Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Andrea Marliani
SOMMARIO
INTRODUZIONE - pag. 5
Valutazioni psicologiche ed antropologiche sulla calvizie - pag. 5
-ANDREA MARLIANI-
“TRICOLOGIA”
-diagnostica e terapia-
edizione 2002
parte I
Tutti i diritti riservati all’Autore©
Collaboratori:
Paolo Gigli
Fiorella Bini
Marino Salin
Daniele Campo
Guido Vito Trotter
SOMMARIO:
INTRODUZIONE - pag. 5
Valutazioni psicologiche ed
antropologiche sulla calvizie - pag. 5
INTRODUZIONE
a cura di Guido Vito Trotter
6
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
ti dell'Egitto alla loro capigliatura. lunghezza dei capelli sia diventata simbolo di
Lo scalpo è stato a lungo l'espressione del dimorfismo sessuale. L'essere umano ha poi
valore del guerriero, la prova del coraggio in riposto nei capelli significati simbolici sempre
battaglia, il segno tangibile di una vendetta più complessi, sicché la loro caduta è spesso
ottenuta. Lo scalpo dei nemici uccisi era quin- vissuta inconsciamente come uno stato di
di un ambito trofeo nella tradizione bellica regressione ad una condizione infantile ed
degli Sciti e dei Giudei di Maccabeo e lo asessuata, come perdita di forza e potenza,
divenne poi in quella dei pellerossa americani come invecchiamento, come disonore, come
che pensavano che Manitù portasse in cielo i castrazione. Nella storia umana nessuna cul-
guerrieri uccisi in battaglia afferandoli per i tura mai è rimasta indifferente ai problemi
capelli. dei capelli.
Con l'avvento della religione cristiana la ton-
sura divenne pratica abituale per i monaci,
convinti così di rendersi sessualmente non
attraenti ed esprimere umiltà, obbedienza e
distacco dai beni del mondo.
Imporre invece il taglio dei capelli è sempre
stato segno di profondo disprezzo. Gli antichi
Romani tagliavano i capelli dei prigionieri,
delle adultere e dei traditori.
capelli sono sempre stati considerati simbolo
di virtù muliebre, sicché la ricchezza di una
fulgida chioma consentiva a Lady Godiva di
apparire virtuosa quando a cavallo percorreva
nuda le strade di Coventry, mentre, al tempo
della seconda guerra mondiale, donne accusa-
te di facili costumi o di collaborazionismo con
il nemico venivano rasate e poi costrette a
mostrarsi ai concittadini. Anche le streghe, Nell'essere umano i capelli hanno la funzione
nel nostro medioevo, prima di essere giustizia- di essere visti per esprimere, fra conscio ed
te venivano rasate sia per esporle alla pubbli- inconscio, complessi messaggi sociali!
ca vergogna ed al disprezzo di tutti sia perché
si riteneva che nei capelli fosse riposta gran BIBLIOGRAFIA
parte della loro potenza malefica, sicché, rasa-
te, non potessero più nuocere. Charles A., De Anfrasio R.: "The History of Hair" Mediterran
Press, New York, 1970.
Nell'immaginario collettivo la calvizie conferi-
sce inoltre un'idea di prematuro invecchia- Kligman A.: "History of Baldness from magic to medicine" Clin.
Dermatol. 1988; 6 (4): 83 - 88.
mento ed un esplicito segno di declino ed è
spesso per l'individuo causa di insicurezza nel Maffei C., Fossati A., Rinaldi F., Riva E.: "Personality disorders
suo inserimento sociale. and psychopathologic symptoms in patients with androgenetic
alopecia" Arch Dermatol 1994; 130: 868 - 872.
Concludendo: la diversa durata della fase ana- Moerman D.E.: "The meaning of baldness and implications for
treatment" Clin Dermatol 1991; 6 (4): 89 - 92.
gen nell'uomo e nella donna ha fatto sì che la
7
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
Giacometti L.: "Facts, legends and myths about the scalp throu-
ghout history" Arch Dermatol 1967; 95: 629 - 631.
E' importante inoltre ricordare che, in sedi ed
Rinaldi F.: "I segreti della bellezza romana" Biblioteche Rydelle in circostanze specifiche e a seconda della cel-
Laboratories, Milano, 1991.
lula bersaglio, anche tutti gli ormoni in senso
Clemente F., Rinaldi F.: "I capelli: magia, credenze popolari, classico come gli steroidi, il TSH-RH,
medicina" Tricós 1992; 2: 6 - 8. l'Insulina ecc, possono avere attività autocrina
o paracrina o agire antiteticamente come fat-
tori di crescita in senso di stimolo o di inibi-
zione.
RICHIAMO ENDOCRINOLOGICO
terminologia
Ricordi di Biochimica degli steroidi
E' opportuno ricordare il significato di alcuni
termini che spesso verranno usati nel testo: Gli ormoni prodotti dall'ipofisi sono di natura
proteica. Di contro gli ormoni di origine ova-
autocrino: (aggettivo) dicesi di una protei- rica e surrenalica sono di natura steroidea
na ad azione ormonale che agisce sulla cellu- come la quasi totalità dei composti ormonali
la stessa che l'ha prodotta, si tratta cioè di un utilizzati in terapia tricologica.
ormone endocellulare;
paracrino: (aggettivo) dicesi di una protei- Il nucleo steroideo di base è il ciclo-
na ad azione ormonale prodotta da una cellu- pentano-peridro-fenantrene, costituito da 17
la e che agisce su cellule contigue o vicine; gli
esempi più conosciti sono la famiglia delle
Interleuchine e l'Epidermal Grow Factor;
fattore di crescita: (sostantivo) dicesi di
una proteina ad azione ormonale capace di
modulare in senso di crescita o inibizione la
vita della cellula che l'ha prodotta (azione
autocrina), di cellule vicine o contigue (azio-
ne paracrina) o di cellule lontane (azione atomi di carbonio che occupano posizioni
ormonale in senso classico. Gli esempi più numerate da 1 a 17.
noti sono l'Insulina e la Somatomedina), Per addizione di radicali su questo composto
calone: (sostantivo) è un fattore di crescita tetraciclico si formano tre nuclei steroidei
ad azione inibitoria. Gli esempi più noti sono principali, costituenti di base dei tre gruppi
l'interfe rone (o gli Interfe roni) il steroidei sintetizzati dall'organismo.
Transforming Growth Factor beta, il Fattore
di Necrosi Tumorale;
ormone: (sostantivo) in senso classico è una
proteina (o comunque una sostanza organica)
che, prodotta da cellule specifiche ed a ciò
deputate, viene riversata nel torrente circola-
torio per agire su "cellule bersaglio" anche
molto lontane.
8
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
9
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
prodotto dai cheratinociti stessi.
"TRICOLOGIA"
Scienza che studia i fenomeni della fisiologia
e della patologia del capello (e del pelo) in
relazione al "conoscere" in quanto tale.
10
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
danno origine alla matrice del pelo. Esula dallo scopo di questo lavoro descrivere
dettagliatamente tutte le fasi dello sviluppo
embrionario dell'apparato pilosebaceo (per le
quali rimandiamo ai lavori riportati in biblio-
grafia) ma è comunque importante sottolinea-
re che al sesto e settimo mese il feto è comple-
tamente coperto di fine lanugine (vello feta-
le), priva di midollo, che cade, in gran parte,
11
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
no non essere estranee alla crescita dei capel-
Frati C., Didona B.: "I fattori di crescita e le loro implicazioni in
li primitivi. dermatologia" Chron Derm 1991; 3 : 395.
Quest'onda di alopecia ora descritta è sincro-
Rebora A.: "Struttura e funzione della cute" in: Rebora A.,
na per tutti i peli del corpo, come la muta Guarrera M., "Dermatologia per operatori cosmetici". SEPeM,
degli animali da pelliccia, e solo dopo la nasci- Milano, 1987,19-20.
ta si stabilisce la tipica crescita a mosaico dei
Dawber R.P.R.: "The embryology and development of human
peli e dei capelli. E' importante notare che se scalp hair" Clinics Dermatol 1988; 4: 1
questa onda di alopecia porta alla caduta del
Rook A., Dawber R.: "Malattie dei capelli e del cuoio capelluto",
pelo non porta certo alla scomparsa del folli- Roma, Capozzi, 1982. 6-9.
colo pilifero.
Rozengurt E.: "Early signals in the mitogenic response" Scienze
1986; 234: 161.
Dopo la nascita i peli lanugo vengono via via
rimpiazzati da peli terminali e sul cuoio Sporn M., Roberts A.: "Autocrine growth factor and cancer"
Nature 1985; 313: 745.
capelluto compaiono veri capelli, che diventa-
no col tempo sempre più lunghi e più grossi. Urbani S., Serri F.: "Sviluppo e attività delle ghiandole sebacee
nel feto" Med Est 1981; 2: 47.
A questa evoluzione contribuisce sicuramente
l'azione del somatotropo, forse attraverso il Generalità sulla cute e sul tessuto
suo tipico mediatore il fattore di crescita sottocutaneo
IGF1 (somatomedina C), o forse attraverso la
mediazione dell'Hair Growth Factor o di un La pelle, o cute, è formata dall'EPIDERMIDE
altro fattore di crescita della famiglia o parte superficiale, e dal DERMA sottostan-
dell'EGF. te. Più profondamente si trova l'IPODERMA
o tessuto adiposo sottocutaneo. L'epidermide
è separata dal derma da una MEMBRANA
BIBLIOGRAFIA BASALE.
L'epidermide (tessuto epiteliale di rivestimen-
Dawber R.P.R.: "The embryology and development of human
scalp hair" Clinics in Dermatology 1988; 4 : 1. to) è formata da vari stipiti cellulari dei quali
Heldin C.H., Westermark B.: "Growth factors: mechanism of
action and relation to oncogenes" Cell 1984; 37: 9.
Giusti G., Serio M.: "La ghiandola cortico-surrenale" in: Giusti G.,
Serio M., "Endocrinologia". USES, Firenze, 1988, volume 1°. 415-
418.
Pecoraro V., Astore I., Barman J.M.: "The pre-natal and post-natal
hair cycles in man" in: Baccaredda-Boy G., Moretti M., Frey
Karger J.R., "Biopathology of pattern alopecia" Basel, New York,
1986, 29-38.
Pinkus H.: "The embryology of hair" in: Montagna W., Ellis R.A.,
"The biology of hair growth" editore NT Academic, New York,
1958, 1.
12
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
il più specifico e rappresentativo, costituito sti due tessuti.
dai "cheratinociti", si distribuisce in numero- Nel derma (tessuto connettivale) le cellule
se file di cellule sovrapposte suddivise in 5 sono più scarse e di vario tipo. Fra queste
strati: basale, spinoso, granuloso, lucido (pre- ricordiamo i fibroblasti, che producono
sente solo sul palmo della mano e sulla pian- costantemente fibre reticolari, collagene ed
ta del piede) e corneo; i cheratinociti si ripro- elastiche (servono sia da impalcatura di soste-
ducono solo nella parte più profonda, lo stra- gno sia per conferire elasticità e morbidezza
to basale, e da qui, "invecchiando", risalgono al tessuto) e alcuni componenti quali zucche-
verso la superficie (in un tempo medio di 28 ri e proteine, nonché una sostanza gelatinosa,
giorni) elaborando nel loro interno una fibro- definita "sostanza fondamentale" (formata
proteina (cheratina) dotata di particolare resi- anche da sali ed acqua), nella quale le cellule
stenza nei confronti delle aggressioni esterne. stesse e le fibre si trovano immerse. Il derma
Il distacco delle cellule ormai morte, dalla è ricco di vasi sanguigni, linfatici, fibre e ter-
superficie epidermica, avviene generalmente minazioni nervose.
in maniera invisibile; se invece, per qualche
motivo, si formano degli ammassi cellulari (di L'ipoderma (tessuto adiposo sottocutaneo) è,
milioni di elementi), il distacco diventa visibi- infine, composto principalmente da fasci di
le sotto forma di squame (l'esempio più cono- grosse fibre intrecciati fra loro (in diretta con-
sciuto in tricologia è la forfora). L'epidermide tinuazione di quelli del derma) che delimita-
è priva di circolazione arteriosa e venosa, lo no una serie di spazi (logge adipose) occupati
strato basale è l'unico ad avere bisogno di da cellule adipose; cellule e terminazioni ner-
nutrimento e lo riceve, per diffusione, dal vose sono più scarse mentre abbondante si
derma sottostante. La membrana basale è una presenta l'irrorazione sanguigna. Sotto l'ipo-
struttura complessa, di forma ondulata, che derma si trovano infine le fasce muscolari con
ha il compito sia di ancorare l'epidermide al i relativi muscoli.
derma sia di permettere e regolare gli scambi
(nutritivi e di rifiuto) ed i "messaggi" fra que- Struttura del capello e dei follicoli
piliferi
a cura di Marino Salin
La cheratina
La sostanza fondamentale che costituisce il
capello ed il pelo è la cheratina, una sclero-
proteina che per le sue caratteristiche di com-
pattezza, resistenza, elasticità, insolubilità e
durezza viene definita come "cheratina dura"
(fibrocheratina).
13
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
in quantità minori altri aminoacidi come trip- ta ad alfa elica (alfa cheratina) in cui si trova-
tofano, treonina, tirosina, fenilalanina, argini- no gli aminoacidi solforati (soprattutto cistei-
na, alanina, metionina. na). L'alfa cheratina ha forma elicolidale con
diametro dell'elica di circa 9,8 Å e passo di
AMINOACIDI INDIVIDUATI NELLA CHE- circa 5,1 Å.
RATINA DURA DEL CAPELLO (in %). L'altro costituente proteico della cheratina è
invece molto ricco di aminoacidi solforati,
aminoacidi con catena laterale di tipo idrocarburo: non ha forma filamentosa, e viene definito
1 glicina 4,1 - 4,2 cheratina amorfa o anche matrice
2 alanina 2,8 amorfa della cheratina perché si trova a
3 valina 5,5 - 5,9 riempire gli spazi, altrimenti vuoti, fra la com-
4 leucina 6,4 - 8,3 ponente filamenosa. E’ su questo che agisce
5 isoleucina 4,7 - 4,8
l'acconciatore con i liquidi ondulanti della
6 fenilalanina 4,1 - 4,2
7 prolina 4,3 - 9,6 permanente.
aminoacidi con catena laterale di tipo idrossilico: La cheratina amorfa è costituita da tre grup-
8 serina 7,4 - 10,6 pi di proteine che possiamo chiamare: 1) ad
9 treonina 7,1 - 8,5 altissimo contenuto di zolfo, per 1/3 cistina,
10 tirosina 2,2 - 3,0 2) ad alto contenuto di zolfo, 3) ad alto conte-
aminoacidi con catena laterale di tipo acido: nuto di tirosina e glicina.
11 acido aspartico 3,9 - 7,7
12 acido glutammico 13,6- 14,2 La resistenza e le proprietà fisiche del capello
aminoacidi con catena laterale di tipo basico:
13 arginina 8,9 - 10,8
14 lisina 1,9 - 3,1
15 istidina 0,6 - 1,2
aminoacidi con catena laterale di tipo eterociclico:
16 triptofano 0,3 - 1,3
aminoacidi con catena laterale con contenuto di zolfo:
17 cistina 16,6- 18,0
18 metionina 0,7 - 1,0
14
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
Il fusto del capello la questa appare, in sezione microscopica, for-
A livello dell'epitelio germinativo del bulbo mata da 7 - 12 filiere cellulari.
pilifero la matrice del capello si dovrà trasfor- Il test della spiga è un esame semeiologico
mare nei tre diversi componenti del fusto del molto semplice ma utile per evidenziare difet-
pelo: cuticola, corteccia, midollo.
La cuticola è costituita da una sola filiera
di lunghe cellule cheratinizzate, prive di pig-
15
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
elica della cheratina (cheratina alfa). ca: il tonofilamento o microfibrilla di circa 85
A° di diametro.
La terza tappa si realizza per il legame tra fila-
La cheratina è dotata di una struttura secon-
16
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
una particolare struttura epidermica che si
affonda a dito di guanto nel derma: il follico-
lo pilifero.
18
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
ghiandola sebacea, sulla parete esterna del e) infine, al di sotto dell'istmo stesso, una
follicolo, è ancorata l'estremità inferiore del PARTE PROFONDA, alla cui base, cioè
muscolo erettore del pelo. Sia il muscolo che alla base del follicolo stesso, è presente un'in-
la maggior parte della ghiandola sono sempre cavatura rivolta verso l'alto, delimitata dalle
posti dalla parte dell'angolo ottuso formato cellule della matrice e contenente una struttu-
dall'asse del follicolo con la superficie oriz- ra connettivale, una specie di “gomitolo” di
zontale dell'epidermide (in questo modo la vasi sanguigni, linfatici e strutture nervose, la
contrazione del muscolo fa assumere al pelo PAPILLA, che ha il compito di provvedere
una posizione verticale). al nutrimento ed al controllo endocrino e
paracrino delle cellule della matrice del pelo.
19
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
da modellarlo ed orientarlo correttamente. La la nella guaina come in uno stampo ed assu-
guaina epiteliale interna, che è quindi a diret- me la sua forma definitiva. Subito al di sopra
to contatto con il pelo, termina in corrispon- delle cellule delle matrice sono presenti alcu-
denza del colletto dove le sue cellule desqua- ni melanociti che hanno il compito di “colo-
mano all'interno dell'infundibolo e si mesco- rare”, immettendovi la melanina, le cellule
lano al sebo. che diventeranno la “corteccia” del capello.
Le ve re cellule germinative staminali del
capello non sono quelle della matrice ma si
trovano nella così detta “zona protuberante”
(bulge) più alta nel follicolo, a livello dell'ist-
mo (Cotsarelis G.).
Quando si arriva alla fase catagen la matrice,
comunemente intesa, degenera e la papilla
rimane unita al bulbo solo mediante una spe-
cie di “sacco”, formato dalla guaina epiteliale
esterna che contiene le ultime cellule prodot-
Nel capello (o nel pelo) normalmente svilup- te dalla attività mitotica sotto forma di una
pato si distinguono tre parti: lunga colonna di cellule epiteliali.
I) una esterna al follicolo, visibile, STELO o Questo sacco di cellule epiteliali poi si decon-
FUSTO. Ha uno spessore nel capello dell'adul- nette dalla papilla, risale verso l'istmo ed in
to medio di 65 - 78 micron; qualche modo attiva la produzione di HrGF
II) una interna al follicolo stesso, fra l'ostio dalle cellule germinative della zona protube-
del follicolo e l'attacco inferiore del muscolo rante. Queste ultime, con un processo molto
erettore del pelo, RADICE, immersa nella simile a quello che si osserva nella formazio-
cute e quindi normalmente non visibile; ne embriologica del pelo primitivo, entrano
III) una sottostante, alloggiata nella porzione in rapida mitosi e migrano verso il basso colo-
più profonda del follicolo, BULBO, caratteriz- nizzando nuovamente la zona della matrice e
zata alla sua base da due - tre file di cellule danno inizio al nuovo anagen.
sovrapposte a rapida riproduzione che costi-
tuiscono la MATRICE. Queste sono le sole cel-
lule capaci di mitosi nel pelo.
Le cellule della matrice, via via che si riprodu-
cono, spingono verso l'alto quelle più vecchie;
durante la risalita in modo analogo a quelle
dell'epidermide, elaborano nel loro interno la
cheratina, vanno cioè incontro al cosiddetto
“processo di cheratinizzazione”, diventando
progressivamente sempre più rigide. Di que-
ste cellule, all'inizio tutte uguali, alcune, che
vanno a costituire la guaina epiteliale interna,
si cheratinizzano ed induriscono in anticipo
rispetto al resto del pelo (cuticola, corteccia e
midollo) e così il pelo mentre cresce si model-
20
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
Sezionando un capello in senso oriz- arrotondate, disposte a colonne, generalmen-
zontale se ne può vedere la struttura, sud- te separate fra loro da spazi d'aria. L'aria trat-
divisibile in tre parti: tenuta ha funzione determinante per la prote-
a) CUTICOLA, è la parte esterna del capello. zione dal freddo e per questo motivo il midol-
Al microscopio a scansione appare formata da lo supera negli animali il 50% dello spessore
4 - 7 filiere di cellule trasparenti e sottili, dis- totale del pelo mentre è scarsamente rappre-
poste verticalmente a livello della radice ed a sentato e talora assente nella specie umana.
livello del fusto obliquamente a scaglie embri-
cate, con l'estremità inferiore attaccata alla Ghiandola sebacea
corteccia e quella superiore st accata, con
aspetto quindi a spiga di grano o forasacco. E' posta, in gran parte, lateralmente al follico-
All'interno del follicolo la cuticola del pelo lo pilifero e ha il compito di produrre il
nasce, in realtà, come un unico strato cellula- SEBO, sostanza grassa acida a pH medio 3,5.
re. Le cellule divengono cuboidali e quindi Il sebo di superficie è così composto: triglice-
piatte via via che salgono nel follicolo e con- ridi 30 - 42%, cere 20 - 25%, acidi grassi libe-
temporaneamente si aprono verso l'alto e, rag- ri 15 - 25%, squalene 9 - 12%, idrocarburi
giunto lo stato di completa cheratinizzazione, ramificati 4 - 8%, colesterolo esterificato 2 -
si sovrappongono come le tegole di un tetto 3%, colesterolo libero 1 - 1,5%, altre sostanze
(embricazione). come di e monogliceridi, glicerolo ecc. 3 - 5%.
Nel pelo definitivo le sezioni mostrano la cuti- Il sebo ha due funzioni principali:
cola come una struttura pluristratificata com- la prima è di contribuire, con il sudore, alla
posta da sette strati all'estremità inferiore formazione del film idro-lipidico di superfi-
della radice. In realtà è costituita da un solo cie, una emulsione acqua/olio che protegge la
strato di cellule allungate ciascuna approssi- superficie cutanea dalle aggressioni chimiche
mativamente lunga 40 - 50 micron e spessa da ( d ete rgenti, solventi ecc.) e batteri che; la
0,5 a 10 micron con molteplici sovrapposizio- seconda è di lubrificare e impermeabilizzare
ni e con il margine libero delle cellule super- la superficie esterna del capello via via che
ficiali aperto verso l'alto. Si ha così un aspetto questo allunga.
microscopico pluristratificato simile ad una Il dotto escretore della ghiandola sebacea si
pasta sfoglia. apre nella parte superiore del follicolo in
Data la posizione in cui si trova, la cuticola è modo da lubrificare il capello prima ancora
la prima ad essere danneggiata quando il che questo compaia sulla superficie cutanea.
capello viene sottoposto a shampoo inadegua- Sul cuoio capelluto la produzione totale di
ti, permanenti, spazzolature eccessive ecc; sebo è di 650 - 700 mg nelle 24 ore. Il film
b) CORTECCIA, intermedia, è la parte più idrolipidico (emulsione acqua/olio formata
abbondante; è formata da cellule più grosse, dall'unione del sebo con l'acqua del sudore)
completamente cheratinizzate, di forma fusa- dopo asportazione con detergente si ricostitui-
ta, lunghe 90 micron e larghe 5 micron, dis- sce in un tempo relativamente breve (3 - 6 ore)
poste verticalmente in file parallele; contengo- ma la ghiandola sebacea non sembra, al con-
no un pigmento, la melanina, che tende a trario di quanto spesso affe rmato, poter
ridursi con l'età facendo diventare bianco il aumentare la propria attività rispetto ai valo-
capello (incanutimento); ri basali per lavaggi frequenti. Il sebo non ha
c) MIDOLLO, interno, formato da cellule la possibilità di spostarsi in modo autonomo
21
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
lungo il fusto del capello. Il fatto che i capelli partire dai precursori di origine gonadica e
possano rapidamente e nuovamente “unger- surrenalica (il più attivo in tal senso sembra
si” dopo un lavaggio è dovuto alla riduzione essere l'androstandiolo). Le ghiandole sebacee
della tensione superficiale fra le tegole chera- producono abbondantemente sebo durante la
tiniche della cuticola associata al continuo vita fetale (vernice caseosa del feto), sono atti-
sfregamento fra i capelli. La velocità di migra- ve nei primi mesi di vita, passano in una fase
zione del sebo aumenta se i capelli vengono di relativa quiescenza fino ai 9-10 anni di età
continuamente toccati con le mani o pettina- per riattivarsi all'adre n a rca, ri t rovano poi
ti. Inoltre, nei soggetti con capelli particolar- piena attività alla pubertà e sono causa di
mente e rapidamente untuosi, il sebo è più fenomeni di piccola patologia dermatologica,
fluido e quindi ha più alta capacità di migra- di cui è prototipo il fenomeno dell'acne poli-
zione. In questi soggetti l'abbondanza di sebo morfa comune giovanile. La produzione di
provoca inconvenienti estetici dovuti alla faci- sebo subisce una brusca riduzione nella
le adesione delle polveri ambientali, dei resi- donna alla menopausa mentre nel maschio,
dui cheratinici, delle sostanze di rifiuto veico- ed in modo assai personale, diminuisce solo
late dal sudore. Il tutto, troppo spesso, accen- molto lentamente dopo i 60 - 70 anni di età.
tuato dall'applicazione di cosmetici.
Muscolo pilo-erettore
La secrezione delle ghiandole sebacee è con-
E' disposto obliquamente sullo stesso lato
della ghiandola sebacea, dalla parte dell'ango-
lo ottuso formato dall'asse del follicolo con la
superficie orizzontale dell'epidermide.
Delle due inserzioni, quella profonda è sulla
guaina epiteliale esterna, a livello dell'istmo,
sulla parte inferiore del terzo medio del folli-
colo (zona protuberante o bulge), mentre
quella superficiale si ancora al derma papilla-
re con un sistema di fibre dissociate su un'a-
rea relativamente vasta.
Il BULGE non è una singola protuberanza
(Misciali C.) ma è costituito da multiple for-
mazioni digitiformi che prendono origine da
una porzione della circonferenza dell'istmo;
ognuna di queste appendici è connessa ad un
fascio del muscolo erettore del pelo.
La funzione del muscolo erettore è di raddriz-
zare il pelo, contraendosi (“orripilazione”):
l'aria che rimane intrappolata fra i peli si
riscalda a contatto con la superficie corporea
ed essendo una cattiva conduttrice di calore
trollata dagli ormoni steroidei, circolanti o protegge la cute dal freddo ambientale.
prodotti localmente dal follicolo pilosebaceo a Secondo alcuni Autori la contrazione del
22
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
muscolo pilo-erettore potrebbe favorire, per ri sono quantitativamente documentabili con
compressione, lo svuotamento della ghiando- estrema difficoltà in quanto in massima parte
la sebacea. Il muscolo erettore è assente nei derivati da quelli del sebo.
peli di tipo lanuginoso. Minerali (oligoelementi): rappresentano
una componente essenziale dei sistemi protei-
Costituzione chimica del capello co-enzimatici. Esiste una correlazione diretta
fra la quantità di oligoelementi presenti nel
All'analisi chimica i costituenti principali del sangue e quelli presenti nel capello.
capello, oltre all'acqua, sono: cheratina, lipi- a) ferro (media 4-12 mg/gr di capelli): è più
di, minerali e pigmenti. abbondante nei capelli rossi rispetto a quelli
Cheratina: è una proteina contenuta prin- biondi e neri.
cipalmente nella corteccia (della quale costi- b) magnesio (media 30-45 mg/gr): è più
tuisce la massima parte); gli aminoacidi pre- abbondante nei capelli di colore nero (fino a
senti in maggiore quantità nella cheratina 170 mg/gr). Catalizza la tra s fo rmazione
sono la cisteina e la cistina (derivata dalla con- dell'ATP in cAMP, in seguito alla attivazione
densazione di due molecole della prima con della adenilciclasi, e la degradazione
perdita di acqua e formazione di legami disol- dell'cAMP in 5-AMP ad opera della fosfodie-
furo), la serina, l'acido glutammico, la glicina, sterasi (vedi).
la tretionina, l'arginina, la valina, la leucina e c) zinco (media 150-180 mg/gr): è indispensa-
l'isoleucina. La cheratina presente in maggio- bile per la corretta funzione dei fattori di cre-
re quantità nel capello è quella alfa, fibrosa, a scita e quindi per la attività delle cellule ger-
basso contenuto di zolfo, con Peso Molecolare minative della matrice. In sua carenza il
di circa 45.000, insolubile in acqua. capello si indebolisce e rallenta il ritmo di cre-
Le catene polipeptidiche sono rese stabili da scita.
tre tipi di “ponti”: legami idrogenati (conferi- L'eccesso di zinco determina carenza di rame
scono solidità), ponti fra catene acide e catene a causa dell'induzione dell'enzima tioneurina
basiche (si rompono con gli acidi forti) e ponti che, a livello intestinale, lega il rame in modo
disolfurici (quando sono lesi, ad esempio preferenziale rallentandone o impedendone
nelle “permanenti”, il capello si arriccia). La l'assorbimento.
cheratina può essere deformata con il vapore d) rame (media 16-50 mg/gr): è indispensabile
acqueo (“messa in piega”). per catalizzare la conversione della tirosina a
Il processo di cheratinizzazione, in particola- DOPA (nel processo di sintesi della melanina) e
re quello dei peli, è regolato da ormoni, vita- per consentire l'ossidazione della cisteina in cisti-
mine, fattori genetici e metabolici e sembra na con formazione dei ponti disolfuro.
legato al metabolismo del colesterolo e alla e) piombo (media 10-30 mg/gr): è più abbon-
sua esterificazione con acidi grassi sintetizza- dante nei capelli di colore castano. Dato che
ti dall'epidermide. Ne consegue che carenze la quasi totalità del piombo presente nell'orga-
dietetiche e/o difetti enzimatici delle vie di nismo deriva da quello esogeno e poiché il
sintesi del colesterolo e degli acidi grassi pos- capello ne rappresenta la sede principale di
sono provocare una cheratinizzazione anoma- accumulo, la sua misurazione a livello della
la con conseguenti difetti strutturali del fusto. parte distale del fusto viene utilizzata per
Lipidi: costituiti da trigliceridi, cere, fosfoli- valutare la presenza di questo metallo nell'in-
pidi, colesterolo, squalene ed acidi grassi libe- quinamento ambientale.
23
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
La carenza di proteine e/o sali minerali potrà tion by substance P" Lab Invest 1994; 71: 134 -140.
essere evidenziata, al microscopio, da un Sturaro A., Parvoli G., Doretti L., et al: "The influence of color,
fusto sottile associato a bulbi molto piccoli (se age, and sex on content of zinc, copper, nikel, manganese, and
lead in human hair" Biol Trace Elem Res 1994; 40: 1 - 8.
il capello è costituzionalmente sottile i bulbi
appariranno invece normali).
Il ciclo del capello
Pigmenti: sono rappresentati dalle melani-
ne (sostanze colorate), presenti nella corticale
Il cuoio capelluto di un individuo adulto ha
del pelo in forma diffusa o granulare. Sono
una superficie oscillante fra 550 e 650 cm2.
insolubili in acqua, solubili negli acidi forti,
La quantità di follicoli per cm2 varia con l'età:
decolorabili con acqua ossigenata.
1135 alla nascita, 635 a 30 anni, 415 a 60
I melanociti, utilizzando la tirosina come pre-
anni.
cursore, sintetizzano due principali tipi di
Nei calvi gran parte dei follicoli scompare e
melanina: l'eumelanina, scura e presente nei
questi valori possono essere anche notevol-
capelli neri e la feomelanina, più chiara e pre-
mente inferiori; questo rende anche discutibi-
sente nei capelli dorati, biondi o rossi.
le la collocazione della alopecia androgeneti-
ca avanzata fra le alopecie non cicatriziali ed
BIBLIOGRAFIA
in effetti il termine “defluvio androgenetico”
Auber L.: "The anatomy of follicles producing wool fibres with
è esplicativo.
special reference to keratinization" Trans Roy soc Edin 1952; 62: I capelli veri e propri sono in media 160 - 240
19.
per cm2 (cioè solo un follicolo su tre è “abita-
Balus I.: "Experiments on the relationship between the nervus to” da un vero capello mentre negli altri due
system and hair" Brit J Dermatol 1961; 73: 69. è presente solo un piccolo pelo vellus). Il
Bosco I.: "Dermatologia generale" Roma, SEU, 1970. 32-35. numero totale dei capelli in un giovane adul-
to varia pertanto da 90.000 a 150.000 e scen-
Caputo R., Alessi E.: "Istologia della cute e degli annessi cutanei"
in: Serri F. "Trattato di dermatologia" PICCIN, Padova, 1986,1°. de a 60.000 - 100.000 con l'avanzare dell'età.
38-46 . Il diametro medio, come già precedentemente
Duni D., Cislaghi E.: "Elementi di tricologia" Milano, SEPeM,
accennato, è 65 - 78 micron (meno di 50
1988. 59-62. micron nell'età senile).
Il tasso di crescita normale varia da 0,30 a
Enjolras O.: "Centomila capelli" Parigi, Parente L.,1978. l0-11.
0,35 millimetri al giorno.
Ferguson K. A.: "The effect of sympacectomy on wool growth"
Aust J Sci Res 1949; 2: 438.
Montagna W.: "The structure and function of skin" 2nd ed., Acad
Press, New York, 1962, 174 - 267.
Paus R., Heinzelmann T., Schultz K.D., et al: "Hair growth induc-
24
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
Nel follicolo si alternano cicli di crescita e ni vitali, catagen. Inizia con l'arresto dell'at-
cicli di riposo: normalmente ogni volta che un tività dei melanociti seguita da quella delle
capello in telogen è caduto il follicolo ne cellule della matrice e poi dalla scomparsa
forma uno nuovo in anagen. della guaina epiteliale inte rna; successiva-
Solo di rado lo stesso follicolo da origine a più mente la guaina epiteliale esterna forma un
di un pelo “sacco” che circonda le ultime cellule prodot-
te (in movimento verso l'alto), e rimane colle-
Il ciclo riproduttivo del capello (e del gato alla papilla da una colonna di cellule,
pelo) viene suddiviso in tre fasi. residuo della matrice (al microscopio il capel-
Fase di crescita, anagen. E' suddiviso a sua lo assume il caratteristico aspetto a “coda di
volta in 6 sottofasi che iniziano con l'avvio del- topo”). Questa fase dura in media 15 giorni.
l'attività mitotica delle cellule staminali della
zona protuberante, proseguono con la discesa Fase di riposo funzionale, telogen. E' il
della parte inferiore del follicolo che va a rag-
giungere la papilla, con la colonizzazione
della matrice, poi con la comparsa della guai-
na epiteliale interna e infine con la comparsa
del pelo che via via si allunga fino a raggiun-
gere e superare l'ostio follicolare. Il periodo
anagen dura in media 2 - 4 anni nell'uomo e
3 - 7 anni nella donna. Dato che il capello si
allunga di circa 1 cm al mese ma può, nella
donna, arrivare a 1,5 cm, si comprende come
le lunghezze massime raggiungibili nei capel-
li possano essere assai differenti nei due sessi. periodo terminale del ciclo durante il quale il
Questo capello, ben ancorato con le sue guai- capello si trova ancora nel follicolo pilifero
ne, può essere asportato solo esercitando una ma in cui le attività mitotiche sono completa-
forte trazione ed il trauma sarà accompagna- mente cessate. Il capello in telogen prima di
to da dolore. cadere rimane sul cuoio capelluto per ancora
90-100 giorni. Questo è infatti il tempo neces-
sario perché scompaiano gradualmente i siste-
mi di ancoraggio con il follicolo (cioè le guai-
ne). Questi capelli possono essere asportati
(senza dolore!) se si esercita una trazione
anche modesta. Il bulbo, ormai atrofico, è di
aspetto traslucido e si presenta tipicamente “a
clava”, come una capocchia di spillo alla base
del capello, facendo preoccupare spesso il
paziente che crede, a torto, di averne perduto
la parte vivente, cioè quella germinativa che
in realtà è rimasta allogata in profondità, nel
bulge, pronta, se tutto procede regolarmente,
Fase di progressivo arresto delle varie funzio- a dare inizio ad un nuovo ciclo.
25
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
to dei telogen nel corso dell'anno, si vede che
quel teorico 13 - 15% di capelli in telogen,
considerato normale e diagnosticato spesso
come “tranquillizzante”, si ha solo tre volte
all'anno: all'inizio di febbraio, all'inizio di
maggio e a fine ottobre. Nel mese di luglio un
tricogramma normale dimostrerà che ben il
30% dei capelli sono in telogen e solo il 70%
in anagen. Un altra picco ma meno alto di
telogen si ha anche in gennaio quando questi
raggiungono circa il 25%. La caduta dei capel-
li avviene dopo circa tre mesi dall'inizio della
fase telogen e pertanto sarà massima ad otto-
bre ed ad aprile, bassa fra gennaio e febbraio
Nell'essere umano, a differenza degli animali, e minima fra giugno e luglio.
il ricambio dei capelli avviene a “mosaico”,
cioè ogni follicolo produce il suo capello indi-
pendentemente da quelli vicini; in questo
modo non si alternano, come per gli animali,
periodi in cui si hanno i capelli a periodi in
cui questi non ci sono (muta). Una accelera-
zione del ricambio è tuttavia presente nella
maggioranza degli individui in primavera e
autunno (effluvium stagionale fisiologico). Il
capello in telogen può cadere da solo o essere
sospinto fuori da quello nuovo in crescita.
Per percentualizzare la quantità dei capelli in
anagen o in telogen è universalmente diffuso
26
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
la cui finalità è quella di dare al nuovo pelo il the effect of castration in man and by studies of patological con-
ditions and the short life-span associated with maleness" Recent
tempo necessario di crescere senza lasciare il Prog Horm Res 1948; 3: 257.
follicolo vuoto.
Hamilton J.B.: "Effect of castration in adolescent and young adult
La durata del ciclo del pelo varia a seconda males upon further changes in the proportions of bare and hairy
della regione corporea. Al cuoio capelluto ed scalp" J Clin Endocrinol 1960; 20: 1309.
alla barba il ciclo dura da 3 a 6 anni, occupa-
Kligman A.M.: "The human hair cycle" J Invest Derm 1959; 33:
to quasi totalmente dall'anagen 6°, con un 307.
telogen di tre mesi, mentre al pube ha una
Kligman A.M.: "Pathologic dynamics of human hair loss" Arch
durata molto più breve con un telogen più Dermatol 1961; 83:175.
lungo dell'anagen. Anche ciglia e sopracciglia l
Marliani A., Bartoletti C.A.: "I capelli ed il telogen" Med. Est.1994;
hanno anagen brevi e, nell'ambito del cuoio 4: 241 - 247.
capelluto, le regioni temporali ed occipitali
hanno telogen più lunghi delle regioni parie- Orentreich N., Durr N.P.: "Biology of scalp hair growth" Clin Plast
Surg 1982; 9: 195.
tali. La diversa durata delle fasi rende conto
di alcune caratteristiche della patologia pila- Paus R., Handjski B., Czametzki B.M., Eichmuller S.: "Biology of
hair follicle" Hautarzt 1994; 45/11:8_8 - 825.
re.
A differenza di altri mammiferi, nell'uomo Rebora A.: "Struttura e funzione" in Rebora A. et al (Eds) "Le
Alopecie" Ital Gene Rev Derm 1992, 2 -3, 9 - 11.
ogni pelo ha un suo ciclo individuale. Fa ecce-
zione il primo ciclo intrauterino che è collet- Saitoh M., Uzuca M., Sakamoto M.: "Human hair cycle" J Invest
tivo e da luogo ad una vera “muta neonatale”. Dermatol 1970; 65:54.
Una relativa sincronizzazione può verificarsi Sato Y.: "The hair cycle and its control mechanism" in: Toda K et
nell'adulto in condizioni fisiologiche (gravi- Al "Biology and desease of the hair" Univ Park Press, Baltimora,
1976. 3-13.
danza), patologiche (defluvio androgenetico)
o farmacologiche (pillola estroprogestinica) Savill A., Warren C.: "The hair and scalp" Londra, Arnoldag,
1962.18-22.
per variazioni della durata dell'anagen 6°.
Anche queste circostanze sono importanti per
Il ciclo ideale del capello
comprendere alcuni aspetti della patologia
pilare.
Vediamo ora come appare il ciclo “ideale” del
capello confrontando le immagini istologiche
con l'aspetto dei capelli estratti ed osservati in
BIBLIOGRAFIA
microscopia a luce polarizzata.
Aron-Brunètiere R.: "Capelli e secrezione endocrina" Med Est
Da questo raff ro n to scaturiscono alcune
1978; 1: 7. acquisizioni di notevole interesse nosologico e
non prive di importanza anche su piano tera-
Baden H.P.: "Genetic basis for structural protein changes in hair"
in: Toda K. et Al. "Biology and desease of the hair" Park. Press, peutico.
Baltimora Univ., 1976.129-139. Va precisato che parliamo di un capello idea-
Bartsova L.: "Biology of hair growth" Curr Probl Dermatol 1984; le, un anagen perfetto, cioè di un capello con
12: 1. durata della fase anagen di 4 - 10 anni, tipico
Ebling F.J.: "Hair" J Invest Dermatol 1976; 67: 98.
del sesso femminile, del bambino pre pubere,
della donna giovane e/o gravida, con guaine
Hamilton J.B.: "Male hormone stimulation is a prerequisite and massicce e ben conformate, massima profon-
an incitant in common baldness" Am J Anat 1942; 71: 451.
dità bulbare, fra 7 e 8 mm, massima rapidità
Hamilton J.B.: "The role of testosterone secretions as indicated by di crescita (circa 400 micron al giorno, 12
27
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
mm al mese). prendiamo che l'anagen ed il cata gen sono fasi
I capelli comuni, quelli di quasi tutti noi, del follicolo mentre il telogen è solo una fase
sono, nel migliore dei casi, anagen imperfetti: del capello, che cade fisiologicamente. (19 - 21 -
pseudo displasici. 26)
Alcune immagini che qui Vi mostriamo sono Fondamentalmente il capello controlla il suo
originali, altre le abbiamo tratte da atlanti di ciclo attraverso il metabolismo degli androge-
dermatologia o anatomia. (09 - 10) ni.
l ciclo del capello e del pelo con le sue fasi Il capello, durante l'anagen, tramite la 5 alfa
(anagen, catagen, telogen) è quel ricambio riduzione del testosterone provoca decremen-
necessario ad impedirne una crescita conti- to di attività della adenilciclasi e quindi della
nua ed indefinita, ad evitare cioè che nel sog- esochinasi, che permette al glucosio di acce-
getto di 50 anni peli e capelli possano rag- dere alla glicolisi, con riduzione di attività di
giungere una lunghezza di circa 6 metri.
Classicamente leggiamo e diciamo che la fase
anagen dura mediamente 1000 giorni, la fase
catagen 10 giorni, la fase telogen 100 giorni.
(15 - 22).
Se consideriamo che quando il capello è in
29
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
Durante il catagen la 5 alfa reduttasi è com-
pletamente bloccata perché il NADPH, che è
necessario come fonte di idrogenioni per la 5
alfa riduzione, si forma nello shunt degli eso-
somonofosfati solo durante l'anagen.
30
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
do, in discesa mitotica, non hanno ancora crescere alla velocità di 400 micron al giorno,
preso contatto fisico con la papilla. poiché non vi sono più le mitosi della matri-
31
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
contiene citrullina ed arginina e si colora con Particolare del “sacco” in catagen II.
cinnamaldeide, farebbero facilmente scam- (pagina sucessiva)
biare questo capello con un anagen. (04 - 05 - 13 E' suggestivo osservare come l'istologia del
- 16 - 24 - 34) sacco tenda ora ad assomigliare alla zona cor-
donale della ghiandola surrenale.
Istologia di un capello catagen II.
(01 - 02 - 03 - 08 - 11 - 14 - 20 - 24 -29 - 30 - 31 - 32 - 34)
(a destra)
Il “sacco”, ora ben evidente, è composto di
cellule che prendono i colori vitali.
Queste cellule, tutt'altro che inerti, stanno
preparando con la loro attività endocrino -
Catagen II estratto ed osservato a fresco in
metabolica un nuovo anagen.
olio da immersione al microscopio in luce
polarizzata.
Osserviamo ancora, intorno al “sacco”, la pre-
(pagina successiva a destra).
senza di cellule adipose. (01 - 02 - 03 - 08 - 11 - 14 - 20
- 24 -29 - 30 - 31 - 32 - 34)
32
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
Questo è il catagen “classico”, descritto sem-
pre come difficile da reperire e da riconosce-
re.
Telogen I estratto.
(a destra sotto)
Si vede bene, in luce polarizzata, la completa
mancanza di guaine e la cheratinizzazione del
bulbo. (04 - 05 - 13 - 16 - 24 - 34)
35
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
Telogen II estratto.
(a destr in basso))
Fra telogen I e telogen II possono essere pas-
sati solo pochi giorni.
Questo elemento cade o rimane fra le dita se
solo si passa una mano fra i capelli.
Ovviamente il telogen II non ha un corrispon-
dente istologico. (04 - 05 - 13 - 16 - 24 - 34)
36
dicembre 2002 - N° 10 - Giornale Italiano di Tricologia
Da queste osservazioni emergono alcune con- 09) Duni D., Cislaghi E.: “Elementi di tricologia” Milano,
SEPeM, 1988. 59-62.
siderazioni interessanti sia su piano teoretico 10) Enjolras O.: “Centomila capelli” Parigi, Parente L.,1978. l0-
che pratico: 11.
11) Giusti G., Serio M.: “La ghiandola cortico-surrenale” in:
a) la fase catagen è certamente sottovalutata Giusti G., Serio M., “Endocrinologia”. USES, Firenze, 1988, volu-
sia nella sua durata temporale che nella sua me 1°. 415-418.
importanza funzionale. La sua durata dipen- 12) Halprin K.M., Ohkawara A.: “Glucose and glicogen metaboli-
smin the human epidermis” J Invest Derm 1966; 46: 43.
de ovviamente dalla profondità del follicolo 13) Hordinsky M.K.: “General evaluation of the patient with alo-
ma non sarà mai di 10 - 15 giorni, se non in pecia” Dermatol. Clin. 1987; 3: 483.
14) Itami S., Sonoda T., Kurata S., Takayasu S.: “Mechanism of
un vellus; action of androgen in hair follicles” J Dermatol Sci 1994;
b) la durata della fase telogen è fortemente 7/suppl: s98 - s103.
15) Kligman A.M.: “The human hair cycle” J Invest Derm 1959;
sopravvalutata e da quando Van Scott, nel 33: 307.
1957 standardizzò il tricogramma, ci stiamo 16) Lambert D., Bordes H., Brenot M., Fontany M, Duserre P.:
portando dietro un errore inveterato; “Analytical study on 150 pathologic trichograms” in: “Hair and
Aestetic Medicine”, Salus Internazionale, Roma, 1984: 293-295.
c) fino ad oggi tutti i tentativi medici di tera- 17) Laurian L “Pilosebaceo apparato” in: “Enciclopedia medica
pia di una alopecia o di un defluvio androge- italiana” ed. 2. USES, Firenze, 1973 vol. XI: 2104b - 2116.
18) Lyndfield Y.L.: “Effect of pregnancy on the human hair
netico mirati a bloccare la 5 alfa reduttasi cycle” J Invest Derm 1960; 35: 333.
sono stati indirizzati unicamente ad allungare 19) Orentreich N., Durr N.P.: “Biology of scalp hair growth” Clin
Plast Surg 1982; 9: 195.
l'anagen, non a migliorarne la qualità. 20) Parker F.: “Cute e ormoni” in Williams R.H. eds: “Trattato di
La terapia medica, pena il suo “proverbiale” Endocrinologia”. III edizione italiana, Piccin, Padova, 1979 , vol
fallimento, dovrà ora spostare l'obiettivo dal- II, cap 23, 1115-19.
21) Paus R., Handjski B., Czametzki B.M., Eichmuller S.:
l'anagen al catagen. “Biology of hair follicle” Hautarzt 1994; 45/11:8_8 - 825.
I nostri tentativi terapeutici saranno rivolti ad 22) Pecoraro V., Astore I., Barman J.M.: “The pre-natal and post-
natal hair cycles in man” in: Baccaredda-Boy G., Moretti M., Frey
“ottimizzare il catagen” perché ogni capello Karger J.R., “Biopathology of pattern alopecia” Basel, New York,
ha l'anagen che si è “guadagnato” con il cata- 1986, 29-38.
23) Randall V.A.: “Androgen and human hair growth” Clin
gen che lo ha preceduto. (05 - 18 - 34 - 35) Endocrinol 1994; 40: 439 - 57.
24) Re b o ra A.: “the tri ch o gram” in: “Hair and Aestet i c
Medicine”, Salus Internazionale, Roma, 1984: 39-42.
26) Saitoh M., Uzuca M., Sakamoto M.: “Human hair cycle” J
Invest Dermatol 1970; 65:54
BIBLIOGRAFIA 27) Sansone-Bazzano G., Reisner R.M., Bazzano G.: “Conversion
of testosterone 1-2 3H to androstenedione 3H in the isolated hair
follicle of man” J Clin Metab 1972; 34: 512.
01) Adachi K., Kano M.: “Adenil cyclase in human hair follicles: 28) Sato Y.: “The hair cycle and its control mechanism” in: Toda
its inhibition by dihydrotestosterone” Biochem Biophys Res K et Al “Biology and desease of the hair” Univ Park Press,
Commun 1970; 41: 884. Baltimora, 1976. 3-13.
02) Adachi K., Takayasu S., Takashima I., Kano M., Kondo S.: 29) Schweikert H.U., Milewich L., Wilson J.D.: “Aromatization of
“Human hair follicles: metabolism and control mechanism” J androstenedione by isolated human hairs” J Clin Endocrinol
Soc Cosmet Chem 1970; 2: 911. Metab 1975; 40: 413-17.
03) Adachi K.: “The metabolism and control mechanism of 30) Schweikert H.U., Wilson J.D.: “Regulation of human hair
human hair follicles” Curr Probl Dermatol 1873; 5: 37. growth by steroid hormones: I. testosterone metabolism in isola-
04) Aron B.R., Binet O., Dompmartin P.D.: “Diagnostic des alo- ted hairs” J Clin Endocrinol Metab 1974; 38; 811.
pécies diffuses. Une approche objective: le trichogramma” Rev. 31) Schweikert H.U., Wilson J.D.: “Regulation of human hair
Médicine 1977; 18: 1263. growth by steroid hormones: II. testosterone metabolism in isola-
05) Barman J.M., Astore I., Pecoraro V.: “The normal trichogram ted hairs” J Clin Endocrinol Metab 1974; 39: 1012.
of the adult” J. Invest. Derm 1965; 42: 421. 32) Takayasu S., Adachi K.: “The conversion of testosterone to 17
06) Bosco I.: “Dermatologia generale” Roma, SEU, 1970. 33-35. beta-hydroxy 5 alfa-androstane 3-one (dihydrotestosterone) by
07) Caputo R., Alessi E.: “Istologia della cute e degli annessi cuta- human hair follicles” J Clin Endocr Metab 1972; 34: 1098.
nei” in: Serri F. “Trattato di dermatologia” PICCIN, Padova, 33) Tosti A., Peluso M.P, Pieraccini B.M.: “Le malattie del capel-
1986,1°. 38-46 . lo e del cuoio capelluto - un atlante a colori” BIOTECNICHE
08) De Villez R.L.: “The growth and loss of hair”, Kalamazoo - 1996
Michigan, Upjohn Company, 1986. 34) an Scott E.J., Reinertson R.P., Steinmuller R.: “The growing
37
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
hair roots of the human scalp and morphologic changes therein
following amethopterin therapy” J Invest Derm 1957; 29: 197 -
204.
35) Wilson J.D., Walker J.D.: “The conversion of testosterone to 5
alfa androstan 17 beta-ol-3-one (dihydrotestosterone) by skin slice
.........................................
of man” J Clin Invest 1969; 48: 371.
.........................................
.........................................
APPUNTI .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
......................................... .........................................
.........................................
