Sei sulla pagina 1di 29

CORSO DI AGGIORNAMENTO FAD

CORONAVIRUS
COVID-19/SARS-CoV-2
• Andrea Gentili, Medico in formazione specialistica. Sezione di Igiene, Dipartimento Universitario Scienze della Vita e Sanità Pubblica, Università
Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia.
• Floriana D’Ambrosio, Medico in formazione specialistica. Sezione di Igiene, Dipartimento Universitario Scienze della Vita e Sanità Pubblica,
Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia.
• Leonardo Villani, Medico in formazione specialistica. Sezione di Igiene, Dipartimento Universitario Scienze della Vita e Sanità Pubblica,
Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia.
MODULI
1. IL CORONAVIRUS
2. LE VARIANTI
3. EPIDEMIOLOGIA
4. SINTOMATOLOGIA E DIAGNOSI
5. IL TRATTAMENTO
6. I VACCINI
7. LE MISURE DI PREVENZIONE E ORGANIZZATIVE E AMBIENTALI
8. LE MISURE NAZIONALI E INTERNAZIONALI
6. I VACCINI

Dott. Leonardo Villani, Medico in formazione specialistica. Sezione di Igiene, Dipartimento Universitario
Scienze della Vita e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia.
PARTE II
Efficacia e reazioni avverse
I vaccini attualmente approvati in Europa e in Italia

• Al 12 luglio 2021 l’European Medicines Agency (EMA) e successivamente l’Agenzia


Italiana del Farmaco (AIFA) hanno approvato 4 vaccini:

1. Pfizer mRNABNT162b2 (Comirnaty)

2. COVID-19 Vaccine Moderna mRNA -1273 (Spikevax)

3. Vaxzevria (AstraZeneca)

4. COVID-19 Vaccine Janssen


Comirnaty (Pfizer-BioNTech)
Il trial clinico
• Comirnaty Pfizer-BioNTech è un vaccino a mRNA prodotto in USA-Germania. Il farmaco è
stato il primo approvato dall’EMA e successivamente dall’AIFA (dicembre 2020).

• L’approvazione è avvenuta al termine di uno studio randomizzato controllato


internazionale (USA, Germania, Argentina, Brasile, Turchia e Sud Africa) condotto tra
luglio e novembre 2020 che ha coinvolto 43.448 individui, di cui 21.720 hanno ricevuto
BNT162b2 e 21.728 il placebo.

• Sono stati arruolati individui con età >16 anni.

• Erano previste due somministrazioni intramuscolo a distanza di 21 giorni l’una dall’altra.


In Italia l’AIFA ha emesso un parere in cui raccomanda la somministrazione della seconda
dose tra 21 e 42 giorni dalla prima.
L’efficacia
• Di 36.523 partecipanti che non avevano alcuna prova di infezione da SARS-CoV-2
esistente o precedente, 8 casi di COVID-19 con insorgenza almeno 7 giorni dopo la
seconda dose sono stati osservati tra i destinatari del vaccino e 162 tra i destinatari del
placebo.

• Tale dato corrisponde a un efficacia pari a circa il 95% nel prevenire l’insorgenza della
malattia.

• La stessa efficacia è stata confermata anche stratificando i partecipanti per età, sesso,
etnia, indice di massa corporea e la presenza di patologie preesistenti

• Tale dato di efficacia è dimostrato 7 giorni dopo la seconda somministrazione.


Lo studio in età pediatrica
• Il 31 maggio 2021 l’AIFA accoglie il parere dell’EMA e approva l’estensione di indicazione
di utilizzo del vaccino Comirnaty (BioNTech/Pfizer) per la fascia di età i 12-15 anni.

• L'efficacia di Comirnaty è stata calcolata in circa 2.000 bambini dai 12 ai 15 anni che non
avevano segni di infezione precedente attraverso uno studio randomizzato controllato. Dei
1.005 bambini che hanno ricevuto il vaccino, nessuno ha sviluppato la malattia rispetto ai
16 bambini dei 978 che hanno ricevuto il placebo. Il vaccino è stato efficace al 100% nel
prevenire il COVID-19.

• Sono in corso studi mirati a valutare efficacia e sicurezza di tale vaccino anche nelle fasce
d’età più basse.
Spikevax (COVID-19 Vaccine Moderna mRNA-1273)
Il trial clinico
• COVID-19 Vaccine Moderna mRNA-1273 (Spikevax) è un vaccino a mRNA prodotto in USA.

• L’approvazione è avvenuta al termine di uno studio randomizzato controllato condotto in


USA tra giugno e ottobre 2020 che ha coinvolto 30.420 individui, di cui una metà (15.210) ha
ricevuto il vaccino e l’altra metà il placebo.

• Sono stati arruolati individui con età >18 anni.

• Sono previste due somministrazioni intramuscolo a distanza di 28 giorni l’una dall’altra.

• Sono in corso studi per valutare efficacia e sicurezza del vaccino in età pediatrica.
L’efficacia
• Dei partecipanti che non avevano alcuna prova di infezione da SARS-CoV-2 esistente o
precedente, sono stati diagnosticati 196 casi di COVID-19: 11 casi nel gruppo del vaccino e
185 casi nel gruppo placebo.

