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Aprile-Giugno 2012 • Vol. 42 • N. 166 • pp.

77-82 disturbi della nutrizione

Le adiposità nel bambino – C’è grasso e grasso:


localizzazione e rischio clinico
Paolo Brambilla1, Valerio Nobili2, Angelo Pietrobelli3,4
1
ASL Milano 2, Milano;
2
Unità Operativa di Epatologia, Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”, Roma;
3
Clinica Pediatrica, Università degli Studi di Verona, Verona;
4
Pennington Biomedical Research Center, Baton Rouge, LA, USA

Riassunto
Descriviamo le principali forme di adiposità riportate nel bambino obeso, caratterizzate in base agli aspetti patogenetici e clinici, alle metodiche diagnosti-
che e di indagine consigliate, alle adipochine coinvolte e al rischio metabolico associato. Ne deriva la necessità per il pediatra di un approccio individualiz-
zato di fronte ad un bambino obeso, volto ad indagare il contributo dei depositi adiposi nei vari distretti corporei, allo scopo di ottimizzare la gestione nella
pratica clinica e migliorarne la prognosi.

Summary
Aim of the paper is to analyze the different adipose tissue depots, specifically genetic and clinical aspects. We present different techniques used assess-
ing body composition, the main clinical tests performed, with attention to adipokines and associated medium- and long-term metabolic risks. According
with results presented, we suggest a different approach to pediatricians. It is fundamental to look at obese subject at individual level, focus on different
adipose tissues expression (i.e., subcutaneous Vs visceral) at different body level in order to optimize the day-by-day clinical practice for prevention and/
or treatment.

Introduzione l’entità variabile degli accumuli adiposi nelle varie sedi rende neces-
sario considerare quello specifico bambino come diverso da ogni
Sono passati 56 anni dalla prima descrizione ad opera di Jean Vague
altro e meritevole di un approccio clinico individualizzato.
dell’esistenza di più forme di obesità nel soggetto adulto (Vague,
1956), vale a dire di differenti adiposità con diverso andamento
clinico. Per semplicità ciò è stato tradotto nella pratica clinica nel Metodologia della ricerca bibliografica
confronto tra obesità ginoide (eccesso di adipe sottocutaneo nelle
Il presente lavoro è stato realizzato sulla base di una ricerca biblio-
porzioni inferiori del corpo) e obesità androide (eccesso di adipe sot-
grafica effettuata tramite PubMed nel dicembre 2011, utilizzando
tocutaneo nelle porzioni superiori del corpo), indipendentemente dal
sesso del soggetto anche se la ginoide prevale in quello femminile e come principali parole chiave le seguenti: obesity, body mass index,
l’androide in quello maschile. Quest’ultima è stata progressivamente childhood, fat distribution, visceral adiposity, fatty liver, adipokines,
segnalata come altamente correlata con complicanze metaboliche e body composition. Non è stato fissato un limite temporale da cui la
rischio cardiovascolare. Qualcosa comunque nell’intuizione origina- ricerca dovesse partire.
ria è rimasto inespresso e inesplorato per lungo tempo. Le evidenze
scientifiche raccolte negli ultimi anni riportano ora a parlare di varie Andare oltre peso e altezza
forme di obesità in modo più dettagliato e multiforme, sia nell’adulto
che nel bambino. Di conseguenza, appare sempre più necessario La misura di peso e altezza consente il calcolo del Body Mass Index
che il pediatra conosca e sappia orientarsi in questo argomento. (BMI) e attraverso quest’ultimo la classificazione di un bambino in
Nella trattazione saranno discusse le variazioni legate all’età e al ge- una precisa categoria ponderale (normopeso, sottopeso, sovrappeso
nere dell’adipe sottocutaneo fisiologico e i limiti che ci consentono o obeso). Tuttavia, il BMI non permette di riconoscere se l’eccesso
di definirne i quadri patologici per eccesso come per difetto. Saran- di peso rapportato all’altezza sia dovuto ad un incremento della sola
no successivamente affrontati i principali aspetti clinici associati ad massa grassa del soggetto oppure ad un aumento degli altri distretti
un’eccessiva adiposità in sede viscerale, intramuscolare, epatica e corporei (massa magra, massa ossea, acqua corporea, ecc.). Nasce
peri-organo (perilaringea, pericardiaca, ecc.). Cercheremo inoltre di pertanto la necessità di utilizzare nuovi indicatori dello stato nutri-
analizzare le metodiche utilizzabili nella pratica clinica per la dia- zionale del bambino in grado di differenziarne la composizione cor-
gnosi e quantificazione. Infine, sarà esaminata l’attuale conoscenza porea. È intuibile quanto questa conoscenza possa avere importanza
sugli aspetti patogenetici che condizionano ciascuna forma, in par- clinica nel bambino affetto da ogni altra patologia cronica in grado
ticolare nella interrelazione tra fattori ormonali e adipochine. Non di alterarne quantità e distribuzione delle masse corporee. Ai fini
tratteremo il tema del tessuto adiposo bruno, ancora largamente in della presente trattazione, limitiamo il campo di interesse alla stima
studio, e le sue localizzazioni corporee. È chiaro sin d’ora che le varie della massa adiposa totale e alla sua distribuzione nelle varie regioni
forme di adiposità possono coesistere nel singolo bambino, tuttavia corporee. Nello specifico, la descrizione delle varie forme di adipo-