38
EDIZIONI "TricoItalia" (Firenze) aprile 2003
Andrea Marliani
SOMMARIO
FISIOPATOLOGIA ENDOCRINO-METABOLICA
DEL CAPELLO E DEL PELO - pag. 5
Controllo steroideo - pag. 6
Controllo metabolico - pag. 10
Controllo autocrino-paracrino - pag. 18
-ANDREA MARLIANI-
“TRICOLOGIA”
-diagnostica e terapia-
edizione 2003
parte II
Tutti i diritti riservati all’Autore©
Collaboratori:
Paolo Gigli
Fiorella Bini
Marino Salin
Daniele Campo
Guido Vito Trotter
FISIOPATOLOGIA ENDOCRINO-METABOLICA
DEL CAPELLO E DEL PELO - pag. 5
Controllo steroideo - pag. 6
Il recettore citosolico del diidrotestosterone - pag. 10
Controllo metabolico - pag. 10
Controllo autocrino-paracrino - pag. 18
Il controllo del ciclo del capello (sintesi) - pag. 20
5
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
6
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
Va subito rilevato che di fatto nell’individuo reduttasi può essere preso il tasso del 5 alfa-
sano ed in condizioni normali la capacità di androstan- 3al fa- 17 b eta-diolo (3 alfa Ad ),
legame della SHBG per il testosterone, intor- primo metabolita del diidrotestosterone, ed in
no a 14 ng/ml, è sempre ben superiore alla part i c o l a re del 3alfa-diolo-glicuronide
testosteronemia e l’ormone libero è sempre (3 alfa AdG) sia circolante che urinario. Il 3
frazione costante dell’ormone totale. alfa AdG proviene dal metabolismo del diidro-
Ancora l’aumento dell’attività intracitopla- testosterone nella misura del 50% nell’uomo e
smatica della 5 alfa reduttasi e degli enzimi del 100% nella donna.*
che metabolizzano gli altri androgeni a testo- La disponibilità di nicotinamideadenildinu-
sterone può essere causa di una più intensa cleotidefosfatoridotto (NADPH) controlla e
attività androgena periferica. condiziona la 5 alfa riduzione e quindi la tra-
In passato fu ipotizzato che l’ipofisi regolasse sformazione del testosterone in diidrotestoste-
l’attività della 5 alfa reduttasi e della 17 beta rone. Il diidrotestosterone vedremo che inibi-
idrossisteroidodeidrogenasi attrave rso un sce la attività della adenilciclasi (Adachi
“ormone sebotropo” (Ebling F.J.), oggi si K.) e quindi la disponibilità di AMP ciclico
pensa che questo ipotetico ormone sia il (cAMP) e, in ultima analisi, l’utilizzo del glu-
somatotropo e/o la prolattina; si pensi all’ac- cosio e la disponibilità di energia per le sinte-
ne terribile dei ragazzi altissimi (acne da gio- si proteiche del tricocheratinocita.
catore di pallacanestro), al defluvio ed alla Il NADPH ed il diidrotestosterone, rappresen-
seborrea delle donne amenorroiche ed iper- tano i due principali punti di interferenza fra
prolattinemiche, al defluvio delle balie. controllo steroideo e controllo metabolico
della vita del capello.
La trasformazione del pelo lanuginoso in pelo
terminale all’epoca della pubertà è attribui- Da quanto detto fino ad ora appare verosimi-
bile ad un aumento degli androgeni circolan- le attribuire la calvizie, nell’uomo come nella
ti ed al metabolismo del diidrotestosterone a donna, all’ interazione fra ormoni androgeni,
livello dei follicoli piliferi. Purtroppo in molti una predisposizione genetica, una regolazio-
giovani oltre a questa trasformazione fisiolo- ne ipofisaria.
gica potranno verificarsi anche effetti indesi- Ricordiamo inoltre che l’ipofisi è regolata dal-
derabili come, ad esempio, acne, irsutismo, l’ipotalamo tramite ormoni specifici (relea-
seborrea, defluvio androgenetico. sing hormones) e che quest’ ultimo è in stret-
Nella cute di giovani acneici è stata riscontra- ti contatti con la sostanza reticolare, il sistema
ta una concentrazione di diidrotestosterone limbico, la corteccia cerebrale; è quindi com-
sino a 20 volte superiore a quella rilevabile in p rensibile come anche alterazioni neuro -
soggetti sani della stessa età. L’attività 5 alfa caratteriali (ed anche lo stress) possano altera-
reduttasica del cuoio capelluto affet to da re questo delicato meccanismo: pensiamo, ad
defluvio androgenetico è più elevata di quella esempio, alla alopecia neurologica dei malati
del cuoio capelluto normale (Bingham e di mente.
Shaw) e nelle radici dei capelli della regione
frontale dei soggetti calvi l’attività 5 alfa * Abbiamo motivo di ritenere che, mentre l’ormo-
reduttasica è risultata aumentata rispetto a ne attivo a livello del follicolo pilifero è il diidrote-
quella di soggetti di controllo con capelli inte- stosterone, l’ormone attivo a livello della ghiandola
gri. Come indice della attività della 5 alfa sebacea sia l’androstandiolo (3 alfa Ad).
7
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
8
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
9
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
10
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
11
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
co nella regolazione della crescita di peli e Controllo della affinità dei recettori per la tro-
capelli. Dell’istamina ricordiamo che è un pina ormonale: quando un recettore si lega
mediatore della trasmissione nervosa, anche all’ormone l’affinità dei recettori adiacenti
se con funzioni fisiologiche non del tutto per lo stesso ormone diminuisce. Questo mec-
chiarite. Ricordiamo anche che essa causa un canismo di regolazione è stato dimostrato per
aumento della permeabilità vasale associata a l’insulina.
costrizione delle venule post capillari e conse- C o n t rollo dell’accoppiamento del recettore
guente vasodilatazione (eritema passivo). col sistema di trasduzione: quando l’adenilci-
Ricordiamo che la medicina popolare ha da clasi è attivata ed i livelli di cAMP sono eleva-
sempre usato l’ortica come rimedio dei deflu- ti, l’affinità per l’ormone diminuisce, l’inibi-
vi e delle alopecie. zione sembra legata ad ioni Ca++ liberati nel
citosol dai mitocondri sotto l’influenza
dell’cAMP.
12
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
tano con la tropina ormonale fisiologica nella Uno stress forte, improvviso, di breve durata,
coniugazione con il recettore di membrana, potrà provocare un effluvio in anagen (con l’a-
se inibiscano la produzione di HrGH o se spetto clinico della alopecia areata incognita
abbiano altre modalità di azione. o a chiazze); uno stress più blando ma di
lunga durata o cronico provocherà un efflu-
vio in telogen (un telogen effluvio di Kligman
o un telogen effluvio cronico). Naturalmente
il sistema di trasduzione tenderà a difendere
se stesso riducendo il numero dei recettori
per le catecolamine (desensibilizzazione recet-
toriale per riduzione del numero dei recetto-
ri) fino alla risoluzione spontanea del quadro
clinico, anche senza che sia rimossa la causa
che lo ha provocato, ma non sempre questo
sistema di controllo sarà sufficiente.
Vogliamo sottolineare come l’alopecia areata
sia ben spiegata come secondaria al “colpo
d’ariete” da catecolamine sul sistema di tra-
sduzione dell’adenilciclasi. Le tipiche altera-
zioni istologiche possono tutte essere inter-
pretate come secondarie al blocco delle mito-
Un ipotesi che ci sembra interessante ed atten- si, per carenza di cAMP, con degenerazione
dibile per le catecolamine è che queste agisca- acuta della matrice del pelo. L’infi l t ra to
no legandosi al recettore di membrana della infiammatorio, costituito da linfociti, istiociti
guanilciclasi catalizzando la formazione di e mastociti che si addensano intorno ai vasi
guanosin-3’,5 monofosfato ciclico (cGMP) che della papilla ed intorno a ciò che resta del fol-
libera ioni Ca++ nel citosol dai mitocondri, licolo pilifero non è di per sé prova di malat-
con inibizione della adenilciclasi. E’ possibile tia autoimmune.
che gli effetti delle catecolamine sulla attività
della adenilciclasi siano mediati dalle modifi- Il 5 alfa diidrotestosterone è in grado di inibi-
cazioni delle concentrazioni locali del calcio o re l’attività della adenilciclasi del capello
di altri ioni. Si è pensato che l’cAMP ed il (Adachi K. e Kano M.) probabilmente iniben-
cGMP funzionino in correlazione inve rs a do la produzione di HrGF. Il diidrotestostero-
(ipotesi Yin-Yang). ne è il metabolita attivo periferico più cono-
sciuto del testosterone. Fino a non molti anni
L’azione inibitoria delle catecolamine sulla fa si pensava che fosse prodotto solo alla peri-
adenilciclasi rende ragione degli effluvi da feria per l’attività della 5 alfa reduttasi degli
stress. Si tratterà di effluvi in anagen, in ana- organi bersaglio, ma è stato dimostrato
gen distrofico o in telogen (alopecia areata o abbondantissimo anche nella vena spermati-
telogen effuvio) a seconda della intensità del ca, a dimostrazione di una importante attività
fattore stressante e quindi della violenza del 5 alfa reduttasica testicolare.
“colpo d’ariete” delle catecolamine sul recet-
tore ormonale. I follicoli piliferi delle zone di alopecia andro-
13
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
genetica, a differenza di quelli delle zone disponibilità di ATP è un altro fattore limitan-
pelose, producono una notevole quantità di te della sintesi di cAMP. Ormai sappiamo che
diidrotestosterone che, se non prontamente l’cAMP interviene nel controllo della moltipli-
metabolizzato, si accumula con inibizione del cazione cellulare delle cellule della matrice
sistema di trasduzione adenilciclasi-cAMP e del capello, e quindi nella crescita del capello
conseguente riduzione di tutte le attività enzi- stesso. Il meccanismo fondamentale con cui
matiche che da questo dipendono, in partico- l’cAMP agisce sulle cellule dei mammiferi è
lare si avrebbe una limitazione delle attività ben documentato e consiste nella attivazione
delle proteinechinasi, una riduzione della gli- di una proteina-chinasi.
cogenolisi e della glicolisi e quindi dell’ener-
gia per le sintesi proteiche necessarie alla cre- La proteina-chinasi è costituita da una sub-
scita dei capelli. Anche per tale motivo nelle unità regolatrice (R) e da una subunità catali-
aree di calvizie i capelli non riusciranno a cre- tica (C). Unite queste subunità non sono atti-
scere come peli terminali ma solo come fine ve. L’cAMP si lega alla subunità R e libera la
lanugine che si rinnova senza allungarsi con subunità C in forma attiva. La subunità C atti-
cicli piliferi ad anagen di durata sempre più va è in grado di dare il via a tutta una serie di
breve. reazioni (e controregolazioni) a cascata che
permettono (o limitano) il metabolismo ener-
Fra i farmaci ritenuti responsabili di alopecia getico del tricocheratinocita.
molti sono inibitori della adenilciclasi del
capello.
Fra i più importanti ricordiamo ancora gli ini-
bitori delle prostaglandine, che ostacolano la
formazione della PGE2 mediatrice fra recetto-
re ed enzima; gli oppioidi che causano alope-
cia di frequente riscontro nei tossicodipen-
denti; l’acido nicotinico molto usato in passa-
to per il “benefico rossore”; forse anche l’epa-
rina, i cumarinici, il clofibrato ed i destrani
possiedono questa capacità e comunque pro-
vocano alopecia iatrogena (telogen effluvio),
reversibile.
14
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
15
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
delle mitosi della matrice. Non possiamo metabolizzato anche attraverso altre vie che
comunque escludere anche un effetto inibito- non implicano l’intervento della fosfodiestera-
rio diretto sulla replicazione cellulare ma l’i- si, ma questa è l’unica dimostrata e documen-
nibizione, da un lato, della sintesi delle protei- tata.
ne che compongono i sistemi tubulo-fibrillari Si conoscono alcune sostanze in grado di ini-
che guidano il fuso mitotico e, dall’altro, delle bire la fosfodiesterasi, fra queste le più attive
proteine necessarie per la sintesi di nuovi cro- sembrano essere le metilxantine, in particola-
mosomi ci sembra sufficiente a spiegare il ral- re caffeina e teofillina. Molto attiva nell’inibi-
lentamento delle mitosi. Ancora vediamo re la fosfodiesterasi risulta essere anche la
come alti livelli di cAMP possano esitare in un papaverina
prematuro telogen del capello, ma d’altra
parte è chiaro che se lo stesso cAMP è insuffi- La terza tappa dell’utilizzo del glucosio da
ciente il capello va in telogen per mancanza di parte del follicolo pilifero comincia ovviamen-
energia. Queste considerazioni possono in te dalla glicolisi.
parte spiegare le molte contraddizioni che tro-
viamo in letteratura.
In altre parole l’cAMP intracitoplasmatico del
tricocheratinocita non deve essere né troppo
né troppo poco, potendo variare entro margi-
ni forse non molto ampi.
16
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
17
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
18
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
19
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
20
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
21
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
22
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
Halprin K.M., Ohkawara A.: “Glucose and gli- Dermatol 1975; 64: 332.
cogen metabolismin the human epidermis” J
Invest Derm 1966; 46: 43. Sawaya M.E.: “Biochemical mechanisms regu-
lating human hair growth” Skin Pharmacol
Hoffmann G. Happle R.: “Does interleuchin- 1994; 7: 5-7.
1induce hair loss?” Dermatol 1955, 191 (4):
273 - 5. Schmidt J.B.: “Hormonal basis of male and
female androgenetic alopecia: Clinical rele-
Itami S., Sonoda T., Kurata S., Takayasu S.: vance” Skin Pharmacol 1994; 7: 61 - 66.
“Mechanism of action of androgen in hair fol-
licles” J Dermatol Sci 1994; 7/suppl: s98 - Schweikert H.U., Milewich L., Wilson J.D.:
s103. “Aromatization of androstenedione by isola-
ted human hairs” J Clin Endocrinol Metab
Jeanmougin M.: “Patologia dei capelli e del 1975; 40: 413-17.
cuoio capelluto”, edizione italiana, Milano,
CE.D.RI.M. s.r.l., 1991: 9 - 12. Schweikert H.U., Wilson J.D.: “Regulation of
human hair growth by steroid hormones: I.
Kossard S.: “Postmenopausal frontal fibro- testosterone metabolism in isolated hairs” J
sing alopecia: Scarring alopecia in a pattern Clin Endocrinol Metab 1974; 38; 811.
distribution” Arch Dermatol 1994; 130: 770 -
774. Schweikert H.U., Wilson J.D.: “Regulation of
human hair growth by steroid hormones: II.
Lyndfield Y.L.: “Effect of pregnancy on the testosterone metabolism in isolated hairs” J
human hair cycle” J Invest Derm 1960; 35: Clin Endocrinol Metab1974; 39: 1012.
323.
Takayasu S., Adachi K.: “The conversion of
Parker F.: “Cute e ormoni” in Williams R.H. testosterone to 17 beta-hydroxy 5 alfa-andro-
eds: “Trattato di Endocrinologia”. III° edizio- stane 3-one (dihydrotestosterone) by human
ne italiana, Piccin, Padova, 1979 , vol II°, cap hair follicles” J Clin Endocr Metab1972; 34:
23, 1115-19. 1098.
Randall V.A.: “Androgen and human hair Voorhees J.J.: “Commentary: ciclic adenosine
growth” Clin Endocrinol 1994; 40: 439 - 57. monophosphate regulation of normal and
psoriatic epidermis” Arch Dermatol1982;
Sansone-Bazzano G., Reisner R.M., Bazzano 118: 862.
G.: “Conversion of testosterone 1-2 3H to
androstenedione 3H in the isolated hair folli- Wilson J.D., Walker J.D.: “The conversion of
cle of man” J Clin Metab 1972; 34: 512. testosterone to 5 alfa androstan 17 beta-ol-3-
one (dihy d rote sto ste rone) by skin slice of
Sauk J.J., Wite J.G., Witkop C.J.: “Influence man” J Clin Invest1969; 48: 371.
of prostaglandins E1, E2, and arachidonate
on melanosomes in melanocites and keratino-
cites of anagen hair bulbs in vitro” J Invest
23
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
24
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
25
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
26
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
dei capelli potrà evidenziare un ridotto diame- ancora maggiore e inversamente proporziona-
tro dei fusti, i bulbi facilmente si presenteran- li alla sua età: basti pensare a quanto è
no come pseudodistrofici (piccoli e “strozza- aumentata la statura media di ogni popolazio-
ti”) e potrà esservi una riduzione in spessore ne (dall’Italia al Giappone) quando la dieta si
o la perdita completa delle guaine nei capelli è arricchita in proteine.
strappati in anagen. Se il fabbisogno proteico è più elevato nei gio-
E’ significativo che queste alterazioni morfo- vani in crescita lo è anche di più nella gravi-
logiche potranno manifestarsi quando ancora danza, nelle malattie febbrili ed aumenta
non vi sono variazione significative del rap- ancora col lavoro muscolare e con l’attività
porto anagen/telogen al comune tricogram- sportiva (per la necessità di riparare i micro-
ma e che tutto questo può essere osservato, scopici ma continui danni muscolari).
nelle forme larvate e tipiche dei paesi evoluti, E’ quindi più facile di quanto comunemente
senza alterazione seriche delle proteine ema- si creda incorrere in modesti deficit proteici,
tiche totali né del protidogramma né in pre- senza certo arr ivare al Kwashiorkor od al
senza di decise carenze seriche minerali o marasma, anche nella vita comune di una
vitaminiche. società evoluta.
Solo successivamente, se la situazione malnu- Questi modesti deficit proteici disturberanno
tritiva perdura, si osserverà un aumento netto ben poco lo stato globale di salute ma potran-
dei capelli in telogen, con alterazione del rap- no sicuramente essere causa di un “inspiega-
porto anagen/telogen al tricogramma, e com- bile” effluvio, aggravare un defluvio in atto,
pariranno i segni ematologici tipici della mal- ridurre la velocità di crescita dei capelli e
nutrizione come la diminuzione delle protei- delle unghie, essere causa o concausa di una
ne totali, delle albumine, del colesterolo, della onicoclasia e di una onicodistrofia.
sideremia, zinchemia, magnesiemia, calcemia In definitiva in Tricologia i “parametri serici
e delle vitamine dosabili. di normalità” di tutti i nutrienti sono assai
più ristretti di quanto considerato dalla
I nutrizionisti calcolano che un uomo adulto Medicina Generale.
necessiti di 0,75 gr. di proteine per Kg di peso
corporeo al giorno. Questo dato, a nostro avvi-
so, pecca per difetto e può essere sicuramente
considerato minimale e non ottimale.
Tenendo poi conto che almeno due terzi delle
proteine introdotte con gli alimenti sono,
comunemente, di origine vegetale ed hanno
quindi un valore biologico inferiore a quelle
di origine animale perché prive degli aminoa-
cidi essenziali (aminoacidi cioè che l’organi-
smo non è in grado di sintetizzare ma deve
assumere preformati), si può tranquillamente
fi s s a re il fabbisogno proteico per l’uomo
comune ad almeno un grammo al giorno per
Kg di peso corporeo.
Un giovane poi ha un fabbisogno proteico
27
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
La cistina
E’ l’aminoacido a più alto peso molecolare
(240,23) e si caratterizza per il contenuto in
zolfo (27%) superiore a tutti gli altri aminoa-
cidi solforati. La cistina presenta un legame S-
S molto stabile che, utilizzato nella struttura
delle cheratine, conferisce a queste tenuta e
resistenza.
La presenza di cistina è, ovviamente, indi-
spensabile per il processo di cheratinizzazio-
ne ed è presente in grandi quantità nello stra-
to esterno della cuticola del pelo.
Nell’animale si è dimostrato che una alimen-
tazione priva o povera solo di cistina determi-
na una netta diminuzione nella produzione di La metionina
tessuto pilare. E’ un altro aminoacido solforato proposto in
Esami istologici cutanei praticati ad animali a terapia per le affezioni della cheratinizzazio-
dieta cistino-priva hanno evidenziato una pre- ne. Appare di efficacia inferiore alla cistina e
valenza di follicoli in catagen circondati da un ormai sembra di poter affermare che è utile
infiltrato linfocitario. solo perché può essere facilmente convertita
Per quanto riguarda la pigmentazione del in cistina in presenza di vit. B12 e/o acido
pelo è stato visto che la cistina facilita la sin- folico.
tesi di eumelanine. Importanti sono i rappor- Cistina e metionina (ed in minor misura
ti fra cistina e vitamina B6 perché in caso di anche gli altri aminoacidi solforati: cisteina,
difetto di questa vitamina il tasso di cistina in taurina, acido cisteico, cistationina) hanno
circolo diminuisce. anche una non trascurabile attività antiossi-
Il grado di cheratinizzazione aumenta e si dante. Sono cioè in grado di neutralizzare i
perfeziona con l’aumentare del tasso di cisti- radicali liberi (H202, 0+, H-) prima che possa-
na nei tessuti e col diminuire del contenuto in no reagire con le molecole biologiche, in tal
cisteina. Salendo dagli strati profondi della senso si sono dimostrate valide come agenti
cute e del follicolo pilifero l’ossidazione dei protettivi da radiazioni ionizzanti e in grado
gruppi -SH liberi della cisteina dà luogo ai di impedire una alopecia da radiazioni.
ponti disolfurici -S-S della cistina, necessari Cistina e metionina sono anche capaci di
28
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
glicina 25,5
cistina 0,1
alanina 8,7
tirosina 0,5
leucina 3,2
arginina 8,1
isoleucina 1,4
idrossiprolina 14,1
treonina 1,9
29
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
30
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
31
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
32
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
mente contribuiscono alla caduta dei capelli sposizione alla luce solare o ad una fonte di
dal IV° decennio di vita in poi, quando il raggi ultravioletti con molta più tranquillità,
defluvio è certamente meno “androgenetico”. pare minimizzare in gran parte dei danni da
Esistono attualmente dati sperimentali che fumo di sigaretta sull’apparato broncopolmo-
sembrano confermare un’azione protettiva nare, ridurre l’incidenza di coronaropatie, di
della vit. A e dei retinoidi sullo sviluppo dei tumori del seno, di carcinomi dell’apparato
tumori maligni e in qualche caso addirittura digerente e, in campo sportivo, di contenere il
regressione. Questi studi preliminari necessi- danno indotto dallo sforzo atletico sulle fibro-
tano tuttavia di ulteriori conferme. cellule muscolari riducendo i tempi di recupe-
ro e migliorando la qualità e l’efficacia dell’al-
Un breve discorso a parte merita il b e ta lenamento.
carotene. Gli effetti del beta carotene vengono poi esal-
Se fino a pochissimi anni fa si riteneva che il tati e moltiplicati non aumentandone la dose,
beta carotene giocasse il solo ruolo biologico ma associandolo ad altri classici antiossidanti,
di precursore della vitamina A, oggi si va assunti anch’essi a dosi farmacologiche:
ormai delineando anche un sua diversa ed essenzialmente la vitamina C (500 mg al gior-
autonoma funzione. no) e la vitamina E (100 mg al giorno).
E’ in gran parte a questo pigmento che si deve
la capacità dell’organismo di difendersi dai Deficit di vit. A:
danni ossidativi indotti dai radicali liberi Può verificarsi per insufficiente apporto ali-
(H2O2, H-, O2+) che si formano in quasi tutti mentare, malassorbimento intestinale, insuf-
i distretti durante la loro specifica funzione ficiente produzione di R.B.P. da parte del
(come ad esempio a livello broncopolmonare fegato o eccessivo consumo.
durante la respirazione, nell’intestino duran- Sintomi oculari
te i processi digestivi e nei muscoli durante lo Nei casi di deficit lieve si osserva emeralopia
sforzo fisico). Questi danni vanno da una (diminuzione della visione al crepuscolo o in
minore efficienza dell’organo, ad un vero e caso di scarsa illuminazione), nei casi di defi-
proprio invecchiamento, fino alla mutageno- cit grave si ha invece inizialmente xeroftalmia
genesi. (secchezza ed atrofia della congiuntiva bulba-
Il suo meccanismo biologico si esplica sostan- re che può causare opacità della cornea) e
zialmente nella capacità di neutralizzare l’os- s u c c e s s i va m e n te ch e ra tomalacia (ra m m o l l i-
sigeno singoletto (O+, ossigeno con attività mento e deformazione della cornea che può
tossica per le cellule che si forma nella pelle, portare, se si sov rappongono complicanze
ad esempio, in seguito a prolungata esposizio- infettive, ad ulcerazione della stessa con asso-
ne ai raggi ultravioletti, dando luogo a conse- ciate lesioni dell’iride e del cristallino).
guenze anche molto gravi e non solo per la Sintomi cutanei
stessa pelle ma per tutto l’organismo). Si ha essenzialmente secchezza cutanea (per
Il banale accorgimento di fornire all’organi- ipot ro fia pro gre s s i va fino all’atro fia delle
smo un apporto farmacologico estra-alimenta- ghiandole sebacee e sudoripare) ed iperchera-
re di beta carotene viene oggi valutato positi- tosi (ispessimento dello strato corneo con
vamente da biologi, biochimici e nutrizioni- pelle rugosa e ruvida). Le sedi più colpite
sti. Una dose giornaliera estra-alimentare di sono gli arti e le regioni posteriori del collo. I
20 mg di beta carotene sembra consentire l’e- capelli si presentano aridi, fragili, opachi
33
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
34
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
tabili e reversibili effetti collaterali. del numero e della dimensione dei desmoso-
mi), con conseguente assottigliamento e perdi-
Retinoidi ta di coesione dello strato corneo; si ha inol-
Comprendono le forme naturali e gli analoghi tre aumento dell’attività germinativa dei che-
di sintesi della vit. A. Dato che la molecola ratinociti dello strato basale (e conseguente
della vit. A è composta da tre parti (un grup- ispessimento dell’epidermide) e stimolazione
po ciclico, una catena polienica e un gruppo delle cellule del Lange rhans (ad attività
polare) e che ognuna di esse può essere varia- “difensiva”).
mente modificata il numero finale di combi- - Attività sui tessuti connettivali.
nazioni è pressoché illimitato. A livello dermico si ha stimolazione dei fibro-
- I retinoidi di prima generazione compren- blasti, neoangiogenesi e incremento della des-
dono tutti i metaboliti naturali della vit. A, in quamazione all’interno dei follicoli; riduzio-
particolare la tretinoina (Airol®) acido tutto ne di volume e di attività delle ghiandole seba-
trans retinoico o vit. A acida (terminale pola- cee (soprattutto isotretinoina) e inibizione
re COOH invece che CH2OH) e il suo metabo- della motilità dei granulociti neutrofili ed
lita isotretinoina (Roaccutan®) o acido 13 cis eosinofili (etretinato e isotretinoina).
retinoico.
- I retinoidi di seconda generazione, ottenuti Applicazioni terapeutiche:
per trasformazione del gruppo ciclico (retinoi- Sono in generale quelle della vit. A rispetto
di aromatici), hanno come capostipite l’etreti- alla quale alla maggiore attività si associano
nato (Tigason®). dosaggi di utilizzo più bassi che consentono
- I retinoidi di terza generazione, ottenuti per di ridurre al minimo gli effetti tossici (per
ciclizzazione della catena polienica, compren- l’acne grave ad esempio si possono utilizzare
dono la famiglia degli arotinoidi. 20-30 mg/die di isotretinoina al giorno).
L’indice terapeutico (per indice terapeutico, L’utilizzo dei retinoidi appare particolarmen-
secondo Bollag, si intende il rapporto fra la te appropriato nei casi di acne grave resisten-
dose più bassa in grado di provocare una iper- te ad altre terapie (isotretinoina a dosaggi
vitaminosi A e la dose, somministrata per 14 variabili fra 0,3 e 1 mg/kg/die per un perio-
giorni, che provoca una regressione del 50% do medio di 15-20 settimane), nelle forme
del volume dei papillomi) dell’isotretinoina è gravi e soprattutto generalizzate di psoriasi
2,5 volte superiore a quello della tretinoina (etretinato a dosi va riabili fra 0,3 e 1
mentre quello dell’etretinato è 10 volte supe- mg/kg/die partendo con la dose più alta e sca-
riore. Ancora maggiore, da 10 a 50 volte, lando via via ogni 3-4 settimane fino a trovare
quello degli arotinoidi (che arrivano fino a la terapia di mantenimento più opportuna),
8000 per quanto riguarda i soli papillomi). ittiosi e stati ittiosiformi, cheratodermia
palmo-plantare, discheratosi follicolare ecc.
Effetti biologici principali dei retinoidi In alcuni casi la terapia può indurre remissio-
- Controllo della proliferazione e della diffe- ni anche prolungate (come l’ isotretinoina
renziazione delle cellule epiteliali. nell’acne), mentre in altri la malattia si ripre-
A livello epidermico quest’attività determina senta quasi subito dopo la sospensione della
modificazioni dei cheratinociti sia citoplasma- terapia (ad es. l’etretinato nella psoriasi) pur
tiche (fragilità lisosomiale, deposito di sostan- in assenza degli effetti “rebound” tipici dei
ze mucino-simili) sia della parete (riduzione corticosteroidi.
35
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
36
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
richiede una sufficiente funzionalità del fega- osteolitica (cioè prelievo di calcio e fosfati
to e che idrossilazione renale è androgeno - dallo scheletro per alzare la scarsa quantità
presente nel sangue). L’azione dell’ormone
però, non bilanciata dalla vit. D, aumenta,
anche a livello renale, l’escrezione di questi
sali. In questo modo la situazione non è mai
compensata e si assiste ad una progressiva
demineralizzazione dello scheletro (rachiti-
smo ed osteomalacia).
Deficit di vit. D
Nel bambino determina il rachitismo, nell’a-
dulto l’osteomalacìa. La differenza è dovuta al
fatto che nell’adulto mancano le cartilagini di
coniugazione, cioè quelle cartilagini che
riproducendosi e ossificandosi pro gressiva-
mente permettono l’accrescimento dello sche-
letro.
- RACHITISMO: a seconda dell’età di insor-
genza può manifestarsi con rammollimento
del cranio, difetti di ossificazione delle fonta-
estrogeno dipendente e diventa assai difficol- nelle, alterazioni della gabbia toracica, curva-
tosa nelle donne dopo la menopausa. tura delle tibie e dei femori, ipotonia dei
Depositi di vit. D si hanno nei muscoli, nel muscoli e dei legamenti ed infine nanismo.
tessuto adiposo ma soprattutto nel fegato. Sono inoltre tipici l’ipotrichia, la xerodermia
L’escrezione avviene sia con le feci che con le (cute spiccatamente arida) e la cheratosi pila-
urine. re.
Oggi la causa più frequente di rachitismo è
Funzioni della vit. D un difetto di assorbimento intestinale della
- A livello intestinale regola e permette l’as- vitamina che, peraltro, in caso di sospetto,
sorbimento del calcio e dei fosfati. può essere dosata nel sangue.
- A livello osseo consente la corretta minera- - OSTEOMALACIA: si manifesta con demine-
lizzazione e quindi la stabilità del tessuto. ralizzazione ossea, rammollimento dello sche-
- A livello renale controlla e inibisce l’escre- letro soprattutto a livello della colonna verte-
zione del calcio. brale, del bacino, delle coste e delle ossa lun-
La regolazione del livello plasmatico di calcio ghe degli arti inferiori. Contemporaneamente
e fosfati non dipende solo dalla vit. D ma com- si ha ipotrichia, xerodermia e prurito talvolta
porta anche l’intervento dell’ormone parati- intollerabile.
roideo che normalmente regola i processi di Oggi le cause più frequenti di osteomalacia
calcificazione e decalcificazione. In caso di sono l’iperparatiroidismo per un adenoma
carenza di vit. D si determina un’ipocalcemia delle paratiroidi, che spesso viene sospettato
secondaria che porta ad aumento della secre- solo per il riscontro casuale di ipercalcemia, e
zione dell’ormone paratiroideo con azione l’insufficienza renale cronica che comporta
37
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
38
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
adiposo, dell’ipofisi, delle ghiandole surrena- za nelle cellule muscolari di lipo pigmenti
li, dell’utero e dei testicoli. dovuti alla polimerizzazione dei perossidi che
La vitamina E si trova soprattutto negli oli si formano a spese degli acidi grassi poliinsa-
vegetali, nel burro, nell’uovo e nei cibi che turi) e, nei casi gravi, con encefalomalacia e
contengono anche vitamina A con la quale danni alle fibre muscolari del cuore.
esercita un ruolo sinergico. Il fabbisogno giornaliero si aggira intorno a
15 mg. (cioè 15 U.I. per l’acetato di alfa-toco-
Funzioni della vit. E ferolo) ma nel caso di somministrazione tera-
E’ la vitamina antiossidante per eccellenza ed peutica i dosaggi dovranno essere molto più
è implicata nella protezione delle membrane elevati e vengono comunemente prescritti:
sia cellulari che intracellulari, questo per l’a- - 100-150 milligrammi al giorno nella disme-
zione stabilizzante dei gruppi metilici, conte- norrea e nelle turbe funzionali della meno-
nuti nella sua molecola, nei confronti dei pausa;
fosfolipidi che “catturando” molecole di ossi- - 300 milligrammi al giorno nell’azoospermia
geno ne riducono il consumo cellulare. e nell’oligospermia;
Un deficit di vit. E associato ad eccesso di - 400-800 milligrammi al giorno nei disturbi
acidi grassi nell’alimentazione determina la cardiaci da anomalie delle fibre miocardiche.
comparsa di perossidi (che formano con le
proteine complessi molecolari presenti in vari Ipervitaminosi
tessuti sotto forma di lipo-pigmenti) in grado Nonostante che il tocoferolo sia una vitamina
di danneggiare la struttura dello strato lipidi- liposolubile, in grado quindi di accumularsi
co di tutte le membrane cellulari. nel tessuto adiposo, non sono dimostrati dis-
Con meccanismo analogo la vitamina E pro- turbi da eccesso di assunzione nell’uomo e
tegge anche dall’ossidazione la vit. A, i carote- non si verificano problemi con un sovradosag-
ni, gli acidi grassi poliinsaturi e le altre gio di 1200 mg/die e oltre!
sostanze ad azione enzimatica ed ormonale Nella sperimentazione animale sono stati
con struttura, anche parzialmente, lipidica. segnalati aumento della creatinuria (danno
Mantenendo la stabilità della membrana cel- renale?) ed un potenziamento delle antivita-
lulare dei globuli rossi la vitamina E è essen- mine K con complicanze emorragiche.
ziale nella regolazione della sintesi dell’eme.
Nella regolazione della spermatogenesi e del Da quanto abbiamo appreso è facile compren-
ricambio dell’epitelio delle vie seminali. dere come la vit. A e la vit. E integrano a
Nella formazione e nel ricambio delle fibre vicenda i loro effetti sul metabolismo e le loro
collagene, della sostanza fondamentale del proprietà terapeutiche specie nelle alterazioni
connettivo, della muscolatura liscia e striata. degenerative dei vasi, del tessuto connettivo e
La vitamina E è inoltre implicata anche nella degli organi di riproduzione. Per questo moti-
respirazione cellulare e livello mitocondriale vo nelle preparazioni commerciali è spesso
ed é quindi necessaria alla produzione di associata alla vitamina A.
energia per le sintesi proteiche cellulari.
Relazione fra vitamina E coenzima Q
Deficit di vit. E Gli ubichinoni o coenzima Q hanno una
Si manifesta essenzialmente con anemia emo- struttura chimica molto vicina a quella dei
litica, ipotrofia e distrofia muscolare (presen- tocoferoli e sicuramente una funzione molto
39
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
40
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
associa una massiccia e prolungata terapia quindi coperto con l’assunzione dei cibi: lievi-
con antibiotici; to di birra, cereali (riso e grano), pane integra-
- esiste una compromissione epatica così le, soia, carne di maiale, fegato, rene, uova,
grave da impedire la sintesi delle proteine sin- latte e pesce. La vit. B1 viene eliminata con
tetizzate dal fegato dalle quali derivano i fat- l’urina e, dato che l’organismo non può
tori della coagulazione vit. K dipendenti; immagazzinarla, non esiste possibilità di iper-
- esiste un’ipervitaminosi A (la vitamina A vitaminosi.
agisce in modo competitivo a livello epatico La carenza può manifestarsi in seguito all’uti-
con la vit. K). lizzo di cibi particolarmente raffinati (farina
Clinicamente si osserva essenzialmente una bianca, riso brillato) o che comunque abbia-
grave sindrome emorragica (prevalentemente no subito manipolazioni (per la necessità di
muscolare e sottocutanea) mentre gli studi conservazione e sterilizzazione di frutta, ver-
effettuati non hanno ancora accertato con dura, carne) che ne abbiano impoverito il con-
chiarezza i danni a livello di altri tessuti. tenuto, in seguito a fattori che ne aumentano
il fabbisogno (febbre, ipertiroidismo) o che ne
Ipervitaminosi K aumentano l’escrezione con le urine (poliu-
Non vi sono a tutt’oggi segnalazioni. ria, diabete mellito, prolungati trattamenti
I dosaggi terapeutici in caso di carenza varia- con diuretici). I sintomi iniziali sono anores-
no da 20 a 100 mg/die (vit. K1 somministrata sia e vomito a cui seguono astenia muscolare,
per via intramuscolare). perdita di peso e, successivamente, sintomi
correlabili ad alterazioni del tessuto nervoso
periferico (dolore alla pressione del polpac-
Vitamina B1 (tiamina) cio, riduzione dei riflessi tendinei, riduzione
E’ indispensabile per l’utilizzo del glucosio di sensibilità, parestesie, alterazioni del trac-
per cui la sua carenza determina problemi ciato elettrocardiografico, tachicardia) e del
soprattutto per quei tessuti che utilizzano tessuto nervoso centrale (perdita di memoria,
questo zucchero come fonte principale di difficoltà di concentrazione, irritabilità, stati
energia (primo fra tutti il tessuto nervoso ma depressivi). Mentre tutt’oggi carenze di picco-
anche il capello). Chimicamente è un alcool, la entità sono frequenti da riscontrare, quella
completamente solubile in acqua, insolubile grave, “beriberi”, è rarissima nei paesi occi-
in acetone e cloroformio. dentali.
Il “beriberi” viene distinto in una forma
secca (polinevrite e difficoltà alla deambula-
zione fino a paralisi flaccida, simmetrica,
degli arti inferiori), una forma umida (con
prevalente compromissione cardiovascolare,
tachicardia, dispnea, palpitazioni, ipertrofia
E’ termolabile e si denatura completamente a cardiaca) e una forma encefalopatica (degene-
100°C (per cui la cottura di alcuni cibi può razione delle cellule del cervelletto con impos-
distruggerla). sibilità a mantenere l’equilibrio, emorragie
La dose quotidiana oscilla fra 8 e 15 mg. Solo cerebrali).
in minima parte viene sintetizzata dalla flora
batterica intestinale e il fabbisogno viene
41
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
42
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
più grave, la pellagra, che si manifesta con a carenza di acido pantotenico, non sono stati
disturbi cutanei (cute arrossata e secca, des- riscontrati.
quamante, iperpigmentata, talvolta edemato- L’eliminazione della vitamina avviene per via
sa soprattutto a viso ed estremità degli arti), renale e non si conoscono disturbi da ipervi-
gastrointestinali (stomatite, glossite, gastrite, taminosi.
diarrea) e nervosi (delirio, confusione menta-
le, allucinazioni).
Dosaggi eccezionalmente elevati di vit. PP,
ottenuti sperimentalmente, sono risultati epa-
totossici.
43
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
senta la forma attiva e che serve da coenzima te ottica, parestesie, crampi, tremori, “sindro-
per un grande numero di reazioni enzimati- me delle gambe senza riposo”, morbo di
che a livello epatico, cutaneo, cerebrale (neu- Parkinson (senza associare contemporanea-
rotrasmettitori). mente L-Dopa che ha effetto antagonista).
Il fabbisogno quotidiano di questa vitamina
idrosolubile (peso molecolare 206), stabile al
calore ma degradabile alla luce, è circa 2-2,5 Vitamina H (B8, biotina)
mg. Una piccola quota di vitamina è fornita La vitamina H (peso molecolare 244), poco
dalla flora batterica intestinale. Nel latte arti- solubile in acqua ed alcol e molto di più in
ficiale in commercio viene aggiunta una etere, è stabile al calore in soluzione acquosa
quantità di vit. B6 variabile da 0,2 a 0,4 mg ma viene distrutta dai raggi ultravioletti.
per 100 grammi di polvere. Possiede un’affinità molto elevata con una gli-
Con l’alimentazione troviamo vitamina B6 c o p roteina dell’albume dell’uovo, l’avidina
nel fegato, nelle carni, nella farina di grano (peso molecolare 70000) con la quale si lega
intero, nel mais, nel pesce, nelle uova, nel chimicamente (legame non covalente) renden-
latte, nella frutta e nella verdura. done impossibile l’utilizzazione e quindi favo-
I deficit di vit B6 sono rari ed in genere dovu- rendo le manifestazioni da carenza. La cottu-
ti a: ra delle uova distrugge l’avidina per cui il pro-
- alcoolismo cronico (per inibizione dell’atti- blema sussiste solo nel caso di ingestione mas-
vità dell’enzima piridossal-chinasi e accelera- siccia e continua di uova crude (la “dieta” di
ta distruzione del piridossal-fosfato da parte alcuni frequentatori di palestra prevede di
dei prodotti di ossidazione dell’etanolo, in bere albume crudo anche di 10-12 uova al
particolare dell’acetaldeide), giorno!).
- trattamento con isoniazide in soggetti affet- Leggere differenze nella configurazione della
ti da TBC (il farmaco si lega al piridossal- catena laterale permettono di distinguere due
fosfato che perde la sua attività vitaminica), isomeri: la forma alfa, che si trova più abbon-
- uso di contraccettivi orali (aumentato consu- dante nel tuorlo d’uovo, e la forma beta, pre-
mo di vit. B6). sente nel fegato.
I sintomi principali di carenza (in pratica mai
riscontrabili se non sperimentalmente) sono:
perdita di appetito, vomito, diarrea, lacrima-
zione, degenerazione delle cellule cerebrali,
neuropatia periferica, anemia microcitica ipo-
cromica.
L’iperdosaggio è anch’esso rarissimo in quan-
to, per ottenerlo, bisogna somministrare 2-4
gr. di vitamina al giorno per molti mesi pare
che provochi una neuropatia periferica di
tipo sensitivo prontamente regredibile sospen-
dendo la somministrazione della vitamina
stessa. La biotina , come già detto, è presente in
L’utilizzo te rapeutico di vit. B6 (50-500 quantità elevata nel fegato e nel tuorlo d’uovo
mg/die) è stato proposto per polinevriti, nevri- ma anche, seppure in quantità minore, nel
44
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
45
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
prolungata, i sintomi di carenza non possono mina, vanno ricordate le diete vegetariane
manifestarsi prima di un paio di anni. perseguite, troppo spesso, con leggerezza e
La vit. B12 è un indispensabile cofattore di rigidità.
due reazioni enzimatiche, quella di transmeti-
lazione e quella di isomerizzazione. La prima Vitamina B9 o Acido folico (folacina, vit. M
consente la conversione dell’omocisteina in dei vecchi Autori)
metionina, sostanza base per il metabolismo I folati, o acidi folici, sono un gruppo di com-
dei folati; la carenza dete rmina difficoltà posti sintetizzati dal regno vegetale e dai
nella sintesi delle basi pirimidiniche e conse- microrganismi. L’acido folico non esiste come
guentemente del DNA. La seconda riguarda tale in natura. Ha peso molecolare 441,4, è
la isomerizzazione del metilmalonil CoA, fon- degradato dalla luce e dai raggi ultravioletti e
damentale per il ciclo di Krebs, cioè per la sin- si presenta come una polvere gialla, cristalli-
tesi di energia. na, facilmente solubile in acqua, insolubile in
La carenza grave di vit. B12 si manifesta con alcool, acetone, etere e cloroformio. La fami-
l’anemia perniciosa. glia degli acidi folici, il cui capostipite è l’aci-
Il disturbo è ematologicamente caratterizzato do folico (o acido pteroil-glutammico), com-
da alterazione dei globuli rossi ridotti per prende, fra gli altri, l’acido pteroil-diglutam-
numero e poveri in emoglobina ma con volu- mico, il diidrofolato, il tetraidrofolato, il N5
me nettamente aumentato (mega l o b l a sti), metil tet raidrofolato, il N5-N10 metilene
riduzione numerica dei globuli bianchi (leu- tetraidrofolato, il N10 formil tetraidrofolato,
copenia) e delle piastrine (trombocitopenia), il N5 formil tetraidrofolato (acido folinico).
compromissione neurologica per degenerazio-
ne dei nervi periferici dei cordoni laterali e
posteriori del midollo spinale e a volte della
sostanza cerebrale.
Clinicamente si osservano pallore, tachicar-
dia, dispnea da sforzo, astenia, anoressia,
diarrea, parestesie e disturbi della sensibilità,
glossite (in genere dolorosa con aumento di
volume della lingua), anormale pigmentazio-
ne della cute, impotenza (nell’uomo) e sterili-
tà (nella donna).
Vi è tendenza alla caduta e all’incanutimento
dei capelli anche nelle forme carenziali larva-
te o minori. Gli acidi folici sono indispensabili per la sin-
Dato che la vitamina B12 è sintetizzata dai tesi, l’interconversione e l’utilizzo di alcuni
batteri e che il regno vegetale non ne ha biso- aminoacidi, per la sintesi delle purine e delle
gno, le fonti sono rappresentate solo dagli ali- pirimidine, per la riproduzione e la normale
menti di origine animale: fegato, carne, pesce, crescita delle cellule (in particolar modo quel-
uova, formaggio, latte. le del sangue).
Fra le possibili cause di carenza, pertanto, Fonti naturali di acidi folici sono il latte fre-
oltre alle anomalie ereditarie e ai difetti di sco (si ha il 50% di distruzione della vitamina
assorbimento e/o di elaborazione della vita- dopo bollitura di 5 minuti), il latte pastorizza-
46
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
to (la pastorizzazione, a differenza della bolli- la più popolare delle vitamine. E’ comune-
tura, non comporta una importante perdita mente accettato che la vitamina C acceleri la
del contenuto in vitamina), le patate, le caro- guarigione delle ferite ed il decorso delle
te, gli asparagi, i fagiolini, gli spinaci (per que- malattie infettive.
sti ultimi quattro la distruzione della vitami- La vitamina C (acido ascorbico) ha peso mole-
na con la cottura supera l’80%), il germe di colare 176,1, è solubile in acqua, poco in
grano ed il lievito, il fegato, la carne di pollo alcool, insolubile in etere e cloroformio. In
(si ha distruzione di vitamina con la cottura soluzione acquosa rapidamente si ossida in
valutata intorno al 20%), le uova. presenza di metalli, alcali, luce, ossigeno.
La dose quotidiana necessaria di vitamina B9
è 200 microgrammi e solo una piccola parte
può venire prodotta dalla flora batterica inte-
stinale.
Un deficit di folati può pertanto verificarsi
per disturbi (generalmente ereditari e rara-
mente acquisiti) dei meccanismi enzimatici
preposti all’assorbimento intestinale, per un
aumentato fabbisogno (gravidanza ad esem-
pio), per chiara carenza nutrizionale, per l’al-
colismo, per l’utilizzo di particolari farmaci
(sostanzialmente anticonvulsivanti ed antime-
taboliti).
La carenza acuta si manifesta con
turbe digestive (anoressia, nausea, diarrea),
alterazioni della cute (porpora), alterazioni
delle mucose (emorragie, ulcerazioni a livello Alcuni animali possono sintetizzare la vit. C
della bocca e della faringe) e con telogen partendo dal D-glucosio. Nella specie umana
effluvio. ciò non è possibile e il fabbisogno giornaliero
La carenza cronica è simile a quella deve pertanto essere coperto con gli alimenti.
descritta per la carenza di vit. B12, compare L’acido ascorbico, propriamente detto, è in
progre s s i va m e n te con astenia, turbe del forma chimica ridotta e può ossidarsi ad
sonno e della memoria, irritabilità e determi- acido deidroascorbico passando per una
na successiva m e n te anemia megaloblastica forma intermedia, radicale ascorbico libero.
pseudopern i c i o s i fo rme (con leucopenia e Questa possibilità di ossido-riduzione della
trombocitopenia), neuropatie periferiche, dis- vitamina è alla base delle sue attività fisiologi-
turbi cerebellari e psichici, telogen effluvio che.
cronico. L’acido ascorbico per la sua capacità di ossi-
Non sono descritte sindromi da sovradosaggio darsi e ridursi reversibilmente partecipa ai
di vitamina B9. processi di respirazione cellulare (insieme al
glutatione, al citocromo P, agli enzimi flavini-
ci e pirimidinici). Interviene quindi nello svi-
Vitamina C (acido ascorbico) luppo dei fibroblasti, degli osteoblasti e degli
Ampiamente distribuita nel mondo vegetale è odontoblasti ed inoltre nel metabolismo inter-
47
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
medio di numerose sostanze (ad esempio sabile per alcune attività vitali di tutte le cel-
nella idrossilazione della prolina ad idrossi- lule,
prolina, nella sintesi del collagene, nell’ossida- - sintesi di collagene, mediante idrossilazione
zione della tirosina, nella formazione degli di due aminoacidi, prolina e lisina, che con-
ormoni surrenalici). L’acido ascorbico è inol- sentono la trasformazione del protocollagene
tre in grado di favorire l’assorbimento del in collagene,
ferro e degli altri metalli (Zn, Mg, Ca ecc) dal- - altre reazioni di idrossilazione, fra cui la tra-
l’intestino ed è cofattore importante per la sformazione del colesterolo in acidi biliari, la
trasformazione dell’acido folico in acido foli- sintesi degli ormoni corticoidi ecc,
nico. - biosintesi della carnitina che, sintetizzata
Il compito antiossidante della vitamina C è dal fegato a partire da un aminoacido, la lisi-
ben conosciuto; la sua attività deriva dalla na, è necessaria per l’ingresso degli acidi gras-
riduzione del ferro trivalente: si nei mitocondri (dove vengono ossidati) e
quindi per la produzione di energia (soprat-
Fe3 + Vit C—-> Fe2 + Vit C* + 2H+ tutto delle cellule muscolari),
- biosintesi dell’adrenalina e della noradrena-
Da questa reazione si forma il radicale della lina, ormoni prodotti dalla ghiandola surrena-
vitamina (Vit C*) che è relativamente non le, neurotrasmettitori fondamentali per tutto
reattivo. Esso decade per sproporzionamento l’organismo,
ed interrompe le reazioni a catena dei radica- - prevenzione dell’accumulo di istamina
li liberi. La vitamina C viene quindi rigenera- (sostanza responsabile di numerose reazioni
ta con formazione di deidroascorbato che è allergiche),
invece una molecola pro-ossidante. - modulazione della sintesi delle prostaglandi-
ne (mediatori dei processi infiammatori),
2 Vit C* + 2H+ —-> Vit C + DHA - distruzione dei radicali liberi ossigenati,
quali il radicale idrossile, il radicale di ossige-
La vitamina C rafforza la funzione dei fagoci- no e il radicale superossido responsabili di
ti, aumenta la produzione di anticorpi ed reazioni degenerative cellulari (fra cui i pro-
inoltre stimola la sintesi di interferone, un cessi di invecchiamento). In particolare que-
b a l u a rdo contro le aggressioni dei virus. ste reazioni di eliminazione sono particolar-
Potenzia quindi le difese immunitarie insie- mente importanti a livello dell’occhio e dei
me alle vitamine A, E, D, il gruppo B il sele- polmoni dove assicurano una protezione con-
nio e lo zinco. tro altri agenti ossidanti, come l’ozono (O3),
Come la vitamina B1 e la cisteina, può preve- - altre funzioni immunologiche ed antibatte-
nire i danni provocati dal formolo, contrasta riche aumentando la mobilità dei globuli
gli effetti tossici della nicotina, del benzoato, b i a n chi, prote g gendone la membrana dai
dei composti azotati, degli agenti citotossici, danni ossidativi e attivando la sintesi di ener-
delle radiazioni ionizzanti ed è in grado di gia endocellulare. La vit. C è inoltre indispen-
inattivare le tossine batteriche. sabile per la produzione degli anticorpi dato
che le catene proteiche, di cui gli anticorpi
Elenchiamo di seguito le altre funzioni più stessi sono formati, sono tenute insieme da
importanti: ponti disolfuro (cioè di due molecole di zolfo)
- trasporto di ossigeno ed elettroni, indispen- per sintetizzare i quali è necessaria la conver-
48
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
sione dell’aminoacido cistina, di origine ali- esempio in individui che, seppure sani, ne
mentare, nella sua forma solforata, cisteina; assumono continuamente ad alte dosi.
per qu e sta reazione di ossidoriduzione è Non esiste, in pratica, ipervitaminosi C in
necessaria appunto la vit. C. qu a n to se l’assunzione satura le capacità
ricettive dei tessuti (circa 3 grammi/die), la
Il fabbisogno quotidiano di vit. C è circa 75- vitamina in eccesso viene eliminata immodifi-
9O milligrammi e l’organismo ne possiede cata con le urine.
una piccola riserva (1,5-3,5 grammi).
