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CAPITOLO TERZO

Capitolo terzo del volume di John B. Thompson, Mezzi di


comunicazione e emodernità, Bologna, Il Mulino, 1998. La nascita dell'interazione mediata

Il testo è in sola lettura, per mera visione didattica e senza


scopo di lucro. Il testo riprodotto non supera il 15% delle
pagine complessive del volume
Per buona parte della loro storia, gli uomini hanno
stabilito rasi esclusivamente relazioni faccia a faccia. Le
persone interagivano scambiandosi torme simboliche o im-
pegnandosi in altri tipi d'azione all'interno di un luogo
fisico condiviso, il luogo in cui si incontravano. Le tradizio-
ni erano essenzialmente orali, e la loro sopravvivenza di-
pendeva da un processo di continuo rinnovamento costitui-
Il testo riprodotto proviene da una copia del volume in uso: to dal racconto di storie e da altre analoghe attività, in
contesti d'interazione faccia a faccia. Dal punto di vista del
pertanto, sottolineature e tratti a lato provengono da lettori loro contenuto, esse erano perciò tutto considerato aperte:
anonimi e non riguardano il testo originale, né sono da gli atti attraverso i quali gli individui reiteravano, nel mi-
considerare evidenziazioni necessariamente significative. glior modo possibile, le espressioni verbali e le azioni im-
presse Rella loro memoria o nel loro comportamento erano
Céreativ9- un po' come quelli dei menestrelli medioevali, che
reinventavano le loro storie ogni volta che le raccontavano.
Ma poiChé la loro trasmissione dipendeva dall'interazione
faccia a faccia e dallo spostamento fisico degli individui da
un luogo all'altro, dal punto di vista geografico, la loro
forza di penetrazione era relativamente limitata.
In che mo_4912 sviluppo dei mezzi di comunicazione ha
influito sui mcerdefliiradizionali dinter04neíkbare,t2ie
dobbiarno Intérpretare l'impatto del crescente diffondersi
dei prodotti mediali a partire dalla fine del quindicesimo
secolo? Per rispondere a queste domande, dobbiamo innan-
zitutto comprendere che l'imporsi di nuovi mezzi di comu-
nicazione non consiste semplicemente nella creazione di
nuove reti di trasmissione, una creazione che lascerebbe le
relazioni sociali fondamentalmente immutate. È vero l'op-
posto: ciò che lo sviluppo dei media fa è creare nuovi tipi di
azione e interazione e nuove forme di relazioni sociali — tipi
e forme profondamente differenti dal genere d'interazione
che ha dominato per buona pane della storia dell'umanità.
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

Esso determina, in secondo luogo, una com lessai r - informazioni e di comunicazione a due direzioni; i destinatari
nizzazn e dimensioni delle/Anna, e tempo Gra- possono (almeno in linea di principio) rispondere ai pro-
zie allo sviluppo dei mezzi di comunicazione, l'interazione duttori, e questi trasformarsi a loro volta nei destinatari dei
sociale si emanci a dal vincolo a un articolare luo co, messaggi che i primi decidono di rivolgere loro. Una terza
consenten o agi in. . interagire tra oro anche senza caratteristica dell'interazione faccia a faccia è che chi vi
condividere lo stesso ambiente spazio-temporale: l'utilizza- partecipa trasmette i propri messaggi e interpreta quelli
zione dei media dà origine a nuove forme d'interazione che altrui utilizzando, in genere, una molteplicità di inch:zisim-
si estendo o e lo cna io (e forse anche nel tempo). E gene- bolici. Integrano le parole ammiccamenti e gesti, aggrot-
ra, m ine, nuove forme di «azione a distanza»: consente agli ti-1TM di ciglia e sorrisi, nuove intonazioni, e così via. Chi
individui draire o per aprilontani nello spazio e nel tempo, ascolta si impegna costantemente nell'analisi dei molti indi-
o in risposta ad azioni ed eventi in corso in luoghi remoti. zi simbolici cui ricorre chi parla, utilizzandoli per ridurre le
In questo capitolo, cercherò di elaborare una struttura ambiguità e precisare l'interpretazione del messaggio. Tan-
concettuale per l'analisi delle forme di azione e interazione to è vero che le incoerenze tra indizi e parole rappresentano
create dai media. Comincerò distinguendo tre forme per chi le scopre fonte di ansia e imbarazzo, un sentimento
d'interazione ed esaminando le loro principali caratteristi- che, in alcuni casi, induce a porre fine all'interazione e a
che. Successivamente, concentrerò l'attenzione sul tipo di gettare dubbi sulla sincerità di chi parla.
situazione interattiva prodotta dai «mezzi di comunicazio- Possiamo opporre l'interazione faccia a faccia all'«inte-
ne di massa» e, prendendo come esempio la televisione, ne razione mediata», una forma di relazione che comprende,
esaminerò in dettaglio gli aspetti peculiari. Nei due para- per esempio, la comunicazione attraverso lettere e le con-
grafi conclusivi, analizzerò alcune delle forme di azione a versazioni telefoniche. Questo genere d'interazione richie-
distanza rese possibili dall'uso dei media. de l'utilizzazione di un mezzo tecnico (carta, fili elettrici,
onde elettromagnetiche, ecc.) che consenta la trasmissione
di informazioni o di contenuti simbolici tra persone lontane
1. Tre tipi di interazione nello spazio, nel tempo, o in entrambe le dimensioni.
L'interazione mediata si estende nello spazio e nel tempo, e
Per esaminare i diversi tipi di relazione prodotti dal- acquista perciò una serie di caratteristiche che l'interazione
l'uso dei mezzi di comunicazione, è utile distinguere tre faccia a faccia non possiede. Mentre quest'ultima ha luogo
forme d'interazione, che chiamerò rispettivamente «inte- in un contesto di compresenza, coloro che partecipano a
razione faccia a faccia», «interazione mediata» e «quasi- un 'interazione mediata si trovano in ambienti lontani nello
interazione mediata». La relazione faccia a faccia ha luogo spazio e/o nel tempo. Essi non condividono lo stesso sistema
in un contesto di compresenza; coloro che vi prendono parte di riferimento spazio-temporale, né quindi possono assumere
sono immediatamente presenti l'uno all'altro e condividono che gli altri comprenderanno le espressioni di tipo deittico
un comune sistema di riferimento spazio-temporale. È per che essi userebbero in una conversazione a quattr'occhi.
questo che è possibile utilizzare espressioni deittiche («qui», Ciò che dunque devono fare è decidere quante informazio-
«ora», «questo», «quello») presumendo di essere capiti: se ni sul contesto sia opportuno inserire nello scambio — se,
il referente di un pronome dimostrativo non risulta chiaro, per esempio, indicare il luogo e la data nelle proprie lettere,
chi parla può eliminare l'ambiguità indicando l'oggetto in o presentarsi all'inizio di una conversazione telefonica.
questione. L'interazione faccia a faccia è, in secondo luogo, In secondo luogo, l'interazione mediata limita la serie di
dialogica, nel senso che comporta, in genere, un flusso di indizi simbolici a disposizione dei partecipanti. La comuni-
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La nascita dell'interazione mediiita La nascita dell'interazione mediata

cazione per lettera, per esempio, priva chi la utilizza degli dialogiche, la quasi-interazione mediata è simile a un mono-
indizi legati alla compresenza fisica (gesti, espressioni facciali, logo, nel senso che il flusso della comunicazione è prevalen-
intonazioni, ecc.), anche se ne offre altri (quelli legati alla temente unidirezionale. Il lettore di un libro, per esempio,
scrittura). Allo stesso modo, la comunicazione per telefono è fondamentalmente il destinatario di una forma simbolica
rende inutilizzabili le indicazioni legate alla vista, anche se il cui produttore non richiede (e di solito non riceve) alcuna
conserva e sfrutta ampiamente quelle legate alla voce. Ridu- risposta diretta e immediata'.
cendo il ventaglio degli indizi simbolici utilizzabili, Poiché è unidirezionale e consiste nella produzione di
l'interazione mediata limita il numero dei dispositivi simbo- forme simboliche per un insieme indefinito di riceventi
lici attraverso i quali ridurre l'ambiguità. Rispetto all'inte- potenziali, il modo migliore per cogliere la natura di questo
razione faccia a faccia, essa assume dunque un carattere di tipo d'interazione è considerarla una quasi-interazione. Essa
maggiore indeterminatezza. Poiché l'insieme degli indizi non è caratterizzata dal grado di reciprocità e specificità
simbolici disponibili è limitato, per interpretare i messaggi interpersonale delle altre forme di relazione, si tratti dell'inte-
trasmessi, gli individui devono ricorrere in misura maggiore razione mediata o di quella faccia a faccia. E tuttavia, è una
alle risorse in loro possesso. forma d'interazione. Poiché unisce gli individui in un pro-
Consideriamo ora la terza forma d'interazione — quella cesso di comunicazione e di scambio simbolico, crea una
che ho chiamato «quasi-interazione mediata». Utilizzo que- particolare situazione sociale È una situazione strutturata,
sta definizione per indicare i tipi di relazione sociale stabi- caratterizzata dalla separazione dei ruoli rispettivamente di
liti dai mezzi di comunicazione di massa (libri, giornali, produttori e riceventi: mentre alcuni individui sono impe-
radio, televisione, ecc.)'. Come quella mediata, anche que- gnati essenzialmente nella produzione per persone non fisi-
sta terza forma d'interazione consente di scambiare infor- camente presenti, altri svolgono la funzione di riceventi di
mazioni e contenuti simbolici tra luoghi e/o tempi lontani — forme simboliche create da individui ai quali non possono
in altre parole, si estende anch'essa nello spazio e nel tem- rispondere, ma cui è possibile si leghino in un rapporto di
po. Inoltre, presuppone in molti casi anche una qualche amicizia, viva simpatia o fedeltà.
nsieme degli indizi_simbalici. Èituttavia, La tabella 2 riassume alcune somiglianze e alcune diffe-
sotto due aspetti centr Cél aiGntana sia dall interazione renze tra questi tre tipi d'interazione. Mentre l'interazione
accia a riaiCM da quella mediata. In primo luogo, coloro mediata e la quasi-interazione mediata differiscono da quel-
che partecipano a questi due ultimi tipi d'interazione si la faccia a faccia dal punto di vista della struttura spazio-
rivolgono adjhgpaiaismbù, per i quali producono azioni, temporale e dell'insieme degli indizi simbolici utilizzabili,
espressioni verbali, ecc., laddove, nella quasi-interazione la quasi-interazione si distingue dall'interazione mediata
mediata, le forme simboliche vengono prodotte per un in - dal punto di vista della direzione sia del flusso (dialogico o
/toir sieme di riceventi potenziali indefinito. In secondo luogo, no) sia dell'azione.
mentre l'interazione faccia a faccia e quella mediata sono

2 Naturalmente, un lettore può, in realtà, rispondere a un autore e in


i Questa definizione è simile a quella utilizzata da Horton e Wohl: in diversi modi: può scrivergli (se l'autore è vivente), stendere una recen-
un acuto articolo di diversi anni fa, sostenevano che la comunicazione di sione del libro che è probabile l'autore veda, o semplicemente rifiutarsi
massa dà origine a un nuovo tipo di relazione sociale da essi indicata con di leggere altro di sua produzione. Ma queste possibili risposte hanno
l'espressione «interazione para-sociale». Si veda D. Horton e R.R. Wohl, poca forza, e sono molto lontane, comunque, dal genere di scambio
Mass Communication and Para-Social Interaction: Observations on Intimacy dialogico caratteristico sia dell'interazione faccia a faccia sia di quella
at a Distance, in «Psychiatry», 19 (1956), pp. 215-229. mediata.