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P. Brambilla et al.

sità nel bambino trova essenziale contributo dall’utilizzo delle varie per il diabete di tipo II. L’insieme di tali complicanze metaboliche e
tecniche di valutazione della composizione corporea, che verranno vascolari viene definito Sindrome Metabolica (ipertensione, iperli-
via via menzionate. pidemia, steatosi epatica, aterosclerosi, diabete tipo II) (Pietrobelli
et al., 2008). Gli adipociti del grasso viscerale assorbono glucosio
dal sangue e rilasciano glicerolo, acidi grassi liberi e sostanze, le
L’adiposità sottocutanea (o fisiologica) adipochine, dotate di effetti locali, centrali e periferici. Attraverso il
Il tessuto adiposo costituito dall’insieme degli adipociti rappresenta rilascio di queste sostanze, il grasso viscerale “controlla” l’appetito
il principale deposito di trigliceridi. Al di sotto della pelle gli adipociti e di conseguenza il bilancio energetico, la sensibilità all’insulina ed
si raggruppano a formare uno strato più o meno spesso, chiama- il metabolismo lipidico (Freedman et al., 2007). Tra le adipochine
to tessuto adiposo sottocutaneo. Lo spessore e la distribuzione del secrete dal grasso viscerale, un ruolo predominante va alla adipo-
tessuto adiposo sottocutaneo è influenzato da vari fattori, tra cui nectina, i cui livelli sono più bassi nei soggetti obesi e che è in grado
sesso, pubertà, stato nutrizionale e assetto ormonale. In ogni caso, di migliorare la sensibilità all’insulina e di svolgere un’attività anti-
una determinata quantità di adipe in sede sottocutanea è decisiva aterogena e anti-infiammatoria (Rasouli et al., 2008). L’eccesso di
per il mantenimento dello stato di salute in ogni età della vita. Infatti, grasso viscerale aumenta complessivamente il rilascio di adipochine
in caso di carenza (eccessiva magrezza) si manifestano quadri cli- ad attività pro-infiammatoria, pro-trombotica e di stimolo alla sintesi
nici importanti, tra cui segnaliamo il ritardo puberale, l’amenorrea di trigliceridi, tutti fattori di rischio cardiovascolare. Le adipochine
nel sesso femminile e l’osteoporosi. Il principale fattore secreto dal rilasciate dal grasso viscerale vengono indirizzate nel sistema ve-
tessuto adiposo sottocutaneo è la leptina, ormone in grado di in- noso portale e da qui trasportate al fegato. Il che significa, in ultima
fluenzare l’appetito e la funzionalità gonadica attraverso una sua analisi, che il grasso viscerale viene ad assumere un ruolo prima-
diretta azione a livello ipotalamico. rio nell’economia metabolica di tutto l’organismo. Inoltre gli acidi
In età pediatrica si osservano repentine e cospicue modificazioni del grassi liberi agiscono sul pancreas compromettendo la funzionalità
distretto adiposo correlate con le diverse fasi della crescita corporea delle cellule beta (che producono insulina) e sui muscoli (inducendo
insulino-resistenza). Il grasso viscerale si correla direttamente con
e differenziazione sessuale (Fomon et al., 1982). Nei primi mesi dopo
la circonferenza della vita (Brambilla et al., 2006) che assume quindi
la nascita si assiste ad un rapido incremento del grasso corporeo
il ruolo di indice primario di rischio cardio-vascolare diventando una
che raggiunge un primo massimo verso i 12 mesi. Successivamente
misura fondamentale nella valutazione della composizione corporea
vi è una lenta e progressiva riduzione fino ad un minimo raggiunto
(Lee et al., 2011). Altre metodiche importanti nella valutazione/stima
attorno ai 6 anni. Fin qui le dinamiche osservate nei 2 sessi sono
del grasso viscerale come la RMN e la TAC consentono una esatta
simili. Dopo i 6 anni, la crescita del grasso corporeo è progressiva
valutazione della quantità e localizzazione del grasso viscerale. In
nei due sessi, ma significativamente maggiore nelle bambine e nelle