L’assorbimento, come per le altre vitamine
idrosolubili, avviene per via intestinale.
L’escrezione è quasi esclusivamente urinaria Acido lipoico (acido tioctico)
(1-2% con feci e sudore). Di recente scoperta, è un cofattore (coenzima)
Fonti principali di vit. C sono la verdura, la necessario, nell’uomo, al corretto funziona-
frutta ma anche le frattaglie (fegato e reni); mento degli enzimi deidrogenasi (indispensa-
insignificante invece l’apporto del latte (quel- bili ad esempio per la sintesi ed il catabolismo
lo destinato ai lattanti è obbligatoriamente della glicina, per la sintesi delle prostaglandi-
arricchito di vitamina C in ragione di 50-100 ne) e per l’ingresso dei glucidi nel ciclo di
milligrammi/litro) e della carne. Krebs (per la sintesi di energia).
La conservazione della verdura, anche in
frigo, e la cottura, riducono drasticamente il
contenuto della vitamina.
L’espressione clinica conclamata di deficit di
vitamina C è rappresentata dallo “scorbuto”
(edema emorragico delle gengive, caduta dei
denti, tumefazione e dolore delle articolazio-
ni, astenia, anoressia, profonde alterazioni Può essere sintetizzato dall’organismo (soprat-
degli annessi cutanei e decadimento delle tutto dal fegato, dai reni e dalla milza) con
condizioni generali fino alla morte), malattia una serie di reazioni poco conosciute e non si
che ha ormai quasi solo interesse storico. tratta quindi di una vitamina in senso stretto
Quadri di ipovitaminosi meno grave sono tut- ma l’apporto con gli alimenti (animali e vege-
tavia più frequenti di quanto comunemente si tali) è comunque indispensabile per coprire il
pensi e si manifestano clinicamente con aste- fabbisogno quotidiano. Anomalie funzionali
nia, dimagrimento, cefalea, dolori ossei, ridot- del metabolismo dell’acido lipoico determina-
ta resistenza alle infezioni, edemi malleolari, no acidosi lattica, aciduria e accumulo di ami-
porpora, emorragie nasali e gengivali. Il labo- noacidi ramificati (leucinosi). L’acido lipoico
ratorio mostra un quadro di anemia a tipo non è attualmente disponibile come specialità
sideropenico. Vi può essere anche un quadro commerciale.
di telogen effluvio cronico dovuto sia alla
carenza delle attività proprie della vitamina Le vitamine sono quindi tutte necessarie, in
che al r idotto assorbimento intestinale di qualche modo, al mantenimento della omeo-
metalli essenziali. Sintomi carenziali possono stasi cutanea e per una normale cheratogene-
manifestarsi anche alla sospensione non gra- si. Rimane da sottolineare che l’omeostasi
duale di supplementazioni di vitamina C, ad vitaminica dell’organismo ha bisogno di un
49
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
50
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
temente nel duodeno e nella porzione prossi- Queste patologie sono secondarie a malattie
male del digiuno. emolitiche, patologie epatiche, pluritrasfusio-
La maggior parte di questo ferro si deposita ni o ingestione di quantità eccessive di ferro
come ferritina soprattutto nel fegato (ma rile- per periodi prolungati.
vabile anche nel plasma) o viene utilizzato dai
mitocondri per le sintesi enzimatiche. Il rima-
nente viene trasferito al plasma dove si lega Zinco
strettamente, nello stato ferrico, alla beta1 L’organismo umano contiene circa 1 - 2,5 mg
globulina transferrina. di zinco presente soprattutto nelle ossa, nei
Il ferro lascia il plasma entrando nella serie denti, nella pelle, nel fegato, nei muscoli e nei
eritroide, da cui c’è un considerevole feed- capelli (che possono anche essere usati per
back nel plasma, soprattutto attraverso le cel- valutare con il mineralogramma lo st atus
lule reticoloendoteliali Nelle cellule eritroidi generale dello zinco)
in via di sviluppo del midollo osseo gli ioni La maggior parte delle proteine include delle
ferrosi si combinano con la protoporfirina a regioni con struttura secondaria (e le fibro-
formare l’eme. proteine lo sono integralmente) che avvolgen-
Il 18% circa del ferro che esce ed entra nel dosi, danno luogo alla configurazione tridi-
plasma è in equilibrio con la transferrina dei mensionale globale della proteina.
liquidi extracellulari, la formazione e la scis- La struttura secondaria più comune è l’alfa-
sione della mioglobina e degli enzimi eme, elica (in cui lo scheletro della proteina si
l’assorbimento del ferro ed i depositi di ferri- avvolge a formare l’elica caratteristica) e il
tina. filamento beta (in cui l’impalcatura di soste-
Il ferro viene eliminato o perso attraverso il gno è completamente distesa); i residui di isti-
normale ricambio dell’emoglobina con l’uri- dina e cisteina vengono uniti da un atomo di
na, col sudore, con la desquamazione cuta- zinco, che serve essenzialmente a fissare assie-
nea, con le feci quanto non assorbito e quan- me il filamento beta e l’elica.
to deriva dalle piccole continue ed inapparen- Lo zinco, peso atomico 65, è indispensabile
ti emorragie del tratto gastroenterico, con le per la crescita corporea, per i processi ripara-
mestruazioni. tivi dei tessuti, è importante per una normale
risposta immunitaria, interviene come cofat-
Iperdosaggio tore anche nella sintesi dei collagene, agisce
Una tossicità acuta marziale è la seconda come cofattore in oltre settanta reazioni enzi-
causa di avvelenamento nei bambini ed è matiche conosciute ed è presente nella mole-
spesso dovuta ad eccessiva somministrazione cola di circa cento metallo-enzimi.
di supplementi a base di ferro da parte dei Il fabbisogno giornaliero è stimato in 10-15
familiari. mg per l’adulto, 20 mg per le gestanti, 30 mg
Il sovraccarico marziale determina: per le nutrici.
- emosiderosi, caratterizzata da un aumento La carenza di zinco provoca disturbi gravi in
tissutale generalizzato di ferro senza alterazio- tutti gli organismi viventi. L’uomo soddisfa il
ni di tipo fibrotico, suo fabbisogno, di circa 15 mg al giorno,
- emocromatosi, in cui a livello del fegato, attraverso una alimentazione variata.
milza e pancreas si determinano alterazioni Lo zinco è contenuto nella carne, nel pesce,
fibrose. nei cereali e nei legumi. L’assorbimento dello
51
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
zinco si attua a livello duodenale ed intestina- con scarso appetito, ridotto accrescimento ed
le con meccanismo attivo, ad opera di una alterazioni del gusto (ipogeusia). Pare proprio
proteina trasportatrice che lo veicola attraver- che la frequenza della ipozinchemia sia fre-
so la parete intestinale. quente e pressoché diffusa come la carenza di
La carenza grave del metallo o della proteina ferro. Potrebbe essere responsabile di tale
carrier intestinale determina l’acrodermatite deficit un alto consumo di latte che è un ali-
enteropatica, malattia che realizza in natura mento carente di zinco. Comunque sia, nella
il quadro della carenza cronica di zinco con maggior parte dei casi la carenza di zinco è
diarrea costante ed abbondante con steator- moderata e causata da apporto insufficiente,
rea e manifestazioni tipiche cutanee distali e più raramente è secondaria a patologie da
periorifiziali vescicolobollose o crostose impe- malassorbimento.
tiginizzate, perdita totale dei capelli, delle Con un trattamento a base di solfato di zinco
ciglia e sopracciglia, lesioni ungueali, perio- l’appetito migliora, il gusto torna normale e si
nissi, grave ritardo staturo-ponderale. Questa raggiunge un normale accrescimento.
rara alterazione ereditaria, autosomica reces- Lo zinco è un inibitore delle lipasi dei batteri
siva, spesso si manifesta nel bambino allo e dei lieviti, saprofiti della cute umana, (parti-
sve z z a m e n to e risponde ra p i d a m e n te alla colarmente evidente risulta la sua capacità
somministrazione orale di solfato di zinco, 50- inibente sulle lipasi del propinebacterium).
200 mg al giorno, con remissione della diar-
rea, rapida ricrescita dei capelli e delle ciglia Somministreremo quindi, a scopo profilatti-
e sopracciglia. co, solfato di zinco a dosaggi fisiologici, circa
Nell’adulto un quadro simile si può vedere 20 mg al giorno.
solo in pazienti alimentati da mesi solo per Un apporto superiore sarà riservato solo a
via parenterale. pazienti in cui sia accertato un basso livello
Pare comunque giust i fi c a to somminist ra re plasmatico del metallo.
supplementazioni di zinco a chi perde capelli Ricordiamo che alcuni farmaci possono pro-
per defluvio androgenetico, infatti una buona vocare un deficit di zinco determinando una
zinchemia inibirebbe una eccessiva 5 alfa soppressione dell’assorbimento, aumentando-
riduzione periferica. Se si somministra zinco ne l’escrezione o interferendo con nutrienti
a scopo tricologico occorre fare attenzione ad azione sinergica come la vitamina B6 ed il
all’assorbimento intestinale del rame che, per magnesio. questi farmaci sono:
competizione sullo stesso carrier intestinale, - etambutolo ed isoniazide
può venire gravemente ridotto da una eccessi- - anti MAO
va somministrazione di zinco. - corticosteroidi
In alcune zone dell’Egitto e dell’Iran dove la - diuretici tiazidici
dieta carente di zinco comporta alterazioni La zinchemia normale è di 0,7-1,5 mg/l di
della crescita e dello sviluppo sessuale, non siero.
pare vi siano comunque evidenti alterazioni
dei capelli e dei peli nella popolazione.
In base a parecchi studi fatti in USA, in
Europa ed in Canada si è visto che una non Rame
piccola percentuale di bambini al di sopra dei Il rame, peso molecolare 63, è necessario
4 anni ha un basso livello di zinco, associato come cofattore del ferro nella formazione
52
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
della emoglobina e per l’attività di enzimi carenza cronica di rame. I bambini colpiti
come la citocromo C ossidasi e soprattutto la hanno bassi livelli di rame e di ceruloplasmi-
superossidodesmutasi (CuZnSOD) che proteg- na che portano a progressiva degenerazione
gono l’organismo dai radicali liberi. cerebrale, ritardo dell’accrescimento, facies
caratteristica, alterazioni arteriose e alterazio-
ni ossee simil-scorbutiche. I capelli sono radi,
2 (O2* + 2H+ ——SOD——-> H20) + O2 sottili, fragili, con tricorressi fino alla ipotri-
(O2 = radicale superossido) chia ed alla alopecia. La malattia, che viene
ereditata tramite il cromosoma X, permette
una sopravvivenza di soli 1 - 2 anni, Il rame
Per quanto riguarda i capelli sappiamo che il somministrato precocemente endovena ha
rame è indispensabile per catalizzare la con- migliorato tale condizione ma non si conosce
versione della tirosina a diidrossifenilalanina una terapia veramente efficace.
(DOPA), ad opera della tirosina-idrossilasi, Anche per il rame occorre molta prudenza
durante il processo di formazione delle mela- nella somministrazione prolungata di dosi
nine. Il rame inoltre ha notevole importanza soprafisiologiche. L’avve l e n a m e n to cronico,
per i processi di cheratinizzazione, catalizzan- che pare sia frequente negli Stati Uniti ma
do l’ossidazione della cisteina a cistina con rarissimo in Italia, è stato descritto in lavora-
formazione di ponti disolfuro. tori industriali e molto si discute circa la
Anche la catena respiratoria mitocondriale, potenziale tossicità degli alimenti cotti in reci-
mediante la quale l’energia degli alimenti è pienti di rame. La sintomatologia è a carico
utilizzata per pro d u rre ATP, dipende dal dell’apparato digerente. La somministrazione
rame. di rame, sotto forma di solfato di rame,
Nell’uomo adulto il fabbisogno di rame è di andrebbe fatta solo dopo dimostrazione di
circa 4 mg al giorno e viene soddisfatto una carenza plasmatica. La cupremia nell’a-
soprattutto con carne e legumi. dulto è di 0,8-1,5 mg/l, mediamente superio-
L’assorbimento avviene sia a livello dello sto- re nella donna rispetto all’uomo. Nei casi di
maco che dell’intestino e viene ridotto da un deficit accertato di rame è indicata la sommi-
elevato apporto di zinco che compete per la nistrazione di 0,05 mg/Kg di metallo, come
stessa proteina di trasporto endoluminale ed è solfato, al dì.
in grado di indurre la produzione di “tioneu-
rina” che lega il rame intestinale in modo pre-
ferenziale rendendone difficoltoso l’assorbi-
mento. Magnesio
La carenza di rame è rara e si manifesta come Il magnesio, peso atomico 24.312, esplica un
stato di anemia, lieve o grave, specialmente in ruolo fondamentale in un gran numero di
bambini la cui dieta è costituita essenzialmen- funzioni cellulari. Fra i cationi intracellulari
te da latte vaccino. Può coesistere diarrea cro- è secondo per quantità solo al potassio.
nica. Nell’adulto carenza di rame è stata Un gran numero di reazioni enzimatiche
osservata in soggetti lungamente sottoposti a dipendono o sono attivate dal magnesio ma
nutrizione parenterale o in soggetti trattati quelle che più ci interessano per i capelli sono
con forti dosi di sali di zinco. catalizzate dalla adenilciclasi e dall’esochina-
La malattia di Menke realizza il quadro della si. Non ci risulta che in carenza cronica di
53
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
54
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
per chi voglia davvero fare della tricologia Re s e rch” Springer-Verlag, New Yo rk,1981:
una scienza. 257-265.
Ormai da decenni è dimostrato ciò che da
sempre si era intuito, cioè che esiste un diret- Frederic M. R.: “Il problema dell’avvolgimen-
to rapporto fra st ato nutrizionale e sintesi to delle proteine” Le Scienze 1991; 271.
delle cheratine dei peli e delle unghie. Vi sono
dati sufficienti per ammettere una correlazio- Harmon C.S., Nevins T.D.: “Biphasic effect of
ne diretta fra stato nutrizionale e stato dei 1.25-dihydroxyvitamin D3 on human hair fol-
capelli. licle growth and hair fiber production in
A tal proposito ricordiamo come in Tricologia whole organ cultures” J Invest Derm a to l
i valori ideali di nutrienti, vitamine ed oligoe- 1994; 103/3; 318 - 322.
lementi serici e/o plasmatici siano più ristret-
ti di quanto lo sono in medicina generale Marliani A. et al: “I Capelli” Etruria Medica,
(riportiamo di seguito alcuni esempi significa- Firenze, 1989: 117-132.
tivi) e ricordiamo come uno stato carenziale
possa far precipitare irreparabilmente anche Rook A., Dawber R.: “Struttura del follicolo
un defluvio androgenetico. pilifero, cheratinizzazione e proprietà fisiche
del pelo. Istochimica. Cistina e cisteina” in:
Rook A., Dawber R. Eds) “Malattie dei capel-
li e del cuoio capelluto” Capozzi, Roma,
1983: 31.
BIBLIOGRAFIA
Reichrath J , Schilli M., Kerber A., Bahmer
Andreassi L. “Ipoalimentazione e cute” Min. F.A., Czarnetzki B.M., Paus R. “Hair Follicle
Derm. 1965; 40: 205. expression of 1.25-dihydroxyvitamin D3
receptors during the murine hair cycle” Br J
Amico-Roxas M., Caruso A., Fregnam G.B., Dermatol 1994; 131/4: 477 - 482.
Scovenna G.: “Lesioni da radiazioni ed effica-
cia terapeutica di una gelatina di collagene Rondanelli M.: “-Le vitamine- come, quando,
bovino somminist ra ta ora l m e n te” Medical perché,” Centro Scientifico Editore, Torino,
Praxis 1987; 8: 1. 1995.
Bologna Mauro: “Manuale Merck” E.S.I. Rhodes D., Aaron K.: “Le dita di Zinco” Le
Bologna, 1984: 921-1225. Scienze 1993; 296.
Bosco I.: “Le cheratine e la loro composizione Travia L.: “Manuale di scienza della alimenta-
in aminoacidi” in: Bosco I. (Eds) zione” Il Pensiero Scientifico, Roma, 1983.
“Dermatologia generale” SEU, Roma, 1970:
117.
55
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
..........................................................................
APPUNTI ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
56
aprile 2003 - N° 11 - Giornale Italiano di Tricologia
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
.......................................................................... ..........................................................................
57
Manuale di “Tricologia” Giornale Italiano di Tricologia
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
..........................................................................
58
EDIZIONI TricoItalia (Firenze) novembre 2003
Andrea Marliani
SOMMARIO
La papilla dermica del capello - pag. 5
Anomalie del fusti del capello - pag. 11
Anomalie delle guaine del capello - pag. 23
Anomalie del follicolo - pag. 24
Ipotricosi ed alopecie genetiche - pag. 26
Alterazioni del colore - pag. 31
Editoriale - pag. 34
EDIZIONI TricoItalia
(Firenze)
-ANDREA MARLIANI-
TRICOLOGIA
-diagnostica e terapia-
edizione 2003
parte III
Tutti i diritti riservati all’Autore©
Collaboratori:
Paolo Gigli
Fiorella Bini
Marino Salin
Daniele Campo
Guido Vito Trotter
EDITORIALE - pag. 34
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
5
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
chimale del follicolo che produce nuovi fibro- tica ma anche questo si verifica in un periodo
blasti papillari: è proprio la guaina che nel successivo all’inizio della proliferazione delle
corso dei cicli pilari successivi sembra assicu- cellule della matrice del bulbo.
rare un numero costante di cellule papillari.
6
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
7
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
8
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
trario fibroblasti papillari coltivati in vitro ed Gli androgeni una volta fissati ai recettori
impiantati possono dare origine ad una vibris- regolano l’espressione genica in maniera
sa, perdendo poi questa loro capacità dopo la diversa a seconda della zona e dell’ormone. I
terza generazione di cultura. geni coinvolti non sono a tutt’oggi noti.
Forse proprio studiando i fibrobrasti papillari
Il fibroblasto papillare del capello umano è si riuscirà a comprendere l’effetto paradosso
stato studiato in comparazione col fibroblasto degli androgeni che trasformano i peli della
dermico e con quello della guaina mesenchi- barba in peli terminali mentre determinano
male perifollicolare (fibroblasto avventiziale). la involuzione dei capelli a peli folletto. Per
In coltura il fibroblasto dermico resta sempre ora possiamo solo ipotizzare che la chiave di
in monostrato, è fusiforme e bipolare, al con- comprensione di questa apparente contraddi-
trario il fibroblasto papillare si dispone in zione sia nella diversa capacità di aromatizza-
monostrato alla periferia ed in due o tre stra- zione dei tessuti periferici.
ti al centro. Inoltre il fibroblasto papillare ha
una più bassa velocità di mitosi, presenta in
coltura un citoplasma striato con numerose
espansioni e delle inclusioni nucleari a
bastoncino visibili al microscopio elettronico.
Il fibroblasto avventiziale è invece costituito
da cellule fusiformi con espansioni molto
allungate.
9
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
10
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
Messenger A.G.: “The control of hair grow: an ANOMALIE DEL FUSTO DEL CAPELLO
ove rview” J Inve st Dermatol 1993, 101
(Suppl): 4s. Il modo più semplice per studiare il fusto del
capello è la sua osservazione a secco con
Oliver R.F.: “Responses of oral epithelium to microscopio ottico a luce trasmessa. Questo è
the influence of whisker dermal papillae in sufficiente ad evidenziare la maggior parte
the adult rat” Arch Oral Biol 1971; 18: 413. delle anomalie dei capelli. Per una osservazio-
ne più accurata i capelli possono essere osser-
Ryder M.L.: “The blood supply to the wool fol- vati in immersione con olio ottico.
licle” in “Proceedings of the Fi st
International Wool Reasearch Conference”
vol F, Australia, 1956: 63 - 91.
11
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
12
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
Tricoptilosi
E’ una comunissima alterazione acquisita: la
fissurazione longitudinale del fusto interme-
dia o terminale (doppia punta) che si verifica
solo per danni fisici o chimici (anche ripetute
spazzolature e pettinature) dopo una prima
fase di perdita della cuticola.
Tricoclasia
E’ una frattura trasversale del fusto che inte-
ressa midollo e corteccia ma non la cuticola,
dando al capello l’aspetto di un legno verde
spezzato. Può essere associata o meno ad altre
alterazioni e consegue in genere a traumi fisi-
ci o chimici di modesta entità.
Nelle fasi iniziali il capello non si presenta
particolarmente fragile ma può diventarlo se
con il passare del tempo la cuticola non si
13
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Tricoschisi
E’ una frattura trasversale netta del capello Nella tricotiodistrofia i capelli hanno un con-
senza rigonfiamenti causata in genere da tenuto di aminoacidi solforati, essenzialmente
gravi carenze proteiche. Il capello presenta cisteina, inferiore al 50% del normale. La
forte deficit di di zolfo. quantità di cistina è marcatamente diminuita
soprattutto a livello della cuticola, della matri-
ce e della corteccia. I capelli sono abnorme-
mente fragili e si spezzano per l’insulto dei
normali agenti esogeni. La tricotiodistrofia
può essere associata ad altri difetti neuroecto-
dermici come ritardo mentale, ittiosi, altera-
Se l’affezione è familiare e si associa ad altre zioni ungueali e dentarie, cataratta congeni-
alterazioni (distrofie ungueali, ittiosi, ritardo ta, fotosensibilità, spasticità, atassia, diminui-
dello sviluppo psicofisico ecc.) si parla di ta fertilità. Vi può essere anche un difetto dei
Tricotiodistrofia. meccanismi di riparazione dei danni prodotti
I capelli e, più raramente, gli altri peli del dalla luce sul DNA, simile a quanto si osserva
corpo, si presentano appiattiti, secchi, irrego- nello Xeroderma Pigmentoso.
larmente conformati e ruvidi.
Tricotiodistrofia
E’ una rara genodermatosi autosomica reces-
siva. I capelli presentano anomalie strutturali
del fusto con grave carenza di contenuto di
zolfo per ridotta incorporazione di aminoaci-
di. Il fusto è assottigliato a nastro con aspetto
a zigzag e tricoschisi. L’alterazione è evidente
fino dalla nascita ed interessa ciglia, sopracci-
glia e capelli che sono appiattiti, fragili, fram-
mentati, corti e radi. Sono inoltre presenti
fratture del fusto a tipo tricorressi nodosa e
tricoschisi. Alla microscopia in luce polarizza-
ta il fusto presenta una tipica marezzatura di
colore “a coda di tigre”.
Fratture fusiformi
Si verificano nei “capelli affusolati” (vedi) o
più raramente negli “anagen distrofici” del-
l’alopecia areata. La frattura avviene a livello
dei restringimenti e la porzione residua del
capello si presenta con aspetto “a punta di
matita”.
14
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
Tricorressi invaginata
E’ un rigonfiamento del capello prodottosi in
seguito ad un difetto transitorio della cherati-
nizzazione del fusto che provoca dapprima il
distacco della cuticola del pelo dalla cuticola
della guaina e successivamente la penetrazio-
ne della parte superiore, rigida, del fusto in
quella sottostante, non ancora cheratinizzata,
che si dilata elasticamente per accoglierla
(come una antenna estensibile di un apparec-
chio radio portatile che rientra su sé stessa).
Nei pazienti affetti da sindrome di Netherton
le alterazioni del fusto compaiono già duran-
te la prima infanzia e possono interessare sia
i peli vellus che i peli terminali arrivando a
coinvolgere, nelle forme più gravi, tutti i peli
del corpo. I capelli, particolarmente nelle
aree di frizione, sono sottili, opachi, fragili e
corti. Si può avere alopecia anche delle
La tricorressi invaginata può essere la conse-
sopracciglia e delle ciglia.
guenza di traumi fisici o chimici oppure, più
raramente, può colpire la maggioranza dei
capelli e dei peli ed essere associata ad altre
anomalie come ittiosi ed atopia.
15
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
16
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
Pseudomoniletrix
Si presenta simile al moniletrix ma i rigonfia-
menti del fusto (“pseudonodi”) sono di
dimensioni variabili l’uno dall’altro, con le
cellule cuticolari conservate, disposti a distan-
za irregolare e con tratti intermedi (“pseu- L’alterazione è talvolta sporadica e talaltra
dointernodi”) privi di scanalature. Inoltre, familiare con trasmissione autosomica domi-
sempre a differenza del moniletrix, l’alterazio- nante a penetranza incompleta.
ne non è ereditaria ma consegue a traumi fra
i quali anche quello legato alla preparazione
dei capelli sul vetrino portaoggetti.
Lo pseudomoniletrix è un artefatto, non vi
sono anomalie del follicolo e le fratture avven-
gono quasi esclusivamente in corrispondenza
dei nodi.
Capelli impettinabili
Lo stelo, provvisto di cuticola, si presenta in
sezione trasversa di forma triangolare o reni-
forme con scanalature longitudinali lungo i
tre lati e superficie appiattita che riflette la
luce (pili trianguli e canaliculi).
17
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
care in una irregolare cheratinizzazione della Il difetto quasi sempre ereditario, trasmesso
guaina epiteliale interna che diventa in qual- come autosomico dominante risiederebbe
che punto precocemente troppo rigida defor- nella unità papilla-matrice che, per anomala
mando il capello in crescita e facendogli assu- attività, darebbe origine, ad intervalli regola-
mere la caratteristica forma. Ciglia e sopracci- ri, a cellule corticali non giustapposte ma dis-
glia sono normali. La diagnosi di certezza è poste irregolarmente (sono state definite “ad
microscopica. acciottolato” per il loro aspetto al microsco-
pio a scansione) e frammiste a spazi liberi
contenenti le microbolle d’aria.
Pili annulati
In questi capelli il fusto, fornito di una cutico-
la regolarmente strutturata che talvolta pre- Il capello cresce più lentamente del normale
senta lievi scanalature, si presenta a bande e presenta gradi variabili, ma modesti, di fra-
chiare e scure alternate dovute a microbolle gilità.
di aria che si trovano fra le cellule della corti-
cale. Queste aree risultano chiare se osservate
a luce incidente e diventano invece scure se la
sorgente di luce è posta dietro al capello
(microscopio, ripiano illuminato) conferendo
al capello un caratteristico aspetto zebrato.
18
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
Pili bifurcati
Dal follicolo fuoriesce un pelo che si biforca
dando origine a due peli distinti ognuno con
la propria cuticola (diagnosi differenziale con
Una variante di capelli affusolati è il fenome- la Tricoptilosi nella quale la cuticola è assen-
19
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
te). Si tratta probabilmente di una forma cir- tato finale di un notevole arricciamento. Non
coscritta di peli multigemini. sono pettinabili ma nell’età adulta possono
spontaneamente diventare meno arricciati e
fragili.
Scanalature longitudinali
Possono essere reperite saltuariamente in sog-
getti con capelli altrimenti normali o, più fre-
quentemente, in portatori di altre anomalie
(tricotiodistrofia, moniletrix, pili torti etc.).
Capelli lanosi
Anche nei caucasici si possono avere capelli
crespi, lanosi come quelli della razza negra.
Nei capelli lanosi i fusti, a sezione ovoidale e
di spessore solitamente ridotto, non sono ret-
tilinei ma presentano curvature o torsioni
assiali modeste o totali (pili torti) con il risul-
20
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
Questo squilibrio nella velocità di crescita Il nevo a capelli lanosi è una zona circoscritta
determina anomalie di cheratinizzazione che di capelli crespi, sottili e chiari. Spesso si asso-
macroscopicamente determinano la lanosità cia ad un nevo verrucoso lineare pigmentato
del capello. del collo o degli arti.
Si distinguono 4 forme.
Nella forma ereditaria dominante l’anomalia
coinvolge solo la capigliatura ed è già eviden-
te alla nascita o comunque nei primi mesi di
vita. La crescita è normale ma, a causa della
loro fragilità e forse anche per una riduzione
della fase anagen, difficilmente i capelli rag-
giungono una lunghezza normale. La crescita
totale è di pochi centimetri.
Possono associarsi anomalie dentarie ed ocu-
lari e la situazione può migliorare con l’età.
21
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Triconodosi
L’alterazione si può avere anche nei caucasici
ma è tipica della razza nera e comunque dei
capelli crespi. I capelli lanosi (crespi) facil-
mente formano veri e propri nodi.
Pili pseudotorti
Il fusto presenta torsioni irregolari ed incom-
Pili torti plete.
Come indica il termine il fusto non è rettili-
neo ma lungo l'asse longitudinale e ad inter-
valli regolari presenta delle torsioni di 180° Altre alterazioni traumatiche
su se stesso, di solito da 3 a 5. In questi tratti
la sezione da circolare diventa ellittica ed è Bubble hair
presente notevole fragilità. Il capello general- All’interno del fusto sono presenti delle bolle
mente si spezza a 4 - 5 cm dallo sbocco del fol- d’aria. Bubble hair possono trovarsi in aree di
licolo. L'anomalia è rara ed ereditaria. Scarse capelli fragili e spezzati. Le cause possono
sono le segnalazioni di pili torti acquisiti (da essere svariate: tigne, calore, tallio, traumati-
traumi ripetuti). smi ecc.
22
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
23
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
le interna che, a causa di un processo para- to di ancoraggio sembra in gran parte conse-
cheratosico (aumentata velocità di risalita guire ad una precoce cheratinizzazione degli
delle cellule stesse con parziale conservazione strati di Henle e di Huxley.
di frammenti di nucleo e mancata perdita di La lunghezza e la densità dei capelli aumenta
coesione) non si distaccano, come abitual- con l’età ma anche negli adulti i capelli si
mente, a livello del colletto del follicolo dando staccano con grande facilità.
invece origine a degli ammassi di varia gran- L’anomalia ha carattere familiare ma non
dezza. Questi ultimi si distaccano solo quan- sono state stabilite le modalità di trasmissio-
do hanno raggiunto una certa dimensione e ne.
seguono via via l’allungarsi del fusto.
Le guaine peripilari devono essere differen- Anomalie del follicolo
ziate dalle lendini (uova di pidocchio) che si
trovano da una sola parte del fusto e sono sal-
damente incollate (non si spostano quindi se Pili multigemini
si fa scivolare il capello fra due dita). Fino a sei, otto peli distinti e completi escono
da uno stesso follicolo. E’ un’anomalia di svi-
Sindrome dell’anagen lasso (loose anage n luppo del follicolo pilifero piuttosto rara,
syndrome) nella quale numerose matrici e papille forni-
E’ tipica dell’infanzia: per lo più si tratta di te di guaine epiteliali interne proprie (la guai-
bambine bionde tra i 2 ed i 5 anni, tuttavia na epiteliale esterna rimane invece unica)
possono essere colpiti anche soggetti di sesso producono peli a sezione non rotonda ma
maschile con capelli scuri e persino degli irregolare che escono da un solo ostio follico-
adulti. I capelli si staccano a ciuffi e con faci- lare, probabilmente a causa di compressioni
lità lasciano ampie zone glabre. I capelli non meccaniche non omogenee fra le varie guai-
sono fragili né vi sono anomalie del fusto. ne. A differenza della tricostasi spinulosa tutti
All’esame istologico i capelli appaiono come i peli sono di solito contemporaneamente in
anagen malformati in quanto carenti della anagen.
guaina epiteliale esterna , che è solo abbozza-
ta o manca del tutto, ma non sono distrofici.
24
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
Beare J.M.: “Congenital pilar defect schwing Marliani A. et al: “I Capelli” Firenze, Etruria
features of pili torti” Br J Derm 1952; 64: Medica, 1989: 45-56.
266-72.
Netherton G.W.: “A unique case of trichorrhe-
Beigthon P.H.: “Congenital Hyperthrichosis xix nodosa (bamboo hairs)” Am J Arch
lanuginosa” Arch Derm 1970; 101: 669-72. Dermatol; 1958; 78: 483-84.
Chernoscky M.E., Owens D.W.: Prince V.H., Thomas R.S., Jones F.T.: “Pili
“Trichorrhexis nodosa” Arch Derm 1966; 94: annulati” Arch Derm 1968; 98: 640.
577-78.
Voigtlander V.: “Pili torti with deafness
Dawber R.: “Weathering of hair in moniletrix (Björnstad syndrome). Report of a family”
and pili torti” Clin Exp Derm 1977; 2: 271-77. Dermatologica 1979; 159: 50-54.
Dupré A., Bonafé J.L.: “A new type of pilar Whiting D.A.: “Structural abnormalities of
dysplasia. The uncombable hair syndrome the hair shaft” J Am Acad Dermatol 1983; 8:
with pili Trianguli et Canaliculi” Arch Derm 423 - 5.
Res 1978; 261: 217.
Whiting D.A.: “Anomalie strutturali del fusto
Dupré A., Bonafé J.L.: “A propos du syndrome del capello” Caponago (MI), The Upjohn
des cheveux incoiffables” Ann Dermatolol Company, 1987.
Venereol 1979; 106: 617.
WearyP., Warner F.: “Pili Bifurcati. A New
Guarrera M.: “Il laboratorio tricologico” in Anomalyof Hair growth” Arch Derm 1973;
Rebora A. (Ed): “Le alopecie” Ital Gen Rev 108: 404-7.
25
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Atrichia congenita
Detta anche “alopecia universale congenita”,
non accompagnata da anomalie ectodermiche
né da difetti mentali è una forma ra ra .
26
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
Alla nascita il bambino può presentarsi com- presente alla nascita ma inizia a comparire
pletamemte calvo o può essere presente la verso i 5 - 7 anni di età ed evolve in una grave
normale lanugine che poi cade, di solito entro alopecia diffusa all’età di 24 - 28 anni. Il qua-
il primo anno di vita, senza più essere rim- dro istologico e clinico è sovrapponibile a
piazzata. Esiste anche una forma a sviluppo quello della alopecia androgenetica tanto da
più tardivo nell’infanzia. inquadrarla come una androgenetica estrema-
L’ipotrichia con cisti cheratiniche del cuoio mente precoce ed aggre s s i va (“Calvizie
capelluto e del volto è una variante di atrichia Precoce”).
congenita nella quale si sviluppano numerose
cisti cheratiniche della grandezza di una testa
di spillo dapprima sul cuoio capelluto ed alla Forme isolate cicatriziali
pubertà anche sulle guance. Si tratta di una
alopecia totale a trasmissione autosomica Ipotrichia di Marie-Unna
recessiva. I capelli sono generalmente presen- E’ una rara sindrome trasmessa come caratte-
ti alla nascita e l’alopecia si sviluppa dopo l’ef- re autosomico dominante. L’alopecia può
fluvio post natale durante i primi mesi di vita. essere già presente alla nascita o rendersi evi-
Fra i 5 ed i 18 anni si formano progressiva- dente durante l’infanzia. Coinvolge non solo
mente le piccole papule cornee in corrispon- il cuoio capelluto ma anche ciglia, sopracci-
denza di malformazioni cistiche dei follicoli. glia e peli del corpo. Dopo la pubertà gran
parte del cuoio capelluto diviene alopecico e
Ipotrichia ereditaria semplice atrofico. L’ipotrichia progredisce con gli anni
E’ una forma rara trasmessa per lo più come e può arrivare ad una alopecia cicatriziale.
carattere autosomico dominante; raramente è
sporadica autosomica recessiva.
E’ caratterizzata da un rallentamento della
27
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
28
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
origine ectodermica. Per rientrare in questo drosi, ipotricosi, anodonzia. Sono inoltre pre-
gruppo l’anomalia deve rispondere ai seguen- senti onicodistrofia, ipopigmentazione pilare,
ti criteri: deve essere congenita e diffusa, deve a volte opacità corneale, facies dismorfica,
coinvolgere la cute o almeno uno degli annes- dermatoglifi anomali, ritardo mentale.
si cutanei, non deve essere progressiva. Il
difetto sembra manifestarsi all’inizio dello svi- Displasia ecto d e rmica anidrotica di Ra p p -
luppo embrionario dopo circa 3 settimane dal Hodgking
concepimento allorquando si distingue l’ecto- La trasmissione è autosomica dominante, i
derma dal mesoderma e dall’entoderma e capelli crescono lentamente, sono talora torti,
prima del terzo mese quando le cellule ecto- la sudorazione è assente e la dentizione difet-
dermiche si differenziano in strutture deriva- tosa, le unghie sono piccole e displasiche,
te specifiche. Le cellule ectodermiche duran- sono presenti palatoschisi, labioschisi, ipospa-
te questo periodo (fra tre settimane e tre mesi) dia, bassa statura.
hanno la capacità di svilupparsi in neuroecto-
derma o in ectoderma di superficie. Una qual- Displasia ectodermica tipo Greither
siasi anomalia dello sviluppo che danneggi le Presenta alopecia quasi totale con anodonzia,
cellule ectodermiche nel periodo antecedente opacità corneale e del cristallino, distrofia
la differenziazione può essere causa di altera- ungueale, cheratodermia palmoplantare
zioni fetali in un gran numero di organi. In transgrediens ed anidrosi oltre che un quadro
genere i feti che sopravvivono spesso manife- Klinefelter simile.
stano alterazioni dei capelli, delle unghie, del-
l’epidermide, dei denti e delle ghiandole Displasia ectodermica idrotica di Clouston
eccrine. Tali anomalie formano la base per la A trasmissione autosomica dominante, associ
classificazione delle displasie ectodermiche. alopecia totale, cheratodermia palmoplanta-
Altre anomalie che possono essere presenti re, ispessimento delle unghie, iperpigmenta-
includono: facies caratteristica, sordità, ritar- zione della cute e delle articolazioni, deficien-
do mentale, ipolasia delle mammelle, schisi za mentale. I peli residui, sottili e chiari,
del labbro e del palato, sindattilia, ectrodatti- hanno ridotta resistenza alla trazione ed una
lia,anomalie scheletriche. La presenza di ano- struttura fibrillare disorganizzata. Il funzio-
malie ossee, benché rifletta una anomalia dei namento delle ghiandole sudoripare e seba-
tessuti di derivazione mesenchimale, non cee è normale. I denti sono particolarmente
esclude una diagnosi di displasia ectodermi- soggetti alle carie.
ca.
Essenzialmente si distinguono displasie ecto- Sindromi ittiosiche
dermiche anidrot i che ed euidrot i che.
Ricordiamo solo le principali In tutti i quadri di ittiosi è presente, in grado
variabile, ipotrichia o alopecia.
Displasia ectodermica anidrotica di Christ- Ricordiamo:
Siemens-Touraine Ittiosis nigricans: può occasionalmente asso-
La trasmissione è di solito recessiva legata al ciarsi a chiazze di alopecia cicatriziale.
sesso ma sono state descritte anche l’autoso- Ittiosi lamellare: anch’essa può associarsi a
mica recessiva e quella dominante. Il quadro chiazze di alopecia cicatriziale.
completo, di solito maschile, comprende ani- Collodion baby: i peli sono assenti o molto
29
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
radi ed anche nei soggetti che sopravvivono sea, capelli secchi-crespi-lanosi, radi, corti,
residua ipotrichia. sottili, schisi e fratture del fusto.
Ittiosi istrice grave tipo Rheydt: i pazienti svi- Il tipo 1°, neonatale a carattere autosomico
luppano eritrodermia ittiosiforme con alope- recessivo, è dovuto a deficit dell’olocarbossila-
cia, displasie ungueali e sordità. si sintetasi.
Sindrome di Netherton: Caratterizzata da tri- Il tipo 2°, dell’infanzia, con deficienze multi-
corressi invaginata con netta ipotrichia, ittio- ple delle carbossilasi, associa alopecia del
si e diatesi atopica. Si trasmette con carattere cuoio capelluto, ciglia e sopracciglia con eru-
autosomico recessivo ed è più frequente nel zioni cutanee, ipoidrosi, atassia, sviluppo
sesso femminile. motorio ritardato, ipotonia.
La somministrazione di biotina è terapeutica.
30
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
31
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
di colore si osservano in una ricrescita di coce. Spesso questo fenomeno viene ereditato
capelli dopo un’alopecia are a ta, pro c e s s i con modalità autosomica dominante. Nella
infiammatori (come lo zoster), traumi, ustioni sindrome di Böök, la canizie precoce si asso-
o irradiazioni con raggi X. In questi ultimi cia ad iperidrosi ed anomalie dentarie. In
casi i capelli possono anche ricrescere più molte delle sindromi da invecchiamento pre-
scuri, come risultato di una focale iperpig- coce, la canizie è uno dei primi segni.
mentazione. La soluzione più semplice è quel- Canizie sintomatica. La canizie si può associa-
la di tingere i capelli depigmentati. re ad ipertiroidismo, malnutrizione, anemia
perniciosa, alla piressia indotta dalla chemio-
Canizie terapia, ed anche alla malaria. Si legge talvol-
Processo fisiologico che porta a colorazione ta di soggetti in cui i capelli diventano bianchi
grigia o bianca dei capelli. I capelli grigi in nell’arco di una notte o comunque in un
realtà non esistono. Il colore grigio deriva da breve periodo di tempo. Siccome sono neces-
una commistione di quantità variabili di sari dei mesi per la crescita dei capelli la sola
capelli bianchi e di capelli normali più scuri. spiegazione possibile di un tale evento è che i
Nelle persone con sfumature chiare, il passag- normali capelli colorati cadano all’im-
gio al grigio è meno definibile. Nelle fasi ini- provviso, lasciando i capelli bianchi che sono
ziali di canizie si riscontra una ridotta attività più resistenti. Questo insolito fenomeno avvie-
della tirosinasi nel bulbo pilifero e fenomeni ne nel corso di un’alopecia areata.
degenerativi dei melanociti. Più avanti i mela- Canizie farmaco-indotta. La clorochina, ma
nociti scompaiono del tutto e non si ha più non l’idro s s i c l o ro china, può indurre uno
deposizione di melanina nei capelli, ch e schiarimento dei capelli già biondo chiaro o
divengono così bianchi. Esistono diversi tipi rossi ma ha scarsa influenza sui capelli scuri.
di canizie. Altri farmaci implicati sono i retinoidi, la
Canizie fisiologica. Quasi tutti incanutiscono. mefenesina e il triparanolo.
L’età in cui il processo inizia è molto variabi-
le: tra l’inizio del secondo decennio di vita Eterocromia esogena
fino ai 60 o 70 anni, in media avviene tra i 40 Può accadere che dopo una tintura la persona
e i 50 anni. Tipicamente, i primi ad incanuti- che l’ha fatta cambi idea e desideri subito
re sono i capelli delle tempie, poi il processo dopo un colore diverso. I tentativi per schiari-
si estende all’intero capillizio. I peli della re o tingere nuovamente i capelli possono esi-
barba possono diventa re grigi prima dei tare in colori insoliti che lasciano sconcertati.
capelli o al contrario rimanere pigmentati Nei forti fumatori i capelli bianchi possono
ancora per anni. I peli ascellari, pubici e delle acquisire un colore giallastro. Il rame conte-
sopracciglia sono gli ultimi a perdere il colo- nuto nell’acqua delle piscine può conferire
re. Non esiste terapia per la canizie bisogna un colore verdastro ai nuotatori abituali. Il
solo accettare il nuovo aspetto dei capelli o rame può essere contenuto naturalmente nel-
ti ngerli. L’acido pantotenico, che può far l’acqua, essere aggiunto a sostanze alghicide o
ripigmentare i peli grigi in alcuni roditori, essere rilasciato dalle tubature. Lo stesso feno-
non ha effetto sull’uomo. meno si può verificare occasionalmente in
Canizie precoce. Quando la canizie insorge case con impianti idraulici in rame. I soggetti
prima dei 20 anni nei soggetti bianchi o dei più a rischio sono quelli con capelli grigi o
30 in quelli di colore, si parla di canizie pre- biondi. Possono essere trattati con svariati
32
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
33
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
34
novembre 2003 - N° 12 - Giornale Italiano di Tricologia
In modo simile Kurt Gödel ha provato che co, perché assolutamente impersonale”, rac -
non si può dimostrare la coerenza globale del conta: “prima cominciano a scarseggiare i
sistema matematico. Per non parlare degli fondi, poi si diventa bersaglio di sprezzanti
infiniti paradossi sollevati dalla fisica quanti - ironie. Poi i tuoi collaboratori ti lasciano, per -
stica. che minano alla base il principio di ché capiscono che a fianco di un outsider non
causa ed effetto. Persino il metodo sperimen - faranno mai carriera... Una vicenda di un’a -
tale è sta to messo sot to accusa: secondo marezza incredibile. Quando ho cominciato a
Thomas Kuhn gran parte della ricerca scienti - occuparmi della fusione fredda avevo un’équi -
fica serve solo ad aggiungere particolari a ciò pe di venti persone. Ora non c’è più nessuno”.
che si sa già ma le vere rivoluzioni nascono da Per sua fortuna, anche la fusione fredda ha
errori o anomalie. Paul Feyerabend ha propo - trovato i suoi sostenitori: da una parte i Verdi
sto addirittura di creare un metodo dell’erro - e gli ecologisti, affascinati dall’idea di poter
re, da affiancare a quello tradizionale. Perché produrre energia pulita; dall’altra Carl o
lo scienziato è solo apparentemente imparzia - Rubbia, che con l’autorevolezza del Nobel ha
le in realtà si muove all’interno di un sistema messo fine alle polemiche. Così Preparata farà
di teorie e “verità accettate” (“paradigmi” per parte dell’équipe che a Frascati, nei laborato -
Kuhn) che funziona come un paraocchi: per - ri dell’Enea, condurrà esperimenti sulla fusio -
mette di vedere facilmente ciò che concorda ne.
col suo credo ma rende incomprensibile ciò Esiste dunque una casta scientifica che isola e
che invece lo contraddice. Confermando così combatte le idee controcorrente? Federico Di
quel che già alI’inizio del secolo diceva Max Trocchio, storico della scienza all’Università
Planck, il padre della fisica quantistica: “Una di Lecce e autore per Mondadori di due best-
verità scientifica non trionfa perché i suoi sellers (Le bugie della scienza e Il genio
oppositori si convincono e vedono la luce ma incompreso) è convinto di sì. Anche se il feno -
perché alla fine muoiono e nasce una genera - meno è in gran parte strutturale ed inconsa -
zione per cui i nuovi concetti diventano fami - pevole. Per intenderci: non esiste un Grande
liari”. Non ci sono, però, solo condizionamen - Vecchio che, in una stanza dei bottoni, decide
ti culturali. Ne esistono anche di molto più quali teorie vanno sostenute e quali no. Ciò
concreti. La scienza ha mangiato la mela del - non toglie che i danni siano enormi: si pensi
l’interesse economico, accusa il fisico solo cosa significa, nel campo medico o in
Giuliano Preparata, che ha condotto studi quello dell’energia, ritardare di anni una
sulla fusione atomica fredda. Multinazionali e ricerca valida... e parte della colpa va data alle
colossi di ogni tipo finanziano la ricerca e la cosiddette “ricadute pratiche”.
indirizzano verso i settori per loro più remu - Negli ultimi cinquant’anni quando il governo
nerativi. Come pretendere che sostengano americano si accorse (con la bomba atomica,
studi che vanno contro i loro interessi? Ecco ahimè) delle enormi ricadute pratiche della
allora che appena esci daI seminato i finanzia - ricerca cominciò a finanziarla in maniera
menti si prosciugano. E pochi soldi, ovvia - massiccia, seguito dagli altri Paesi e dalle
mente, significano pochi risultati. industrie private. Ma il sistema dei finanzia -
Dopo essere stato per una vita uno dei fisici menti a pioggia rischia, paradossalmente, di
più stimati d’Italia, anche Preparata ha dovu - strangolare la ricerca pura e di favorire le
to affrontare la trafila che trasforma un acca - truffe. Per esempio quelle di chi si inventa
demico in un eretico. “È un processo diaboli - risultati inesistenti, solo per ottenere fondi.
35
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Di questo passo la scienza arriverà prima o teoria. Quello che più oggi manca alla scienza
poi a un punto di stallo, di inefficienza evi - è il confronto. Nel suo “Dialogo”, Galileo
d e n te. Allora bisognerà ripensare l’inte ro prende un tolemaico, un copernicano e li fa
sistema. parlare di fronte a una terza persona, arbitro
Giulio Giorello, filosofo della scienza e profes - imparziale. È giunto il momento di seguire il
sore all’Università Statale di Milano, è più suo esempio. Basta con l’esperto che sale in
fiducioso: “È vero, la scienza non è imparzia - cattedra e, come un sacerdote, diffonde il
le. Ma è comunque l’attività umana che più si Verbo agli adepti silenti. Organizziamo incon -
avvicina a qualcosa di assolutamente oggetti - tri tra gli scienziati che la pensano diversa -
vo e imparziale. Sviste e resistenze esistono, mente in televisione, nelle università e siano
ma nel lungo periodo si consolida la verità. gli spettatori imparziali a dare credito a uno o
Nessuno può negare, oggi, che la Terra gira all’altro. Democratizzare la scienza potrebbe
attorno al Sole, o che la fissione nucleare pro - essere la sola soluzione.
duce energia. Anche le difficoltà fanno parte
del sistema e sono necessarie a farlo progredi -
re. La colomba, per rubare un esempio a DA LEGGERE
Kant, odia la resistenza dell’aria; ma senza l’a -
ria non potrebbe volare. La scienza può esse - David Blatner: “Le gioie del p greco” Garzanti.
re fallibile e presuntuosa ma ha dentro di sé Luc Bùrgin: “Erroridella scienza” Bompiani.
gli anticorpi per non diventare mai una reli - Brian Butte rworth: “Inte l l i genza matematica”
gione moderna”. Rizzoli.
K. C. Cole: “L’universo e la tazza da tè” Longanesi.
Restano problemi spinosi, come quello del
Keith Deviln: “Dove va la matematica” Bollati
controllo. Un politico viene giudicato dagli Boringhieri.
elettori, ma chi può giudicare il lavoro di uno Federico Di Trocchio: “Le bugie della scienza”
scienziato, se non un altro scienziato? E che Mondadori.
cosa succede se a scegliere le ricerche da Federico Di Tro c chio: “Il genio incomp re s o ”
finanziare sono, in pratica, le stesse persone Mondadori.
che le conducono? Un circolo vizioso dal Peter Duesberg: “Aids, il virus inventato” Baldini &
quale sembra impossibile uscire. Ma non Castoldi.
mancano le proposte. La più semplice è que - PauI Feyerabend: “Dialogo sul metodo” Laterza.
Charles Hapgood: “Maps of the Andent Sea Kinp”
sta: finanziamo anche gli eretici dice Di
Chilton Books.
Trocchio. Se solo il 5% dei finanziamenti Paul Hoffrnan: “L’uomo che amava solo i numeri”
destinati alla ricerca fosse riservato a tutti gli Mondadori.
studi in conflitto con le teorie dominanti, John Horgan: “La fine della scienza” Adelphi.
potremmo tenere aperti filoni di ricerca che Robert Klaplan: “Zero, storia di una cifra” Rizzoli.
oggi sono come tanti rami secchi. Inoltre si Thomas Kuhn: “La st ru t t u ra delle rivoluzioni
pot rebbe re c u p e ra re l’antico sistema dei scientifiche” Emaudi.
premi: lo Stato promette un compenso a chi Piergiorgio Odifredi: “il Vangelo secondo la scien -
risolve un certo problema, che sia il motore za” Emaudi.