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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

TAB. 2. Tipi di interazione sopra è appunto quello di consentire l'individuazione dei


Caratteristiche Interazione Interazione Quasi-interazione diversi tipi d'interazione che compongono situazioni com-
dell'interazione faccia a faccia mediata mediata plesse di questo genere. Ci aiuta ad analizzare tali situazioni
Struttura spa- Compresenza; Separazione dei Separazione dei con un certo grado di rigore e precisione, e ad evitare alcuni
zio-temporale sistema di riferi- contesti; accessi- contesti; accessibi- dei fraintendimenti che una caratterizzazione affrettata po-
mento spazio- bilità estesa nel lità estesa nel tem-
temporale con- tempo e nello po e nello spazio trebbe ingenerare. (Considereremo alcuni di tali frainten-
diviso spazio dimenti più avanti.)
A questo punto è bene fare una seconda precisazione:
Insieme degli Indizi simbolici Contrazione del- Contrazione del-
indizi simbolici di molti tipi l'insieme degli l'insieme degli in- nel distinguere questi tre tipi d'interazione, non intendo
indizi simbolici dici simbolici sostenere che essi siano i so o che la tipologia proposta
sa ciente a an 'zzare tutti i possibili scenari. Non
Direzione Verso altri par- Verso altri par- Verso un insieme pretendo di escludere che lo sviluppo di nuove tecnologie
dell'azione ticolari ticolari indefinito di desti-
natari potenziali della comunicazinzaci per e
con i uto moltoo magoiflà"-iii
, e Agi,.4~go a
Comunicazione Dialogica Dialogica A una direzione créatérG3Vrroicnie d'interazionei. La struttura analitica
dialogica/a una
direzione cifet515Fatiatellile-sfliesa come un espediente
euristico, un espediente che ha valore soltanto finché si
dimostra di qualche utilità; nulla esclude che in certi casi sia
necessaria una struttura analitica più elaborata.
Nel distinguere questi tre tipi d'interazione non intendo Più avanti in questo capitolo, utilizzerò il quadro
sostenere che ogni specifica situazione rientrerà precisa- interpretativo proposto per esaminare alcune caratteristi-
mente in uno di essi. Al contrario, molti dei rapporti che si che delle relazioni sociali create dai media. Ma per prima
stabiliscono nella vita quotidiana consistono in una combi- cosa desidero mostrare in che modo essa possa aiutarci a
naziorp ' iverse forme d'interazione - in altre parole, valutare sul piano storico l'importanza dei nuovi mezzi di
sono ' ridi. er esempio, è possibile che alcune persone comunicazione comparsi intorno alla metà del quindicesimo
discutano tra loro in una stanza senza smettere di guardare secolo. Prima di allora (e per alcune parti del mondo diver-
la televisione, sperimentando così un tipo di rapporto costi- se dall'Europa, fino a tempi relativamente recenti), lo scam-
tuito dalla combinazione tra un'interazione faccia a faccia e bio di informazioni e di contenuti simbolici aveva luogo,
una quasi-interazione mediata. Allo stesso modo, è possibi-
le che un programma televisivo consista in un 'interazione 1.~••••
faccia a faccia tra un gruppo di esperti e il pubblico in I media che combinano telecomunicazioni e tecnologia informatica
studio, anche se la relazione tra questi individui nel loro danno origine a tipi di comunicazione e d'interazione le cui caratteristi-
complesso e gli spettatori del programma si configura, ov- che sono, sotto certi aspetti, piuttosto lontane da quelle dell'interazione
viamente, come quasi-interazione mediata. E potremmo ci- mediata e della quasi-interazione. Per esemmip, le reti di computer con-
sentono una comunicazione a due direzioni che l'umana nbninvolge
tare senza difficoltà anche combinazioni più complesse (per altri particolari, ma si svolge da «molti a molti» (conferenze, bacheche,
esempio, immaginare che alcune persone pongano delle ecc.). Per un'analisi più approfondita di queste e altre forme d'interazione
domande agli esperti in studio servendosi del telefono, e o «comunicazione mediata da computer», si veda di L.S. Harasim, J.S.
Quarterman e H. Rheingold in L.S. Harasim (a cura di),GlobalNetworks:
che le risposte siano sentite o viste da ascoltatori o spettato- Computers and International Communication, Cambridge, Mass., Mit
ri). Uno dei vantaggi della struttura analitica proposta più Press, 1993, parte I.

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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

per la maggioranza degli individui, all'interno di relazioni vita sociale nel mondo moderno è costituita in misura sem-
faccia a faccia. Non che non si dessero forme d'interazione pre maggiore da forme d'interazione non dirette. Con la
o quasi-interazione mediate, ma esse coinvolgevano un set- nascita dell'interazione e quasi-interazione mediate, è mu-
tore della popolazione relativamente limitato. La partecipa- tata la «miscela relazionale» della vita sociale. Accade sem-
zione a questo tipo di interazioni richiedeva competenze i pre più spesso che le persone ricevano informazioni e con-
particolari — saper scrivere e leggere, per esempio — che in tenuti simbolici da fonti diverse dagli individui con cui
buona misura erano appannaggio delle élite politiche, com- entrano in contatto diretto nella vita quotidiana. I processi
merciali o ecclesiastiche. E tuttavia, con l'avvento dell'in- di creazione e rinnovamento delle tradizioni si legano in
dustria editoriale nell'Europa del quindicesimo e sedicesimo misura sempre maggiore allo scambio simbolico mediato.
secolo e il suo successivo sviluppo in altre pani del mondo, Esamineremo alcune conseguenze di tale trasformazione
e grazie, ancora, alla comparsa di diversi tipi di media elet- nei prossimi capitoli.
tronici nel diciannovesimo e ventesimo secolo, l'interazione
faccia a faccia è stata integrata in misura sempre maggiore
da forme d'interazione e quasi-interazione mediate. Da al- 2. L'organizzazione sociale della quasi-interazione mediata
lora, lo scambio di informazioni e contenuti simbolici ha
luogo sempre più spesso in contesti d'interazione e quasi- Fin qui mi sono limitato a distinguere diverse forme
interazione mediate, anziché all'interno di spazi condivisi. d'interazione e a descrivere alcune delle loro caratteristiche
Non sempre l'imporsi dell'interazione e della quasi- generali. In questo paragrafo, desidero concentrare l'atten-
interazione mediate è andato a spese di quella faccia a zione sulla quasi-interazione mediata ed esaminare più
faccia. In alcuni casi, la diffusione dei prodotti mediali è dettagliatamente alcuni suoi aspetti. È utile, per comincia-
servita a stimolare tale relazione. Lo abbiamo visto in uno re, introdurre un'ulteriore distinzione — mutuata, questa
dei precedenti capitoli: nell'Europa della prima modernità, volta, dall'opera di Goffman 6 . Ogni attività o esecuzione ha
i libri venivano letti a voce alta a più individui riuniti ad luogo all'interno di una particolare cornice interattiva, co-
ascoltare. In effetti, molte delle produzioni editoriali del stituita, tra le altre cose, da certe assunzioni e convenzioni e
sedicesimo e diciassettesimo secolo erano redatte anche alla dalle caratteristiche fisiche dell'ambiente (configurazione
luce di questa possibilità: si rivolgevano all'orecchio oltre dello spazio, arredo, attrezzature, abiti, ecc.). Un individuo
che all'occhio, e venivano prodotte con la precisa intenzio-
ne di riimmetterle in contesti d'interazione faccia a faccia°.
E tuttavia, l'importanza sempre crescente dell'interazione e (1982), pp. 364-414; R. Darnton, History of Reading, in P. Burke (a cura
della quasi-interazione mediate e il graduale sviluppo di di), New Perspectives on Historical W riting, Cambridge, Polity Press,
1991, pp. 140-167.
nuove forme di ricezione e appropriazione (come l'abitudi- 6 Si veda in particolare E. Goffman, The Presentation of Self in
ne a leggere a voce bassa e in solitudine') dimostrano che la Everyday Life, Harmondsworth , Penguin , 1969, trad. it. La vita quotidia-
na come rappresentazione, Bologna, Il Mulino, 19862 . L'opera di Goffman
è stata ingegnosamente applicata all'analisi dei media da diversi autori.
Si vedano J. Meyrowitz, No Sense of Place: Tbe Impact of Electronic
Media on Social Bebavior, New York, Oxford University Press, 1985,
4 Si veda R. Chartier, L'ordre des livres: lectures, auteurs, bibliothèques trad. it. Oltre il senso del luogo. L'impatto dei media elettronici sul
en Europe entre 14' et 18' siècle, Aix-en-Provence, Alinéa, 1992, trad. it. comportamento sociale, Bologna, Baskerville, 1993; D.L. Altheide, Media
L'ordine dei libri, Milano, Il Saggiatore, 1994. Power, Beverly Hills, Sage, 1985; R.V. Ericson, P.M. Baranek e J.B.L.
5 Si vedano P. Saenger, Meni Reading: Its Impact in Late Medieval Chan, Negotiating Control: A Study of News Sources, Toronto, University
Script and Society, in «Viator: Medieval and Renaissance Studies», 13 of Toronto Press, 1989.

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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

che agisce all'interno di questa cornice adatterà ad essa, in La distinzione tra questi due spazi entra in gioco in
una certa misura, il suo comportamento, cercando di pro- molti contesti d'azione, indipendentemente da se o non
iettare un'immagine di sé più o meno compatibile sia con comportino il ricorso a un mezzo tecnico di comunicazione.
questa stessa cornice sia con l'impressione che desidera E tuttavia, l'uso dei media può avere un impatto assai pro-
trasmettere. La cornice dell'azione e le caratteristiche del sé fondo, oltre che sulla natura rispettivamente della ribalta e
messe in evidenza dagli individui che agiscono al suo inter- del retroscena, anche sulle loro relazioni. Poiché in genere
no costituiscono quella che Goffman chiama «ribalta» 7 . Le presuppone una separazione degli ambienti nei quali i par-
azioni e gli atteggiamenti del sé considerati inappropriati o tecipanti sono collocati, l'interazione mediata crea una cor-
che rischiano di mettere in discredito l'immagine che la nice interattiva costituita da due o più ribalte separate nello
persona sta cercando di proiettare vengono nascosti e riser- spazio e forse anche nel tempo. Ciascuno di questi spazi ha
vati per altri ambienti e incontri — per ambienti che, rispetto i propri retroscena, e tutti i partecipanti all'interazione
alla ribalta in cui l'azione ha luogo, potremmo definire mediata devono cercare di controllare il confine tra essi.
«retroscena». In questi ambienti dietro le quinte, gli indivi- Per esempio, è possibile che, impegnato in una conversazio-
dui agiscono spesso in modi che contraddicono intenzio- ne telefonica, un individuo cerchi di eliminare i rumori
nalmente le immagini che essi cercano di proiettare quando provenienti dall'ambiente nel quale sta parlando — le voci di
sono sulla scena. Dietro le quinte, gli individui si rilassano, una televisione accesa, i commenti o le risa di un amico o di
consentono a se stessi di abbassare la guardia — vale a dire, un collega, ecc. — ben sapendo che, rispetto all'interazione
non pretendono più di controllare le proprie azioni con lo mediata, tali rumori potrebbero essere considerati come
stesso grado di riflessività che utilizzano agendo sulla scena. comportamenti da retroscena. Ovviamente, è possibile ri-
È raro che il confine tra ribalta e retroscena sia netto, e durre in misura soddisfacente il rischio di interferenze, in-
gli individui si sforzano continuamente di adeguare il loro stallando il telefono in una stanza particolare o in un am-
comportamento agli spostamenti di tale frontiera. In alcuni biente isolabile chiudendo semplicemente una porta.
casi, è possibile che i retroscena si trovino alla periferia Nel caso della quasi-interazione tecnicamente mediata,
della ribalta, e che di conseguenza gli attori possano ritirarsi la cornice interattiva si articola in modo diverso rispetto
dallo spettacolo centrale con relativa facilità; ma in questi all'interazione mediata (a una conversazione al telefono,
casi c'è sempre il rischio che il comportamento fuori scena per esempio). Le forme simboliche sono prodotte in un
sia visto o sentito. È possibile ridurre al minimo l'indeter- contesto (che chiamerò «cornice interattiva della produzio-
minatezza dei confini tra ribalta e retroscena erigendo bar- ne») e ricevute in una molteplicità di altri contesti (le «cor-
riere fisiche. Per esempio, nei ristoranti, le cucine sono in nici interattive della ricezione»). Ciascuno di questi conte-
genere separate dalle sale da pranzo da corridoi o porte a sti è caratterizzato da sue particolari ribalte e retroscena e
vento, così come, in molte aziende, gli ambienti di lavoro suoi particolari confini. Poiché il flusso della comunicazio-
sono edificati lontano dagli uffici di rappresentanza e na- ne è prevalentemente unidirezionale, in genere, la ribalta
scosti alla vista. Poiché il comportamento fuori scena po- della cornice di produzione è accessibile ai riceventi: è una
trebbe compromettere l'impressione che gli individui o le ribalta Spetto alle cornici di ricezione. Ma non vale l'op-
istituzioni desiderano suscitare, il passaggio tra ribalta e posto: gli spazi che definiscono la sfera della ricezione non
retroscena è spesso rigidamente controllato. entrano in contatto in modo diretto con la struttura di
produzione, e di conseguenza non assumono il significato
di ribalte o retroscena rispetto a tale cornice, non almeno in
7 Goffman, La vita quotidiana come rappresentazione, cit. senso stretto.
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