conclusione, per un intervento sia di prevenzione che di trattamento
adolescenti rispetto ai coetanei maschi. Tutto ciò è regolato da fini
di fronte ad un bambino obeso, diventa essenziale la conoscenza
meccanismi ormonali, comuni in fase prepubere e poi concordi con
dell’esatto valore del suo grasso viscerale.
le secrezioni gonadiche dall’inizio della pubertà in poi. Significativo è
anche il ruolo giocato dall’alimentazione nei primi anni di vita (quota
calorica totale e proteine sembrano essere i maggiori determinanti L’adiposità intramuscolare
di un precoce aumento dell’adiposità) (Rolland-Cachera et al., 1995;
Il grasso intramuscolare è distribuito tra le fibre dei muscoli. Nor-
Rolland-Cachera et al., 2006).
malmente è presente solo in tracce e un suo aumento appare stret-
Secondo alcuni studi trasversali e longitudinali, il grasso sottocuta-
tamente correlato con l’insulino-resistenza. Classicamente la de-
neo rappresenta la maggior parte del grasso totale nei primi anni di posizione/presenza del grasso nei muscoli si poteva misurare con
vita (Pietrobelli et al., 2007). Questo grasso non comporta particolari la biopsia muscolare, metodo altamente invasivo. La sua quantifi-
problemi clinici anche se presente in surplus, e si correla minima- cazione è diventata possibile anche in età pediatrica con l’impiego
mente con il rischio cardiovascolare e/o metabolico. Classicamente della RMN con spettroscopia (Sinha et al., 2002). Grazie a questa
in età pediatrica esso viene misurato con la plicometria (plica trici- metodica si è potuto stabilire che la presenza di lipidi nei muscoli
pitale e sottoscapolare). Anche altre metodiche di valutazione della si associa significativamente a insulino-resistenza in adolescenti in
composizione corporea vengono usate per stimare il grasso sotto- sovrappeso ed obesi. Uno studio effettuato in adolescenti con ridotta
cutaneo come la Bioimpedenza e la Assorbimetria a doppio Raggio tolleranza glucidica, inoltre, ha mostrato che una anomala ripartizio-
X (DXA), ma le metodiche gold standard sono la Risonanza Magne- ne a livello addominale tra grasso viscerale e sottocutaneo caratte-
tica Nucleare (RMN) e la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC). rizzata da un aumento del primo a scapito del secondo, si associa ad
Queste ultime due sono in grado di valutarne presenza e quantità in eccessiva deposizione di trigliceridi in sede intramuscolare, marcata
modo accurato e preciso. insulino-resistenza ed elevato rischio di sindrome metabolica (Tak-
Da pochi anni abbiamo a disposizione percentili di riferimento per sali et al., 2008). È fondamentale sottolineare che i 2 distretti adiposi
entrambi i sessi (dall’età di 8 anni in poi) ottenuti con DXA su po- addominali (sottocutaneo e viscerale) sono caratterizzati da marcate
polazioni pediatriche (Kelly et al., 2009). Tali percentili dimostrano differenze nei profili secretori endocrini e paracrini degli ormoni e
chiaramente un effetto dell’etnia di origine sull’adiposità. delle adipochine coinvolte nel metabolismo glucidico. Si sta pertanto
confermando anche nell’adolescente l’ipotesi che la capacità di trat-
tenere lipidi nel grasso sottocutaneo, ed in particolare nel suo strato
L’adiposità viscerale
più superficiale, sia protettiva nei confronti del rischio di alterazioni
Il grasso viscerale è la parte di tessuto adiposo concentrato all’inter- metaboliche. In altre parole, il tessuto sottocutaneo agirebbe come
no della cavità addominale e distribuito tra gli organi interni. L’accu- un serbatoio in grado di assorbire l’eccesso di grassi e di prevenir-
mulo di grasso a livello viscerale si associa in modo inequivocabile al ne l’afflusso ad organi non deputati all’accumulo di lipidi (muscolo
rischio di complicanze cardio-vascolari ed è uno dei fattori di rischio e fegato in primis). Resta da spiegare come mai in certi soggetti