Armando Torno: “La truffa del tempo”
elettrico perfetto o la conservazione degli ali -
Mondadori.
menti senza additivi. A chi dice che così si David Welles: “Numeri memombili” Zanichelli.
penalizzerebbe la ricerca tecnica, rispondo:
non ci può essere applicazione pratica senza
36
EDIZIONI TricoItalia (Firenze) aprile 2004
Andrea Marliani
SOMMARIO
AFFEZIONI DEL CUOIO CAPELLUTO DI FREQUENTE RISCONTRO
Forfora - pag. 5
Seborrea - pag. 10
Dermatite seborroica - pag. 11
Psoriasi - pag. 13
Tigne - pag. 15
Pseudotigna amiantacea - pag. 19
Pediculosi - pag. 19
Tricotillomania - pag. 24
Dismorfofobia - pag. 27
Principi generali di trattamento - pag. 28
-ANDREA MARLIANI-
TRICOLOGIA
-diagnostica e terapia-
edizione 2004
parte IV
Tutti i diritti riservati all’Autore©
Collaboratori:
Paolo Gigli
Fiorella Bini
Marino Salin
Daniele Campo
Guido Vito Trotter
Forfora - pag. 5
Seborrea - pag. 10
Dermatite seborroica - pag. 11
Psoriasi - pag. 13
Tigne - pag. 15
Pseudotigna amiantacea - pag. 19
Pediculosi - pag. 19
Tricotillomania - pag. 24
Dismorfofobia - pag. 27
Principi generali di trattamento - pag. 28
LE ALOPECIE:
DEFINIZIONE e CLASSIFICAZIONE - pag. 31
Generalità
La “forfora”, affezione di poco conto ma non
banale, insorge normalmente fra i 10 ed i 25
anni e migliora spontaneamente verso i 45-
55; può tuttavia persistere fino alla vecchiaia.
E’ causata da un accelerato ricambio delle cel-
lule epidermiche che, a causa dell’aumento di
velocità di migrazione, non riescono a rag-
giungere la completa maturazione prima di
distaccarsi. Si formano pertanto delle squame Le cause sono ancora discusse e, in particola-
bianche o grigiastre (ammassi di cellule cor- re, oscura rimane un’ipotetica influenza
nee), localizzate in chiazze o, più spesso, dif- “androgena” suggerita da alcuni Autori.
fusamente distribuite su tutto il cuoio capel- Neppure hanno alcun fondamento le tanto
luto. Il prurito è scarso o assente. spesso citate responsabilità dell’apparato dige-
rente e in particolar modo del fegato. Più
interessante appare il dato, scientificamente
accertato, che nelle squame e fra i capelli dei
soggetti con forfora è spesso presente in quan-
tità massiva un micete, il Pityrosporum Ovale,
il cui ruolo patogenetico non è tuttavia defini-
tivamente chiarito. La forfora può anche esse-
re presente in assenza di elevati quantitativi
di Pityrosporum per cui non è ancora del
tutto chiarito se sia il micete responsabile
della forfora o, al contrario, un cuoio capellu-
to con forfora costituisca un terreno favorevo-
le al suo sviluppo.
Clinicamente si distinguono una pitiriasi
secca o semplice, nella quale il cuoio capellu-
to è coperto da piccole squame molto fini, di
facile distacco, che impolverano gli abiti, con
A causa della irregolare disposizione delle cel- cute normale e modesto prurito, da una piti-
lule cornee nella forfora, a differenza di quan- riasi grassa o steatoide, nella quale squame
to comunemente si ritiene, lo strato corneo è più grosse, untuose e giallastre, aderiscono ad
più permeabile di quello di un cuoio capellu- un cuoio capelluto talvolta leggermente erite-
5
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
matoso e trasudante; in questo caso il pazien- il presupposto del loro pre c e d e n te studio
te può riferire un modesto prurito. (Alexander, 1967; Plewig and Kligman, 1970),
ritengono che esistano aspetti comuni ad
entrambe le condizioni.
Gli studi sinora eseguiti non sono sufficienti
ed adeguati a dimostrare se la forfora abbia o
meno una sua specifica connotazione istopa-
tologica e se possa essere tenuta distinta dalla
psoriasi e dalla dermatite seborroica di media
gravità in base a specifici criteri clinici o isto-
patologici.
Microbiologia
A dispetto della differenza tra i vari studi ese-
guiti, la maggioranza degli autori concorda
nell’affermare che i principali organismi che
si riscontrano sono i batteri aerobi, il bacillo
Aspetti clinici ed istopatologici dell’acne ( Corynebacterium acnes) e svariati
La forfora è un processo desquamativo del Pitirospori (Reddish, 1952; Vanderwyk and
cuoio capelluto che non si accompagna ad Roia, 1964; Roberts, 1969; Vanderwyk, 1969;
altre patologie cutanee localizzate sul capilli- McGinley et al., 1975; Leyden et al., 1976;
zio od in altre sedi. I vari studi la considerano Priestley and Savin, 1976; Leyden and
comunque una anomalia, in quanto alcune Kligman, 1979 e altri). La presenza più fre-
persone non presentano assolutamente forfo- quente è indubbiamente quella del
ra (Van Ebbe, 1964; Leyden and Kligman, Pityrosporum Ovale, e tanto più grave è la
1979). La facilità di separare tale condizione desquamazione tanto maggiore è il numero di
dalla psoriasi e dalla dermatite seborroica è microrganismi reperibili. Non è nota la rela-
stata ripetutamente ribadita da svariati auto- zione con gli altri Pitirospori; parimenti non
ri (es. Ackerman and Kligman, 1969) ma il si conosce la relazione con microrganismi di
motivo per cui sia lecito tenere separate que- superficie o a localizzazione follicolare e con
ste condizioni non ci è del tutto chiaro. Non forme libere e filamentose. Ne consegue che
si può affermare che la psoriasi e la dermati- per molti anni il punto fermo della microbio-
te seborroica di moderata gravità presentino logia della forfora è stato la stretta relazione
aspetti clinici distinguibili da quelli della for- t ra la forfora e la costa n te presenza del
fora. Piyrosporum Ovale (es. Keddish, 1952).
I vari reperti istopatologici sono confusi ed in
contrasto tra loro. Lo studio di Ackerman e Pityrosporum ovale: primitivo o secondario?
Kligman (1969) che ha stabilito una netta Esistono a tale proposito svariati studi di
separazione della forfora dalla psoriasi e dalla diverso tipo. La maggioranza di essi tenta di
dermatite seborroica pare essere stato succes- risolvere il problema utilizzando antimicotici
sivamente ritrattato dallo stesso Kligman e e si tratta comunque per lo più di studi aper-
collaboratori (1979), i quali, riesaminando ti condotti su un numero ristretto di pazienti.
tutti i reperti istologici che avevano costituito Ciononostante è difficile sottrarsi alla conclu-
6
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
sione che il Pityrosporum è la causa immedia- Esperimenti di Gosse e Van Der Wyke (1969)
ta della squamosità e non viceversa. Gli unici Sono esperimenti particolarmente degni di
dati che supportano la tesi contraria sono nota perché dimostrano che, nonostante l’uso
quelli del gruppo di Kligman (Ackerman and prolungato di un agente antimicotico quale la
Kligman, 1969; Kligman et al., 1974; Leyden nistatina, una reinfezione sperimentale del
et al., 1975; McGinley et al., 1975; Leyden et capillizio mediante un ceppo di Pityrosporum
al. 1976) e del gruppo di Imokawa (1981) che Ovale resistente alla nistatina comporta una
tratteremo successivamente. In generale una recidiva della forfora in pazienti che avevano
diminuzione della forfora (valutata clinica- precedentemente risposto alla nistatina. Tale
mente o misurata in termini di desquamazio- validissimo esperimento non ha peraltro rice-
ne) ed una diminuzione del Pityrosporum vuto tutta l’attenzione che sicuramente meri-
Ovale è stata riscontrata dopo trattamento ta. Esso dimostra con estrema semplicità che
con sulfide di selenio (Leyden et al., 1976; è la presenza o l’assenza del solo micete ad
Leyden and Kligman, 1979), zinco piritione essere critica e rappresenta una delle più evi-
(Imokawa Ct al., 1981), anfotericina (Barber, denti affermazioni contro la convinzione che
1977), nistatina (Vanderwyk and Roia, 1964), gli agenti antiforfora agiscano mediante un
ed econazolo (AronBrunetier, Dompmartin- meccanismo di tipo citostatico.
Pernot and Droubet, 1977).
L’unico punto in comune tra tutti questi trat-
tamenti consiste nella loro azione antimicoti-
ca. Trattamenti antimicrobici sembrano inve-
ce essere inefficaci (Leyden et al., 1976;
Leyden and Kligman, 1979).
7
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Alexander S.: “Do shampoos affect dan- Kligman A.M., McGinley KJ e Leyden. J. J.:
druff?” British Journal of Dermatology 1967, “Dandruff. Its causes and treatment” In
79: 82. Gustav Fisher Verlag, Stuttgart: “Haar und
Haarkrankheiten” Ed by C. E. Orfanos 1979:
Aron-Brunetiere R., Dompmartin-Pernot D. e 663.
Droubet E.: “Treatment of pityriasis capitis
(dandiuff) with econozole nitrate” Acta Leyden J. J., McGinlev K. J. e Kligman, A.M.:
Dermato-venereologica (Stockholm) 1977; 57: “Shorter methods for evaluating antidandruff
77. agents” Journal of the Society of Cosinetic
8
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
9
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Cosmetic Chemist 1964; 15, 761. Soprattutto durante il periodo estivo e nei
climi caldi la seborrea può essere causa di
Vanderwyk R. W., e Hechemy, K. E.: “A com- grave disagio. Spesso, inoltre, è accompagnata
parison of the bacterial and yeast flora of the dall'aumento della sudorazione (iperidrosi)
human scalp and their effect upon dandruff tanto da risultare difficile stabilire se il prin-
production” Journal of the Society of cipale responsabile delle sgradevoli condizio-
Cosmetic Chemist 1967; 18: 629. ni cutanee sia il sebo o il sudore. Nei mesi
invernali o nei climi asciutti il problema appa-
Weary P. E.: “Comedogenic potential of the re meno rilevante.
lipid extract of Pityrosporuim ova l e ”
Archieves of Dermatology 1970; 102: 84.
Seborrea
10
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
BIBLIOGRAFIA
Braun-Falco O. ed Al : “Dermatologia” Ed
Italiana, Springer, Milano, 2002, 1053.
11
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Una espressione tipica della dermatite sebor- cronicamente con fasi subcliniche e periodi di
roica, di solito circoscritta alla regione sterna- esacerbazione solo parzialmente influenzati
le e interscapolare, è quella detta, in passato, dalla terapia.
“eczema seborroico” con aspetto figurato per La diagnosi differenziale della dermatite
la confluenza di varie chiazze rotonde a limi- seborroica si pone soprattutto con l'eczema, le
ti netti e margini convessi. È possibile anche piodermiti (impetigine), la psoriasi (minore
una forma diffusa in chiazze pitiriasiformi e nettezza dei limiti, assenza di squame tipiche
psoriasiformi. L'eczematizzazione è fra le e dei tre segni caratteristici della goccia di
complicanze più comuni. Vengono anche con- cera, della membrana lucida, della rugiada
siderate complicanze della dermatite sebor- sanguigna ecc.), la pitiriasi rosea (untuosità
roica: l’otite este rna, l'eczema occipitale e della squama, assenza di medaglione iniziale,
della nuca, l'eczema ombelicale (spesso bioti- diverse localizzazioni), le micosi, talvolta con
co), l'eczema delle areole mammarie della il pemfigo eritematoso. Da notare una certa
donna, perfino l'eczema periano-genitale che frequenza di associazione fra dermatite sebor-
ha peraltro le più varie origini (biotiche, psi- roica ed acne, rosacea, psoriasi che frequente-
cosomatiche, psoriasiche ecc.). mete complica il quadro clinico.
L’eziopatogenesi non è del tutto chiara: si sup-
pone che fattori infettivi, sia batterici che
micotici (Pityrosporum Ovale in particolare),
meccanici, irritativi, psicosomatici e soprat-
tutto una non chiarita “disfunzione sebacea”
verosimilmente ereditaria, siano alla base del
cosiddetto “stato seborroico”. Nella dermatite
seborroica l’incre m e n to del Pityro s p o rum
Ovale è maggiore rispetto a quanto abbiamo
detto per la forfora mentre la velocità di secre-
zione sebacea non è necessariamente aumen-
tata. La composizione qualitativa del sebo è
invece modificata: alla riduzione di trigliceri-
di, squalene e cere esterificate si contrappone
l’aumento degli acidi grassi e del colesterolo
(con formazione di prostaglandine - soprattut-
Frequentemente la dermatite è localizzata al to PGE2 - attivazione del turn-over cellulare
cuoio capelluto ed ai suoi margini e spesso dal per attivazione dell’adenilciclasi di membra-
capillizio emerge sulla fronte una chiazza na, attivazione della glicolisi e infine incre-
festonata, la “corona seborroica”. Il rapporto mento della moltiplicazione cellulare in modo
della dermatite seborroica con il cosiddetto non dissimile da quanto presunto per la forfo-
“defluvio seborroico” preva l e n temente ra).
maschile che valorizzerebbe l'idea di una La terapia controlla ma non domina la situa-
generica predisposizione del seborroico alla zione. Tutta una serie di rimedi locali antise-
alopecia androgenetica è casuale: la dermati- borroici vorrebbero una trattazione special-
te seborroica non è di per sé alopecizzante. mente per le lozioni e gli shampoo. I cortiso-
Per cause non precisate la dermatite decorre nici non alogenati, esclusi dal trattamento
12
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
generale se non in pazienti selezionati e per presentano a vari livelli di gravità), con istolo-
previ periodi, sono spesso utilizzabili con suc- gia tipica (dilatazione capillare papillare ,
cesso, specialmente come gel e lozioni, even- microascessi epidermici sterili, iperparache-
tualmente associati ad antibiotici ed antifun- ratosi) e accelerato turn-over della cheratoge-
gini, quale trattamento locale. L’acido 13-cis- nesi, di difficile trattamento.
retinoico, analogamente a quanto detto per la
seborrea, è spesso capace di migliorare note-
volmente la situazione. Gli antifungini per
uso generale, come il ketoconazolo, risultano
spesso molto ma brevemente efficaci.
BIBLIOGRAFIA
13
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
to sono abbastanza uniformi nello stesso caso: ma l’estensione oltre il margine di inserzione
da qui le varietà morfologiche di psoriasi dei capelli è inferiore rispetto alla dermatite
punctata (chiazze puntiformi), di psoriasi gut- seborroica. Il prurito è nella maggioranza dei
tata (come gocce), psoriasi nummulare (come casi presente ma scarso. Solo raramente c’è
monete). Per l’estensione, possiamo avere una perdita dei capelli dato che la papilla germi-
psoriasi circoscritta (localizzata, accantonata) nativa e la matrice del pelo si trovano più pro-
e una psoriasi diffusa o addirittura generaliz- fonde e non sono quindi disturbate dal pro-
zata o universale. In quest'ultimo caso, che blema cutaneo di superficie. Solo di rado si
rappresenta l'estensione massima della der- assiste, a livello delle chiazze psoriasiche, ad
matosi, la presenza di qualche piccola “isola” un incremento dell’effluvium in telogen
di cute sana la differenzia, insieme con altri senza tuttavia che si associno fenomeni invo-
segni, dalla eritrodermia. lutivi del follicolo pilifero. L’associazione di
Ne deriva che qualunque zona può essere col- aumentato flusso ematico locale con anoma-
pita dalla psoriasi ma nella grande maggio- lie della cheratinizzazione cellulare determi-
ranza dei casi la localizzazione preferenziale, na, in genere, un’aumentata penetrazione
già accennata, costituisce un criterio diagno- delle sostanze applicate sul cuoio capelluto
stico: la psoriasi preferisce infatti le regioni con maggiore probabilità effetti collaterali.
estensorie e le “sommità”, i punti di appoggio Quanto alla terapia, secondo la nostra espe-
in particolare le regioni del ginocchio, del rienza, il miglior principio antipsoriasico da
gomito, la regione sacrale ed il cuoio capellu- usare sul cuoio capelluto è il calomelano all’
to (prevalentemente ai margini di inserzione 8 - 10% incorporato in una base cremosa. La
del capillizio). crema al calomelano viene massaggiata sul
cuoio capelluto e lavata non prima di 4 - 6 ore
con uno shampoo genericamente “antiforfo-
ra”.
BIBLIOGRAFIA
Braun-Falco O. ed Al : “Dermatologia” Ed
Italiana, Springer, Milano, 2002, 585 - 607.
14
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
15
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
16
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
Kerion
Nel Kerion alcuni dermatofiti, ed in particola-
re i tricofiti zoofili sopra ricordati, determina-
no perifollicoliti e follicoliti profonde e sup-
puranti che successiva m e n te si fo n d o n o
dando origine a chiazze rilevate fortemente
eritematose, sormontate da formazioni papu-
lo-nodulari e pustolose dalle quali fuoriesce
pus in quantità abbondante in seguito a pres-
sione anche modesta.
Tigna favosa
Da noi sono più frequenti alcune specie La tigna favosa, oggi eccezionale in Italia, è
antropofile quali il Tricophyton tonsurans e il una micosi del cuoio capelluto determinata di
Tricophy ton violaceum, o zoofile quali il solito dal Tricophyton schonleinii, antropofi-
17
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
lo, e, più raramente, dai Tricophyton quinc- L’esame alla luce di Wood evidenzia una fluo-
keaneum e gallinae. rescenza giallo-verdastra. Gli scutuli possono
estendersi in modo centrifugo raggiungendo i
2-3 cm di diametro e confluire poi in ampie
masse crostose giallo-verdastre, stratificate e
friabili, all’interno delle quali si possono tro-
vare dei capelli assottigliati, opachi, decolora-
ti, “impolverati” e facilmente asportabili. La
terapia è prolungata e, se non effettuata cor-
rettamente e precocemente, può non impedi-
re l’evoluzione finale in alopecia cicatriziale
(caratteristicamente all’interno delle chiazze
permangono ciuffi di capelli superstiti).
18
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
BIBLIOGRAFIA
19
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
losi del capo è enorm e m e n te aumentato. ipersensibilità agli antigeni, presenti nella
Sono interessati, oltre agli adulti, soprattutto saliva del parassita. Un altro segno frequente
i bambini fra i 3 e gli 11 anni con continue della pediculosi sono le feci dei pidocchi che
epidemie nelle comunità scolastiche dove si si trovano spesso al mattino sul cuscino come
stima che almeno il 25% dei bambini, indi- una polvere secca e nerastra.
pendentemente dallo stato sociale, venga col-
pito.
20
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
Esse sono tenacemente attaccate al capello a uova. Ogni 4 - 6 ore, per nutrirsi, il pidocchio
3 - 4 mm dal cuoio capelluto, si trovano appoggia alla pelle la sua bocca da cui fuorie-
soprattutto alla nuca e sopra e dietro le orec- sce una struttura tubulare che penetrando
chie; assomigliano alla forfora ma da questa si attraverso la pelle secerne una sostanza anti-
distinguono facilmente perché fissate ai capel- coagulante e vasodilatatrice che facilita la
li. In generale, le lendini vicino al cuoio capel- suzione del sangue. Al di fuori del proprio
luto sono vitali, mentre quelle più lontane ambiente, cioè la testa dell'uomo, e senza
dalla testa sono solo gusci vuoti, non vitali. nutrirsi il pidocchio sopravvive solo 1 - 2 gior-
ni mentre le uova possono rimanere vitali per
una decina di giorni senza arrivare alla schiu-
sa. Il parassita non vola né salta, ma si muove
velocemente fra i capelli. La trasmissione
della pediculosi è solitamente per contagio
diretto testa contro testa fra i bambini. I
pidocchi si trasmettono però anche in modo
indiretto, con lo scambio di spazzole, pettini,
berretti, cappelli, sciarpe, o biancheria del
letto. La diagnosi si basa ovviamente sul
riscontro sulla testa dei pidocchi, delle ninfe,
o di lendini vitali adese ai capelli.
21
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Il bambino affetto da pediculosi non può fre- miologia che sulla diagnosi e infine sul tratta-
quentare la collettività scolastica fino a che mento della pediculosi: vengono completa-
non ha iniziato il trattamento specifico. mente ignorati l'efficacia e i pericoli delle
diverse sostante, soprattutto dei pesticidi e un
trattamento efficace viene spesso intrapreso
tardivamente quando l'infestazione si è già
diffusa nella famiglia e nella comunità. La
riluttanza dei genitori a comunicare la pre-
senza di pidocchi nella testa del proprio figlio
fa il resto.
Nessun agente topico è risultato essere ovici-
da al 100%. Ne consegue che per eliminare i
pidocchi dobbiamo ripetere il trattamento
dopo 10 - 15 giorni allo scopo di uccidere le
ninfe che siano nel frattempo fuoriuscite dal-
l'uovo.
Il trattamento della pediculosi va intrapreso
quando vi sia la sicurezza che il soggetto ne
sia effettivamente colpito. I pediculocidi non
devono essere utilizzati per la profilassi ma
solo per il trattamento. Trattare la testa del
bambino soltanto perché un amico o un com-
pagno di comunità è affetto da pidocchi è un
errore perché ogni pediculocida ha comun-
E' importante controllare accuratamente ogni que un pur minimo potenziale di tossicità ed
membro della famiglia per escludere il conta- il rischio aumenta quando la madre ripete il
gio ed effettuare il trattamento contempora- trattamento in modo continuativo o comun-
neamente in tutti i membri affetti. Il tratta- que ravvicinato.
mento corretto della pediculosi del capo si La profilassi consiste nell'esame attento della
basa su tre punti fondamentali: testa, nelle sedi classiche. Il reperto di uova a
1) applicazione sui capelli di prodotti antipa- distanza ravvicinata dal cuoio capelluto (1 cm
rassitari specifici; o meno) in un soggetto non trattato, equivale
2) asportazione delle lendini dai capelli; alla diagnosi di pediculosi e quindi indica la
3) disinfestazione degli oggetti veicolo dell'in- necessità del trattamento.
festazione.
Il malation è un pesticida organofosforico
molto usato in agricoltura in USA. A gisce
Trattamento come inibitore irreversibile delle colinesterasi
Sfortunatamente molti medici e pediatri con- ed è probabilmente il prodotto pediculocida
siderano la pediculosi della testa come una ed ovicida ad azione più rapida: pidocchi e
condizione alla quale non meriti prestare uova sono uccisi in 3 secondi. E’ sicuro quan-
eccessiva attenzione. E d'altra parte spesso do viene correttamente impiegato ma è stato
mancano le conoscenze di base sia sull'epide- ritirato dal mercato americano dallo stesso
22
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
produttore per il suo odore sgradevole, per il ponibile in USA per l'uso su tutto il corpo
veicolo alcoolico che produce dolore quando nella cura della scabbia, non è in commercio
giunga a contatto con la congiuntiva e per la in Italia. Tutta la letteratura recente afferma
sua infiammabilità. E’ disponile in Italia che, "grazie alla sua sicurezza e alla sua effica-
come gel all'1% e viene consigliato in due cia, la permetrina viene considera ta oggi
applicazioni di dieci - venti minuti ciascuna a come il trattamento di scelta del pidocchio
distanza di una settimana. della testa".
23
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
piretrina naturale con piperonil butossido, in De Berker D, Sinclair R.: “Getting haed of
shampoo potenziato alla sumitrina. Le piretri- head lice” Australas J Dermatol 2000; 4/ 209-
ne non uccidono tutte le uova non dischiuse e 212.
non hanno un'attività residua, come la perme-
trina, per cui richiedono un trattamento da 5 Dodd C.: “Treatment of head lice” Br Med J
a 7 giorni dopo il primo per uccidere le ninfe. 2001; 323: 1084.
Nessun prodotto è tuttavia in grado di stacca- Meinking TL, Entzel P, Villar ME, et al.:
re le lendini dai capelli. L'adesione delle len- “Comparative efficacy of treatments for pedi-
dini ai capelli è assicurata da materiale chera- culosis capitis infestations” Arch Dermatol
tinico, prodotto dal pidocchio, difficilmente 2001; 137: 287-292.
aggredibile senza danneggiare i capelli, che
sono anch'essi costituiti di cheratina. Per l'a- Roberts RJ, Casey D, Morgan DA, et al.:
sportazione delle lendini dai capelli, dopo un “Comparison of wet combing with malathion
impacco di acqua e aceto, si usa un pettine a for treatment of head lice in the UK: a prag-
denti fitti (0,3 mm fra i denti) di plastica o di matic randomised controlled trial” Lancet
metallo o, più efficacemente, si sfila manual- 2000; 356: 540-544.
mente dai capelli una lendine alla volta.
La disinfestazione degli oggetti veicolo dell'in-
festazione, pettini e spazzole, è un altro punto
importante per un trattamento corretto della
pediculosi e per evitare le recidive. I pidocchi La tricotillomania
e le lendini sono molto sensibili alle alte tem-
perature e quindi, per ucciderli, è sufficiente La tricotillomania è una comune dermatite
il lavaggio a 60° C. artefatta. E' una forma di alopecia non cicatri-
ziale da trazione legata all'impulso di strap-
parsi i capelli. A torto è considerata una pato-
logia poco comune. L'alopecia da tricotilloma-
BIBLIOGRAFIA nia può essere indefinita o nettamente demar-
cata, con peli assenti, fusti spezzati e peli che
C h o s i d ow O.: “Scabies and pediculosis” ricrescono di diverse lunghezze. Il danno este-
Lancet 2000; 355, 819-826. tico è variabile. Più frequentemente coinvolta
è la regione frontotemporale e parietotempo-
24
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
25
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
per fornire dati obiettivi, può essere anche soprattutto nei bambini. Non è chiara la
richiesta una biopsia del cuoio capelluto. causa di questa affezione che in genere è cro-
Alterazioni istologiche caratteristiche si osser- nica, resistente alla terapia e soggetta a recidi-
vano con maggiore probabilità in campioni ve. I bambini tendono a strapparsi i capelli
bioptici di 4 o 5 mm prelevati da un'area alo- durante la lettura, lo studio o il riposo a letto.
pecica datante non più di 8 settimane. Questo atteggiamento dovrebbe essere diffe-
Sezioni istologiche tipiche mostrano peli in renziato da altri disturbi del comportamento
catagen, raccolte di pigmento e osti follicolari come la suzione del pollice o la morsicatura
dilatati e zaffati di cheratina. La presenza di delle unghie, che sono patologie di solito
bulbi piliferi traumatizzati è diagnostica ma benigne e autolimitanti. Sia nei bambini sia
questo reperto non è di frequente riscontro. negli adulti è stata descritta un'associazione
Si osserva inoltre un'assenza significativa di significativa tra ansia, disturbi comportamen-
flogosi attorno al bulbo pilifero, a differenza tali e tricotillomania. Con minore frequenza
dell'alopecia areata che è caratterizzata dalla si riscontrano contemporaneamente disturbi
presenza di bulbi infiammati e peli atrofici in dell'alimentazione, abuso di sostanze, distur-
anagen. bi della personalità, intelligenza subnormale,
schizofrenia o un disturbo dissociativo. Si è
ipotizzato che lo strappamento cronico dei
peli rappresenti una variante di nevrosi osses-
sivo-compulsiva, tuttavia questa compare più
frequentemente nel sesso maschile e le due
affezioni presentano caratteristiche differenti
alla tomografia ad emissione di positroni
(PET). Nei preadolescenti i problemi emozio-
nali tendono a essere meno gravi e più spesso
associati a rapporti conflittuali genitore-figlio
od a eventi carichi di tensione come la nasci-
ta di un fratellino o la perdita di una persona
cara. La terapia si baserà sulla “parola del
medico”, sul colloquio con il paziente, sull’u-
so di ansiolitici e antidepressivi (di solito ben-
zodiazepine e triciclici), dovrà essere persona-
lizzata e talvolta affidata alla competenza del
medico-psichiatra. Il trattamento della trico-
tillomania si è avvalso di terapie comporta-
mentali, ipnosi, psicoanalisi, psicote ra p i a
La tricotillomania è attualmente classificata intensiva, antipsicotici e antidepressivi. Uno
come un "disturbo del controllo degli impul- studio di 10 settimane in doppio cieco ha rile-
si". Un senso di aumentata tensione prima vato che la clomipramina (un bloccante par-
dello strappamento dei peli, la sensazione di zialmente selettivo della ricaptazione della
gratificazione e la diminuzione della tensione serotonina) risulta più efficace della desipra-
in seguito a tale atto sono componenti diagno- mina (un bloccante della ricaptazione della
stiche che spesso però non si riscontrano, noradrenalina) nel migliorare i sintomi pro-
26
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
BIBLIOGRAFIA
Braun-Falco O. ed Al : “Dermatologia” Ed
Italiana, Springer, Milano, 2002, 1004 - 1006.
La dismorfofobia
(ovvero la "non-malattia") L'incidenza è sconosciuta, si ritiene che ne sia
a cura di Guido Vito Trotter affetto fino all' 1% della popolazione degli
USA ma l'affezione è ubiquitaria.
Sono sempre più frequenti i pazienti derma- La non-malattia dermatologica consta spesso
tologici e segnata m e n te tricologici che si anche di disturbi dolorosi caratterizzati da
vedono affetti da dermatite, malattie dermato- "bruciore" nella sede corp o rea affet ta, in
logiche, alopecia o disturbi cutanei che li ren- assenza di un'evidente patologia cutanea. La
dono ai loro occhi brutti ... ma obiettivamen- variante delirante è considerata un disturbo
te tutto questo non c'è! Una volta si sarebbe distinto, una psicosi ipocondriaca monosinto-
parlato di una "fissazione". matica.
La dismorfofobia è definita come l'ossessione I pazienti con dismorfofobia sono in genere
per un difetto immaginario dell'aspetto este- ossessionati dalle sedi corporee più importan-
riore. ti nell'immagine esteriore e le fissazioni più
L ' e c c e s s i va preoccupazione comporta una frequenti riguardano il volto, il cuoio capellu-
significativa tensione emozionale, isolamento to e i genitali. Le donne sono più propense a
sociale e una deficitaria funzione nella vita di focalizzarsi sui capelli, sul volto e sulle mam-
relazione, nel lavoro e nell'istruzione. melle, mentre gli uomini tendono a concen-
I pazienti sviluppano comportamenti rituali- trare la propria attenzione sui genitali. I pro-
stici ripetitivi e ossessivi, come il guardarsi blemi di natura dermatologica comprendono
alla specchio, l'acconciarsi in modo eccessivo rughe, cicatrici, acne, eccessiva peluria sul
e il porre frequenti domande per ottenere ras- volto, cute untuosa e alopecia. I pazienti pos-
sicurazioni dalla famiglia, dagli amici e dai sono lamentare inoltre intenso bruciore, spes-
27
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
so invalidante, sul cuoio capelluto, sul volto, può risultare particolarmente difficile per via
sulla bocca, sulle labbra, sulla lingua o sui del comp o rtamento irascibile e talvo l ta
genitali, senza che esista una patologia der- aggressivo o suicida. Questi soggetti richiedo-
m a tologica signifi c a t i va. L' 80% circa dei no una costante rassicurazione, telefonano
pazienti risulta ossessionato da più di una frequentemente e prenotano lunghe visite
regione corporea. specialistiche. Possono o meno presentarsi
Il disturbo psichico più frequentemente asso- agli appuntamenti di controllo, generalmente
ciato alla dismorfofobia è la depressione, che rifiutano un referente psichiatrico ma posso-
si sviluppa però nella maggior parte dei no essere disposti ad accettare la consulenza
pazienti in seguito alla comparsa della dis- psichiatrica nel contesto della visita dermato-
morfofobia e può rappresentare una risposta logica.
al disturbo. Si ritiene che la terapia di scelta consista nel
I pazienti sono spesso molto irascibili e talvol- somministrare a lungo termine un inibitore
ta presentano idee suicide (soprattutto le selettivo della ricaptazione della serotonina a
donne con problemi al volto) o di aggressività. un dosaggio maggiore rispetto a quello usato
Altri problemi psichiatrici segnalati in asso- per il trattamento della depressione. La gran-
ciazione a questa condizione comprendono il de maggioranza dei pazienti presenterà una
disturbo ossessivo-compulsivo, i disturbi bor- risposta parziale con diminuzione della ten-
derline della personalità, il narcisismo, la sione, dell'ossessione e del comportamento
fobia sociale ed i problemi coniugali. ritualistico. Pochissimi soggetti non mostre-
La diagnosi di dismorfofobia è in genere faci- ranno alcun cambiamento nella capacità di
le. Se interrogato, il paziente riferisce preoc- comprensione. In associazione agli inibitori
cupazioni riguardo la comparsa, o lamenta della ricaptazione della serotonina possono
un eccessivo bruciore in determinate sedi cor- risultare utili la psicoterapia di supporto e un
poree, nonché tensioni emozionali ed effetti t ra t tamento comportamentale cognitivo. I
negativi della sua situazione sulla propria casi resistenti possono richiedere la sommini-
vita. strazione aggiuntiva di clomipramina o persi-
All'anamnesi, si possono spesso riscontrare no pimazide (quando è presente una compo-
una famiglia e amici stressati, isolamento nente delirante).
sociale e atteggiamenti rituali ripetitivi.
Spesso vengono richiesti ingiustificati inter-
venti di chirurgia plastica o trattamenti medi- BIBLIOGRAFIA
ci dermatologici. La visita dermatologica
risulta nei limiti della norma. American Psychiotric Assaciation. Diagnostic
Quando il paziente lamenta "bruciore" è and Statisticai Manual of Mentai Disorders.
importante escludere la presenza di dolore 4th ed. Washington, DC: American
pregresso, porfiria (nel caso di sintomi al Psychiatr'ic Association, 994.
volto) e, se il paziente lamenta orodinia,
occorre ricercare l'eventuale concomitanza di Cotterili JA. Body dismorphic disorder.
diabete mellito, di carenza di ferro, di acido Dermatol Clinics 1996; 14:457-463.
folico, di vitamine B2, B6 e B12 e di steator-
rea. Cotterili JA. Dermatologic nondiseose.
Il trattamento dei pazienti con dismorfofobia Dermatol Clinics 1996; 1 4:439-445.
28
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
29
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Terapia generale
A seconda dei casi, in pazienti selezionati
potranno essere utilizzati gli imidazolici, i
corticosteroidi, i sali di zinco e magnesio, gli
integratori dietetici. Gli estroprogestinici e gli
antiandrogeni verranno usati solo nel sesso
femminile ed in situazioni attentamente valu-
tate.
30
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
LE ALOPECIE:
DEFINIZIONE e CLASSIFICAZIONE ALOPECIE NON CICATRIZIALI
ALOPECIE CICATRIZIALI
Ogni classificazione è sempre ardua, riduttiva PSEUDO ALOPECIE
ed incompleta ma purtroppo classificare è un
male necessario. Facendo una classificazione
invariabilmente si fanno errori ma ciò che ALOPECIE NON CICATRIZIALI
non è classificato non si può teorizzare né
insegnare e quindi, anche se non ci piace, androgenetica
dobbiamo farlo. (o calvizie comune) )
fronto parietale maschile )
Il termine defluvio (o “defluvium” dal latino) post gravidica )
dovrebbe essere utilizzato quando si vuole uetica ) caduta
indicare una caduta anormale di capelli più da trazione ) in
per qualità che per quantità, caduta di capel- da traumi psicofisici ) telogen
li che porterà ad ipotrichia o calvizie per per- neurologica )
dita di follicoli. da denutrizione )
Il termine di effluvio (o “effluvium”) andreb- post anestesia generale )
be riservato a quei casi in cui la caduta,
numericamente molto elevata (anche molte infettiva ) caduta in telogen
centinaia di capelli al giorno) è qualitativa- atrogena ) catagen o anagen
mente omogenea (tutti i capelli caduti sono in
telogen maturo o in catagen/anagen distrofi- areata) caduta in catagen o anagen distrofico
co ecc.) e non implica una prognosi sfavorevo-
le.
Per alopecia si intende l’assenza o la carenza ALOPECIE CICATRIZIALI
di peli o capelli nelle aree di cute in cui essi
sono normalmente presenti. Il termine alope- cicatrici
cia comprende, nell’uso medico comune, sia pseudoarea di Brocq
l’ipotrichia, che indica la carenza di peli o mucinosi follicolare
capelli, sia la calvizie, che indica la mancanza neoplasie
irreversibile di capelli. radiazioni ionizzanti
Classicamente le alopecie vengono distinte in aplasia cutis verticis
temporanee (transitoria inibizione funzionale
della papilla del pelo) e definitive (scomparsa sclerodermia ) forme ad
del follicolo e della papilla germinativa). lupus eritematoso discoide ) impronta
Da queste vanno differenziate le pseudo-alo- lichen planus ) autoimmune
pecie, nelle quali i capelli sono stati strappati
via o si sono spezzati (tricoclasia) in seguito follicolite decalvante) infettiva/immunitaria
ad eventi traumatici, chimici, infettivi o per
anomalie congenite del fusto. tigna favosa )
Scolast i c a m e n te possiamo rite n e re ancora kerion ) forme infettive
valide la seguente CLASSIFICAZIONE:
31
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
32
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
linfocitosi superiore al 33% con punte di le dita. Con il tempo si rende evidente una
4500 linfociti /ml. ipotrichia più o meno spiccata.
L’unico trattamento razionale del te l o ge n Malattie infettive cro n i che, collage n o p a t i e ,
effluvio acuto è quello di allontanare la causa stati carenziali, disturbi endocrini, situazioni
che lo ha provocato, ma spesso si rende neces- nevrotiche o depressive, uso o abuso cronico
sario fornire al paziente preoccupato una di farmaci sono tutte cause possibili di telo-
qualsiasi terapia che dimostrerà l’interessa- gen effluvio cronico e vanno ricercate. Ci sof-
mento del medico e farà trascorrere il tempo fermiamo qui solo su alcuni aspetti particola-
necessario a che l’effluvio si risolva sponta- ri. Talvolta si potrà dimostrare una leucope-
neamente. nia ed in questo caso sarà necessaria la ricer-
Possiamo comunque affermare che i cortico- ca degli anticorpi antinucleo La presenza nel
ste roidi giovano! Solita m e n te prescriviamo siero di anticorpi antinucleari, a titolo gene-
l’applicazione locale di un derivato non aloge- ralmente basso, non dovrà essere sottovaluta-
nato dell’idrocortisone (ad esempio idrocorti- ta perché un telogen effluvio cronico può
sone butirrato) e, nelle forme più gravi, una e s s e re causato da tutte le collage n o p a t i e
iniezione intramuscolare ogni 7 - 10 giorni di autoimmuni e può anche essere il segno d’e-
metilprednisolone da 40 mg per una - tre sordio di un lupus eritematoso sistemico, tal-
volte. Spesso i risultati a breve sono rapidissi- volta anche “minimo”, di cui l’effluvio può
mi con arresto dell’effluvio e ripresa dell’ana- essere il sintomo predominante. Sarà perciò
gen dei follicoli. sempre necessario indagare anamnesticamen-
te il paziente, di solito una donna, su un even-
Cause comuni di Telogen Effluvio acuto tuale fenomeno di Raynaud, artralgie, afte
orali, pleuriti, nefriti, aborti ripetuti: questi
- stress acuti fisici o psicologici sintomi devono essere chiesti esplicitamente
- interventi chirurgici perché è difficile che il paziente li riferisca.
- parto e allattamento Nei casi in cui si sospetta una condizione di
- malattie febbrili “pre-lupus” o di “lupus minimo” si può tenta-
- avvelenamenti re un ciclo di prednisone o di clorochina. La
- emorragie sideropenia è di riscontro frequente specie
- lutti nelle donne, il suo ruolo come causa di efflu-
- ecc. vio è oggi indiscutibile e può anche essere il
segnale della carenza di altri oligoelementi la
Nel telogen effluvio cronico il paziente, più cui importanza è basilare nella fisiologia pila-
spesso una donna, lamenta da mesi o da anni re come il magnesio ed ancor più lo zinco. Il
una rilevante caduta di capelli senza variazio- fabbisogno giornaliero di zinco è stimato
ni stagionali e la causa dovrà essere ricercata intorno a 10-15 mg per l’adulto. La zinchemia
in un evento perturbante del ciclo pilare ad normale è di 0,8-1,5 mg/l di siero (0,082 -
andamento cronico, spesso senza tendenza 0,158 mg/dl). Valori di zinchemia sotto 0,6
alla risoluzione spontanea. Il tricogramma è mg/l si accompagnano a telogen effluvio cro-
alterato: almeno il 20% dei capelli si trova in nico e sono causati da un insufficiente appor-
fase telogen. Al Wash test il numero dei capel- to del metallo con la dieta o un difetto di
li caduti si attesta intorno a 200. Al pull test assorbimento intestinale. A quei pazienti in
si potrà contare qualche decina di capelli fra cui sia accertato un basso livello plasmatico di
33
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
zinco prescriveremo quindi supplementi di fase anagen 6 è di intensità tale da non per-
solfato di zinco. Se la zinchemia, corretta dal- mettere al capello di “rifugiarsi” in telogen,
l’apporto del metallo, non si manterrà norma- questo cade in anagen. Si tratta di un effluvio
le nel tempo, dovremo sospettare un deficit di di molte centinaia o migliaia di capelli al gior-
assorbimento che dovrà essere cronicamente no che si manifesta dopo pochi giorni dall’e-
corretto. I deficit di minerali ed elettroliti vento che lo ha provocato. In questo caso al
(ferro, magnesio, zinco, calcio, sodio, potas- tricogramma il rapporto anagen e telogen
sio) dovranno comunque tutti essere ricercati, può essere normale ma all’esame microscopi-
indagati e corretti. Nelle giovani donne è bene co si potrà facilmente osservare che buona
far attenzione alla qualità e alla quantità parte (fino all’85%) dei capelli caduti sono
della alimentazione. Sono frequenti oggi le anagen distrofici o catagen iniziali.
forme palesi e larvate di anoressia nervosa e Sono naturalmente frequenti anche forme di
le diete incongrue e deficitarie intraprese per passaggio fra effluvio in telogen ed effluvio in
convinzioni pseudo-salutistiche, “morali” o anagen, quando lo squilibrio metabolico che
religiose. colpisce il capello non è sufficientemente
forte da far cadere tutti gli anagen ma permet-
Cause comuni di Telogen Effluvio cronico te ad una parte di questi di arrivare al telo-
gen. Il tricogramma in questi casi non sarà
- malattie sistemiche croniche normale ma sarà simile a quello di un deflu-
(infettive metaboliche o neoplasiche) vio in telogen, però l’esame microscopico
- donazioni di sangue frequenti mostrerà che i capelli caduti sono, in numero
- uso cronico di alcuni farmaci elevato, anagen distrofici o catagen iniziali.
- gravi malattie psichiche L’esempio clinico di gran lunga più importan-
- distiroidismi te di anagen effluvio è l’alopecia areata, qua-
- ecc dro che è ampiamente trattato in un capitolo
dedicato. Anche l’anagen effluvio è, il più
delle volte, ad andamento benigno e sponta-
neamente reversibile ed il trattamento di scel-
ta consiste ancora nell’allontanamento della
causa scatenante, quando questo è possibile.
- chemioterapia antineoplastica
- radiazioni ionizzanti
- forti rialzi termici
- alopecia areata
- dieta aproteica
- avvelenamenti
- farmaci
(arsenico, bismuto, colchicina,
Effluvio in anagen tallio, citostatici ecc.)
Quando l’evento stressante che colpisce la
34
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
Defluvio
Il defluvio è una caduta di capelli, per lo più Cause comuni di
di entità modesta ma definitiva per la progres- Defluvio in Telogen maschile
siva involuzione del capello verso il pelo vellus
o per la perdita progressiva del follicolo per alopecia frontoparietale maschile
sclerosi o atrofia. Nel defluvio i capelli che alopecia androgenetica
cadono vanno pertanto in gran parte perduti.
35
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
36
aprile 2004 - N° 13 - Giornale Italiano di Tricologia
37
EDIZIONI TricoItalia (Firenze) novembre 2004
Andrea Marliani
SOMMARIO
-ANDREA MARLIANI-
TRICOLOGIA
-diagnostica e terapia-
edizione 2004
parte V
Tutti i diritti riservati all’Autore©
Collaboratori:
Paolo Gigli
Fiorella Bini
Marino Salin
Daniele Campo
Roberto D’Ovidio
Guido Vito Trotter
6
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
7
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
8
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
9
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
l’indagine anamnestica, sull’esame clinico, Il test della carezza è un primo esame clinico
sugli esami di laboratorio e su eventuali osser- che consiste nel far scorrere la mano sopra il
vazioni microscopiche (se occorre anche cuoio capelluto come per accarezzare la testa
mediante biopsia ed istologia). ed i capelli. Piccole alterazioni, di solito subi-
to evidenti, ci daranno un primo immediato
orientamento.
10
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
cioè diagnostici di una pseudo alopecia. sa tanto meno corrisponde, nella maggior
Capelli assottigliati ma non da sempre geneti- parte dei casi, ad un reale pericolo di calvizie.
camente sottili, specie se con irregolari assot- L’effluvio, come ormai ben sappiamo, è
tigliamenti fusiformi e strozzature lungo il impressionante e comunissimo e la sua beni-
fusto, potranno far pensare ad uno stato gnità rende ragione della apparente efficacia
carenziale. di tante “cure” irrazionali. Nell’effluvio in
telogen acuto la caduta è abbondate, anche di
L’esperienza del medico sarà in tricologia, centinaia e migliaia di capelli in telogen,
come in tutta la dermatologia (branca “visi- senza segni di involuzione. Nell’effluvio in
va” della medicina), spesso decisiva per una telogen cronico la caduta è più modesta, sem-
diagnosi corretta e, di solito, immediata. pre in telogen, sempre accompagnata da dira-
damento più o meno obiettivo, talvolta anche
L’osservazione del cuoio capelluto potrà poi spiccato, e da un certo grado di miniaturizza-
evidenziare la presenza di comuni disturbi zione.
dermatologici come la pitiriasi secca (forfora),
la dermatite seborroica, la psoriasi ed anche Anamnesi
cicatrici, atrofie, ustioni, infezioni, tumori L’anamnesi richiede un’attenta valutazione
ecc. della storia familiare, degli stati fisiologici e/o
p a ra fisiologici, delle abitudini alimentari,
Il pull test verrà eseguito subito dopo. delle malattie passate o in corso, dell’uso di
Quando con il pull test ci rimane fra le dita fa rmaci o cosmetici (tinture, colorazioni,
un numero elevato di capelli con i loro bulbi lavaggi ecc.).
in telogen è di per se già diagnostico per un
telogen effluvio.
11
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
12
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
s fazione del paziente, cadono poch i s s i m i 0,25 mg/kg/die di prednisone. Anche l’ACTH
capelli perché tutti gli elementi in telogen e/o a dosi basse (0,5 ml ogni 5 giorni) può rivelar-
che si avviavano al telogen sono caduti. Il nor- si utile. Ovviamente quando fosse in gioco
male ciclo annuale è alterato, il numero di una malattia sistemica quale il lupus eritema-
anagen al tricogramma può superare il 95% . toso sistemico il dosaggio dovrà essere adegua-
to alla gravità. Nei casi nei quali una sintoma-
tologia a tipo Raynaud, una leucopenia o una
fotosensibilità facciano sospettare una condi-
zione di pre-lupus, si può tentare un ciclo di
clorochina, 500 mg/die, diminuendo il dosag-
gio appena possibile.
13
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Chapmam M.G., Dowsett M., Dewhurst C.J. et Marliani A., Della Lena R., Jans G.,
all.: “Spironolactone in combination with an Quercetani R.: “Le alopecie” Etruria Med
oral contraceptive: an alternative treatment 1988; 3: 17-32.
for hirsutism” Br J Obset Gynaecol 1985; 92:
983. Marliani A.: “Dieta e capelli” Med. Ger 1988;
20: 276-291.
Guarrera M.: “Il laborotorio tricologico” In:
Rebora A: le alopecie. It Gen Rev Dermatol Marliani A.: “I grandi effluvi” in Marliani A.
1992; 29:19 - 33. et al (Eds): “I Capelli” Etruria Medica,
Hordinsky M.K.: “General evaluatin of Firenze, 1989: 70-72.
patient with alopecia” Dermatol Cl 1987; 3:
483. Marliani A. et Al: “I Capelli”, Firenze, Etruria
Med, 1989.
14
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
Marliani A.: “Possibilità attuali di terapia Rebora A.: “Il telogen effiuvium. in: Rebora
medica della Calvizie Comune”. Fi re n z e , A, le alopecie. Il Geral Rev Dermatol 1992;
Etruria Med, 1992. 29:121 - 7.
Marliani A.: “La -Calvizie Comune-” fra eredi- Rebora A.: “Telogen effiuvium: an etopatho-
tarietà e difetto enzimatico: Prospettive tera- genetc theory” Int J Dermatol 1993; 32: 339 -
peutiche II°” Med Est. 1992; 4: 271 - 40
Rebora A.: “the trichogram” in: “Hair and Weirich G., Longauer J.: “Inhibition of seba-
Ae stetc Medicine”, Salus Internazionale, ceous glands by topical applicatin of oestro-
Roma, 1984, p. 39-42, . gen and anti-androgen on the auricolar skin
of rabbits” Arch Derm Foresch 1974: 81: 250.
Rebora A.: “Alopecia areata incognita” A
15
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Distinguiamo:
- Anemie da diminuita produzione di
globuli rossi;
- Anemie da aumentata distruzione;
- Anemie da perdita.
16
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
17
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
18
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
19
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
test di Rosenbach (immersione della mano in rettorragia (sangue rosso vivo dal retto), per
acqua ghiacciata stretta da un laccio) provoca alterazioni organiche rettali, emorroidi, poli-
crisi emoglobinurica. pi, cancro, Morbo di Crohn, malattie infiam-
Anticorpi a freddo si possono avere nella gam- matorie intestinali, malattie del collagene,
mopatia monoclonale, nella mononucleosi enterocoliti.
infettiva, nelle infezioni da Mycoplasma pneu- Le forme di anemia dovute a sanguinamento
moniae. occulto sono frequenti ed insidiose. Se l’emor-
Anemie emolitiche acquisite acute da autoan- ragia non è evidente si può ricorrere a test
ticorpi possono seguire ad infezioni virali specifici come la ricerca del sangue occulto
(polmonite atipica primaria, mononucleosi nelle feci.
infettiva, influenza, malattia da coxsachie,
rosolia, varicella ecc.); neoplasie (linfomi), - la celiachia è causata da un danno alla
carcinomi metastatizzati del midollo, malattia mucosa dell’intestino provocato da una iper-
del collagene, LES. sensibilità al glutine alimentare, un compo-
Anemie emolitiche acqu i s i te cro n i che da nente di cereali come grano, segale, avena e
autoanticorpi insorgono in corso di patologie orzo. Il danno conduce a un alterato assorbi-
come tubercolosi, collagenopatie, cirrosi epa- mento degli alimenti.
tica, sarcoidosi. Nella maggior parte dei casi l'intolleranza si
Le indagini di laboratorio da effettuare per rende evidente nel bambino, dopo qualche
diagnosticare le anemie emolitiche sono mese dall'introduzione del glutine nella dieta,
- dosaggio dell'aptoglobina, che sarà ridotta; cioè tra i 6 mesi e l’anno e mezzo.
- test di Coombs diretto che ricerca nel siero Il quadro clinico esordisce con diarrea, vomi-
del paziente gli anticorpi adesi sulle emazie; to, anoressia, irritabilità, arresto della cresci-
- il dosaggio dell'emoglobina libera nel siero; ta o calo ponderale.
