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Zaratustra insegna ai suoi discepoli in questo modo: voi mangiate i
frutti della terra. Essi sono illuminati dal sole, ma nel sole vive l'alto Es-
sere Spirituale. Dal cosmo, dall'esterno, la forza dell'alto Essere Spiritua-
le penetra col raggiare nei frutti della terra. Voi mangiate i frutti della
terra, ciò che in voi produce la sostanza. Lasciatevi colmare dalle forze
spirituali del sole; il sole sorge in voi quando prendete in cibo i frutti
della terra. Fate questo in momenti particolarmente solenni, mangiate
nei momenti particolarmente solenni qualcosa che sia stato preparato
con i frutti della terra. Meditate su come il sole sia dentro di essi, sul
pezzetto di pane finché divenga raggiante, e mangiatelo, allora sarete
consapevoli di ciò: dalle ampiezze dell'universo lo spirito del sole è pe-
netrato in voi e in voi ha preso vita.
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INTRODUZIONE 6
PRIMA PARTE
- Epidemiologia 7
- Eziopatogenesi 10
- Anatomo-fisiologia del tessuto adiposo 14
- Sviluppo embriologico del tessuto adiposo 21
- Il tessuto adiposo come organo multifattoriale 23
- Caratteristiche cellulari del tessuto adiposo 24
- La cellula muscolare 28
- Il pianeta obesità 31
- Forme dell’obeso 36
SECONDA PARTE
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cosmo 66
- Sul piacere ed il sentimento di sé 68
- L’aspetto ormonale come espressione
dell’interazione tra l’eterico,l’astrale ed il fisico 71
- Inquadramento dell’obeso alla luce della
costituzione isterica e nevrastenica 75
- La forma dell’obeso e la perdita dei limiti e
dell’armonia 77
- Terapia dell’obesità secondo la scienza dello spirito 78
- Terapia nutrizionale 84
CONCLUSIONI 85
BIBLIOGRAFIA 87
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INTRODUZIONE
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EPIDEMIOLOGIA
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ultimi anni del XX secolo c'è stato un cambiamento straordinario nell'e-
pidemiologia della composizione del corpo umano. La condizione preva-
lente nel 1950 e nel 1960 in Occidente soprattutto negli Stati Uniti, in
certi paesi dell'America del Nord, che in un primo tempo si osservava
principalmente negli uomini adulti anziani, ha avuto un'espansione sot-
to tutti gli aspetti. La prevalenza ha raggiunto proporzioni epidemiche in
Occidente aumentando negli ultimi 10 anni, negli Stati Uniti, dal 12% al
31% di obesi, mentre il sovrappeso riguarda recentemente più del 60%
degli uomini e più del 55% delle donne. La scienza medica conclude che
questo cambiamento internazionale è legato all'urbanizzazione, ai cam-
biamenti dell'attività fisica e all'allontanamento dalle diete tradizionali.
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EZIOPATOGENESI
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di cibo causa un aumento del peso corporeo di cui 2/3 di massa grassa
e 1/3 di massa magra. Poiché la massa magra totale è la determinante
più importante del consumo di energia a riposo, con il suo aumento
cresce anche il dispendio energetico. In parole povere, trasportare il
peso extra cambia i costi di energia di tutti i tessuti. Lo stesso vale nel-
l’altra direzione, ossia se si diminuiscono gli introiti calorici, dopo una
iniziale perdita di peso , questo si stabilizza, vista una diminuzione del
tessuto magro metabolicamente attivo.
che deve esistere un sistema per rilevare e conservare i depositi dei car-
boidrati dell'organismo nel breve termine, infatti:
- I grassi non possono essere trasformati in carboidrati dagli animali;
- La conversione degli amminoacidi in carboidrati attinge dai depositi di
proteine essenziali e quindi è indesiderabile;
- Il cervello dipende quasi esclusivamente dal glucosio come carburante
nella maggior parte delle condizioni.
Riguardo i procedimenti di controllo dell’appetito, sono coinvolte alcune
aree ipotalamiche. I cambiamenti di concentrazione dei metaboliti e di
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ormoni come la leptina e l’insulina, possono causare segnali che inte-
ressano molti organi per aumentare l’effetto sul peso corporeo, ma an-
cora la scienza è lontana dal spiegarne i meccanismi e quindi non ha
trovato una soluzione farmacologica a questo problema.
Di solito, inoltre, non sono presi in considerazione due punti importanti
sul ruolo della spartizione dei nutrienti che invece devono essere messi
in evidenza:
- il ruolo che può giocare la capacità anabolica della proteina muscolare
nel determinare la grassezza del corpo. Infatti può avvenire un passag-
gio eccessivo nei depositi di grasso quando si è bloccato l'anabolismo
del tessuto magro. Inoltre il tessuto muscolare, uno dei componenti
maggiori della massa corporea magra, per se stesso rappresenta un fat-
tore che sviluppa calore. Quindi genetica, ormoni, esercizio fisico ed altri
regolatori del metabolismo muscolare possono quindi giocare un ruolo
importante nella patogenesi dell’obesità.
- il rapporto interessante osservato tra resistenza all'insulina e composi-
zione corporea. Una spiegazione fisiologica è che la resistenza periferica
all'insulina aumenterebbe la lipolisi mentre riduce l'ossidazione del glu-
cosio; i risultati quindi favoriscono l'ossidazione del grasso. L’implica-
zione interessante, per ciò, è che la resistenza periferica all’insulina, as-
sociata all’obesità, potrebbe rappresentare la migliore soluzione fisiolo-
gica a lungo termine per consentire l’ossidazione dell’eccesso di grasso.
Quindi la scienza ufficiale conclude che entrambi questi adattamenti
sono necessari per ottenere un equilibrio a lungo termine del grasso di
tutto il corpo, perché non esiste alcun sistema di controllo, entro poco
tempo, per mantenere il bilancio del grasso corporeo. Le conseguenze
della resistenza epatica all’insulina sul peso corporeo sono molto diver-
se da quelle delle resistenza all’insulina dei tessuti periferici (muscolo e
grasso). L’aumento della produzione epatica di glucosio e la conseguen-
te iperinsulinemia, sopprimono l’ossidazione del grasso di tutto il corpo
e fanno prevedere un aumento di peso, mentre la resistenza periferica
all’insulina aumenta l’ossidazione del grasso di tutto il corpo e predice
un aumento inferiore di peso.
Ritornando al dispendio di energia, la causa determinante più importan-
te di quello a riposo è il dispendio totale di energia. Così, da un lato “il
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forte sta magro” perché qualsiasi cosa porti ad un aumento di tessuto
metabolicamente attivo ossia magro, consente che sia raggiunto un
equilibrio del peso corporeo a livelli più alti d’immissione di energia. In-
fatti il dispendio totale di energia aumenta proporzionatamente ai cam-
biamenti della massa magra quando è stato raggiunto il peso corporeo.
I sistemi neuroendocrini sono stati sempre più identificati come quelli
che hanno un impatto sul consumo di energia.