La cornice d'interazione della ricezione può fare da Retroscena Ribalta Retroscena


contesto non solo alla quasi-interazione mediata creata dal-
la televisione oda altri mezzi tecnici, ma anche alle interazioni
faccia a faccia legate all'attività ricettiva. È possibile, per
esempio, che alcuni individui intenti a guardare la televisio-
ne o ad ascoltare musica interagiscano tra loro, pur conti-
nuando a partecipare all'attività di ricezione. In casi come
questi, in che misura tale attività funzioni da fulcro
dell'interazione faccia a faccia dipenderà da momento a
momento. Accade talvolta che essa detti buona parte dei
contenuti della conversazione, e che gli individui non discu-
tano che dei messaggi e delle immagini ricevute. Ma è anche
possibile che essa sia tutto considerato marginale rispetto
all'interazione faccia a faccia: le forme simboliche mediate
non rappresenteranno, allora, che una musica o un rumore
di fondo della conversazione faccia a faccia.
Naturalmente, gli individui che partecipano a un'intera-
zione, sia essa mediata o faccia a faccia, utilizzano sempre Cornice d interazione
centrale
particolari ca_.~sliversi_tipi_dirisnrse La loro azione è
parte di un campo d'interazione strutturato che sia cr FIG. 1. L'organizzazione sociale dell'interazione faccia a faccia.
rotta insieme i opportawro isposizione. Ma nel
càffeElThrtermienetTella quasiareThRiate, tali
campi appaiono ancora più complessi. Per due ragioni:
perché queste interazioni si estendono attraverso grandi Uno dei vantaggi tecnici della televisione è che consente
distanze nello spazio (e forse anche nel tempo), e perché è di utilizzare un ampio insieme di indizi, sia sonori sia visivi.
possibile che coloro che vi partecipano si trovino in contesti Mentre la maggioranza degli altri mezzi tecnici riduce la
profondamente diversi dal punto di vista sia istituzionale serie delle indicazioni simboliche utilizzabili a un unico
sia strutturale. tipo di forma (le espressioni verbali o la parola scritta, per
( Le figure 1, 2 e 3 riassumono e illustrano alcune delle esempio), la televisione ha una ricchezza espressiva che
differenze nell'organizzazione sociale rispettivamente dell'inte- l'avvicina, sotto ceni aspetti, all'interazione faccia a faccia:
razione faccia a faccia, di quella mediata e della quasi-inte- i protagonisti dei programmi possono essere sia visti sia
razione mediata. Possiamo approfondire la spiegazione propo- ascoltati, si spostano nel tempo e nello spazio in modo
sta fin qui considerando un esempio di quasi-interazione t molto simile ai partecipanti alle interazioni sociali quotidia-
mediata, e confrontandolo con l'interazione faccia a faccia. ne, e così via. Ciò nonostante, l'instme_dega indizi e__ simbo-
Naturalmente, vi sono molti diversi tipi di quasi-interazione lici utilizzabili da li !pettatori televisivi è diverso -1r-e-a
mediata, le cui caratteristiche variano, sotto certi aspetti, in aspet pro ' nato di - i; ràis posizione c ' a
funzione della natura del mezzo tecnico, del modo di alle interazioniaccia a accia. E &Va -a pere é la tele-
appropriazione, e così via. Qui concentrerò l'attenzione sull'e- visione richiama l'attenzione dei riceventi su alcuni partico-
sempio della televisione, esaminandone alcuni tratti distintivi. lari aspetti a spese di altri, sia perché può utilizzare una
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

serie di tecniche (flashback, voci fuori campo, proiezione di razione dei contesti rispettivamente di produzione e rice-
materiali d'archivio, ecc.) che non rientrano tra quelle ca- zione, in modo che i messaggi trasmessi siano accessibili
ratteristiche dell'interazione faccia a faccia. Ma sotto certi lontano nello spazio e nel tempo. Ma le implicazioni di tale
aspetti la televisione riduce l'insieme degli indizi simbolici. estesa accessibilità sono, nel caso della televisione, piutto-
Per quanto, infatti, sia assai più ricca, dal punto di vista sto differenti rispetto ad altri tipi di quasi-interazione me-
simbolico, di molti altri mezzi tecnici, ne esiste tuttavia una diata, e ciò perché gli individui che comunicano attraverso
serie che essa non è in grado di utilizzare, per esempio la televisione agiscono, si può dire, all'interno di un conte-
quelli legati all'olfatto o al tatto. Ma non è tutto, poiché chi sto spazio-temporale particolare. Per esaminare più appro-
prende pane a una quasi-interazione creata dalla televisio- fonditamente tali questioni, è utile distinguere tre insiemi di
ne viene anche privato delle continue e immediate risposte coordinate spazio-temporali. Troviamo, in PÌ'gTnrtrirgrc-
che caratterizzano l'interazione faccia a faccia e che in que- cTtrdrtteSione - del contesto, cioè, nel
sto contesto vengono utilizzate per il controllo riflessivo del quale agiscono e interagiscono tra loro i protagonisti dei
proprio comportamento. programmi. A queste slaggiungono, in secondo luogo, quelle
Come le altre forme d'interazione e di quasi-interazione dello stesso messaggio televisivo. Tali coordinate coincido-
mediate, quella creata dalla televisione presuppone la sepa- no talvolta con quelle del contesto di produzione, ma pos-
sono anche essere modificate, oscurate o completamente
ridefinite attraverso il montaggio e altre tecni e. Restano,
Retroscena Ribalta Ribalta Retroscena
infine, le coordina e spaz - por i ei diversi contesti di
ricezione. La quasi-interazione creata dalla televisione pre-
suppone un continuo processo di congiunzione di questi tre
t insiemi di coordinate, un processo che chiamerò «inter-
polazione spazio-temporale». Nel ricevere i messaggi televi-
sivi, i soggetti si adattano a coordinate spazio-temporali
diverse da quelle che caratterizzano i loro contesti di rice-
zione, e interpolano le coordinate mediate alle strutture
spazio-temporali della loro vita quotidiana.
La quasi-interazione stabilita dalla televisione crea così
quella che potremmo chiamare un'esperienza spazio-tempo-
rale discontinua. Gli individui che guardano la televisione
v devono sospendere, in qualche misura, le strutture spazio-
^ temporali della loro vita quotidiana, e orientarsi tempora-
neamente verso uno schema di coordinate differente; essi si
trasformano, in effetti, in esploratori dello spazio e del
tempo, impegnati a passare tra diverse strutture spazio-
Cornice
temporali e a ricondurre l'esperienza mediata di altri luoghi
d'interazione e altri tempi ai contesti della loro vita quotidiana. La capa-
centrale cità di attraversare tali strutture e di tornare sani e salvi ai
contesti della vita di ogni giorno è una componente delle
FIG. 2. L'organizzazione sociale dell'interazione mediata. competenze degli spettatori esperti. Per guidarli in questo
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interaziesMe mediata

Produzione Ricezione
accompagnati da osservazioni introduttive o conclusive che
Spazi
di ricezione Spazi allontanano ogni possibile dubbio sul luogo dal quale il
Retroscena Ribalta centrali periferici cronista sta parlando. Lo spettatore che si sintonizza sul
telegiornale sarà pronto a viaggiare con l'immaginazione in
diverse parti del mondo, ma assumerà che lo scarto tempo-
r rale sia relativamente ridotto (nella maggioranza dei casi
non superiore a un giorno).
La buona riuscita di una quasi-interazione creata dalla
televisione dipende dalla capacità dei riceventi di varcare
_ con successo le diverse strutture spazio-temporali in gioco.
Se gli spettatori si sintonizzano a metà di un servizio d'in-
— -1 formazione o di un documentario e sono incerti sulle coor-
dinate spazio-temporali degli eventi presentati, si sentiran-
no sconcertati o disorientati. Ciò che allora faranno è cerca-
re indizi simbolici che li aiutino ad orientarsi nelle coordi-
_ nate spazio-temporali del programma e nella regione del
mondo che esso descrive. Fino a quando non riusciranno a
— farlo, non sarà facile per loro, probabilmente, dare un senso
ai messaggi e metterli in relazione ai contesti della loro vita
quotidiana.
Nell'esaminare le caratteristiche spazio-temporali della
_ quasi-interazione stabilita dalla televisione, ho utilizzato
l'esempio ei notiziari. È evidente che guardare un telegior-
nale o altri p i incentrati su persone o eventi reali
Cornice interattiva
comporta un tipo particolare d'interpolazione spazio-tem-
Cornice interattiva
della produzione della ricezione porale. In genere, infatti, gli spettatori presuppongono che
quelle persone vivano e gli eventi accadano in uno spazio e
in un tempo reali – anche se in uno spazio e un tempo che
FIG. 3. L'organizzazione sociale della quasi-interazione mediata. non trovano posto nelle coordinate spazio-temporali dei
contesti della ricezione. Possiamo distinguere questo tipo
d'interpolazione ( " r olazione di regioni spazio-tempo-
rali che si presumono re " a quelli richiesti dai program-
percorso, i messaggi televisivi assicurano loro una serie di mi che gli spettatori sanno o presumono essere di finzione.
indizi simbolici. Si consideri, per esempio, l'Inghilterra. Un In questi casi, essi si preparano in genere a particolari coor-
notiziario della sera potrebbe cominciare con una veduta dinate spazio-temporali, guidati ancora una volta da diversi
aerea di Londra, oppure con un'inquadratura del Big Ben indizi simbolici (per esempio, dal titolo del programma o
che batte l'ora dell'inizio del programma; i servizi speciali della serie – Dallas, Miami Vice, LA Law, Nypd Blue, ecc.);
dall'estero vengono in genere presentati da immagini facil- e tuttavia, non assumono più che tali coordinate corrispon-
mente riconoscibili (la Casa Bianca, il Cremlino, ecc.) e dano a uno spazio e a un tempo reali. Essi si adattano a uno
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

spazio-tempo che presumono immaginario, sebbene possa- I messaggi scambiati sono prodotti prevalentemente da un
no pensare che esso rimandi in qualche modo a un luogo e gruppo di partecipanti, e trasmessi a un insieme illimitato di
a un tempo reali (per esempio, a Dallas, Texas). In uno dei riceventi, i quali, dal canto loro, hanno ben poche opportu-
prossimi capitoli analizzerò più approfonditamente i modi nità di contribuire direttamente al corso e ai contenuti della
in cui gli individui sperimentano i diversi mondi presentati quasi-interazione. Naturalmente, non tutte le strade sono
dalla televisione o da altri media. Qui desidero semplice- chiuse. Gli spettatori possono esprimere la loro approva-
mente richiamare l'attenzione sul fatto che guardare la tele- zione o disapprovazione per certi programmi, per esempio,
visione presuppone un ti o d'inter olazione s azio-tem o- telefonando o scrivendo alle compagnie televisive; o anche
rale che comprende luog, e tempi sia ~ari sia rea , cercare d'influire sulle programmazioni costituendo gruppi
e che glispeitatoiailagieguartad-4111Avers?rne o gli di pressione. I palinsesti di alcuni canali prevedono trasmis-
trórgiiiamente e come cosa normale. sioni per il «diritto di replica», nel corso delle quali un
La quasi-interazioneereita dalla televisione può dunque numero relativamente piccolo di spettatori selezionati può
essere analizzata in uanto interse *0- • •• i. - s• a- esprimere la propria opinione. Ma queste opportunità d'in-
• rsi. A •ifferenza
zio-tem... I.
erazione faccia a faccia, nella qu e le coordinate dei xirv
tervento sono utilizzate, in pratica, da relativamente pochi
individui. Per la grande maggioranza dei destinatari, la sola
partecipanti sono o identiche o molto simili, la quasi- forma d'intervento nella quasi-interazione consiste nel de-
interazione creata dalla televisione comporta diversi insie- cidere se darle inizio accendendo la televisione, se mante-
mi di coordinate spazio-temporali, che i riceventi devono nerla in vita lasciando acceso l'apparecchio e prestando un
riuscire a collegare. Gli s .ettator ti sono qualche grado d'attenzione, o se interromperla, ignorando
sanno quali indizi cosa viene trasmesso, cambiando canale o spegnendo la Tv.
simbolici cercare, e come utilizzarli per adattarsi alle coordi- Ma l'asim Il . a strutturale
nate spazio-temporali del messaggio e del mondo in esso non è la so a conseguenza e carattere unidirezionale della
rappresentato. La loro esperienza dello spazio e del tempo comunicazione televisiva. A causa di questa caratteristica e
.non è limitata dalla possibilità di spostarsi fisicamente o della separazione dei contesti ad essa associata, la quasi-
dalle interazioni faccia a faccia che intrattengono con altri interazione creata dalla televisione (e le relazioni che in tal
\ all'interno di un luogo condiviso. Poiché riescono a passare modo si formano) procede senza potersi servire del control- ,
tra mondi diversi, sia reali sia immaginari, semplicemente lo riflessivo delle risposte ei estinatar1/4 un controllo che
schiacciando un pulsante, la loro esperienza dello spazio e craMerRiltéTéllitteSITacci a a faccia. Nelle
del tempo è sempre più discontinua. E tuttavia, nonostante relazioni di quest'ultimo tipo, chi partecipa alla conversa-
questa maggiore mobilità, per la maggioranza degli spettatori, zione può (e in genere deve) sia tener conto dei modi in cui
la struttura s • azio-t - pl • li • ' . testo della ricezione gli altri rispondono a ciò che egli ha detto, sia ' i are le
resta que f a «ancorante»: i loro progetti • ;ira radicano proprie successive azioni e parole alla luce elle risposte
in primrliiógo nel cóntesti ratici dell'esistenza quotidia- ricevute. Per esempio, se la persona con cui stiamo parlan-
na. (Ritorneremo su qtétto tema nel settimo capitolo.) do non mostra, con i gesti o le parole appropriate, di seguire
Concentriamo ora l'attenzione su un altro aspetto della quanto le stiamo dicendo (non ci guarda negli occhi, non
televisione: il suo carattere unidirezionale. Come in tutte le pronuncia alcun «sì» o «già, già», ecc.), possiamo o inter-
forme di quasi-interazione mediata, nel tipo di comunica- rompere il nostro racconto con la precisa intenzione di
zione consentito dalla televisione, il flusso dei messaggi è sollecitare una risposta («mi stai ascoltando?»), o condurre
essenzialmente a una direzione—dai produttori ai destinatari. un'indagine meno esplicita che non riveli apertamente il
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