- l'emosiderinuria. Nelle forme che si manifestano tardivamente,
dopo il secondo - terzo anno di vita, la sinto-
matologia gastroenterica è più sfumata e in
Anemie dovute a perdita genere prevalgono altri sintomi quali il deficit
dell'accrescimento, il ritardo dello sviluppo
Possiamo avere perdite dal tubo digerente che puberale, i dolori addominali ricorrenti e l'a-
si manifestano con: nemia che non risponde alla somministrazio-
emottisi, (sputo di sangue, àima + ptiùo) per ne di ferro per via orale. Il quadro è sempre
emorragia dal faringe, varici esofagee, esofa- meno frequente grazie alla diagnosi sempre
go, trachea, bronchi, polmoni ecc; più precoce della malattia.
ematemesi (vomito di sangue di color caffè, La diagnosi si fa con la ricerca degli anticorpi
dal greco = aima + emesis dovuta a gastrite antigliadina e antiendomisio. Da poco tempo,
emorragica, ulcera gastrica, cancro dello sto- però, è possibile anche effettuare un test anco-
maco, duodenite, ulcera duodenale, varici ra più specifico: il dosaggio degli anticorpi
esofagee, esofagite emorragica ecc; per la transglutaminasi. Se gli anticorpi sono
melena (sangue nero digerito nelle feci, dal presenti, si conferma la diagnosi con il prelie-
greco = melanos + àima), significa che c’è san- vo di un frammento di mucosa intestinale nel
gue digerito nelle feci e la causa è da ricerca- corso di una endoscopia digestiva.
re in una emorragia digestiva del tratto alto; La celiachia non ha cure. La si può tenere
20
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
21
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
22
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
23
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
catagen e quindi alla fase telogen in un tempo qualvolta osserviamo pazienti, specie di sesso
più breve del normale. Questa situazione defi- femminile, affetti da alopecia a tipo androge-
nisce il telogen effluvio cronico. Clinicamente netico o da ipotrichia diffusa a tipo telogen
i capelli appaiono ruvidi, secchi e fragili. Tale effluvio cronico, richiediamo di routine fra i
aspetto è probabilmente dovuto anche ad una vari esami anche il dosaggio del fT4, il TSH e
alterata secrezione sebacea. la colesterolemia.
24
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
25
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
26
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
27
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
delle malattie del cuoio capelluto, tenne a sot- del cuoio capelluto con o senza perdita di
tolineare la differenza tra l'area celsi, vera capelli. La varietà con perdita di capelli pren-
malattia, e l'alopecia “volgare” (la nostra alo- de il nome di porrigo tonsoria o decalvante.
pecia androgenetica) nella quale i capelli Nel descrivere questa forma, l'autore crea una
cadono, scrisse il Mainardi, probabilmente certa confusione poiché da un lato sottolinea
per scarsità di “umori”. A metà del 1600 la presenza di numerosi casi negli ospizi e in
nasce il microscopio e Marcello Malpighi fu il molti collegi di Parigi (la famosa epidemia di
primo a studiare la pelle con questo nuovo tigna micro s p o rica) e aggiunge che fo rs e
strumento. Negli anni successivi egli e altri Celso abbia voluto comprendere queste (le
cercarono di carpire il segreto delle malattie porrigini tonsorie) in un genere da esso crea-
dermatologiche analizzando capelli, squame, to col nome di area. Dall'altra lo ste s s o
forfore. Nel 1840 si verifica in Francia una Alibert, nel descrivere l'area celsi, paragona il
epidemia scolastica di perdita di capelli a cuoio capelluto dei pazienti a terreni sterili
chiazze. La malattia venne descritta dal der- simili alle lande (pianura prevalentemente
matologo Cazenave che la chiamò: “herpes sabbiosa con scarsa vegetazione) dove non
tonsurans capillitii”. Fu David Gruby, unghe- può crescere nulla, conseguenza di qualche
rese, di stanza a Parigi e fanatico microscopi- malattia linfatica o l'effetto di una certa nutri-
sta, a descrivere le spore di un fungo (il micro- zione anormale. E' necessario sottolineare,
sporum) in questa particolare forma di alope- d'altro canto, che, a quell'epoca, la spinta
cia. Si trattava di una epidemia di tigna all'osservazione microscopica porta tutti a tro-
microsporica (cioè di un’ infezione provocata vare, a torto o a ragione, funghi dappertutto e
da un fungo, il microsporum appunto, che si non solo nell'alopecia areata. Il fungo consi-
manifesta con perdita di capelli a grandi derato causa, a torto, dell'alopecia areata non
chiazze circolari), ancora sconosciuta in è altro che il Pityrosporum, agente causale
E u ropa e ve ro s i m i l m e n te importata dalle della pitiriasi versicolore. Ma affinché si chia-
colonie francesi del sud-est asiatico dove la risca tutto ciò è necessario arrivare ai primi
malattia era endemica (cioè presente e cono- anni del 1900. Il fatto di aver dimostrato in
sciuta da tempo) dai figli degli amministrato- modo inequivocabile la natura non infettiva
ri e dei diplomatici. Cosa c'entra l'alopecia della malattia non apporta certo elementi di
areata in tutto ciò? Nel descrivere il fungo, il chiarimento. In tutti i trattati di dermatologia
Gruby, con una frase infelice, collegò l'epide- degli anni 40 e 50 si fa riferimento, in tema
mia di herpes tonsurans con “una certa varie- di patogenesi, ad un ipotetico spasmo (restrin-
tà decalvante detta area di Celso”. Ancora nei gimento) dei vasi sanguigni nelle zone colpite
primi anni del 1800 l'alopecia areata stenta dalla perdita dei capelli, associato a fattori
ad avere una ben precisa collocazione. Nel generali quali disfunzioni della tiroide o del-
“Trattato comp i u to delle malattie della l'ipofisi o delle ghiandole genitali o del timo.
pelle”, scritto dal Barone Alibert (allora medi- Secondo un illustre dermatologo dell'epoca
co in capo del parigino ospedale di San Luigi) un buon numero di casi, specialmente quelli
e tradotto in italiano nel 1835, si fa cenno più gravi, potevano essere la risultante di una
all'alopecia areata nel capitolo delle dermato- pregressa sifilide congenita. Negli anni 60 le
si tignose, cioè: “di quelle eruzioni aventi per conoscenze in campo immunologico ci offro-
special sede il derma capelluto” con riferi- no una nuova e più circostanziata chiave di
mento alle porrigini, cioè alle infiammazioni lettura di tante malattie, alopecia areata com-
28
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
presa, ma questa è un'altra storia ... Il ruolo svolto da fattori emotivi e caratteriali
è ancora discusso. e molti pazienti presentano
Generalità sulla alopecia areata sicuramente tratti nevrotici della personalità
L’alopecia areata è molto frequente, ha spesso di gravità variabile. La nostra personale espe-
remissione spontanea ed è caratterizzata dalla rienza ci fa affermare che questi pazienti
improvvisa comparsa di chiazze prive di peli, hanno spesso disturbi del sonno e comunque
di forma per lo più rotondeggiante, di nume- dormono molto poco, anche se talvolta sono
ro e di dimensioni variabili. Non mostra par- re stii ad ammet te rlo. L’alopecia are a ta è
ticolare predilezione di sesso e colpisce comune in chi lavora la notte come i guardia-
s o p ra t t u t to soggetti di razza caucasica ed ni notturni e i disc jockey ed è comunissima
orientale. L’alopecia areata può esordire a in chi per lavoro altera continuamente il
qualsiasi età, ma sembra più frequente nel- ritmo giorn o - n ot te, luce-buio, sonno-veglia
l’infanzia e nella adolescenza, comune nell’e- come i turnisti in terza o in quinta; tanto che,
tà adulta e rara nell’anziano. a nostro parere, potrebbe configurarsi come
malattia professionale.
29
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
lopecia areata colpisca solo i follicoli che si Studi di immunofluorescenza diretta hanno
trovano simultaneamente in quella sottofase dimostrato la presenza di depositi granulari
dell’anagen con la più alta attività mitotica. di C3, in minore misura IgG e IgM, lungo la
La distribuzione topografica dei follicoli in membrana basale della porzione inferiore dei
questa fase, al momento dell’evento patogeno, follicoli piliferi di molti pazienti: questi depo-
condizionerebbe la fo rma della chiazza siti sono più facilmente osservabili al bordo
(Rebora A.). delle chiazze. Depositi simili, interessanti
Questa ipotesi è suffragata dal riscontro clini- però soprattutto la parte infundibolare, sono
co che l’alopecia areata è rara nei pazienti però dimostrabili anche in pazienti affetti da
con alopecia androgenetica, nei quali l’ana- defluvio androgenetico e pertanto rimane
gen è di breve durata ed il ciclo follicolare dubbio se siano veramente espressione di una
accelerato. azione lesiva verso il follicolo o solo un epife-
nomeno della normale regolazione del ciclo
Oggi si è propensi a ritenere che l’alopecia follicolare (Bystryn J-C.).
areata sia fondamentalmente una malattia
autoimmune a patogenesi autoanticorpale e
cellulomediata. Lo studio della immunità cellulomediata nei
A sostegno di questa ipotesi, si citano nume- pazienti con alopecia areata mostra variazioni
rosi dati: sia del numero totale dei T linfociti che delle
sottopopolazioni linfocitarie nel sangue peri-
1) l’alopecia areata non è una malattia stretta- ferico.
mente limitata al follicolo pilifero; L’infi l t ra to peri b u l b a re è cost i t u i to quasi
2) i pazienti con alopecia areata hanno spesso esclusivamente da T linfociti con un aumento
autoanticorpi circolanti; del rapporto T helper/T suppressor. Il rappor-
3) i reperti istologici mostrano la presenza di to Th/Ts è particolarmente alto nelle fasi di
un infiltrato infiammatorio linfocitario di attività della malattia.
aspetto “aggressivo” verso i follicoli affetti La composizione dell’infiltrato si modifica
dalla malattia; nelle chiazze che non sono più in fase di atti-
4) è descritta l’associazione dell’alopecia area- vità o che rispondono alla terapia (Orkin M.).
ta con tutte le patologie autoimmuni. Molti linfociti T dell’infiltrato sono attivati ed
esprimono gli antigeni DR.
E’ quindi plausibile che i linfociti attivati pos-
Le malattie associate a patogenesi autoimmu- sano “aggredire” i cheratinociti della matrice
ne che più frequentemente si accompagnano del bulbo innescando il processo patologico.
alla alopecia are a ta sono: la tiro i d i te di I linfociti T attivati hanno capacità di rilascia-
Hashimoto, la vitiligine, il diabete mellito di re linfochine come: interferone gamma, fatto-
tipo I°, il morbo di Haddison, l’anemia emoli- re alfa di necrosi tumorale, tra n s forming
tica autoimmune, la gastrite cronica atrofica. growth beta factor. Queste linfochine, che ini-
I pazienti con alopecia areata presentano biscono la proliferazione dei cheratinociti in
spesso alterazioni dell’immunità umorale con vitro, potrebbero in vivo agire sulle cellule
presenza di autoanticorpi circolanti organo e della matrice arrestando le mitosi
non organo specifici, in particolare antimu- (Baadsgaard O.).
scolo liscio, nel 40% dei casi (Tosti A.).
30
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
Un quesito tuttora irrisolto è quale sia, a livel- ipotesi ci permette di comprendere come una
lo follicolare, la cellula target della malattia. alopecia areata possa svilupparsi in poche
Alcuni autori ritengono che la noxa colpisca ore, fatto non conciliabile, a nostro parere,
primitivamente i cheratinociti della matrice con una stretta patogenesi autoimmunitaria.
che danno origine alla corteccia del pelo I capelli (o i peli) colpiti dalla malattia, dopo
(Messenger A.G.). la distruzione del sistema di ancoraggio delle
Altri autori ritengono possibile un ruolo dei guaine, cadono sia in anagen che in catagen
melanociti. Questa ipotesi spiegherebbe la pare cioè che i capelli tentino, senza riuscirci,
maggiore re s i stenza alla malattia dei peli di “rifugiarsi in telogen”, stadio i cui la noxa
bianchi. I melanociti sono presenti a livello patogena all’origine della malattia non può
della matrice del pelo solo durante la fase ana- più colpirli. Questo è in accordo con le osser-
gen, scompaiono quando il follicolo entra in vazioni istologiche che mostrano un netto
catagen, rimangono assenti durante tutto il aumento della quota dei capelli catagen al
telogen e diventano nuovamente evidenti solo bordo di espansione di una alopecia areata.
alla ripresa dell’attività follicolare in coinci- L’autoimmunità entrerebbe in gioco successi-
denza con l’anagen 4°. E’ ipotizzabile un vamente, nella cronicizzazione della malattia.
“dialogo” paracrino fra cheratinociti e mela- Se questo non avviene abbiamo un telogen
nociti, la cui funzionalità verrebbe vicende- effluvio.
volmente attivata. Questo aiuta anche a capi-
re perchè i peli ricrescono bianchi all’inizio
della fare di risoluzione della alopecia areata
(Messenger A.G.).
Alcuni autori ritengono che le cellule endote-
liali del plesso vascolare possano essere primi-
tivamente colpite dal processo autoimmune
(Nickoloff B.J.) che determina la malattia con
passaggio dei leucociti mononucleati dai vasi
agli spazi perivasali.
L’ipotesi che l’alopecia areata sia una condi-
zione che colpisce primitivamente la papilla
dermica è invece suggerita dal riscontro di
alterazioni nei proteoglicani della matrice L’esordio della alopecia areata è caratteristi-
extracellulare della papilla nei follicoli colpiti camente acuto e questo fatto è, come già
(Mc Donagh A.J.G.). detto, in contrasto con l’ipotesi di una patoge-
Personalmente riteniamo che il target della nesi autoimmune “pura” della malattia.
malattia possa essere il cheratinocita o una
proteina della guaina epiteliale interna e che Il paziente, o spesso chi gli vive vicino o il par-
il danno primitivo da cui origina l’alopecia rucchiere, si accorge della comparsa di una o
areata possa essere di natura metabolica. Solo più chiazze tipicamente “areate”, completa-
successivamente, per la presentazione di anti- mente prive di peli, circolari o ovalari. La
geni prima coperti, si innescherebbe il feno- cute non presenta alterazioni ma talvolta può
meno autoimmune cellulomediato che deter- apparire leggermente depressa, simil atrofica,
minerebbe la cronicizzare la malattia. Questa oppure, al contrario, edematosa e leggermen-
31
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
32
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
anche dalla predilezione della malattia per i babilmente in relazione ad una noxa patoge-
soggetti con capelli scuri e dal fatto che quan- na più forte che ha agito in uno spazio di
do i capelli ricrescono sono spesso bianchi o tempo più ristretto. In un numero limitato di
comunque di un colore più chiaro di quello pazienti, valutato intorno al 3%, l’alopecia
originario. Talvolta una ciocca bianca può areata si associa ad onicopatia grave che coin-
persistere per anni dopo la guarigione. volge tutte le venti unghie “twenty nail dis-
trophy” o “trachionichia” (tracus = ruvido).
Non sempre però la malattia si presenta, in Nella trachionichia la lamina ungueale assu-
maniera tipica, ma può esordire con un efflu-
vio acuto, alopecia areata incognita, e può
porre problemi differenziali con un telogen
effluvio. La presenza di capelli in catagen o in
anagen distrofico all’esame attento o al con-
trollo microscopico dirime i dubbi diagnosti-
ci.
La alopecia areata si accompagna sovente-
mente anche ad alterazioni ungueali, a dimo- me un aspetto simile a quello di una superfi-
strazione che la noxa patogena che colpisce i cie trattata con la carta vetrata. La trachioni-
peli colpisce anche le unghie, ma queste non chia è più frequente nei bambini ed il suo
appaiono correlate con la gravità e con la pro- esordio può precedere o seguire quello della
gnosi della malattia di base. alopecia areata anche di anni ed il suo decor-
so non appare necessariamente legato a quel-
lo della alopecia areata. La trachionichia ha
comunque andamento benigno e tende ad
una lenta regressione spontanea nel giro di
qualche anno.
33
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
mentre i capelli ricrescono in una chiazza polidistrettuale dei melanociti, che oltre che a
altre chiazze si aprono in altre sedi. livello dell’epidermide e dei follicoli sono pre-
Effettuando una trazione con le dita su ciuffi senti anche a livello dell’uvea, dell’orecchio
di capelli (pull test) ai bordi di una chiazza interno e delle meningi. Alcuni studi hanno
attiva e “contando” il numero dei capelli dimostrato che i pazienti alopecici presentano
estratti si può avere un’ idea della evoluzione alterazioni a carico del cristallino, del fundus
della malattia, quando il numero di capelli ed anomalie morfologiche funzionali dell’epi-
che si estraggono è elevato (5 - 15 ed oltre) è telio pigmentato retinico. Alcuni autori
verosimile che la chiazza stia ingrandendosi. hanno descritto anomalie gonadiche ed anti-
Se il test è positivo su tutto il cuoio capelluto corpi antigonadi a titolo significativo in
è prevedibile che il paziente svilupperà una pazienti giovani con alopecia areata.
forma severa di alopecia areata.
La alopecia areata si associa spesso a sindro-
mi malformative o disordini immunitari. Nei La diagnosi di alopecia areata nelle sue forme
pazienti atopici l’alopecia areata spesso esor- tipiche non presenta difficoltà. Talvolta però
disce nei primi anni di vita, ha un decorso la malattia può presentarsi clinicamente con
molto lungo, con molte ricadute e può evolve- aspetti difficili e “mascherati”.
re verso le forme più gravi. Come già abbiamo accennato l’alopecia area-
La sindrome di Down si associa con alta fre- ta può esordire con un quadro senza chiazze
alopeciche ma simile al “telogen effluvium” e
si parla in questi casi di “alopecia areata inco-
gnita”. Un esame microscopico dei capelli che
cadono mostrerà che nella alopecia areata la
maggior parte degli elementi che cadono sono
catagen o anagen distrofici assottigliati nella
loro porzione prossimale (a punto esclamati-
vo), nel telogen effluvio sono telogen maturi.
Di fronte a una chiazza alopecica localizzata
a livello fronto-temporale bisogna tenere pre-
sente la “alopecia triangolare congenita”, così
di fronte a una chiazza del vertice bisogna
conoscere la “aplasia cutis verticis” che tutta-
via si differenziano per l’assenza di peli a
coda di topo (o a punto esclamativo) e per il
dato anamnestico della presenza della chiazza
quenza alla alopecia areata che in questi fin dalla nascita.
pazienti assume un andamento cronico con Le chiazze di lunga durata possono porre pro-
scarsa risposta alla terapia. I pazienti con sin- blemi differenziali con le alopecie cicatriziali
drome di Vogt-Koyanagi-Harada, caratterizza- nella fase di remissione, con il LED, il lichen
ta da uveite, ipoacusia, manifestazioni neuro- ruber planus, con la pseudoarea di Brocq,
logiche e vitiligine, presentano spesso anche con le cicatrici. Tutte queste condizioni
una alopecia areata. Questa sindrome potreb- hanno comunque un aspetto francamente più
be essere espressione di un interessamento atrofico.
34
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
35
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
presenti da lungo tempo, si osserva comun- Non esistono esami di laboratorio utili ad
que una normale densità follicolare ma i folli- individuare la possibile eziologia dell’alopecia
coli sono di piccole dimensioni. areata ma sarà opportuno prescrivere quegli
accertamenti volti ad evidenziare possibili
malattie autoimmuni associate: Emocromo,
VES, Ra-test, TSH, fT4 autoanticorpi antinu-
cleari. Talvolta un dosaggio urinario nelle
24h dell’acido vanilmandelico mostra valori
collocabili nella fascia alta della normalità.
Per la maggior parte degli Autori è inutile
prescrivere al paziente accertamenti radiolo-
gici per la ricerca di foci dentari e sinusali, in
quanto sembra ormai accertato che non esiste
relazione fra alopecia areata e patologie foca-
li.
Talvolta i follicoli appaiono istologicamente Il decorso n a t u rale della alopecia areata,
36
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
37
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
gene artificialmente fornito può competere Personalmente riteniamo che l’alopecia area-
con l’antigene ancora sconosciuto che causa ta sia in qualche modo psico-determinata e
la malattia, “distraendo” la risposta immuni- che ogni terapia, per quanto corretta e bene
taria; dall’altro una immunostimolazione pro- impostata, sia destinata al fa l l i m e n to, se
tratta può determinare indirettamente la pro- prima non si è riusciti a risolvere o a rimuo-
duzione di linfociti T suppressor che contra- verne la causa condizionante.
stano la ri s p o sta immunitaria fo l l i c o l a re
(Happle R.). Storicamente la prima sostanza
utilizzata è stata il dinitro c l o robenzene
(DNCB), poi abbandonato per le sue proprie- Le terapie della alopecia areata
tà mutagene. Oggi viene usato il dibutilestere a cura di Roberto D’Ovidio
dell’acido squarico (SADBE) ed il difenilciclo-
propenone (DFC) che rispondono ai requisiti Negli ultimi anni molto si è aggiunto alla
necessari; cioè sono apteni in grado di sensi- conoscenza degli eventi patogenetici che sot-
bilizzare praticamente la totalità degli indivi- tendono la comparsa della alopecia areata e
dui esposti, non sono presenti nell’ambiente, come diretta conseguenza si è assistito ad un
non sono mutageni. La sensibilizzazione perfezionamento dell’approccio terapeutico.
viene indotta applicando la sostanza scelta Tuttavia un rimedio sicuramente efficace,
per 48 ore al 2% in acetone con un cerotto da soprattutto per quanto attiene le forme più
patch test a contatto della cute del paziente; estese, a tutt’oggi non esiste. Questo perché ci
dopo 3 settimane si comincia ad applicarla a troviamo a gestire una malattia che può esita-
scopo terapeutico sul cuoio capelluto ad una re in guarigione anche senza terapia, così
concentrazione sufficiente a determinare una come evolvere in una forma severa resistente
lieve dermatite da contatto. a qualunque trattamento. Abbiamo inoltre
Recentemente si è usato, nelle forme gravi di una letteratura prodiga di dati, difficili però
alopecia areata, la ciclosporina A. Questa si è da confrontare e valutare perché si riferisco-
dimost ra ta di efficacia discutibile solo a no a gruppi di pazienti arruolati con criteri di
dosaggi relativamente alti per via sistemica, inclusione differenti da un gruppo di studio
completamente inefficace per via topica. Il ad un altro, valutati con criteri di efficacia
razionale di questa terapia risiede nella capa- spesso soggettivi, sottoposti a terapie con il
cità della ciclosporina di indurre il rilascio di medesimo farmaco ma con protocolli diversi.
linfochine dai linfociti T e/o di bloccare la P remesso ciò, l’aproccio te rapeutico deve
reazione autoimmune che sarebbe alla base basarsi su una strategia organizzata, in qual-
della malattia. che modo plasmata sul singolo paziente e
Qualunque sia la terapia scelta per un’ alope- deve tenere conto di alcune regole general-
cia areata grave questa dovrà comunque esse- mente valide: la alopecia areata associata ad
re protratta per un tempo lungo (almeno un atopia, la varietà ofiasica, l’alopecia areata
anno o più) prima di poterne decretare l’inu- che esordisce in età pediatrica presentano
tilità e purtroppo non esiste alcun criterio tutte una minore risposta alla terapia. Per
sicuro che ci permetta di predire se il pazien- tracciare quelle che si vanno configurando
te ne trarrà beneficio. Esistono anche pazien- come linee guida di terapia, possiamo per
ti “non-responders” nei quali ogni accani- c o nvenzione considerare due gruppi di
mento terapeutico è del tutto frustrante. pazienti, a seconda che l’area di alopecia inte-
38
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
ressi più o meno del 50% del cuoio capelluto. meno di 5 aree, inferiori a 3 cm di diametro,
comparse da meno di un mese. E’ però uno
Nelle forme di alopecia areata con interessa - studio condotto senza casi di controllo con
mento inferiore al 50% sono proponibili le placebo. I pazienti atopici sembrano rispon-
seguenti opzioni: dere meno a questa terapia. Nei pazienti con
alopecia areata totale le infiltrazioni possono
Astensione terapeutica essere utili per promuovere la ricrescita in
Discutibile ma contemplata è anche l’asten- aree importanti dal punto di vista cosmetico
sione terapeutica, considerando la frequente come le sopracciglia. Occorre tenere presente
possibilità di una ricrescita spontanea. il rischio di una atrofia da steroidi se la con-
centrazione del triamcinolone è troppo alta.
Cortisonici La trombosi dell’arteria retinica da parte di
Si utilizzano in prima battuta steroidi di clas- cristalli steroidei è un’evenienza descritta ma
se I di potenza, in occlusiva. A livello delle non più riscontrabile dato che in commercio
sopracciglia o della barba (zone più resistenti non esistono più preparati con cristalli delle
al trattamento) steroidi di classe II: il numero dimensioni sufficienti a produrre il proble-
dei tubi utilizzati mensilmente quantifica la ma.
terapia. Sebbene esista un solo studio control-
lato, la corticoterapia topica è ampiamente Minoxidil
utilizzata nella pratica clinica, soprattutto nei Si applica 1 ml di minoxidil al 5% due volte al
bambini. Unico effetto collaterale degno di giorno, in occlusiva o in associazione a pro-
rilievo la follicolite. Con la terapia intralesio- dotti che ne aumentino l’assorbimento (antra-
nale i corticosteroidi vengono somministrati lina, tretinoina). Può essere applicato anche
attraverso una siringa da 2,5 ml con ago 30 sulle sopracciglia, sempre due volte al giorno,
Gauge. Si inietta nell’area alopecica il triam- facendo attenzione a localizzare bene il pro-
cinolone acetonide (1 - 5 mg/ml) a dosi pari o dotto tenendo un batuffolo di ovatta a prote-
infe ri o ri a 0,1 ml in corrispondenza del zione dell’occhio. I risultati sono variabili:
derma medio, a distanza di un cm l’uno dal- sicuramente è più efficace del placebo, con il
l’altro. Le sedute vanno ripetute ogni 4 - 6 set- 50% di risposta terapeutica a sei mesi.
timane. La massima dose di steroide sommini- L’effetto terapeutico è proporzionale alla dose
strabile per singola seduta è di 20 mg per il (il 5% è più efficace dell’ 1%). E’ indicato
cuoio capelluto, di 1,25 mg per sopracciglio e anche nei bambini. Gli effetti secondari sono
di 7,5 mg per la barba. Per rendere la proce- rari: eczema da contatto al minoxidil o al gli-
dura meno dolorosa, si può effettuare una cole propilenico, ipertricosi. Gli effetti cardio-
premedicazione con anestetico locale in vascolari non si palesano nei soggetti sani,
crema, in occlusiva, un’ora prima della sedu- malgrado l’aumento del debito cardiaco, ma
ta. Questa terapia è praticabile tanto negli giustificano una particolare cautela in caso di
adulti quanto nei bambini. Uno studio con- pazienti cardiopatici. Il risultato terapeutico
dotto su 62 pazienti di età varia, sottoposti ad si produrrebbe tramite un’ azione immuno-
infiltrazioni mensili, riferisce la totale ricre- modulatrice sull’infiltrato infiammatorio; di
scita al quarto mese nel 63% dei pazienti. I secondaria importanza sarebbe la vasodilata-
soggetti che maggiormente si giovano di que- zione locale.
sta terapia sarebbero i giovani adulti, con Ditranolo
39
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
40
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
41
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
42
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
coni di 8 MOP e nella successiva esposizione tanto per il suo effetto irritante primario,
agli UVA. E’ un’interessante alternativa per la quanto per la tossicità su alcune popolazioni
dose dieci volte inferiore di farmaco, così da di CD4+ e ancor di più sulle cellule di
porre il paziente al riparo dai danni oculari Langerhans. L’effetto si esplica là dove arriva-
ed epatici da terapia long-term con psoraleni. no gli UV, tant’è che si assiste alla ricrescita
I risultati riportati in letteratura per quanto delle sopracciglia ma non delle ciglia che ven-
attiene la PUVA terapia sono però contraddit- gono sempre coperte durante l’esposizione.
tori, con percentuali di successo variabili dal
20 all’ 80% ma i gruppi studiati non sono Corticosteroidi sistemici
comparabili per una diversa selezione dei Si sono dimostrati efficaci nella terapia delle
pazienti, differenti dosi cumulative raggiunte, forme severe di alopecia areata. Nella mag-
differenti criteri di valutazione dell’efficacia. gior parte dei casi si assiste però ad una rapi-
Alcuni studi retrospettivi considerano la da recidiva una volta sospeso il trattamento.
PUVA terapia addirittura inefficace. In considerazione inoltre degli effetti secon-
Globalmente si può valutare un 50% di suc- dari a lungo termine andrebbero riservati a
cesso terapeutico con ricrescita completa per casi particolari: alopecie con rapida evoluzio-
le alopecie totali ed universali ma con alta ne in forma totale/universale. Lo schema di
percentuale di recidiva dopo la sospensione. terapia a dosi scalari prevede da 0,5 a 1
Una recente revisione di 10 anni di esperien- mg/Kg/die di prednisone per una decina di
za su 70 pazienti conferma quanto sia diffici- giorni, da diminuire gradatamente e sospen-
le mantenere la ricrescita: il 50% dei pazienti dere in otto settimane. Gli effetti collaterali
con forme totali o universali “guariti” recidi- sono prevedibili ma transitori: aumento di
vano alla sospensione, quindi un trattamento peso e alterazioni dell’umore. Viene riportata
di mantenimento si rende necessario. Meno una efficacia inferiore al 40% ed un alto tasso
del 15% gode di una remissione duratura. La di recidiva alla sospensione o già alla riduzio-
PUVA terapia total body è più efficace della ne della dose somministrata, per questo moti-
PUVA terapia localizzata. L’assenza di rispo- vo viene considerata una terapia di emergen-
sta alla trentesima seduta o una risposta dis- za, da associare ad una strategia terapeutica a
omogenea alla quarantesima depongono per più ampio respiro con i trattamenti topici o la
un fallimento della terapia. E’ assolutamente PUVA-terapia. Un esempio lo si trova in uno
controindicata nei bambini e non è da consi- studio in doppio cieco su pazienti con forme
derare di prima scelta nei giovani, per gli estese di alopecia, trattati per 6 settimane con
effetti cancerogeni degli UV ed anche per que- prednisone a dosi scalari. Per altre 14 settima-
sto è poco adatta ai fototipi chiari che vanno ne a seguire un gruppo applicava 3 volte al
particolarmente sorvegliati. Va istituito un giorno una lozione a base di minoxidil 2%, un
diario di terapia che indichi la dose di UV secondo gruppo una lozione placebo. Un
somministrata per ciclo di terapia e la dose terzo gruppo applicava 2 volte al giorno la
cumulativa che non deve superare i 1500 lozione di minoxidil 2% contestualmente e
J/cm2. La fototerapia con UVB non ha pro- successivamente alla terapia corticosteroidea.
dotto effetti degni di nota. La Kellina topica Il trattamento attivo si dimostrava realmente
con esposizione ad UVA in uno studio non efficace nel limitare la perdita dei capelli
controllato sarebbe risultata efficace nel 50% p o st - te rapia ste roidea, mentre non vi era
dei pazienti trattati. La PUVA agirebbe non alcun effetto terapeutico additivo nell’associa-
43
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
zione tra i due trattamenti. Un protocollo di un unico bolo mensile di 300 mg di predniso-
terapia proponibile nelle forme attive/estensi- lone per bocca nei pazienti di età superiore ai
ve, per pazienti di peso maggiore ai 60 Kg dodici anni e di betametasone sodio fosfato
potrebbe essere il seguente: una dose iniziale alla dose equivalente a 5 mg/Kg di predniso-
di 40 mg di prednisone/die per una settima- lone nei bambini di età superiore ai tre anni.
na, da ridurre inizialmente di 5 mg a settima- I boli vengono ripetuti fino ad ottenere una
na fino al raggiungimento dei 20 mg, e di 5 ricrescita cosmeticamente valida, che si verifi-
mg ogni 3 giorni fino alla sospensione. Si ca già a 6 mesi nel 60% dei casi. Gli effetti col-
associano: l’applicazione di minoxidil 5% due l a te rali sono minimi: vertigini transito ri e ,
volte al giorno e infiltrazioni di triamcinolone cefalea, bruciore epigastrico. Infine è da cita-
acetonide ogni 4 - 6 settimane. La terapia topi- re la pulse-therapy con miniboli di steroidi. Si
ca, con o senza le infiltrazioni, andrebbe pro- somministrano 5 mg/die di desametasone per
tratta ben oltre la sospensione del cortisone. i pazienti di età superiore ai dodici anni e 2,5-
Nelle forme attive ma meno estensive si può 3,5 mg nei bambini, per due giorni consecuti-
iniziare con 20 mg di prednisone fino alla sta- vi la settimana e per un periodo minimo di 3
bilizzazione del quadro clinico, da ridurre mesi. Anche con qu e sto schema vengono
successivamente di 1 mg/die fino alla sospen- riportati successi in oltre la metà dei casi. Gli
sione. Un recente impiego degli steroidi siste- effetti collaterali sono frequenti ma di lieve
mici è rappresentato dalla somministrazione entità: dolore epigastrico, aumento di peso,
in boli. La terapia in boli mensili è stata fatta alterazioni dell’umore. Sebbene il successo
oggetto di numerosi studi che hanno fornito sia assicurato solo se la terapia viene instaura-
risultati incoraggianti tanto negli adulti quan- ta entro le prime 8 settimane dall’esordio
to nei bambini. Diversi gli schemi di terapia della patologia, molti Autori propongono la
proposti: uno dei più collaudati prevede per pulse-therapy come una delle modalità di trat-
gli adulti 250 mg di metilprednisolone endo- tamento delle forme estensive di non recente
vena 2 volte al giorno per 3 giorni e di 5 insorgenza, soprattutto nei soggetti giovani e
mg/kg 2 volte al giorno per 3 giorni consecu- nei bambini nei quali la PUVA terapia è con-
tivi nei bambini, con risposte positive rispetti- troindicata e quando la immunoterapia non è
vamente in 6 mesi e in 12 mesi ed effetti col- logisticamente praticabile.
laterali di lieve entità. In particolare i pazien-
ti con alopecia multifocale mostrano la
migliore risposta e le recidive comparse in Alternative terapeutiche
alcuni si giovano di un secondo ciclo di tera-
pia. I pazienti con ofiasi rispondono parzial- Zinco
mente ad un primo ciclo di terapia, ma posso- Uno studio recente in doppio-cieco su pazien-
no migliorare i risultati dopo un secondo ti con interessamento minore del 50% ha
ciclo. I pazienti con alopecia totale/universa- dimostrato un risultato statisticamente positi-
le sono i meno responsivi, con effetti parziali vo a favore del gluconato di zinco (60 mg/die
dopo un mese, miglioramenti al terzo ed al di Zn metallo) sul placebo. A parte i disturbi
sesto mese. In alcuni soggetti considerati non digestivi, nessun effetto collaterale, sebbene
responsivi si è osservata la ricrescita tra il lo zinco in eccesso sia tossico. Agirebbe da
nono ed il sedicesimo mese dopo la sospensio- immunomodulatore tramite l’attivazione di
ne della terapia. Un secondo schema prevede linfociti CD8+.
44
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
45
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
saggiato per 2 minuti almeno e, per favorirne rarsi intorno ai 3 grammi al giorno, da rag-
l’assorbimento, il capo va tenuto coperto con giungersi gradualmente per la possibile com-
un asciugamano caldo per almeno un’ora. Le parsa di effetti collaterali gastroenterici o
essenze possiedono tutte un forte pote re effetti più gravi a livello epatico o ematologi-
antiossidante, germicida ed antiparassitario. co. La cura va protratta per un minimo di 3
Nessun effetto collaterale ad eccezione di mesi e va praticata una terapia di manteni-
qualche follicolite. mento a dosi più basse nei soggetti a rischio
di recidive. Sembra agire con un meccanismo
Imiquimod del “tutto o nulla” e questo potrebbe essere
L’Imiquimod è un fa rmaco antivirale ed indizio di una qualche differenziazione nella
immunostimolante per uso topico. Già utiliz- patogenesi della malattia nei soggetti respon-
zato con successo anche in patologie infiam- ders.
matorie cutanee croniche e tumorali, si è pen-
sato di utilizzarlo con le stesse modalità di Psicofarmaci e psicoterapie
trattamento in una patologia che essendo su E’ a tutti noi noto come una malattia quale
base prob a bil m ente autoimmune potrebbe l’alopecia areata, che comporta nelle forme
esserne addirittura aggravata. Ma lo stesso più gravi un importante inestetismo, anche in
ragionamento dovrebbe valere per le terapie assenza di condizioni cliniche minacciose per
“sensibilizzanti” con cui invece si registrano la vita, evochi spesso nel paziente reazioni di
numerosi successi. I risultati preliminari fino- negazione, astio, ansia, sensi di colpa e di ina-
ra ottenuti sembrano contra d d i t to ri. Una deguatezza, depressione. In particolare i bam-
nostra recente esperienza su pazienti volonta- bini alopecici sviluppano un profilo psicopa-
ri affetti da alopecia areata totale/universale e tologico complesso: ansia o depre s s i o n e ,
non responsivi alle altre terapie ne ha dimo- aggressività. A ciò si associano somatizzazio-
strato la sostanziale inefficacia, pur con indi- ni, difficoltà di relazione e nell’attenzione,
zi di una qualche attività terapeutica, che con diminuzione del rendimento scolastico,
andrebbe valutata su forme meno gravi tenen- della capacità di socializzazione, blocco della
do però presente il rapporto costo/beneficio. maturazione emotiva. Senza contare che gli
eventi stressanti nel 50% - 60% dei casi posso-
Sulfasalazina no giocare un ruolo importante come fattori
E’ un farmaco antinfiammatorio sviluppato scatenanti la malattia e le sue recidive. La
nel 1938 per la terapia dell’artrite reumatoi- comorbilità dei disordini psichiatrici è alta e
de, di cui rappresenta ancora oggi un presidio l’intervento terapeutico è di vitale importan-
terapeutico imp o rtante. Viene utilizzato za. Un supporto psicoterapeutico di base può
anche per altre artropatie, in campo enterolo- essere sufficiente per molti pazienti e potreb-
gico e nella psoriasi. Inibisce il rilascio di be essere gestito dallo stesso dermatologo,
Interleuchina 2 e l’attivazione di subset linfo- opportunamente “addestrato”. Altri pazienti
citari, con riduzione della produzione di cito- necessiteranno di un trattamento specialistico
chine e della chemiotassi. L’esperienza nell’a- psicofarmacologico con l’impiego di antide-
lopecia areata ha dimostrato successi signifi- pressivi e/o ansiolitici, o psicoterapeutico, in
cativi in un quarto dei pazienti affetti da cui anche l’ipnosi può avere il suo ruolo.
forme gravi. E’ scarsamente efficace nelle
forme totali/universali. Il dosaggio deve aggi- Conclusione
46
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
47
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Messenger A.G., Slader D.N., Bleehen S.S.: Ogawa H., Imai R., Nishiyama S., et al: “The
“Alopecia areata, alterations in the hair effect of an anti-allergic drug on the disease
growth cycle and correlation with the follicu- activity of alopecia areata” Skin Res 1994; 36:
lar pathology” Br J Dermatol 1986; 144: 337 60 - 68.
- 347.
Orecchia G., Cuccia Belvedere M., Martinetti
Micali G, Licast ro Cicero R, Nasca MR, M., Cappelli E., Rabbiosi G.: “Human leu-
Sapuppo A: “Treatment of alopecia areata ko c y te antigen region invo lvement in the
with squaric acid dibutylester” Int J Dermatol genetic predisposition to alopecia areata”
1996; 35: 52 - 56. Dermatologica 1987; 175: 10 - 14.
Michie H.J., Jahoda C.A.B., Oliver R.F., Orecchia G., Malagoli P., Santagostino L.:
Johnson B.E.: “The DEBR rat : an animal “Treatment of severe alopecia areata with
model of human alopecia areata” Br J squaric acid dibutylester in pediatric
Dermatol 1991; 125: 94 - 100. patients” Pediatric Dermatol 1994; 11: 65 -
68.
Misciali C., Ciattaglia G., Tosto A., Varotti C.:
“ Alopecia areata” Eur J Dermatol 1994; 4: Orkin M., Frichot B.C., Zelickson A.S.:
405 - 406. “Cerebriform intradermal nevus. a cause of
cutis verticis gyrata” Arch Dermatol 1974;
MitcheIl A.I., Krull E.A.: “Alopecia areata: 110: 575.
path o genesis and treatment” J Am Acad
Dermatol 1984; 11: 763 - 75. Ostiere L.S., Harris D.W.S., Wood M., Rustin
M.H.A.: “Alopecia are a ta responding to
Nelson B.R., Ratner D., Weiner N.D., et al: immunoglobulin, with varying response to
“Efficacy of topical cyclosporin A in the treat- different preparations” Br J Dermatol 1994;
ment of alopecia areata” J Dermatol Treat 131/5 735 - 736.
1994; 5: 77 - 79.
48
novembre 2004 - N° 14 - Giornale Italiano di Tricologia
Perini G., Zara M., Cipriani R., Carraro C., et treatment of patchy alopecia areata” J Am
al: “ Impramine in alopecia areata. A double- Acad Dermatol 1986; 15: 209 - 210.
blind, placebo-controlled study” Psychother
Psychosom 1994; 61: 195 - 198. Tosti A., Misciali C., Bardazzi.: “ L’alopecia
areata” in Re b o ra A., et al (Eds): “Le
Perrer C.M., Ste ijlen P.M., Happle R.: Alopecie” Ital Gen Rev Der 1992; 2 - 3: 101-
“Alopecia areata. Pathogenesis and topical 119.
immunotherapy” Int J Dermatol 1990; 29: 83
- 88. Volta U., Bardazzi F., Zauli D., De Franceschi
L. et al: “Serologicai screening for coeliac dis-
Price V.: “Alopecia areata: clinical aspects” J ease in vitiligo and alopecia arcata” Br J
Invest Dermatol 199; 96: 68s. Dermatol 1997; 136: 801 - 802.
Rebora A.: “Alopecia areata incognita: a hypo- Yamamoto S., Kato R.: “Hair Growh-stimula-
tesis” Dermatologica 1987; 174: 214. ting effects of cyclosporin A and FK506,
potent immunosuppressants” J Dermatol Sci
Rokhsar C., Shupack J.L., Vafai J., et al: 1994; 7/suppl: s47 - s54.
“Efficacy of topical sensitizers in the treat-
ment of alopecia areata” J Am Acad Dermatol Whiting D.A.: “The treatment of alopecia
1998; 39: 751-761. areata” Cutis 1987,40: 247 - 50.
Sawaya M.E., Bakshandeh H., Hordinsky M. Zhang J.G., Oliver R.F.: “Immunohistological
K., Penneys N.S.: “CD44 expression in alope- study of the development of the cellular infil-
cia are a ta and andro ge n etic alopecia” J trate in the pelage follicles of the DEBR
Cutaneus Pathol 1994; 21: 229 - 232. model for alopecia areata” Br J Dermatol
1994; 130: 405 - 414.
Shapiro J.: “Topical immunotherapy in the
treatment of chronic severe alopecia areata”
Dermatol Clin 1993; 11: 611 - 617.
49
EDIZIONI TricoItalia (Firenze) aprile 2005
Andrea Marliani
SOMMARIO
ALOPECIA ANDROGENETICA
Definizione e generalità - pag. 5
Epidemiologia - pag. 6
Fra ereditarietà e difetto enzimaticoo - pag. 8
Fisiologia endocrino metabolica - pag. 9
Alopecia frontoparietale - pag. 13
Aspetti clinici della alopecia androgenetica - pag. 14
Evoluzione negli uomini - pag. 14
La regola degli angoli frontoparietali - pag. 16
Evoluzione nelle donne - pag. 17
Ma ... esiste davvero l'alopecia
androgenetica femminile? - pag. 19
Il controllo del ciclo del capello - pag. 21
Fisiologia del catagen - pag. 22
Eziologia della alopecia androgenetica - pag. 26
Gli androgeni - pag. 27
La conversione degli androgeni - pag. 29
La 5-alfa-reduttasi - pag. 31
Il recettore citosolico degli androgeni - pag. 31
Anatomia patologica - pag. 32
EDIZIONI TricoItalia
(Firenze)
-ANDREA MARLIANI-
TRICOLOGIA
-diagnostica e terapia-
edizione 2005
parte VI
Tutti i diritti riservati all’Autore©
Collaboratori:
Paolo Gigli
Fiorella Bini
Marino Salin
Daniele Campo
Roberto D’Ovidio
Guido Vito Trotter
ALOPECIA ANDROGENETICA
"Calvizie Comune" - pag. 5
Definizione e generalità - pag. 5
Epidemiologia - pag. 6
Fra ereditarietà e difetto enzimatico - pag. 8
Fisiologia endocrino metabolica - pag. 9
Controllo steroideo - pag. 10
Controllo metabolico - pag. 10
Controllo autocrino-paracrino - pag. 11
Alopecia frontoparietale - pag. 13
Aspetti clinici della alopecia androgenetica - pag. 14
Evoluzione negli uomini - pag. 14
La regola degli angoli frontoparietali - pag. 16
Evoluzione nelle donne - pag. 17
Ma ... esiste davvero l'alopecia
androgenetica femminile? - pag. 19
Il controllo del ciclo del capello - pag. 21
Fisiologia del catagen - pag. 22
Eziologia della alopecia androgenetica - pag. 26
Gli androgeni - pag. 27
La conversione degli androgeni - pag. 29
La 5-alfa-reduttasi - pag. 31
Il recettore citolosolico degli androgeni - pag. 31
Anatomia patologica - pag. 32
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
5
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
6
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
pecia inizia già verso i 15 - 18 anni con un si comparano due situazioni, l'alopecia andro-
decorso molto più rapido che poi porta allo genetica e la “alopecia da invecchiamento”
(AIA = Aging Alopecia). Secondo Kligman l'a-
lopecia androgenetica è familiare, si presenta
prima dei 50 anni, colpisce il vertice del cuoio
capelluto con assottigliamento evidente del
fusto del capello e diradamento del capillizio
ed arriva a portare la cute ad essere completa-
mente glabra. L’istologia ci mostra un follico-
lo miniaturizzato e dislocato in piani sempre
più superficiali che da origine ad un capello
sempre più sottile, più corto ed in parte depig-
mentato. Nella ”alopecia da invecchiamento”
l'assottigliamento del fusto del capello inizia
solo dopo i 50 anni d'età e non vi è evidente
familiarità nella sua origine. Il diradamento
interessa tutta la capigliatura e non esita mai
in un cuoio capelluto completamente glabro.
Istologicamente si rileva che il follicolo, pur
essendo più piccolo rispetto a quelli presenti
in un soggetto giovane con tutti i suoi capelli,
non arriva mai alle ridotte dimensioni dei fol-
licoli colpiti da alopecia androgenetica e non
sembra interessato, a differenza di quanto
stadio estremo della calvizie ippocratica (sta- avviene nella alopecia androgenetica vera, da
dio IV e V di Hamilton) prima dei 25 anni. importanti fatti infiammatori.
Nella donna la calvizie ha un inizio più tardi- Con l'avanzare dell'età, le due condizioni fini-
vo, una progressione molto più lenta con dira- scono comunque per coesistere.
damento diffuso, meno evidente e più ampio
sul cuoio capelluto; inizia, di solito, dieci anni
più tardi, talvolta a seguito di alterazioni Riferimenti:
ormonali, gravidanze, menopausa, dopo l'uso
di estroprogestinici o in seguito ad importan- Hamilton J.B.: "Patterned loss of hair in man:
ti variazioni ponderali. Resta comunque da types and incidence" Ann. NY Acad. Sci 1951;
stabilire se quella della donna sia una vera 53: 708.
alopecia androgenetica o qualcos'altro.
É da stabilire anche se l'alopecia androgeneti- Norwood O.T.: "Male pattern baldness: classi-
ca sia una malattia vera e propria o una con- fication and incidence" South Med. J. 1975;
dizione parafisiologica in parte anche dovuta 68: 1359.
all'invecchiamento cronologico, cioè all'invec-
chiamento intrinseco. Non esiste molta lette-
ratura sull'argomento ma si può citare un
lavoro di Kligman, nel quale si distinguono e
7
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
8
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
Villena A, Alcaraz M.V., Perez De Vargas I.: Esistono tre vie di controllo della crescita del
"DNA determination of human hair bulbs in pelo: una steroidea, l'altra metabolica e la
normal and androgenetic alopecia" J terza autocrino-paracrina.
Cutaneous Pathol 1994; 21/4: 339 - 342.
Riferimenti:
9
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Controllo metabolico
10
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
HGF, forse dall'ormone somatotropo e forse mine alfa adrenergiche (che aumentano ad
anche dal minoxidil che mimerebbe l'effetto esempio nello stress con conseguente caduta
dell'HGF) o indirettamente attraverso uno dei capelli).
specifico recettore che ricevuto lo stimolo
(estrone, tiroxina, istamina, catecolamine
beta-1-adrenergiche ecc), in presenza di pro- Controllo autocrino-paracrino
staglandine (PGE2) attiva un enzima, l'adenil-
ciclasi, che trasforma l'ATP in AMPc (adeno- La moltiplicazione delle cellule della matrice
sinmonofosfato-ciclico) responsabile appunto del capello è attivata da un ormone ad azione
dell'attivazione stessa (la reazione necessita locale, un fattore di crescita (Hair Growth
dello ione magnesio). Factor) che esse stesse producono, e frenata
da un calone (ormone inibitorio) prodotto
dalla papilla dermica e probabilmente indivi-
duabile nel Transforming Growth Factor beta.
L'interazione fra HrGF e TGF beta determina
la dimensione e la struttura del pelo (ed in
parte la sua profondità nel derma e la durata
dell'anagen).
Ad ogni catagen la matrice del capello degene-
ra e la papilla dermica si deconnette dal
bulbo. Una colonna sacciforme di cellule epi-
teliali circondate da quello che resta della
guaina epiteliale esterna rimane dapprima a
collegare il bulbo con la papilla, poi questo
sacco si stacca dalla papilla e risale fino a
livello dell'istmo, prende contatto con la zona
protuberante ed in qualche modo attiva la
La proteina-chinasi-attiva, attraverso un mec- produzione di HrGF dalle cellule germinative
canismo a cascata di vari sistemi enzimatici del bulge. I cheratinociti staminali presenti
(la reazione necessita dello ione calcio), avvia nel bulge entrano in rapida moltiplicazione,
infine la glicolisi. migrano di nuovo verso il basso, ricolonizza-
no la zona della matrice e riprendono contat-
to con la papilla dermica che ne controlla la
moltiplicazione mediante l'azione del TGF
beta. Così inizia il nuovo anagen. La produ-
zione di HrGF da parte delle cellule del bulge
è verosimilmente attivata dall'estrone, abbon-
dantemente prodotto dal metabolismo del fol-
licolo dalla fine dell'anagen.
11
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Farthing M.J., Mattei A.M., Edwards C.R.: Wilson J.D., Walker J.D.: "The conversion of
"Relationschip between plasma testosterone testosterone to 5 alfa androstan 17 beta-ol-3-
and dihydrotestosterone concentrations and one (dihy d rote sto ste rone) by skin slice of
male facial hair growth" Br J Dermatol 1982; man" J Clin Invest1969; 48: 371.
107: 559.
12
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
13
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
14
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
15
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
16
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
vità dell'intervento terapeutico. progestinico orale (che può non essere estra-
neo a questo) ed è generalmente molto meno
Nel maschio distinguiamo una calvizie ad evo- evidente di quella maschile. La presenza di
luzione rapida ed una calvizie ad evoluzione una recessione frontoparietale profonda è
lenta. però probabilmente correlata con una mag-
La calvizie ad evoluzione rapida (che può por- giore produzione testosterone piuttosto che
tare agli stadi VI - VII) inizia in genere, verso con l'accentuata conversione di questo in dii-
i 17 - 18 anni, si concretizza verso i 19 - 20 (il drotestosterone. In entrambi i sessi l'area a
ragazzo tende ad incolpare di questo il servi- rischio è l'intera parte superiore del cuoio
zio militare, il cappello, il casco della motoci- capelluto ma nelle donne, a differenza dei
cletta ecc), nei casi tipici e gravi già a 22 - 23 maschi, si ha generalmente una diffusa perdi-
anni si raggiungono gli stadi V - VI di ta di densità di tutta la capigliatura, anche se
Norwood ed è completamente evoluta verso i più evidente nella zona del vertice. Si determi-
28 - 30 anni. Questi soggetti presentano pre- na così una diminuzione ovalare della densità
cocemente angoli di alopecia frontoparietale dei capelli nell'area centrale del cuoio capellu-
profondi e molto aperti. to dietro la frangia frontale conservata.
