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chirurgia non ha visto nessuna differenza in sopravvivenza nei pazienti che avevano recidivato entro 2
anni, mentre una differenza significativa in sopravvivenza a favore del follow-up “massimale” era
evidente nei pazienti che non avevano recidivato a 2 anni, fatto che, secondo gli autori, era dovuto ad una
maggiore capacità da parte della TC di diagnosticare tumori secondi primitivi (più frequenti a partire dai 2
precoce. Attualmente, in assenza di dati definitivi con un più lungo follow-up, e in accordo con altre linee
guida internazionali [196], un follow-up con TC dopo trattamento primario rimane l’opzione
raccomandata.
Dopo il termine del trattamento primario, specie se questo include la radioterapia e/o la chemioterapia, si
raccomanda uno stretto controllo clinico del paziente fino alla remissione delle tossicità acute.
Non sono disponibili studi controllati relativi all’utilizzo della spirometria per la valutazione del danno
funzionale indotto dai trattamenti. Tuttavia, alcune linee guida suggeriscono l’esecuzione di una
spirometria completa con la valutazione della diffusione del CO a distanza di 4-8 settimane dal termine
I pazienti trattati con radioterapia come parte della strategia terapeutica hanno una incidenza di tossicità
tardive dell’ordine del 25-40% [197]. Nella maggior parte dei casi, i reperti sono prevalentemente
radiologici, in termini di vari quadri di pneumopatia post-attinica (polmonite in fase acuta, fibrosi in fase
cronica, talvolta con aspetto “mass-like” o “scar-like”), senza una sintomatologia clinica significativa.
L’imaging del torace, ed in particolare la TC, rappresenta l’indagine più adeguata per la valutazione
iniziale delle problematiche respiratorie. Ad oggi non sono disponibili studi che consentano di fornire
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LINEE GUIDA
NEOPLASIE DEL POLMONE
2020
L’incidenza di secondi tumori polmonari è di circa 2% l’anno ed è identica dopo trattamento chirurgico o
SBRT [198]. Hanno incidenza aumentata le neoplasie del distretto cervico-cefalico, della vescica e
dell’esofago, le quali condividono con le neoplasie polmonari l’abitudine al fumo come fattore di rischio
principale. Non ci sono studi di confronto tra diverse strategie di screening e prevenzione delle seconde
La misura preventiva più efficace per prevenire i secondi tumori polmonari e i tumori primitivi di altre
sedi fumo-correlati è l’astensione dal fumo. Dovrebbe quindi essere messa in atto ogni strategia possibile
per incoraggiare la cessazione e suggerire gli strumenti più efficaci per l’interruzione del fumo [199].
Anche l’adozione di stili di vita salutari (dieta equilibrata e attività fisica) dovrebbe essere caldamente
proposta.
Non vi sono dati relativi all’efficacia della prosecuzione della sorveglianza TC oltre il 5° anno dal
trattamento primario. Alcune linee guida suggeriscono un comportamento simile a quello utilizzato per lo
screening radiologico, considerando il livello di rischio non dissimile rispetto a quello della popolazione
inserita negli studi di screening. Altre linee guida invece non ritengono ci sia un’evidenza sufficiente che i
benefici della prosecuzione di un follow-up TC oltre il quinto anno superino i rischi (in particolare
esposizione prolungata alle radiazioni e procedure diagnostiche per falsi positivi). Si ritiene quindi di
suggerire l’interruzione del follow-up radiologico al quinto anno. Qualora, nel singolo centro o per
pazienti a rischio si decida di proseguire il follow-up con la TC, si consiglia l’utilizzo della TC a bassa
6.4 Organizzazione
La durata del periodo di follow-up specialistico può essere variabile a seconda delle condizioni del
paziente e di specifici accordi tra specialisti e medici di assistenza primaria. Nella maggior parte delle
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