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Il trattamento ambulatoriale

dell’anafilassi in corso di
vaccinazione COVID-19

Dott. Pier Antonio Vassalli 01 Aprile 2021


1° Punto Essenziale:
Anamnesi accurata
per escludere le categorie
che non devono essere vaccinate.
Utilizzare le indicazioni del documento
ULSS7 aggiornato al 23/03/2021
A campagna vaccinale iniziata negli Usa sono arrivati i primi
dati concreti sulle reazioni anafilattiche ai vaccini contro
COVID-19 di Pfizer- BioNTech e Moderna: 21 casi su un
totale di 1,9 milioni di dosi somministrate.

Il tasso di reazioni anafilattiche quindi è di 11,1 casi per un


milione di dosi somministrate, più alto dell’1,3 casi per
milione che si ha con il vaccino antinfluenzale, ma che
comunque, come sottolineato anche dal Center for Diseases
Control (CDC),rimane un’evenienza rara.

L’età media delle persone che hanno avuto queste reazioni è


stata di 40 anni e i sintomi sono comparsi nel giro di 13-15
minuti.
Nel recentissimo rapporto AIFA sulla sorveglianza dei
vaccini COVID-19, su 1.564.090 dosi di vaccino
somministrate in Italia nel periodo compreso tra il 27.12.20
e il 26.01.21, sono stati riportati 13 casi di anafilassi/shock
anafilattico al vaccino Pfizer-BioNTech.

Dodici casi sono relativi a soggetti di sesso femminile e 1


caso a un soggetto di sesso maschile, con un’età media di
circa 45 anni.

Tutti i casi sono stati rapidamente assistiti e trattati presso


il centro vaccinale dove è avvenuta la vaccinazione o
prontamente riferiti ad un servizio di pronto soccorso.

In 3 casi, i soggetti riferivano una storia clinica di allergia,


prevalentemente a pollini e alimenti, laddove in 1 caso, il
soggetto riferiva una pregressa reazione allergica ad altro
vaccino.
Of 64 900 employees who received their first dose of
a COVID-19 vaccine, 25 929 (40%) received the Pfizer-
BioNTech vaccine and 38 971 (60%) received the Moderna
vaccine.

Acute allergic reactions were reported by 1365 employees


overall (2.10%),more frequently with the Moderna vaccine
compared with Pfizer-BioNTech (2.20%):7 cases from the
Pfizer-BioNTech vaccine (0.027% ) and 9 cases from the
Moderna vaccine (0.023%).

In this prospective cohort of health care employees,


98% did not have any symptoms of an allergic reaction
after receiving an mRNACOVID-19 vaccine.

The remaining 2% reported some allergic symptoms;


however, severe reactions consistent with anaphylaxis
occurred at a rate of 2,47 per 10.000 vaccinations.
The incidence rate of confirmed anaphylaxis in this study is
larger than that reported by the Centers for Disease Control
and Prevention based on passive spontaneous reporting
methods (0.025-0.11/10.000 vaccinations).

Most of the vaccine recipients with anaphylaxis had allergy


histories, with 31% having prior anaphylaxis.

However, given that approximately 5% of adults have


severe food allergy histories and 1% of adults have severe
drug allergy histories, this MGB (Mass General Brigham)
employee cohort likely included almost 4000 individuals
with severe food or medication allergy histories who were
safely vaccinated.
VALUTAZIONE DELLE SITUAZIONI A BASSO-MEDIO
RISCHIO

1. ANAFILASSI CON COMPROMISSIONE


CARDIOCIRCOLATORIA E/O RESPIRATORIA SEVERA
DA ALIMENTI O LATTICE

Si procede alla vaccinazione come da procedura standard


(in ambiente vaccinale normale) con osservazione
prolungata di 60’ e nei pazienti affetti da asma grave in
ambiente controllato.

