Trattamento farmacologico
dell’ipertensione arteriosa
Paolo Verdecchia1, Adolfo Aita2, Ketty Savino3, Fabio Angeli4
1
Fondazione Umbra Cuore e Ipertensione-ONLUS e Struttura Complessa di Cardiologia, Ospedale “S. Maria della Misericordia”, Perugia;
2
Medico di Medicina Generale, USL Umbria 1, Distretto Assisano-Valfabbrica (PG); 3 Cardiologia e Fisiopatologia Cardiovascolare,
Ospedale “S. Maria della Misericordia” e Università degli Studi di Perugia; 4 Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi dell’Insubria,
Varese e Istituti Clinici Scientifici Maugeri, IRCCS di Tradate (VA)
L’ipertensione arteriosa (IA), il più impor- La terapia “non farmacologica” diuretici tiazidici, dei calcio-antagonisti, dei
tante fattore di rischio per complicanze b-bloccanti, degli ACE-inibitori e dei sarta-
Tutte le principali LG 2,3 sottolineano il fatto ni, con il suggerimento di riservare gli ACE-
cardiache, cerebrovascolari e per mortali-
che la terapia farmacologica dell’IA deve inibitori, i sartani e i b-bloccanti ai soggetti
tà prematura, è progredita dalla posizione essere associata a misure non farmacolo-
numero 4 nell’anno 1990, alla posizione con cardiopatia ischemica cronica stabile 2.
giche, spesso definite come “modificazioni Le LG nordamericane suggeriscono l’ini-
numero 1 nell’anno 2010, nella “non invi- dello stile di vita”. La Figura 1 riporta le prin- zio del trattamento in combinazione libera
diabile” classifica per fattori di rischio glo- cipali misure “non farmacologiche” indicate o fissa tra due farmaci nei pazienti con
bali per mortalità 1. dalle LG (riduzione apporto di sale, riduzio- pressione arteriosa (PA) più alta di almeno
Esistono nel mondo più di un miliardo di ne sovrappeso, dieta, attività fisica regolare, 20/10 mmHg rispetto al target da raggiun-
pazienti ipertesi, di cui 150 milioni residenti riduzione apporto alcolico, ecc.). Ciascuna gere (in pratica, nei pazienti con PA basa-
in Europa 1. La prevalenza dell’IA è tra il 20 di queste misure può determinare, laddove le > 150/90 mmHg) (raccomandazione di
e il 50% tra i soggetti adulti 1. Nonostante indicata dalle caratteristiche specifiche del classe I e livello di evidenza C) 2.
l’elevatissimo numero di studi clinici e spe- paziente, un discreto calo pressorio 2,3. Le LG europee hanno adottato una posizio-
rimentali, restano aperti numerosi quesiti Purtroppo, a differenza dalla terapia far- ne più innovativa, e certamente giustificata
relativi alla gestione e al trattamento dei macologica, non abbiamo ancora a dispo- dalla letteratura, rispetto alle precedenti
pazienti con IA. Le principali Società scien- sizione studi randomizzati di intervento edizioni. Anzitutto, le LG europee conferma-
tifiche internazionali e nazionali producono che abbiano valutato l’impatto delle misu- no la validità della ben note classi di farmaci
re non farmacologiche sugli eventi cardio- antipertensivi (Fig. 2) e indicano che que-
periodicamente linee guida (LG) aggiornate
vascolari maggiori. ste classi possono essere combinate tra di
alla letteratura più recente. Nel corso degli
loro, con l’eccezione degli ACE-inibitori con
ultimi due anni sono state pubblicate due
Quali farmaci antipertensivi i sartani 3.
importanti LG in tema di IA: le prime da La Figura 3 mostra la flow-chart decisionale
parte dell’American College of Cardiology preferire?
proposta dalle LG europee. Come si vede,
(ACC) e dell’American Heart Association Le LG Nordamericane hanno proposto 4 la monoterapia iniziale è indicata solo in
(AHA) 2, le seconde dall’European Society of classi farmacologiche (raccomandazione di pazienti anziani, fragili o con ipertensione
Cardiology (ESC) e dall’European Society of classe I e livello di evidenza A) per l’inizio lieve (grado I).
Hypertension (ESH).3 del trattamento antipertensivo. Si tratta dei In tutti gli altri casi, le LG europee rac-
Conflitto di interessi
Gli Autori dichiarano nessun conflitto di interessi.