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Le adiposità nel bambino – C’è grasso e grasso: localizzazione e rischio clinico

Figura 1.
Relazione tra eccesso adiposo, alterata ripartizione del grasso addomi-
nale tra sottocutaneo e viscerale, complicanze metaboliche e aumenta-
to rischio cardiovascolare.

il tessuto adiposo sottocutaneo abbia una limitata capacità di as-


sorbire trigliceridi. L’insulino-resistenza stessa sarebbe determinata
da un aumentato flusso di acidi grassi liberi che perviene al mu-
scolo, direttamente proporzionale all’incremento di grasso viscerale
(Schrauwen-Hinderling et al., 2006). Infine, l’insulino-resistenza si
aggrava se il soggetto non pratica adeguata attività fisica, dato che
quest’ultima è in grado di consumare l’eccesso di lipidi presente nel
muscolo stesso (Goodpaster et al., 2004). La Figura 1 mostra come
l’eccesso di grasso e una anomala ripartizione tra grasso sottocu-
taneo e viscerale porti a degli effetti metabolici che in ultima analisi
provocano la Sindrome Metabolica, il diabete di Tipo II e un aumento
del rischio per complicanze cardio-vascolari e trombotiche.
In conclusione, ribadiamo che la ricerca di tale componente adiposa,
minoritaria dal punto di vista quantitativo ma cruciale da quello fun-
zionale, sta diventando sempre più importante per la comprensione
del destino metabolico del soggetto obeso.

L’adiposità epatica (steatosi)


La steatosi epatica di origine non-alcolica o NAFLD, è una patologia
emergente che comprende un ampio spettro di condizioni epatiche:
la semplice steatosi, la steatoepatite con necro-infiammazione e
fibrosi più o meno avanzata (condizione nota anche come steato-
epatite non-alcolica (non-alcoholic steatohepatitis, NASH), la cirrosi
e, secondo alcune osservazioni, il carcinoma epatocellulare. Stime Figura 2.
di popolazione basate su criteri indiretti (elevazione delle transami- Quadro istologico del fegato: (A), di un bambino non affetto da patologie
nasi, fegato “brillante” all’ecografia, etc.) indicano che la prevalenza epatiche; (B), di un bambino con diagnosi di NASH; (C), di un bambino
della NAFLD si aggira tra il 10-25% della popolazione generale, con con una evoluzione in condizione di pre-cirrosi. CV (vena centrale), PA
ampie differenze in funzione dell’età e dell’etnia (Papandreou et al., (aree periportali). In dettaglio:
2007; Patton et al., 2006). B: fegato di un bambino di 9 anni con quadro istologico di steato-epatite
Nonostante la patogenesi della NASH non sia ancora completamente caratterizzato da presenza di steatosi macro e micro-vacuolare occu-
nota, gli studi condotti fanno supporre che il meccanismo determi- pante più dell’80% del parenchima epatico, e da infiltrato infiammatorio
nante sia dovuto a due insulti: il primo, caratterizzato dall’accumulo negli spazi portali.
di grasso, sarebbe capace di sensibilizzare il fegato al secondo in- C: fegato di un bambino di 14 anni in evoluzione pre-cirrotica (F3) in cui
sulto (insulino-resistenza) che conduce alla necro-infiammazione e si notano tralci e bridging fibrotici (colorati in rosso).
quindi alla fibrosi (de Alwis et al., 2008). Infatti, è stato osservato che
un aumento di acidi grassi liberi circolanti è associato ad un alterato

