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ANTIBIOTICOTERAPIA IN MEDICINA GENERALE

Seminari di formazione per MMG

ANTIBIOTICOTERAPIA
IN MEDICINA GENERALE

Dr. Francesco Menichetti


Dr. Carlo Tascini
Dr. Stefano Moscardini
ANTIBIOTICOTERAPIA IN MEDICINA GENERALE
Seminari di formazione per MMG

CORSO TEORICO-PRATICO

1. Le infezioni delle alte vie respiratorie


2. Le infezioni delle basse vie respiratorie
3. Altre infezioni
ANTIBIOTICOTERAPIA IN MEDICINA GENERALE

OBIETTIVI
Il Medico di Medicina Generale deve essere in grado di:
Prescrivere una corretta terapia antibiotica nelle patologie
infettive di comune riscontro nella Medicina Generale
In particolare deve:
1. Conoscere gli antibiotici
2. Conoscere le patologie infettive, con particolare
riguardo a quelle più frequenti in Medicina Generale
3. Conoscere i dati epidemiologici e le etiologie delle
malattie infettive
4. Capire le differenze di approccio tra la Medicina
Generale e la Medicina Specialistica ed i perché
5. Saper valutare la correttezza delle varie fonti di
informazione sui farmaci
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Nella scelta di un antibiotico il Medico Generale


ha 4 necessità da rispettare contemporaneamente

1. Necessità di usare un farmaco che dia le maggiori


garanzie di guarigione
2. Necessità di usare il farmaco meno tossico
3. Necessità di non indurre resistenze
4. Necessità di utilizzare il farmaco meno costoso,
a parità di efficacia
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LA TERAPIA ANTIBIOTICA può essere:

1. MIRATA
2. EMPIRICA
3. RAGIONATA
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TERAPIA MIRATA

Quando il medico dispone di accertamenti microbiologici,


che identificano l’agente responsabile di una infezione e
ne evidenziano la sensibilità, prescrive una
TERAPIA MIRATA.

In Medicina generale ciò è possibile quasi esclusivamente


nelle infezioni delle vie urinarie.
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TERAPIA EMPIRICA

Troppo spesso purtroppo il Medico generale ricorre alla


cosiddetta TERAPIA EMPIRICA, fondata sulla propria
esperienza personale o su quella di altri, oppure indotta
dalla pubblicità sulle novità del momento.

L’immissione sul mercato di nuove molecole,


propagandate come un superamento dei farmaci
precedenti, ci induce troppo spesso ad usare farmaci
più costosi e solo poche volte veramente più efficaci.
segue
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Non solo, ma la paura di un insuccesso terapeutico,


magari secondario all’insorgenza di resistenze batteriche
agli antibiotici più datati, anche questa amplificata dai
messaggi dell’industria farmaceutica, ci porta a scegliere
degli antibiotici ad ampio spettro, talvolta non necessari.

Ciò può indurre danni da antibiotici.


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TERAPIA RAGIONATA

Il medico generale deve, nello scegliere un antibiotico,


prescrivere una TERAPIA RAGIONATA:

In assenza di una diagnosi etiologica, possibile solo con


un esame microbiologico,
valuta il probabile agente in causa,causa basandosi
sui dati epidemiologici,
epidemiologici
sulla localizzazione,
localizzazione
sulle caratteristiche dell’infezione.
dell’infezione
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PUNTI DI RIFERIMENTO 1

La terapia ragionata è possibile solo se si accettano come validi


nella maggioranza dei casi i seguenti punti di riferimento:

1. Sostanziale stabilità del quadro epidemiologico sul territorio.


I patogeni emergenti riguardano gruppi di pazienti
( immunodepressi,etilisti, trapiantati, politrattati ) e non tutti.
2. I criteri di scelta dell’antibiotico da usare in Medicina generale
sono diversi da quelli del collega ospedaliero e non vanno
copiati nella nostra pratica.
3. E’ possibile fare una diagnosi etiologica di probabilità.
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PUNTI DI RIFERIMENTO 2