In particolare si fa presente che il tappo del flacone del


vaccino per COVID19 Pfizer-BioNTech contiene gomma
bromobutilica sintetica. Si ritiene in ogni caso necessario
suggerire l’utilizzo di materiale latex-free (siringhe) in
ambiente latex-safe.
2. ANAFILASSI CON COMPROMISSIONE
CARDIOCIRCOLATORIA E/O RESPIRATORIA
SEVERA DA FARMACO INIETTABILE NON
CONTENENTE PEG O POLISORBATO

La vaccinazione può essere eseguita come da


procedura standard (in ambiente vaccinale
normale) con osservazione prolungata di 60’ e nei
pazienti affetti da asma grave in ambiente
controllato.
3. ANAFILASSI CON COMPROMISSIONE
CARDIOCIRCOLATORIA E/O RESPIRATORIA
SEVERA DA PRECEDENTE VACCINO NON
CONTENENTE PEG O POLISORBATO

La vaccinazione può essere eseguita come da


procedura standard (in ambiente vaccinale
normale) con osservazione prolungata di 60’ e
nei pazienti affetti da asma grave in ambiente
controllato.
4. ANAFILASSI CON COMPROMISSIONE
CARDIOCIRCOLATORIA E/O RESPIRATORIA
SEVERA DA IMENOTTERI

Le reazioni allergiche anche gravi da punture di


imenotteri non costituiscono una controindicazione al
vaccino, trattandosi di anafilassi la vaccinazione può
essere eseguita come da procedura standard (in
ambiente vaccinale normale) con osservazione
prolungata di 60’ e nei pazienti affetti da asma grave in
ambiente controllato.
5.ANAFILASSI IDIOPATICA

L’anafilassi idiopatica (AI) o anafilassi spontanea è una


diagnosi di esclusione, qualora non sia stato
possibile identificare alcuna causa.

La frequenza dell’AI è estremamente variabile a seconda


degli studi, ma sembra essersi ridotta negli ultimi anni,
soprattutto laddove la diagnosi viene eseguita in centri
specializzati, come riportato dal Registro Europeo sulle
reazioni allergiche gravi.

Infatti l’identificazione di allergeni nascosti e di cause rare


di anafilassi e il sospetto di malattie di mastociti hanno di
fatto circoscritto la diagnosi di AI.
6.ASMA BRONCHIALE NON CONTROLLATO

I soggetti affetti da asma bronchiale devono essere


adeguatamente vaccinati perché questa malattia
costituisce un fattore di rischio per alcune delle patologie
prevenibili con le vaccinazioni.

Nel caso l’asma bronchiale sia controllato si procede con


la vaccinazione standard.

Nel caso di asma bronchiale non controllato, la


somministrazione del vaccino COVID-19 deve
essere rimandata ed il paziente inviato a consulenza
allergologica/pneumologica.
Lo specialista deve attuare i necessari provvedimenti
diagnostico-terapeutici con l’obiettivo di raggiungere il
controllo della malattia e consentire la vaccinazione.
7.MASTOCITOSI

La mastocitosi sistemica non costituisce controindicazione al


vaccino. I pazienti con mastocitosi sistemica hanno tuttavia un
rischio maggiore di rilascio dei mediatori dai mastociti rispetto alla
popolazione generale. Solitamente l'attivazione dei mastociti e i
relativi sintomi sono determinati da alcuni fattori scatenanti
(punture di imenotteri, farmaci, alimenti ecc.).

In alcuni pazienti i sintomi sono molto lievi, mentre in altri


possono essere gravi e richiedere una terapia continuativa con
farmaci anti-mediatore (anti-H1, anti H2, disodiocromoglicato e
montelukast) e talvolta anche di emergenza (adrenalina),
soprattutto in caso di anafilassi grave.

Dal momento però che questi soggetti hanno un rischio maggiore


di rilascio aspecifico di mediatori, si suggerisce di procedere con
una cautela sia per non escluderli dalla vaccinazione sia per
ridurre il rischio di eventuali reazioni avverse.
VALUTAZIONE DELLE SITUAZIONI AD ALTO
RISCHIO SOSPETTA REAZIONE ALLERGICA
IMMEDIATA AL PEG O POLISORBATO
(FARMACO O VACCINO)

E’ verosimile che un componente del vaccino


Pfizer-BioNTech o Moderna possa essere la causa
delle reazioni anafilattiche finora segnalate al primo
dosaggio.

Poiché il PEG è stato segnalato come causa di


anafilassi, non si può al momento escludere un suo
ruolo essendo un eccipiente del vaccino sia Pfizer-
BioNTech che Moderna.

