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Naturalmente i diversi livelli di marcatezza sono di norma compresenti, nel senso che una
frase marcata pragmaticamente tende ad esserlo sintatticamente e, nel parlato, anche
fonologicamente.
Il procedimento con il quale si sottolinea agli ascoltatori la preminenza di un costituente
sugli altri è chiamato focalizzazione.
1) La dislocazione a sinistra.-
La frase non marcata presenta una sovrapposizione dei tratti sintattici, semantici e
pragmatici di soggetto-tema-dato all’inizio e predicato-rema-nuovo alla fine. Quindi, in una frase
non marcata il soggetto possiede di norma le seguenti caratteristiche:
1- è collocato in posizione iniziale;
2- è il tema dell’enunciato;
3- è un elemento noto agli interlocutori (perché presupposto tale o perché giá
menzionato in precedenza);
il predicato è invece l’elemento nuovo o rema.
Un tipo di costruzione marcata è quella in cui un costituente diverso dal soggetto diventa il
tema-dato a sinistra e il resto della frase è il rema-nuovo a destra. La tematizzazione di un
costituente diverso dal soggetto appare in due costruzioni diverse, che in alcuni casi sono
difficilmente distinguibili: la dislocazione a sinistra e il tema sospeso.
Si ha una dislocazione a sinistra quando il costituente tematizzato e spostato a sinistra
mostra chiaramente la sua connessione sintattica col resto della frase; questa connessione può
essere espressa dalla preposizione che lo regge e che viene anch’essa spostata a sinistra, opure dalla
ripresa pronominale mediante un pronome clitico attaccato al verbo della frase, oppure da entrambi
i segnali.
Negli esempi che seguono, la prima frase ha un ordine non marcato, e la seconda
corrisponde a una versione con dislocazione a sinistra:
1) a.- Giorgio compra i giornali alla stazione.
b.- I giornali, Giorgio li compra alla stazione.
a) sono venute un terzo delle persone invitate delle persone invitate ne sono
venute un terzo.
Un eventuale soggetto dislocato a sinistra non può avere segni espliciti della dislocazione.
Tuttavia anche il soggetto può essere dislocato a sinistra, cioè marcato come tema-dato, anche se
esso coincide con il tema-dato non marcato. Il soggetto è dislocato quando è separato dal verbo da
altri costituenti, che a loro volta possono essere dislocati a sinistra, dato che la dislocazione a
sinistra può interessare più di un costituente nella stessa frase; oppure quando il soggetto è separato
dal verbo da una frase intera.
Es.:
a) Giorgio, i giornali, li compra alla stazione.
b) Maddalena, a Giacomo, (gli) regalerà un orsachiotto.
c) Alice, (abbiamo deciso che), in America, (ci) andrà l’anno prossimo.
Sono anche possibili delle costruzioni marcate che conferiscono maggiore rilievo al
soggetto, riprendendolo attraverso un pronome tonico o un dimostrativo.
Es.:
a) il direttore, lui vuole avere sempre ragione.
b) Le grandinate estive, quelle si che provocano danni.
Una frase con dislocazione a sinistra può anche cominciare un discorso; con una frase di
questo tipo, il parlante assume che ciò a cui si riferisce il costituente dislocato a sinistra sia “noto”,
cioè genericamente presente alla mente del suo ascoltatore.
Intonativamente, la frase con dislocazione a sinistra può non distinguersi dalla frase non
marcata, anche se sono possibili pause fra i costituenti dislocati e fra questi e il resto della frase.
Queste pause sono indicate con la virgola.
1-a) L’estrazione di un costituente da una subordinata.-
Nel caso delle soggettive la dislocazione è più rara e comunque non prevede l’uso di un pronome di
ripresa.
Es.:
è necessario prendere una decisione.
Prendere una decisione è necessario.
2) Tema sospeso.-
La costruzione del tema sospeso si può formare più facilmente della dislocazione a sinistra.
Per ottenerla è necessario porre un tema e farlo seguire da una frase chiusa, che possa essere
interpretata come riferita al tema mediante il collegamento di uno degli argomenti con questo.
Mentre la dislocazione a sinistra può riguardare più di un costituente, non si può avere più
di un tema sospeso.
Il tema sospeso non può trovarsi nella posizione interna di una frase complessa, ma sempre
preferibilmente all’inizio del periodo.
Es.:
Giorgio, mi sembra che nessuno abbia parlato bene di quell’imbroglione.