4. Diffidare dalle “coperture complessive”: non esiste l’antibiotico


capace di uccidere tutti i batteri ( e se esistesse sarebbe
dannoso);l’antibiotico più efficace e più tollerato non è quello
a spettro più ampio, ma quello scelto in base alla probabilità
etiologica ed al ragionamento.
5. Anche nella terapia antibiotica è utile mantenere la logica dei
“farmaci essenziali”: ciascun medico si seleziona nel tempo un
proprio prontuario di una decina di molecole, di cui conosce
“tutto”, e continua ad usarle fino a quando non trova altre
molecole che abbiamo dimostrato, in studi controllati, di essere
più efficaci, meno tossiche e con un miglior rapporto
costo-beneficio.
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AGGIORNAMENTI 1

In epoca di banche-dati on-line, di Internet e di decine di articoli


pubblicati ogni giorno su “patogeni emergenti” e su “allarmi” per
le percentuali di resistenza batterica agli antibiotici, viene il dubbio
di dover consultare una bibliografia aggiornata ogni qual volta si
debba prescrivere un antibiotico.
In realtà per il Medico generale la situazione epidemiologica e
resistenziale è molto più stabile e le “novità” in antibioticoterapia
non dovrebbero riflettersi subito nelle nostre prescrizioni.
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AGGIORNAMENTI 2

Per esempio: leggete su una rivista un articolo che riporta, a


riguardo delle infezioni broncopolmonari, i discreti vantaggi,
in termini di percentuali di guarigione e di effetti collaterali,
di un nuovo antibiotico, rispetto a quelli di uso abituale.
La ricerca, condotta in un reparto di pneumologia, firmata da
un illustre clinico, sembra bene impostata; il confronto con altri
antibiotici è estrapolato dall’analisi di dati provenienti da altri
lavori.

Tutto questo è sufficiente per “provare” la novità?


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AGGIORNAMENTI 3
Per metodo bisogna effettuare alcuni passaggi prima di passare
alla prescrizione di un farmaco nuovo:
1. Valutare se esistono differenze tra la popolazione oggetto
dello studio e quella dei nostri assistiti.
2. Leggere la monografia del prodotto e controllare le indicazioni
sulla scheda tecnica.
3. Attendere uno studio controllato di confronto con le molecole
che usate abitualmente.
4. Attendere altre conferme nella letteratura o almeno che le
fonti di aggiornamento che utilizzate ne parlino.
5. Utilizzare unicamente se gli altri farmaci di cui disponete non
vi soddisfano ed avete registrato degli insuccessi terapeutici.
6. Valutare la differenza dei costi
7. Prescrivere solo in casi selezionati, evitando di abbandonare i
farmaci di abituale prescrizione.
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AGGIORNAMENTI 4

Ricordarsi che non c’è nessuna fretta ad utilizzare


farmaci nuovi.
Il frequente ritiro dal commercio di molecole dopo pochi mesi
dalla registrazione, per effetti collaterali inattesi, deve
consigliarci cautela.
L’unica fretta è data dalla sofferenza di quei pazienti che non
hanno ancora trovato un rimedio efficace.
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PATOGENI 1
Da una indagine del 1988, confermata in altri studi successivi,
risulta la seguente distribuzione delle visite fatte dal Medico
generale, per malattie infettive:

•Alte vie respiratorie 63%


•Basse vie respiratorie 12%
•Vie urinarie 10%
•Sinusiti 4%
•Otiti 3%
•Vaginiti 3%
•Cute 2%
•Malattie sessuali 1%
•Gastroenteriti 1%
•Epatiti/ mononucleosi 1%
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PATOGENI 2
Il Medico generale, in tema di malattie infettive, si trova di fronte
nel 95% dei casi alle seguenti patologie, elencate in ordine di
frequenza:
1. Malattie delle prime vie aeree( faringiti,otiti,sinusiti,tracheiti,
ecc.), come le tipiche patologie da raffreddamento.
2. Infezioni batteriche che complicano virosi influenzali.
3. Riacutizzazioni di bronchiti croniche, anche in rapporto ad
una popolazione che invecchia.
4. Infezioni genito-urinarie, comprese quelle sessualmente
trasmesse.
5. Polmoniti contratte fuori dall’ospedale

In queste situazioni è difficile imbattersi in germi


particolarmente resistenti.
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TERAPIA RAGIONATA: CRITERI DECISIONALI