nostro dubbio. Poiché è dialogica, anche l'interazione me- Dal punto di vista dei riceventi, una conseguenza della
diata (per esempio, una conversazione telefonica) implica il mancanza del controllo riflessivo delle risposte altrui è la
controllo riflesso delle reazioni altrui, anche se i meccani- possibilità di decidere liberamente il livello di attenzione da
smi e gli indizi simbolici utilizzabili a questo scopo sono in prestare ai produttori. Possono interessarsi a quanto dico-
genere più limitati rispetto a quelli dell'interazione faccia a no o non farlo, e nessuno li obbliga a manifestare la loro
faccia. (Le risposte verbali come «sì» o «già, già» sono comprensione nei modi caratteristici dell'interazione faccia
particolarmente importanti nelle conversazioni telefoniche a faccia e di quella mediata. Sono liberi di rispondere ai
proprio perché mancano gli indizi di tipo visivo8.) produttori e ai loro messaggi come meglio credono (con
Nella quasi-interazione mediata in generale e in quella risate o insulti, piacere o insofferenza, interesse, apatia o
creata dalla televisione in particolare, il contro o riflessivo totale noncuranza), e lo possono fare senza interrompere la
deo quasi-interazione né offendere chi la produce. Da questo
costit rivo dell'interazion a non basta: che talcontrol- punto di vista, i riceventi della quasi-interazione mediata
lò manc i e una caratteristica di cui gli individui che vi sono molto meno vincolati di quanto non siano gli
prendono parte — produttori e riceventi — sono ben consa- interlocutori delle relazioni faccia a faccia: essa non decide
pevoli, una caratteristica che informa costantemente il loro né la natura né il grado di partecipazione. E tuttavia, resta
modo di partecipare. Ciò che è interessante osservare è che il fatto che, diversamente da quanto accade nei rapporti
essa sia conferisce nuove capacità, sia le limita: è fonte di faccia a faccia, le loro risposte non incidono sul contenuto
creatività e libertà, ma anche d'incertezza, passività e ansia. dell'interazione, non almeno in modo diretto e immediato.
Ai produttori consente di decidere il corso e i contenuti Essi possono decidere la natura e il grado della loro parte-
della quasi-interazione senza costringerli a tener conto delle cipazione, e utilizzare la quasi-interazione per realizzare i
--, ' reazioni dei destinatari: in sostanza, garantisce loro molta propri desideri e obiettivi, ma rispetto alla possibilità d'in-
pitUilmrtà di quanta in genere ne avrebbero nell'interazione tervenire in tale interazione per determinarne il corso e i
faccia a faccia. Non sono tenuti a prestare attenzione ai contenuti, il loro margine di manovra è pressoché nullo.
destinatari, a cercare di verificare se essi seguano o no ciò Nel descrivere il coinvolgimento degli individui nella
che viene detto, o a rispondere ai loro interventi. Ma poiché quasi-interazione creata dalla televisione, ho utilizzato il
li priva del tipo di reazione continua e immediata che con- termine «partecipazione». Ma è chiaro che, a causa dell'as-
sentirebbe loro di sapere se e come i loro messaggi sono senza del controllo riflessivo delle reazioni altrui e della
ricevuti e interpretati, l'impossibilità di procedere a un con- posizione strutturalmente asimmetrica di produttori e
trollo riflesso delle risposte altrui rappresenta per i produt- destinatari, il tipo di partecipazione caratteristico della quasi-
tori anche una fonte d'insicurezza e oreocrumilione. Un interazione è assai diverso da quello delle relazioni faccia a
modo per contrastare tale incertezza consiste nel trasforma- faccia. Per quanto non cancellino, in genere, le differenze di
re il rocesso di produzione in un'interazione faccia a fac- potere e di risorse, tali relazioni sono caratterizzate da im-
cia, come accade n otv o ileurgatisoisil i is,lberti, portanti forme di riflessività e reciprocità, forme che invece
una strategia cui torneremo piu avanti. mancano nella quasi-interazione creata dalla televisione.
i Chi partecipa a una relazione faccia a faccia non solo con-
trolla sempre le risposte degli altri, ma fornisce anche i
8 Si veda A.A.L. Reid, Comparing Telephone with Face-to-Face Contaci, segni indispensabili a confermare il suo stesso coinvolgi-
in I. de Sola Pool (a cura di), The Social Impact of the Telephone, mento. In linea di principio, possono intervenire e contribuire
Cambridge, Mass., Mit Press, 1977, pp. 386-414. alla conversazione tutti i partecipanti, anche se in pratica
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

non lo fanno. Poiché la quasi-interazione creata dalla televi- ta ammanta i personaggi televisivi, un'aura creata, in parte,
sione manca di tali importanti forme di riflessività e reci- proprio dalla distanza che li separa dagli spettatori. In cir-
procità, è più preciso definire il coinvolgimento di produt- costanze eccezionali, tale distanza può essere colmata —
tori e riceventi una sorta di «quasi-partecipazione». Nessun come accade, per esempio, quando ci si imbatte in una
dovere reciproco vincola produttori e destinatari ad ascol- celebrità televisiva o in un leader politico conosciuto esclu-
tare le risposte altrui; più precisamente, i riceventi occupa- sivamente attraverso i media. Ma la natura casuale e per
no una posizione che impedisce ai produttori di tener conto certi versi imbarazzante di tali incontri non fa altro che
delle loro reazioni come di un aspetto costitutivo della qua- confermare la nostra tesi: quella stabilita attraverso la tele-
si-interazione. visione è una relazione che non comporta la condivisione di
Esaminiamo più in dettaglio la natura della relazione un medesimo luogo.
sociale che si stabilisce nella quasi-interazione mediata. In Ma anche per i produttori si tratta di un rapporto par-
conseguenza dell'asimmetria strutturale e della ricchezza ticolare. Nella maggioranza dei casi, i destinatari sono spet-
simbolica della televisione, alcuni produttori (ossia quelli tatori anonimi e invisibili di una rappresentazione cui non
che si trovano sulla ribalta della struttura produttiva) com- possono contribuire direttamente, e tuttavia senza di essi
paiono ai destinatari secondo modalità del tutto particolari quella rappresentazione non avrebbe luogo. I riceventi non
— possiedono quella che potremmo definire «televisibilità». godono della televisibilità dei produttori: mentre i secondi
La caratteristica distintiva di tale televisibilità è che combi- sono visibili e ascoltabili ma non possono vedere né ascolta-
na la presenza audio-visiva con la lontananza spazio-tempo- re, i primi possono vedere e ascoltare, ma non sono visibili
rale: i produttori si mostrano ai riceventi senza rientrare nel né ascoltabili. Per quanto i produttori siano nella condizio-
contesto di ricezione. Questa particolare combinazione di ne di decidere sia il corso sia i contenuti della rappresenta-
assenza e presenza è costitutiva della relazione formata da zione, è dai de inata • •-•.- •• • • - a
destinatari e produttori. Le persone che i riceventi finisco- come attori. Perciò, essi non si rivolgono ai riceventi come
no col conoscere attraverso la televisione sono «personag- a partner compresenti di un dialogo (essi non possono assu-
gi» (o «personae»9) i cui tratti distintivi si definiscono in mere tale veste), ma piuttosto come a spettatori anonimi
larga misura all'interno della ribalta della sfera di produzio- che è possibile compiacere, persuadere, divertire o infor-
ne (integrata dalle precisazioni e manipolazioni di altri me- --ì' mare; la cui attenzione può essere catturata o persa, e la cui
dia, come i giornali o le riviste). Questi personaggi sono disponibilità ad accendere la televisione rappresenta la con-
costruiti a distanza, e la loro relazione con i riceventi è assai dizione sine qua non della loro stessa esistenza come pro-
diversa dai tipi di rapporto che si instaurano nelle interazioni duttori. Perciò, se i riceventi dipendono dai produttori per
faccia a faccia. Sono personaggi per i quali si può provare il contenuto della rappresentazione cui assistono accenden-
simpatia e in cui ci si può identificare, che è possibile amare do la televisione, a loro volta i produttori dipendono dalla
o disprezzare, detestare o venerare; ma il punto è che le loro disponibilità dei riceventi ad assumere la posizione di spet-
caratteristiche non possono, in genere, essere confermate o tatori e ad accordare il loro consenso. La relazione tra
smentite attraverso il tipo d'interazione dialogica delle rela- produttori e destinatari è un legame di mutua dipendenza,
zioni faccia a faccia. È questo che spiega l'«aura» che talvol- anche se la natura di tale vincolo non è nei due casi la stessa.
Torneremo più avanti sull'essenza di tale relazione so-
ciale, esaminando in particolare i singolari legami d'intimità
9 Si veda Horton e Wohl, Mais Communication and Para-Social che è possibile si formino. Nei prossimi paragrafi di questo
Interaction: Observations on Intimacy at a Distance, cit., pp. 216 ss. capitolo, desidero soffermarmi, invece, sulle sfere di produ-
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

zione e di ricezione, analizzando in modo più approfondito costitutiva della loro azione. Analizzerò brevemente quat-
i tipi di azione che hanno luogo in ciascuna di esse. tro diverse forme di azione per altri lontani — le chiamerò
«messaggio al ricevente», «attività quotidiana mediata»,
«eventi mediali» e «azione di fantasia».
3. Azione a distanza I: agire per altri lontani Il tipo più semplice di azione per altri lontani è il 'nes-
* saggio al ricevente, che può essere sia diretto sia indiretto.
Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione non solo crea Un esempio della forma diretta è la situazione in cui i
nuove forme d'interazione, ma dà origine anche a nuovi tipi produttori si rivolgono agli spettatori senza distogliere gli
di azione definiti da aspetti e conseguenze particolari. La occhi dalla telecamera, suscitando l'impressione che il mes-
caratteristica più generale di questi nuovi tipi di azione è che saggio sia rivolto direttamente a loro. Il discorso del pro-
si rivolgono o rispondono alle azioni di persone situate in duttore è un monologo indirizzato a un numero indefinito
luoghi lontani (nello spazio e forse anche nel tempo). In altre di destinatari assenti. Un esempio di messaggio diretto al
parole, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione ha dato origi- ricevente è il tradizionale potiziatio: l'annunciatore fissa la
ne a nuovi tipi di «azione a distanza», azioni che nel mondo telecamera e legge un testo accuratamente preparato in
moderno sono diventate sempre più comuni. Mentre nelle precedenza È una forma di azione piuttosto austera, e oggi
società precedenti le azioni avevano luogo all'interno di con- k si utilizza di rado nella sua versione ortodossa. Il singolo
la
testi faccia a faccia e le loro conseguenze non ricadevano al di annunciatore è stato sostituito, in molti casi, da una coppia
fuori di tali confini o degli ambienti più prossimi, accade di o un gruppo di speaker, che di tanto in tanto rompono la
frequente, oggi, che gli individui orientino le proprie azioni monotonia del monologo rivolto ad altri lontani conversan-
verso altri che non condividono lo stesso contesto spazio- do tra loro. Per catturare l'attenzione degli spettatori e
temporale, e che le conseguenze di tali azioni si facciano offrire un'alternativa alla «testa che parla», vengono tra-
sentire ben al di là dei luoghi in cui sono state intraprese. smessi avvincenti servizi filmati. Anche la ribalta dello stu-
La crescente importanza dell'azione a distanza non è dio televisivo ha subito diverse modificazio,
legata solo allo sviluppo di nuovi mezzi di comunicazione. la parete alle spalle dell'annunciatore è stata sostituita, in
Ha esteso la portata delle azioni degli uomini, talvolta in alcuni casi, da un vetro attraverso il quale gli spettatori
modi imprevisti e imprevedibili, una lunga serie di innova- possono vedere, sullo sfondo, cosa accade in redazione.
zioni tecnologiche — dalla polvere da sparo alla fissione di questi divisori di vetro è un modo per
nucleare, dall'elettricità alle tecnologie dell'informazione. rintracciar il confine tra i comportamenti appropriati alla
rintracciars
Ciò che tuttavia lo sviluppo dei nuovi mezzi di comunica- ribaltidella sfera di produzione e quelli riservati al retroscena.
zione ha fatto è creare nuovi tipi di azione a distanza del Consente agli spettatori di vedere (ma non di sentire, se si
tutto particolari. Qui mi soffermerò di nuovo sulle forme eccettuano gli squilli attutiti di qualche telefono) un limita-
d'azione rese possibili dalla televisione. to insieme delle attività tradizionalmente considerate come
Si consideri, in primo luogo, il contesto di produzione. non appartenenti alla ribalta, utilizzando tale aumentata
Per quanto i destinatari non siano fisicamente presenti in visibilità per contrastare l'eccessiva insipidezza visiva del
questa sfera e non contribuiscano direttamente né al corso né messaggio diretto al ricevente.
ai contenuti dei programmi, è nella loro direzione che i pro- La lettura dei notiziari è una forma consueta di tale tipo
duttori orientano, in genere, il proprio comportamento. È di messaggio: è prevista in orari particolari e concepita su
bene osservare che, sebbene possa assumere diverse forme, uno schema fisso, e i riceventi possono inserirla nel flusso
questo atteggiamento dei produttori è una caratteristica temporale della loro vita quotidiana senza difficoltà. Ma
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