• Tale dato corrisponde a un efficacia pari a circa il 94% nel prevenire l’insorgenza della
malattia. Tutti i 30 partecipanti allo studio che hanno avuto sintomi gravi da COVID-19 (1
decesso) erano nel gruppo placebo (indicando un'efficacia del vaccino del 100% nel
prevenire la malattia grave).

• La stessa efficacia è stata confermata anche stratificando i partecipanti per età, sesso,
etnia, indice di massa corporea e la presenza di patologie preesistenti.

• Tale dato di efficacia è dimostrato 14 giorni dopo la seconda somministrazione.


Vaxzevria (AstraZeneca)
Il trial clinico
• Vaxzevria (AstraZeneca) è un vaccino a vettore virale sviluppato nel Regno Unito.

• Sono stati condotti quattro studi randomizzati controllati in Regno Unito, Sud Africa e
Brasile che hanno coinvolto 23.848 individui, di cui una metà ha ricevuto il vaccino l’altra il
placebo (soluzione salina o vaccino antimeningococcico ACWY).

• Sono stati arruolati individui con età >18 anni.

• Sono previste due somministrazioni intramuscolo a distanza di 10-12 settimane l’una


dall’altra.
L’efficacia
• La valutazione dell’efficacia clinica si basa su due dei quattro trial (COV002 e COV003). I
dati di efficacia sono ottenuti dall’analisi dei dati relativi a 6.106 individui che hanno
ricevuto il vaccino e 6.090 che hanno ricevuto il placebo.

• L’ efficacia è risultata pari al 59,5% nel prevenire l’insorgenza della malattia nei soggetti
che hanno ricevuto il vaccino con un intervallo tra le dosi compreso tra 4-12 settimane.
L’efficacia aumenta al 62,6% nei soggetti che hanno ricevuto le due dosi con un
intervallo compreso tra 3-23 settimane.

• La stessa efficacia è stata confermata anche stratificando i partecipanti per età, sesso,
etnia, indice di massa corporea e la presenza di patologie preesistenti.

• Tale dato di efficacia è dimostrato 21 giorni dopo la prima somministrazione.


COVID-19 Vaccine Janssen
Il trial clinico
• A luglio 2021, COVID-19 Janssen è l’ultimo vaccino a vettore virale approvato (11 marzo
2021).

• È stato condotto uno studio multicentrico randomizzato controllato negli Stati Uniti, Sud
Africa e alcuni paesi del Sud America, che ha coinvolto 44.325 individui, randomizzate in
parallelo in rapporto 1:1 (21.895 vaccinati e 21.888 placebo).

• Sono stati arruolati individui con età >18 anni.

• È prevista un’unica somministrazione intramuscolo.


L’efficacia
• I dati di efficacia provengono dalle analisi dei dati relativi a 39.321 partecipanti (19.630
vaccinati e 19.691 con placebo). I due gruppi oggetto di studio presentavano
caratteristiche demografiche simili.

• L’efficacia è risultata pari al 66,9% nel prevenire lo sviluppo di malattia COVID-19


moderata/grave.

• L’efficacia nel prevenire le sole forme gravi sale al 76,7%.

• Tale dati di efficacia sono dimostrati circa 14 giorni dopo la dose di vaccino.
SICUREZZA
Reazione al farmaco
• L’assunzione di qualsiasi tipo di farmaco, appartenente a qualsiasi classe di farmaci, può
essere associata a reazioni avverse e eventi avversi.

- Per evento avverso si intende un qualsiasi episodio sfavorevole che si verifica dopo la
somministrazione di un farmaco. Tale evento non è necessariamente causato dall’assunzione del
farmaco stesso.
- Per reazione avversa si intende una risposta nociva a un farmaco. È possibile stabilire una
relazione causale tra reazione e assunzione del farmaco. Per stabilire la presenza di una reazione
avversa non è sufficiente il solo criterio temporale. Si definiscono rare le reazioni osservate con
una frequenza pari a 1/10.000 e molto rare quelle con una frequenza <1/10.000.
- L’effetto indesiderato è un effetto non intenzionale connesso all’assunzione del farmaco che
non è necessariamente nocivo.
Indagare la segnalazione
• La valutazione di una sospetta reazione si basa su criteri specifici descritti dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità:

1. Relazione temporale tra reazione e assunzione del farmaco


2. Presenza di possibili spiegazioni alternative
3. Prove a favore dell’associazione tra reazione e assunzione del farmaco
4. Evidenze in letteratura
5. Frequenza dell’evento segnalato nella popolazione generale, specialmente non vaccinata
6. Plausibilità biologica

Correlabile (plausibile), non correlabile, indeterminata (associazione temporale compatibile,


ma prove insufficienti sul nesso di causalità).
Sospette reazioni a vaccini anti COVID-19
• I rapporti AIFA analizzano le sospette reazioni avverse ai vaccini anti COVID-19. L’ultimo rapporto
disponibile analizza il periodo 27 dicembre 2020 – 26 giugno 2021.

