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Il diabete

Ektor Taucer III C


Cos’è il diabete?

Il diabete è una malattia cronica del metabolismo di glicidi, lipidi e proteine che è
caratterizzata da iperglicemia a causa del malfunzionamento dell’insulina.
Esistono diversi tipi
•Diabete mellito di tipo 1 (insulino-dipendente): causato da una diminuzione
della produzione di insulina. Non è molto frequente e colpisce prevalentemente
in età giovanile.

• Diabete mellito di tipo 2 (insulino-resistente): è dovuto ad una ridotta azione


dell’insulina sui tessuti periferici. Colpisce con maggiore incidenza intorno ai 40
anni ed è molto diffusa tra le persone anziane.

•Altri tipi di diabete: esistono specifici tipi di diabete causati da rari difetti
genetici eforme di diabete in gravidanza.

PS: l’aggettivo mellito (dal latino mel: miele, dolce) è stato aggiunto da Thomas
Willis poiché il sangue e le urine dei pazienti diabetici avevano un sapore dolce.
Insulina
L’insulina è un ormone di natura
proteica prodotto dalle isole di
Langerhans (aggregati di cellule
disseminati nel pancreas). Queste
isole producono anche il glucagone
(ormone dall'azione iperglicemizzante
e quindi antagonista dell’insulina).
A cosa serve?
•aumenta l’assorbimento del glucosio nelle cellule, stimolando la sua diffusione;

•aumenta la sintesi di glicogeno;

•aumenta la sintesi di acidi grassi e la formazione di trigliceridi;

•promuove il trasporto attivo di amminoacidi nelle cellule;

•stimola gli enzimi coinvolti nell’utilizzo del glucosio e inibisce quelli coinvolti nella sua
sintesi;

•stimola l’assunzione di potassio da parte delle cellule;

•favorisce il rilassamento delle pareti muscolari delle arterie, aumentando così il flusso
sanguigno.
L’insulina è formata da due catene tenute insieme da ponti di solfuro.
La secrezione di insulina è principalmente regolata dalla concentrazione
di glucosio nel sangue che irrora il pancreas.

La glicemia è determinata dall’equilibrio tra la quantità di glucosio


ingerito e assorbito in circolo dal fegato e quella assorbita a livello dei
tessuti; il valore è normalmente compreso tra 60 e 110 mg/dl.

• Iperglicemia: il valore > 110 mg/dl; a lungo termine determina danni a


vari livelli, fino ad arrivare al coma diabetico e alla morte.

• Ipoglicemia: il valore < 60 mg/dl; può provocare danni alle cellule, in


particolare a quelle nervose con sintomi come la confusione mentale,
convulsioni e gravi disturbi che possono portare anche al coma.
In condizioni fisiologiche, l’insulina viene liberata subito dopo un pasto, nel momento in cui si
realizza un picco dei livelli di glucosio nel sangue.
Diabete di tipo 1
Nel diabete di tipo 1 sono coinvolti
fattori genetici, immunitari e
ambientali (tra cui alcuni virus)
La predisposizione ad ammalarsi
sarebbe conferita da geni situati nel
braccio corto del cromosoma 6, che
controllano le risposte immunitarie; il
diabete di tipo 1 è considerato una
malattia autoimmune.
Nel diabete di tipo 1 il pancreas mostra un’infiltrazione linfocitaria( presenza di
ammassi di linfociti, che sono una varietà di globuli bianchi)e distruzione delle
cellule che secernono insulina, che a sua volta provoca iperglicemia e altre
alterazioni metaboliche.
Diabete di tipo 2
Nel diabete di tipo 2 non c’è una mancanza assoluta di insulina.Il problema risale ad una
“resistenza” all’insulina, in cui i tessuti non rispondono bene all’insulina probabilmente per un
difetto della funzione dei recettori per l’insulina.

Tra i fattori patogenetici noti sono:

• ereditarietà - esistono più geni coinvolti nella patologia diabetica;

• alimentazione ipercalorica;

• obesità -infatti l’aumento di obesità è direttamente proporzionale ai casi di diabete. Gli


adipociti (cellule destinate a sintetizzare accumulare e cedere lipidi) diventano sempre
meno sensibili all’insulina e non riescono più a immagazzinare i trigliceridi, che vengono
depositati nel muscolo e nel fegato.
Una deficienza nella produzione di insulina comporta alterazioni nel metabolismo dei carboidrati,
delle proteine, dei grassi e il ricambio idrico.
Che cosa causa?
I soggetti diabetici eliminano grandi quantità di glucosio con le urine, avendo quindi molto bisogno di acqua e
frequente bisogno di urinare (poliuria) che causa un aumento di sete (polidipsia). Altri sintomi sono :

fame intensa (polifagia);

• stanchezza e affaticamento;

• improvvisa perdita di peso;

• lenta cicatrizzazione delle ferite;

• infezioni ricorrenti;

• visione appannata.

Il diabete di tipo 2 si sviluppa lentamente, con una sintomatologia meno evidente e nel tempo può diventare
cronico.
Come sapere se si ha il diabete?

Si giunge a una diagnosi di diabete in presenza di iperglicemia con o meno glicosuria, cioè
presenza di glucosio nelle urine.

Un altro parametro è la presenza di emoglobina glicosilata (emoglobina, proteina all’interno


dei globuli rossi, unita al glucosio)
Come curarlo

La dieta e l’attività fisica (interventi di prevenzione primaria) sono fondamentali nel trattamento del
soggetto diabetico. Non sono sempre sufficienti infatti si ricorre a:

I farmaci orali ipoglicemizzanti hanno la capacità di aumentare la produzione di insulina da parte del
pancreas, e gli insulinosensibilizzanti migliorano la risposta delle cellule all’insulina.
Quando anche questi interventi non sono sufficienti è necessaria la terapia insulinica integrativa
che consiste nella somministrazione di insulina esogena.
Casi di diabete
Il diabete affligge soprattutto la popolazione occidentale e ha una maggiore prevalenza tra le donne e gli uomini in età avanzata.
La mortalità è dovuta soprattutto alle complicanze cardiovascolari della malattia e al coma diabetico.
Le classi economicamente e socialmente svantaggiate sono le più colpite.

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