talvolta assistiamo anche a forme eccezionali di messaggio librio tra solennità e intimità si rifletterà, inoltre, sull'idea-
al ricevente, per esempio in occasione dei messaggi alla zione della ribalta. Nello studio troverà posto, spesso, un
nazione del presidente o del primo ministro. La trasmissio- simbolo riconoscibile dell'identità nazionale, come una ban-
ne di questa forma di discorso è un evento straordinario che diera appoggiata con discrezione in un angolo, o un ritratto,
dimostra l'eccezionalità delle circostanze• una nazione nel adeguato alla situazione, appeso alla parete; ma il leader
mezzo o sull'orlo di una guerra, per esempio, o la crisi di un potrebbe pronunciare il suo discorso anche comparendo
governo sommerso dagli scandali. Spesso l'eccezionalità delle seduto in un ambiente intimo e familiare, un ambiente che
circostanze conferisce all'avvenimento un carattere di so- lo spettatore possa interpretare come lo studio o un altro
lennità: il più importante leader politico sceglie di ignorare locale di un'abitazione, e la cui comodità sarà sottolineata,
i normali canali di diffusione dell'informazione e di rivol- magari, da un camino acceso sullo sfondo. In alcuni casi, è
gersi direttamente al popolo — dopo tutto, è dal sostegno possibile che il leader faccia posto sulla scena anche ad
dei cittadini che il suo potere dipende. Ma è anche possibile alcuni membri della propria famiglia, ricreando in tal modo
che egli cerchi di sfruttare queste circostanze per trionfare un genere di intimità familiare che faciliterà il compito di
sull'opposizione nel più circoscritto campo politico dei rap- comunicare faccende personali in una forma pubblica e
presentanti di professione; appellandosi al popolo sulle te- faccende pubbliche in una forma personale.
ste dei professionisti della politica, egli può tentare di co- Possiamo distinguere queste forme di messaggio al rice-
stringere ai margini l'opposizione, dipingendola come me- vente, tutte dirette, dal messaggio al ricevente indiretto. Si
schina, vendicativa o ostruzionista. Poiché deve rivolgersi •
svolge un tale tipo di azione tutte le volte in cui la ribalta
direttamente al popolo, è bene che il discorso del presiden- della sfera di produzione viene trasformata nel palcosceni-
te o del primo ministro si ponga su un piano essenzialmente co di un'interazione faccia a faccia tra produttori che,
personale. Il leader politico e lo staff di produzione devono interagendo fra loro, si rivolgono indirettamente a un insie-
badare, cioè, a trovare il iusto equilibrio tra ità e me di riceventi non presenti. Per quanto conversino con le
famiktitji. Un equilibrio c e ovviamente si rifletterà persone a loro vicine, sanno di comunicare, nello stesso
innanzitutto sul discorso, che dunque combinerà, probabil- tempo, anche ad altri lontani — tanto è vero che, nel modo
mente, l'enunciazione di principi generali e nobili ideali, e in cui si, presentano ed esprimono, ne tengono conto il più
il ricorso a pronomi personali («io», «voi», «noi», ecc.) o il possibile. Trasformando la ribalta nel luogo di un'interazione
riferimento alle esperienze dello stesso presidente. Data la faccia a faccia, questo tipo di messaggio indiretto consente
natura personale del messaggio, i discorsi appassionati e i ai produttori di sostituire il dialogo al monologo, e perciò di
oni infuocati sarebbero fuori luogo; uno stile colloquiale risolvere alcune delle incertezze legate alla quasi-interazione
iù pacato e informale, alternato a confidenze attentamente mediata. Le relazioni faccia a faccia permettono sia di adot-
tudiate, è una forma di oratoria più appropriata'°. L'equi- tare uno stile più colloquiale sia di controllare riflessiva-
mente le risposte degli altri. Il problema è che il messaggio
indiretto al ricevente divide il pubblico in partecipanti pre-
'° Uno dei maestri più raffinati di questa forma colloquiale di discor-
so pubblico è stato, ovviamente, Ronald Reagan. Per un'analisi acuta del
suo stile oratorio, si veda K.H. Jamieson, Eloquence in an Electronic A ge: aspettavamo messaggi ornati di appelli appassionati, ora reagiamo posi-
The Transformation of Politica! Speechmaking, New York, Oxford tivamente a un'arte oratoria più fredda e colloquiale; mentre in passato
University Press, 1988, in particolare capp. VI e VII. Jamieson sostiene il pubblico si aspettava di essere conquistato da discorsi battaglieri, lo
che l'avvento della televisione ha esteso e consolidato una trasformazio- spettatore televisivo di oggi desidera ascoltare una retorica intima e di
ne generale della natura del discorso pubblico: «Mentre un tempo ci conciliazione» (p. 44).
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

senti e spettatori assenti, una situazione che non di rado Lai. ista televisivi', è on'intcraziripe fare» a farria
genera conflitti e tensioni: i modi di rivolgersi a un tipo di cbeld
raiSa~abaAliaaaszagdiata,„ -
pubblico non sono necessariamente indicati anche all'altro. e pertanto una condizione per affrontarla con successo è
Sono molti gli esempi di messaggio indiretto: interviste sapere o . mb II-r 4 II

televisive, conferenze stampa, talk show, dibattiti con esperti l'azione in icati ai . ue ti i d'intera ione. Per esempio, se si
(con o senza . pubblico in studio), congressi di partito tele- oncentra esc usivamente s interazione faccia a faccia e
trasmessi, riprese dei dibattiti in parlamento o dei lavori di cerca di rispondere per filo e per segno all'intervistatore, il
particolari commissioni d'inchiesta, e così via". Se per un I presidente corre il rischio di apparire aggressivo o pedante,
momento consideriamo 'intervista a un importante leader e di perdere pane di quell'aura che gli deriva, tra le altre
politico - diciamo al presi enteeg a iUniti - cog amo cose, dalla capacità di mostrarsi al di sopra delle sgradevoli
senza difficoltà 11profonde differenze che step minuzie della vita politica. D'altra parteje egli non tiertr in
tiposislahhaiaatagjazza
s Senza dubbio un 'intervi alcun conto l'interazione faccia a faccia e concentra i propri
,sta di questo genere rappresenta un evento importante, sforzi esclusivamente sui messami. da etxuaLtakez,
preceduto e seguito, probabilmente, dai commenti di molti venttbr i piailit -anira- Prarabilmente apparirà desidero-
altri mezzi di comunicazione. Ma esso manca del genere di so di sfu , ire alle doman i i. . re l'intervista con
solennità caratteristico dei messaggi presidenziali alla na- successo, i eve trovare •iusto eq ' ' . n. tra questi due
zione. È un evento importante ma non straordinario, e, diversi orientamenti o direzioni della sua azione - un risul-
diversamente dai messaggi del presidente, non presuppone 4
tato che, a causa della natura dialogica e aperta dell'intera-
la serie di circostanze straordinarie rispetto alle quali l'in- zione faccia a faccia, non è affatto scontato.
tervento della più alta carica dello stato appare come la L'intervista ha un grado di familiarità che il.presidente
necessaria risposta. Poiché consiste in un dialogo faccia a può sfruttare a proprio vantaggio. Gli consente di compari-
faccia condotto in uno stile colloquiale, l'intervista ha un re di fronte a una notevole proporzione della popolazione e
tono confidenziale che manca al messaggio presidenziale. I di comunicare le sue opinioni in uno stile colloquiale, evi-
due interlocutori si scambiano domande e risposte, e al tando la solennità dei messaggi ufficiali. E tuttavia, l'inter-
tempo stesso controllano riflessivamente le reazioni dell'al- vista comporta al tempo stesso ra ' ' i, e il presidente
tro, chiariscono i punti non sufficientemente compresi, e dovrà cercare accuratamente di evitar . vero che gli con-
così via. Ma sanno, inoltre, che indirettamente si stanno sente di apparire capace di iinare con sicurezza i roble-
rivolgendo a un insieme di riceventi non presenti. A diffe- mi e di rispondere a omande in agatnci con la natur e
renza, per esempio, del discorso pronunciato di fronte a facilità di parola di chi ha tutto sotto controllo, ma egli
un'assemblea o nel corso di un congresso che la televisione corre il riscISsasintat nbrare inc . .. . - - i e brusco,
riprenda per caso, l'intervista televisiva è condotta esclusi. poco itse&Plici----- mente moto 7---ottuso.
---n apsus,
Ir
vamente allo scopo di trasmetterla a spettatori assenti. Per- un'osservazione fuori luogo, una statistica inesatta, una ri-
ciò, per quanto dirette all'interlocutore fisicamente presen- sposta non chiara o contorta: sono tutte fonti potenziali di
te, le domande e le risposte devono essere studiate tenendo guai per un leader che si arrischi ad affrontare una quasi-
a mente questo pubblico assente. interazione mediata attraverso il processo relativamente
aperto di un incontro faccia a faccia. Naturalmente, c'è il
" Alcuni di questi esempi sono meticolosamente analizzati da modo di ridurre al minimo tali rischi (o di limitare i danni,
Meyrowitz, in particolare in relazione ai diversi ruoli e percezioni dei una voga co namés s o I errore): il leader può chiedere, per
leader politici; si veda Oltre il senso del luogo, cit., cap XIV. v esempio, di vedere le domande in anticipo, prepararsi accu-
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

ratamente le risposte, e soprattutto scegliere con cura agli spettatori una serie di odelli ri oste imitabili e
l'intervistatore. Ma i rischi che distinguono l'intervista (o, con.t nt risate, man estazioni • consenso, ecc. . r-
per motivi in parte diversi, la conferenza stampa) da un cio, con • ucendo il programma in presenza di un pubblico,
messaggio presidenziale non possono essere completamen- i produttori sono nella condizione di perseguire nello stesso
te eliminati. tempo due obiettivi: ai" t presentatori e ospiti un
V gruppo dt cIsstinatari spiturerinti le cui risposte sono in
Consideriamo ora brevemente pio di mes-
saggio indiretto al ricevente: i spetto alle una certa misura controllabili; e forniti ,* riceventi orla
interviste ai leader politici, la ri tipo di pro- p t • •-,. t " g• • - •
• -•i che
gramma è in genere organizzata in verso. In questo pro • abilmente inizioneranno da stimolo per le loro stesse
caso, infatti, gli interlocutori siedono abitualmente in un risposte - anche se in che misura lo faranno non è, data la
ambiente più informale, una scelta che contribuisce a crea- natura stessa della quasi-interazione mediata, qualcosa che
re un'atmosfera di naturalezza e intimità che manca, in i produttori possano gestire o controllare.
genere, alle interviste politiche. Inoltre, questo tipo di pro- Prendiamo in considerazione un diverso tino di arinne
gramma prevede spesso la partecipazione di un pubblico in per altri lontani, quella che ho chiamato (attività anntidiala
studio, le cui reazioni (risa, acclamazioni, applausi, ecc.) mediata. La Caratteristica distintiva di questo tipo di azione
consentono ai produttori di controllare la ricezione delle è'wittrisa parte, o viene presentata come tale, dei comporta-
proprie azioni e osservazioni. In effetti, il pubblico in stu- menti effettivi della vita di ogni giorno. La ribalta della sfera
dio occupa una posizione particolare. I suoi membri sono di produzione è costituita, in sostanza, da una serie di azio-
parte di un'interazione faccia a faccia gestita principalmen- ni o interazioni che appartengono alla vita quotidiana degli
te dai presentatori e i loro ospiti; è possibile che esso venga individui che le eseguono o vi partecipano. E tuttavia, il
talvolta sollecitato o invitato a partecipare direttamente fatto che tali azioni o interazioni vengano filmate o registra-
all'interazione, ma in genere il suo ruolo è limitato alla parte te su nastro e quindi trasmesse a un insieme di riceventi non
di riceventi compresenti cui sono concesse solo risposte presenti, e che dunque siano parte anche di una quasi-
convenzionali e non verbali. Rispetto alla quasi-interazione interazione mediata, p uò incidere sia sulla natura di tali
mediata di cui le chiacchiere tra presentatori e ospiti rap- azioni o interazioni, sia sui loro successivi sviluppLin effet-
presentano una componente, il pubblico in studio si trova ti,fr atessere Minati e resi visibili a
sulla ribalta della sfera di produzione, ma la relazione tra un pubblico di spettatori televisivi che può trasformare il
questo pubblico e gli spettatori a casa è particolare e com- modo in cui le persone agiscono e interagiscono.
plessa. Per questi ultimi, il pubblico in studio è parte di Per esaminare più a fondo questo tipo di azione, è utile
un'interazione che essi sono in gradontWare e là ara- - di nuovo distinguerne alcuni sottotipi. Si consideri in primo
re ma alla iitreriorp-oliotib`paiteeipatedirettamente Ma luogo il caso di un'azione quotidiana che sia filmata e tra-
i suoi itiètfibil %bro' "eis'eidialmente spettàtori di smessa senza che i protagonisti ne siano consapevoli. Poi-
un'interazione alla quale possono contribuire in misura as- ché gli attori non sanno di essere parte di una quasi-
sai limitata, ciò che il pubblico in studio fa è anche fornire interazione mediata, è improbabile che essi orientino il pro-
prio comportamento verso riceventi non presenti: la loro
12
Per un'analisi più dettagliata dei talk show televisivi e di altri
azione diventa, in altre parole, una forma di attività quoti-
programmi aperti alla partecipazione del pubblico, si veda S. Livingstone diana mediata senza alcun messaggio al ricevente. Ne è un
e P. Lunt, Talk on Television: A udience Participation and Public Debate, possibile esempio un ambiente o evento quotidiano, come
London, Routledge, 1994. l'immagine di una strada o di una manifestazione pubblica,
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