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P. Brambilla et al.

metabolismo degli acidi grassi negli epatociti, determinando così un Adiposità peri-organo (peri-faringea, pericardiaca)
netto accumulo di trigliceridi nel fegato. A sua volta, l’accumulo di
L’obesità è il più importante fattore di rischio reversibile per la
grassi nel fegato agisce sull’insulino-resistenza interferendo con la
sindrome delle apnee ostruttive (OSAS) (Malhotra et al., 2002).
fosforilazione dei substrati del recettore dell’insulina.
Tra i fattori di rischio predittivi per l’OSAS sono stati annotati sia
I fattori responsabili della progressione della steatosi verso le lesioni
l’accumulo di grasso viscerale (Shinohara et al., 1997) che una
gravi della steatoepatite e della fibrosi sono a tutt’oggi ancora poco
aumentata circonferenza del collo (Davies et al., 1992). L’alta pre-
definiti. La steatosi epatica può infatti evolvere in fibrosi epatica al-
valenza di OSAS tra i pazienti obesi è stata attribuita ad un carico
meno attraverso tre diverse vie molecolari:
di massa sulle vie aeree superiori esercitato dal tessuto adiposo
lo stress ossidativo e la conseguente perossidazione lipidica;
(Shelton et al., 1993). Infatti è stato dimostrato che adulti obesi
la produzione e il rilascio di adipochine pro-infiammatorie e pro-
con OSAS hanno un aumentato deposito di grasso adiacente alle
fibrotiche e/o la riduzione dei livelli di adiponectina;
vie aeree superiori (Horner et al., 1989; Mortimore et al., 1998)
un’aumentata sintesi di leptina con conseguente stimolo fibrogene-
e una riduzione del calibro faringeo, attribuita ad un effetto mas-
tico attraverso la stimolazione diretta delle cellule stellate epatiche o
sa prodotto dalla deposizione di grasso. Il grasso perifaringeo si
per effetti paracrini sulle cellule endoteliali sinusoidali. localizza preferenzialmente nei pressi della parete posteriore del
Tutte queste informazioni scientifiche, frutto di studi sulla patogene- palato-faringe, sito dove è facile che si verifichi un’occlusione di-
si e sulla evoluzione di questa patologia effettuati anche su modelli namica durante il sonno. Inoltre, il calibro faringeo determinato
animali, supportano l’ipotesi dell’insulto multiplo nella patogenesi alla RMN è inversamente correlato al numero di episodi apnoici
della NAFLD/NASH e indicano che spesso alcuni dei fattori respon- durante il sonno (Shelton et al., 1993). Qualunque sia il mecca-
sabili sopra indicati sono concatenati fra di loro (Alisi et al., 2007). nismo che porta al restringimento faringeo negli adulti obesi con
OSAS, i risultati associati alla perdita di peso hanno confermato il
Sia nel bambino che nell’adulto la diagnosi di NAFLD non è pos- ruolo patogenetico dell’obesità viscerale. È probabile che l’accu-
sibile senza il ricorso alla biopsia epatica. Nell’adulto le caratteri- mulo di grasso intraddominale e il deposito di adipe attorno alla