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ANATOMIA-FISIOLOGIA DEL TESSUTO ADIPOSO
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e la loro attività mitotica è estremamente ridotta. Queste cellule si riu-
niscono in gruppetti (lobuli di grasso) e sono separati da connettivo las-
so. La maggior parte del tessuto adiposo negli adulti è di tessuto adipo-
so bianco (WAT) , presente in larga quantità nell'ipoderma ed in misura
minore nel mesentere e nelle mediastino. Inoltre può essere trovato in
molti altri settori, tra cui lo spazio retro-orbitale, il volto, le estremità, e
il giallo del midollo osseo. La membrana citoplasmatica dell’adipocita
contiene un enzima particolare: la lipoproteinlipasi; mentre nel citopla-
sma ce n'è un altro il cui funzionamento è stimolato o inibito da ormo-
ni: si chiama lipasi ormone-dipendente. Le funzioni del tessuto adiposo
bianco o giallo sono:
-funzione meccanica: occupa interstizi, riveste i nervi, i vasi ed i musco-
li, foderandoli; riempie alcuni interstizi del midollo osseo, funge da cu-
scinetto protettivo in parti del corpo diverse in base all'età e al sesso.
-funzione termoisolante: il grasso non conduce il calore per cui non di-
sperde il calore generato dall'organismo.
-funzione di riserva: la lipoproteinlipasi della membrana citoplasmatica,
scalza i lipidi dalle loro proteine vettrici (lipoproteine epatiche o chilo-
microni enterici) e li scinde in glicerina ed acidi grassi; questi ultimi
passano la membrana ed entrano nel citoplasma, dove sono riconvertiti
in lipidi. La conversione in lipidi può essere anche fatta da glucosio.
Inoltre, gli adipociti possiedono anche la lipasi ormone-dipendente, che
agisce tagliando i trigliceridi in glicerina ed acidi grassi, su stimolo del-
l’ormone della crescita, del testosterone, del glucagone, dell’adrenalina,
della tiroxina, della triiodotironina e del neurotrasmettitore noradrenali-
na. Questo fa sì che i prodotti della lisi fuoriescano dalla cellula e s’atta-
cchino all’albumina ematica per essere portati dove ce n’è bisogno.
Oltre a queste tre, ci sono altre importanti funzioni del tessuto adiposo:
- è parte integrante della regolazione dell'appetito
- è parte integrante della regolazione del metabolismo
- è coinvolto nelle funzioni della fertilità umana
- regola in misura rilevante la formazione e la differenziazione di cellule
ematiche
- è coinvolto nei processi della coagulazione del sangue
- gioca un ruolo centrale in diversi meccanismi di difesa immunitaria
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- in stati estremi di sottopeso e sovrappeso induce stati infatti infiam-
matori cronici.
In base alla prevalenza o alla maggiore sensibilità agli ormoni, viene
depositato nei vari distretti corporei dando delle conformazioni biotipo-
logiche diverse.
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Lipidi esogeni ed endogeni
Lipolisi e lipogenesi
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cosio, stimola la sintesi e il posizionamento delle proteine transmem-
brana GLUT4, ( trasportatori di glucosio) ed infine, favorisce l'assunzione
di amminoacidi e acidi grassi. La sintesi vera e propria dei lipidi avviene
poi a livello delle cisterne del reticolo endoplasmatico liscio, che colla-
bora con i mitocondri. Gli adipociti sono anche importanti cellule endo-
crine, infatti secernono diversi ormoni steroidi, TGF-β (tissue growth
factor-β), TNF-α (tumour necrosis factor-α), adipsina e leptina. Que-
st'ultima svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del peso cor-
poreo e nell'accumulo di tessuto adiposo nell’organismo.
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SVILUPPO EMBRIOLOGICO DEL TESSUTO ADIPOSO
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IL TESSUTO ADIPOSO COME ORGANO MULTIFUNZIONALE
Come già segnalato, per molto tempo il tessuto adiposo è stato conside-
rato un organo con un ruolo scarsamente attivo nell’omeostasi energe-
tica globale. Si riteneva che la sua funzione, oltre a fornire un isolamen-
to termico e meccanico, fosse solo quella di immagazzinare l’eccesso di
energia sotto forma di trigliceridi ad alta densità calorica, per restituirla,
secondo i bisogni, come acidi grassi liberi. Da poco più di un decennio è
in corso una rivoluzione nel modo di intendere le funzioni biologiche del
tessuto adiposo. Oggi è visto come un organo dinamico, coinvolto in
un’ampia gamma di processi biologici e metabolici.
Questa diversa prospettiva è stata imposta dalla scoperta che il tessuto
adiposo è un organo endocrino. Gli adipociti secernono, quindi, una se-
rie di ormoni, fattori e segnali proteici, chiamati adipochine, che si as-
sociano al ruolo dell’adipocita nell’omeostasi energetica e contribuisco-
no al determinismo delle maggiori complicanze che accompagnano
l’obesità.
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CARATTERISTICHE CELLULARI DEL TESSUTO ADIPOSO
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no dimostrato come una dieta ricca di grassi idrogenati possa favorire
la trasformazione degli adipociti in "adipoblasti" che, riproducendosi,
provocherebbero l'ispessimento dello strato adiposo.
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Lo troviamo diminuito anche:
• negli ipertesi;
• nei diabetici (tipo 2);
• nei soggetti con ipetrigliceridemia, con iperinsulinemia, con insulino-
resistenza;
• nei soggetti con aumentato rischio aterogenico (colesterolo totale/co-
lesterolo HDL);
• nei soggetti che presentano un aumento delle apolipoproteine B;
• nei soggetti con esordio precoce di coronaropatia (angina ed infarto
del miocardio) e con la presenza di lesioni aterosclerotiche multiple
nelle arterie coronariche.
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attivi affinché l’organismo mantenga lo stesso peso. Se è assente nel-
l’organismo provoca obesità.
Se fornita dall’esterno riduce, in modo importante, sia l’assunzione di
cibo sia i depositi di grasso con conseguente perdita di peso corporeo. E’
stato dimostrato inoltre, che la leptina regola il metabolismo del gluco-
sio, l’azione dell’insulina ed il dispendio energetico.
La grelina è un ormone scoperto recentemente, conosciuto meglio come
“l’ormone dell’appetito” in quanto, una volta secreto dallo stomaco,
raggiunge il cervello (“centro della fame”) con conseguente stimolazio-
ne dell’appetito.
I livelli di grelina aumentano prima dei pasti e diminuiscono circa un’o-
ra dopo. Altra azione della grelina è quella vasculoprotettiva sulle arte-
rie. E’ in grado infatti di “ripristinare” una normale funzione endoteliale
nei soggetti affetti da “ sindrome metabolica”, specialmente negli stadi
iniziali della malattia, quando il danno endoteliale è ancora largamente
reversibile. In tale sindrome sono state riscontrate basse concentrazioni
ematiche di grelina.
E’ per questo che alla grelina è stata assegnata un’importante azione
antiaterosclerotica.
Altre azioni della grelina sono:
• Azioni metaboliche sulla promozione del bilancio energetico
• Aumento della gittata cardiaca
• Antinfiammatoria
• Promozione dell’adipogenesi
• Stimolante il rilascio del’GH, PRL, ACTH.
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LA CELLULA MUSCOLARE
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Il muscolo scheletrico è formato da un insieme di cellule piuttosto lun-
ghe, cilindriche e con estremità fusiformi, chiamate fibre muscolari. Tra
un fascicolo e l'altro decorrono fibre elastiche, nervi e vasi sanguigni,
che si ramificano per distribuirsi alle varie cellule; la ricca vascolarizza-
zione determina la tipica colorazione del muscolo scheletrico (grazie
alla miogloblina che circola nel sangue).