filmata con la discrezione sufficiente a evitare che chi vi conto della possibilità che le loro azioni e parole siano viste
prende parte lo scopra. Ma l'attività quotidiana mediata e ascoltate da un insieme di destinatari molto più ampio, e
priva di messaggio al ricevente è un caso limite; non è questo duplice orientamento modellerà il loro modo di agire.
possibile escludere che le cose vadano talvolta così, ma È possibile che l'attività quotidiana mediata contenga
probabilmente accade meno spesso di quanto si potrebbe a anche un messaggio al ricevente di tipo diretto. In questo
prima vista pensare. Il punto è, infatti, questo: anche se non caso, l'attenzione ai riceventi non presenti è una caratteri-
si è consapevoli di essere filmati nel momento in cui si stica costitutiva della stessa azione. Un possibile esempio è
agisce, si sa tuttavia che è possibile, e questa consapevolez- il dirottamento di un aereo, o la cattura di un ostaggio da
za può indurre a modificare il proprio comportamento. Per pane di un gruppo paramilitare. I membri di tale gruppo
esempio, è probabile che i soldati che pattugliano le strade sanno che i media riserveranno molto spazio al loro gesto, e
dell'Irlanda del Nord o la Striscia di Gaza occupata da in realtà uno degli obiettivi della loro azione è proprio
Israele non sappiano sempre se sono o no a portata dell'obiet- richiamare l'attenzione di altri assenti sulla loro causa. Pro-
tivo di una telecamera lontana; ma sanno che potrebbero babilmente, sperano anche che, sequestrando alcune perso-
esserlo in qualsiasi momento, ed è probabile, perciò, che ne e tenendole prigioniere in modo che la loro azione sia
essi modifichino il loro comportamento in considerazione seguita attraverso i media da molti individui, riusciranno
di questa eventualità. indirettamente ad esercitare qualche pressione anche sul
Si consideri, in secondo luogo, il tipo di attività quoti- governo o i più autorevoli leader politici. Ovviamente, si
/ diana mediata che incorpora in sé un messaggio indiretto al tratta di una strategia rischiosa, ed è possibile che essi non
ricevente. Si tratta del tipo di azione che ha luogo nei casi in realizzino gli obiettivi che si sono proposti. Ma sul fatto che
cui gli individui si atten ono al loro co . o tamento . uoti- uno dei fini di tali azioni sia ottenere un certo grado di
k)i diano pur sapen . o e oro azioni e .a .e .. o o visibilità nell'arena politica globale — una possibilità condi-
potrebbero essere) mate e. resse zionata dalla capacità di attrarre su di sé le telecamere — si
a risexensia.presenti. Gli individui che si trovano in possono nutrire pochi dubbi.
questa situazione devono orientare il loro comportamento, Ma merita attenzione anche un altro tipo di azione quoti-
almeno in una certa misura, verso le persone che si trovano diana mediata: quella che potremmo chiamare attinica quo-
V1/4, nelle loro immediate vicinanze: se non lo facessero, l'azione tidiana simulata. Ci troviamo di fronte a un'azione di que-
perderebbe il suo carattere terreno e l'interazione si inter- sto tipo tutte le volte in cui gli individui protagonisti fingo-
romperebbe. Ma essi sanno anche che la loro azione è parte no di impegnarsi in attività o interazioni ordinarie al solo
(o potrebbe esserlo) di una quasi-interazione mediata, e scopo di essere filmati, ossia unicamente per errare on niarn,
quindi orientano il loro comportamento, nello stesso tempo che ossa essere ri preso da lla televis ione. Un esempio: il
e in modo indiretto, anche verso i riceventi non presenti. comportamento so ati o guerrig eri che scaricano di-
Per esempio, è possibile che i partecipanti a un importante versi colpi in aria o sparano a un nemico che essi non hanno
congresso internazionale o a un incontro tra capi di stato in realtà sotto tiro al solo scopo di indurre a credere che sia
sappiano che i loro lavori saranno ripresi e trasmessi a un in corso un conflitto militare. Anche se simulata, tale azione
vasto pubblico, compresi i cittadini del loro stesso paese dal non coincide con quella di fantasia, per la semplice ragione
cui sostegno dipendono. Di conseguenza, per quanto deb- che ha luogo nel contesto della vita quotidiana ed è presen-
bano orientare il loro comportamento verso gli altri membri tata come reale. Chi produce un'azione quotidiana simulata
del congresso, se davvero desiderano partecipare piena- non può suggerire in qualche modo che essa non appartiene
mente alle sue attività, non possono d'altra parte non tener alla realtà, poiché, se lo facesse, essa fallirebbe il suo scopo.
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

Gli eventi mediali rappresentano la terza forma di azio- Possiamo distinguere gli eventi mediali dalla quarta for-
ne per altri lontani. Seguendo Dayan e Katz, indico con tale ma di azione per altri lontani, definita più sopra azione di
definizione quegli avvenimenti importanti o eccezionali che, fantasia. Buona pane della produzione televisiva è esplici-
dopo una meticolosa organizzazione e pianificazione, ven- tamente una creazione dell'immaginazione: è composta di
gono trasmessi in diretta interrompendo il corso normale storie interamente preparate, messe in scena da individui
della vita". A differenza delle attività quotidiane mediate, consapevoli di essere attori (di recitare una pane) e che in
gli eventi mediali sono accuratamente programmati e pro- genere i destinatati assenti riconoscono come tali. Gli attori
vati più volte, prima di essere ripresi. Sebbene in genere impegnati in questi programmi agiscono in modo simile a
vengano organizzati da istituzioni estranee al mondo dei come farebbero in teatro: recitano una parte, si esprimono
media, sono ideati come eventi mediali, e di conseguenza la con le parole dei personaggi che devono interpretare e
loro preparazione coinvolge necessariamente i mezzi di co- presentare in modo convincente ma che sanno essere altro
municazione. Poiché, inoltre, li si annuncia con largo anti- • da sé. E tuttavia, nonostante queste somiglianze, l'azione di
cipo, quanto più si avvicinano tanto più crescono le aspet- fantasia della televisione si distingue da quella messa in
tative. Vengono trasmessi in diretta, e spesso da diversi scena in teatro come la quasi-interazione mediata si distin-
canali, reti e mezzi di comunicazione. Interrompono la pro- gue dall'interazione faccia a faccia: è un'azione per altri
grammazione prevista e il corso normale della vita di ogni lontani, e pertanto priva delle reazioni dei destinatari (risa,
giorno. Sono avvenimenti eccezionali: spezzano la consue- applausi, ecc.) che il pubblico seduto in platea assicura agli
tudine, creano un'atmosfera di grande attesa e monopoliz- attori sulla scena.
zano l'attenzione di milioni di individui. Per quanto l'azione di fantasia possegga caratteristiche
Sono esempi di eventi mediali le grandi cerimonie di sue proprie e si distingua, perciò, dalle altre forme di azione
t stato, come le incoronazioni o i matrimoni tra reali, l'inse- per altri lontani, nella pratica quotidiana, è difficile, talvol-
diamento di un nuovo presidente o i funerali di stato; i più ta, tracciare tale distinzione. Nella maggioranza dei casi, il
( importanti eventi sportivi, come i giochi olimpici o la coppa materiale delle interviste, dei servizi di cronaca o dei docu-
del mondo; e le più grandi conquiste e riconciliazioni, come mentari viene montato e inserito in una costruzione audio-
lo sbarco sulla luna, la firma del trattato di Camp David, o visiva che tradisce per certi aspetti il reale svolgimento dei
la liberazione di Nelson Mandela in Sud Africa. In tutte fatti. Molte azioni mediate sono eseguite o costruite (alme-
queste circostanze, i media sono presenti in forza; e per no in parte) allo scopo di essere riprese dalla televisione, e
quanto i protagonisti di tali eventi debbano concentrarsi su pertanto interviene riflessivamente a plasmarle anche l'at-
ciò che fanno là dove si trovano, sanno bene che le loro tenzione nei confronti del pubblico lontano. Si tenga pre-
azioni fanno parte di eventi che, grazie alla trasmissione in sente, inoltre, che alcuni programmi mirano esplicitamente
diretta, verranno trasformati in fatti eccezionali di rilevanza a oscurare i confini tra finzione e non finzione: i «docu-
generale". drama», per esempio, raccontano vicende reali o presumi-
bilmente tali reinventandone almeno in pane la trama e
facendola recitare da attori professionisti. Nella sfera della
13 Si veda D. Dayan e E. Katz, Media Events: The Live Broadcasting of produzione televisiva, l'incertezza dei confini tra finzione e
History, Cambridge, Mass., Harvard University Press, 1992, trad. it. Le
grandi cerimonie dei media. La storia in diretta, Bologna, Baskerville,
19952.
14
Per un'analisi più dettagliata degli eventi mediali, si veda l'illumi- nel sesto capitolo, nel quale esamino la trasformazione dei rituali della
nante presentazione di Dayan e Katz. Tornerò ad alcune di tali questioni monarchia determinata dai media

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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

non finzione è un fenomeno che solleva interessanti que- porte. E tuttavia, nel contesto di ricezione, la relazione tra
stioni, e tuttavia non è su questo che qui desidero concen- il primo e i secondi non riproduce quella tra ribalta e
trare l'attenzione. Il mio obiettivo era esaminare, piuttosto, retroscena che caratterizza la sfera di produzione o l'intera-
alcuni dei modi in cui gli individui coinvolti in quasi- zione faccia a faccia. I riceventi, infatti, non prendono parte
interazioni mediate sono in grado di agire per altri lontani. alla quasi-interazione televisiva nel modo in cui lo fanno i
produttori, né quindi hanno bisogno di controllare nella
stessa misura il loro modo di apparire. Se essi escludono
4. A zione a distanza II: azione di risposta in contesti lontani ceni tipi o forme di comportamento, lo fanno per altre
ragioni — per esempio, per ridurre al minimo le interruzioni
Oltre ad aver creato nuove forme di azione per altri e interferenze, o ancora per controllare l'immagine di sé che
lontani, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione ha dato propongono nell'interazione faccia a faccia che ha luogo
origine anche a nuovi tipi di «azione di risposta»: sono nello spazio di ricezione centrale.
azioni che gli individui possono intraprendere anche in Poiché in genere i riceventi non sono in grado di rispon-
contesti molto distanti dai luoghi di produzione. Grazie alla dere ai produttori in modo diretto, le loro azioni di risposta
distanziazione spazio-temporale generata dai media, le per- non fanno parte della quasi-interazione in sé. Se risponden-
sone sono in grado non solo di venire a conoscenza di azioni do alle azioni e alle parole dei produttori, lo fanno, in realtà,
ed eventi che accadono in luoghi lontani, ma anche di rea- per dare un contributo alle altre interazioni cui partecipa-
9
gire a tali eventi e notizie. E tuttavia, a causa di questi stessi no, per esempio all'interazione con le persone riunite in
processi, l'azione di risposta ha perso la natura dialogica loro compagnia davanti alla televisione. Grazie a queste
dell'interazione faccia a faccia, e può svilupparsi in modi risposte, i messaggi dei media subiscono quella che chiame-
difficili da controllare e dominare, una circostanza che de- rò «elaborazione discorsiva»: vengono sviluppati, precisati,
termina un nuovo tipo di indeterminatezza mediale le cui criticati, lodati e commentati dai riceventi che li adottano
conseguenze sono talvolta di vasta portata. Per approfondi- come temi delle loro discussioni. È anche possibile che il
re l'analisi di tali questioni, è necessario esaminare nei det- processo di elaborazione discorsiva coinvolga persone che
tagli l'organizzazione sociale delle attività di ricezione. non hanno preso pane alla quasi-interazione mediata — che,
Come ogni altro genere di azione, la ricezione dei pro- per esempio, alcuni individui descrivano quanto hanno vi-
dotti dei media ha luogo in particolari contesti spazio-tem- sto alla televisione agli amici che non hanno seguito il pro-
porali. Ciò che caratterizza tale attività è che a) il suo con- gramma. In altre parole, è possibile che i messaggi trasmessi
testo spazio-temporale non coincide con quello di produ- dai media si conquistino un pubblico di destinatari indiret-
zione, e che b) sono molti, in realtà, i contesti di ricezione, ti: individui che non hanno partecipato alla quasi-interazione
ed essi non coincidono l'uno con l'altro (non nello spazio e mediata, ma che ne vengono a conoscenza attraverso
talvolta neppure nel tempo). E tuttavia, ciò non esclude che l'interazione faccia a faccia con riceventi diretti.
essi possano condividere, a seconda del mezzo tecnico uti- In un mondo caratterizzato da molte forme di trasmis-
lizzato, alcune caratteristiche. Nel caso della televisione, sione mediale può anche accadere spesso che i messaggi
per esempio, lo spazio di ricezione centrale è spesso rappre- trasmessi da certi mezzi di comunicazione siano ripresi da
sentato (ma certamente non sempre) da un particolare am- altri e incorporati in messaggi nuovi, un processo che pos-
biente di un'abitazione privata. Non di rado, all'interno siamo chiamare «mediatizzazione estesa». Il settore dei media
delle abitazioni, tale spazio centrale è separato da quelli è caratterizzato, infatti, da un grado di autoreferenzialità
periferici da alcune barriere fisiche, come le pareti o le relativamente elevato: molti messaggi trasmessi rimandano
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