Il PEG ha numerosi sinonimi, di cui il più frequente


è rappresentato dal macrogol.
Eccepienti contenuti nei vaccini
Vaccino Comirnaty Pfizer BioNTech
((4-idrossibutil)azanediil)bis(esano-6,1-diil)bis(2-esildecanoato) (ALC-0315)
2-[(polietilenglicole)-2000]-N,N-ditetradecilacetammide (ALC-0159)
1,2-distearoil-sn-glicero-3-fosfocolina (DSPC)
Colesterolo, Potassio cloruro, Potassio diidrogeno fosfato, Sodio cloruro
Fosfato disodico diidrato, Saccarosio, Acqua per preparazioni iniettabili

COVID-19 Vaccine Moderna mRNA -1273


SM-102, DSPC, PEG2000 DMG, potassio cloruro, potassio diidrogeno fosfato,
sodio cloruro, fosfato disodico diidrato, saccarosio, acqua per preparazioni
iniettabili.

AstraZeneca – Vaxzevria
L-istidina, L-istidina cloridrato monoidrato, Magnesio cloruro esaidrato
Polisorbato 80 (E 433), Etanolo, Saccarosio, Sodio cloruro, Disodio edetato
(diidrato), Acqua per preparazioni iniettabili
Il macrogol è un principio attivo ad azione lassativa largamente impiegato in diversi ambiti per
il trattamento di disturbi connessi allo svuotamento intestinale o in preparazione di interventi
ed esami diagnostici.
Più nel dettaglio, si tratta di un lassativo di tipo osmotico che, dal punto di vista chimico, è un
polimero inerte derivato dell'ossido di etilene. In farmaceutica si utilizzano principalmente due
forme di macrogol con riferimento al peso molecolare del composto: il macrogol 3350 e il
macrogol 4000.
Composti strutturalmente correlati al PEG sono i
polisorbati, anch’essi ampiamente diffusi come
eccipienti di formulazioni liquidi e solide di farmaci e in
grado di indurre reazioni anafilattiche sia
immunologicamente che non immunologicamente
mediate.

E’stata evidenziata una cross-reattività tra PEG e


polisorbati, di cui tenere conto nella gestione di
questi pazienti.

Per tutti questi motivi l’allergologo deve essere in grado


di sospettare le reazioni da PEG e polisorbati ed
eseguire accertamenti diagnostici idonei.
REAZIONE ALLERGICA IMMEDIATA DOPO LA PRIMA
DOSE DI VACCINO PER COVID-19 PFIZER-BIONTECH
O MODERNA

In caso di reazione allergica non anafilattica (orticaria e/o


angioedema e/o prurito generalizzato e/o lieve
sintomatologia respiratoria) dopo la prima dose di vaccino
per COVID-19 Pfizer BioNTtech o Moderna, la consulenza
allergologica prevede l’effettuazione di allergometria
cutanea.
DEFINIZIONI
- l’evento avverso è un qualsiasi episodio sfavorevole che si verifica dopo la
somministrazione di un farmaco o di un vaccino, ma che non è
necessariamente causato dall’assunzione del farmaco o dall’aver ricevuto la
vaccinazione;

- una reazione avversa, invece, è una risposta nociva e non intenzionale a un


farmaco o a una vaccinazione per la quale è possibile stabilire una relazione
causale con il farmaco o la vaccinazione stessa. Per distinguere, quindi, se
siamo di fronte a un evento avverso o a una reazione avversa, dobbiamo
valutare se è possibile risalire a una causa legata al prodotto medicinale. Non è
sufficiente che l’evento si sia verificato a breve distanza dalla vaccinazione o
dall’assunzione del farmaco.