• Su 49.512.799 dosi somministrate sono stati segnalati 76.206 eventi avversi. Di queste, l’87,9% sono
classificate come non gravi e l’11,9% come gravi.

• Il tasso di segnalazione totale è pari a 154 ogni 100.000 dosi somministrate.

Tabella tratta dal VI Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19


Distribuzione per età, sesso e tipologia di segnalatore
• L’età media dei segnalatori è 49 anni, con un tasso di segnalazione maggiore nella fascia 20-60
anni.

• Il 73% delle segnalazioni provengono da donne, il 26% da uomini (1% genere non specificato).

• Il tasso di segnalazione dopo la prima dose /seconda dose è pari rispettivamente a 164/100.000
e 134/100.000.

• Più del 75% delle segnalazioni sono effettuate da operatori sanitari. Il restante da cittadini.
Gravità ed esito delle segnalazioni
• Per grave si intende un evento responsabile di ospedalizzazione, pericolo immediato di vita,
invalidità, anomalie congenite, decesso e altre condizioni cliniche rilevanti.

• L’11,9% degli eventi è classificato come grave (18/100.000). Nello specifico:


Eventi avversi gravi x 100.000
- Comirnaty 14/100.000 40

35

- Spikevax 14/100.000
30

25

20

- Vaxzevria 37/100.000 15

10

- Janssen 12/100.000 0
Comirnaty Spikevax Vaxzevria Janssen Tot ale

Nel 60% dei casi tali reazioni si verificano entro 48 ore dalla somministrazione. Nel 18% nella
prima settimana e nel 19% nella seconda settimana (3% con informazioni mancanti).
Eventi avversi con esiti fatali
• Sono stati segnalati 423 decessi (0,85/100.000). Il 51,5% riguarda donne. L’età media è di 77 anni e
il tempo trascorso tra somministrazione e decesso va da 2 ore fino a 78 giorni. Il 63,4% delle
segnalazioni ad esito fatale presenta una valutazione di causalità con l’algoritmo dell’OMS.

Eventi Tasso per Correlazione


fatali 100.000 dosi Algoritmo OMS
Vaccino
262 0,75 Non correlabile 59,6%
Comirnaty
75 1,58 Indeterminato 33,6%
Spikevax
Inclassificabile 4,2%
72 0,84
Vaxzevria
Correlabile 2,6% (7 casi)
Janssen 14 1,25
La causalità risulta correlabile in 7 casi su 49.512.799 dosi somministrate,
Totale 423 0,85
pari a 0,14 per 1.000.000 di dosi somministrate
Eventi trombotici e vaccini a vettore virale

- Vaxzevria. Sono state registrate dopo la 1a dose 55 segnalazioni di sospetta trombosi


venosa cerebrale/trombosi venosa in sede atipica con/senza piastrinopenia in individui
di età < 65 anni (età media 49 anni). Non tutti i casi segnalati sono attribuibili alla
vaccinazione e necessitano dunque di essere attentamente e opportunamente valutati. Si
tratta di eventi molto rari (circa 6/1.000.000 di dosi).

- Janssen. Sono state registrate 9 segnalazioni di sospetta trombosi venosa


cerebrale/trombosi venosa in sede atipica con/senza piastrinopenia in individui di età <
65 anni (età media 45 anni). Anche in questo caso, non tutti i casi segnalati sono
attribuibili alla vaccinazione e necessitano dunque di essere attentamente e
opportunamente valutati. Si tratta di eventi molto rari (circa 7/1.000.000 di dosi).
VARIANTI E VACCINI
Efficacia vaccinale

• Attualmente i primi studi affermano che il ciclo completo dei quattro vaccini già
approvati rimane protettivo nei confronti di tutte le VOC, mentre diminuisce l’efficacia
che si era evidenziata dopo la prima dose.

• Primi studi mostrano che l’efficacia della vaccinazione mRNABNT162b2 nel prevenire
l’infezione sia di circa 89.5% contro la variante inglese B.1.1.7 e 75.0% contro la variante
Sud africana B.1.351 (con un efficacia nel prevenire la malattia grave di circa il 97%).

• Sono in corso ulteriori studi per valutare l’efficacia di tutte le vaccinazioni attualmente
approvate nel prevenire l’infezione e soprattutto la malattia COVID-19 grave.
Conclusioni
• Attualmente la vaccinazione anti COVID-19 rappresenta l’arma più efficacia nella lotta
alla pandemia.

• La vaccinazione è sicura ed efficace

• Emergono prime evidenze circa l’efficacia dei vaccini anche nei confronti delle varianti.
Sono tuttavia necessari ulteriori studi per confermare tali dati.

• Sono in corso studi che mirano a valutare l’efficacia e la sicurezza della «vaccinazione
eterologa». I risultati preliminari (studi condotti in Spagna, Regno Unito e Germania)
mostrano una risposta immunitaria soddisfacente e senza problemi di sicurezza.

Potrebbero piacerti anche