a messaggi o eventi già comunicati da altri media. Per esem- sconosciuto; è trovare un modo per rapportarsi ad esso e
pio, è possibile che un quotidiano del mattino riporti quan- incorporarlo nella propria vita. Nel far questo, gli individui
to un ministro ha dichiarato il giorno precedente in un'in- ricorrono al loro bagaglio di conoscenze, alle competenze e
tervista televisiva, un'intervista nel corso della quale il mini- alle inclinazioni acquisite, e alle risorse a loro disposizione.
stro ha commentato un incidente già reso noto da altri Questi attributi sociali rappresentano un aspetto chiave del
media, e così via. Una persona che non abbia seguito l'inter- processo di appropriazione, un processo che ha inizio con
vista, né sentito le precedenti cronache dell'incidente avrà la prima ricezione del messaggio mediale, ma che si estende
altre opportunità di venirne a conoscenza, o attraverso altre al di là di essa, coinvolgendo altri ambienti, altri individui e
quasi-interazioni mediate o attraverso interazioni faccia a altri messaggi.
faccia. Ma anche chi ha già visto la televisione e seguito i Per quanto i diversi contesti di ricezionepossano condi-
precedenti servizi potrà verificare ancora la propria com- videre alcuni aspetti è importante so-ttoTineare che
prensione dei fatti e delle osservazioni del ministro, o leg- gli attributi sociali che ogni individuo porta in tali contesti
gendo i giornali, o discutendone con altri. nòn sono ovunque go"%ressi. 'Phielié Ta -qtrasi-in lae
La figura 4 illustra alcuni dei modi in cui il processo di maata trasmette i messaggi a un insieme imitato di rice-
ricezione dei messaggi dei media può estendersi al di là vénti dispersi- neo ipàzid (e forse addirti-a-jet-n-Pii), è
dello spazio di ricezione centrale. Utilizzo il termine «appro- piii-Esible-e-he ediffirenie tra gli attributi sociali che gli
priazione» per indicare tutte le possibili fasi di tale proces- individui rivelano ne pmcessiidi--ricezione siano molto
so. Come ho spiegato in uno dei precedenti capitoli, «ap- mmi,oci di quelle che emergono nel corso delle interazioni
propriarsi» significa «far proprio» qualcosa di estraneo o faccia a faccia. In quest'ultimo caso, inoltre, le differenze
trii-V caratteristiche sociali degli interlocutori si riflettono
nella stessa interazione — come accade, per esempio, tutte le
volte in cui alcuni individui partecipano attivamente e sen-
Quasi-interazione Elaborazione
mediata discorsiva
za difficoltà a una conversazione, mentre altri esitano o
restano in silenzio. Nel caso della uasi-interazione media-
ta, invece, le differenze tra gli attributi sociali-dei riceventi
non si riflettono sulla quasi-interazione in sé (a meno che
non siano gli stessi- prOctuttori a cercare di tenerne conto —
Produzione Ricezione Ricezione per esempio, utilizzando un linguaggio accessibile e accet-
indiretta tabile a un pubblico vasto). Le differenze sociali tra i rice-
venti incidono essenzialmeniesui modi in _ cui questi si rap-
poortan
ai musaggLehe ricevono, li li appzez-
zE67-ne discutono a integrano nella propria vita. Perciò,
l'ali-Propria-zloiirdiiiiingigki—délinalà-d-Ge essere intesa
come un processo contino° e ,socialmente disuguale .che
dipende ai messaggi degnati, doltelabora-
Mediatizzazione zidinscorsiva, e dagli atGibiiti sociali dei destinatari sia
estesa diretti sia indiretti.
— 1,-a ricezione e l'appropriazione dei messaggi dei media
FIG. 4. L'estensione dei processi di ricezione. sono modi di agire in risposta ad altri spazialmente e
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

temporalmente lontani. Esse coinvolgono gli individui in (una versione mediata dell'effetto del carro del vincitore).
una serie di attività (guardare, ascoltare, leggere, discutere, In questi casi, l'azione di risposta concertata rappresenta, in
ecc.) stimolate da azioni compiute da altri lontani. In molti una certa misura, una conseguenza non intenzionale o di un
casi, queste azioni di risposta si svilupperanno in modi messaggio dei media o dei commenti sulle reazioni a un tale
diversi e indipendenti l'uno dall'altro, in funzione della messaggio.
diversità dei contesti in cui i messaggi sono ricevuti. Ma è Possiamo distinguere questo tipo di reazione dalle azio-
chiaro, anche, che in alcune circostanze, le azioni degli altri ni concertate indotte da particolari meccanismi simbolici
lontani comunicate attraverso mezzi di comunicazione come concepiti proprio per coordinare le reazioni dei riceventi.
la televisione possono dare origine a quelle che chiamerò Spiega in parte la rilevanza di tali meccanismi la stessa
azioni di risposta concertate. Vale a dire: è possibile non solo natura della quasi-interazione mediata. A differenza degli
che i riceventi reagiscano in modi simili, ma anche che tale interlocutori di un'interazione faccia a faccia, i produttori
coordinazione sia prodotta attivamente, o da qualche aspet- dei messaggi dei media non sono in condizione di control-
to del messaggio, o da un'agenzia relativamente indipen- lare direttamente le risposte dei riceventi e di modificare la
dente che opera nei contesti di ricezione. Consideriamo propria azione alla luce di tali reazioni. Ma poiché non
alcuni dei modi in cui questo può accadere. condividono un luogo comune, neppure i destinatari sono
Ci troviamo di fronte a un tipo di azione di risposta in grado di controllare le risposte l'uno dell'altro (se esclu-
concertata tutte le volte in cui gli individui reagiscono ad diamo, ovviamente, i riceventi che interagiscono tra loro) e
azioni, parole o eventi mediati in modo simile, anche se si di adeguare nel modo opportuno il loro comportamento. In
trovano in contesti diversi, non si comunicano le loro idee e queste circostanze, è possibile che i produttori utilizzino
non coordinano le rispettive azioni. Possiamo definire tale una serie di meccanismi simbolici escogitati al preciso sco-
azione di risposta «concertata ma non coordinata». Ne sono po di suscitare risposte simili in tutti i destinatari — espe-
un esempio le azioni degli individui che vengono a sapere dienti che chiamerò «meccanismi per la coordinazione in-
dai media che in un certo giorno scatterà un aumento delle tenzionale delle risposte dei riceventi». È un esempio ben
imposte sul consumo, e che reagiscono a tale notizia antici- noto di tali meccanismi il ricorso a risate pre-registrate nelle
pando i loro acquisti dei beni tassati, una scelta che produr- situation-comedy televisive. Simulando le risposte di un
rà un incremento generale delle vendite. Questo risultato è ipotetico pubblico nei punti chiave del racconto, funziona-
il prodotto di azioni distinte e in larga misura non concor- no da indizi sonori: il loro obiettivo è sollecitare la stessa
date di individui che reagiscono alla notizia trasmessa in risposta nei riceventi assenti. Ma come abbiamo visto più
modo simile. A dire il vero, nella maggioranza dei casi, le sopra, anche il pubblico in studio di una trasmissione in
azioni concertate di questo tipo presuppongono, in realtà, diretta può essere utilizzato come meccanismo per la coor-
un qualche grado di coordinazione, una coordinazione pro- dinazione delle risposte dei riceventi. Se infatti tale pubbli-
dotta dall'elaborazione discorsiva e dalla mediatizzazione co viene collocato sulla ribalta della sfera di produzione, gli
estesa. In genere, i destinatari dei media discutono tra loro spettatori potranno vedere come altri (anche se altri atten-
i messaggi che ricevono, e accade che le idee e le azioni di tamente selezionati) rispondono ai produttori principali, e
alcuni influenzino il comportamento di altri. È possibile, forse anche giungere a percepirsi come parte di un pubblico
inoltre, che assicurino un certo grado di coordinazione gli collettivo più ampio.
stessi media, che talvolta inducono gli individui ad acqui- Naturalmente, l'uso di questo tipo di meccanismi non
stare beni semplicemente prevedendo o immaginando un genera sempre azioni di risposta coordinate. A causa della
tale aumento, o denunciando un incremento già in corso struttura stessa della quasi-interazione mediata, i produtto-
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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

ri non possono controllare direttamente come i loro mes- combattuta dagli Stati Uniti in un altro paese di cui la
saggi siano ricevuti, né adottare una strategia riparatrice televisione sia stata una delle principali fonti di informazione.
che assicuri la reazione desiderata. Il messaggio può guida- Le impressionanti immagini degli attacchi al napalm, dei
re l'azione di risposta, ma non la controlla né determina, e soldati e dei civili feriti, dei bambini in lacrime e dei profughi
ciò proprio perché l'azione concertata dei riceventi non è terrorizzati; i servizi sulle sconfitte subite dall'esercito Usa
parte di un'interazione alla pari con i produttori. Essa rap- e il crescente tributo di vite umane hanno infiammato la
presenta, piuttosto, un nuovo insieme di azioni appartenen- discussione sulla legittimità dell'intervento e offerto alla
ti a contesti diversi, contesti all'interno dei quali vengono gente molti motivi di protesta. Non sorprende perciò se,
messe in gioco competenze, aspettative e priorità differenti. alla luce dell'esperienza del Vietnam, le alte gerarchie militari
Consideriamo ora una terza forma di azione di risposta sia americane sia di altri paesi abbiano cercato successiva-
concertata. In questo caso, la coordinazione e organizzazio- mente di esercitare un controllo molto più stretto sulla
ne delle azioni di risposta è realizzata all'interno dei conte- copertura mediale degli scontri o conflitti armati. Durante
sti di ricezione: ci troviamo di fronte, cioè, a forme di azione la guerra del Golfo, le autorità militari hanno sottoposto i
collettiva stimolate e alimentate dalle iliiiggtoi azioni e giornalisti a direttive assai rigide, e severamente limitato
parole trasmesse dai media. Tali forme di azione collettiva l'accesso al fronte" (e l'Amministrazione Bush ha così potuto
possono coinvolgere insiemi di individui diversi: dai gruppi sporgere denuncia nei confronti dei servizi trasmessi da uno
relativamente ampi ma internamente poco omogenei, ai dei pochi corrispondenti occidentali rimasti a Baghdad —
movimenti sociali ben organizzati guidati da obiettivi chiari Peter Arnett della Cnn). I grandi sforzi compiuti nel tenta-
e precisi. Nella maggioranza dei casi, tali forme di azione tivo di controllare la rappresentazione mediale della guerra
collettiva traggono forza da diversi tipi 2i fonti; i media non dimostrano che, nell'epoca dei mezzi di comunicazione e in
sono che una delle tante. Ma è chiaro che in alcuni casi essi particolare della televisione, le guerre devono essere com-
hanno giocato (e continuano a giocare) un ruolo di decisiva battute su due fronti: sul campo di battaglia, ma anche in
x importanza: se non avessero trasmesso immagini e informa- patria, dove le immagini sulla guerra e i suoi costi appaiono
zioni, alcune forme di azione collettiva non si sarebbero
sviluppate nel modo, nella misura e con la velocità che le
hanno caratterizzate.
Per esempio, è probabile che, se i media non avessero tica Usa sia il modo di condurre la guerra. (Si veda D.C. Hailin, The
«Uncensored W att»: The Media and Vietnam, Oxford e New York, Oxford
prestato alla guerra del Vietnam una così grande attenzio- University Press, 1986.) La rappresentazione televisiva del conflitto ha
i,i ne, il movimento pacifista non sarebbe stato altrettanto cominciato a cambiare al tempo dall'offensiva del Tet. Ma, secondo
forte e unito". Quella in Vietnam è stata la prima guerra quanto sostengono in molti, tale mutamento è stato probabilmente cau-
sato non tanto dall'adozione di una posizione di maggiore avversione da
parte delle emittenti radiotelevisive, quanto piuttosto dal fatto che sulla
guerra era sempre più divisa la stessa Amministrazione. Come osserva
15 Naturalmente, sostenere questo non significa affermare che i servi- Hallin, «nel complesso, la televisione era parte del seguito, più che una
guida: i servizi televisivi hanno fatto dietro front solo dopo che la crisi di
zi trasmessi dai media e il movimento pacifista spieghino da soli il consenso era più che ben avviata; e lo hanno fatto solo in questa misura»
mutato atteggiamento del governo americano nei confronti del conflitto, (p. 163).
né che i reportage abbiano «perso la guerra» al posto degli Stati Uniti, 16 Per un'analisi dettagliata dei servizi televisivi sulla guerra del Golfo,
come invece alcuni osservatori hanno negli anni sostenuto. Abbiamo si veda D. Kellner, The Persia,: Gulf TV W ar, Boulder, Colo., Westview
molte ragioni per dubitare di simili affermazioni. Per esempio, è un fatto Press, 1992. Si veda inoltre B. Cumings, W ar and Television, London,
che, almeno per il periodo precedente all'offensiva del Tet del 1968, i Verso, 1992, trad. it. Guerra e televisione. Il ruolo dell'informazione televi-
servizi televisivi americani hanno appoggiato senza esitazioni sia la poli- siva nelle nuove strategie di guerra, Bologna, Baskerville, 1993, cap. IV.