Mentre le parti carnose (ventri muscolari) possiedono un colore rosso
più o meno intenso, le parti tendinee hanno un colorito madreperlaceo.
Le fibre muscolari sono le cellule più grandi dell'organismo, anche se le
loro dimensioni sono alquanto variabili: da una lunghezza variabile da
un minimo di 1 mm ad un massimo di 12 cm (muscolo sartorio) con un
diametro che va da un minimo di 10 microm ad un massimo di 100-105
µmicrom (il diametro medio oscilla tra i 10 e i 50 microm). Si stima che
il corpo umano contenga circa 250 milioni di fibre muscolari.
Le cellule del muscolo possono ipertrofizzarsi, quindi aumentare di di-
mensioni, ma normalmente non possono moltiplicarsi. In altre parole,
non è possibile aumentare il numero di fibre attraverso l'allenamento,
ma soltanto il volume complessivo di quelle già esistenti. Al pari delle
altre cellule dell'organismo, le fibre muscolari sono circondate da una
membrana plasmatica, chiamata sarcolemma; allo stesso modo, in
analogia al citoplasma intracellulare, questa membrana racchiude il
sarcoplasma.
All'interno della cellula muscolare notiamo innanzitutto numerosi nu-
clei. Ogni fibra muscolare, infatti, deriva dall'unione, durante lo sviluppo
embrionale, di molteplici cellule, dette mioblasti, che si fondono insie-
me. Pertanto, la fibra muscolare è un sincizio (termine che spetta alle
cellule multinucleate derivanti dalla fusione di più cellule).
I nuclei delle fibre muscolari sono allungati, disposti in prossimità del
sarcolemma e particolarmente numerosi, sino a parecchie centinaia per
ognuna. Tutto ciò, con lo scopo di sostenere la sintesi proteica deputata,
tra l'altro, alla produzione di nuove proteine contrattili (actina e miosi-
na) per rinnovare quelle usurate.
La fibra muscolare è straordinariamente ricca di voluminosi mitocondri,
disposti in file parallele tra gli elementi contrattili che sono deputati
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alla produzione dell'energia (ATP) necessaria per la contrazione del mu-
scolo.
Sempre nel citoplasma, va segnalata la presenza di granuli sparsi di gli-
cogeno (un substrato energetico di riserva), gocce lipidiche e mioglobi-
na (una metalloproteina deputata al trasporto e all'immagazzinamento
dell'ossigeno).
Il sarcoplasma è prevalentemente occupato da:
• mitocondri (produzione di energia)
• gocce lipidiche (riserva di energia)
• granuli di glicogeno (riserva di energia)
• mioglobina (riserva di ossigeno)
• miofibrille e reticolo sarcoplasmatico.
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IL PIANETA OBESITA’
Sono almeno 3 periodi a rischio per obesità: primo anno di vita, tra i 4
ed i 6 anni, il periodo puberale. Tre sono anche i periodi di iperplasia
degli adipociti. Il tessuto adiposo può aumentare per iperplasia o per
ipertrofia oppure per entrambi i fattori. La prima intensa moltiplicazione
cellulare si verifica negli ultimi mesi di vita intrauterina, cosicché alla
nascita il neonato possiede circa 5 miliardi di adipociti (10-15% della
massa corporea totale). Il neonato con peso elevato per l’età gestazio-
nale è più a rischio di obesità e diabete nelle età successive. Comunque
il primo periodo a rischio per obesità è il primo anno di vita, durante il
quale il numero degli adipociti resta stabile, mentre ne aumenta il vo-
lume; cosicché la percentuale di tessuto adiposo sale al 25-30% della
massa corporea totale alla fine del primo anno. L’accrescimento volu-
metrico è tale che a quest’età le dimensioni degli adipociti raggiungono
già i valori dell’adulto. Dai due anni fino alla pubertà (secondo periodo
di iperplasia), il tessuto adiposo si espande progressivamente per un
lento aumento numerico degli adipociti (fino a 15 miliardi in età prepu-
berale). In particolare, tra 4 e 6 anni (secondo periodo a rischio per
obesità), l’alimentazione errata (in particolare l’eccessivo intake protei-
co), la sedentarietà e l’influenza dell’ambiente, possono portare ad una
anticipazione dell’adiposity rebound (che corrisponde ad un punto della
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curva di accrescimento dove si verifica la fisiologica inversione dell’ac-
cumulo di grasso, in cui si raggiunge il valore minimo di adiposità, a cui
segue poi la ripresa), che di solito avviene a 6 anni. Questo sembra as-
sociato all’insorgenza di obesità nelle età successive. Se nel breve pe-
riodo l’eccessivo apporto di proteine animali comporta un sovraccarico
renale, a lungo termine si avranno un’iperplasia del tessuto adiposo e
aumento della differenziazione dei preadipociti in adipociti. Il periodo
puberale coincide con il terzo periodo di iperplasia ed il terzo periodo a
rischio per obesità: gli adipociti raggiungono il numero totale fra 20 e
40 miliardi. L’obesità del bambino è caratterizzata certamente da un’i-
pertrofia cellulare, ma soprattutto da un aumento delle cellule: nel sog-
getto obeso post-pubere il numero medio delle cellule adipose supera i
70 miliardi. Il periodo fetale, i primi due anni di vita e l’adolescenza
sono dunque i periodi maggiormente a rischio per lo sviluppo di un’e-
ventuale futura obesità, in quanto una volta verificatasi l’iperplasia, non
è poi possibile sopprimere lo “stimolo della fame” prodotto da tali cellu-
le.
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b) obesità combustiva, caratterizzata da un consumo energetico ridotto
per cause che possono essere diverse e molteplici, ma da un apporto
alimentare normale;
c) obesità associata, che riconosce sia un introito alimentare aumenta-
to, sia un ridotto dispendio energetico.
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!
1. obesità alimentare,
2. obesità combustiva (costituzionale, prediabetica e diabetica, addo-
minale, sedentaria, costituzionalizzata),
3. obesità mista (associata, complessa, psicosomatica).
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Inoltre secondo questa metodica la definizione di obesità diventa: l’obe-
sità è la perdita dell’armonia della figura dovuta ad un sovraccarico di
grasso su una, più parti o su tutto il corpo.
Da questa affermazione ne scaturisce la:
3° regola d’oro: il peso ideale è il peso che corrisponde alla forma del
corpo la più prossima alla forma ideale.
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FORME DELL’OBESO
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Il controllo del metabolismo avviene attraverso attività enzimatiche che
possono essere stimolate o inibite ,di cui principale regolatore come si è
detto, é il sistema ormonale, ad esempio :
• l'ipotalamo controlla l'appetito attraverso segnali ormonali legati al-
l’intestino;
• l'insulina e il glucagone che gestiscono il sistema degli zuccheri, delle
proteine ed in parte anche dei lipidi;
• gli ormoni corticosurrenalici che controllano il comparto proteico;
• gli ormoni tiroidei che influenzano il metabolismo in generale.