- un effetto indesiderato è un effetto non intenzionale connesso alle proprietà


del farmaco o del vaccino, che non è necessariamente nocivo ed è stato
osservato in un certo numero di persone. Si tratta quindi di un possibile effetto
noto, verificatosi nel corso del tempo e considerato accettabile.
EVENTI AVVERSI

Classificazione eventi avversi


Causalità
Localizzazione
Gravità
Temporalità

Criterio temporale
dopo un intervallo di tempo molto breve (minuti)
Anafilassi
Episodi sincopali
Crisi di ansia
Dopo un intervallo di tempo lungo (ore o giorni)
Vaccino Comirnaty - Pfizer BioNTech

Effetti indesiderati molto comuni: possono interessare più di 1 persona su 10


• nel sito di iniezione: dolore, gonfiore
• stanchezza
• mal di testa
• dolore muscolare
• dolore articolare
• brividi, febbre

Effetti indesiderati comuni: possono interessare fino a 1 persona su 10


• arrossamento nel sito di iniezione
• nausea

Effetti indesiderati non comuni: possono interessare fino a 1 persona su 100


• ingrossamento dei linfonodi
• senso di malessere
• dolore agli arti
• insonnia
• prurito nel sito di iniezione

Effetti indesiderati rari: possono interessare fino a 1 persona su 1.000


• asimmetria temporanea di un lato del viso
Vaccino Comirnaty - Pfizer BioNTech

Le reazioni avverse più frequenti nei soggetti di età pari o


superiore a 16 anni sono state:
dolore in sede di iniezione (>80%),
stanchezza (>60%),
cefalea (>50%),
mialgia e brividi (>30%),
artralgia (>20%),
piressia e tumefazione in sede di iniezione (>10%).

Tali reazioni sono state generalmente di intensità da lieve


a moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla
vaccinazione.

Una frequenza leggermente inferiore di reazioni di


reattogenicità è stata associata ad un’età maggiore.
Dopo un intervallo di tempo lungo (ore o giorni)
Vaccino Vaxzevria - AstraZeneca

Molto comuni (possono interessare più di 1 persona su 10)


- dolorabilità, dolore, calore, prurito o lividi nel punto in cui viene praticata
l'iniezione
- sensazione di stanchezza (affaticamento) o sensazione di malessere generale
- brividi o sensazione di febbre
- mal di testa
- sensazione di malessere (nausea)
- dolore alle articolazioni o dolore muscolare

Comuni (possono interessare fino a 1 persona su 10)


- gonfiore o arrossamento nel punto in cui viene praticata l'iniezione
- febbre (>38°C)
- malessere (vomito) o diarrea

Non comuni (possono interessare fino a 1 persona su 100)


- sonnolenza o sensazione di vertigini
- diminuzione dell'appetito
- ingrossamento dei linfonodi
- sudorazione eccessiva, prurito o eruzione cutanea
Vaccino Vaxzevria - AstraZeneca

Le reazioni avverse segnalate più frequentemente sono state


dolorabilità in sede di iniezione (63,7%),
dolore in sede di iniezione (54,2%),
cefalea (52,6%),
stanchezza (53,1%),
mialgia (44,0%),
malessere (44,2%),
piressia (include lo stato febbricitante (33,6%) e febbre >38°C (7,9%)),
brividi (31,9%),
artralgia (26,4%)
nausea (21,9%).
La maggior parte delle reazioni avverse è stata di severità da lieve a
moderata e di solito si è risolta entro alcuni giorni dalla
vaccinazione. Se confrontate con la prima dose, le reazioni avverse
riferite dopo la seconda dose sono state più lievi e segnalate meno
frequentemente.
La reattogenicità è stata generalmente più lieve e segnalata meno
frequentemente negli anziani (≥65 anni).
Vaccino Vaxzevria - AstraZeneca

Avvertenze e precauzioni

Disturbi del sangue

In seguito alla vaccinazione con Vaxzevria è stata osservata molto raramente


una combinazione di coaguli di sangue e livelli bassi di piastrine, in alcuni casi
con la presenza di sanguinamento.
In alcuni casi gravi si sono manifestati coaguli di sangue in posizioni diverse o
insolite come pure coagulazione o sanguinamento eccessivi in tutto il corpo.
La maggior parte di questi casi si è verificata entro i primi sette-quattordici
giorni successivi alla vaccinazione e si è verificata principalmente in donne
sotto i 55 anni di età.
Tuttavia, un numero maggiore di donne sotto i 55 anni ha ricevuto il vaccino
rispetto ad altre persone.
Alcuni casi hanno avuto esito fatale.
Periodo di osservazione dopo vaccinazione
I soggetti devono rimanere in sala d’attesa per almeno 15
minuti dopo la vaccinazione tenuto conto che la maggior
parte degli eventi avversi a rapida insorgenza che
richiedono un intervento di emergenza iniziano entro 10
minuti.