Non esistono certezze né protocolli ma CRITERI per
comportamenti prescrittivi corretti:

1. Diagnosi di malattia infettiva


2. Probabile natura batterica
3. Valutazione probabilistica dell’agente in causa
4. Valutazione della necessità di terapia antibiotica
5. Proprietà dei singoli antibiotici
6. Caratteristiche del paziente
7. Definizione durata del trattamento
8. Valutazione costo-beneficio
9. Eventuali controlli clinico-laboratoristici
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TERAPIA RAGIONATA: CRITERI DECISIONALI

CRITERI CLINICI

CRITERI EPIDEMIOLOGICI

CRITERI FARMACOLOGICI

CRITERI ECONOMICI

SCELTA DELL’ANTIBIOTICO
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CRITERI CLINICI

•Caratteristiche della malattia( acuta, cronica, ricorrente, etc.)


•Sede dell’infezione
•Caratteristiche fisiologiche del paziente (età, sesso, peso,
gravidanza,etc.)
•Caratteristiche patologiche del paziente (patologie concomitanti,
compromissione d’organo, immunodepressione, etilismo, etc.)
•Terapie concomitanti
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PRIMA SESSIONE

LE INFEZIONI
DELLE
ALTE VIE RESPIRATORIE
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CASI CLINICI 1

PISTE DI DIBATTITO
E
RISPOSTE
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CASO N°1
Ragazza di 15 anni, 55 kg. , sportiva, presenta ipertrofia ed arrossamento
tonsillare con essudato biancastro, adenopatia sottoangolomandibolare
dolente, t. 39C° ad insorgenza brusca, malessere generale.
Diagnosi: Tonsillite acuta batterica
Quali probabili germi in causa?: Streptococco beta-emolitico
dose durata costo
Terapia: Diaminocillina 1,2 1 f im 1g 3,01
Amoxicillina 1g 1c. x 2 10 gg. 8,98
Amoxiclav 1c. x 2 10 gg. 23,74
Cefuroxime ax. 250 1c. x 2 10 gg . 33,42
Cefpodoxime pr.100 1c x 2 4 gg 15,71
Eritromicina 600 mg. 1c. x 3 10 gg. 18,33
Azitromicina 1c 1° g, 1/2c. 5 gg. 18,45
Claritromicina 250 1c x 2 10 gg 31,82
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CASO CLINICO N°1

L’agente etiologico è lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A,


(Streptococcus Pyogenes).Sono tuttora in massima parte sensibili alla
Penicillina, che rappresenta il trattamento di elezione, da proseguire per
almeno 10 giorni, per una valida profilassi della malattia reumatica.

L’occasionale e rara resistenza alle betalattamine è di tipo intrinseco


(modificazione del bersaglio) e non per produzione di beta-lattamasi.

Antibiotici di seconda scelta sono i macrolidi e le lincosamidi, ma


cominciano ad essere segnalati ceppi resistenti. Da non utilizzare le
Tetracicline per la notevole resistenza. Sconsigliato il Cotrimoxazolo.

In caso di insuccesso della penicillina bisogna pensare alla coesistenza


di Stafilococchi, Moraxella c. o Haemofilus produttori di betalattamasi
ed utilizzare l’Amoxiclav o Cefalosporine.
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CASO N°2

Giovane di 20 anni, 70 kg., presenta cefalea, tosse secca, disfonia,


ipertrofia ed arrossamento tonsillare, t. 38C°, rinite, adenopatia
cervicale, artralgie e mialgie.

Diagnosi: I.R.S. Aspecifica

Quali probabili germi in causa?: Virus

Terapia: Terapia sintomatica


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CASO CLINICO N°2

Nelle forme a probabile etiologia virale l’impiego di un antibiotico


non facilita la guarigione.
Nei casi dubbi si ricorre talvolta ad una antibioticoterapia “prudenziale”,
atteggiamento non razionale, volto più spesso a soddisfare l’ansia del
Medico o le richieste del paziente o dei suoi familiari.
In questi casi non andare oltre le Aminopenicilline.
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CASO N°3

Uomo di 38 anni, 80 kg., non fumatore, presenta intenso bruciore


retrosternale, tosse insistente secca, t. 38 C° da 2 giorni, esame obiettivo
polmonare non significativo.
Diagnosticate una tracheite.