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SECONDA PARTE
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LA SPIRITUALIZZAZIONE DEGLI ALIMENTI
Deve essere quindi ben chiaro, che gli alimenti, una volta introdotti, de-
vono subire una grande trasformazione per poter, in qualche modo, di-
venire umani nell’uomo stesso. Innanzitutto, deve essere soppressa in
essi ogni traccia della vita esterna, ossia devono prima diventare morti
e spogliati dei loro elementi eterici ed astrali e poi venir nuovamente
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resi viventi. Per ottenere questo, devono avvenire una serie di passaggi
attuati dai vari organi. Vediamo come:
- Prendiamo l’alimento morto, digerito e spogliato dei suoi elementi:
esso penetra nel sangue che compenetra il cuore, dove viene nuova-
mente vivificato.
- Il cuore, insieme ai polmoni permette, attraverso l’ossigeno, di rendere
terrestre il corpo eterico dell’alimento.
- Anche il pancreas, portando la massa incontro alla linfa, la vivifica in
modo che possa venir accolta nel corpo eterico.
- A questo punto interviene l’azione del rene che, dopo aver eliminato
quanto è inutilizzabile delle sostanze, manda tutto nel corpo astrale.
- L’organismo astrale è a sua volta collegato con il sistema della testa e
dei sensi che, insieme al rene, dà forma ai singoli organi che vengono
completamente rinnovati nell’arco di 7-8 anni. Quindi le singole forme
umane vengono strutturate grazie alla forme irradianti dai reni e a
quelle provenienti dalla testa che fanno da argine, con la collaborazio-
ne delle forze dell’azoto.
- Infine, per immettere il tutto nell’Organizzazione dell’Io, è necessaria
l’azione del fegato e del sistema biliare, che ha il suo rappresentante
fisico nell’idrogeno.
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L’AZIONE DEL CORPO ETERICO E DELL’ASTRALE SUL CORPO FISICO
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LA FORMA COME ESPRESSIONE DELL’AZIONE DELLA CORRENTE INDIVI-
DUALE NEL FISICO
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svolge la sua funzione di lubrificazione, mentre si deposita durante il
sonno, quando il corpo astrale è fuori. Ovviamente in una persona che
tende a dormire in continuazione, l’attività del corpo astrale farà sì che
il grasso non venga utilizzato per le sue funzioni e si depositi anche di
giorno. Il giusto deposito di grasso nell’uomo, secondo Steiner, dipende
dal fatto che egli consumi anche il suo grasso in modo vivente, poiché
se ne produce sempre di nuovo. Ma anche nel caso in cui l’uomo lavori
solo con la testa in modo intellettualistico e diviene troppo razionale,
anche lì si deposita grasso.
Il grasso che si deposita nell’uomo e negli animali è un grasso comple-
tamente elaborato da se stessi, a differenza di quello che avviene con
gli zuccheri. Ossia nei carboidrati l’uomo sviluppa le sue forze trasfor-
mando le sostanze, nei grassi che consuma egli sviluppa la forza di-
struggendoli. Esistono persone che hanno ricevuto con l’ereditarietà po-
che forze che non bastano a produrre tante energie per demolire i gras-
si in modo da poter generare forze proprie e produrre il proprio grasso.
Di conseguenza saranno spinti ad introdurne di più.
Come nel caso dell'acido urico, per l’obesità, si dovrà cercare la vera
causa nel fatto che con l'alimentazione vengono introdotte nel corpo
delle sostanze che l'attività dell'organismo non è in grado di spogliare
della loro qualità di sostanze estranee; a causa della debolezza dell'Or-
ganizzazione dell'Io non possono essere trasferite nel corpo eterico ri-
manendo nella regione dell'attività astrale. Siccome la forma comples-
siva dell'organismo umano è il risultato dell'organizzazione dell’io, la
sua irregolarità provocherà necessariamente una deformazione degli
organi. L'organismo umano tende infatti a perdere la sua forma.
L’Io lavora sull'organizzazione fisica complessiva, inserendo in essa una
specie di impalcatura che può venire considerata come una specie di
fantasma dell'uomo. Ossia l’uomo porta con sé una sorta di impalcatu-
ra impressa dall'organizzazione del suo io, inserita nel corpo fisico per
mezzo delle forze del corpo eterico. Ora questa specie di fantasma,
l'impalcatura, viene considerata come un corpo estraneo e infatti l'orga-
nismo umano ha la continua tendenza a difendersi da quella impalcatu-
ra, soprattutto durante il sonno. Durante la vita ordinaria quella impal-
catura, ha sempre la tendenza disfarsi nell'organismo, a frammentarsi
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e, per effetto di ciò, essa diventa di continuo la misteriosa causa di fe-
nomeni infiammatori nell’organismo. Quindi l’Io costruisce ed inserisce
effettivamente entro l'organismo umano una specie di fantasma contro
il quale l'organismo si difende come contro un corpo estraneo; questo
corpo estraneo ha la costante e reale tendenza frammentarsi insieme
all'organizzazione umana. Utilizzando l'acido formico per via esterna
alla più alta diluizione, aggiungendolo l'acqua dei bagni, si realizzano
un consolidamento dell'impalcatura perché l’Io viene indotto a compe-
netrarla. Infatti quella impalcatura tende allo sfacelo infiammatorio
solo se non è energicamente compenetrata dall’Io: Io e quella impalca-
tura devono essere congiunti. Nei pazienti affetti da obesità e contem-
poraneamente da fenomeni infiammatori, Il trattamento esterno con
l'acido formico può dare ottimi risultati. Al contrario, nelle persone che
tendono più o meno spiccatamente alla magrezza, che quindi non han-
no la tendenza ad accumulare grasso, l’Io agisce con eccessiva forza
verso l'interno e rafforza l’impalcatura. Questa impalcatura però anche
ha un'altra peculiarità cioè di proliferare internamente dando origine ai
tumori.(Questo, a mio avviso, spiegherebbe l'incidenza maggiore di
neoplasie nei pazienti obesi).