How to cite this article: Verdecchia P, Aita A, Savino K, et al. Trattamento farmacologico dell’ipertensione arteriosa. Rivista SIMG 2020;27(1):42-49.
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FIGURA 1.
Misure di “stile di vita” nel trattamento dell’IA 2,3.
Terapie di combinazione
L’opportunità di un approccio iniziale
all’IA con una terapia farmacologica com-
posta da due principi attivi è supportata
da vantaggi importanti ben codificati in
letteratura (Tab. I) ed evidenziati dalle ultime
LG ESC/ESH (European Society of Cardiology/
European Society of Hypertension). La mag-
gior aderenza del paziente al trattamento è
uno dei tanti parametri da tenere in conside-
razione. Peraltro, l’ipertensione è molto spes-
so associata ad altre condizioni e patologie
TA B E L L A I.
Vantaggi della terapia farmacologica di
associazione, come sottolineato dalle LG
ESC/ESH 3.
F I G U R A 3.
Flow-chart decisionale sulla terapia farmacologica dell’IA. Raccomandazioni della Società Europea di Cardiologia e della Società Europea
dell’Ipertensione Arteriosa 3.
concomitanti quali, ad esempio, l’età avan- macologiche nella prevenzione dell’in- Ottimizzazione delle
zata, il diabete mellito, l’abitudine al fumo farto miocardico e dell’ictus cerebra- combinazioni tra ACE-inibitori
di sigaretta, l’ipertrofia ventricolare sinistra le 5. Una seconda considerazione riguarda e calcio-antagonisti
e l’ipercolesterolemia. Si stima che qualsia- il diabete di nuova insorgenza, possibi-
si monoterapia sia in grado di ottenere una D’altra parte, anche la scelta della com-
le complicanza della terapia diuretica,
riduzione del valore sistolico al di sotto dei binazione fissa tra ACE-inibitore e calcio-
soprattutto nei pazienti proni allo sviluppo
140 mmHg soltanto nel 20-25% dei pazienti antagonista deve tenere conto di esigenze
di diabete o con ipopotassiemia indotta clinicamente importanti legate, in primo
trattati. Una percentuale ancora più bassa di
dal diuretico. Esistono solide dimostrazioni luogo, alla tollerabilità e alla durata d’a-
pazienti raggiungerebbe una riduzione pres-
soria al di sotto dei 130/80 mmHg 5. che il diabete di nuova insorgenza, poten- zione. L’amlodipina, pur assicurando una
zialmente indotto dalla terapia diuretica, si discreta efficacia antipertensiva, si associa
associa a un deciso incremento del rischio a edema periferico, spesso insopportabi-
Quali combinazioni?
di eventi cardiovascolari maggiori 7. Uno le, in una notevole percentuale di pazien-
Tra le combinazioni fisse tra farmaci anti- studio randomizzato in doppio cieco, che ti. L’effetto edemigeno dell’amlodipina
pertensivi, un dubbio importante nella ha messo a confronto un ACE-inibitore in non sembra imputabile a un effetto “di
pratica clinica riguarda l’impiego del diu- classe”, quanto piuttosto a un effetto
associazione fissa con un diuretico con lo
retico in prima battuta oppure da riservare molecola-specifico, poiché significa-
stesso ACE-inibitore in associazione fissa
ai pazienti nei quali le combinazioni prive tivamente inferiore con altri farmaci
con un calcio-antagonista diidropiridinico,
di diuretico non abbiano raggiunto il tar- calcio-antagonisti diidropiridinici, come
get pressorio desiderato. Una prima con- ha dimostrato una riduzione significativa, la lercanidipina, anche a parità di effetto
siderazione da fare è che, a differenza di nell’ordine del 20%, degli eventi cardiova- antipertensivo 9,10. Altri studi controllati e in
quanto si riteneva in passato, i farmaci scolari maggiori nel gruppo randomizzato doppio cieco hanno confermato l’efficacia e
diuretici non hanno dimostrato alcuna all’associazione fissa ACE-inibitore più un la tollerabilità della lercanidipina in associa-
superiorità rispetto alle altre classi far- calcio-antagonista 8. zione con un ACE-inibitore, l’enalapril 11.