Quali probabili germi in causa?: Virus – ( Mycoplasma – Chlamidia)

Terapia: Sintomatica
dose durata costo
Oppure: (In caso di persistenza della tosse)
Eritromicina 1 g. x 3 6 gg. 14,58
ClaritromicinaRM 500 x 1 7 gg. 15,96
Azitromicina 1c 1°g, 1/2c 5 gg. 18,45
Roxitromicina 300 x 1 6 gg. 15,30
Doxiciclina 1cx2 10 gg 8,40
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CASO CLINICO N°3

Laringiti e tracheiti sono abitualmente malattie ad etiologia virale e


non richiedono pertanto terapia antibiotica.

Le forma batterica è molto rara. Si può manifestare in bambini (tra i 5


e 10 anni) od in soggetti intubati. Si manifesta con stridore inspiratorio,
febbre elevata, stato settico ed abbondante espettorato purulento.
Il patogeno più frequente è lo Stafilococco aureo, seguito
dall’Haemophilo.
Poiché il decorso può essere rapidamente fatale, il paziente, se non lo è
già, deve essere immediatamente ricoverato, come per l’epiglottite acuta.

Se condizioni legate al paziente e non alla malattia inducono a prescrivere


antibiotici, bisognerebbe utilizzare i Macrolidi, data la presenza di
Micoplasmi come saprofiti.
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CASO N°4
Donna di 45 anni, 58 kg., lamenta da 3 giorni cefalea fronto-facciale,
rinorrea anteriore, dapprima sierosa ed ora mucopurulenta, dolore
provocato dalla digitopressione alla radice nasale.
Diagnosi: Rinosinusite acuta
Quali probabili germi in causa?:
Virus -Pneumococco – Haemofili – Moraxella c.
dose durata costo
Terapia: Sintomatica
Oppure, dopo 7 gg :
Amoxicillina 1g. x 2 10 gg. 9,98
Amoxiclav 1g. x 2 10 gg. 23,74
Claritromicina 500mg. x 2 10 gg. 78,90
Cefuroxima Ax. 250mg. x 2 10 gg. 33,42
Moxifloxacina 1c 10 gg 45,90
Trimetoprim/sulf. f. 1c x 2 10 gg 7,44
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CASO CLINICO N°4

La sinusite acuta rappresenta un’infezione molto frequente nell’adulto


nei mesi invernali: lo 0,5 % delle riniti si complica con una sinusite.

I virus agiscono paralizzando la normale funzione mucociliare e


consentendo così l’insediamento da parte di colonie batteriche.

Molti farmaci penetrano poco in una cavità ossea dalla quale le


secrezioni sono rimosse con difficoltà, per la compromissione
dell’epitelo ciliato e l’ostruzione delle vie di deflusso.
Diffondono bene nei seni paranasali le Betalattamine, i Macrolidi,
la Rifampicina, il Cotrimossazolo ed i Fluorchinolonici.

Se si tratta di recidive la scelta dovrà tener conto della presenza


di Haemofili e Moraxelle c. resistenti, per cui è razionale utilizzare
Amoxiclav, Cefalosporine di 2° generazione ed i Macrolidi più recenti.
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CASO N°7

Maschio di 43 anni, 73 kg., lamenta oramai da 10 giorni cefalea


sottoorbitaria e retrooculare, che si accentua fino all’insopportabilità
nella notte, con senso di ostruzione nasale, scarsa rinorrea posteriore
filante bianco-grigia. Rilevate punti zigomatici dolenti.
Diagnosticate uno dei ricorrenti episodi di sinusite di questo paziente.

Quali probabili germi in causa?: Anaerobi – Haemofili-Moraxella

dose durata costo


Terapia: Bacampicillina 1,2 g. x 2 10 gg. 16,36
Amoxiclav. 1g. x 2 10 gg. 23,74
Claritromicina 500mg. x 2 10 gg. 78,90

Clindamicina 2c. x 3 10 gg. 26,85


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CASO CLINICO N°7

La sinusite cronica trova le proprie radici non tanto nell’infezione


quanto nella degenerazione dell’epitelio della mucosa dei seni
paranasali.
La sola terapia efficace, specie nelle forme mascellari, è
quella chirurgica, mentre il trattamento antibiotico riesce solo a
risolvere gli episodi di riacutizzazione legati alla sovrapposizione
batterica recidivante.