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FORMA FISICA E FORMA SOPRANSENSIBILE: IL FANT0MA E L’IMPORTAN-
ZA DELL’INFLUSSO LUCIFERICO
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In questo caso, in genere, ci si riferisce al Fantòma, ossia la figura della
forma dell'uomo che, come un tessuto spirituale, elabora le sostanze, le
forze fisiche, in modo tale che si inseriscono nella forma umana che ci
si presenta nell'uomo sul piano fisico. Come lo scultore per creare una
statua ha bisogno del marmo o di qualsiasi altro materiale e necessita
del pensiero che poi imprime nella sostanza, così anche per il corpo
umano è presente prima il pensiero. Il Fantòma appartiene al corpo fisi-
co, ossia è una parte ulteriore del corpo fisico; è ciò che l'uomo depone
con la morte insieme al corpo fisico, perdendo la forma che aveva in
vita. È più importante delle sostanze esteriori, perché in fondo le so-
stanze esteriori non sono altro che qualcosa di riversato nella rete della
forma dell'uomo. Si è a conoscenza che la base, ossia il germe del Fan-
tòma del corpo fisico, è stata posta dai Troni durante l'evoluzione di Sa-
turno, che poi è stato ulteriormente elaborato dagli Spiriti della Saggez-
za durante l'evoluzione solare, in seguito dagli Spiriti del Movimento du-
rante l'evoluzione lunare ed infine dagli Spiriti della Forma durante
l'evoluzione terrestre. Per questo motivo, si chiamano Spiriti della For-
ma, quelli che in sostanza vivono in ciò che è denominato il fantòma
del corpo fisico. Questo fantòma è un corpo di forza del tutto trasparen-
te, è un corpo-forma, che interpenetra e al contempo tiene assieme e
collega le parti materiali intessute nel corpo fisico, come è stato prece-
dentemente detto. È proprio grazie a questa forma soprasensibile, in cui
viene inserito il materiale nutritizio assimilato, che l'organismo umano
che, altrimenti sarebbe solo soprasensibile, diventa un organismo fisico
percepibile ai nostri sensi. E si chiama forma, ciò che si contrappone
alla materia fisica, perché in tutta la natura vige una legge analoga
chiamata “principio formativo” che è attivo fin giù fino nel mondo dei
cristalli. Esso, con la sua attività, trasforma le sostanze alimentari met-
tendole in condizione di formare organi viventi, mentre queste quando
vengono assunte si comportano le une verso le altre in modo indifferen-
te. Si paragoni il processo di trasformazione a cui vanno incontro le so-
stanze alimentari nel canale digestivo dell'uomo, al processo attraverso
cui le piante assumono le loro sostanze nutritizie dal terreno minerale,
trasformandole in modo che vengono ad assumere la forma della pian-
ta singola. Questo processo è possibile solo in quanto nella pianta il
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flusso nutritivo è raccolto da un processo vitale ossia dal corpo eterico.
Quindi anche le sostanze alimentari assunte nell'organismo vengono
elaborate dal corpo eterico che le trasforma, le inserisce nelle leggi in-
terne proprie dell'organismo. Alla fine, esse devono venire elaborate in
modo da potere gradualmente servire nell'organismo umano, agli orga-
ni che sono l'espressione dei principi superiori sopra sensibili ossia il
corpo astrale e l’io. Quindi, deve essere ben chiaro che gli effetti parti-
colari delle parti costitutive più elevate quali il corpo astrale e l’io, devo-
no spingere la loro attività fino ai processi degli organi dell'apparato di-
gerente e agire fino nelle sostanze alimentari trasformate.
Quando l'occhio fisico dell'uomo guarda un corpo fisico, in realtà vede
solo gli elementi minerali che riempiono questo corpo ma non vede af-
fatto il corpo fisico. Ci si domanda: per effetto di cosa è penetrato nel
fantòma del corpo fisico l'elemento minerale per renderlo come esso è?
Per avere una risposta Steiner ricorda la formazione del primo divenire
dell'uomo sulla terra. Dapprima c'era dunque il fantòma, poi è interve-
nuto qualcosa di particolare affinché insieme al corpo fisico, eterico,
astrale ed Io, diventasse visibile. Questo qualcosa è stato descritto sia
nella Bibbia che nella scienza occulta come l’influsso di Lucifero. Per
mezzo di questi influssi Luciferici penetrarono nelle campo del fantòma,
sostanze e forze esteriori; senza questi influssi, la materialità non sa-
rebbe diventata visibile come lo è diventata. Gli alchimisti hanno perciò
sempre detto che il corpo fisico è costituito in realtà dalle medesime so-
stanze di cui è formata la pietra filosofale, completamente trasparente e
cristallina. Da questo si vede che l'uomo è diventato quell'essere che ac-
coglie le sostanze e le forze esteriori della terra , sostanze che vengono
nuovamente deposte con la morte soltanto per il motivo che vennero
sedotte da Lucifero perché determinate forze furono riversate nel suo
corpo astrale. Se non vi fosse stata alcuna influenza Luciferica, l'uomo
all'inizio dell'esistenza terrestre, avrebbe ricevuto insieme al corpo fisico
nella sua piena forza questo Fantòma. Con la penetrazione degli influssi
luciferici nell'organizzazione umana ne risultò la distruzione del fantò-
ma del corpo fisico, fatto che simbolicamente viene descritto nella Bib-
bia con il peccato originale per cui, nell'antico testamento, viene detto
che dal peccato originale deriva la morte. La morte, quindi, fu appunto
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la distruzione del fantòma del corpo fisico. È questo il motivo per cui
nell'uomo si verifica una continua corruzione del suo corpo fisico quan-
do varca la soglia della morte. Durante la vita, l'uomo porta con sé quel
corpo fisico in decadimento al quale manca la forza del fantòma. Il pro-
cesso di corruzione avviene per tutta la vita e la morte del corpo fisico
con la decomposizione delle parti materiali e non è che l'ultimo proces-
so di una continua evoluzione che si svolge ininterrotta. Se alla distru-
zione del Fantòma non venissero contrapposti i processi ricostruttivi si
arriverebbe presto alla morte. Se non vi fosse stato nessun influsso Lu-
ciferico non ci sarebbe stato un equilibrio del corpo fisico tra le forze co-
struttive e quelle distruttive. Quindi al principio della nostra esistenza
terrestre il corpo fisico, a causa dell'influsso luciferico, non è divenuto
quale sarebbe potuto diventare per volontà delle Potenze che esercita-
rono la loro azione attraverso Saturno, Sole e Luna; si è invece introdot-
to in esso un processo distruttivo, che ha fatto sì che l'uomo viva in un
corpo fisico che è continuamente soggetto alla distruzione perché non
può contrapporre adeguatamente le forze ricostruttive a quelle distrutti-
ve.
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GLI ZUCCHERI E L’ORGANIZZAZIONE DELL’IO
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denza dell’obesità e della sindrome dismetabolica in un'epoca come la
nostra in cui, e la psico-neuro-endocrino-immunologia celo insegna, si
vive in un continuo stato di allarme). Questo è anche collegato al fatto
che l'Organizzazione dell’Io non svolge i suoi processi parallelamente
alle attività animico-spirituali che invece si svolgono con una velocità
eccessiva o ritardata. Se ne deduce che un'azione curativa sarà possibile
solo se si è in grado di rafforzare l'Organizzazione dell'Io sia nei riguardi
del diabete e si presume, probabilmente nei riguardi di quel tipo di obe-
sità in cui il metabolismo glucidico è alterato. D’altra parte l’equilibrio
glicemico è di fondamentale importanza per la salute dell’organismo, in
quanto lo zucchero è l’unica sostanza che è possibile sintetizzare a par-
tire sia dalle proteine che dai grassi.