Il periodo di osservazione va prolungato a 60 minuti in


caso di rilevazione, all’anamnesi, di gravi allergie a
sostanze non presenti nei vaccini (alimenti, farmaci, ecc.),
o di precedenti di allergie lievi allo specifico vaccino o ai
suoi costituenti.
Eventi a rapida insorgenza
1. Spasmi respiratori (affettivi o di singhiozzo)

2. Crisi d’ansia

3. Svenimento - collasso

4. Episodio di ipotonia-iporesponsività (HHE)

5. Manifestazioni di ipersensibilità immediata

I primi 4 eventi non necessitano di alcun


trattamento farmacologico. Si tratta di episodi
transitori e senza rischi di sequele.
1) SPASMI RESPIRATORI (AFFETTIVI O DI SINGHIOZZO)

Eziologia: episodio tipico nei lattanti e nei bambini piccoli (si verificano nel 5% dei
bambini tra i 6 mesi e i 5 anni), di solito scatenato da un evento quale uno spavento, un
accesso di rabbia, un capriccio, un dolore.

Manifestazioni cliniche: dopo una fase più o meno lunga di pianto intenso, il
bambino sospende il respiro in fase espiratoria e appare manifestamente agitato. Si
osserva un rossore del viso, e una cianosi peribuccale, che tende ad intensificarsi per tutta
la durata della crisi.

Durata: in genere, lo spasmo termina in pochi minuti con la ripresa dei singhiozzi. Nei
casi in cui l’episodio persista più a lungo si possono verificare una breve perdita di
coscienza o anche un irrigidimento in opistotono o delle mioclonie isolate.

Trattamento: in questi casi è sufficiente rassicurare il bambino e i suoi genitori; non è


necessario alcun trattamento.

Segnalazione evento avverso: l’evento non va segnalato come reazione avversa a


vaccino, eventualmente annotato sulla scheda anamnestica se ritenuto opportuno.
2) CRISI D’ANSIA

Eziologia: episodio tipico in adolescenti e adulti, scatenato da paura e timore in soggetti


ansiosi e apprensivi.

Manifestazioni cliniche: le persone in preda a crisi d’ansia possono apparire


impaurite, pallide, sudano abbondantemente e si lamentano di stordimenti, vertigini, nodo
alla gola, prurito a livello del viso e delle estremità. In genere vi è una evidente
iperventilazione.

Durata: in genere da pochi a qualche decina di minuti.

Trattamento : è sufficiente rassicurare il paziente, stimolarlo a controllare la


respirazione, eventualmente farlo respirare in un sacchetto di carta per diminuire
l’ipocapnia fino alla scomparsa dei sintomi.

Segnalazione evento avverso: l’evento non va segnalato come reazione avversa a


vaccino, eventualmente annotato sulla scheda anamnestica se ritenuto opportuno.
3) SVENIMENTO – COLLASSO

Eziologia: episodio relativamente comune dopo una vaccinazione soprattutto negli


adolescenti e negli adulti, estremamente raro nei bambini piccoli, scatenato in genere da
paura ed impressionabilità. Un episodio di perdita di coscienza nei bambini piccoli deve far
sospettare un episodio anafilattico. Circa il 60% dei casi si verifica entro 5 minuti dalla
vaccinazione, solo il 10 % dopo un’ora.

Manifestazioni cliniche: il paziente appare pallido, con sudorazione profusa, ipoteso.


Può lamentare senso di vertigine o presentare perdita della coscienza. In circa un quarto
dei casi si verificano movimenti tonico–clonici (in genere agli arti). Il polso centrale è
presente anche se debole e bradicardico, (a differenza di quello che si verifica in caso di
shock anafilattico); la respirazione rallentata o con apnee di pochi secondi (a differenza di
quello che si verifica in caso di crisi d’ansia). L’episodio può causare caduta e
conseguente trauma.

Durata:in genere da pochi secondi ad alcuni minuti.

Trattamento: - stendere il paziente sul dorso e sollevare gli arti inferiori - rassicurare il
paziente - areare la stanza - controllare i parametri vitali.