La scelta dell’antibiotico deve tener conto della presenza di anaerobi,


per cui bando ad alcuni fluorchinolonici e cefalosporine.
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CASO N°6

Maschio di 40 anni, 75 kg., presenta congestione nasale, sensazione di


orecchio pieno, dolore talora intenso, t. 37,2C°. All’otoscopia rilevate
arrossamento ed introflessione della membrana timpanica.

Diagnosi: Otite catarrale o tubotimpanite

Quali probabili germi in causa?: Virus

dose durata costo

Terapia: Sintomatica ( decongestionanti, Fans )


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CASO CLINICO N°6

Le otiti catarrali o tubo-timpaniche sono provocate da fattori


infiammatori e dall’accumulo di secrezioni,
oltre che dai virus propri delle riniti, perciò il primo tentativo
terapeutico va fatto con farmaci decongestionanti ed antiflogistici.
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CASO N°5
Ragazza di 20 anni, 49 kg., riferisce di aver sofferto per tutta la notte
di un violento dolore all’orecchio destro, accompagnato da senso di
ottundimento e suoni ovattati, t. 37,5C°.
Dopo otoscopia diagnosticate una otite media acuta.

Quali probabili germi in causa?: Pneumococco – Haemofili


Moraxella c. - Virus

dose durata costo


Terapia: Amoxicillina 1g. x 3 7-10 gg. 8,98
Amoxiclav 1g. x 2 7-10gg. 23,74
Cefuroxima axetil 500 mg. x 2 7-10gg. 56,04
Ceftriaxone 1g. x 1 3gg. 18,93
Azitromicina 1c 1°g, 1/2c 5gg. 18,45
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CASO CLINICO N° 5

Più del 90% delle otiti medie ha una causa batterica.


L’uso degli antibiotici ha reso molto rare le complicanze suppurative,
mastoidite ed ascesso cerebrale, ma talvolta l’essudato infiammatorio
persiste nell’orecchio medio per molti mesi, anche dopo la cura antibiotica
e può essere causa di ipoacusia.
E’ necessario che la durata del trattamento non sia inferiore a 7-10 giorni.
I farmaci che diffondono bene sono gli stessi dei seni paranasali.
Trova indicazione anche il Cotrimossazolo, data la scarsità di
Streptococchi piogeni.
Nelle forme recidivanti, data la frequente presenza di Haemofili
betalattamasi produttori si consiglia l’Amoxiclav ( che in molti anni non
ha sviluppato resistenze). Indicate anche le Cefalosporine orali.
segue
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CASO CLINICO N° 5

Una forma particolare, notevolmente rara, data dal Micoplasma


Pneumoniae, si manifesta con una miringite emorragica, con formazione
di bolle sulla membrana timpanica. In questo caso è elettivo l’uso di
Macrolidi.

Nei casi di recidive frequenti può essere tentato un trattamento


profilattico con Cotrimossazolo a dosi dimezzate per 2 mesi.

Nelle forme croniche, dove prendono il sopravvento Gram- ed anaerobi,


si deve passare ad una terapia mirata e ad eventali trattamenti chirurgici.
Si tratta di forme la cui gestione è di pertinenza specialistica.
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1. Le infezioni delle alte vie respiratorie

LINEE-GUIDA
TONSILLITI E FARINGITI
Etiologia

-VIRUS: 50% Bambini <3 anni: 100%


Mononucleosi infettiva

-BATTERI : -Streptococco Pyogenes 30%


-Altri batteri sono rari: Gram neg.
(Neisserie, Haemoflli 20% in anziani)

Antibiotici di scelta:
PENICILLINA ORALE (Fenospen l000000ui) 1 c. x 2/die per 10 gg.
E’ tuttora la terapia elettiva. Non ci sono dimostrazioni cliniche di
resistenza. Gli insuccessi sarebbero da attribuire alla scarsa compliance
ed alla interruzione precoce della terapia.
BENZATIN-PENICILLINA G 1 fiala intramuscolare.
Anche associabile alla terapia orale per ovviare al rischio della scarsa compliance
AMOXICILLINA 1 gr. 1 c. x 3/die per 10 giorni
segue
2° scelta:

MACROLIDE (allergia alla penicillina) per 10 giorni


(Azitromicina per 5 giorni)

AMOXICLAV 1 gr. x 2 per 10 giorni


Di solito non necessario. Può dare diarrea.