Un’altra esigenza importante delle com- gata popolazione di pazienti in cui ci si tipo L (quelli situati sulla parete dei vasi
binazioni fisse tra farmaci antipertensivi ponga l’obbiettivo, certamente ambizioso arteriolari), viene al primo posto la lerca-
riguarda la durata del loro effetto ipo- sul piano clinico, di ottenere non solo il nidipina, seguita dalla nifedipina e quindi
tensivante nelle 24 ore. La Figura 4 raggiungimento dei target pressori, ma dall’amlodipina 9. L’elevata affinità della
mostra i risultati di uno studio randomizza- anche la prevenzione e/o regressione del lercanidipina per la parete dei vasi, dovuta
to e in doppio cieco, di confronto tra ena- danno d’organo. anche all’elevata lipofilicità della molecola
lapril, lercanidipina e la loro combinazione che spiega la facile penetrazione e la per-
12
. Come si vede, la combinazione tra ena- sistenza del farmaco all’interno dello stra-
lapril e lercanidipina ha ridotto in misura Focus sulla lercanidipina to fosfolipidico della membrana cellulare,
importante non solo i livelli di PA clinica, Caratteristiche generali spiega la persistenza dell’effetto farma-
ma anche quelli di PA ambulatoriale nelle cologico, nel nostro caso quello antiper-
La lercanidipina è un farmaco calcio-
24 ore, in misura superiore rispetto all’e- tensivo, anche dopo la riduzione dei livelli
nalapril o alla lercanidipina somministrate antagonista diidropiridinico di terza gene- plasmatici del farmaco 9,14.
in monoterapia. Inoltre, l’effetto antiper- razione 14, dotato di tre caratteristiche Dopo somministrazione orale, l’assor-
tensivo della lercanidipina si è dimostrato farmacologiche specifiche e peculiari: bimento intestinale della lercanidipina
essere persistente e dose-dipendente, con elevata selettività vascolare, inizio di è rapido: il picco di concentrazione
effetti sia in termini di danno d’organo che azione graduale, lunga durata di azio- plasmatica viene raggiunto nell’arco
di microcircolo 13. ne 9. Studi farmacologici comparativi tra di 1,5-3 ore e l’eliminazione segue un
Questi dati configurano l’opportunità di diversi farmaci calcio-antagonisti diidro- andamento bifasico, con un’emivita
impiego dell’associazione tra la lercani- piridinici hanno dimostrato che, in ter- complessiva di 8-10,5 ore 15. Tuttavia,
dipina e l’enalapril in un’ampia e varie- mini di affinità per i recettori del Ca++ di per le ragioni sopra esposte (selettività
F I G U R A 4.
Associazione fissa tra enalapril e lercanidipina. Studio randomizzato di confronto con enalapril e lercanidipina in monoterapia.
e persistenza dell’azione a livello della Effetti sul sistema nervoso simpatico Tollerabilità
parete arteriolare), la durata dell’effetto Studi eseguiti con monitoraggio delle con- Il profilo di sicurezza è un elemento fonda-
antipertensivo del farmaco eccede l’emi- centrazioni plasmatiche di noradrenalina, mentale nella scelta di un farmaco antiper-
vita plasmatica. ovvero con determinazione della microneu- tensivo, soprattutto in alcune popolazioni
Esiste una vastissima letteratura scientifica rografia, hanno dimostrato che la lerca- particolari di pazienti. Negli studi clinici,
sulla lercanidipina. Grassi et al. hanno iden- nidipina non induce, a differenza della controllati e non controllati 11,23, la lercanidi-
tificato, utilizzando la parola chiave “lercani- nifedipina e della felodipina, uno stato pina è risultata generalmente ben tollerata.