La calvizie ad evoluzione lenta inizia verso i Questo conservarsi dell'attaccatura frontale è
27 - 35 anni in soggetti che già mostrano uno un'altra differenza tipica tra l'alopecia andro-
stadio II o IIa di Norwood e progredisce len- genetica femminile e maschile.
tamente per decenni, senza superare in gene-
re lo stadio III vertex (nel 10 - 15% dei casi si Erich Ludwig divise l'alopecia androgenetica
arriva al IV o al V, sempre secondo la scala di femminile in tre stadi basati sulla densità dei
Norwood). Questi soggetti presentano angoli capelli (1977).
di alopecia frontoparietale profondi ma poco Le donne del primo gruppo costituiscono la
aperti. grande maggioranza e la perdita di capelli
può essere avvertita solo paragonando la den-
Evoluzione nelle donne sità sulla sommità del cuoio capelluto con
a cura di Daniele Campo quella dell'occipite.
Il secondo gruppo raggiunge un diradamento
Nelle donne l'alopecia androgenetica si pre- maggiore e meno mascherabile.
senta in genere tra i trenta ed i quarant'anni Le donne del terzo gruppo sono più rare e,
(rispetto ai venti-trenta anni degli uomini). I come quelle che in periodo premenopausale
problemi dei capelli possono cominciare ini- sviluppano una alopecia a pattern maschile
z i a re in coincidenza di un cambiamento con profonda recessione frontale, richiedono
ormonale come l'assunzione o la sospensione un accerta m e n to endocrinologico per un
di un contraccettivo, nel post parto, in perio- potenziale stato androgeno patologico. Anche
do perimenopausale o postmenopausale nello stadio III di Ludwig tuttavia, a differen-
oppure in conseguenza di una sensibile varia- za del maschio, l'area non è mai completa-
zione ponderale. La recessione frontoparieta- mente calva e persistono molti capelli “nor-
le avviene comunque al momento della matu- mali” insieme ai miniaturizzati.
razione sessuale nell'80% delle donne (come Sulzberger, Witten e Kopf per primi riporta-
nella maggior parte degli uomini) e spesso in rono alcune importanti osservazioni cliniche:
concomitanza con l'assunzione di un estro- nelle donne con “alopecia diffusa” i capelli
17
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Riferimenti
18
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
Ma ... esiste davvero l'alopecia androgenetica in terapia con finasteride ha livelli di DHT
femminile? circa 10 volte superiori a quelli della donna
con alopecia, il che la fa malamente definire
L'alopecia androgenetica è il risultato di un come “androgenetica”.
processo combinato androgeno-dipendente e In sostanza gli inibitori della 5-alfa-reduttasi
di una trasmissione genetica. appaiono inefficaci nelle donne.
É ormai comunemente accettato che l'alope- Dosi farmaceutiche di estrogeni (gravidanza,
cia androgenetica maschile è associata ad un contraccezione) hanno spesso un effetto bene-
aumento dell'attività della 5-alfa - re d u t tasi, fico su molti casi di alopecia probabilmente
con incremento locale della produzione di dii- attrave rso meccanismi non anti-andro ge n i .
drotestosterone, oppure ad una maggiore sen- Dosi farmacologiche di estrogeni, di solito
sibilità locale all'azione del DHT. Questo è associate ad agenti antiandrogeni simili al
stato dimostrato principalmente, se non esclu- progesterone, vengono amp i a m e n te usati,
sivamente, negli uomini e poi, riteniamo nella alopecia femminile, con buoni risultati
impropriamente, esteso alle donne. che tuttavia non sono stati provati da trial cli-
L'incremento dell'attività 5-alfa-reduttasica o nici. É importante anche precisare che la
della sensibilità locale al DHT spiega la ben papilla dermica ha un'aromatasi, specifica-
nota efficacia degli inibitori della 5-alfa-redut- mente nell'area occipitale, la cui funzione
tasi. non è stata ancora ben definita nell'ambito
Il meccanismo attraverso il quale dall'aumen- dell'alopecia femminile.
to del diidrotestosterone locale si arriva alla Nelle donne, fatta eccezione per qualche raro
miniaturizzazione e poi alla perdita dei capel- caso di anomala produzione ormonale surre-
li non è affatto chiarito. Personalmente rite- nalica o ovarica per difetto enzimatico o per
niamo che la chiave per comprendere il pro- tumore secernente, l'alopecia appare molto
cesso di miniaturizzazione sia nella produzio- diversa da quella maschile ed i meccanismi
ne locale di ormoni durante il catagen. appaiono differenti ed, anche se non ancora
Comunque, se si considera il processo di cal- del tutto chiariti, quasi sempre assimilabili a
vizie come androgeno dipendente, l'alopecia quelli del telogen effluvio cronico o ad una
androgenetica deve essere limitata alle sole situazione da carenza locale di estrone.
aree recettrici degli androgeni. Nel cuoio I casi di quelle ragazze con capelli fini e dira-
capelluto questi recettori sono stati individua- dati su tutto il cuoio capelluto (ma più sul ver-
ti solo nell'area frontale e nel vertice, e non tice e nella zona frontale) con la madre (spes-
nell'area temporale ed occipitale. In effetti so) nelle stesse condizioni ma con mestruo e
negli uomini è così e l'alopecia androgenetica fertilità normale, senza eccesso di androgeni
si presenta solo in queste zone, mentre nelle circolanti ed in cui non è possibile reperire
donne la caduta dei capelli è raramente loca- chiari elementi clinico laboratoristici che ci
lizzata a queste sole aree, anche quando con facciano deporre per un telogen effluvio ci
l'avanzare dell'età vi sono ampie zone calve. fanno pensare a una resistenza periferica
Nelle donne l'alopecia è, di solito, diffusa familiare del follicolo alla azione degli estro-
anche alle zone non androgeno dipendenti. geni (deficit di 17 steroido ossidoriduttasi,
Inoltre i livelli ormonali degli androgeni nella aromatasi, 3 alfa riduttasi). Sono cioè alope-
donna sana sono sempre molto più bassi di cie carenziali!
quelli presenti nel maschio. Anche il maschio
19
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Testosterone
17 OH progesterone
Ecografia addominale e pelvica
Non basta la presenza di un comune “ovaio
micropolicistico” (che non è una malattia!) a
provocare un'androgenetica femminile a pat-
tern maschile ma occorre qualcosa di ben più
grave come un tumore ovarico o surrenalico
20
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
Il controllo del ciclo del capello In altre parole: gli idrogenioni per la 5-alfa-
riduzione si formano come NADPH nello
Il ciclo del capello è necessario per impedire shunt esosomonofosfatico, via alternativa e
che i capelli ed i peli crescano indefinitamen- p a rallela alla glicolisi, anch'essa innescata
te cioè per impedire che un individuo di 50 dalla adenilciclasi ed anch'essa bloccata quan-
anni abbia i capelli lunghi 6 - 7 metri (in natu- do è ferma la glicolisi.
ra il taglio dei capelli non è previsto).
Il ciclo è controllato dagli ormoni steroidi ses-
suali: non dagli ormoni circolati ma da quelli
pro d otti in loco dal follicolo stesso.
Rimandiamo ancora al capitolo "FISIOPATO-
LOGIA ENDOCRINO - M E TA BO L I CA DEL
CAPELLO E DEL PELO”.
21
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
22
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
23
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Il sacco si deconnette infine dalla papilla, che Queste ultime, in rapida mitosi (anagen I),
non può più seguirlo, giunge all'istmo (cata- con un processo molto simile a quello che si
gen III) e si attivano le cellule staminali del osserva nella formazione embrionale del pelo
bulge. primitivo, migrano di nuovo verso il basso
fino a ritrovare la papilla (anagen II) e forma-
no la nuova matrice per il nuovo anagen (ana-
gen III).
24
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
gen, nel momento in cui per blocco della gli- cono estrone, cortisone e glicogeno. Questi tre
colisi cessano le mitosi delle cellule della elementi sono indispensabili per la qualità
matrice. Le cellule della matrice, raccolte in dell'anagen successivo. L'estrone si forma per
un sacco al disotto del bulbo cheratinizzato, aromatizzazione dai precursori: testosterone,
vanno incontro ad un tipico processo di androstenedione, estradiolo. Il cortisone è
“apoptosi” che fa di loro qualcosa di molto metabolizzato dal cortisolo. Il glicogeno si
simile, funzionalmente ed istologicamente, ad forma dal glucosio e viene accumulato nella
una gliandola endocrina a secrezione paracri- guaina epiteliale esterna.
na.
25
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
sone o glicogeno durante il catagen si traduce Salerno R., Maltoni G.: “Steroidi e Cancro”
in una migrazione incompleta, in un anagen Giusti G., Serio M. Eds “Endocrinologia”
meno profondo cioè miniaturizzato. Un picco- USES Firenze, 1988: 1473 - 77.
lo errore metabolico durante il catagen si tra-
duce in miniaturizzazione dell'anagen succes- Serri F.: “Trattato di dermatologia” Piccin,
sivo e un capello maschile, con ciclo veloce ed Padova, 1986.
anagen breve, che deve affrontare frequenti
catagen, più facilmente andrà incontro ad
errori e quindi a miniaturizzazione. Eziologia della alopecia androgenetica
Il grado di displasia di ogni nuovo anagen a cura di Daniele Campo
appare in larga parte determinato dalla quali-
tà metabolica del catagen che lo precede: L'alopecia androgenetica riconosce un'eziolo-
- ad una carenza di estrone conseguirà una gia multigenica e multifattoriale; questo indi-
attivazione insufficiente del bulge, ca un meccanismo ereditario che riguarda un
- ad una carenza di cortisone conseguirà una mosaico di geni ma che dipende anche da
attivazione insuffi c i e n te della adenilciclasi altri fattori (incidenze) che possono avere un
con scarso metabolismo del glucosio e diffi- ruolo concausale: variazioni del peso, ipotiroi-
coltoso utilizzo del glicogeno, dismo, stati di stress, disturbi dell'alimenta-
- durante la discesa mitotica verso l'ipoderma zione ecc.
la sola fonte di energia metabolica per le cel- Il termine Alopecia Androgenetica è stato
lule in anagen II è data dal glicogeno accumu- coniato da Ludwig nel 1962 ed indica i due
lato nella guaina epiteliale esterna; se questo maggiori fattori patogenetici della malattia,
è insuffi c i e n te, obbligherà ad un anage n vale a dire gli ormoni androgeni e l'ereditarie-
meno profondo, cioè più involuto, con risalita tà.
della papilla dermica. L'alopecia androgenetica è indotta dall'azione
degli ormoni androgeni su soggetti genetica-
mente predisposti.
Riferimenti: Tale condizione si trasmette con caratteristi-
che di poligeneticità ed interessa uomini e
Bonne C., Raynaud J.P.: “Inhibition of 5 alfa donne. L'estrema variabilità della penetranza
reductase activity of rat prostate by estradiol provoca tutta una serie di fenotipi che vanno
derivates” Bioch 1973; 55: 227. da forme minime, consistenti in un maggior
arretramento della linea dell'attaccatura fron-
Jeanmougin M.: “Patologia dei capelli e del tale, fino a forme severe come un'alopecia
cuoio capelluto” Italiana Cedrim, Milano, completa della zona centrale del cuoio capel-
1991. luto.
Quello che verosimilmente si trasmette è il
Prince V.H.: “Hormonal control of baldness” corredo enzimatico follicolare interessato alla
Int J Derm 1976; 15: 742 - 744. captazione ed alla conversione degli androge-
ni, più precisamente, per quelle che sono le
Rook A.: “Endocrine influences in hair nostre conoscenze attuali, le due forme isoen-
growth” Br Med J 1965; 2: 609. zimatiche della 5-alfa-reduttasi (tipo 1 e tipo
2), la P450-aromatasi, le sei forme isoenzima-
26
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
27
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
28
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
29
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
DHT se trasformato dalla 17-beta-idrossiste- le del dosaggio del DHT stesso in quanto pro-
roidodeidrogenasi (17-beta-HSD) in androste- viene in larga parte dalla conversione periferi-
nedione e poi dall'enzima aromatasi in estra- ca di testosterone o androstenedione in DHT.
diolo. Sawaya, Price e Harris hanno dimostra-
to che l'aromatasi è più abbondante nell'area
occipitale, ri s p et to all'area fro n tale, nelle Riferimenti:
donne con alopecia androgenetica mentre è
trascurabile negli uomini. Ciò può aiutare a Niiyama S, Happle R, Hoffmann R. -
spiegare le differenze fenotipiche dell'alope- Influence of estrogens on the androgen meta-
cia androgenetica tra uomini e donne. bolism in different subunits of human hair
La citocromo P450-aromatasi è un enzima in follicles. - Eur J Dermatol 2001 May-Jun;
grado di convertire il testosterone in estrone. 11(3): 195 - 8
È chiaro che la presenza o la carenza di que-
sto enzima nei diversi sessi, oppure nelle Hoffmann R, Niiyama S, Huth A, Kissling S,
diverse aree del cuoio capelluto di uno stesso Happle R. - Department of Dermatology,
s o g get to, può dete rm i n a re aspetti diversi. Philipp University, Deutschhausstrasse 9, D-
Recenti acquisizioni scientifiche (Happle e 35033 Marburg, Germany. - "17alpha-estra-
Hoffmann) promosse da un gruppo di ricerca diol induces aro m a tase activity in intact
tedesco hanno evidenziato come il 17-alfa- human anagen hair follicles ex vivo." - Exp
estradiolo sia una sostanza in grado di favori- Dermatol 2002 Aug; 11(4): 376 - 80
re la conversione mediata dalla P450-aroma-
tasi (Hoffman, Happle, 2002). Alcuni ricerca- Andrea Marliani - Tricologia: Diagnostica e
tori hanno verificato che la formazione di 5- Terapia - Terapie attuali ed emergenti 1996;
alfa- androstandiolo è più alta nell'area fron- 183 - 185
tale affetta da calvizie rispetto a quella non
colpita. Il dosaggio dell'androstandiolo glicu-
ronide nel plasma è una misura più attendibi-
30
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
Harris G., Azzolona B., Baginsky W, et al: Sawaya M.E., Mendez A.J., Lewis L.A. et al.:
“Identification and selective inhibition of an "Two forms of androgen receptor protein in
isozyme of steroid 5alfa-reductase in human Human hair follicles and sebaceous glands:
scalp” Proc Natl Acad Sci USA 1992; 89: Variation in transitional and bald scalp" J
10787 - 10791 Invest Dermatol 1988; 90: 606.
31
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
32
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
Olsen E “Disorders of hair grow” Mc Graw- Adachi K., Kano M.: "Adenil cyclase in human hair
Hill, 1993. follicles: its inhibition by dihy d rote sto ste rone"
Biochem Biophys Res Commun 1970; 41: 884.
Sawaya ME, Price VH “ Different levels of
Adachi K., Takayasu S., Takashima I., Kano M.,
5alfa-reductase type I e II, aromatase and Kondo S.: "Human hair follicles: metabolism and
androgen receptor in hair follicles of women control mechanism" J Soc Cosmet Chem 1970; 2:
and men with androgenetic alopecia “ J Invest 911.
Dermatol, 1997.
Adachi K.: "The metabolism and control mecha-
Rossi A, Guarrera R, Piraccini B, Vena G nism of human hair follicles" Curr Probl Dermatol
“AGA alopecia androgenetica” Edmes, 1999. 1873; 5: 37.
Kossard S.: "Postmenopausal frontal fibrosing alo- Sch we i kert H.U., Wilson J.D.: "Regulation of
pecia: Scarring alopecia in a pattern distribution" human hair growth by steroid hormones: II. testo-
Arch Dermatol 1994; 130: 770 - 774. ste rone metabolism in isolated hairs" J Clin
Endocrinol Metab1974; 39: 1012.
Lyndfield Y.L.: "Effect of pregnancy on the human
hair cycle" J Invest Derm 1960; 35: 323. Takayasu S., Adachi K.: "The conversion of testoste-
rone to 17 beta-hydroxy 5 alfa-androstane 3-one
Parker F.: "Cute e ormoni" in Williams R.H. eds: (dihydrotestosterone) by human hair follicles" J
"Trattato di Endocrinologia". III° edizione italiana, Clin Endocr Metab1972; 34: 1098.
Piccin, Padova, 1979 , vol II°, cap 23, 1115-19.
Vo o rhees J.J.: "Commentary: ciclic adenosine
Randall V.A.: "Androgen and human hair growth" monophosphate regulation of normal and psoria-
Clin Endocrinol 1994; 40: 439 - 57. tic epidermis" Arch Dermatol1982; 118: 862.
Sansone-Bazzano G., Reisner R.M., Bazzano G.: Wilson J.D., Walker J.D.: "The conversion of testo-
"Conversion of testosterone 1-2 3H to androstene- sterone to 5 alfa androstan 17 beta-ol-3-one (dihy-
dione 3H in the isolated hair follicle of man" J Clin d rote stoste rone) by skin slice of man" J Clin
Metab 1972; 34: 512. Invest1969; 48: 371.
34
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
35
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
36
aprile 2005 - N° 15 - Giornale Italiano di Tricologia
37
EDIZIONI TricoItalia (Firenze) novembre 2005
Andrea Marliani
SOMMARIO
LE ALOPECIE CICATRIZIALI
Inquadramento e criteri diagnostici - pag. 5
-ANDREA MARLIANI-
TRICOLOGIA
-diagnostica e terapia-
edizione 2005
parte VII
Tutti i diritti riservati all’Autore©
Collaboratori:
Paolo Gigli
Fiorella Bini
Marino Salin
Daniele Campo
Roberto D’Ovidio
Guido Vito Trotter
LE ALOPECIE CICATRIZIALI
Inquadramento e criteri diagnostici - pag. 5
5
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
patologia e l'impiego di uno stesso nome per Alopecie cicatriziali acquisite primitive
indicare differenti entità cliniche (ad esempio neutrofiliche:
alopecia cicatriziale centrale centrifuga).
Talvolta la diagnosi differenziale fra le diverse Follicolite decalvante
forme, sia sul piano clinico che istopatologi- Tufted hair folliculitis
co, è difficile se non impossibile. Acne cheloidea della nuca
Questa confusione riflette la mancanza di
una conoscenza precisa dei fattori eziologici e Dermatosi pustolosa erosiva
dei meccanismi patogenetici alla base di que- del cuoio capelluto
ste malattie.
Nella patogenesi delle alopecie cicatriziali Cellulite dissecante
acquisite primitive ha particolare importanza
la sede topografica dell'evento infiammatorio
perifollicolare che coinvolge, con evoluzione
cicatriziale, aree critiche come l'infundibolo Riferimenti
con la cosiddetta zona del bulge, dove sono
concentrate le cellule staminali follicolari. Bertamino R.: “Alopecie” in: Serri F. (Eds)
La classificazione è ovviamente complessa ed “Trattato di dermatologia” Piccin, Padova,
articolata ma la caratteristica istologica del- 1987, cap.75: 1.
l'infiltrato cellulare perifollicolare permette
di distinguere due tipi fondamentali di alope- Bergfeld W.F.: “Alopecia: histologic changes”
cia cicatriziale acquisita primitiva: le forme Adv Dermatol 1989; 4: 301 322.
neutrofiliche e le forme linfocitarie, ciascuna
ulteriormente suddivisibile in numero s e Ebling F.J., Rook A.: “Hair” in: Rook A. (Eds)
varietà. “Textbook of dermatology” ed. 2. Blackwell,
Oxford, 1968: 1355.
Alopecie cicatriziali acquisite primitive Fabbri P., Amato L., Chiarini C., Massi D.,
linfocitarie: Moretti S.: “Le alopecie cicatriziali acquisite
primitive” G. Ital. Dermatol. Venereol. 2003;
Lichen planopilaris decalvante 138; 363 - 75.
Sindrome di Graham- Little
Alopecia frontale fibrotica Marliani A.: “La calvizie comune” SIMCRE,
Alopecia cicatriziale in corso di Firenze, 1986: 31 - 32.
Androgenetica
Monacelli M., Nazzaro P.: “Alopecia” in:
Lupus Eritematoso Discoide “Dermatologia e ve n e reologia” ed. 2.
Vallardi, Milano, 1967.
Pseudoarea di Brocq
Alopecia parvimaculata Moretti G, Bertamino R.: “Alopecia” in:
“Enciclopedia medica italiana” ed. 2. USES,
Alopecia cicatriziale centrale centrifuga Firenze, 1973 vol. I°: 1336 - 1351.
Sindrome degenerativa follicolare
6
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
Rook A.J., Dowber R.P.R.: “Cicatricial alope- Alopecie Cicatriziali Acquisite Primitive
cia” In: “Diseases of the hair and scalp” 2nd Linfocitarie
ed, Oxford: Blackwell Scientific PubI 1991;
334 369.
Lichen planopilaris
Simpson N.: “Classificazione e trattamento lichen follicolare decalvante
delle alopecie” in: “Dermatology: Clinical
Update” Upjohn, 1986. Il lichen planus è una frequente affezione
cutanea cara t terizzata dalla comparsa di
Solaroli C: “Alopecie” in: “Cosmetologia der- papule (rilievi cutanei solidi circoscritti) color
matologica” Piccin, Padova, 1981: 11. rosso - lilla, di forma poligonale, del diametro
di 3 - 10 mm.
Stengel F.: “Indications and technique of
biopsy for deseases of the scalp” J. Dermatol.
Surg. Oncol. 1978; 4: 171.
7
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
dei soggetti affetti da lichen planus classico e più tardi da atrofia cicatriziale con perdita
ma fino al 40% dei pazienti con lichen del definitiva dei capelli (lichen follicolare decal-
cuoio capelluto presentano la malattia in vante). La sintomatologia soggettiva è rappre-
un'altra sede cutanea e particolarmente alle sentata dal prurito, spesso intenso. Il pull test
unghie. mostra la caduta dei capelli in anagen.
8
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
non è più possibile (pseudopelade) se non si ratina. Infine il follicolo viene distrutto con
ritrovano altrove le tipiche lesioni cheratosi- formazione di una fibrosi estesa che rispar-
che. mia solo il muscolo piloerettore.
9
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
1) degenerazione dello strato basale dell'epite- Promettente appare l'uso della cetirizina abbi-
lio follicolare; nata ai corticosteroidi. Inizialmente il farma-
2) spazi di Max Josef; co fu somministrato ai pazienti con lichen
3) alterazioni della cute interfollicolare con le planopilaris allo scopo di controllare il pruri-
caratteristiche del lichen planus. to ma poi è stata segnalata la stabilizzazione
della patologia a dosi alte di farmaco impiega-
In assenza di lichen planus della cute o delle to: 60mg/die per 3 - 4 mesi.
mucose, una biopsia costituisce spesso l'unico
mezzo per formulare una diagnosi certa ma
sfortunatamente le caratteristiche istologiche
sono spesso non diagnostiche e, soprattutto
nei casi già stabilizzati, il quadro istologico è
del tutto aspecifico e rappresentato da un
infi l t ra to linfo m o n o c i tario peri fo l l i c o l a re ,
associato ad una circostante reazione fibroti-
ca.
10
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
Riferimenti:
11
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Mehrogan D.A., Van Hale H.M., Muller S,A.: Il quadro clinico è morfologicamete simile
“Lichen planopilaris: clinical and pathologic all'alopecia androgenetica frontoparietale ma
study of fo rty-fi ve patients” Am Ac a d presenta una subdola evoluzione cicatriziale
Dermatol 1992: 27: 935 - 42. follicolare. Inoltre, ad un'ispezione accurata,
si osserva, almeno nelle fasi iniziali della
Pages F., Lapyre J., Mission R.: “Syndrome de malattia, un eritema perifollicolare partico-
Lasseur Graham-Little” Ann Dermatol l961; larmente evidente a livello della linea margi-
88: 272 - 80. nale di inserzione dei capelli.
12
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
14
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
Oltre alle alterazioni nelle aree dell'alopecia corpo estraneo, sia un'ulteriore amplificazio-
androgenetica, alcuni pazienti mostrano, ne della reazione fibroblastica che evolve
nella regione frontale, una situazione sovrap- verso la formazione di tessuto cicatriziale.
ponibile a quella dell'alopecia frontale fibroti- Nella terapia di questa forma, oltre a quanto
ca. detto per il lichen, pare sia parzialmente utile
Nella descrizione di Zinkernagel e Trueb l'esa- la finasteride alle dosi comunemente in uso
me istopatologico di lesioni recenti mostrava per l'alopecia androgenetica.
una miniaturizzazione dei follicoli piliferi e
un infiltrato infiammatorio linfomonocitario
intorno all'istmo e all'infundibolo del follicolo Riferimenti:
pilifero con degenerazione vacuolare degli
epiteliociti follicolari, mentre l'epitelio inter- Feldmann R., Harms M., Saurat J.H.:
follicolare e le porzioni più basse dei follicoli, “Postmenopausale frontale fibrosierend
inclusi i bulbi, erano risparmiate. Intorno alle Alopezie” Hautarzt 1996; 47: 533 - 6.
ghiandole sudoripare non si osservava né un
infiltrato infiammatorio né un'evidente fibro- Stockmeyer M., Kunte C., Saner A., WoIff H.:
si. Le lesioni tardive mostravano invece una “Fro n tale fibrosierende Alopecia” Kossard
fibrosi lamellare perifollicolare con scompar- bei einem Manna Hautarzt, 2002; 53: 409 -
sa pressoché totale dei follicoli, indistinguibi- 11.
le da quella degli stadi tardivi del lichen pla-
nopilaris, della pseudoarea o della sindrome Whiting D.A.: “Cicatricial Alopecia: Clinico-
degenerativa follicolare. Patholocgical Findings and Treatment”
Per questo quadro è stata proposta una pato- Clinics in Dermatology. 2000; 19: 211 - 25.
genesi immunomediata che in certi suoi
aspetti può essere estesa anche ad altre forme Zinkernagel M.S., Trueb R.M.: “Fibrosing alo-
di alopecia cicatriziale: l'alopecia cicatriziale pecia in a pattern distribution. Patterned
in corso di androgenetica dovrebbe essere lichen planopilaris or androgenetic alopecia
considerata una varietà di alopecia cicatrizia - with a lichenoid tissue reaction pattern?”
le acquisita primitiva, caratterizzata da una Arch Dermatol 2000; 136: 205 - 11.
reazione immunologica mediata da linfociti T
rivolti o contro antigeni dell' epitelio follicola -
re o contro antigeni biotici intrafollicolari
(demodex, batteri, miceti). Questa reazione
infiammatoria modificherebbe la parete folli-
colare e determinerebbe, da una parte, la for-
mazione di neoantigeni follicolari (capaci di
automantenere il processo infiammatorio),
dall'altra stimolerebbe una reazione fibrobla-
stica che andrebbe ad esprimersi con una
fibroplasia lamellare concentrica. Frammenti
cheratinici del capello e componenti degene-
rative dell'epitelio follicolare possono talora
provocare sia una reazione granulomatosa da
15
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Lupus eritematoso cronico discoide I capelli che non cadono appaiono secchi, fra-
Lupus eritematoso discoide alopecizzante gili, impettinabili. A livello del cuoio capellu-
to possono localizzarsi anche lesioni cutanee
II lupus eritematoso (LE) è una malattia non specifiche, non cicatriziali, rappresentate
autoimmune del tessuto connettivo caratteriz- soprattutto da manifestazioni di tipo vasculiti-
zata dalla presenza di autoanticorpi circolan- co.
ti non organo-specifici diretti contro gli anti-
geni nucleari. Si distinguono tre forme di
lupus eritematoso e precisamente:
lupus eritematoso sistemico (LES),
lupus subacuto
lupus eritematoso discoide (LED)
16
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
Le lesioni del lupus si manifestano più fre- con il quadro clinico descritto come alopecia
quentemente nelle zone fotoesposte: volto, cicatriziale centrale centrifuga o con i caratte-
arti superiori e parte superiore del tronco. ri morfologici della pseudopelade di Brocq.
La malattia colpisce più comunemente le Le lesioni stabilizzate, in fase di fibrosi, sono
donne (il rapporto donna/uomo è di 8:1 per il clinicamente ed istologicamente indistingui-
lupus sistemico e di 2:1 per il lupus discoide) bili dal lichen planus e dalla alopecia di
ed è circa tre volte più diffusa nei soggetti di Brocq.
pelle nera.
17
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Le caratteristiche istologiche del lupus erite- dente di sega” della giunzione dermo-epider-
matoso cronico discoide del cuoio capelluto mica.
sono simili a quelle del lupus discoide delle
altre sedi cutanee e sono rappresentate da
ipercheratosi con ostruzione follicolare, dege-
nerazione vacuolare focale dello strato basale
d e l l ' e p i telio follicolare e/o dell'epidermide
interfollicolare.
18
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
Antiepilettici
fentoina
carbamazepina
Antiartritici
penicillamina
allopurinolo
sali d'oro
Antibiotici
griseofulvina
sulfonamidi
tetracicline
penicilline
isoniazide
streptomicina
Miscellanea
litio
chinidina
clorpropazina
procainamide
Facciamo notare che la diagnosi di lupus eri-
contraccettivi orali
tematoso discoide è una diagnosi clinica ed
istologica. Gli esami ematologici e la ricerca
Farmaci ritenuti possibile causa di Lupus
degli autoanticorpi nel LED sono costante-
Eritematoso Alopecizzante Discoide:
mente negativi.
isoniazide
Nell'impostare la terapia deve essere ricordata
penicillamina
la possibilità che il lupus sia stato indotto da
dapsone
un farmaco che, in questo caso, dovrà essere
sospeso.
I potenti corticosteroidi applicati per via topi-
ca, la somministrazione intralesionale di
Farmaci ritenuti possibile causa
triamcinolone (0,1 - 0,5mg/ml) e di predniso-
del Lupus Eritematoso Sistemico:
lone per via sistemica (1 mg/Kg) possono arre-
stare la progressione del Lupus eritematoso
Antiipertensivi
discoide attivo.
idralazina
Gli antimalarici rappresentano i farmaci più
prazosina
importanti nel trattamento del lupus discoide
clonidina
cronico: l'idrossiclorochina, alla dose di 200 -
metidopa
400 mg/die, produce una remissione entro 3
beta bloccanti
mesi nella maggior parte dei soggetti; la dose
ACE inibitori
può essere successivamente ridotta con gra-
diuretici tiazidici
19
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
20
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
topografica (anche se le prime lesioni si loca- Sono caratteristici alcuni elementi istopatolo-
lizzano frequentemente al vertice), sono lieve- gici. Il processo infiammatorio anche nelle
mente depresse, talora ipocromiche ed hanno lesioni recenti è molto modesto, interessa solo
forma irregolare o allungata a losanga (a dif- i 2/3 superiori del follicolo ed è rappresenta-
ferenza delle chiazze rotondo-ovalari dell'alo- to da un modesto infiltrato linfocitario che
pecia areata). invade la parete del follicolo e le ghiandole
sebacee. Si rinvengono anche infiltrati peri-
follicolari e perivasali, a livello delle papille,
costituiti principalmente da linfociti e da
alcuni istiociti.
21
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
rizza inoltre per una completa assenza di dell'affezione, l'esecuzione di una biopsia
depositi immunologi. cutanea in corrispondenza del bordo attivo
della lesione sulla quale venivano contempo-
Per quanto riguarda l'interpretazione patoge- raneamente praticati un esame istopatologico
netica, la descrizione di Collier e James della e uno immunopatologico, permetteva di docu-
comparsa di una pseudopelade di Brocq in 2 mentare nel 66,6% dei casi reperti significati-
fratelli di 7 anni e la dimostrazione da parte vi per un Lichen planus o per un Lupus erite-
degli stessi Autori del DNA della Borrelia matoso discoide. In queste ricerche veniva sot-
burgdorferi in cute lesionale, sembrano orien- tolineata sia l'importanza di scegliere accura-
tare verso un'affezione determinata dall'attivi- tamente la sede della biopsia, sia la necessità
tà di fattori genetici predisponenti e di fattori di eseguire indagini combinate istopatologi-
ambientali scatenanti, per esempio di natura che e immunopatologiche sullo stesso fram-
infettiva, operanti con un meccanismo immu- mento cutaneo, per poter cogliere gli elemen-
nopatologico. ti caratteristici di ambedue le indagini da con-
Altra possibile interpretazione è quella che siderare complementari.
vede la pseudoarea di Brocq come una sorta
di lichen decalvante attenuato, quindi come
una affezione da linfociti T ad attività citotos- Riferimenti:
sica diretti contro le cellule dello strato basa-
le dell'epidermide. Amato L., Mei S., Massi D., Gallerani I.,
Fabbri P.: “Cicatricial alopecia: a dermatopa-
Con il termine “pseudopelade di Brocq” si thological and immunopathologic study of 33
dovrebbe identificare esclusivamente questa patients (pseudopelade of Brocq is not a spe-
part i c o l a re vari età di alopecia cicatriziale cific clinico-pathologic entity)” int J Dermatol
descritta da Brocq nel 1905 escludendo tutte 2002; 41; 8 - l5.
le altre forme secondarie che vengono spesso
incluse in questo capitolo per un'accezione Amato L., Massi D., Berti S., Moretti S.,
estensiva del termine. Fabbri P.: “A multiparametric approach is
essential to define different clinicopathologi-
Secondo queste interpretazioni la pseudopela- cal entities within pseudopelade of Brocq” Br
de di Brocq potrebbe essere considerata, in J Dermatol 2002; 446: 142.
un gran numero di casi, lo stadio finale di
altre patologie che hanno interessato il cuoio Brocq L., Lenglet H.E., Ayrignac S.:
capelluto (in particolare il lupus eritematoso “Reserches sur l'alopecie atrophiante, varietè
cronico discoide e il lichen planopilaris). pseudo-pelade” Ann Dermatol Syphilol 1905;
Pertanto, accanto alla forma primitiva vengo- 6/1 - 32, 97 - 127, 209 - 37.
no considerate forme secondarie (“état pseu-
do-peladique” di Degos) ed andiamo a distin- Bergner T., Braun-Falco O.: “Pseudopelade of
guere una pseudoarea di Brocq primitiva da Brocq” J Am Acad Dermatol 1991; 25: 865 -
una pseudoarea secondaria. 6.
In una ricerca di Paolo Fabbri, eseguita su 33 Miescher O., Lenggenhager R.: “Uber pseudo-
pazienti con il quadro clinico caratteristico pelade Brocq. Dermatologica” 1947; 94: 122 -
22
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
B raun Falco O., Imai S, Sch m o e ckel C., È una discussa forma di alopecia cicatriziale
Ste ger O., Bergner T.: “Pseudopelade of tipica dell'infanzia. Si manifesta con improv-
Brocq” Dermatologica 1986; 72: 18 - 23. visa comparsa di piccole aree alopeciche,
aflegmasiche, solitamente multiple, di diame-
Gay Prieto J.: “Pseudopelade of Brocq. Its tro variabile da 1 a 2 cm, irregolarmente ton-
relationship to some forms of cicatricial alo- deggianti e con angoli acuti.
pecias and to lichen planus” J Inve st
Dermatol 1955; 24: 323 - 35.
23
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Brocq, anche sulla base dei pochi dati istopa- Alopecia cicatriziale centrale centrifuga
tologici disponibili, secondo i quali non tutti i e Sindrome degenerativa follicolare
capelli di una stessa unità follicolare sono
interessati dalla flogosi e dalla atrofia. Solo Quella di alopecia cicatriziale centrale centri-
nel 10% dei casi è chiara la natura cicatrizia- fuga è la diagnosi di alopecia cicatriziale più
le dell'alopecia. A conferma di questo dato è comunemente posta negli Stati Uniti (in Italia
descritta la ricrescita dei capelli nel 90% dei questa diagnosi è piuttosto rara, meno del 5%
casi, anche solo dopo poche settimane. dei casi). Si tratta in realtà di una diagnosi di
L'istologia evidenzia alterazioni infiammato- comodo, clinico-descrittiva, che comunque è
rie non specifiche a carico del derma attorno sempre più appropriata di una diagnosi sba-
ai follicoli. Il terzo inferiore del follicolo pili- gliata.
fero è atrofico, contorto e la papilla non è più
riconoscibile.
Per la diagnosi differenziale gli esami di labo-
ratorio devono escludere micosi e sifilide
secondaria; l'anamnesi deve poter scartare gli
esiti atrofici di punture multiple di insetto o
di infezioni batteriche suppurative.
Riferimenti
24
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
25
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Alopecie Cicatriziali Ac quisite Pri m i t i ve Per il processo infiammatorio più follicoli ten-
Neutrofiliche dono a fondersi e così i capelli residui fuorie-
scono a ciuffi dallo stesso ostio follicolare nei
pressi delle aree cicatriziali.
Follicolite decalvante
26
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
Riferimenti
27
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Tufted folliculitis
follicolite a ciuffi
Riferimenti
28
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
29
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
30
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
31
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
32
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
33
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
autoimmuni
- sclerodermia/morfea
- lichen scleroatrofico
- dermatomiosite
- pemfigoide cicatriziale
Aplasia cutis
34
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
35
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
più numerose e diffuse e associate ad altre di matori non steroidei (ad esempio: diclofenac
aspetto nodulare; colpisce per lo più individui sodico).
adulti ed è benigna nonostante il lungo decor- Istologicamente si osservano: a livello dell'epi-
so e le frequenti esacerbazioni;
mucinosi follicolare secondaria o paraneopla-
stica (15 - 25% dei casi), sempre associata ad
un linfoma, è caratterizzata da placche multi-
ple generalizzate ed infiltrate, interessa quasi
esclusivamente individui fra i 40 ed i 70 anni
di età.
Nel primo caso l'alopecia è reversibile, nel
36
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
Sclerodermia
37
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
apparato del Golgi, centriolo ecc) soprattutto Le forme localizzate sono quelle che ci inte-
(60 - 80% dei casi) antinucleo cellulare ressano di più e di pertinenza puramente der-
(A.N.A.) principalmente diretti contro i nuclei matologica.
delle cellule endoteliali dei capillari dermici Sono forme in chiazze a limiti netti (morfea)
che, secondo molti Autori, rappresenterebbe-
ro il primitivo bersaglio della sclerodermia
sistemica.
L'istologia è caratterizzata essenzialmente da
38
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
39
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
40
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
re i tricofiti zoofili sopra ricordati, determina- dastra. Gli scutuli possono estendersi in modo
no perifollicoliti e follicoliti profonde e sup- centrifugo raggiungendo i 2 - 3 cm di diame-
puranti che successivamente si fo n d o n o tro e confluire poi in ampie masse crostose
dando origine a chiazze rilevate fortemente giallo-verdastre, stratificate e friabili, all'inter-
eritematose, sormontate da formazioni papu- no delle quali si possono trovare dei capelli
lo-nodulari e pustolose dalle quali, in seguito assottigliati, opachi, decolorati, “impolverati”
a pressione anche modesta, fuoriesce una e facilmente asportabili. La terapia deve esse-
quantità abbondante di pus. I capelli che si re effettuata correttamente, precocemente e
trovano all'interno delle chiazze vengono ini- per un tempo sufficientemente lungo se si
zialmente troncati dal micete e successiva- vuole impedire l'evoluzione finale in alopecia
mente eliminati definitivamente dal processo cicatriziale. È caratteristica in questa forma
suppurativo e cicatriziale. di alopecia la permanenza di ciuffi di capelli
La tigna favosa, ormai eccezionale in Italia, è superstiti all'interno delle chiazze.
Riferimenti:
41
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
42
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
Riferimenti:
43
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Trans St John's Hospit Dermatol Soc: 1966; Medicine” 358. London. Butterworths, 1976.
52: 135 - 41.
Nemiah J.C.: “Obsessive - compulsive disor-
Hartman H., Kris E., Loewe n stein R.M.: der” In Kaplan H.I., Sadock B.J. (eds)
“Comments on the formation of psych i c “Comprenhensive Textbook of Psychiatric”
structure” Psychoanal study child 1965; 2: 11 IV, 914, Baltimore: Williams and Wilkins Co,
- 38. 1985.
44
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
Riferimenti
45
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
46
novembre 2005 - N° 16 - Giornale Italiano di Tricologia
47
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
48
EDIZIONI TricoItalia (Firenze) aprile 2006
Andrea Marliani
SOMMARIO
-ANDREA MARLIANI-
TRICOLOGIA
-diagnostica e terapia-
edizione 2006
parte VIII
Tutti i diritti riservati all’Autore©
Collaboratori:
Paolo Gigli
Fiorella Bini
Marino Salin
Fabrizio Fantini
Daniele Campo
Roberto D’Ovidio
Guido Vito Trotter
5
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
6
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
7
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
8
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
9
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
10
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
1) Protocollo diagnostico
per adenomi ipofisari
4) Protocollo diagnostico
Sintomi guida: cefalea, disturbi visivi, segni a per sospetta S. di Cushing
focolaio, secrezione endocrina caratteristica
del tipo di tumore ipofisario. Sintomi guida: patologico aumento del corti-
Esami di I live l l o: s-GH, u-GH, s- solo; faccia a luna piena, poliglobulia, obesità
Somatomedina C, s-PRL, p-ACTH, s-Cortisolo, tronculare, striae rubrae, ipotrofia degli arti,
u-Cortisolo, s-LH, s-FSH, s-Testosterone (M), s- ipertensione arteriosa, iperpigmentazione
TSH, s-fT4, Rx cranio-sella. cutanea (se iper ACTH), sintomi psichici.
Esami di II livello: TAC / RMN, visita oculisti- Esami: Cortisolo (aumentato), s-ACTH
ca / campimetria. (aumentato, ridotto o normale), S-VES, S-emo-
cromo, s-Potassio, s-Sodio, s-Cloruri.
2) Protocollo diagnostico
per amenorrea a) se cortisolo libero aumentato e ACTH ridot-
to: Ecografia surrenalica.
Sintomi guida: assenza di flussi mestruali da b) se cortisolo libero aumentato e ACTH nor-
180 giorni o flussi mai comparsi, dimagri- male: TAC o RMN.
mento, aumento di peso, traumi cranici, cefa- c) se cortisolo libero ed ACTH aumentati: RX
lea, disturbi visivi, irsutismo. torace ecc.
Esami: s-TSH, s-fT4 , s-LH, s-FSH, s-PRL di
11
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
S i n tomi guida: pre gresso trauma cra n i c o , Sintomi guida: ipersecrezione di catecolami-
cefalea, disturbi visivi, granulomatosi sistemi- ne da tumore cromaffine; ipertensione arte-
che, poliuria. riosa stabile od a crisi, ipotensione ortostati-
Esame di I° livello: Bilancio idrico giornalie- ca, tachicardia, palpitazioni, cefalea, sudora-
ro per conferma della poliuria. zione, nausea, vomito, diarrea.
a) in caso di conferma della poliuria: esame Esami: u-VMA e/o u-Metanefrine (da effet-
urina con valutazione u-Glucosio e densità). tuarsi i giorni della crisi se l'andamento dell'i-
b) se glicosuria: diabete mellito pertensione è variabile).
p-Glucosio basale (cerca iperglicemia)
p-Potassio (cerca ipopotassiemia) 9)Protocollo diagnostico
s-Calcio (cerca ipercalcemia) per gozzo nodulare
p-Sodio , p-Cloruri (nodulo singolo o più noduli)
c) se assenza di malattie renali primitive, dia-
bete mellito, ipopotassiemia, ipercalcemia Sintomi guida: aumento di volume della tiroi-
inviare a centro specializzato. de circoscritto ad una o più zone della ghian-
dola.
6) Protocollo diagnostico Esami: s-TSH, s-fT4, s-fT3, TPOAb, TGAb,
per difetti staturali Scintigrafia tiroidea, Ecografia tiroidea.
- in caso di nodulo ipocaptante o non captan-
Sintomi guida: bambini con statura inferiore te lo iodio: Ago-aspirato, s-Calcitonina.
al 3° percentile; bassa statura senza correla-
zione con media genitoriale e velocità di 10) Protocollo diagnostico per
accrescimento inferiore al 10° percentile. “incidentaloma” surrenalico
Valutare parametri auxologici parentali del
soggetto Sintomi guida: massa surrenalica asintomati-
Esami: s-Emocromo, Sideremia, Transferrina, ca di reperto occasionale;
Colesterolo, Trigliceridi, s-Glucosio, s-Azoto, s- Esami: s-Potassio, s-Sodio, s-Cloruri,
Proteine totali e Protidogramma, s-Proteina s-Glucosio, s-Creatinina, s-VES, u-Cortisolo,
C, s-fT4, s-TSH, s-Calcio, s-Fosfati inorganici, s-DEA-S, s-Testosterone, u-17 Chetosteroidi,
s-Fosfatasi alcalina, s-Osteocalcitonina, Rx u-VMA, TAC o RMN surrenale.
Mano-Polso per età ossea.
11) Protocollo diagnostico
7) Protocollo diagnostico per sospetto insulinoma
per esoftalmo
Sintomi guida: sindrome ipoglicemica causa-
Sintomi guida: esoftalmo, diplopia, sensazio- ta da tumore delle insule pancreatiche (beni-
ne di “fastidio” oculare. gni multipli / maligno unico) o iperplasia
Esami: s-TSH, s-fT4, s-fT3, TPOAb, TGAb, delle insule; possibile associazione MEN 1;
TSHAB, Visita oculistica, Ecografia orbitaria. disturbi neuropsichici, obnubilamento visivo,
scotomi, diplopia, tremito, amnesie, perdite di
12
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
13
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Sintomi guida: comparsa di segni di matura- Hewitt J.: “Alopécies diffuses d'origine endo-
zione sessuale prima degli 8 anni nelle femmi- crineienne” Rev. Pratic. 1961; 11: 1970.
ne e 9 anni nei maschi.
VERA: anticipo di maturazione con pubertà Jeanmougin M.: “Patologia dei capelli e del
14
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
Maroulis G.B.: “Evaluation of hirsutism and Iniziamo ora la vera Trichiatria: un esame
hyperandrogenemia” Fertil. Steril. 1981; 36: delle possibilità terapeutiche attuali in
273. Tricologia.
È evidente che a calvizie instaurata, quando
Negri M., Drammis E.: “COMPENDIO DI sul cuoio capelluto rimane solo una coronci-
ENDOCRINOLOGIA e METABOLISMO” na di capelli, nessuna terapia medica potrà
Lombardo, Roma, 1981. dare risultati in qualche modo soddisfacenti.
È a tutt'oggi aleatorio pensare che una terapia
Parker F.: “Cute e ormoni” in; Williams R.H. medica possa restituire la chioma ad un calvo
(Eds) “Trattato di endocrinologia” III° edizio- o rinfoltire una testa gravemente diradata in
ne italiana Piccin, Padova, 1979: 1104-1122. modo esteticamente apprezzabile. La terapia
medica sarà essenzialmente “terapia del
Pazzagli M.: “I dosaggi ormonali” in; Giusti defluvio” e mirerà soprattutto a conservare la
G. e Serio M (Eds) “Endocrinologia” USES, quantità e la qualità dei capelli ancora pre-
Firenze, 1988: 183-225. senti sul cuoio capelluto, anche se un parzia-
le recupero è spesso, in qualche misura, pos-
Serio M.: “Manifestazioni ormonali da iperan- sibile in molti casi.
drogenismo nella donna” in; Giusti G. e Serio È opportuno che il paziente cominci a curare
M. (Eds) “Endocrinologia” USES, Firenze, i sui capelli precocemente, quando ancora
1988: 1283-1303. sono presenti ma si accorge di andare incon-
tro a calvizie.
Spada A.: “Recettori e patologia recettoriale La terapia sarà presumibilmente lunga, talvol-
in endocrinologia” Agg Med 1987; 4: 203. ta anche decenni, e sarà spesso seguita ed
indirizzata con esami tricologici e con una
Williams R.H. : “Trattato di Endocrinologia”. foto periodica.
III edizione italiana, Piccin, Padova, 1979. È anche opportuno non promettere mai al
paziente ciò che pensiamo di non poter man-
Zanussi C., Schlechter P., Cantalamessa L.: tenere.
“ENDOCRINOLOGIA” UTET, Torino, 1981. Comunque è nostra convinzione che la perdi-
ta dei capelli, di qualunque essa sia, possa
essere quasi sempre contrastata, spesso ferma-
ta e talvolta invertita, con terapia medica ade-
guata e instaurata tempestivamente.
15
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
16
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
17
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
che possono agire in sinergia fra loro, deter- la salute dei capelli a condizione che il loro
minando un'azione antinfiammatoria, antimi- impiego avvenga con la supervisione di un
crobica e antiseborroica. Si spiega così come, bravo specialista e che si abbiano garanzie
il più delle volte, la pianta officinale eserciti sulle modalità di estrazione dei principi attivi.
un'attività meno mirata che coinvolge più dis- In questo paragrafo descriviamo una serie di
turbi e patologie all'apparenza non collegati. principi attivi di origine vegetale potenzial-
La sua azione specifica è quindi sovente meno mente utili in Tricologia. Il loro utilizzo non
efficace e potente rispetto a quella di un far- deve sostituire la terapia medica, ma può
maco che è stato creato per garantire la mas- costituire una valida e benefica integrazione
sima efficacia ma può ugualmente rappresen- per la salute dei capelli.
tare un valido supporto, soprattutto a livello Anche le sostanze di origine naturale possono
preventivo e magari in sinergia con altri trat- avere, pur se meno frequentemente, effetti
tamenti. collaterali e interazioni con i farmaci di sinte-
Esistono sostanze naturali e principi alimen- si; proprio per tale ragione è importante sem-
tari che possono contribuire a mantenere sani pre affidarsi ad un bravo medico.
i capelli. Il tè verde, i fitosteroli derivati da
piante quali Serenoa repens (palma nana
seghettata), pygeum africanum (prugno afri- Serenoa repens
cano), l'ortica e la soia contrastano l'azione
del DHT. Altre sostanze, per esempio la vita- La serenoa repens è una delle piante officina-
mina B6, lo zinco e l'acido azelaico, bloccano li più usate per alleviare i sintomi dell'ipertro-
la 5-alfa-reduttasi a livello topico. Gli estratti fia prostatica benigna. Si tratta di una palma
del seme d'uva e dell'orzo possiedono la pro- nana che forma densi agglomerati nei terreni
prietà di agire sulla riepitelizzazione e sull'in- sabbiosi e aridi delle zone subtropicali e meri-
duzione della fase di crescita del capello. Il dionali degli Stati Uniti. Le popolazioni indi-
germe di grano e il lievito di birra possono gene americane ne utilizzavano le bacche
costituire una valida integrazione di aminoa- come tonico, per regolare la minzione e con-
cidi, vitamine, oligoelementi e antiossidanti. trastare alcuni disturbi della sfera sessuale. È
Il Ginseng, invece, può aiutare nei momenti stato dimostrato che i suoi componenti princi-
di intenso stress fisico e mentale. pali, fitosteroli ed acidi grassi, sono efficaci
Alcuni auto ri ipotizzano che i fitoste ro l i nella cura dell'ipertrofia prostatica benigna.
estratti da alcuni vegetali, di cui è stata dimo- Come si è già detto, l'ipertrofia prostatica e l'a-
strata l'efficacia nel trattamento dell'ipertro- lopecia androgenetica sono patologie affini,
fia prostatica, potrebbero essere utili anche in quanto entrambe correlate all'azione del
per la calvizie comune ed auspicano che ven- diidrotestosterone (DHT) sulla ghiandola pro-
gano effettuati studi clinici controllati statica e sul follicolo pilifero. La serenoa
(Prager, 2002). Il preparato topico di betasito- repens ha dimostrato un'attività inibente sulla
sterina, estratto dalla serenoa repens, potreb- 5-alfa-reduttasi, enzima che catalizza la pro-
be essere promettente, in quanto capace con- duzione di DHT. La sua azione è per molti
temporaneamente di inibire la 5-alfa-redutta- versi simile a quella della finasteride, farmaco
si e di occupare i recettori cellulari del diidro- usato per curare sia l'iperplasia prostatica che
testosterone e degli estrogeni. l'alopecia androgenetica. La sua efficacia è
Le sostanze naturali possono essere utili per dovuta ad un'azione antiandrogena selettiva a
18
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
livello dei recettori periferici, senza interfe- La betasitosterina, dopo l'inattivazione parzia-
renza con le ghiandole endocrine. le della 5-alfa-reduttasi, si aromatizza, com-
I numerosi studi sull'efficacia di serenoa portandosi come un estrogeno debole. La
repens nell'ipertrofia prostatica benigna per- blanda stimolazione estrogenica può, per atti-
mettono di monitorare gli eventuali effetti col- vazione dell'adenilciclasi di membrana, stimo-
laterali dei suoi principi attivi, che in ogni lare le mitosi della matrice, contribuire al
caso sono assai rari. Non si sono riscontrati mantenimento dell'anagen ed all'ottimizzazio-
cali della libido o problemi della sfera sessua- ne della fase catagen.
le. Ta lvolta possono manife sta rsi disturbi La serenoa repens, a differenza della finaste-
gastrointestinali se non assunta a stomaco ride, non modifica i valori dell'antigene pro-
pieno. statico specifico (PSA). Sembra inoltre che
I risultati clinici confermano l'efficacia della non alteri il quadro ormonale sistemico, né
serenoa repens nell'alleviare i sintomi dell'i- provochi disfunzione erettile.
pertrofia prostatica, con un miglioramento Per quanto riguarda l'azione topica, varie
della qualità di vita e un riequilibrio del flus- lozioni tricocosmetiche l'annoverano tra i loro
so urinario. È importante che le capsule componenti.
abbiano una concentrazione titolata di acidi
grassi e fitosteroli superiore all'85%. Conclusioni
Serenoa repens è un fitocomplesso presente
Meccanismi d'azione della serenoa repens in commercio sia come specialità medicinale
- Contrasta la produzione del diidrotestostero- sia come preparato erboristico, con differenze
ne. nella percentuale dei principi attivi.