Alle costruzioni con tema sospeso sono da ricondurre anche le frasi che iniziano con un
pronome soggetto anacolutico del tipo:
Queste costruzioni, frequenti nel parlato, sono di norma da evitare nello scritto.
Alcuni verbi detti “psicologici” come piacere, sembrare, ecc., in cui il soggetto è
inanimato e il complemento indiretto è rappresentato da un esperiente animato, presentano, accanto
all’ordine sintatticamente non marcato “soggetto+verbo+complemento indiretto”, un ordine
sintatticamente marcato, ma pragmaticamente non marcato, con il complemento indiretto in prima
posizione.
Es.:
a. Gli spaghetti piacciono a Giorgio.
b. A Giorgio piacciono gli spaghetti.
Lo stesso avviene con altri verbi piscologici, come persuadere, convincere, soddisfare,
ecc., in cui l’esperiente animato è invece sintatticamente un complemento oggetto; diciamo che in
ambedue i casi si produce un conflitto sistematico tra il soggetto grammaticale e il soggetto della
predicazione rappresentato dall’esperiente animato.
Benché la frase (a) sia quella sintatticamente non marcata, è la frase (b) che, presentando
l’esperiente come tema tramite una dislocazione a sinistra, ha l’uso più largo.
Con questi verbi, è comune nella lingua parlata anche il ricorso alla costruzione del tema
sospeso. Si hanno frasi come:
3) Topicalizzazione.-
Naturalmente queste non possono essere usate come prime frasi di un discorso, ma solo
come repliche ed affermazioni come:
a. Hai mangiato l’arancia.
b. Hai raccontato tutto a tutti.
c. Voleva occuparsi di economia.
Per concludere si deve segnalare che solo un elemento può essere topicalizzato.
Si nota che la ripresa pronominale del sintagma topicalizzato dativo è ammessa solo quando il
verbo ha un complemento rappresentato da un clitico, non quando il complemento è espresso da un
nominale, oppure manca.
La topicalizzazione, per uso pragmatico e struttura, è molto simile alla frase scissa.
Partendo dalla frase dichiarativa (a), (b) è la replica espressa con una frase topicalizzata, (c) con una
frase scissa.
La frase topicalizzata è quindi possibile in tutti i contesti in cui è possibile la frase scissa
ma non viceversa; la frase topicalizzata ha condizioni di appropriatezza meno rigide, per cui il suo
uso, in relazione al contesto, è meno rigido.
verrebbe analizzata come una frase in cui il tema Giorgio è nuovo, mentre il rema è qualcosa di cui
si stava già parlando, o che può essere inferito dal contesto, cioè fare degli inviti, e quindi è dato.
4) Anteposizione anaforica.-
Il legame anaforico di questi sintagmi con il testo precedente può essere esplicito quando
questi contengono un pronome o aggettivo relativo.
Es.:
a- Il che fece non senza qualche esitazione.
b- Le quali prove produrremo nelle sedi adatte.
5) Dislocazione a destra.-
In italiano è possibile anche spostare a destra degli elementi della frase. In questo caso, il
parlante considera l’elemento dislocato come dato e presente nella mente dell’ascoltatore, e alla
fine della frase lo richiama per maggiore chiarezza. L’utilizzazione di tale tipo di frasi, dunque, è
fortemente condizionata dal contesto.
Es.:
a- Arriverá domani, Giorgio.
b- L’accompagnò a scuola, Tullia.
c- Gli dai tu la notizia, a Franco.
d- Ci vado volentieri io, al supermercato.
Non c’è praticamente differenza fra dislocazione a destra e dislocazione a sinistra dal punto
di vista pragmatico: si tratta in ambedue i casi di temi già dati nel discorso o supposti presenti nella
mente del parlante . Tuttavia ci sono delle nette incompatibilità contestuali; la dislocazione a destra
può essere infatti solo ripresa di un tema che è presupposto come dato, e, a differenza della
dislocazione a sinistra, non può proporre un tema, sia pure connotandolo come attesso, prevedibile
o dato nel discorso.
6) La frase scissa.
Tra i meccanismi utilizzati a livello sintattico per trasmettere determinati significati, oltre
all’ordine delle parole, l’italiano utilizza una costruzione particolare denominata frase scissa.
Es.:
a- È Tullia che è uscita.
b- È la frutta che non mi va.
c- È in campagna che voglio andare.