dipina”, ben 251 lavori scientifici su questa di iperattivazione del sistema nervoso Non si sono manifestate alterazioni signifi-
molecola, comparsi negli ultimi anni 15. In simpatico 15. Il dato è di estremo interes- cative della frequenza cardiaca, la frequen-
particolare, una sintesi dei principali lavori se in considerazione dei potenziali effetti za di eventi avversi è risultata compresa tra
di confronto tra la lercanidipina e gli altri avversi dell’iperattivazione del sistema ner- l'11,5 e l'11,8% e l’interruzione del tratta-
calcio-antagonisti diidropiridinici è riportata voso simpatico nel lungo termine 15. mento si è verificata nell’1-2% dei pazien-
in Tabella II. ti. A parità di efficacia con l’amlodipina, la
Protezione renale lercanidipina ha mostrato una più bassa
Effetto antipertensivo
Un ulteriore beneficio emerso negli studi cli- incidenza di edemi perimalleolari 23. Un dato
La Tabella II riporta i risultati dei principa- nici sulla lercanidipina riguarda la protezio- interessante riguarda l’associazione lerca-
li lavori di confronto tra la lercanidipina e ne renale (nefroprotezione). È noto che gli nidipina-enalapril 20/20 mg, che, in uno
gli altri calcio-antagonisti diidropiridinici. ACE-inibitori, come l’enalapril, prevengono studio randomizzato condotto in 100 centri
Nel complesso, questi e altri studi hanno l’ipertensione intraglomerulare e l’iperfiltra- di 7 paesi europei su oltre 1.000 pazienti
dimostrato un effetto antipertensivo zione attraverso un meccanismo di vaso- ipertesi, ha consentito di ridurre l’incidenza
persistente nelle 24 ore e associato a dilatazione dell’arteriola efferente, indotto degli effetti indesiderati rispetto a quella dei
una riduzione della variabilità pressoria e dalla ridotta sintesi di angiotensina II. Per singoli componenti (Fig. 5).11
dell’incremento pressorio nelle prime ore quanto riguarda la lercanidipina, si è visto
della mattina 15. che, a seguito del suo effetto vasodilatatore Particolari tipologie di pazienti
altamente selettivo sui recettori del calcio Alcuni importanti studi sono stati ese-
Effetti antiossidanti e antinfiammatori
di tipo T, situati molto abbondantemente a guiti specificamente nel paziente iper-
È stato dimostrato che in pazienti ipertesi livello dell’arteriola glomerulare efferente, teso anziano (COHORT, ELderly and
la lercanidipina aumenta la biodisponibilità contribuisce a facilitare lo “svuotamen- LErcanidipine trial e AGATE). Lo studio
di ossido di azoto (NO) a livello endotelia- to” del glomerulo, prevenendo quindi COHORT ha dimostrato una riduzione pres-
le, con conseguente effetto vasodilatatore ipertensione glomerulare, iperfiltrazione soria (-29,6/-14,5 mmHg) e un indice di
NO-dipendente, che si somma a quello e proteinuria 6. In effetti, è stato dimostrato responder (50 e 80% rispettivamente al
ottenuto dall’inibizione dei recettori del Ca++ che in pazienti diabetici con microalbumi- dosaggio più basso e dopo suo incremen-
di tipo L 16. Si tratta di un importante effetto nuria, la lercanidipina ha ridotto l’escrezio- to) sovrapponibile tra la lercanidipina e i
di questa molecola, che porta a una ridu- ne urinaria di albumina, effetto secondario due calcio-antagonisti di confronto (amlo-
zione dello stress ossidativo e infiammatorio all’ipertensione glomerulare, in misura ana- dipina e lacidipina). Lo studio ELderly and
di parete, con conseguente inibizione della loga a quella di un ACE-inibitore 20. Lercanidipine ha evidenziato un’efficacia
proliferazione neointimale e delle cellule In linea con questi riscontri sono i risulta- maggiore della lercanidipina e della nife-
muscolari lisce 17. Ne deriva, in sostanza, un ti dello studio ZAFRA (ZAndip en Función dipina GITS sui valori diastolici rispetto alla
effetto inibitore sulla crescita della plac- Renal Alterada) 21 che ha documentato lacidipina. Lo studio AGATE ha documen-
ca aterosclerotica, oltre che di stimolo alla un’elevata efficacia antipertensiva e un tato che l’efficacia della lercanidipina non
sua regressione 15. buon profilo di tollerabilità della lercanidipi- mostra differenze significative nei soggetti
na in pazienti con insufficienza renale cro- d’età < o > 65 anni.
Modificazione della struttura dei vasi nica, oltre alla riduzione della colesterole- In pazienti con ipertensione sistolica
Studi controllati hanno dimostrato che mia 21. Quest’ultima, insieme alla riduzione isolata, la lercanidipina si è associata a
la lercanidipina è in grado di indurre della trigliceridemia, è stata confermata da un tasso significativamente più elevato di
regressioni delle modificazioni vascolari uno studio successivo 22, che ha ulterior- “responder” dopo 8 settimane di tratta-
microstrutturali a livello retinico, eviden- mente evidenziato il notevole effetto anti- mento rispetto alla lacidipina (65 vs 50%,
ziate dalla progressiva riduzione del rap- proteinurico della lercanidipina in pazienti p = 0,04).24
porto tra spessore della parete e lume trattati precedentemente con ACE-inibitori o Sono stati valutati anche gli effetti della
del vaso 18,19. È verosimile che tali effetti inibitori dell’angiotensina II (riduzione della lercanidipina su declino cognitivo e
siano in larga parte ascrivibili all’azione proteinuria del 23, 37 e 33% rispettivamen- demenza, importanti implicazioni inde-
antiossidante e antinfiammatoria sopra te dopo 1, 3 e 6 mesi di trattamento con siderate a lungo termine dell’IA. Uno stu-
descritta 15. lercanidipina 20 mg/die) 22. dio longitudinale ha reclutato 467 pazienti
TA B E L L A II.
