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ASSISTENZA

ALLELIMINAZIONE
INTESTINALE
Defecazione
Leliminazione intestinale estremamente
soggettiva e varia da persona a persona
sia per quantit che per numero di
episodi.Linibizione ripetuta dello stimolo a
defecare pu procurare unespansione del
retto e conseguente accumulo di feci con
possibile perdita dellimpulso ad
evacuare;il risultato finale pu essere la
stipsi.
Le feci normali sono costituite da circa il 75% di
acqua e il 25%di materiali solidi.Le feci normali
sono di colore marrone per la presenza di
stercobilina e di urobilina, derivanti entrambi
dalla bilirubina.Altro fattore che che influisce sul
colore delle feci lazione batterica
dellescherichia coli,microrganismo normalmente
presente nellintestino.Ogni 24h un adulto
produce di solito,nellintestino,da 7 a 10 litri di
aria o gas.I gas includono biossido di carbonio,
metano,idrogeno,ossigeno e azoto;alcuni gas
vengono ingeriti durante lalimentazione,altri
sono formati dallazione batterica.Lodore delle
feci e dei gas dovuto allazione dei
microrganismi.
Fattori che influenzano la
defecazione
DIETA
Una adeguata massa(cellulosa,fibra)nella
dieta necessaria per provvedere al
volume fecale.gli individui che mangiano
tutti i giorni alla stessa ora hanno un
tempo normale di risposta al cibo
ingerito,oltre che una fisiologica attivit
peristaltica del colon.
LIQUIDI
Una normale eliminazione fecale richiede, di
solito,un apporto giornaliero di liquidi che varia
da 2.000 a 3.000 ml.Quando lapporto di liquidi
inadeguato,oppure leliminazione (per esempio
urine o vomito) eccessiva,lorganismo continua
a riassorbire liquidi dal chimo(contenuto nel
colon)e questo pu portare alla formazione di
feci dure e rallentamento nelleliminazione.Se la
peristalsi accelerata,il tempo pu essere
insufficiente per lassorbimento dei liquidi dal
colon al sangue e le feci che vengono prodotte
sono molli o addirittura acquose.
ATTIVITA
Lattivit fisica favorisce la peristalsi,la
quale agevola il movimento del chimo
lungo il colon.Una ipotonia della
muscolatura addominale e pelvica
spesso poco efficace nellaumentare la
pressione intra-addominale durante la
defecazione o nel suo controllo.
FATTORI PSICOLOGICI
Alcune malattie,come la colite
ulcerosa,causano una severa diarrea e
possono presentare una componente
psicologica individui che soffrono di ansia
o particolarmente nervosi manifestano un
aumento dellattivit peristaltica con
conseguente diarrea,mentre gli individui
depressi hanno un rallentamento della
motilit intestinale con conseguente stipsi.
FARMACI
Alcuni farmaci provocano effetti collaterali che
possono interferire con la normale eliminazione
causando diarrea,altri (come morfina e
codeina)causano stipsi,altri ancora agiscono
direttamente sulleliminazione.I lassativi sono
farmaci che,stimolando lattivit intestinale
favoriscono leliminazione delle feci.Alcune
sostanze ammorbidiscono le feci facilitando la
defecazione,altre inibiscono lattivit peristaltica
e altre ancora vengono utilizzate per curare la
diarrea.Alcuni farmaci possono causare una
modifica del colore delle feci dal nero(ferro) al
verde(antibiotici) al bianco(antiacidi).
ANESTESIA E CHIRURGIA
I farmaci per lanestesia generale possono
provocare il blocco o il rallentamento della
peristalsi,inibendo la stimolazione parasimpatica
muscolare.i pazienti sottoposti ad anestesia
locale o spinale hanno meno probabilit di
presentare questo problema.gli interventi
chirurgici sullintestino possono causarne la
provvisoria perdita del movimento
peristaltico.Questa condizione nota come ileo
paralitico e pu durare dalle 24 alle 48 ore.
CONDIZIONI PATOLOGICHE
Traumi cerebrali e della colonna vertebrale
possono ridurre la stimolazione nervosa
allevacuazione e la limitata mobilit pu
portare il paziente a stitichezza,poich egli
riduce il suo grado dautonomia.Viceversa
un cattivo funzionamento dello sfintere
anale pu provocare unincontinenza
fecale.
POSIZIONE
Lo stimolo alla defecazione pu essere
indotto da determinate posture.La
flessione delle coscie aumenta la
pressione intra-addominale;la posizione
seduta o ranicchiata accresce la tensione
verso il retto.I pazienti costretti a letto,non
potendo fare uso del bagno per
leliminazione,utilizzano presidi chiamati
padelle.
PADELLE
Esistono due principali tipi di padella:la
standard,o padella a bordi alti,e la padella di
frattura,o padella a pantofola.la padella a
pantofola ha un dorso basso ed usata per
pazienti che non sono in grado di sollevare il
bacino a causa di problemi fisici o per terapie
che controindicano tali movimenti:Molti pazienti
costretti a letto sono in grado di utilizzare questo
presidio autonomamente se esso posto in un
luogo di facile raggiungimento.Altri richiedono
una assistenza infermieristica.