CEFALOSPORINE ORALI 2à gen.


Stesso discorso dell’amoxiclav. Maggior costo.Da usare solo in caso di
inefficacia della penicillina o della amoxicillina, x 4-10 gg

CLINDAMICINA 150-300 mg. x 2-3/die x 5-10 giorni

TELITROMICINA 800 mg./ die, in unica somministrazione, x 5 giorni

Da non usare perchè di solito inefficaci: Tetracicline e Bactrim.


LARINGITE ACUTA

Etiologia:

Virus
Raramente sovrapposizione batterica ( > Moraxella C. )

Terapia:

Riposo vocale, umidificazione dell’aria e sedazione della tosse

Raramente necessaria una terapia antibiotica.


Preferire:
MACROLIDI
AMOXICLAV
LARINGOTRACHEITE ACUTA
Pseudo-croup
Patologia di interesse pediatrico

Etiologia:

Virus
Talvolta Mycoplasma

Terapia:

Umidificazione dell’aria, steroidi per via generale, catecolamine inalatorie

Come terapia antibiotica: MACROLIDI

OSPEDALIZZAZIONE nei casi più gravi


EPIGLOTTITE ACUTA
Etiologia:
HAEMOPHILUS INFLUENZAE, PARAINFLUENZAE
STREPTOCOCCO PNEUMONIAE

Terapia:
Si tratta di una infezione batterica che induce un quadro cellulitico della
regione sovraglottidea e dell’epiglottide.
Da considerare una emergenza medica, di pertinenza O.R.L..
Necessita di terapia antibiotica iniettiva:
CEFALOSPORINE di 2°-3° generazione
AMPICILLINA-SULBACTAM
Con associata terapia cortisonica.

Può richiedere l’intubazione o la tracheotomia


TRACHEITI e BRONCHITI ACUTE
Etiologia:
>Virus ( 90%)
Mycoplasma pneumoniae ( 5%)
Clamidia pneumoniae ( 5%)
Bordetella pertussis
Occasionalmente: Streptococco pneumoniae ed Haemofilus inf.

Terapia:
La terapia antibiotica non ha dimostrato indurre una più rapida
remissione dei sintomi. Utili antitosse e Broncodilatatori.
Se si decide tuttavia, per la persistenza della tosse oltre 1 settimana, di dare
un antibiotico scegliere un MACROLIDE
Nel sospetto di Pertosse la durata della terapia deve essere:
14 gg. per ERITROMICINA
10-14 gg. per CLARITROMICINA
5-7 gg. per AZITROMICINA
SINUSITE ACUTA
Etiologia:

STREPTOCOCCO PNEUMONIAE (30%)


HAEMOFILUS INFLUENZAE (25%)
MORAXELLA CATARRALIS (20% nei bambini)

ALTRI GRAM NEG. (9% in adulti)


ANAEROBI (> da infezioni dentarie)

Trattamento sintomatico per 7 giorni. Se c’è febbre o persistono


dolore e secrezione purulenta si fa terapia antibiotica.

Antibiotici di scelta :

AMOXICILLINA 1 gr. x 3/die per 10 giorni

BACTRIM FORTE 1 c. x 2 per 10 giorni

Questi antibiotici sono da preferire in caso di primo episodio.


segue
Se si tratta di recidive, data la possibilità di resistenze alla Amoxicillina ed
alle Cefalosporine di l° generazione da parte di Haemofili e Moraxella c.
è utile passare ad un antibiotico di:

2° scelta:

AMOXICLAV 1 gr. x 2 per 10 giorni

ACETILCEFUROXIMA 250 mg. x 2 per 10 giorni

CEFPODOXIMA PROXETILE 200 mg x 2 x 10 giorni

LEVOFLOXACINA o MOXIFLOXACINA

MACROLIDE (resistenze ci possono essere anche per i macrolidi )


preferire:
Claritromicina 500 mg. x 2 per 10 giorni
Azitromicina 500 mg 1c. il 1° g. e ½ c. x altri 4 gg
SINUSITE CRONICA

Etiologia:

L’etiologia batterica non è stata ancora ben definita.