Principali studi controllati di confronto tra la lercanidipina e altri calcio-antagonisti diidropiridinici.
Referenza Durata
N. Disegno Farmaci e dosaggio Risultati principali
Bibliografica trattamento
De Giorgio 20 Controllato, Lercanidipina 20 mg 4 settimane Lercanidipina simile all’amlodipina in termini di
et al., 1999 doppia cecità Amlodipina 10 mg riduzione della PA ambulatoriale nelle 24 ore
Macchiarulo 110 Randomizzato Lercanidipina 10 mg 4 mesi Riduzione pressoria (in percentuale):
et al., 2001 Felodipina ER 10 mg • nifedipina > lercanidipina > amlodipina >
Amlodipina 10 mg verapamil > felodipina
Nifedipina 40-60 mg
Verapamil 240 mg
Romito 250 Randomizzato Lercanidipina 10-20 mg 8 settimane Lercanidipina equivalente alla felodipina e alla
et al., 2002 Felodipina 10-20 mg nifedipina
LEAD Study Nifedipina a lento rilascio Passaggio al dosaggio più elevato:
(GITS) 30-60 mg • lercanidipina 20 mg: 15,7%
• felodipina 20 mg: 13%
• nifedipina 60 mg: 13,4%
Leonetti 828 Randomizzato, Lercanidipina 10-20 mg 12 mesi Tasso di risposta terapeutica:
et al., 2002 doppia cecità Amlodipina 5-10 mg • lercanidipina 10 mg: 52%
Zanchetti Lacidipina 2-4 mg • amlodipina 5 mg: 56%
et al., 2003 • lacidipina 2 mg: 47%
COHORT Study Passaggio al dosaggio più elevato:
(pazienti di età • lercanidipina 20 mg: 22%
> 60 anni) • amlodipina 10 mg: 23%
• lacidipina 4 mg: 24%
In aggiunta:
• lercanidipina: 26%
• amlodipina: 21%
• lacidipina: 29%
Cherubini 324 Randomizzato, Lercanidipina 5-10 mg 24 settimane Passaggio al dosaggio più elevato:
et al., 2003 doppia cecità Lacidipina 2-4 mg • lercanidipina: 14%
ELLE Study Nifedipina GITS 30-60 mg • lacidipina: 19%
(anziani) • nifedipina: 11%
Grassi 28 Randomizzato, Lercanidipina 10 mg 3 mesi Lercanidipina migliore della felodipina sulla
et al. 2003 doppia cecità Felodipina 10 mg riduzione della attivazione simpatica
Lercanidipina equivalente alla felodipina sulla
riduzione della PA
Millar-Craig 222 Randomizzato, Lercanidipina 10-20 mg 4-5 mesi Lercanidipina equivalente alla lacidipina sulla
et al., 2003 doppia cecità, Lacidipina 2-4 mg riduzione della PA
“double-dummy” Passaggio al dosaggio più elevato:
• lercanidipina: 61%
• lacidipina: 67%
Lercanidipina equivalente alla lacidipina sulla
riduzione della PA ambulatoriale nelle 24 ore
Lund Johansen et 92 Randomizzato Lercanidipina 10-20 mg 8 settimane Lercanidipina 20 mg equivalente all’amlodipina
al., 2003 Amlodipina 10-20 mg 10 mg sulla riduzione della PA
Casiglia 54 Randomizzato Lercanidipina 10-20 mg 3 mesi Lercanidipina equivalente alla manidipina sulla
et al., 2004 Manidipina 10-20 mg riduzione della PA
Passaggio a 20 mg:
• lercanidipina: 22%
• manidipina: 28%
Lercanidipina equivalente alla manidipina sulla
riduzione della PA ambulatoriale nelle 24 ore
Barrios 650 Randomizzato Lercanidipina 20 mg Almeno 1 mese Lercanidipina 20 mg equivalente all’amlodipina
et al., 2008 Amlodipina 10 mg 10 mg sulla riduzione della PA
TOLERANCE Study
F I G U R A 5. Conclusioni
Frequenza di effetti indesiderati con enalapril, lercanidipina e loro associazione in uno studio
controllato con placebo eseguito in oltre 1.000 pazienti con IA 11. Abbiamo oggi a disposizione numerosi far-
maci antipertensivi efficaci e ben tollerati, da
soli o combinati in associazioni libere e fisse
che, se opportunamente somministrati, sono
in grado di ridurre significativamente i livelli
di PA. Le recenti LG della Società Europea di
Cardiologia raccomandano di utilizzare alcu-
ne associazioni fisse come terapia iniziale
nella maggior parte dei pazienti ipertesi. In
questo contesto, vari studi clinici suggerisco-
no l’utilità di iniziare il trattamento con una
combinazione fissa tra un ACE-inibitore e
un calcio-antagonista diidropiridinico,
riservando il diuretico ai pazienti con PA
ancora non ben controllata.