Linfermiere deve determinare i bisogni
dellindividuo e provvedere poi a fornire
una adeguata assistenza.Usare una
padella pu essere imbarazzante per molti
soggetti e faticoso per gli anziani,
fisicamente indeboliti,o per pazienti in
condizioni critiche.
Linee guida per lutilizzo delle
padelle
Il corretto utilizzo delle padelle strettamente
correlato alla prevenzione della trasmissione dei
microrganismi e allimpatto psicologico che le
persone attribuiscono alleliminazione.
Per questo motivo, a ogni paziente ricoverato
viene consegnata una propria padella.
Le padelle sono collocate in un luogo
apposito,fuori dalla vista di parenti o amici del
paziente.
Le corrette norme igieniche vietano il
collocamento della padella sul pavimento,sotto il
letto o sopra lunit del paziente
Un copri padella pulito viene posto sulla padella
dopo luso per il trasporto dal o al letto.
Le padelle devono essere sempre afferrate
dallesterno.
Dopo lutilizzo,questi presidi vanno detersi ed
asciugati.Il materiale monouso invece va
eliminato nelle apposite macchine.
Apparecchiature per il lavaggio e soluzioni
disinfettanti sono localizzate nei bagni e nei
locali addetti allo sporco.Le padelle, inoltre,
hanno bisogno di un periodico trattamento di
sterilizzazione.
Assistere il paziente che necessita
della padella per evacquare
MATERIALE OCCORRENTE
Padella pulita e copri padella
Carta igienica deodorante per ambienti
contenitore per il prelievo di campioni se
necessario
Guanti monouso
Traverse monouso
Pianificazione assistenziale
Riscaldare la padella,se di
metallo,lavandola con acqua calda.
Sistemare il letto allaltezza idonea per
non affaticare la schiena durante la
mobilizzazione del paziente.
Sollevare la sponda del letto dal lato
opposto per prevenire possibili cadute e
per dare al paziente un appiglio per la
mano in caso di necessit.
Tecnica
Per i pazienti che possono collaborare sollevando il
bacino,sistemare la biancheria del letto in modo da
esporre la zona da trattare e sollevare gli indumenti per
non farli bagnare durante la procedura.Chiedere al
paziente di flettere le ginocchia,spingere con la schiena
ed i calcagni e sollevare il bacino.Assistere il paziente
nel sollevare il bacino,ponendo una mano sotto la testa e
una sul fondoschiena della persona, appoggiando il
gomito sul materasso,e usando lavambraccio come una
leva.Luso corretto della meccanica del corpo
indispensabile per prevenire distorsioni e inutili sforzi
muscolari,sia dellinfermiere sia del paziente.
Predisporre la traversa monouso dove sar
collocata la padella.Posizionare la padella con
la parte piatta sotto le natiche del paziente:una
collocazione impropria della padella pu
determinare labrasione cutanea dellarea
sacrale e il rovesciamento del contenuto della
padella.
Per i pazienti che non possono sollevare il
bacino:
Far assumere la posizione laterale
Posizionare la padella sul bacino del paziente
Far girare delicatamente il paziente mantenendo
la padella in posizione.
CLISTERE
DEFINIZIONE
Instillazione di una soluzione nel retto
FINALITA
Il clistere una procedura che permette:
Lo svuotamento intestinale(evacuativo)
Lintroduzione di medicamenti nellampolla
rettale(terapeutico)
Lintroduzione di mezzi di contrasti nel retto per
indagini diagnostiche(dignostico)
TIPOLOGIA
La procedura pu essere effettuata
utilizzando:
Clisteri monodose preconfezionati;
Sacche con medicamento da diluire
Sacche da preparare
INDICAZIONI
Il clistere trova indicazioni in tutti quei pazienti che:
Hanno bisogno di effettuare lo svuotamento dellultimo
tratto intestinale per interventi diagnostici
Hanno problemi di evacuazione
Hanno bisogno di farmaci assorbibili dalle mucose,ma
sono impossibilitati ad assumerli per altre vie,o questa
sia la via prescritta;
Necessitano di indagini radiologiche in cui prescritto il
mezzo di contrasto per via rettale.
CONTROINDICAZIONI
La procedura controindicata nei casi in cui si
verfichino:
Ragadi anali
Emorroidi
Fistole anali
Proctiti
Patologie della prostata che evocano dolore
Patologie infiammatorie e infettive del colon
Fecalomi
PRESIDI E CRITERI DI SCELTA
SOSTANZE
Soluzione ipertonica:utile nei pazienti che non tollerano
elevati volumi di liquidi(max 120-180 ml);in commercio in
confezioni monodose gi pronte per luso;
Acqua di rubinetto(ipotonica):dopo la prima
somministrazione non ve ne pu essere unaltra a breve
distanza per il rischio di possibili fenomeni tossici o di
sovraccarico di liquidi;
Soluzione fisiologica(isotonica):nei bambini lunica
tollerata a causa della loro propensione a squilibri di
liquidi;
Clisteri di ritenzione con olio: una soluzione a
base di olio il quale ammorbidisce le feci
facilitandone levacuazione,si trova in
commercio in piccoli flaconi monodose;
Soluzione saponata:costituita da una soluzione
allo 0,5% di sapone puro disciolto in acqua o
fisiologica;
Soluzione carminativa:allevia la distensione
provocata da gas intestinali;
Mezzo di contrasto: usato prevalentemente il
solfato di bario.