stiche istologiche che rappresentano la NASH sono ampiamente faringe siano due facce diverse dell’obesità viscerale e coesista-
descritte: steatosi macrovescicolare, infiammazione globulare e la no negli stessi pazienti.
degenerazione balloniforme degli epatociti, spesso con pochi corpi La prevalenza di OSAS nei bambini obesi varia dal 13 al 59%, netta-
ialini di Mallory, e talora deposito di collagene perisinusoidale e mente maggiore di quella osservata nella popolazione infantile ge-
perivenulare. Nella Figura 2 si osserva il quadro istologico del fe- nerale (1-2%) (Verhulst et al., 2008). È stato dimostrato che l’OSAS
gato sano (A) a confronto con un fegato di un paziente pediatrico si associa ad una infiammazione delle vie aeree in bambini e ado-
affetto da NASH (B) e con quello di un bambino con una evoluzione lescenti obesi, come testimoniato da elevati livelli di ossido nitrico
pre-cirrotica (C). Nel quadro B si osserva steatosi macro e mi- esalato. Tale dato è riscontrabile anche in bambini con un russa-
cro vacuolare, con infiltrazione infiammatoria degli spazi portali, mento abituale ma senza una OSAS conclamata, mentre è assente
mentre nel quadro C tralci e bridging fibrotici indicano l’evoluzione in bambini obesi senza OSAS e/o russamento abituale (Verhulst et
pre-cirrotica. al., 2008). Non è dato di sapere ancora se l’infiammazione delle
Gli studi effettuati su diverse coorti di bambini hanno dimostrato che vie aeree è causa o conseguenza della OSAS. L’infiammazione delle
alcuni aspetti istologici sono simili a quelli riscontrati nei pazienti vie aeree (superiori e inferiori) riscontrata nel bambino con obesità
adulti, mentre altri sono peculiari della NAFLD pediatrica. Nel bam- può giustificare almeno in parte anche il legame epidemiologico tra
bino, infatti, troviamo come nell’adulto steatosi con balloning e/o obesità e asma.
fibrosi perisinusoidale in assenza di elementi di alterazione portale; Va sottolineato il ruolo patogenetico della presenza di OSAS su altre
tuttavia troviamo anche steatosi associata ad infiammazione portale funzionalità non legate all’apparato respiratorio: in bambini non obe-
e/o fibrosi in totale assenza di fibrosi perisinusoidale o balloning. si con OSAS si sono osservate alterazioni metaboliche ed aumentato
I dati istopatologici a nostra disposizione ci suggeriscono quindi di rischio cardiovascolare del tutto analoghi a quelli descritti nei casi di
considerare la storia naturale e la patogenesi della NAFLD/NASH obesità viscerale. Ciò suggerisce che obesità e OSAS coinvolgono
pediatrica utilizzando informazioni derivanti dall’adulto ma anche meccanismi patogenetici infiammatori molto simili tra loro o addirit-
approfondendo le ragioni delle differenze riscontrate nel bambino. tura coincidenti e che i 2 quadri clinici possono amplificarsi a vicenda