Lo scopo di tale struttura è quello di enfatizzare sia a livello sintattico che con l’intonazione
un particolare elemento della frase e metterlo in contrasto con un elemento analogo del contesto.
In questo senso la frase scissa è simile alla topicalizzazione.
La struttura della frase scissa può essere così schematizzata:
Dal punto di vista sintattico, la frase scissa è costituita da due unità: una principale con
copula che si accorda con l’elemento che la segue e una subordinata introdotta da che, in cui c’è un
elemento vuoto la cui interpretazione è legata all’elemento scisso.
Nella frase scissa non possono mai apparire pronomi clitici di ripresa (come nella
topicalizzazione).
Es.:
a- * È a Mario che gli ho detto tutto.
La frase subordinata può anche apparire con a e l’infinito, questa forma si ha quando
l’elemento scisso è da interpretare come il soggetto della subordinata che segue.
Es.:
a- È stata Franca a farmi arrabbiare.
b- Sei tu a dire sempre le bugie.
I sintagmi nominali possono essere sempre scissi sia che si tratti di sintagmi nominali
lessicali, sia che si tratti di pronomi.
Es.:
a- È Mario che voglio vedere.
b- Sono io che sono stanca.
c- È me che non vogliono ascoltare.
I sintagmi preposizionali possono essere scissi sia che siano selezionati dal verbo sia nel
caso contrario.
Es.:
a- È a Tullio che darò il libro.
b- È in cucina che devi mettere quelle cose.
c- È in giardino che leggo volentieri.
Per quanto riguarda le forme verbali, i verbi finiti non possono essere scissi; si può
ricorrere in casi limitati a forme di usi molto marginale come:
È invece possibile focalizzare verbi al participio passato se accompagnati dal verbo essere,
ma non se accompagnati da avere.
Es.:
a- È arrivato che non può essere a quest’ora.
b- È uccisso che non può essere stato in circostanze simili.
c- *È finito che ho di leggere il libro.
Anche un’intera frase complemento può essere enfatizzata con una struttura scissa.
Es.:
a- È che Mario arrivi sempre in ritardo che non sopporto.
b- È che tu te ne andassi che non volevo.
c- È che sarebbe venuto ieri che mi aveva detto.
Dal punto di vista pragmatico la frase scissa ha una funzione analoga a quella
dell’evidenziazione, serve cioè a mettere in rilievo l’elemento nuovo della frase, spesso con valore
contrastivo.
Es.:
- È a Irene [non a Carla] che ho regalato un anello.
La proposizione subordinata che forma il secondo segmento della frase scissa può essere di
due tipi:
a) esplicita (è X che + verbo di modo finito):
La subordinata implicita può essere usata solo quando l’elemento da focalizzare nella
corrispondente frase non marcata svolge la funzione di soggetto.
Es.:
Maria ha dipinto il quadro È stata Maria a dipingere il quadro.
La frase scissa con subordinata implicita è più adatta a contesti formali e trova pertanto
maggiore applicazione nello scitto.
il verbo base è quello della corrispondente frase non marcata, l’introduttore, pur essendo possibili
delle varianti, è comunemente costituito dal pronome relativo chi o dal nesso dimostrativo + che :
non capisco perché si comporti così quello che non capisco è perché si comporti così
Come appare, la funzione pragmatica è identica a quella della frase scissa. Anche la
struttura sintattica è analoga: un unico blocco frasale viene suddiviso in due segmenti distinti.
L’unica differenza consiste nel fatto che in questo caso l’elemento focalizzato è collocato in fondo
alla frase.
Una costruzione per alcuni aspetti analoga alla frase scissa prende il nome di “c’è
presentativo”. Vi si può ricorrere quando un enunciato presenta due blocchi di informazioni nuovi:
un tuo amico vuole parlarti c’è un tuo amico che vuole parlarti.
Un ladro scappa nel cortile c’è un ladro che scappa nel cortile
La funzione pragmatica del costrutto è duplice:
Un elemento topicalizzato può invece cooccorrere con uno o più elementi dislocati a
sinistra.
Es.:
a- Mio figlio, una poesia,lui ha scritto.
b- A Giorgio, il professor Piva, (solo) un posticino potrebbe offrirgli.
Non è possibile costruire esempi che contengano più di un tema sospeso. Un tema sospeso
può combinarsi con la dislocazione a sinistra, purché venga posto prima degli elementi dislocati.
Es.:
a- Giorgio, ai nostri amici, non parlo mai di lui.
b- Maddalena, una bambola gliela regalo per Natale.