Linee guida per la
somministrazione di clisteri
Prima di praticare un clistere,controllare se necessaria
la richiesta del medico.In alcuni casi il medico prescrive il
tipo di clistere, e il momento per eseguirlo.In altri casi,la
somministrazione dei clisteri a discrezione
dellinfermiere.
I clisteri per gli adulti sono praticati solitamente ad una
temperatura intorno ai 40 gradi. Temperature elevate
possono essere dannose per la mucosa
intestinale;temperature basse possono provocare uno
spasmo della muscolatura dello sfintere.
La forza del flusso della soluzione data
da:
Laltezza del contenitore della soluzione;
La misura della sonda rettale;
La viscosit del liquido;
La resistenza del retto.
Pi alto il contenitore della soluzione
mantenuto sopra il retto,maggiore sar la
forza (pressione) e la velocit del liquido
allinterno dello stesso.
Il tempo necessario per praticare un
clistere dipende principalmente dal volume
di liquido da introdurre e dalla tolleranza
del paziente.Grandi volumi (es.1000ml)
possono richiedere dai 10 ai 15 min.
Il tempo necessario di ritenzione del
liquido dipende dallo scopo dello dello
stesso e dalla capacit del paziente di
contrarre lo sfintere esterno per trattenere
la soluzione.
Somministrare un clistere
procedura
MATERIALE OCCORRENTE
Traversa monouso
Padella o sedia comoda
Guanti monouso
Lubrificante
Salviette monouso
CLISTERE DI GRANDE VOLUME
- contenitore della soluzione con tubo della misura corretta e morsetto
- giusta quantit e temperatura della soluzione
- asta per fleboclisi
CLISTERE DI PICCOLO VOLUME
-Contenitore preconfezionato di soluzione per clistere prelubrificata

Tecnica
Indossare i guanti
Far assumere al paziente la posizione laterale
sinistra con la gamba destra flessa il pi
possibile e sistemare una traversa monouso
sotto il bacino.Questa posizione facilita la
progressione per gravit della soluzione nel
sigma e nel colon discendente,che si trovano sul
lato sinistro.La gamba destra flessa facilita
unadeguata esposizione dellano.
Introdurre lentamente e delicatamente la
sonda nel retto per 7-10 cm
Se si incontra resistenza chiedere al
paziente di fare un respiro profondo,far
scorrere una piccola quantit di soluzione
attraverso la sonda per far rilassare lo
sfintere anale interno
Non forzare mai lentrata della sonda.Se la
resistenza persiste rimuovere la sonda e
segnalare il dato riscontrato.
Far scorrere lentamente la soluzione del clistere.
Alzare il contenitore della soluzione e aprire il
morsetto per far scorrere il liquido.
Oppure
Comprimere il contenitore manualmente.
Nella maggior parte dei clisteri con velocit
dinfusione lenta,i contenitori devono essere
posizionati ad unaltezza non superiore a 30 cm
dal retto.Durante lesecuzione di un clistere ad
alta pressione,appendere il contenitore a circa
45 cm di altezza dal retto e somministrare
liquido in una quantit tale da permettere la
pulizia completa dellintestino.
Far scorrere il liquido lentamente.Se il paziente
lamenta dolore o sensazione di pienezza,usare
il morsetto per chiudere il flusso per 30 sec e
riavviare il flusso pi lentamente.Praticando il
clistere lentamente e intervallando il flusso,si
riduce la possibilit di provocare spasmi
intestinali e lespulsione precoce della soluzione.
Se si utilizza una soluzione preconfezionata in
sacca di plastica,comprimerla durante
lintroduzione del liquido per prevenire
laspirazione della soluzione.

Dopo che il liquido stato
introdotto,oppure quando il paziente non
riesce pi a trattenere e sente il bisogno di
evacuare chiudere il morsetto e rimuovere
la sonda rettale.
Gettare la sonda nellapposito contenitore.
Consigliare al paziente di rimanere
sdraiato piuttosto che seduto o in
piedi,poich questa posizione facilita la
ritenzione del liquido,la gravit invece
facilita la peristalsi e lo svuotamento.
Chiedere al paziente di trattenere la
soluzione per un periodo di tempo
appropriato,per esempio,da 5 a 10 min per
un clistere depurativo o almeno 30 min per
un clistere ritentivo.
Assistere il paziente nella defecazione
Nellutilizzo di una padella, sedia comoda
o bagno.

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