Tabella I.
Principali caratteristiche delle varie forme di adiposità, metodiche di indagine, caratteristiche cliniche rilevanti e rischio metabolico associato.
Metodiche di Indagine Adipochine coinvolte Rischio metabolico Caratteristiche cliniche
Sottocutanea Plicometria Leptina Minimo Serbatoio fisiologico di trigliceridi
Viscerale Circonferenza della vita Adiponectina Elevato Stretta relazione con l’adiposità epatica
Intramuscolare RMN con spettroscopia Elevato Relazione con l’insulino-resistenza
Epatica Biopsia epatica Adipochine pro- Elevato Possibile evoluzione in steatoepatite e
Ecografia epatica infiammatorie e pro- fibrosi
fibrotiche, leptina
Perifaringea RMN, TAC, Polisonnografia Adipochine pro- Presente Relazione con OSAS e con grasso viscerale
infiammatorie sulle vie
aeree
Pericardiaca Ecocardiografia Presente Distinzione tra epicardica e pericardica

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Le adiposità nel bambino – C’è grasso e grasso: localizzazione e rischio clinico

quando presenti nello stesso soggetto (Bhattacharjee et al., 2011). È Conclusioni


descritta infine la presenza di disfunzioni endoteliali e di deficit neu-
ro-cognitivi in bambini con OSAS, spesso coesistenti nello stesso Non è escluso che nel prossimo futuro si parlerà di ulteriori localiz-
soggetto e che suggeriscono patogenesi comuni (Gozal et al., 2010). zazioni adipose e di nuove topografie nella distribuzione del grasso
Si segnala un crescente interesse per la valutazione dell’adiposità a corporeo con specifica rilevanza clinica. Ma già il quadro attuale rende
livello cardiaco, indagata in adulti e bambini obesi tramite ecocardio- ragione del perché sia corretto parlare di varie adiposità del bambino e
grafia (Mazur et al., 2010). Sono state descritte due differenti loca- non più di una sola. Abbiamo cercato di tracciare un disegno alla luce
lizzazioni anatomiche dell’accumulo adiposo: quella epicardica (tra delle attuali conoscenze delle diverse adiposità, dei loro ruoli clinici,
lo strato esterno del miocardio e lo strato viscerale del pericardio) e degli aspetti ormonali e nutrizionali regolatori e dei prodotti (adipochi-
quella pericardica (localizzata tra i foglietti viscerale e parietale del ne) secreti nei diversi ambiti, come la Tabella I riassume.
pericardio), con differenze per quanto concerne la microcircolazione È intuibile che il pediatra, di fronte a questo approccio rivoluziona-
miocardica e la produzione di adipochine. Allo stato attuale delle co- rio al bambino sovrappeso e obeso, debba cambiare atteggiamento
noscenze, sembra che il ruolo patogenetico dell’adipe epicardico sia culturale e caratterizzare il bambino che ha di fronte: a suo modo un
più rilevante, in base alla dimostrata relazione tra quest’ultimo e la unicum, con una peculiare combinazione delle varie adiposità pos-
Sindrome Metabolica, l’insulino-resisitenza, la funzionalità epatica e sibili. Ne deriva la necessità di cercare di approfondire gli aspetti di
il rischio aterosclerotico (Iacobellis, 2009). In ogni caso, l’adiposità composizione corporea che consentano di definirlo al meglio, in modo
a livello cardiaco si conferma un campo di studio presente e futuro da individuare l’approccio clinico e terapeutico più adatto al caso. Va
estremamente interessante dal punto di vista delle implicazioni cli- riconosciuta infine particolare gratitudine all’intuizione di Jean Vague,
niche. che ancora non ha terminato di stupirci e incuriosirci (Vague, 1956).

Box di orientamento
Che cosa si sapeva prima:
L’obesità infantile era considerata un’entità nosologica unica, pur con differenze cliniche individuali. L’eccesso adiposo corporeo non era sistematica-
mente differenziato.
Cosa sappiamo adesso:
Sono descritte varie forme di adiposità in relazione al distretto corporeo in cui l’accumulo adiposo si realizza. Si conoscono le differenze tra le varie
forme in base alla patogenesi specifica, al quadro clinico predominante, alle adipochine coinvolte, ai metodi di indagine consigliati, nonché ai principali
aspetti metabolici e ormonali.
Quali ricadute sulla pratica clinica:
Il bambino con obesità, in base a questa caratterizzazione, potrà ricevere un approccio diagnostico, clinico e terapeutico più individuale, con l’obiettivo
di migliorarne la gestione e la prognosi.

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metaboliche.

Abbreviazioni
BMI: body mass index
DXA: Assorbimetria a doppio Raggio X
RMN: Risonanza Magnetica Nucleare
TAC: Tomografia Assiale Computerizzata
NAFLD: steatosi epatica di origine non-alcolica
NASH: steatoepatite non-alcolica
OSAS: sindrome delle apnee ostruttive

Corrispondenza
Paolo Brambilla, ASL Milano 2, via Parada 32, 20854, Vedano al Lambro (Monza e Brianza) Italy. Tel. +39-33 92 23 87 72. Fax. +39-33 02 95 15 86
03. E-mail: paolo.brambilla3@tin.it

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