Mediante finissime cristallizzazioni, che entro le varie gradazioni termi-
che del sangue si sciolgono e si riformano continuamente, lo zucchero
viene reso adatto a svolgere la funzione di supporto materiale nei ri-
guardi dell'Io. Infatti solo su questo confine fluttuante tra le dimensioni
materiale e dinamica può avvenire l’incontro tra l'essere dell’Io e la
sostanza. Steiner riconduceva l’aumento del consumo di zucchero bian-
co all’evoluzione della coscienza dell’uomo occidentale. In realtà ai suoi
tempi non esisteva ancora la problematica dell’attuale consumo dello
zucchero raffinato. Ribadisco che per poter svolgere la sua azione,
l’Organizzazione dell’Io deve potere utilizzare le forze che si liberano
dalla sintesi quando l’uomo produce da sé lo zucchero a partire dall’a-
mido e per fare questo quindi, non ha bisogno dello zucchero semplice
ma nei suoi legami naturali. Il sapore dolce è, come si è detto, un’altra
proprietà dello zucchero che stimola l’Organizzazione dell’Io ad interes-
sarsi maggiormente del corpo. Per l’assimilazione dello zucchero, il si-
stema nervoso necessita della Vit.B1 e quando se ne verifica una caren-
za per il consumo di cereali raffinati o per l’eccessivo consumo di zuc-
chero raffinato, possono comparire disturbi del sistema nervoso. Da
questa situazione sorge un circolo vizioso infausto ossia il metabolismo
alterato nel sistema nervoso, con l’utilizzazione difettosa dello zucchero,
produce un desiderio di cibi dolci. (Quindi è possibile dedurre che nelle
persone che tendono ad aumentare di peso ed in cui si verifica il desi-
derio di cibi dolci, è come se si innescasse una catena che crea una sor-
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ta di dipendenza da questo gusto a causa del difetto del metabolismo
indotto anche dalla presenza di zuccheri raffinati in qualsiasi prodotto
industriale). D’altra parte ad uno sguardo animico, appare evidente che
la ricerca del sapore dolce è legata ad una debolezza dell’Organizzazio-
ne dell’Io.
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LE FORZE FORMATRICI DEGLI ALIMENTI
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alla condensazione delle sostanze dal cosmo circostante: proprio in
quest'attivazione del corpo eterico si vede il vero senso della nutrizione.
Possiamo distinguere nell'uomo due correnti nutritive che originano en-
trambe nel mondo eterico ossia la corrente del cibo e quella dei sensi.
Lungo entrambe entra in azione lo spirituale-animico individuale del-
l’uomo. Come è importante nell'assunzione del cibo la disposizione e il
rivolgersi verso il mondo del vivente, nei riguardi della digestione, così
anche la nutrizione attraverso i sensi, dipende dall'atteggiamento spiri-
tuale. A dimostrazione di ciò ci sono esempi di persone estremamente
devote che avevano raggiunto una tale unione interiore con il mondo
spirituale da poter rinunziare all'assunzione di cibo terrestre e venivano
tenute in vita solo dalla nutrizione cosmica. Ma anche la capacità di
reazione del corpo eterico individuale alle forze formative degli alimenti
è fondamentale per la costruzione della sostanza; si notano infatti per-
sone magre malnutrite nonostante mangino grandi quantità di cibo
mentre altri che mangiano poco sono ben nutrite. La causa di questa
differenza risiede nella forza e nella sensibilità del corpo eterico che
sono anche determinate dall'ereditarietà. Purtroppo gli uomini attuali
divengono sempre più sensibili al cibo; infatti i loro corpi eterici, indebo-
liti a causa dei numerosi influssi della civilizzazione, per poter realizzare
la costruzione del cosmo devono ricorrere sempre di più alla stimola-
zione attraverso la qualità degli alimenti e questo vale soprattutto per la
costruzione del sistema nervoso.
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LE PROTEINE ED IL FENOMENO PRIMORDIALE
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formatrici del corpo eterico. All'inizio del processo digestivo delle protei-
ne si riscontrano due qualità di esse. Da una parte la sostanza proteica
estranea all'organismo, dall’altra, alla fine del processo, quella che è di-
ventata sostanza propria dell'organismo. Tra queste condizioni ve ne è
una intermedia in cui l'alimento proteico introdotto non è stato ancora
spogliato completamente dalle precedenti attività e che non ha ancora
accolto quelle nuove. A questo punto è diventato quasi inorganico e
quindi sottoposto solo all'influsso del corpo fisico. Questo, che nella sua
forma è un risultato dell'Organizzazione dell’Io, è portatore di azioni di-
namiche inorganiche, e agisce perciò nel senso di uccidere la sostanza
vivente. Si può dire quindi che tutto ciò che entra nell'ambito dell'Orga-
nizzazione dell'Io va incontro alla morte. Questa azione annientatrice
viene esercitata sulle proteine in quel tratto di sistema digerente in cui
agisce la tripsina che è un componente del succo pancreatico. Infatti,
sino all'incontro con la tripsina, la sostanza proteica alimentare vive una
vita estranea in conformità all'organismo dal quale proviene e, incon-
trandosi con la tripsina, la sostanza proteica diviene inanimata. Si può
dire che solo per un istante rimane priva di vita nell'organismo umano
ed allora essa viene accolta nel corpo fisico secondo la natura dell'Orga-
nizzazione dell’Io.
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I GRASSI ED I FOCOLAI DI CALORE PARASSITARI
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Goethe mette in bocca Faust:
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IL METABOLISMO DEI GRASSI ED IL CORPO ASTRALE
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carboidrati fornisce 4.1 cal., 1 grammo di proteine fornisce 4.1 cal., 1
grammo di grassi fornisce 9.3 cal.)
Visto che l'Organizzazione dell’Io vive nell'Organizzazione di calore,
tutta la produzione e la regolazione del calore dipenderà dall’Orga-
nizzazione dell’Io. A questo punto si può affermare che mentre il
metabolismo del grasso è governato dal corpo astrale, l'ultimo pas-
saggio del loro catabolismo è funzione dell'Organizzazione dell’Io.
Ma se il corpo astrale, benché attivo, non si impegna sufficiente-
mente nel metabolismo dei grassi ne conseguirà l’obesità. Ora ci po-
tremmo chiedere: quanto grasso viene trasformato in calore? Que-
sta, come detto, è una funzione dell’Organizzazione dell’Io. Se questa
trasformazione è troppo debole allora il grasso non può essere ela-
borato ulteriormente e rimane nel suo stato normale. Con una tra-
sformazione eccessiva sorge nell’organismo l’eccesso di calore in-
controllato che si manifesta nei “focolai parassitari di calore” in
quanto non sono incorporati nell’organizzazione del calore. Di con-
tro, una insufficiente produzione di calore a partire dal grasso porta,
attraverso un’insufficiente azione del calore nel tessuto, a una relati-
va rigidità. L’Io è costretto a soddisfare la sua fame di calore assu-
mendo il necessario calore dall’attività degli organi. “In questo modo
essi diventano fragili e rigidi all’interno”. In questi due casi, uno di
troppo forte e l’altro di troppo debole trasformazione in processi di
calore, noi percepiamo la tendenza dell’organismo verso l’infiamma-
zione o la sclerosi. E’ l’influenza degli arti costitutivi superiori del-
l’uomo, in particolare l’organizzazione dell’Io, che crea questa di-
sposizione.
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L’accumulo di grasso aumenta con l’età ed in distretti caratteristici e
questo è dato dal fatto che c’è un graduale ritrarsi degli arti costitu-
tivi superiori dell’uomo dal metabolismo.