Si possono avere delle colture positive ma spesso come forma di


colonizzazione e non di infezione.

Si ritiene che tale condizione, caratterizzata da sintomi di infiammazione dei


seni perdurante più di 3 mesi, sia causata da una disfunzione della secrezione
mucociliare, come conseguenza di ripetute infezioni pregresse, piuttosto che
da una infezione batterica persistente

Alla luce di quanto detto è ovvio che nelle colture si trovino spesso:

FORME MISTE:
-ANAEROBI
-STAFILOCOCCHI AUREI
-GRAM NEG. RESISTENTI
segue
Antibiotici di scelta:

Nelle riacutizzazioni si possono usare gli stessi antibiotici indicati per le sinusiti
acute, ma è necessario prolungare la terapia fino a due-tre settimane.

Talvolta è necessario associare un antibiotico per gli anaerobi, come


Clindamicina o Metronidazolo.

Utile associare terapia antiedemigena: Cortisone per aerosol o per os.

Può essere necessaria la terapia chirurgica per correggere il blocco


degli osti.

Ricordarsi che esistono forme di:

SINUSITE MICOTICA

NON INVASIVA (in immunocompetenti) : - ALLERGICA


- NON ALLERGICA

INVASIVA ( P. diabetici non controllati, P. immunocompromessi)


OTITE ESTERNA
Orecchio del nuotatore

Etiologia:

PSEUDOMONAS AERUGINOSA
STAFILOCOCCO AUREO
STREPTOCOCCHI

Terapia:

Può essere necessaria una delicata pulizia del condotto con cotone asciutto.
Raramente necessita di terapia antibiotica sistemica.

Si usano ANTIBIOTICI LOCALI come POLIMIXINA e NEOMICINA,


eventualmente associati ad un cortisonico per ridurre l’edema (Anauran,
Otosporin)

segue
Se riteniamo utile associare ANTIBIOTICI PER 0S scegliere tra:

AMOXICILLINA
AMOXICLAV
ACETILCEFUROXIMA
ALTRE CEFALOSPORINE ORALI

Ricordare che esiste la forma INVASIVA, NECROTIZZANTE,


DA PSEUDOMONAS, molto grave, che può insorgere in pazienti anziani,
diabetici o in immunocompromessi.

In tale forma può essere indicata la CIPROFLOXACINA.


OTITE MEDIA ACUTA

Etiologia:

Generalmente associata ad infezioni batteriche può, però, essere sostenuta


anche da altri fattori:

-Infezioni virali 15-40%


-Modificazioni della pressione barometrica
(Anomalie del palato-Patologie allergiche e adenoidee-Infezioni ricorrenti)

BATTERI:
Streptococco pneumoniae 35%
Haemofilus influenzae 25%
Moraxella catarralis 15%

Nel neonato prevalgono: Streptococcbi e Bacilli Gram Neg.

segue
Da recenti meta-analisi risulterebbe che la terapia antibiotica influenza la
risoluzione dell’otite media con versamento solo nel 14% dei casi.

Antibiotici di scelta:

AMOXICILLINA 1 gr. 1 c. x 3/die per 10 giorni

2° Scelta ( per presenza di germi produttori di beta-lattamasi):

AMOXICLAV
CEFALOSPORINE ORALI (Acetil- cefuroxima, Cefpodoxime-proxetil )
MACROLIDI (Azitromicina per 5 giorni)
BACTRIM FORTE
Le forme più gravi possono richiedere una terapia iniettiva:
ad es. Ceftriaxone.

Una complicanza rara ma temibile è la mastoidite ( di pertinenza O.R.L.).


OTITE MEDIA CRONICA SUPPURATIVA

Membrana perforata, con otorrea cronica.

Prevalgono GRAM NEGATIVI ed ANAEROBI.

Di pertinenza specialistica.

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