La serenoa repens inibisce entrambi i coenzi- Gli studi clinici sull'ipertrofia prostatica che
mi della 5-alfa-reduttasi (tipo 1 e 2), sia nelle ne confermano la buona tollerabilità sono
cellule epiteliali prostatiche sia nelle cellule stati effettuati con dosaggi compresi tra 160 e
follicolari umane, riducendo di fatto la produ- 320 mg/die (estratto secco titolato con acidi
zione di DHT a partire da testosterone. grassi e fito ste roli superiori all'85%). Ha
- Impedisce al DHT di legarsi ai recettori delle dimostrato di inibire la 5-alfa-reduttasi di tipo
cellule del follicolo pilosebaceo. 1 e 2, pertanto può essere utile per contrasta-
Il DHT, una volta prodotto a partire dal testo- re la calvizie comune. Sotto forma di capsule
sterone, si lega a un recettore delle cellule dei la serenoa repens va utilizzata a dosaggi che
follicoli piliferi. Alcuni fitosteroli, come la variano tra 90 e 320 mg/die.
betasitosterina, presenti nell'estratto di sere-
noa repens, entrano in competizione con il
DHT per legarsi a tali recettori e inattivare in Pygeum africanum
parte l'azione di questo ormone.
- Svolge un'azione antinfiammatoria. Pygeum africanum, il prugno africano, è un
Alcuni componenti della pianta inibiscono la albero sempreverde le cui proprietà benefiche
ciclossigenasi, enzima fondamentale per la sul tratto urinario erano già note alle popola-
produzione di pro staglandine, perta n to la zioni indigene africane. I principi attivi che si
serenoa repens esercita anche un'azione estraggono dalla corteccia sono acidi grassi,
antinfiammatoria. steroli come la betasitosterina, triterpeni e
- Ha una blanda azione estrogenosimile. due alcoli, il tetracosanolo e il dodecosanolo.
19
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
L'American Journal of Medicine ha di recen- calda questa viene bloccata mediante torrefa-
te pubblicato una raccolta di tutti i risultati zione. Si conserva, così, una maggior quanti-
disponibili riguardanti 18 trial sull'efficacia tà di sostanze e vitamine antiossidanti. I prin-
di pygeum africanum: i dati hanno conferma- cipali antiossidanti sono i flavonoidi, numero-
to che l'estratto determina un riequilibrio del se vitamine, i microelementi quali lo zinco e
flusso urinario e della sintomatologia irritati- il ferro e soprattutto le catechine, polifenoli
va nel paziente con ipertrofia prostatica. caratterizzati da una potente azione antiossi-
L'azione antiandrogena periferica è simile a dante.
quella della serenoa repens, in quanto tra i Gli studi di labora to rio svolti dal dot to r
suoi componenti figura la beta s i to sterina, Hirota Fujiuki, dell'Istituto Saitama di
molecola che inibisce la 5-alfa-reduttasi. I tri- Ricerca sul Cancro a Komuro (Giappone),
terpeni pentaciclici, agendo sull'enzima 5- hanno dimostrato che il tè verde è un forte
alfa-lipossigenasi, sono probabilmente respon- antiossidante e inibitore della crescita delle
sabili di una riduzione nella produzione di cellule tumorali. La bassa percentuale di casi
leucotrieni, mediatori dell'infiammazione di tumore della prostata nella popolazione
nella dermatite atopica e nella psoriasi. cinese, correlata all'assunzione di tè verde,
sembra confermare le proprietà benefiche di
Meccanismi d'azione del pygeum africanum questa pianta medicinale. Uno studio condot-
- Inibizione della 5-alfa-reduttasi. to presso il Medical College di Calcutta ha evi-
- Azione antagonista recettoriale a livello peri- denziato che il tè verde è in grado di ridurre
ferico. il colesterolo e di contrastare l'infarto cardia-
- Azione antileucotrienica. co.
- Debole azione similestrogenica. I principi attivi del tè verde hanno proprietà
antinfiammatorie e antimicrobiche: secondo
Conclusioni uno studio dell'Università di Tokyo, contrasta-
Pygeum africanum è stato spesso studiato in no l'insorgenza della carie dentale tramite
associazione con l'ortica: l'utilizzo combinato un'attività battericida sullo St re ptococcus
dei due fitocomplessi risulta più efficace. Il mutans. Il tè verde, inoltre, contiene epigallo-
p re p a rato dov rebbe essere somministrato catechina-3-gallato ed epicatechina-3-gallato:
come estratto liofilizzato con il 30% di compo- queste due sostanze sono tannini che hanno
nenti lipidici e con una titolazione di n-dode- un'azione di tipo non steroideo e bloccano,
cosanolo allo 0,4%. con un meccanismo non competitivo, le attivi-
Sono disponibili in commercio compresse o tà della 5-alfa-reduttasi di tipo 1. Il tè verde ha
capsule i cui dosaggi variano da 60 a 200 mg quindi una potenziale attività antiandrogena
al giorno. soprattutto a livello della ghiandola sebacea.
Quest'azione sulla ghiandola sebacea permet-
te di ipotizzare un effetto di modulazione e
riequilibrio della produzione di sebo, anche
Tè verde (Camellia sinensis) se ciò non è dimostrato a livello topico, come
del resto attualmente succede per quasi tutte
Nella produzione del tè verde, al contrario del le sostanze antiandrogene non ormonali uti-
tè normale, le foglie non subiscono fermenta- lizzate comunemente nei trattamenti cosmeti-
zione, perché dopo l'essiccazione con aria ci.
20
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
21
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
22
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
cemico, è in grado di ridurre alcuni dei prin- del testosterone in DHT a livello del follicolo
cipali fattori di rischio per il cancro della pilifero. La vitamina B6 è altresì coinvolta nel
mammella. metabolismo degli acidi grassi e modula in
La genisteina ha dimostrato di contrastare la parte la secrezione del sebo; potenzia l'effetto
proliferazione delle cellule tumorali prostati- antiandrogeno dello zinco e insieme diminui-
che in coltura. Gli isoflavoni agiscono come scono la concentrazione di DHT in circolo.
deboli estrogeni aumentando la quantità di Studi scientifici hanno dimost ra to come
SHBG circolante. La daidzeina, altro fitoe- anche lo zinco eserciti un'azione inibitrice
strogeno della soia, è convertito dalla flora della 5-alfa-reduttasi, proteggendo il follicolo
intestinale nel suo metabolita più importante, e la prostata dagli effetti del diidrotestostero-
l'equol; studi svolti dal Dipartimento delle ne. La sua quantità negli alimenti è minima e
Ricerche Biomediche dell'Un i ve rsità del ciò giustifica una sua supplementazione. Il
Colorado (Stati Uniti) hanno comprovato che fabbisogno giornaliero è di 15 mg; per ottene-
l'equol riesce a bloccare l'attività del DHT re un'azione inibente la 5-alfa-reduttasi, lo
occupandone il recettore. Senza dubbio la zinco può essere assunto per sei mesi a dosag-
soia può considerarsi potenzialmente utile gi maggiori, sempre sotto controllo medico. In
per combattere gli effetti negativi del DHT sul questi casi occorre controllare l'assorbimento
ciclo del capello e sull'ipertrofia della prosta- intestinale di rame, che potrebbe essere ridot-
ta. to da un eccesso di zinco.
In fitoterapia si utilizzano integratori con Anche l'acido azelaico ha dimostrato di inibi-
dosaggi di isoflavoni variabili tra 60 e 100 mg, re localmente la conversione del testosterone
che nel nostro caso vanno assunti solo dopo in diidrotestosterone. Esercita inoltre un'azio-
aver consultato uno specialista, perché gli ne antimicrobica, antinfiammatoria e inter-
estratti della soia possono interferire con la viene nei processi di cheratinizzazione. Fonti
fisiologia del ciclo mestruale e con alcuni far- naturali di acido azelaico sono il germe di
maci come il tamoxifene oltre ad alterare lo grano e la segale.
sviluppo delle ghiandole endocrine del feto.
Nell'alimentazione si impiegano i semi, che Uno studio conferma un'ulteriore efficacia
vanno prima messi a bagno in abbondante sull'inibizione della 5-alfa-reduttasi a livello
acqua per varie ore. Dopo aver scolato l'acqua della pelle umana (fino al 90%) da parte dello
d'ammollo, si fanno cuocere a fuoco lento e a zinco, della vitamina B6 e dell'acido azelaico
tegame coperto. in associazione.
Lo zinco, l'acido azelaico e la vitamina B6 L'uva è uno degli alimenti con maggior valore
hanno dimostrato di inibire l'azione della 5- nutritivo. È infatti ricca di vitamine B1, B2, A
alfa-reduttasi nella pelle umana, quindi si pos- e C e di sali minerali quali il magnesio, il
sono considera re pote n z i a l m e n te utili per fosforo, il calcio, il potassio, il fluoro. Il chic-
ridurre gli effetti negativi del DHT. co d'uva ha tra i suoi costituenti anche gli
Il piridossale, una delle tre forme della vitami- acidi grassi polinsaturi, i flavonoidi, gli anto-
na B6, ha la capacità di inibire la conversione ciani, i tannini e il resveratrolo, una sostanza
23
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
24
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
25
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
26
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
27
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
dell'anagen e la proliferazione delle cellule estrogeni deve essere la via topica. La terapia
della papilla dermica. Sappiamo comunque topica con estrogeni, un tempo proscritta,
che a livello del follicolo del capello l'estrone merita una attenta riconsiderazione e una
(non l'estradiolo) attiva l'adenilciclasi delle revisione. Gli estrogeni sono dotati di un
cellule della matrice e della papilla. Finita la buon assorbimento transcutaneo, valutabile,
fase anagen, fin dall'inizio del catagen, i folli- in occlusione, intorno al 10 - 14%, ed il loro
coli trasformano androstenedione ed estradio- uso topico ha dimostrato spesso un effetto
lo in estrone, con aumento delle concentrazio- sistemico evidente. Pur con questa limitazio-
ni di cAMP fino a dare il via ad una nuova ne il loro utilizzo, soprattutto nel defluvio
fase anagen ed attivando le cellule staminali carenziale postmenopausale della donna e
del bulge. I follicoli in anagen producono tenuto conto delle controindicazioni generali
invece diidrotestosterone da testosterone, con all'uso di estrogeni, appare razionale e ragio-
inibizione della adenilciclasi e calo dei livelli n evolmente scev ro da effetti indesidera t i .
di cAMP fino a portare il follicolo in catagen Presupposto teorico di questa terapia topica è
ed il capello in telogen. che l'alopecia che vogliamo curare sia dovuta,
Un primo tentativo terapeutico del defluvio in in tutto o in parte, a scarsa impregnazione
telogen carenziale ed androgenetico, riservato estrogenica dei follicoli del cuoio capelluto
al sesso femminile, potrà basarsi sull'uso di (alopecia carenziale). Per uso topico l'estroge-
estrogeni per via generale. L'etinilestradiolo no più attivo in senso tricologico sembra poi
viene somministrato di norma dal 5° al 21° essere il debole estrone. La fonte principale di
giorno del ciclo a dosaggi variabili da 0,01 a estrone nell'essere umano è il tessuto adiposo
0,1 mg pro die. Gli estrogeni coniugati vengo- sottocutaneo che, sia nel maschio come nella
no somministrati a dosi variabili da 0,625 a femmina, lo produce in quantità variabile e
2,50 mg pro die. Notiamo che questi dosaggi proporzionale alla massa grassa, in un indivi-
(specie se si considera che l'effetto biologico duo medio almeno il doppio in quantità di
dell'etinilestradiolo è almeno 10 volte superio- quanto ne produca l'ovaio femminile, circa
re a quello dell'estradiolo naturale) sono piut- 0,2 - 0,4 mg/die. Per uso topico l'estrone è
tosto alti paragonati alla quantità fisiologica attivo, in senso tricologico, a concentrazioni
degli estrogeni secreta giornalmente dall'o- intorno allo 0,02% - 0,05%. L'applicazione
vaio, che varia, a seconda dei diversi momen- topica a tale concentrazione comporta un
ti del ciclo, da 0,15 mg a 0,5 mg/die (estradio- totale di 0,2 - 0,5 mg di ormone per ml di
lo: 0,08 - 0,25; estrone: 0,11 - 0,24). Questi soluzione; con un assorbimento del 10% (mas-
dosaggi soprafisiologici possono dar luogo ad simo teorico sotto occlusiva) si potrà valutare
effetti secondari: metrorragie, melasma del la dose massima assorbita intorno a 0,02 -
viso, candidosi vaginale, disturbi vascolari 0,05 mg/ml e, considerando come queste
ecc. La te rapia orale con estro geni nella quantità non spostano sensibilmente il pool
donna fertile verrà quindi consigliata solo in globale dell'estrone circ o l a n te, si capisce
associazione con progestinici, con netta ridu- come questo potrà essere accettato come sicu-
zione degli effetti secondari. ro sia nella donna che nel maschio. Per la
Se però consideriamo che il comparto ormo- terapia si usa una soluzione idroalcolica (eta-
nale dei follicoli dei capelli non è il comparto nolo 70°) di estrone applicata sul cuoio a gior-
ematico ci rendiamo conto che, in Tricologia, ni alterni, nella quantità di 2 - 3 ml.
la principale via di somministrazione degli Pro m et tente sembra anche l'impiego del
28
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
29
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
human hair cycle” J Invest Derm 1960; 35: gen and anti-androgen on the auricolar skin
323. of rabbits” Arch Derm Foresch 1974; 81: 250.
Marliani A. et al.: “La terapia medica della Il progesterone naturale, i suoi derivati diret-
calvizie comune” Medicina Geriatrica 1989; ti e quelli 17 alfa idrossilati si sono dimostra-
2: 82-97. ti capaci di inibire l'attività 5-alfa-reduttasica
per competizione con il testosterone.
Marliani A.: “La terapia medica della calvizie I progestativi di sintesi, utilizzati da soli per
comune” Etruria Medica, Firenze, 1992. via generale, possono trovare indicazione nei
defluvi femminili da carenza progestrinica
Orfanos CE, Vogels I.: “Local therapy of per anovulazione e tipicamente nel defluvio
androgenetic alopecia with 17 alpha-estrodiol. del periodo premenopausale della donna che
A controlled, randomizedl double-blind si può vedere 4 - 5 anni prima della menopau-
study” , Dermatologica 1980: 161(2): 124 - 32. sa. Tale periodo è caratterizzato da cicli ano-
vulatori con mestrui irregolari (caratteristi-
Prince V.H.: “Hormonal control of baldness” che l'oligomenorrea e le metrorragie) e coinci-
Int J Derm 1976; 15: 742 - 744. de con deficit progestinico e conservata (se
pur ridotta) produzione estrogenica. Il deficit
Pye R.J., Meyrick G., Pye M.J., Burton J.L.: progestinico comporta da un lato un aumen-
Effect of oral contraceptives on sebum excre- to di attività degli androgeni ovarici (per
tion rate” Br Med J 1977; 2: 1581. ridotta competizione periferica) e dall'altro
incremento della secrezione ipofisaria di LH
Rook A.: “Endocrine influences in hair e della secrezione di androstenedione da
growth” Br Med J 1965; 2: 609. parte dello stroma ovarico. Somministreremo
retroprogesterone o medrogestone o medros-
Saihan E.M., Burton J.L.: “Sebaceous glands siprogesterone (derivato del 17 idrossiproge-
suppression in female acne patients by combi- sterone, metabolita intraghiandolare fisiologi-
ned glucocorticoid-estro gen th e ra py” Br J co del progesterone) alla dose di 5 - 10 - 20 mg
Derm 1979; 103: 139. dal 14° - 16° al 25° giorno del ciclo.
Otterremo una riduzione della produzione
Schumacher-Stock U.: “Estrogen treatment of androgena gonadica, un effetto di inibizione
hair disease” in “Hair Research”, Springer, sul metabolismo periferico del testosterone ed
Berlin, 1981: 318. un ripristino della regolarità del mestruo.
Dovrebbe essere evitato l'uso di progestinici
Scheuplein R.J., Blanck I.H., Brauner G.J., derivati dal 19 nortestosterone (nor-androsta-
MacFarlane D.J.: “Percutaneous absorption ni) che possono avere azione androgena diret-
of steroids” J Invest Dermatol 1969; 52: 63. ta.
Al di fuori del caso della carenza progestinica
Weirich G., Longauer J.: “Inhibition of seba- e del periodo della pre-menopausa i progesta-
ceous galnds by topical applicatin of oestro- tivi sono generalmente somministrati insieme
30
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
agli estrogeni, sotto forma di “pillola antife- 1) fissazione diretta sui recettori degli andro-
condativa” (la prima in Italia fu l'ENOVID) geni;
che nelle prime versioni ad alto dosaggio di 2) fissazione sulla SHBG: il testosterone lega-
estrogeno (di solito l'etinilestradiolo) da 0,075 to alla SHBG viene spiazzato dal progestinico
a 0,1 mg, allora sempre associato ad un proge- con conseguente aumento della sua quota
stinico non androgenizzante (di norma il libera.
noretinodrel, il clormadione, il medrossipro- È importante saper distinguere i progestinici
gesterone) davano buoni risultati sull'andro- di sintesi a 19 e 20 atomi di carbonio, poten-
genismo cutaneo con riduzione della caduta zialmente androgenizzanti e i progestinici a
dei capelli, miglioramento della seborrea e 21 atomi di carbonio, derivati dal progestero-
dell'acne. Successivamente, per il timore di ne naturale, non androgenizzanti e talvolta ad
complicanze tromboemboliche, si è assistito effetto decisamente antiandrogeno e dai quali
ad una ricerca di dosaggi steroidei sempre più deriva anche il noto ciproterone. In genere
bassi e si è preferito non superare il dosaggio possiamo dire che i progestativi più simili al
di 0,05 mg di etinilestradiolo accoppiando l'e- progesterone (retroprogesterone, medrogesto-
strogeno ad un progestativo nor-androstanico ne, demegestone, promegestone ecc) e quelli
(come il noretisterone, il norgestrel, il levo- della serie del 17 alfa - i d ro s s i p ro ge sterone
norgestrel, il desogestrel, il gestodene ecc.) esplicano azione antiandrogena mentre quelli
derivato dal 19 nor-testosterone, ad emivita della serie del 19 nor-testo sterone azione
più lunga e quindi utilizzabile a dosaggio più androgena.
basso e con maggiore sicurezza contraccettiva Per uso locale il progesterone naturale ed i
ma talora con effetti androgenizzanti. Si sono suoi derivati 17 idrossilati, si sono dimostrati
così ottenuti anticoncezionali orali più sicuri, capaci di inibire l'attività 5-alfa-reduttasica
facilitando la contraccezione, ma anche capa- del 70 - 87% nei soggetti trattati (Zappalà F. -
ci di aggravare o creare un clima androgenico Mauvais-Jarvis P.). Dopo applicazione epicuta-
cutaneo con defluvio, ipertricosi ed acne “da nea circa il 10% del progesterone sommini-
pillola”. Alla diffusione della pillola antife- strato supera lo strato cutaneo, viene concen-
condativa è attribuibile l'aumento della stem- trato nei tessuti epidermici, dermici e ghian-
piatura nelle donne giovani che si è manife- dolari e quindi per la massima parte metabo-
stato negli ultimi 25 - 30 anni. lizzato gradualmente in derivati inattivi a
L'attività androgena dei progestinici di sintesi livello del complesso follicolo-pilo-sebaceo
utilizzati per la contraccezione orale è assai (Fayolle J. - Mauvais-Jarvis P.). Il passaggio nel
variabile da composto a composto: trascurabi- circolo sistemico (assorbimento) è estrema-
le per i derivati dei metaboliti fisiologici del mente ridotto e le concentrazioni seriche
progesterone, è invece assai accentuata per i dello steroide rimangono pressoché invariate
progestinici più potenti e ad emivita lunga, (Manfredi G. - Mauvais-Jarvis P.).
caratterizzati da 19 o 20 atomi di carbonio e In passato è stata commercializzata una pre-
deri vati dal testosterone (nor-androstani). parazione etica di progesterone per uso topico
Ricordiamo che il progesterone naturale è ma a concentrazione probabilmente troppo
caratterizzato da una struttura tetraciclica a bassa (0,5%) per poter evidenziare appieno gli
21 atomi di carbonio. effetti terapeutici.
Gli effetti androgeni dei progestinici possono Possiamo trattare con soluzione topica di pro-
essere attribuiti a due diversi meccanismi: gesterone naturale i pazienti di sesso maschi-
31
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
le affetti defluvio androgenetico e selezionati Fayolle J.: “La progesterone percutanée dans
per una incipiente alopecia o per una chiara le traitement de l'acne et des états séborrhei-
ereditarietà familiare. Il progesterone è stato ques de la peau et du cuir chevelu. Etude de
usato in passato a concentrazioni variabili 66 cas” Lyon Medical 1975; 233: 1303.
(sempre più alte col passare degli anni) di 0,5
- 1,0 - 1,5 - 2% in soluzione idroalcolica (eta- Feldmann R.J., Maibach H.I.: “percutaneous
nolo 60 - 70%) nella dose di 4 ml al giorno (20 penet ration of ste roids in man” J Inve st
- 40 - 60 - 100 mg die). Si è notata una quasi Dermatol 1969; 52: 89.
costante riduzione della percentuale dei telo-
gen, tanto più significativa quanto più alta Franceschini P.: “Prévention de la calvitie.
era la concentrazione di ormone nella solu- Séborrhée et progestérone percutanée” Vie
zione usata. Medicale 1975; 1: 1569.
Degna di nota è la quasi assoluta mancanza di
segnalazione di effetti collaterali ad eccezione Hellman L., Yoshida K., Zumoff B.: “The
di quelli imputabili all'eccipiente alcolico del effect of medrossyprogesterone acetate on the
progesterone: bruciore della cute, secchezza pituitary-adrenal axis” J Clin Endocrin Metab
dei capelli, pitiriasi secca (forfora). 1976; 42: 912.
32
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
Finasteride
Occella C., Schiazza L., Nemelka O., Alpigiani
M.G., Rampini E.: “Il progesterone nel tratta- È la prima sostanza registrata per il tratta-
mento topico dell'acne non infiammatoria” mento orale dell'alopecia androgenetica ed è
Med Est 1985; 2: 63. diventata oggi una delle pietre angolari della
terapia dell'alopecia androgenetica vera.
Panzer C., Wise S., MS, Fantini G., Kang D., La finasteride è un composto 4-azasteroide
MD, Munarriz R, Andre Guay A. and sintetico che rappresenta il capostipite di una
Goldstein I.: "Impact of Oral Contraceptives recente classe di inibitori specifici della 5-alfa-
on Sex Hormone Binding Globulin and reduttasi ed è indicato per il trattamento della
Androgen Levels: A Retrospective Study in iperplasia prostatica benigna. È uno steroide
Women with Sexual Dysfunction" The J of inibito re comp et i t i vo della 5-alfa - re d u t tasi
Sexual Medicine 2006; 3: 104. umana di tipo 2, attivo in vitro ed in vivo. La
finasteride non ha affinità per i recettori degli
Prince V.H.: “Testosterone metabolism in the androgeni. È una sostanza cristallina di colo-
skin” Arch. Derm 1975; 11: 1496. re bianco, solubile in cloroformio e negli alco-
li inferiori, insolubile in acqua.
Scheuplein R.J., Blanck I.H., Brauner G.J., Per spiegare il meccanismo d'azione della
MacFarlane D.J.: “Percutaneous absorption finasteride nella alopecia androgenetica
of steroids” J Invest Dermatol 1969; 52: 63. occorre ricordare che nel follicolo pilifero
sono presenti enzimi e sistemi enzimatici che
Van Der Willigen A.H., Pe e re b o o m -Wyna convertono androgeni più deboli in androge-
J.D.R., Van Joost Th., Stolz E.: “A preliminary ni più potenti; tra questi ha forse il ruolo più
study of the effect of 11 alfa-hydroxyprogeste- importante nella patogenesi della alopecia
rone on the hair growth in men suffering androgenetica la 5-alfa-reduttasi, di cui esisto-
from androgenic alopecia” Ac ta Derm no due isoenzimi. Questi isoenzimi hanno
Venereol 1987; 67: 82. localizzazione differente nel cuoio capelluto:
il tipo 1 è situato a livello delle ghiandole e
Voigt W., Hsia S.L.: “Further studies on testo- dei dotti sebacei; il tipo 2 è presente a livello
ste rone 5 alfa reductase of human skin. della guaina epiteliale esterna e della papilla
Structural features of ste roid inhibitors” J dermica.
Biol Chem 1973; 248: 420. Una singola dose di 5 mg di finasteride per os
provoca una rapida riduzione della concentra-
Zappalà F., Caruso A., Giardina A., Randazzo zione serica di DHT, con effetto massimo
S.D.: “Attività terapeutica del progesterone osservabile dopo 8 ore, che raggiunge circa
soluzione allo 0,5% in alcune derm a to s i l'80% dopo 7 - 10 giorni di terapia e ritorna ai
androgenodipendenti” Med Est 1983; 3: 113. valori di pretrattamento alla sospensione. La
finasteride non ha effetti sui livelli circolanti
di cortisolo, estradiolo, prolattina, ormone
tireotropo e tiroxina né sull'assetto lipidico. In
pazienti trattati per 12 mesi è stato osservato
un aumento di circa il 15% dell'ormone lutei-
nizzante (LH) e di circa il 9% del follicolosti-
33
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
34
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
to molto di più della loro quantità, il che sta More E.C., TanakA W.K.: “The effect of fina-
ad indicare che vi sono altri fattori, oltre al steride, a 5 alfa-reductase inibitor, on scalp
numero, quali un aumento del tasso di cresci- skin testoste rone and dihy d rotestoste ro n e
ta (lunghezza) e dello spessore, che contribui- concentrations in patients with male pattern
scono agli effetti positivi della finasteride baldness” J Clin Endocrinol Metabol 1994;
(Price, 2002). 79/3: 703 - 706.
La dose di 1 mg è somministrata per os in Forti G., Montali E., Serio M.: “Disordini
pazienti esclusivamente di sesso maschile. Gli della differenziazione sessuale” in Giusti G.,
effetti collaterali sembrano essere poco rile- Serio M. Eds: “Endocrinologia” USES,
vanti o poco vistosi, intorno al 2% dei pazien- Firenze, 1988: 1047.
ti trattati e comunque reversibili alla sospen-
sione del farmaco. Gli effetti collaterali più Gillenwater J.Y., Howards S.S.: “Year Book of
frequ e n te m e n te riportati sono ov v i a m e n te Urology 1993” Bayer Mosby Yerar Book -
quelli correlati alla funzione sessuale: impo- Edizione Italiana, Torino- 1994: 141 - 144.
tenza (3,7%), diminuzione della libido (3,3%),
diminuzione del volume dell'eiaculato, Kaufman K.D.: “Finasteride nel trattamento
(2,8%). dei soggetti maschi affetti da alopecia andro-
genetica” Am Ac Derivato, 1998.
35
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
36
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
Burton J.L., Harris J.I.: “Effect of 1% cyprote- Neumann F., Elger W.: “ The Effect of a new
rone acetate in cetomacrogol cream BPC antiandrogenic steroid, 6 - chloro 17 -hydroxy
(Formula A) on sebum exc retion ra te in - 1 alfa, 2 alfa - methylenepregna - 4,6 - diene
patiens with acne” Br J Dermatol 1976; 95: - 3,20 - dione acetate (ciproterone acetate) on
427. the sebaceous glands of mice” J Invest Derm
37
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
38
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
39
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Messina M., Biffignandi P., Manieri C., Ghigo Suraci C., Costa C., De Pedrini P.:
E., Molinatti G.M.: “Spironolactone as an “Ciproterone acetato e spironolattone a con-
antiandrogen in terapy of female hirsutism” J fronto nella terapia dell'irsutismo femmmini-
Steroid Bioch 1979; 5: 32. le” Clin Ter1983; 104: 463.
Messina M., Manieri C., Biffignandi P., Weissmann A., Bowden J., Beryn F.L.,
Massucchetti C., Novi R.F., Molinatti G.M.: Horwitz S., Frost P.: “Antiandrogenic effects
“Antiandrogenic properties of spironolacto- of topically applied spironolactone on the
ne. Clinical trial management of female hirsu- hamster flank organ” Arc Dermatol 1985;
tism” J Endocrin Invest 1983; 6: 23. 121: 57.
40
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
41
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
42
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
Maestroni G.: “Ruolo fisiologico della melato- Promettente appare anche l'uso della betasito-
nina: interazioni con gli androgeni” Simposio sterina di cui si è parlato anche nel paragrafo
satellite agli incontri di dermocosmetologia delle sostanze naturali. È uno steroide, estrai-
medica e chirurgica, Saint Vincent 3 - 6 bile dalla serenoa repens (Sabal Serrulata o
novembre 2004. Palmetta della Florida) e dal pigeum africa-
num, che appare avere le caratteristiche di
43
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Arnoux M.: “Administration percutanée des Wilt T, Ishani A, Stark G, Mac Donald R,
stroïdes” Nouv Pres Méd1979; n 8: pag 3797. Mulrow C, Lau J.: Serenoa repens for benign
prostatic hy p e rplasia" In: The Cochrane
Carilla E., Briley F., Fauran F., Sultan C.H., Library Issue 3, 2002. Oxford.
Duvilliers C.: Binding of Permixon, a new
treatment for prostatic benign hyperplasia, to Wilt T, Ishani A, MacDonald R, et al.:
the cytosolic androgen receptor in the rat pro- "Pygeum africanum for benign prostatic
state” J. Steroid Biochem 1984; 1: 551. hyperplasia (Coch rane Review). In: The
Cochrane Library Issue 3, 2002. Oxford.
DeBruyne F, Ko ch G, Boyle P, et al.: "
C o mp a rison of a phytotherapeutic agent
(Permixon) with an alpha-blocker Cortisone
(Tamsulosin) in the treatment of benign pro-
static hyperplasia: a 1-year randomized inter- Il cortisone ed alcuni suoi derivati, sommini-
national study" Eur Urol 2002; 41: 497 - 507. strati per via orale, sono i farmaci di prima
scelta per sopprimere l'increzione di ACTH
Di Silverio F. et al: “Evidence that Serenoa nelle forme di iperandrogenismo di origine
Repens displays an antiestrogenic activity in surrenalica. Si tratta, per lo più, di deficit
prostatic tissue of benign prostatic hyper- enzimatici surrenalici ad espressione incom-
trophy patients” Eur Urol 1992; 21: 271. pleta e tardiva riguardanti la 21 idrossilasi o
la 11 idrossilasi. Queste forme di iperandroge-
Duker E.M., Kopanski L., Schweikert H.M.: nismo si osservano soprattutto in pazienti di
“Inibition 5 alfa reductasi activity by extracts sesso femminile, anche perché nel maschio
of Sabal Serrulata” Planta Med 1989; 55: passano facilmente indiagnosticate.
587. La terapia topica corticosteroidea in
Tricologia veniva generalmente sconsigliata
Glemain P, Coulange C, Billebaud T, et al.: dalla maggior parte degli autori. In passato
"Tamsulosine avec ou sans Serenoa repens cortisonici fluorurati hanno provocato, con il
dans l'hypertrophie bénigne de la prostate: loro uso ed abuso, danni cutanei come atro-
l'essai OCOS [in French]" Prog Urol 2002; 12: fia, acne steroidea, dermatite periorale ecc.
395 - 403. Riteniamo però che la maggior parte di questi
danni siano in realtà da attribuire all'alogeno
Schoepflin G., Rimpler H., Haensel R.: “Beta- introdotto nella molecola per esaltarne la
44
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
potenza ed allungarne l'emivita e che i corti- vità degli ormoni in grado di attivare l'adenil-
costeroidi debbano essere rivalutati. ciclasi (tiroxina, fattori di crescita, effetto beta
Esaminiamo le ragioni per cui giudichiamo dell'adrenalina ecc);
valido usare corticosteroidi, particolarmente 8) il cortisolo ed i cortisonici non fluorurati,
l'idrocortisone (cortisolo) nella terapia locale usati topicamente, sono in grado di contrasta-
del defluvio androgenetico: re i fenomeni di fibrosi cicatriziale che con-
1) in caso di seborrea l'uso di un blando cor- corrono, in tutte le patologie tricologiche, alla
ticosteroide non alogenato è certamente utile perdita definitiva del follicolo.
per controllare l'eritema e la desquamazione
oltre che per rimuovere il sebo, mettendo così L'uso topico di cortisonici può quindi risulta-
la cute in condizioni di poter ricevere meglio re decisivo in Tricologia e si pone a cavallo fra
le altre terapie topiche; le terapie antinfiammatorie, endocrine e
2) il cortisolo facilita le attività mediate da quelle intese a modulare, attraverso il sistema
cAMP (Iizuka H. - Voorhees J.), probabilmen- adeniciclasi-cAMP, il metabolismo energetico
te mediante un blocco della fosfodiesterasi del bulbo pilifero.
(Zanussi C.), forse anche attivando l'adenilci-
clasi, e contribuisce così ad attivare il metabo-
lismo energetico del tricocheratinocita;
3) il cortisolo attiva la neoglicogenesi delle
cellule della matrice e della papilla del bulbo
pilifero, analogamente a quanto avviene nel
fegato; il glicogeno si accumula nel citopla-
sma cellulare durante il catagen/telogen e
viene consumato durante l'anagen (De Villez
RU); il cortisolo consente, quindi, una produ-
zione di glicogeno tale da garantire l'omeosta-
si glicidica ed energetica del capello;
4) il glicogeno che si accumula a livello della
membrana vitrea e della guaina epiteliale I cortisonici risultano particolarmente utili
esterna durante il catagen, necessario duran- nella terapia degli effluvi quando centinaia di
te le prime fasi dell'anagen alle cellule stami- capelli entrano, quotidianamente e contem-
nali che vanno a riformare la nuova matrice, poraneamente, in fase telogen (con caduta
non può essere utilizzato senza cortisolo; acuta e vistosa di centinaia di capelli al gior-
5) il cortisolo si lega debolmente ai recettori no, tutti nella stessa fase del ciclo vitale).
degli androgeni, riduce l'attività enzimatica Localmente, per applicazioni quotidiane, si
della 5-alfa-reduttasi e compete, sia pur blan- può usare l'idrocortisone emisuccinato o ace-
damente, con il diidrotestosterone per il recet- tato all'1 - 2% in preparazione galenica idroal-
tore citosolico; colica 70 - 80% , oppure l'idrocortisone 17-
6) il cortisolo è probabilmente capace di butirrato all'0,1% in alcol isopropilico 50%
incrementare i fenomeni di aromatizzazione (specialità etica), il prednacinolone acetonide
del follicolo pilifero, analogamente a quanto 0,05% in glicole propilenico ed altre prepara-
dimostrato nel tessuto adiposo (Salerno R.); zioni etiche. Spesso l'effluvio si stabilizza e si
7) il cortisolo ha azione permissiva della atti- arresta rapidamente, nel giro di qualche setti-
45
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
mana e ciò è anche strano se si considera che bitory effect of dexametasone on steroidoge-
il periodo catagen+telogen è di circa 100 gior- nesis of human adrenal in vivo” J Clin
ni e che questi capelli dovranno comunque Endocrin Metab 1979; 48: 861.
cadere. Negli effluvi più intensi (con molte
centinaia e talvolta migliaia di capelli caduti Voorhees J., Marcello L., Duell A.: “ Cyclic
ogni giorno) una fiala intramuscolare di 6- AMP, cyclic GMP and gl u c o c o rticoids as
metilprednisolone acetato 40 mg, ripetuta potential metabolic regulators of epidermal
ogni 7 giorni per 3 volte, da spesso risultati p ro l i feration and differentiation” J Inve st
sorprendenti. Derm 1975; 65:179.
46
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
47
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
cals, some pesticides included, in the red-win- topica del farmaco potesse stimolare la cresci-
ged blach b i rd” Env i ron Physiol Biochem ta locale dei capelli e bloccare le forme inizia-
1974; 4: 104. li di calvizie.
Zappacosta, nel 1980, descrisse un caso di
Stuettgen G., Neuman D.: “Caffeine and the “inversione di defluvio androgenetico” in un
skin” Arstl Kosmetol 1980; 10: 163. paziente in cura con il minoxidil.
Nel 1984, Uno descrisse su modello animale,
Schwarz W., Schell H., Horstein O.P., macaca speciosa, l'effetto anticalvizie di una
Bernlocher W., Weghorn C.: “Variations of soluzione di minoxidil al 5%.
AMP in epidermis and plasma of male adult La stessa casa produttrice del farmaco, dopo
subjects” Dermatologica 1981; 162: 230. un momento di relativo shock, iniziò quindi
una serie di accertamenti sull'efficacia del
Seiler W.G., Feldmann U., Bohnert E., Jung minoxidil come anticalvizie, accertamenti che
E.G.: “Local terapy in androgenic alopecia” J culminarono poi nel riconoscimento da parte
Appl Cosmetol 1984; 2: 38. della F.D.A. e nell'immissione sul mercato di
una soluzione al 2% e poi al 5% in alcol,
Zesch A., Schaefer H., Stuttgen G.: “The acqua e glicole propilenico.
quantitative distribution of percutaneously L'assorbimento del farmaco per uso topico
applied caffeine in the human skin” Arch pare essere molto basso, intorno all'1,4% della
Dermatol Res 1979; 266: 277. dose applicata (con oscillazioni da 0,3 a 4,5
%), vale a dire 0,28 mg/die, attenendosi alla
posologia consigliata di 2 ml di soluzione al
Minoxidil (e sostanze correlate) 2% al giorno. In circa 4 giorni il 95% del
minoxidil viene escreto attraverso le urine.
Chimicamente il minoxidil è una 2,4 diami- L'efficacia del minoxidil come anticalvizie è
no-6-piperidino-pirimidina-3-ossido con peso ormai accettata. Il farmaco sembra in grado
molecolare di 209,25. Attualmente è l'unica di fermare e talvolta invertire il progressivo
sostanza registrata come farmaco anticalvizie miniaturizzarsi del capello, cioè l'involuzione
per uso topico. del pelo terminale a pelo vellus tipica del
Si tratta di un vasodilatatore periferico diret- defluvio androgenetico. È chiaro che il farma-
to, attivo per via orale, senza interessamento co può agire solo dove esiste un centro germi-
dei recettori beta adrenergici che non vengo- nativo, non potrà quindi mai far crescere peli
no bloccati. È un farmaco ad elevata attività, sui polpastrelli o su una zona di alopecia cica-
con emivita media di 4,2 ore, la cui indicazio- triziale.
ne era, in origine, il trattamento della iperten- La valutazione dei risultati ottenuti con il
sione refrattaria alle comuni terapie. minoxidil ha sofferto di soggettività e per que-
La sua avventura come anticalvizie iniziò nel sto le varie casistiche parlano di risultati posi-
1979, quando Burton e Marhall descrissero tivi dal 10 al 70%. L'effetto terapeutico comin-
una ipertricosi interessante la fronte, i padi- cia a manifestarsi dopo una latenza di 4 - 6
glioni auricolari, le tempie, le sopracciglia e mesi. Il minoxidil combatte il sintomo, ossia
gli avambracci di un uomo di 50 anni, iperte- la miniaturizzazione progressiva dei capelli
so, che assumeva minoxidil al dosaggio di 15 ma non agisce minimamente sulle cause gene-
mg/die ed ipotizzarono che una formulazione tico-endocrine della calvizie, pertanto la sua
48
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
efficacia sembra perdurare solo finché viene derma il minoxidil viene metabolizzato in sol-
applicato. Inoltre al momento della sospensio- fato di minoxidil, che pare essere il metaboli-
ne della terapia con minoxidil i follicoli tenu- ta attivo.
ti artificialmente in anagen passano rapida- L'emivita del farmaco sulla cute è mediamen-
mente in cata ge n / telogen provocando un te di 22 ore e ciò giustifica anche la prescri-
effluvio. zione di una sola applicazione giornaliera.
Non è completamente conosciuto il meccani- Riguardo agli effetti collaterali i casi segnala-
smo d'azione che comunque coinvolge certa- ti di ipertricosi e crescita di peli in sedi diver-
mente le vie di controllo metabolico e non i se dal cuoio capelluto (volto, spalle, orecchi)
meccanismi ormonali. In particolare questo sono ve ro s i m i l m e n te causati da eccessiva
farmaco sembra attivare il ciclo di Krebs e applicazione del prodotto, da applicazione in
l'incremento della produzione di substrato sedi sbagliate o da diffusione con il sudore.
energetico con un conseguente aumento della Per il resto gli effetti collaterali non si disco-
sintesi proteica. stano da quelli segnalati con il placebo.
Nel 1983 Baden e Kubilus hanno segnalato Numerosi studi svolti in tutto il mondo hanno
che colture di cheratinociti umani, trattate confermato che un'accurata preliminare sele-
con minoxidil, sopravvivono più a lungo dei zione dei soggetti da trattare e l'utilizzo di
controlli. Questo suggerisce che il minoxidil dosaggi non eccessivi evitano la quasi totalità
rallenti la senescenza di queste cellule analo- degli effetti collaterali. Nella nostra esperien-
gamente a quanto accade con il Fattore di za, ad eccezione di qualche eritema locale,
Crescita Epidermico (EGF). Se si considera non abbiamo osservato altre reazioni. Il mino-
che l'EGF, o un fattore di crescita a lui simile xidil nelle formulazioni disponibili in com-
(che provvisoriamente chiamiamo Fattore di mercio è al 2% ed al 5% in soluzione glico-
Crescita Follicolare: HrGF ?), è verosimilmen- alcoolica 70°. L'impiego delle concentrazioni
te implicato nel mantenimento della fase ana- più elevate aumenta il rischio di effetti colla-
gen, si intuisce quale potrebbe essere il mec- terali e, probabilmente, espone il paziente al
canismo d'azione del minoxidil. In definitiva rischio di telogen effluvium.
il minoxidil mima l'azione di un fattore di cre- In conclusione con il minoxidil abbiamo a dis-
scita, inoltre provoca l'apertura dei canali posizione un’arma ancora irrinunciabile
intracellulari del potassio a livello delle cellu- nella terapia contro la calvizie. Il minoxidil è
le muscolari lisce delle arteriole periferiche. però un farmaco di non facile utilizzo che
Quest'azione produce un effetto vasodilatato- deve essere prescritto solo dal medico e la sua
re periferico diretto, che risulta immediata- utilità è maggiore se i soggetti da trattare ven-
mente evidente a carico del microcircolo della gono preventivamente selezionati.
papilla dermica. Non sembra che sia la vaso-
dilatazione a promuovere la crescita dei capel- Alcune sostanze chimicamente correlate col
li, ma questo meccanismo, secondo alcuni minoxidil, in particolare il solfato di minoxi-
ricercatori, potrebbe in qualche modo favori- dil, il dicloridrato di minoxidil e il triaminodil
re il prolungarsi della fase anagen. Studi ( 2,6 diamino-4-pirrolidino-pirimidina-1-ossi-
recenti indicano, infine, che il minoxidil do) ed altre, sono state proposte in terapia.
potrebbe aumentare la vascolarizzazione Il solfato ed il dicloridrato di minoxidil sono,
della papilla dermica inducendo angiogenesi. a differenza del minoxidil, solubili in acqua e
Una volta penetrato nel follicolo pilifero e nel questo può essere un vantaggio quando sia
49
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
utile una preparazione topica a basso titolo on cultured keratinocytes” J Invest Dermatol
alcolico (20 - 30%). Poiché il solfato di mino- 1983; 81: 558.
xidil, che del minoxidil è il primo metabolita
cutaneo, sembra il metabolita attivo, si suppo- Baker C.A., Uno H., Johnson G.A.: “Minoxidil
ne che il suo effetto possa essere analogo. sulfation in the hair follicle” Skin Pharmacol
Il triaminodil è una sostanza chimicamente 1994; 7: 335 - 339.
molto simile al minoxidil che è stata usata il
Tricologia cosmetica molto prima che il mino- Burton J.L., Marshall A.: “Hypertrichosis due
xidil fosse immesso in commercio. Ancora to minoxidil” Br. J. Dermatol 1979; 101: 593.
oggi poiché il minoxidil non può essere usato
in preparazioni cosmetiche e non può essere Campese V.M.: “Minoxidil: a review of its
ve n d u to senza ri c et ta medica, l'industria pharmacological properties and therapeutic
cosmetica propone come alternativa il triami- use” Drugs 1981; 22: 257.
nodil in alcune preparazioni per uso tricologi-
co di libera vendita. Castillo G., Moshell A.N., Jorgensen H.,
Il grave handicap di tutte queste sostanze è la Barbee W., Nigra T.P.: “Contact sensitization
quasi assoluta mancanza di studi controllati to topically applied minoxidil solution: possi-
sulla loro presunta efficacia clinica. ble mechanism of action” Clin Res 1985; 33:
629.
Baden H.P., Kubilus J.: “Effect of minoxidil Franz T.J.: “Percutaneous absorption of
50
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
Headington J.T.: “Hair follicle biology and De Prost Y.: “Traitement local par le minoxi-
topical minoxidil: possible mechanisms of dil des pelades et alopécies androgéniques”
action” Dermatologica1987; 2 s: 19,. Ann. Dermatol Venereol 1986; 113: 479.
Heilman C.J., Vecchio T.J.: “Percutaneous Rampini E., Occella C., Bleidl D.: “valutazio-
absorption of 14 C-labelled 1% and 5% solu- ne dell'efficacia di un nuovo prodotto topico
tions of minoxidil” editore The Upjohn per la cura della caduta dei capelli” Chron
Company, Kalamazoo: October 19, 1983. Derm 1991; 3: 359.
Koperski J.A., Orenberg E.K., Wilkinson D.I.: Rietsclel R.L., Ducan S.H.: “Safety and effi-
“Topical minoxidil terapy for androgenetic cacy of topical minoxidil in the management
alopecia” Arch Derm 1987; 123. of androgenic alopecia” J Am Acad Dermatol
1987; 16: 677.
Novak E., Franz T.J., Headington J.T., Wester
R.C.: “Topically applied minoxidil in bald- Rigoni C, Pinelli S., Menni S.: “Sugli effetti
ness” Int J Dermatol 1985; 24: 82. tossici del minoxidil al 2%” G It Dermatol
Venereol 1988; 11: 609.
Olsen E.A., Weiner M.S., DeLong E.R.,
Pinnell S.R.: “Topical minoxidil in early male Roenigk H.H., Pepper E: “Topical minoxidil
pattern baldness” N Engl J Med 1980; 303. therapy for hereditary male pattern alopecia”
Clin Reas 1985; 33: 914.
Olsen E.A., Weiner M.S., DeLong E.R.,
Pinnell S.R.: “Topical minoxidil in early male Ronald C., Savin M.D.: “Use of topical mino-
pattern baldness” J Am Acad Derm 1985; xidil in the treatment of male pattern bald-
2:185. ness” J Am Acad Dermatol 1987; 3: 696.
Olsen E.A., De Long E.R., Weiner M.S.: Peserico A., Piovan D., Paggiarin D., Veller-
“Dose-response study of topical minoxidil in Fornasa C., Cipriani R., Padrini R.: “Study of
male pattern baldness” J Am Acad Derm percutaneous absorption and collateral
1986;1: 30. effects of minoxidil in alopecia areata” G It
51
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Dermatol Venereol 1985; 6: 391. growth in the bald scalp of stumplail maca-
ques” J Invest Derm 1984; 8: 435.
Rietschel R.L., Duncan S.H.: “Safety and effi-
cacy of topical minoxidil in the management Uno H., Cappas A.: Effect of minoxidil on hair
of androgenetic alopecia” J Am Ac a d growth in the bald scalp of stumplail maca-
Dermatol 1987; 3: 677. ques” Cl. Res 1984; 2: 621..
Savin R.C.: “Use of topical minoxidil in the Uno H.: “The stumptailed macaque as a
treatment of male pattern baldness” J Am model for baldness: effects of minoxidil” Int J
Acad Dermatol 1987; 16: 696. Cosm Sc 1986; 8: 63.
Seidman M., Westfried M., Maxer R., Rao Uno H., Mori O., Cappas A., Buys C.M.,
T.H., Friedman E.A.: “Reversal of male pat- Fiedler-Weiss V.C.: “The effect of topical
tern baldness by minoxidil: a case report” minoxidil on sequential histological changes
Cutis 1981; 28: 551. in alopecia totalis and universalis” J Invest
Dermatol 1986; 86: 512.
Ski Y.P.: “Topical minoxidil in the teatment of
alopecia areata and male-pattern alopecia” Vanderveen E.E., Ellis C.N., Kang S., Case P.,
Arch Dermatol 1986; 122: 506. Headington J..T., Vo o rhees J.J., Swa n s o n
N.A.: “Topical minoxidil for hair regrowth” J
Spindler J.R.: “Deaths occurring during clini- Am Acad Derm 1984; 11: 416.
cal studies of topical minoxidil” J Am Acad
Dermatol 1987; 3. Vanderveen E.E.: “Minoxidil and sudden
death” J Am Acad Dermatol 1985; 13: 297.
Storer J.S., Brzuskiewicz J., Floyd H., Rice J.:
“ Review: Topical minoxidil for male pattern Vestey J.P., Savin J.A.: Topical minoxidil in
baldness” The Am J Med Sc 1986; 5: 328. alopecia: a double blind trial” Br. Med. J
1981; 113; 29 s: 224.
Tosti A., Bardazzi F., De Padora G.M.,
Caponeri M., Melino M., Veronesi S.: Weiss V.C., West D.P., Mueller C.E.: “Topical
“Contact dermatitis to minoxidil “ Contact m i n oxidil in alopecia areata” J Am Ac
Dermatitis 1985; 4: 275. Dermatol 1981; 5: 224.
Tosti A.: “Topical minoxidil useful in 18% of Weiss V.C., West D.P.: “Topical minoxidil the-
patients with androgenetic alopecia: a study rapy and hair regrowth” Arch Dermatol 1985;
of 430 cases” Dermatologica 1986; 173: 136. 121: 191.
Tromovitch T.A., Glogau R.G., Stegman S.J.: Weiss V.C.: “Potential mechanisms of minoxi-
“Medical tratment of male pattern alopecia dil-induced growth in alopecia areata” J Am
(androgenic alopecia)” Head and Ne ck Ac Dermatol 1987; 3: 653.
Surgery 1985; 7: 336.
Wester R.C., Maiback H.I., Guy R.H., Novak
Uno H., Cappas A.: Effect of minoxidil on hair E.: “Minoxidil stimulates cutaneous blood
52
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
flow in human balding scalps: pharmacodyna- recettori di membrana cellulare per il retino-
mics measured by laser doppler velocimetry lo e per l'acido trans retinoico (Ong D.E. -
and photopulse plet ysmogra p hy” J Inve st Puhvel S.M. - Sunderlin J.).
Dermatol 1984; 82: 515. Secondo la nostra esperienza l'utilizzo della
sostanza appare utile solo in rari casi nell'alo-
Zappacosta A.R.: “Reversal of baldness in pecia androgenetica e talvolta nell'alopecia
patient receving minoxidil for hypertension” areata.