Segnalazione evento avverso: l’evento non va segnalato come reazione avversa a


vaccino, eventualmente annotato sulla scheda anamnestica in modo da consentire
l’adozione di eventuali precauzioni in successive occasioni (es. far stendere il paziente
prima o immediatamente dopo la somministrazione della vaccinazione).
4) EPISODIO DI IPOTONIA-IPORESPONSIVITÀ (HHE)

Eziologia: manifestazione non frequente, tipica dei bambini nel primo anno di vita, di
eziologia non nota.

Manifestazioni cliniche: episodio caratterizzato da diminuzione o perdita acuta del


tono muscolare, accompagnato da pallore, o cianosi, o mancata risposta agli stimoli
ambientali, o torpore prolungato, o arresto respiratorio; può essere preceduto da irritabilità
o febbre. Si verifica 1-24 ore dopo la vaccinazione, eccezionalmente dopo alcuni minuti.

Durata: da pochi secondi ad alcuni minuti.

Trattamento: l’episodio è transitorio, autolimitantesi e non necessita di alcun


trattamento. Il follow-up dei bambini con episodi di HHE ha dimostrato l’assenza di
sequele neurologiche odi altro tipo.

Segnalazione evento avverso: l’evento va segnalato come reazione avversa a


vaccino oltrechè annotato sulla scheda anamnestica e sul libretto personale del bambino.

Un HHE è stimato a verificarsi dopo 1 a 4762 a 1 a 1.408 dosi di vaccino antipertosse


intera cellula, e dopo 1 a 14.286 a 1 su 2.778 dosi di vaccino pertosse acellulare.
ANAFILASSI - EZIOLOGIA

In ambito vaccinale è fenomeno raro, con incidenza stimata tra 1-3 casi
ogni milione di dosi somministrate, ma potenzialmente fatale.
Può comparire a qualsiasi età ed è dovuto ad una reazione di
ipersensibilità immediata di tipo I detta anche reazione anafilattica. Tale
reazione è l’esito della degranulazione di mastociti e basofili, con
massiva liberazione di mediatori chimici vasoattivi come l’istamina.
La degranulazione è indotta dalla presenza di anticorpi specifici di tipo
IgE dopo che questi sono entrati in contatto con l’allergene.
In genere tale reazione avviene in soggetti già precedentemente
sensibilizzati in occasione della reintroduzione dello specifico antigene,
ma può verificarsi anche in soggetti senza alcun precedente allergico.
La possibilità di tale reazione deve pertanto essere prevista in tutte le
persone a cui viene somministrato un vaccino. L’attivazione dei
mastociti e dei basofili può avvenire anche attraverso meccanismi IgE
indipendenti; in questo caso le manifestazioni cliniche derivanti sono
sovrapponibili a quelle dell’anafilassi e sono definite “anafilattoidi” (es.
fattori fisici, sole, freddo, Fans, ...)
ANAFILASSI - MANIFESTAZIONI CLINICHE

Le manifestazioni cliniche dell’anafilassi possono essere diverse e


presentarsi con molteplici quadri, dovuti al combinarsi delle singole alterazioni, quali:

❑ SINTOMI CUTANEI:
pallore, prurito, edema, angioedema del volto e della bocca (edema di Quincke), orticaria.
L’orticaria è presente nel 90% dei casi come manifestazione generalizzata accompagnata da
prurito severo, solitamente compare nei primi 30 minuti e scompare dopo alcune ore.

❑ SINTOMI RESPIRATORI
Alte vie aeree: tosse, congestione nasale, starnuti, stridore, difficoltà a respirare e/o deglutire
per angioedema all’ipofaringe, epiglottide, laringe. L’angioedema rappresenta un pericolo per la
vita. Basse vie aeree: dispnea con respiro sibilante per ostruzione bronchiale.