Tali combinazioni debbono ovviamente
rispondere al requisito di efficacia costante
nelle 24 ore e buona tollerabilità. La com-
binazione tra enalapril e lercanidipina
ipertesi ultraquarantenni, trattati per 6 mesi media da 154/95 mmHg a 135/81 mmHg, ha dimostrato, in numerose ricerche
cliniche controllate e in doppio cieco,
con lercanidipina, con possibilità di aggiun- con normalizzazione pressoria nel 68%
un effetto antipertensivo statisticamen-
ta di altre terapie in caso di mancato rag- dei pazienti. In questi pazienti la funzione
te significativo e clinicamente rilevante
giungimento del target pressorio. Al termine cognitiva ha registrato un miglioramento, al monitoraggio ambulatoriale nelle 24
dello studio il 98% dei soggetti erano anco- in particolare nel sottogruppo dei pazienti ore, associato a una buona tollerabili-
ra in trattamento con lercanidipina. I valo- che aveva raggiunto un adeguato controllo tà (minor incidenza di edemi rispetto
ri pressori hanno mostrato una riduzione pressorio 25. all’amlodipina) e protezione renale.
Messaggi chiave
1. La terapia farmacologica dell’IA deve essere sempre iniziata in tutti i pazienti con PA persistentemente ≥ 140/90 mmHg indipen-
dentemente dal tipo e dal numero di fattori di rischio concomitanti. I farmaci antipertensivi da considerare in prima battuta sono
gli ACE-inibitori, i calcio-antagonisti, i sartani, i diuretici, i b-bloccanti e le altre classi farmacologiche (a-bloccanti, simpaticolitici).
2. L’obbiettivo della terapia è quello di far scendere la PA almeno al di sotto dei 140/90 mmHg e anche a livelli più bassi se ben
tollerati dal paziente.
3. Nella maggior parte dei pazienti ipertesi la terapia deve essere iniziata con una combinazione fissa a 2 farmaci ad azione com-
plementare e sinergica. Esempio: ACE-inibitori e calcio-antagonisti o comunque farmaci inibitori del sistema renina-angiotensina
associati a calcio-antagonisti o a diuretici. Attenzione al diabete mellito come possibile complicanza della terapia diuretica. Le
associazioni tra diuretici e b-bloccanti andrebbero usate con cautela e le associazione tra ACE-inibitori e sartani andrebbero
evitate.
4. Tra le associazioni tra ACE-inibitori e calcio-antagonisti vanno preferite quelle in grado di minimizzare gli effetti collaterali e di
aumentare la durata d’azione. L’associazione fissa enalapril-lercanidipina ha dimostrato, in numerosi studi, un’ottima tollerabilità
(minore incidenza di edema rispetto all’amlodipina) e un effetto antipertensivo protratto nelle 24 ore.
5. La lercanidipina è un farmaco calcio-antagonista diidropiridinico di terza generazione dotato di elevata selettività vascolare, inizio
di azione graduale, lunga durata di azione. Oltre a essere associato a un minor rischio di edema periferico rispetto all’amlodipina,
ha importanti effetti di nefroprotezione e di riduzione delle lesioni aterosclerotiche vascolari, verosimilmente secondari a un effetto
antiossidante e antinfiammatorio di parete.
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