N Engl J Med 1980; 303: 1480. I retinoidi devono essere utilizzati in soluzio-
ne a concentrazioni molto basse (0,005-
Zappacosta A.R.: “Reversal of baldness in 0,02%) poiché spesso sono troppo irritanti.
patient receving minoxidil for hypertension”
Ro Soc MED 1984; 75: 963.
Acido retinoico
53
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
L'uso topico dei pentosi nella terapia dei Rougier A., Lotte C.: “Penetrazione ed assor-
defluvi e degli effluvi ha la sua base raziona- bimento percutaneo in vivo: tecnica di strip-
le nel concetto che, se lo zucchero può pene- ping” Cosm Dermatol 1989; 28: 29.
trare nel derma fino alla papilla ed alla matri-
ce del pelo, può inibire a retroazione lo shunt
degli esosomonofosfati, moderando la produ- Glicole propilenico (ed altri batteriostatici e
zione di NAPH2 (essenziale per la 5 alfa ridu- fungistatici)
zione), ed al contempo può fornire alla glico-
lisi anaerobia substrati metabolici che si inse- Glicole propilenico, sodio solfofenato, zinco
riscono dopo il blocco della fosfofruttochinasi piritione, solfuro di selenio vengono ciclica-
operato dalla proteina-chinasi attiva (Marliani mente riproposti nella terapia del defluvio
A.). androgenetico per la loro capacità di ridurre
I pentosi più usati a questo fine dall'industria la carica cutanea di malassezia / pityrospo-
cosmetica sono lo xilulosio e lo xilosio, meta- rum ovalis.
boliti fisiologici dello shunt degli esosomono- La flora cutanea è stata considerata in passa-
54
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
to come un elemento causale della calvizie ed telio della parete follicolare, il tutto amalga-
in particolare l'attenzione si è sempre puntata mato dai grassi della seborrea. Il capello cadu-
sulla malassezia / pityro s p o rum pre s e n te to ricresce di volta in volta più sottile, più fra-
sulla cute e nei follicoli piliferi nel 100% dei gile e con un anagen sempre più breve, finché
casi di seborrea. Vi è netto rapporto fra inten- il follicolo atrofizzato scompare lasciando il
sità della seborrea e grado di sviluppo e diffu- cuoio capelluto decalvato ed assottigliato con
sione della malassezia / pityrosporum ovalis. residui peli folletti isolati o diffusi.
Il pityrosporum è in grado di utilizzare i lipi- Questa concezione patogenetica che ha avuto
di apportati dalla seborrea (trigliceridi, cere, in passato largo credito, ha ancora i suoi
squalene, colesterolo e suoi esteri, di norma sostenitori e poiché comporta un tipo di
non attaccabili da altre specie saprofitiche o approccio terapeutico di tipo non strettamen-
parassitarie); i prodotti di scissione delle fra- te farmacologico ha trovato larghi appoggi nel
zioni lipidiche (acidi grassi) sarebbero alla mondo della cosmesi. L'industria cosmetico-
base della caratteristica iperreattività della tricologica ha così proposto trattamenti ad
cute del seborroico. Gli acidi grassi, attraver- effetto mirato sul pityrosporum: solfuro di
so una azione iperemizzante, stimolerebbero selenio, zinco piritione, sodio solfofenato e
un ulteriore richiamo di grassi. Ne consegui- soprattutto glicole propilenico associati, più
rebbe un circolo vizioso in cui i prodotti dalla con fantasia che con scienza, a mucopolisac-
seborrea attaccati dal pityrosporum incre- caridi, xantine, estratti placentari, liquido
menterebbero sia la seborrea sia lo sviluppo amniotico, esosi ecc. Persino le preparazioni
del pityrosporum stesso sino a provocare una etiche di minoxidil al 2% contengono il 20%
follicolite cronica attenuata, a lentissima evo- di glicole propilenico, che essendo difficil-
luzione, ma potenzialmente distruttiva e cica- mente evaporabile contribuisce a tenere in
triziale, istologicamente caratterizzata dalla soluzione sulla cute la sostanza attiva (forse
spongiosi della parete del follicolo, la cui con- anche ad aumentarne la solubilità e la biodi-
seguenza finale sarebbe la calvizie (Puccinelli sponibilità) ed il 50% di alcol etilico, questa
V.). La calvizie comune è cioè considerata da associazione ci sembra però nata per caso
questa concezione patogenetica come un qua- oltre che per scienza: il glicole propilenico è il
dro attenuato di "follicolite decalvante". “denaturante di Stato” americano.
Il processo follicolitico inizierebbe fin dalla
pubertà con l'aumento della seborrea, lo svi-
luppo della malassezia / pityrosporum (fino BIBLIOGRAFIA
ad allora ospite inattivo della cute), l'invasione
progressiva del follicolo pilifero da parte del Baden H.P.: “The management of hyperche-
fungo, la sofferenza sempre più marcata dei ratosis” in Frost P., Gomez E.C., Zaias N. Eds:
tricocheratinociti e delle strutture follicolari “ Recent Ad vances in Dermato-
(documentata dai fenomeni di spongiosi). In Pharmacology” Spectrum Publications, New
questa fase il capello cade facilmente, sponta- York, 1978: 219.
neamente o con minima trazione, ed intorno
alla radice è evidente una pitiriasi pulverulen- Faergemann J., Fredriksson T.: “Antimycotic
ta e successivamente la presenza di un mani- activity af propane-1,2-diol (propylene glycol)”
cotto jalino-gelatinoso costituito dalle guaine Saburandia 1980; 18: 163.
di Henle e di Huxley e dalle squame dell'epi-
55
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
56
aprile 2006 - N° 17 - Giornale Italiano di Tricologia
57
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
ASSOCIAZIONI DI PRINCIPI
TERAPEUTICI BIBLIOGRAFIA
a cura di Fiorella Bini
Chapmam M.G., Dowsett M., Dewhurst C.J. et
Abbiamo già detto come la terapia di un all.: “Spironolactone in combination with an
defluvio non possa prescindere dall'aspetto oral contraceptive: an alternative treatment
endocrino e dall'aspetto metabolico. È quindi for hirsutism” Br J Obset Gynaecol 1985; 92:
razionale pensare che possa essere usata una 983.
terapia di associazione fra più principi attivi.
Già abbiamo detto delle terapie di associazio- Kutten F., Rigaud C., Wright F., Mauvais-
ne con etinilestradiolo e ciproterone e dell'as- Javais P.: “Treatment of irsutism by oral
sociazione fra minoxidil e tretinoina; in lette- cyproterone acetate and percutaneus estra-
ratura troviamo notizie sull'associazione di un diol” J Clin Endocrin Metab 1980; 51: 1107.
estroprogestinico con lo spironolattone per
via orale (Chapmam M.G.), sull'associazione Pittaway D.E., Maxon W.S., Wentz A.C.:
orale di estrogeni e glucocorticoidi (Pochi “Spironolactone in combination drug therapy
P.E. - Saihan E.M.), sull'associazione di cipro- unresponsive hirsutism” Fertil Steril 1985;
terone orale ed estradiolo percutaneo (Kutten 43: 878.
F.), sull'associazione topica di estrogeni ed
antiadrogeni (Weirich G.). Pochi P.E., Strauss J.S.: “Sebaceous gland
Le terapie di associazione che uniscono far- inhibition from combined gl u c o c o rticoid-
maci attivi sulla via di controllo metabolico estrogen treatment” Clin Exp Dermatol 1976;
del capello (minoxidil, xantine, solfa to di 112: 1108.
zinco ecc) con farmaci in grado di agire sulla
androgeno-estrogeno dipendenza (progestero- Saihan E.M., Burton J.L.: “Sebaceous glands
ne, ciproterone, spironolattone, estrone ecc) suppression in female acne patients by combi-
danno, a nostro parere, i migliori risultati ned glucocorticoid-estro gen th e ra py” Br J
terapeutici nel defluivo androgenetico. Derm 1979; 103: 139.
Ad esempio:
Preparazione Weirich G., Longauer J.: “Inhibition of seba-
(minoxidil solfato 2,5% ceous glands by topical applicatin of oestro-
(minoxidil base 2,5% gen and anti-androgen on the auricolar skin
(progesterone base1% of rabbits” Arch Derm Foresch 1974: 81: 250.
(ac. salicilico 1%
(idrocortisone butirrato 0,05%
(estrone base 0,02%
(alcol 80° qb a ml 200
per uso esterno
con contagocce.
58
EDIZIONI TricoItalia (Firenze) novembre 2006
Andrea Marliani
SOMMARIO
LA CHIRURGIA TRICOLOGICA
-ANDREA MARLIANI-
TRICOLOGIA
-diagnostica e terapia-
edizione 2006
parte IX
Tutti i diritti riservati all’Autore©
Collaboratori:
Paolo Gigli
Fiorella Bini
Carlo Grassi
Marino Salin
Piero Tesauro
Fabrizio Fantini
Daniele Campo
Roberto D’Ovidio
Guido Vito Trotter
Vincenzo Gambino
Gaetano Agostinacchio
GENERALITÀ SULL'
AUTOTRAPIANTO MONOFOLLICOLARE - pag. 12
Le possibilità dell'autotrapianto - pag. 12
I limiti dell'autotrapianto - pag. 13
Il prelievo delle unità follicolari - pag. 13
La visita preliminare - pag. 15
Le indicazioni all'autotrapianto - pag. 16
L'autotrapianto nei pazienti giovani - pag. 16
L'autotrapianto nelle donne - pag. 16
Il preoperatorio - pag. 17
Istruzioni preoperatorie per il paziente - pag. 17
LA CHIRURGIA TRICOLOGICA
6
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
Segue sutura, bendaggio non compressivo e e dal conseguente scarso apporto vascolare; in
drenaggio aspirante (per togliere eventuali questo caso il danno estetico è mal riparabile.
raccolte di liquido). Questa ultimo rischio può essere evitato con
Il bendaggio viene rimosso normalmente la variante tecnica di Faivre-Rabineau che
dopo 24 ore dall'intervento ed i punti di sutu- prevede l'impiego di due lembi temporali,
ra dopo 10 - 15 giorni. ovviamente più corti, che si congiungono
Questa tecnica chirurgica può essere eseguita sulla linea mediana (lunghezza 10 - 12 cm e
su entrambi i lati (sia da destra che da sini- larghezza 2 - 2,5 cm).
stra) e può essere associata al trapianto ad
isole per coprire il vertice.
Lo scollamento della regione retro auricolare,
con lifting esteso al collo, permette una sutu-
ra della zona donatrice senza tensione.
7
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
8
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
È la tecnica pro p o sta nel 1982, da Rolf Ricordiamo per completezza e soprattutto a
Nordstrom e Manny Marrit, con la quale si è titolo storico anche questa tecnica parachi-
avuta una svolta determinante ed un perfezio- rurgica, a nostro parere obsoleta ma che ha
namento tecnico decisivo. Ancora oggi è que- avuto ed ha i suoi estimatori e che viene, qua
sta la tecnica più utilizzata, più conosciuta e o là, ancora praticata e periodicamente ripro-
quella di cui parleremo più diffusamente in posta.
queste pagine; è ormai divenuta l'opzione di L'imp i a n to di capelli artificiali nel cuoio
prima scelta da quando sono stati introdotte capelluto è una procedura di mascheramento
variazioni e migl i o ramenti sostanziali ch e della calvizie. Tale metodica si diffuse rapida-
9
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
mente dall'America e dal Giappone verso stesia, alcune centinaia di questi capelli, di
l'Europa approdando in Italia all'inizio degli solito fino a 500. Il tessuto cicatriziale che si
anni 80. forma intorno al cappio fissa l'estremità del
I “capelli artificiali”, nella loro concezione capello che rimane ancorato al sottocutaneo
originale (secondo Yamada), sono di polieste- con una certa stabilità. Tra capello impianta-
re e colorati con pigmenti inorganici che to e cute avviene inoltre un processo di epite-
danno loro un aspetto naturale. Dapprima lizzazione, o di marsupializzazione, che fini-
arrivavano direttamente dal Giappone, in con- sce per formare una specie di pseudofollicolo,
tenitori sterili, poi sono stati prodotti un po' sola barriera che dovrebbe impedire ai germi
ovunque. La loro lunghezza originale era di di invadere il derma. Il capello artificiale,
16 cm. Ad una estremità presentano una spe- nonostante l'ancoraggio, va comunque incon-
cie di cappio. Mediante un apposito strumen- tro, come ogni corpo estraneo, ad un proces-
to questi capelli vengono afferrati da un ago so di superficializzazione che finisce con la
sottile e “sparati”, anche senza necessità di sua espulsione; una perdita di capelli artificia-
anestesia, nel cuoio capelluto ad una profon- li considerata normale oscilla mediamente fra
dità di 8 - 15 mm, sempre sopra la “galea capi- il 10 e il 30% all'anno. Occorrono quindi
tis” (fascia connettivale semi rigida che si periodici interventi di rinfoltimento che com-
estende sopra e a protezione del cranio). pensino le perdite.
Il “cappio”, in basso al capello, funziona da Della tecnica originale di Yamada sono state
sistema di ancoraggio quando intorno ad esso proposte numerose varianti ma tutte senza
si forma tessuto cicatriziale. Durante ogni reali vantaggi: differiscono fra di loro per il
seduta possono essere impiantati, senza ane-
10
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
nienza del kit chirurgico. Una delle tecniche - l'informazione del paziente sul pre e sul post
più originali prevede l'impianto di capelli a operatorio deve essere corretta; deve essere
“V”, da inserire con uno strumento ad ago anche chiara e precisa su quanto il metodo di
retrattile, dotato di 2 punte, che aggancia il impianto può dare e su quali sono i suoi difet-
capello in corrispondenza del vertice della V e ti connaturati ed i suoi limiti e costi.
lo rilascia ad una profondità di 8 mm. Dato L'inconveniente subito più evidente di questo
che così ad ogni impianto corrispondono 2 metodo consiste nel fatto che viene espulso
capelli e che il metodo di inserimento è velo- fino al 30% dei capelli impiantati ogni anno e
cissimo, si arriva fino a 800 capelli all'ora. Il poiché è previsto un periodico intervento di
risultato estetico immediato, specie nei casi di rinfoltimento che compensi le perdite, i costi
aree alopeciche limitate con assenza di tessu- si fanno assai elevati e il soggetto diventa
to cicatriziale e se la quantità di capelli inse- “dipendente” dal “centro tricologico”.
riti non è troppo grande (2000 - 5000 capelli), Successivamente ogni capello che viene espul-
è assolutamente buono ed anche la tollerabi- so lascia una piccola zona di alopecia cicatri-
lità del materiale artificiale da parte della ziale che piano piano finisce per trasformare
cute è, all'inizio, apparentemente buona. l'alopecia androgenetica in una alopecia cica-
I risultati sono nel tempo, di solito, molto triziale.
inferiori alle aspettative. Sono poi anche drammaticamente frequenti
Per un buon esito di questa tecnica occorre fenomeni di reazioni da corpo estraneo con
comunque che venga rispettato un preciso formazione di tipici granulomi infiammatori.
protocollo le cui regole fondamentali sono: Troppo frequente è anche l'infezione della
- l'implantologo deve essere qualificato, possi- cute causata da basse cariche di batteri, spes-
bilmente specialista in dermatologia con espe- so anche antibiotico resistenti.
rienza di dermochirurgia;
- la fibra del capello artificiale deve essere un
polimero medical-grade, registrato nella far-
macopea come filo da sutura;
- i pigmenti utilizzati nella fibra devono esse-
re di origine naturale ed inglobati nel polime-
ro ancora allo stato liquido perché non posa-
no migrare nel derma;
- il sistema di ancoraggio deve essere a nodo
reversibile per consentire, se necessario, l'e-
strazione della fibra con danni cicatriziali
minimi;
- le fasi di attuazione dell'interve n to di
impianto debbono essere collegate fra loro in
maniera organica e programmata per ottene-
re il meglio che il metodo può offrire;
- dopo il momento operatorio il paziente non Oltre a tutto questo il costo degli interventi è
dovrà essere abbandonato ma verrà seguito molto alto (i preventivi vengono fatti un tanto
nel tempo e da personale medico adeguata- a capello) e questo prezzo non è giustificato
mente preparato; né dal costo del materiale usato né dai risulta-
11
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
ti ottenuti né spesso, purtroppo, dalla profes- corpo estraneo, ancora meno biocompatibile
sionalità di chi effettua questi impianti. di una fibra artificiale, pertanto anche questa
Q u e sta tecnica, che fu dich i a rata illegale metodica è soggetta a tutti gli stessi inconve-
negli USA dalla FDA nel 1983, è ancora spo- nienti e a tutti i rischi del metodo Yamada.
radicamente praticata da “tricologi” spesso
non meglio qualificati e spesso non medici, Solo con pare re dell'8 febbraio 1995, il
per i quali si configura anche il reato di eser- Ministero della Sanità italiano ha deliberato
cizio abusivo della professione. che l'innesto di capelli inorganici o naturali
Una variante, che riteniamo abbandonata, di deve essere considerato atto medico ed esegui-
questa tecnica è l'impianto di capelli naturali to da laureati in medicina e chirurgia abilita-
(“Tims”-Tecnica implantologica metodo ti all'esercizio della professione, inoltre i cen-
Santi). tri ove l'attività viene eseguita devono essere
Si tratta in questo caso di capelli veri nei considerati ambulatori ai sensi dell'art. 193
quali il bulbo originale viene sostituito con Testo Unico LL SS e successive modifiche.
uno pseudobulbo artificiale, polimerico, a Tutto questo sembra ancora largamente insuf-
“treccia aperta”, che consentirà l'ancoraggio ficiente!
alla cute; dopo la sterilizzazione, con metodo
simile a quello dei capelli artificiali, i capelli
vengono inseriti nel cuoio capelluto con la GENERALITÀ SULL'AUTOTRAPIANTO
“pistola implantologica”, in direzione obli- MONOFOLLICOLARE
qua, 30 - 35°, ad una profondità di 5 - 8 mm). (micrografting)
Ad un test preliminare di valutazione, effet-
tuato con 100 - 150 capelli, segue, in genere Le possibilità dell'autotrapianto
dopo 2 mesi, l'impianto vero e proprio (300 -
350 capelli per seduta, sempre ad un costo Un autotrapianto non crea nuovi capelli dal
calcolato sul numero dei capelli e comunque nulla, ma si limita a distribuire su una zona
assai alto). Il risultato estetico della metodica più ampia quelli presenti sul cuoio capelluto.
è migliore di quello ottenibile con i capelli Poiché esistono gradi diversi di calvizie,
artificiali e la percentuale di perdita annua anche i risultati dell'autotrapianto variano da
sarebbe inferiore. Qualunque sia il risultato soggetto a soggetto; è evidente che maggiore è
estetico dell'impianto di capelli occorre poi l'estensione dell'area priva di capelli, più pic-
sempre considerare non solo il problema della cola l'ampiezza della zona donatrice, minore
loro “perdita” annua ma anche quello della sarà la densità finale raggiungibile. La densi-
loro conservazione. Il deteriora m e n to dei tà ottenibile con un autotrapianto, quindi, è
capelli naturali sarà infatti tanto più veloce sempre inferiore a quella dei capelli normali.
quanto più vengono trattati: shampoo, petti- Per ottenere un risultato più naturale possibi-
nature, asciugature, acqua clorata, cappelli, le nella zona fro n tale i capelli ve n g o n o
caschi, per non parlare di colorazioni e deco- impiantati molto vicini, mentre si tende a
lorazioni che ne compromettono rapidamente ridurre la loro densità nelle zone posteriori.
la qualità e l'aspetto. In definitiva il risultato Un autotrapianto consente di ottenere risulta-
estetico iniziale (magari buono) verrà perduto ti permanenti, poiché i capelli spostati man-
più o meno rapidamente. Inoltre anche il tengono le caratteristiche proprie della loro
capello naturale è comunque e ovviamente un sede di provenienza (nuca) e quindi non cado-
12
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
no o cadono molto avanti degli anni (fenome- pio in un giovane, un'attaccatura ideale ma
no della dominanza di Orentreich). Il numero troppo avanzata. Il risultato estetico di questa
di capelli, o meglio il numero di unità follico- strategia potrebbe essere catastrofico a distan-
lari, che può essere trapiantato in un singolo za di anni quando, col progredire della calvi-
intervento è normalmente compreso tra 1500 zie, cadranno i capelli immediatamente poste-
e 2500, anche se è in teoria possibile raggiun- riori a quelli trapiantati (che invece, prove-
gere numeri molto più alti (3.000 o anche nendo dalla nuca, pers i ste ranno): a quel
4.000). Sebbene molti pazienti diano estrema punto, senza capelli utilizzabili nell'area di
importanza al numero di capelli trapiantati donazione, resterebbe ben poco da fare per
per seduta, è bene tenere presente che in correggere l'errore del primo trapianto.
genere il risultato ottenuto con due sedute da La perdita dei capelli è un fenomeno conti-
1.500 capelli effettuate a distanza di qualche nuo che ha una fase di caduta molto rapida
mese è superiore per densità e naturalezza fra i 20 ed i 35 anni ma non si arresta nean-
rispetto a quello ottenibile con un'unica sedu- che in età avanzata.
ta da 3.000 capelli, in particolare se l'area da
rinfoltire non è molto estesa.
Indipendentemente dal numero di capelli tra- Il prelievo delle unità follicolari
piantati, l'intervento viene effettuato in ane-
stesia locale, senza ricovero, ed ha un periodo Fondamentalmente sono oggi due le procedu-
di convalescenza molto ridotto; già 24 ore re alla base dell'autotrapianto:
dopo la sua esecuzione i segni visibili si limi- l'escissione di una losanga occipitale di cuoio
tano a piccole crosticine in corrispondenza capelluto o il prelievo delle singole unità bul-
degli innesti e ad modesto gonfiore nella zona bari (procedura FUE, Follicular Unit
delle palpebre. Extraction), entrambe praticate sulla parte
posteriore e/o laterale dello scalpo.
13
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
14
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
punto tutti i chirurghi sono sempre concordi, molto pressanti, deve essere illustrata l'evolu-
di procedere nei primi millimetri della zona zione che la capigliatura potrà avere nel corso
frontale (praticamente il 5 - 10% del totale dei della vita e come questo sia da considerare in
capelli da trapiantare) con la tecnica di micro- fase di programmazione dell'autotrapianto.
grafting. Per il resto la scelta è discrezionale: Spesso ciò che terrorizza un ragazzo che
dal trapianto totale (autotrapianto di unità perde i capelli non è la situazione presente
follicolari) al micro/minitrapianto, dagli inne- ma quella che teme possa accadere più avanti
sti combinati (slot punch) agli innesti lineari. nel tempo. Un trapianto dovrà dargli la sicu-
rezza che la calvizie non ci sarà. Un bravo chi-
rurgo consiglierà la strategia migliore senza
promettere risultati miracolosi, bensì cercan-
do la soluzione giusta e prendendo in conside-
razione l'età, il grado di calvizie, la densità, il
colore e la qualità dei capelli dell'area dona-
trice. Spesso, nel colloquio con il paziente, si
sottolinea che la calvizie non è una malattia,
ma un problema estetico e psicologico: il com-
pito del chirurgo consiste nel trovare la solu-
zione a tale problema.
Durante il colloquio preliminare, il paziente
riceverà alcune importanti informazioni sulla
La visita preliminare tecnica più adeguata, su come prepararsi
all'interve n to, sul numero degli inte rventi
Il primo contatto tra chirurgo e paziente rive- necessari o che potranno essere necessari per
ste sempre un'importanza fondamentale. È in lui, sui risultati parziali e finali che si potran-
questa sede che si dovrà stabilire se la calvizie no ottenere, sugli accorgimenti e sulle possibi-
ha raggiunto uno stadio in cui altre terapie li complicanze del postoperatorio, sulla stima
non possono più dare risultati soddisfacenti e realistica dei costi fisici ed economici. È que-
se è quindi corretto utilizzare la chirurgia. sta l'occasione che il chirurgo ha per rispon-
Dal IV stadio della scala di Hamilton la chi- dere a eventuali domande e dubbi. La visione
rurgia è spesso la soluzione migliore, anche se di materiale illustrativo di casi clinici pre e
occorre sottolineare che le scale di classifica- post chirurgia nonché la sottoscrizione di un
zione dell'alopecia sono solo indicative e che consenso informato chiaro e dettagliato aiute-
ogni paziente deve essere valutato singolar- rà il paziente ad avvicinarsi all'intervento con
mente. una maggiore consapevolezza dei vantaggi e
Per pianificare in maniera corretta l'interven- dei limiti dell'autotrapianto.
to è importante, con alcune deroghe, che la Per evitare delusioni il paziente dovrà fonda-
caduta si sia in qualche maniera stabilizzata. mentalmente aver chiaro un concetto base:
È importante che si sondino anche le aspetta- che l'autotrapianto dei capelli svolge ottima-
tive che portano il paziente al chirurgo, che mente il compito di ridistribuire i capelli esi-
siano realistiche e non legate a desideri irrea- stenti ma non può crearne di nuovi.
lizzabili o a dismorfofobia. Ai pazienti più gio-
vani, in cui ansie e speranze sono in genere
15
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
16
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
17
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
18
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
19
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
in caso di primo intervento e logicamente ottenere. Per un espianto che va da una zona
dopo aver accertato l'elasticità del cuoio capel- temporale all'altra si usano 10 - 12 ml di ane-
luto, di 2 cm nella zona occipitale, che dimi- stetico (lidocaina).
nuisce a 1,5 cm nella zona parietale e poi si Finita l'anestesia, dopo aver abbassato lo
restringe. schienale della poltrona, si fa distendere il
paziente in posizione prona con il viso appog-
giato su un apposito cuscino (prono pillow). È
pratica comune ora infiltrare nell'area di pre-
lievo soluzione fisiologica con una siringa da
10 ml provvista di ago da 21 Gauge, iniettan-
do sia nel tessuto adiposo sottocutaneo sia a
livello del derma superficiale. La tumescenza
che si ottiene con l'infiltrazione di soluzione
fisiologia offe diversi vantaggi:
- mantiene ferma e solleva l'area di prelievo, il
che permette di praticare l'incisione dei mar-
gini della losanga senza danneggiare le strut-
ture vascolari e nervose sottostanti;
- aumenta la distanza tra i capelli, aiutando il
Valutata l'area donatrice, si procede, sempre chirurgo a non sezionare i bulbi;
con il paziente seduto in poltrona, alla sommi- - aumenta lo spazio tra le unità follicolari,
nistrazione dell'anestetico. facilitando la loro successiva separazione e
preparazione;
- riduce il sanguinamento.
Il taglio dei margini della losanga deve avveni-
re creando il minor danno possibile ai bulbi.
La maggior parte degli operatori utilizza un
bisturi monolama, più sicuro in quanto con-
sente un miglior controllo dell'angolo di cre-
scita dei capelli, posizionando la lama paralle-
lamente a essi e penetrando nel tessuto di 5 -
6 mm.
20
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
Praticate le due incisioni si utilizza una pinza procede all'eventuale emostasi dei vasi (il san-
emostatica curva che, inserita chiusa nei tagli guinamento è comunque ridotto per la tume-
chirurgici e successivamente aperta, permette scenza e per il vasocostrittore contenuto nel-
il distacco della losanga arrecando il minimo l'anestetico) e quindi alla sutura.
danno possibile ai bulbi. Il ricorso al bisturi
bilama o multilama (questi ultimi consentono
il prelievo di più strisce di larghezza variabile
in rapporto ai distanziatori impostati tra le
lame), pur favorendo una più rapida prepara-
zione dei graft, aumenta il rischio di danneg-
giamento dei follicoli.
21
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Mediterraneo e, più estesamente, dell'Africa. vo sicché, alla conclusione di più sessioni chi-
rurgiche, il paziente si ritrovava con 2 ed
anche 3 cicatrici, tra loro parallele, definite
figurativamente da Russell Knudsen con il
termine di “venetian window blinds” (tendine
veneziane). Tale pratica è oggi inaccettabile e,
nel caso di un successivo intervento di auto-
trapianto, la vecchia cicatrice viene rimossa
mantenendola al centro della zona del prelie-
vo stesso.
22
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
la mano destra al sezionamento che così avvie- comodamente seduto in poltrona e potrà rilas-
ne con la massima visibilità dei bulbi. sarsi leggendo, ascoltando musica o guardan-
do un film.
23
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
effetto vasocostrittivo e anestetico in quanto bile. L'incisione che crea il sito di ricezione
alcune te rminazioni nervose, specialmente deve altresì essere praticata rispettando il
nella regione frontale, decorrono superficial- naturale angolo di crescita del capello in quel-
mente. Il tutto avviene adoperando sempre la area e salvaguardando l'integrità di even-
una quantità di gran lunga inferiore alla dose tuali capelli presenti, nel caso il trapianto ser-
massima consigliata. visse per infoltire un'area diradata.
Dopo aver atteso per circa 30 minuti, in modo Crediamo che 40 - 50 incisioni per cm2 siano
che il farmaco abbia raggiunto il massimo del adatte al raggiungimento di un ottimo risulta-
suo effetto vasocostrittore, si passa alla crea- to. La profondità delle stesse non deve essere
zione dei siti di ricezione, provvedendo anche troppo ridotta per via dei problemi di inseri-
in questo caso a un po' di tumescenza, iniet- mento dei graft che ne deriverebbero, né trop-
tando soluzione fisiologica zona per zona, po profonda, ma arrestarsi superficialmente
poco prima di incidere, così da evitarne la dis- al tessuto adiposo sottocutaneo.
persione e sfruttando al massimo il suo effet-
to compressivo. Fase 4:
I siti destinati ad ospitare i graft possono esse- Inserimento dei graft
re realizzati con una varietà di strumenti:
lame da bisturi, punch di vario diametro, Creati i siti di ricezione, si procede all'inseri-
microlame e aghi di varie dimensioni. Alcuni mento dei bulbi.
operatori creano da sé gli strumenti che poi
utilizzeranno per fare i siti di ricezione. Non
volendo nemmeno in questo contesto entrare
nel merito di quale sia lo strumento più ade-
guato, lasciamo ad ogni chirurgo la persona-
lizzazione di tale scelta, in base alla propria
preferenza, esperienza e alla specifica zona
sulla quale va ad intervenire.
L'incisione deve essere leggermente più picco-
la del diametro del graft, preparata in modo
da causare un minor trauma e un minor L'impianto avviene per mezzo di pinzette ana-
danno vascolare e nel contempo da consenti- tomiche ricurve o diritte a seconda della pre-
re la maggiore vicinanza possibile degli inne- fe renza individuale. L'unità fo l l i c o l a re va
sti e di conseguenza la migliore densità possi- presa delicatamente alla base, non a livello
24
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
del tessuto adiposo, facilmente friabile, ma a varia in rapporto al numero dei graft da inse-
livello delle fibre collagene presenti (ch e rire. Una tipica megasession con 2.000 - 2.500
appaiono di colore bianco) avendo l'accortez- unità follicolari richiede, per un paziente che
za di non stringerla più di tanto per non cau- non presenta nessuno dei problemi che illu-
sare traumi (si deve avvertire la sensazione di streremo di seguito, circa 3 - 4 ore con quat-
tenerla senza toccarla). tro assistenti che simultaneamente iniziano
l'inserimento delle unità fo l l i c o l a ri.
Ricordiamo che in questo lasso di tempo il
paziente rimane sempre comodamente sedu-
to. Attorno a lui, due assistenti si posizionano
lateralmente cominciando a inserire i graft
lungo la linea frontale mentre gli altri due si
posizionano dietro per completare la rima-
nente area. Man mano che il campo operato-
rio si restringe, stacca di lavorare prima un
assistente e poi un secondo, lasciando agli
A tale scopo qualcuno ricorre a pinzette ana- altri il compito di terminare l'intervento.
tomiche con un grado di chiusura regolabile. Normalmente a metà della fase di inserimen-
L'inserimento nella profondità del sito rice- to, e comunque prima che il paziente inizi ad
vente deve avvenire con un delicato movimen- avvertire fastidio, si provvede ad un'integra-
to del polso e senza forzature. L'unità follico- zione dell'anestesia sia nell'area di prelievo
lare, una volta inserita, va posizionata in che lungo i bordi dell'area di ricezione.
modo armonico con la direzione del capello Vediamo ora quali problemi possono insorge-
corto presente. re durante l'inserimento delle unità follicola-
ri; essenzialmente parliamo del sanguinamen-
to dei siti di ricezione e il fenomeno del pop-
ping out.
Per quanto riguarda il sanguinamento, si
provvede a infiltrare l'area con lidocaina 2%
con adrenalina 1/50.000, eserc i tando per
alcuni secondi con garze una pressione decisa
ed omogenea. Tale manovra, ripetuta più
volte, consente di poter continuare l'inseri-
mento che, ancor maggiormente, deve avveni-
re con la massima delicatezza.
Trapiantare innesti molto piccoli all'interno Il popping out consiste invece nella fuoriusci-
di minime incisioni ed in grande quantità ta di graft già inseriti nel momento in cui si
richiede abilità ed esperienza da parte del chi- procede all'inserimento di un innesto ad essi
rurgo, che non deve mai perdere il controllo vicino. Si tratta di un problema legato alla
della qualità del lavoro, anche quando l'inse- poca elasticità dell'area di ricezione oppure a
rimento degli innesti viene delegato agli assi- un eccessivo sanguinamento del paziente ,
stenti. risolvibile inserendo i graft “a macchia di leo-
La durata di quest'ultima fase chirurgica pardo”, cioè saltando l'inserimento di 3 - 4 siti
25
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
per poi ritornarci successivamente e tenendo proprio per il modo in cui il chirurgo affron-
eventualmente in loco quelli già inseriti eser- ta il disegno personale della linea frontale.
citando una lieve, uniforme pressione con un
bastoncino cotonato o una garza.
È intuibile come questi piccoli inconvenienti,
che sono facilmente ovviabili da uno staff
esperto, possano comportare un prolunga-
mento, anche se normalmente modesto, della
durata dell'intervento.
Terminato l'inserimento delle unità follicola-
ri, il campo operatorio viene ripulito da even-
tuali grumi di sangue spruzzandovi soluzione
fisiologica pura e tamponando con garze. Il
chirurgo procede quindi a un controllo atten- Vi sono varie formule che indicano la colloca-
to del lavoro, verificando che tutto risulti esse- zione ideale della linea frontale. È sempre
re perfet to, spruzzando ancora soluzione consigliabile tuttavia un approccio conservati-
fisiologica sulla parte ed asciugando infine vo (8 - 9 cm di distanza dalla glabella) da adat-
con l'aria tiepida di un phon: ha inizio in que- tare alla forma del viso, all'età, all'estensione
sto preciso momento il processo di attecchi- della calvizie, alla densità dell'area donatrice
mento dei bulbi e la formazione di microsco- del paziente. Per ottenere la naturalezza del-
piche crosticine, tante quanti sono i graft l'insieme si procede alla creazione dei siti di
inseriti. ricezione secondo un percorso irregolare e
casuale. Il chirurgo deve mettersi di continuo
Aspetti particolari dell'autotrapianto: davanti al paziente in modo da averne una
la linea frontale ed il vertice prospettiva anche frontale. Deve inoltre, ai
pazienti che lo desiderano, mostrare “in diret-
La ridefinizione della linea frontale ta” la realizzazione della hairline affidando
loro uno specchio e ascoltandone commenti e
Affrontiamo ora uno dei momenti più impor- suggerimenti.
tanti di un intervento di autotrapianto, in cui
la sola abilità chirurgica dell'operatore non è
sufficiente se non è accompagnata da senso
artistico. Fino a pochi anni fa si tendeva al
raggiungimento di una eccessiva perfezione
disegnando una linea frontale troppo simme-
trica con immediata densità. L'esperienza ci
ha invece dimostrato che tale approccio pro-
duce risultati innaturali. Un'eccessiva densità
è inoltre sconsigliabile, soprattutto se le riser-
ve delle zone donatrici sono limitate.
Pur essendo l'intervento di autotrapianto sem- Nei primi 2 cm di linea frontale si eseguono
pre il medesimo nella sua esecuzione, il risul- incisioni traverse, coronali, all'interno delle
tato finale dovrebbe essere sempre diverso quali verranno inseriti esclusivamente tra-
26
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
27
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Il postoperatorio
28
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
29
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
30
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
BIBLIOGRAFIA
Farber G.A.: “The punch scalp graft” Clin
Arnold P.G., Rangarathnam C.S.: “Multiple Plast Surg 1982; 9: 207.
flap re c o n st ruction: Ort i c o chea rev i s i ted”
Plast Reconstr Surg 1982; 69: 605. Food and Drug Ad m i n i st ration.: “Banned
devices; proposal to make prosthetic hair
Arnold J.: “Pursuing the perfect strip: fibers a banned device and declaration of an
Harvesting donor strips with minimal hair effective date” Federal Register 1983; 108: 25
transection” Int J Aesth Cosm Surg 1995; 226 - 37.
3:148 - 153.
Leri A., Allegra F., Alinovi A.: “L'impianto di
Brandy D.A.: “The use of retention sutures capelli artificiali: una metodica da proibire”
and tensed Silastic-Dacron strips for the pre- G It Dermatol Venereol 1995; 3: 181 - 190.
vention of stretch-bach after alopecia redu-
cing pro c e d u res” J Derm a tol Surg Oncol Leonard A.G., Small J.O.: “Tissue expansion
1994; 20/10: 144 - 147. in the treatment of alopecia” Br J Plast Surg
1986; 39: 42.
Blanchard G., Blanchard B.: “La réduction de
la tonsure (détonsuration), concept nouveau Gambino V.: “Approccio Chirurgico alla
dans le traitement chirurgical de la calvitie” Calvizie Androgenetica” Milano Atti del
Un Med Can Av 1976; 4: 618 - 634. Congresso “Medical European Dermatology,
Cortina d'Ampezzo 2001.
Coiffman F.: “Use of square scalp graft for
male pattern baldness” Plast Rec Surg 1977; Gambino V.: “Pubic Alopecia” Skin&Allergy
60: 228. News - The Living Newspaper fo r
Dermatology, giugno 1999.
Devine J.W.: “Square scalp flaps for the treat-
ment of male pattern baldness” Plast Rec Hallock G.G., Rice D.C.: “Objective monito-
Surg 1978: 62: 716. ring for safe tissue expansion” Plast Rec Surg
1986; 77: 416.
Elliot R.A.: “Lateral scalp flaps for instant
results in male pattern baldness” Plast Rec Hanke C.W., Bergfeld W.F.: “Fiber implanta-
Surg 1977; 60: 716. tion for pattern baldness” JAMA 1979; 241:
146 - 8.
Epstein E.: “Monocryl donor closure” Hair
Transplant Forum Int marzo/aprile: 305, Juri J.: “Use of parieto-occipital flaps in the
2003. surgical treatment of baldness” Plast Rec
Surg 1975; 55: 456.
Faivre J.: “Les problèmes posés par le double
lambeau pédicole temporal dans le traitement Juri J., Juri C., Arufe H.N.: “Use of rotation
chiru rgical de la calvitie” La Revue de scalp flaps for treatment of occipital bald-
Chirurgie Esthétique de langue francaise ness” Plast Rec Surg 1998; 61: 23.
1977; 3: 9 - 10.
31
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
Juri J., Juri C.: “Two new methods for trea- lu” Cah Chir Esthét 1975; 2: 1 - 13.
ting baldness: Te mp o ro - p a rietal-occipito-
parietal pedicle flap and temporo-parieto-occi- Rassman W.R., Bernstein R., McClellan R.,
pital free flap” Ann Plast Surg 1981: 6: 38. Jones R., Worton E., Uyttendaele Y H.:
“Follicular Unite Extraction: minimally inva-
Kligman A.M.: “History of Baldness” Clinics sive surgery for hair transplantation”
in Dermatology, 1988 vol. 6. Dermatol Surg 2002: 28: 698 - 703.
Unger Walter P.: “The History of Hair Remes A., Williams D.F.: “Immune response
Transplantation” Journal of Dermatologic and biocompatibility” Biomaterials 1992; 13:
Surgery and Oncology, March 2000 26: 3: 181 731 - 43.
- 189.
Shapiro R.: “Follicular unit and small mini-
Ludwig E.: “Classification of the types of graft megasessions-maximizing yield density
andro ge n etic alopecia (common baldness) and naturalness” International Society for
occuring in the female sex” Br J Dermatol Hair Hair Restoration Surgery Annual
1977; 97: 247 - 54. Meeting 1997.
Nordst rom R.E.A.: “St ret ch - b a ck in scalp Stough D.: “Monocryl donor closure” Hair
reduction for male pattern baldness” Plast Transplant Forum Int marz o/aprile: 304 ,
Rec Surg 1984; 73: 1984. 2003.
Nordstrom R.E.A., Devine J.W.: “Scalp stret- Swinehart J.M., Brandy D.A.: “Scalp Lifting:
ching with a tissue expander for closure of A n a tomic and te chnical considerations” J
scalp defects” Plast Rec Surg 1985; 75: 578. Dermatol Surg Oncol 1994; 20/9: 600 - 612.
Ohmori K.: “Free scalp flap” Plast Rec Surg Uger W., Hair transplantation in females. In:
1980; 65: 42. Unger W, No rdstrom R, eds. Hair
Transplantation. 2nd ed. New York: Marcel
Orentreich N.: “Autographs in alopecia and Dekker, 1987: 299.
other selected dermatologic conditions” Ann
N Y Acad Sc 1959: 463: 83. Unger W., The donor site. In: Unger W., ed.
Hair Transplantation 3rd ed. New Yo rk :
Orticochea M.: “New three-flap reconstruc- Marcel Dekker, 1995:183.212
tion technique” Br J Plast Surg 1971; 24:
884. Unger W., Sapiro R. (edited by) Hair
Transplantation, Fourth Edition, Revised and
Peluso A.M., Fanti P.A., Monti M., Bardazzi Expanded. Marcel Dekker, Inc. 2004.
F., Tosti A.: “Cutaneous complications of arti-
ficial implantation: a pathological study” Unger M.G., Unger W.P.: “Management of alo-
Dermatology 1992; 184: 129 - 32. pecia of scalp by combination of excisions an
transplantations “ J Derm Surg Oncol 1978;
Rabineau P.: “Transplantation du cuir cheve- 4: 670 - 672.
32
novembre 2006 - N° 18 - Giornale Italiano di Tricologia
33
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
34
EDIZIONI TricoItalia (Firenze) aprile 2007
Andrea Marliani
-ANDREA MARLIANI-
TRICOLOGIA
-diagnostica e terapia-
edizione 2007
Indici
Tutti i diritti riservati all’Autore©
Collaboratori:
Paolo Gigli
Fiorella Bini
Carlo Grassi
Marino Salin
Piero Tesauro
Fabrizio Fantini
Daniele Campo
Roberto D’Ovidio
Guido Vito Trotter
Vincenzo Gambino
Gaetano Agostinacchio
PREFAZIONE INTRODUZIONE
di Carlo Alberto Bartoletti di Torello Lotti
Presento molto volentieri questo ultimo impe- “Il problema non è far passare idee nuove, ma
gno del collega Andrea Marliani a cui mi lega distruggere idee vecchie”.
stima ed amicizia da molti anni. John Maynard Keynes
M a rliani, Specialista in Dermatologia e
Endocrinologia, è docente di spicco della L’uomo si è sempre preoccupato per i suoi
nostra Scuola, sin dai primi albori. Il collega, capelli, qualche volta fino alla nevrosi, come
con notevole capacità didattica, apporta un già sosteneva il più antico specialista in malat-
importante contributo culturale ai medici tie dei capelli di cui si ha notizia nel 4000 a.C,
allievi, iscritti alla struttura, sulla tricologia, l’egiziano Hakiem el Demagh. Solo quando la
tema che da sempre lo vede appassionato stu- medicina occidentale ha creduto di trovare la
dioso in prima linea. La Sua competenza spe- propria identità e le proprie specializzazioni,
cifica è tale da farne un’autorità nazionale ed ha poco valorizzato la Tricologia tanto che,
internazionale. Questi 9 (10) volumetti rap- s a lvo poche grandi eccezioni, la maggior
presentano i capitoli di un manuale dal titolo: parte dei dermatologi ha prestato scarso inte-
“Tricologia -diagnostica e terapia-”. resse ai problemi dei capelli. Il termine
La dovizia di schemi, di figure e di foto istolo- Tricologia compare sul vocabolario della lin-
giche e cliniche, di tipo esplicativo, in compa- gua italiana Zingarelli solo dal 1997, forse a
gnia di un’elegante veste grafica fanno di que- dimostrazione di quanto sopra. La Tricologia,
sta opera un prodotto di qualità. e più in generale la Dermatocosmetologia,
Auguro a questa produzione scientifica un sono state a lungo considerate con un pò di
successo meritato presso chi, medico esperto sospetto dall’Accademia e dal mondo derma-
o neofita, voglia occuparsi con proprietà di tologico in generale. Sembrava di entrare in
tricologia. un settore in cui le basi scientifiche erano
poco chiare e in cui ancora meno chiara era
la distinzione con i cosiddetti “Tricologi non
Medici” e, ovviamente, non specialisti
Dermatologi. Se possibile, era ancora meno
chiara la distinzione fra la prassi ispirata alla
deontologia medica e le “esigenze del marke-
ting” relative ai cosiddetti “prodotti per capel-
li” non sempre deontologicamente accettabili.
Questa era l’atmosfera generale durante gli
anni della mia formazione specialistica che
pure si svolgeva in un’isola felice: il Direttore,
Professor Panconesi, aveva lungimirantemen-
Prof. Carlo Alberto Bartoletti, M.D. te istituito a Firenze, nell’ambito della Clinica
Direttore della Scuola Internazionale di Dermatologica, un Servizio di Cosmetologia,
Medicina Estetica che era diventato da subito molto attivo, in
Fondazione Internazionale Fatebenefratelli, gran parte orientato alla ricerca, alla diagno-
Roma si e alla cura delle malattie dei capelli. Ma il
5
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
dermatologo “serio” non doveva occuparsi di più giovane sottoscritto confida i primi segre-
Tricologia. Chi dei giovani specialisti si voleva ti sulle cure dei capelli negli anni della
occupare consistentemente di Tricologia lo Specializzazione, mira anche alla riscoperta
faceva comunque quasi di nascosto, quasi ver- del contributo fiorentino in Tricologia. La
gognandosi e senza dirlo ai colleghi e soprat- speranza è che questa fatica possa essere utile
tutto ai docenti; non aveva maestri e quel che non solo al Dermatologo ma anche, e soprat-
apprendeva lo imparava sul campo. Erano tutto, a tutti i medici che desiderano com-
altri che si occupavano di capelli... nonne, prendere i problemi dei capelli e di chi perde
parrucchieri e tricologi e centri tricologici di o crede di perdere i capelli, facendo passare le
estrazione imp recisata ed imp re c i s a b i l e . idee nuove e, più che altro le idee vecchie.
Questi Centri erano ovviamente criticati dalla
dermatologia ufficiale che però poco faceva
per nobilitare la Tricologia. Lo stesso termine
Tricologia non veniva pronunziato ma si dove-
va parlare di “malattie dei capelli”, operando
un distinguo non banale. Del resto la
Tricologia in senso odierno era allora giova-
ne. Gli stessi studi di Hamilton con i quali si
può dire che nasca la Tricologia moderna
sono del 1942 e le pubblicazioni di Norwood
del 1970. La svolta avviene negli anni 80.
Improvvisamente, da quando l’industria far-
maceutica inizia a commercializzare i primi
farmaci ufficialmente diretti a cambiare il
decorso della calvizie maschile (progesterone
e minoxidil prima, finasteride poi) e comincia
a inve stire in ri c e rca e promozione, la
Tricologia dive n ta qualcosa di dignitoso.
Vengono pubblicati i primi libri. La
Dermatologia Accademica ufficiale rivendica Prof. Torello Lotti,
i suoi diritti sulla materia e, dal mondo acca- Ordinario di Dermatologia e Direttore
demico, si fa la Guerra ai Centri Tricologici. I dell’U.O. di Fisioterapia Dermatologica.
Professori, subito aggiornatisi su nuovi testi Firenze
americani, non disdegnano di allargare le pro-
prie competenze sulla Tricologia. La Società
Italiana di Dermatologia e Venereologia poco
dopo istituirà un Gruppo di Studio di
Tricologia. La svolta è consacrata. La Scuola
Fiorentina, forse prima e più delle altre in
Italia, ha gloriose tradizioni di Tricologia.
Questo lavoro, frutto della competenza di
Andrea Marliani, un insigne allievo di quella
nostra comune Scuola Fiorentina, che al poco
6
aprile 2007 - N° 19 - INDICI Giornale Italiano di Tricologia
fascicolo 1
INTRODUZIONE - pag. 5
Valutazioni psicologiche ed
antropologiche sulla calvizie - pag. 5
7
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
fascicolo 2
FISIOPATOLOGIA ENDOCRINO-METABOLICA
DEL CAPELLO E DEL PELO - pag. 5
Controllo steroideo - pag. 6
Il recettore citosolico del diidrotestosterone - pag. 10
Controllo metabolico - pag. 10
Controllo autocrino-paracrino - pag. 18
Il controllo del ciclo del capello (sintesi) - pag. 20
8
aprile 2007 - N° 19 - INDICI Giornale Italiano di Tricologia
fascicolo 3
EDITORIALE - pag. 34
9
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
fascicolo 4
Forfora - pag. 5
Seborrea - pag. 10
Dermatite seborroica - pag. 11
Psoriasi - pag. 13
Tigne - pag. 15
Pseudotigna amiantacea - pag. 19
Pediculosi - pag. 19
Tricotillomania - pag. 24
Dismorfofobia - pag. 27
Principi generali di trattamento - pag. 28
LE ALOPECIE:
DEFINIZIONE e CLASSIFICAZIONE - pag. 31
10
aprile 2007 - N° 19 - INDICI Giornale Italiano di Tricologia
fascicolo 5
11
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
fascicolo 6
ALOPECIA ANDROGENETICA
"Calvizie Comune" - pag. 5
Definizione e generalità - pag. 5
Epidemiologia - pag. 6
Fra ereditarietà e difetto enzimatico - pag. 8
Fisiologia endocrino metabolica - pag. 9
Controllo steroideo - pag. 10
Controllo metabolico - pag. 10
Controllo autocrino-paracrino - pag. 11
Alopecia frontoparietale - pag. 13
Aspetti clinici della alopecia androgenetica - pag. 14
Evoluzione negli uomini - pag. 14
La regola degli angoli frontoparietali - pag. 16
Evoluzione nelle donne - pag. 17
Ma ... esiste davvero l’alopecia
androgenetica femminile? - pag. 19
Il controllo del ciclo del capello - pag. 21
Fisiologia del catagen - pag. 22
Eziologia della alopecia androgenetica - pag. 26
Gli androgeni - pag. 27
La conversione degli androgeni - pag. 29
La 5-alfa-reduttasi - pag. 31
Il recettore citolosolico degli androgeni - pag. 31
Anatomia patologica - pag. 32
12
aprile 2007 - N° 19 - INDICI Giornale Italiano di Tricologia
fascicolo 7
LE ALOPECIE CICATRIZIALI
Inquadramento e criteri diagnostici - pag. 5
13
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
fascicolo 8
14
aprile 2007 - N° 19 - INDICI Giornale Italiano di Tricologia
fascicolo 9
LA CHIRURGIA TRICOLOGICA
CENNI STORICI - pag. 5
GENERALITÀ SULL’
AUTOTRAPIANTO MONOFOLLICOLARE - pag. 12
Le possibilità dell’autotrapianto - pag. 12
I limiti dell’autotrapianto - pag. 13
Il prelievo delle unità follicolari - pag. 13
La visita preliminare - pag. 15
Le indicazioni all’autotrapianto - pag. 16
L’autotrapianto nei pazienti giovani - pag. 16
L’autotrapianto nelle donne - pag. 16
Il preoperatorio - pag. 17
Istruzioni preoperatorie per il paziente - pag. 17
15
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
16
aprile 2007 - N° 19 - INDICI Giornale Italiano di Tricologia
17
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
18
aprile 2007 - N° 19 - INDICI Giornale Italiano di Tricologia
19
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
20
aprile 2007 - N° 19 - INDICI Giornale Italiano di Tricologia
21
Manuale di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia
22
aprile 2007 - N° 19 - INDICI Giornale Italiano di Tricologia
23