia contiene enzimi digestivi che la danneggiano.
Gli odori sono pochi in quanto
la presenza di batteri è minima.
La colostomia è un abboccamento del colon
(grande intestino).
Una colostomia sull’ascendente drena dal colon
ascendente.
Una colostomia sul trasverso drena dal colon
trasverso.
Una colostomia sul discendente drena dal colon
discendente.
La posizione dello stoma influisce sulla gestione
e sul tipo di feci evacuate
• Una colostomia ascendente è simile ad una
ileostomia per quanto riguarda la quantità del
materiale drenato.

• Una colostomia trasversa produce cattivo


odore e il materiale drenato è vischioso in
quanto parte del liquido viene riassorbito.
Solitamente non cc’è alcun controllo della
fuoriuscita
• Da colostomia discendente fuoriescono feci
solide. Le feci sono normali e consistenti e la
frequenza di eliminazione può essere
controllata
In funzione alla durata si classificano in:
- temporanee:
quando la stomia viene confezionata come
“protezione” e la canalizzazione della parte
inferiore dell’intestino verrà ripristinata dopo
qualche periodo di tempo, dopo la risoluzione
di eventuali problemi patologici che hanno
richiesto l’esclusione temporanea della
normale funzionalità dell’intestino;
In funzione alla durata si classificano in:

• Definitive:
quando il tratto di intestino che segue la stomia
è escluso definitivamente dal transito delle
feci del tratto distale dell’intestino o
completamente asportato.
Stomie e cura della pelle
Assistere e gestire i pazienti portatori di stomie
intestinali richiede personale qualificato e
formato.

I presidi utilizzati per la cura della stomia sono


costituiti da:
Una barriera per la cute:
Quest’ultima è costituita da una placca adesiva
composta di pectina,
sostanza sintetica
Che protegge la cute intorno alla pelle.
SACCA DI RACCOLTA
I sacchetti di raccolta possono essere monouso
o riutilizzabili.
Con sistemi a un pezzo o a due pezzi.
Come vanno fatti il cambio del presidio e la detersione della
stomia?

La procedura per il cambio varia leggermente se


si usa un presidio monopezzo o a due pezzi.
Se monopezzo (sacca e placca un unico
elemento) il presidio va rimosso dall’alto verso
il basso, delicatamente, tendendo e
umidificando la pelle per evitare traumatismi
alla cute, se invece si utilizza un presidio a due
pezzi va staccata solo la sacca.
Come vanno fatti il cambio del presidio e la detersione della
stomia?

• La sacca va cambiata una o due volte al


giorno, la placca una volta ogni due tre giorni.
Se per staccare più facilmente la placca si
usano solventi, è preferibile evitare quelli
contenenti alcol perché irritanti e astringenti.

NO alcool, amuchina, acqua ossigenata!


 Dopo aver rimosso le feci con carta igienica o
con un panno carta, la stomia e la cute
peristomale vanno deterse con acqua tiepida e
sapone.
 Il lavaggio deve essere delicato con movimenti
a spirale dall’esterno verso la stomia.
 La stomia e la cute vanno asciugate
tamponando.
 Durante la pulizia dello stoma si può verificare
un lieve sanguinamento per microlesioni della
mucosa, provocate dalla manovra.
Eventuali arrossamenti o ulcerazioni, a meno che
siano dovute ad allergia al materiale della
placca, non sono una controindicazione
all’applicazione del presidio.
• Dopo aver deterso la stomia occorre applicare
un nuova sacca. Nel caso in cui si utilizzi un
presidio monopezzo o se si deve sostituire
anche la placca occorre:
- verificare che il foro della placca sia delle
stesse dimensioni della stomia perché se è più
grande favorisce il contatto delle feci con la
cute, se più piccolo può provocare edema
della stomia;
• proteggere la cute attorno allo stoma,
mediante l’applicazione di una pasta barriera
che va modellata con le dita bagnate e lasciata
asciugare per circa 30 secondi;
• fare aderire bene la placca alla cute, senza
formare grinze. Se si ha un addome villoso è
meglio rasarlo per facilitare l’aderenza della
placca e ridurre l’insorgenza di microlesioni
cutanee quando la si rimuove.
importante
L’OSS può fare questa manovra su stretta
indicazione infermieristica in caso di:
 resezione intestinale definitiva
 messa a riposo temporanea di una porzione
intestinale.
 se è necessaria una medicazione sterile, la
prestazione è di competenza infermieristica.
comunicazioni
Informare l’infermiere riguardo:
 esecuzione della prestazione;
 tutte le anomalie della cute. In questo caso
non collegare una nuova sacca ma avvisare
l’infermiere.
 quantità ed aspetto delle feci.
 livello di autonomia del paziente.

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