❑ SINTOMI GASTROINTESTINALI
nausea, vomito, diarrea, crampi addominali

❑ SINTOMI CARDIOVASCOLARI:
tachicardia, ipotensione grave fino allo stato di shock o al collasso cardiocircolatorio

❑ SINTOMI NEUROLOGICI:
disturbi psichici e sensoriali, convulsioni, vertigini, Incontinenza urinaria o fecale, stato di
incoscienza fino al coma.
Manifestazioni di ipersensibilità immediata
Anafilassi

• Lieve: quando i sintomi si limitano ad una eruzione orticarioide e/o a


un rigonfiamento immediato nel punto di iniezione o quando, pur
essendovi il coinvolgimento di altri sistemi o apparati non si hanno
turbe funzionali importanti (es: starnuti, lacrimazione, tosse, vampate
vasomotorie, prurito, broncospasmo lieve, angioedema di Quinke…)

• Grave: quando predominano i sintomi cardiorespiratori e neurologici


fino allo stato di shock con ipoperfusione grave da ipovolemia
relativa, con o senza broncospasmo e/o laringospasmo o edema
della glottide.
Durata

A seconda del decorso temporale l'Anafilassi può essere:

- mono-fasica (comparsa dei sintomi entro 2 ore con una durata in genere
di alcune ore e con risoluzione spontanea o dopo terapia),

- bi-fasica (dopo la comparsa dei sintomi e il loro protrarsi per un tempo


variabile si ha una fase di remissione seguita dopo alcune ore da una
ripresa del quadro clinico)

- protratta (durata dei sintomi per un tempo prolungato, anche 32 ore)

Non sono stati stabiliti protocolli specifici sulla durata del periodo di
osservazione dopo un episodio di anafilassi, tuttavia, salvo i casi in cui
l’anafilassi sia molto lieve, sembra ragionevole raccomandare
l’osservazione e/o il ricovero del paziente per un periodo di osservazione
minimo di 4 ore per gli episodi di media entità fino a 24 ore per gli episodi
severi.
Trattamento delle reazioni anafilattiche
L’anafilassi sistemica è la manifestazione clinica più drammatica di una reazione allergica a rapida
insorgenza: un riconoscimento rapido ed un trattamento deciso delle reazioni anafilattiche gravi
può risultare salva vita.

• Chiamare l’ambulanza, coinvolgere tutto il personale esperto e allontanare le


persone estranee

• Stendere il paziente sul dorso sollevandogli le gambe, allo scopo di ridistribuire la massa
circolante e favorire la perfusione degli organi vitali

• Controllare la pervietà delle vie respiratorie e al bisogno ripristinarla

• Ossigenare il paziente se necessario

• Somministrare adrenalina senza tardare: dose 0.01 ml/kg – nell'adulto dose standard 0,5 mg
che corrispondono a 0,5 ml - per via intramuscolare nel muscolo vasto laterale della coscia o nel
deltoide controlaterale dell’arto opposto a quello dove si è somministrato il vaccino.

• Stabilire se possibile un accesso venoso e monitorare i segni vitali (attività


cardiaca e respiratoria) poiché la sintomatologia può peggiorare rapidamente verso
un’ostruzione completa delle vie aeree e/o uno stato di shock fino all’arresto cardiorespiratorio

• Iniziare una rianimazione cardio-respiratoria al bisogno.


Per il trattamento dell’anafilassi l’uso di autoiniettori (Fast
Jekt) non costituisce una scelta accettabile per il personale
vaccinatore perché sottodosati per un adulto. In commercio
sono disponibili solo 2 confezioni predosate di farmaco: da
0,165 mg e da 0,33 mg.
ADRENALINA

L’adrenalina rappresenta la terapia di prima scelta per le reazioni


anafilattiche.

L’adrenalina in caso di anafilassi (definita in base ai 3 criteri) ovvero in presenza


di sintomi cutanei accompagnati da compromissione respiratoria (asma,
dispnea, stridore, ipossiemia) o cardiovascolare (ipotensione o shock) e
disfunzione di organo (perdita di coscienza, ipotonia, incontinenza) va
somministrata immediatamente.

È infatti in grado di contrastare tutti i segni e i sintomi dell’anafilassi: riduce


l’edema delle mucose, induce broncodilatazione, ha un effetto inotropo e
cronotropo positivo sul miocardio e infine sopprime l’ulteriore rilascio di
mediatori.