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LA MILZA COME ORGANO REGOLATORE DEL RITMO ALIMENTARE
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l'uomo del ricambio. Basta poca attenzione per capire che nell’uomo
anche la pulsazione del sangue deve essere molto regolare affinché la
vita si svolga nel modo giusto; è quindi proprio necessario che il ritmo
sia molto regolare. Non lo è tantomeno il ritmo della milza perché in
certo modo è connessa con il ritmo del mangiare e del bere che soprat-
tutto nell'epoca moderna è altamente irregolare. Qualsiasi introduzione
di cibo al di fuori dei pasti principali crea uno squilibrio nell'organismo
che deve attenuare questo irregolarità. La milza è un organo inserito
quindi anche nel ritmo del sangue perché sarebbe gravissimo se certe
vere sregolatezze nell'assunzione degli alimenti dovessero estendersi al
sangue. Per questo la milza irradia la propria azione ritmica a tutto
l'organismo umano. Anche se è molto difficile scoprire il vero compito
della milza tramite le comuni ricerche fisiologiche, alla semplice osser-
vazione esteriore si può constatare che dopo pasti abbondanti la milza
appare aumentata di volume per varie ore, contraendosi poi di nuovo
dopo un certo periodo di tempo. Grazie all'alternanza delle fasi di dilata-
zione e contrazione di questo organo, viene compensata l'irregolarità
nell'assunzione del cibo che interferisce con il ritmo del sangue. Secon-
do Steiner le patologie legate ai difetti di funzionamento della milza do-
vrebbero venire corrette fondandosi su questa conoscenza della connes-
sione tra il sistema respiratorio , quello circolatorio ed il sistema del ri-
cambio, connessione mediata appunto dalla milza.
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FEGATO: ORGANO DELLA SETE, POLMONE: ORGANO DELLA FAME
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LA CELLULA ADIPOSA E LA CELLULA MUSCOLARE A CONFRONTO*
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- i grassi forniscono l’energia ai muscoli necessaria per la contrazione
muscolare;
- il tessuto adiposo avvolge e protegge i fasci muscolari che però a loro
volta lo sostengono e lo sottraggono alla forza di gravità;
- i grassi non disperdono il calore prodotto dal muscolo
- quando è bloccato l’anabolismo del tessuto muscolare , il tessuto adi-
poso si trasforma nel suo serbatoio energetico.
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SUL PIACERE ED IL SENTIMENTO DI SE’
Si mangia quel che ci piace, infatti nella scelta degli alimenti è determi-
nante il piacere che si prova nel mangiare e bere. Secondo la scienza
spirituale il motivo della comparsa di tante malattie legate ad errori del-
l’alimentazione risiede nel fatto che la facoltà gustativa è divenuta gros-
solana e l’istinto per il cibo è andato perduto. In aggiunta la vera tradi-
zione del mangiare sta scomparendo. Quindi non si è più in grado di
scegliere il cibo più adatto e soprattutto ben pochi sanno quando smet-
tere di mangiare e bere. Le forze formative dell’alimento stimolano il
corpo eterico che dà impulso alle funzioni ritmiche e fornisce la base
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per il pensare. Ne derivano oscillazioni e correnti che conducono alla
condensazione delle sostanze dal cosmo circostante: R. Steiner vede
proprio in questa attivazione del corpo eterico il senso della nutrizione.
E’ possibile individuare due correnti nutritive che originano nel mondo
eterico: la corrente dei cibi e quella dei sensi. In entrambe agisce lo spi-
rituale-animico dell’individuo; ma anche la capacità di reazione del cor-
po eterico individuale è fondamentale per la costruzione della sostanza.
Il fatto che esistano persone magre o malnutrite nonostante mangino
grandi quantità e altre che nonostante mangino poco, sono in sovrap-
peso, risiede nella forte sensibilità del corpo eterico che è in parte in-
fluenzato anche dall’ereditarietà. Ma gli uomini dell’era moderna diven-
tano sempre più sensibili al cibo, infatti i loro corpi eterici, indeboliti a
causa dei numerosi influssi della civilizzazione, per poter realizzare la
costruzione del cosmo, devono ricorrere molto alla stimolazione attra-
verso la qualità degli alimenti. Steiner ammette che l’uomo oggi ha bi-
sogno di sostentamento attraverso il cibo e fino a qui il piacere che ac-
compagna questo atto è giustificato. Ma l’Io umano è soggetto alla se-
duzione del piacere che va oltre il senso e lo scopo di servire al benesse-
re del corpo. Infatti, lui dice, che si può desiderare una pietanza saporita
solo per provarne piacere. Questa volta non deriva dai bisogni fisiologici
del corpo e non ha nulla a che fare con l’essere spirituale dell’Io ma è
piuttosto con l’operare di entità che si accostano alla natura superiore
dell’Io per ostacolarne il processo spirituale. Queste entità stimolano
l’uomo ad abbandonarsi a sensazioni di piacere non legate ai bisogni ed
alle normali funzioni dei sensi che possono essere appagate solo grazie
ad essi. Vi rimane quindi come imbrigliato in un mondo delle brame che
devasta il suo essere. La via suggerita da Steiner per poter discernere ciò
che occorre al corpo da ciò che è emanazione di una brama è l’autoco-
noscenza. Il motivo per cui l’uomo non riesce ad evolvere spiritualmen-
te è legato all’alimentazione che attualmente l’uomo moderno ha , per-
ché non può dare all’organismo umano la forza di rendere manifesto lo
spirituale nel fisico. A causa di ciò non può venire gettato il ponte dal
pensare, al volere e all’agire.
Ai fini dell’indagine nell’ambito del sovrappeso e obesità, in cui spesso
si ha una perdita della percezione del proprio sé corporeo , è importante
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spiegare come si genera, alla luce della scienza dello spirito, la sensa-
zione di sé. Se deriviamo la vera natura del mondo dei sensi dalla pre-
ponderanza del corpo fisico sull’eterico, si può dire che, la prevalenza
del corpo eterico sull’astrale è quello che genera la formazione del sen-
timento ossia la nostra sensazione di noi stessi, in quanto essa si
esprime nel sentire il proprio corpo.
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L’ASPETTO ORMONALE COME ESPRESSIONE DELL’INTERAZIONE TRA L’E-
TERICO, L’ASTRALE ED IL FISICO
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surrenali e l’epifisi con le gonadi. Quindi le forze eteriche dell’organizza-
zione vitale superiore si rispecchiano in quella inferiore disegnando una
lemniscata.
Epifisi
Tiroide
Timo
Gonadi
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forma degli organi è necessario fare riferimento alle due correnti
eteriche che crea il sangue durante il processo mnemonico. Infatti,
quando si forma una rappresentazione mnemonica, si concentrano e
si contrappongono con la massima forza, nel cervello, due correnti
soprasensibili, polarmente opposte, che si imprimono nell’organi-
smo, creando degli organi fisico-sensibili: il primo, situato nella par-
te anteriore del cervello, che è l’espressione fisico-sensibile per le
rappresentazioni mnemoniche è l’epifisi, ed il secondo, che è l‘e-
spressione delle correnti nel corpo eterico che vengono dagli organi
inferiori, è l’ipofisi. Da questa osservazione si intuisce che, per poter
modificare in maniera stabile la forma disarmonica in un organismo
obeso, è necessario l’utilizzo di terapie che possano esercitare un
cambiamento sul piano eterico. E’ quindi spiegato il motivo per cui
un intervento unilaterale come una prescrizione dietetica, spesso an-
che ripetuta nel tempo, o solo un’attività sportiva, non siano in grado
di imprimere, a lungo tempo, una modificazione della forma corpo-
rea ed una sua riarmonizzazione.