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Lo nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

sugli schermi degli individui dal cui sostegno lo sforzo mi- ha fornito ai cittadini dell'Europa orientale un flusso conti-
litare in ultima analisi dipende. È possibile che le autorità nuo di immagini sull'Occidente, mettendo sotto i loro occhi
politiche e i vertici delle forze armate giustifichino i loro quanto profondamente diverse fossero le loro condizioni di
tentativi di controllare i media chiamando in causa ragioni vita da quelle della ricca Europa dell'ovest, ma più tardi ha
di tipo militare (per esempio, la necessità di non divulgare anche assicurato un resoconto in tempo reale di ciò che
informazioni che metterebbero a rischio la vita dei soldati), stava accadendo nel loro stesso paese e in quelli vicini. I
ma essi non ignorano certo che la posta in gioco è assai più tedeschi orientali ricevevano i programmi prodotti in Ger-
alta. Sanno che le immagini e le informazioni trasmesse mania occidentale da diverso tempo: era impossibile che le
sono capaci di sollecitare forme di risposta, critica e dissen- immagini dei rifugiati che affollavano le ambasciate di Praga
so che minacciano di compromettere gli sforzi militari". e Budapest e che in seguito sarebbero stati scortati in Occi-
Troviamo un secondo esempio di azione collettiva su- dente e accolti come eroi non esercitassero su di loro un
scitata dai mezzi di comunicazione nei sollevamenti rivolu- impatto esplosivo. Quando la notte del 9 novembre è cadu-
zionari dell'Europa orientale dell'89. Essi dimostrano che i to il Muro di Berlino, le immagini in diretta dei giovani che
messaggi dei media possono incoraggiare a compiere un'azio- festeggiavano sotto la Porta di Brandeburgo e abbattevano
ne collettiva anche individui che si trovano in contesti di- il muro a colpi di piccone hanno fatto il giro del mondo.
versi e tra loro lontani. Naturalmente, sono stati molti i In Cecoslovacchia, la pressione politica salì per tutto
fattori che hanno contribuito a scatenare gli straordinari ottobre e novembre Quando, il 17 di novembre, la polizia
eventi degli ultimi tre mesi del 1989. Tali eventi sono stati attaccò brutalmente la grande manifestazione che sfilava
l'esito finale di molti anni d'impoverimento economico e di per le strade di Praga, le troupe televisive di molti paesi
controllo politico oppressivo, ma ha contribuito ad affret- erano pronte a riprendere quanto accadeva, e i servizi pro-
tarli, tra le altre cose, anche il nuovo pensiero politico dotti vennero trasmessi, tra molte polemiche, anche nella
introdotto da Gorbaciov. E tuttavia, è improbabile che essi stessa Cecoslovacchia. Per quanto i media fossero rigida-
si sarebbero svolti nel modo in cui hanno fatto — con strabi- mente controllati dallo stato, anche in Romania la gente
liante rapidità e conducendo a risultati simili in diversi riuscì ad avere notizie dei drammatici cambiamenti in corso
paesi — se i media non se ne fossero occupati tanto ampia- negli altri paesi dell'Europa orientale, sintonizzandosi sulle
mente e assiduamente". È stata in particolare la televisione stazioni radiotelevisive dell'Unione Sovietica, dell'Unghe-
a giocare un ruolo straordinariamente importante: non solo ria e della Jugoslavia. Non appena anche questo paese co-
minciò ad essere interessato dai conflitti, il controllo delle
emittenti divenne una delle principali poste in gioco degli
17 Così, all'inizio della guerra del Golfo, Pat Buchanan, che era stato scontri. Quando infine i Ceausescu vennero arrestati, pro-
Direttore delle comunicazioni dell'ex presidente Reagan, esortò l'ammi- cessati da un tribunale militare e passati per le armi da un
nistrazione Bush e il Pentagono a tenere il sangue lontano dagli schermi: plotone d'esecuzione, le immagini dei loro corpi senza vita
«Fino a questo momento, le immagini della carneficina causata dalle
nostre incursioni aeree ci sono state risparmiate. Non sarebbe una catti- sullo sfondo di un muro crivellato di colpi vennero trasmes-
va cosa che si continuasse così. Nel corso della Seconda guerra mondia- se dalla televisione a un pubblico ovunque attonito, in Ro-
le, non ci sono certo mancate le riprese in diretta degli orrori di mania e nel resto del mondo.
Guadalcanal, di Anzio o della Normandia» («New York Post», ripreso
sul «Guardian», 24 gennaio 1991).
18 Per un'analisi rigorosa del ruolo dei mezzi di comunicazione
negli sconvolgimenti del 1989, si veda D. Boden, Reinventing the Global cura di), Human Societies: A n Introductory Reader in Sociology,
Communication and the Revolutions of 1989, in A. Giddens (a Cambridge, Polity Press, 1992, pp. 327-331.

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La nascita dell'interazione mediata La nascita dell'interazione mediata

Tutti questi esempi illustrano come lo sviluppo dei mez- alla televisione sarà ascoltato da migliaia o milioni di altri
zi di comunicazione, e in particolare della televisione, abbia che è possibile reagiscano in modo concertato. O che, guar-
introdotto nella vita sociale e politica un elemento nuovo e dando la televisione o ascoltando la radio, riusciranno ad
straordinariamente importante. Fornendo agli individui avere notizie, non importa quanto parziali, su ciò che sta
immagini e informazioni su eventi che accadono in luoghi accadendo al di là del loro ambiente sociale più immediato,
lontani dal loro più prossimo ambiente sociale, i media e che potranno utilizzare tali informazioni per scegliere il
possono stimolare o dare forza a forme di azione collettiva comportamento più appropriato. Sanno che, controllando
che il potere consolidato non sempre riesce a controllare. Si il flusso delle immagini e delle informazioni, i media posso-
possono nutrire pochi dubbi sul fatto che l'azione concerta- no controllare il flusso degli eventi.
ta che ha fatto mostra di sé sulle strade di Lipsia, Berlino, Ma questi esempi dimostrano anche che, se è vero che
Praga, Timi§oara, Bucarest e di altre città dell'Europa orien- ogni particolare caso di quasi-interazione mediata consiste
tale, sia stata stimolata, in qualche misura, dalle attività di in genere in un flusso unidirezionale di informazioni o co-
altri lontani, altri i cui obiettivi e aspirazioni, successi e municazione, nelle concrete circostanze della vita sociale, i
fallimenti sono stati trasmessi dai mezzi di comunicazione. modelli d'interazione sono spesso assai più complessi. Nel-
Data, inoltre, la natura dei moderni media elettronici e la vita reale, infatti, le comunicazioni non hanno una sola
l'invenzione dei ripetitori satellitari, è oggi possibile tra- fonte o un solo canale, e gli individui possono essere sia
smettere immagini e informazioni attraverso grandi distan- produttori sia riceventi. Per esempio, un leader politico che
ze con una minima dilazione temporale. I cittadini di Bucarest di tanto in tanto appare sugli schermi, probabilmente è
possono avere notizia di ciò che sta accadendo a Tim4oara anche uno spettatore abituale, un lettore di quotidiani, ecc.
tanto velocemente e forse priina ancora dei cittadini di Così, nulla esclude che gli individui che altro non Sono, in
questa stessa città, e gli eventi in corso in Romania appaio- genere, che destinatari dei media, producano eventi televi-
no più o meno nel momento stesso in cui si svolgono sugli sivi, e che questi suscitino a loro volta in altri azioni di
schermi di milioni di spettatori in tutto il mondo. È dunque risposta riprese dalla televisione. In questo modo, i media
possibile che le azioni e reazioni stimolate dai media si finiscono con il trasformarsi in un elemento dello stesso
leghino nel tempo pur essendo separate nello spazio, e che campo d'interazione all'interno del quale gruppi e individui
inneschino, in tal modo, una catena di eventi capace di perseguono i loro scopi e obiettivi. Tale campo d'interazione
trascendere i confini tra gli stati e di sfuggire rapidamente al costituito dai media non coincide con quello delle relazioni
controllo. faccia a faccia, i cui partecipanti si confrontano direttamen-
Il fenomeno dell'azione di risposta concertata dimostra te impegnandosi in una conversazione dialogica. Si tratta,
che i media non si limitano a raccontare un mondo sociale piuttosto, di un nuovo tipo di campo, all'interno del quale
che per il resto rimane uguale a come sarebbe se essi non l'interazione faccia a faccia, l'interazione mediata e la quasi-
esistessero. È vero il contrario: i media concorrono a co- interazione mediata si intrecciano l'una con l'altra in modi
struirlo. Fornendo immagini e informazioni a individui si- complessi. È un campo all'interno del quale alcuni indivi-
tuati in luoghi lontani, essi contribuiscono a plasmare il dui utilizzano i mezzi tecnici a loro disposizione per comu-
corso degli eventi e, in realtà, a crearne di nuovi — eventi che nicare con altri lontani che possono o no prestare loro
senza di essi non si produrrebbero. È inoltre importante attenzione; un campo in cui gli individui pianificano in
tenere presente che le persone coinvolte in tali eventi sono parte le loro azioni sulla base delle immagini e delle infor-
spesso ben consapevoli del ruolo giocato dai mezzi di co- mazioni ricevute attraverso i media. Naturalmente, all'in-
municazione. Sanno che quanto sosterranno alla radio o terno di questo campo d'interazione mediato, non tutti
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La nascita dell'interazione mediata
Capitolo terzo del volume di John B. Thompson, Mezzi di comunicaz
occupano le stesse posizioni: non tutti hanno le stesse op
portunità di sfruttare i mezzi di comunicazione a proprio Il testo èper mera visione didattica e senza scopo di lucro. Il testo rip
vantaggio, di apparire sulla ribalta della sfera di produzio-
ne, e di comunicare ad altri lontani. Ma come dimostrano
gli sconvolgimenti dell'Europa orientale, questo vantaggio
non assicura invariabilmente ad alcuni il controllo sul corso
degli eventi. Poiché non è facile far tacere le molte emittenti
transnazionali, e poiché in ogni caso la ricezione dei mes-
saggi mediali è un processo relativamente indipendente e
che sfugge al pieno controllo dei produttori, il campo
d'interazione mediato è un campo nel quale i rapporti di
potere possono mutare rapidamente, drammaticamente e in
modi imprevedibili. Lo sviluppo dei mezzi di comunicazio-
ne ha contribuito a creare un mondo in cui i campi
d'interazione possono assumere dimensioni globali, e la
velocità dei cambiamenti sociali accelerare in funzione della
rapidità dei flussi d'informazione.
La nascita di una molteplicità di canali di comunicazio-
ne e informazione ha così contribuito ad accrescere la com-
plessità e non prevedibilità di un mondo già estremamente
complesso. Dando vita a molte forme di azione a distanza e
consentendo ad alcuni di agire per destinatari assenti e ad
altri di rispondere in modi non controllabili ad azioni ed
eventi che si svolgono in luoghi lontani, lo sviluppo dei
mezzi di comunicazione ha dato origine a nuovi tipi di Il testo riprodotto proviene da una copia del volume in uso:
interconnessione e indeterminatezza, fenomeni le cui carat- pertanto, sottolineature e tratti a lato provengono da lettori
teristiche e conseguenze non abbiamo ancora pienamente
compreso. In uno dei prossimi capitoli, affronterò alcune anonimi e non riguardano il testo originale, né sono da
delle implicazioni normative di tali sviluppi. Ma per prima considerare evidenziazioni necessariamente significative.
cosa desidero esaminare in modo più approfondito alcuni
temi a questi strettamente legati.

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