La somministrazione precoce di adrenalina è importante perché la sua azione


rapida (quasi immediata - minuti) può prevenire la progressione dell’anafilassi
verso l’ostruzione delle vie aeree e lo shock.
ADRENALINA

Con il passare del tempo le reazioni allergiche possono diventare più gravi.
Quindi è fondamentale che ogni vaccinatore sappia che è più pericoloso non
somministrare l’adrenalina immediatamente che somministrarla in maniera
impropria.
La terapia dell’anafilassi è identica, sia che il meccanismo eziopatologico sia
IgEmediato sia che si tratti di una reazione “anafilattoide” nella quale
cioè non sia presente un meccanismo immunologico accertato.

In genere una sola iniezione è sufficiente; al bisogno si può ripetere l’iniezione di


adrenalina per altre due volte, con un intervallo di minuti; se la reazione è severa si
può ridurre l’intervallo anche a 5 minuti.

L’anafilassi che si verifica in persone in trattamento con bloccanti beta adrenergici


presenta un andamento particolare con manifestazioni più gravi, che rispondono
male all’adrenalina.

In alcuni pazienti può essere necessario un uso più aggressivo


dell’adrenalina (somministrazione ogni 5 minuti o anche con intervalli inferiori, in
rapporto alla clinica), per annullare il blocco recettoriale.

L’adrenalina va conservata preferibilmente a temperatura < 15 C° e al riparo dalla


luce.
ADRENALINA

Effetti collaterali: non ci sono controindicazioni assolute all’impiego dell’adrenalina


in un soggetto con reazioni allergiche pericolose per la vita come è l’anafilassi e
inoltre il ritardo nella somministrazione è uno dei fattori presenti nei casi mortali di
anafilassi.

Dosi eccessive di adrenalina possono accrescere il disagio del paziente per


l’insorgenza di palpitazioni, tachicardia, vampate vasomotorie e cefalea.

Questi effetti collaterali non sono solitamente pericolosi.

Particolare attenzione ai soggetti cardiopatici per il rischio di aritmie ventricolari,


angina e brusco aumento della pressione arteriosa.

Bisogna altresì considerare che nel paziente con insufficienza coronarica è molto
più pericolosa una prolungata ipotensione con ipoperfusione miocardica che
l'eventuale insorgenza delle problematiche ritmologiche.

Nel sito di iniezione dell’adrenalina può comparire una escara per necrosi tissutale
dovuta alla vasocostrizione, come effetto collaterale tardivo (dopo giorni).
INFUSIONE DI LIQUIDI

Soluzione salina isotonica (fisiologica) 20 ml / Kg in infusione


rapida.

FARMACI DI SUPPORTO

1. Antistaminici, es. clorfeniramina maleato (Trimeton) controllano i


sintomi cutanei e possono essere utili per il controllo
dell’ipotensione.

2. Broncodilatatori, es. salbutamolo (Broncovaleas, Ventolin)

3. Corticosteroidi, es. idrocortisone o prednisone sono


probabilmente utili per prevenire il fenomeno dell'anafilassi protratta
(ripresa tardiva della sintomatologia), ma non per trattare l'episodio
acuto. I glicocorticoidi non sono alternativi all'adrenalina.
Ospedalizzare

I pazienti devono essere sempre ricoverati in Ospedale in regime di ricovero per


12 – 24 ore per la possibilità di forme bifasiche.
Il trasferimento in ospedale permette di adeguare il trattamento permette di
adeguare il trattamento all’evoluzione dello shock allergico.

Il personale del servizio vaccinale deve comunicare al personale del servizio di


emergenza tutte le informazioni necessarie per la corretta continuazione
dell’assistenza del paziente.

Segnalazione Evento Avverso


(Adverse Event Following Immunization, AEFI)

Per segnalare un AEFI è necessario compilare la scheda di segnalazione di


sospetta reazione avversa, https://www.aifa.gov.it/moduli-segnalazione-reazioni-
avverse.
Una volta compilata, questa dovrà essere inviata tramite e-mail o fax al
responsabile di farmacovigilanza dell’azienda sanitaria di appartenenza, che
provvederà ad inserirla nella rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) entro 7
giorni. Puoi reperire tutte le informazioni direttamente dal sito dell’Agenzia Italiana
del farmaco (AIFA): http://aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse
Sitografia
Demetrio Cosola – La vaccinazione nelle campagne 1894
Sitografia

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