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INQUADRAMENTO DELL’OBESO ALLA LUCE DELLA COSTITUZIONE ISTERICA
O NEVRASTENICA
Sappiamo che l'uomo sta bene in salute quando le forze del polo neuro-
sensoriale e del polo metabolico sono ben equilibrate mentre se uno dei
due poli prevale si ammala. Quindi si parlerà di nevrastenia quando
sono le forze vitali neurosensoriali che agiscono troppo intensamente
verso il polo del ricambio, e di conseguenza ci sarà un prevalere del
pensare. Polarmente si parlerà di isteria se sono le forze vitali metaboli-
che ad agire troppo intensamente verso il polo neurosensoriale e quindi
ci sarà una prevalenza del volere. In entrambi i casi unilaterali, si de-
termina una certa insicurezza a livello emotivo e difficoltà a percepire
la propria identità. Sarà quindi fondamentale l'azione riequilibratrice del
centro, ossia del sistema ritmico, che agisce tra i due poli. Potendo pre-
sentare schematicamente in due quadri in cui sono nominati sintetica-
mente i vari elementi presenti nelle due forme patologiche polari, po-
tremmo ritrovare, nel caso di una patologia come l'obesità, una certa
rispondenza in base alle sedi della distribuzione del grasso:
Nevrastenia
Polo superiore
Sistema neurosensoriale
Azione dell'etere di luce e di calore
Forze di antipatia
Pessimismo
Elemento maschile
Poca fantasia
Fredda lucidità
Prevalenza del pensare
Distribuzione dell’adipe androide
L’incarnazione si ferma alla testa: troppa forma nella parte alta
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Isteria
Polo inferiore
Sistema del ricambio delle membra
Azione dell’etere chimico e della vita
Forze di simpatia
Ottimismo
Elemento femminile
Molta fantasia, calore
Prevalenza del volere
Distribuzione dell'adipe ginoide
L’incarnazione è insufficiente: mancanza di conformazione
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LA FORMA DELL’OBESO E LA PERDITA DEI LIMITI E DELL’ARMONIA
Come nella cellula adiposa è possibile scoprire le forze del cosmo e del-
l’universo, così osservando i cambiamenti che il corpo assume in una
patologia come il sovrappeso fino all’obesità, è possibile intuire, attra-
verso uno sguardo animico, un perdita dei limiti del proprio Sè. Tutto ciò
legato ad una difficoltà dell’Organizzazione dell’Io, troppo debole per
penetrare fino alla parte inferiore della struttura corporea e per conte-
nere la spinta costruttiva ed espansiva del corpo eterico. Il corpo obeso
dà l’impressione di volersi perdere nell’universo, dilatandosi e defor-
mandosi, ma al contempo cercando di ancorarsi alla terra con l’aume-
nto del peso e della gravità. La perdita dell’armonia è il primo segnale di
uno squilibrio che può arrivare alla perdita completa dei limiti. L’ideale
di bello infatti non coincide sempre con la magrezza ma con l’armonia
delle forme. La massima esaltazione della bellezza la si trova nell’arte,
sia che si esprima nell’abbondanza sia nella linearità, infatti entrambe
possono rappresentare una splendida armonia.
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TERAPIA DELL’OBESITA’ SECONDO LA SCIENZA DELLO SPIRITO
...” Ora fate una O ben in alto, ritornate nella posizione di partenza, ed
ora più in basso, ritorno, di nuovo un po’ più in basso e così via. Ora
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eseguite il movimento della O verso l’alto, e sentite bene l’arrotonda-
mento delle braccia mentre le accompagnate giù. Accompagnando il
movimento della O verso il basso, la O deve sussistere. Adesso eseguite
sempre più in fretta. Questo movimento vi apparirebbe nella sua più
splendida applicazione se aveste davanti a voi una persona davvero
grassa.
...”Se considerate le altre vocali, noterete che abbiamo a che fare con
una progressiva interiorizzazione della vocale. Con la O abbiamo un av-
vicinarsi delle labbra, vorrei dire in avanti, un rimpicciolire l’apertura
della bocca, o almeno un tentativo di rimpicciolirla; nel movimento eu-
ritmico della O questo, al contrario, viene portato nella sua polarità at-
traverso l’abbracciare...
...La tendenza ad ingrassare si combatte con la O e la tendenza a rima-
nere magri con la E. Su questo è necessario attirare l’attenzione poiché,
utilizzando l’euritmia a scopo terapeutico, è necessario tener conto delle
forze presenti nell’uomo superiore che tendono ad espandersi, e delle
forze nell’uomo inferiore che tendono più alla linearità. ...
...La testa umana è una sfera...nel suo divenire viene costruita da ciò
che è presente nelle forze lunari in modo da essere una specie di sfera
terrestre. Come dalla sfera lunare si è sviluppata la fase terrestre, così
dalle forze plasmatrici lunari, intensamente attive nell’attività formativa,
si origina il capo umano...lasciato a se stesso il capo umano divente-
rebbe una vera sfera. ....Si può dire che pronunciando la O, l’uomo si
gonfi e si gonfi nella regione della testa, e proprio per questo risveglia le
forze che nell’altro polo lo fanno ingrassare”.
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Ottava conferenza:
...”qualora sia bene che bambini grassottelli vengano trattati con l’euri-
tmia terapeutica, le forme della O sono particolarmente adatte. Tutte
queste forme, per avere un effetto nell’euritmia terapeutica, devono
però essere collegate a una chiara percezione del sistema muscolare
corrispondente. Fare la O semplicemente come la fanno molte euritmi-
ste può essere sufficiente come primo abbozzo, ma un effetto di eurit-
mia terapeutica si ha soltanto se si percepiscono i muscoli in tutto il
braccio.....è anche di particolare importanza che voi curiate di sostenere
l’esercizio di euritmia terapeutica fino a che si proietti all’interno della
coscienza. .....in tal modo fate concentrare la coscienza su ciò che deve
venir corretto. Grazie a ciò quindi voi sostenete quel che vi proponete:
non sottovalutate il fattore coscienza nell’azione di guarigione”.
L’euritmista Erna Baumann nel suo testo “Aus der Praxis der Heileury-
thmie” riporta:
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Condotta terapeutica da seguire: stimolare l’etere di luce e l’etere di ca-
lore che agiscono dall’alto verso il basso.
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Quindi si utilizza tutta una serie di possibili esercizi dove la O è un gran-
de esercizio vocalico che però non funziona se non la si include in una
cornice in cui non si tiene conto del perché dell’obesità, esempio un ete-
rico ristagnante perché poco respirante. Quindi è necessario sempre in-
quadrare il contesto terapeutico.
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- un lavoro biografico mirato ad comprendere il senso della patologia,
individuando le tappe importanti che hanno segnato un cambiamento
nella figura del paziente.
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TERAPIA NUTRIZIONALE
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CONCLUSIONI
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BIBLIOGRAFIA
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- U.Renzenbrink: Alimentazione e Scienza Spirituale
- Gruppo di studio e ricerca medico-pedagogica: Appunti di Euritmia le
Vocali - Le Consonanti
- Matthias Girke : La Tiroide
- AAVV: Organopreparati
- Heinz-Hartmut Vogel : Finding Remedies
- Huseman/Wolf: Il metabolismo dei grassi
- A.D’Eugenio: Gli ormoni sessuali e la dieta
-D.G.Gardner-D.Shoback: Endocrinologia generale e clinica
* Conclusioni personali
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