Altre innovazioni
La rivoluzione tecnologica a cavallo tra "800 e 900 si configurava prima di tutto come
rivoluzione mediale.
Si pensi alla nascita del:
● Telegrafo; ● Industria culturale.
● Fonografo;
● Cinema muto e poi sonoro;
L'agire comunicativo:
E' sempre situato e interattivo; i due soggetti assumono una relazione simmetrica, o
una relazione complementare e differenziata one-up/one-down, e negoziale
(Watzlawick, 1971). L'analisi transazionale individua tre diversi ruoli negoziali di
Genitore, Adulto, Bambino (Berne, 1986).
Il modello "drammaturgico" postula da parte del soggetto una continua
rappresentazione della "facciata", con mezzi verbali (contenuto esplicito) e non verbali
(contenuto "lasciato trasparire"): Goffman, 1969.
UNDERSTANDING MEDIA
La scienza dei media o Mediologia esplode con Marshall McLuhan in due suoi importanti
libri:
La Galassia Gutenberg (1962)
Gli strumenti del comunicare (1964)
In essi afferma:
I media sono protesi dei sensi:
Estensione di un senso nello spazio: → esplosione
Estensione del sistema nervoso nel tempo/spazio: → implosione
Nei suoi libri McLuhan distingue tra Medium meccanico e Medium elettrico
Estensione dei sensi nello spazio: Estensione del sistema nervoso nel
➔ azione/reazione meccanica tempo/spazio:
➔ tempo lento, differito ➔ simultaneità
➔ possibile non coinvolgimento ➔ velocità
➔ sequenza ➔ coinvolgimento
➔ punto di vista ➔ struttura, immagine
➔ de-tribalizzazione ➔ introiezione
➔ pensiero logico ➔ tribalizzazione
➔ specializzazione mediale ➔ visione iconica di un processo
➔ complesso, mito
➔ sinergia mediale
Meccanico vs Elettrico
culture industriali (moderne) cultura post- moderna
Manuel Castells
1996 - La nascita della società in rete
1997 - Il potere dell'identità
1998 - Fine del Millennio
2009 - Comunicazione e potere
3 SFERE
1. produzione > sfera della economia
2. esperienza > sfera della cultura
3. potere > sfera della politica
LA SOCIETÀ IN RETE
➔ Globalizzazione delle attività economiche e strategiche
➔ Organizzazione a rete della produzione e del consumo
➔ Flessibilità, instabilità, territorializzazione del lavoro
➔ Cultura della "virtualità reale" costruita su un sistema dei media pervasivo,
interconnesso e diversificato
➔ Trasformazione dello spazio e del tempo: lo spazio dei flussi e il tempo senza tempo
➔ Dinamica economica e culturale dominante della trasformazione gestita da élites di
potere e controllo
➔ In conflitto con la dinamica dominante, il processo di costruzione di identità fondato
su spazi/tempi diversi: locali, resistenti, progettuali
LA GRANDE TRASFORMAZIONE DELLE IT
(tecnologie dell'informazione)
● Origine a rete (università, militari, Silicon Valley)
● Espansione della new economy
● Informatizzazione e globalizzazione del capitale finanziario
● Imprese internazionali a rete
● Trasformazione del lavoro
● Globalizzazione dei flussi del consumo
● Connessione e sconnessione di zone
● Espansione a segmenti e asimmetrica
● Processi esplosivi, sia in senso positivo che negativo (crisi in East Asia,
● America Latina, Giappone, Russia , Messico, Argentina…..)
Il paradigma delle IT
cosa contraddistingue le IT:
● La materia prima da trasformare è l'informazione
● L'informazione si diffonde in tutti i processi
● La logica non lineare della rete: complessità, imprevedibilità; connettibilità
● La flessibilità dei processi, sempre disponibili a riorganizzazioni radicali
● La convergenza di ogni processo in un sistema altamente integrato (Apple che ha
dovuto accettare l’ibridazione con i processi Microsoft)
DIFFERENZE PT1
LO SPAZIO
Flussi → (sequenze di interazioni finalizzate, ripetitive e programmabili): di
informazioni, tecnologie, interazione organizzativa, immagini, suoni e
simboli, attraverso una rete digitale, fatta di nodi e snodi.
Una élite cosmopolita → vive in comunità-microreti simbolicamente segregate; subalterni a
loro volta organizzati, in spazi frammentati; popolo locale.
Architettura astorica → miscela postmoderna che teorizza la fine dei significati, la fuga dalle
società radicate; approdo alla forma "'pura", che ha come messaggio il silenzio di fronte allo
spazio dei flussi.
Schizofrenia strutturale → tra logica dei luoghi e logica dei flussi, in relazione variabile, non
predeterminata.
IL TEMPO
L’IMMAGINARIO
IMMAGINARIO COLLETTIVO
Definizione: un modello di comportamento, di valori, di relazioni che un gruppo condivide
attraverso metafore, narrazioni, di storie non necessariamente vere, che sono apprese
attraverso sia attraverso l’esperienza primaria (famiglia, amici, lavoro) sia l’esperienza
secondaria (scuola, religione o lavoro in modo formalizzato, politica etc) oppure l'esperienza
terziaria (ovvero la società dei consumi dei media).
Spostiamo l’accento sul gruppo, sul collettivo; su questo una teoria si scontra con l’idea di
varie correnti del ‘900 di una sfera pensata come una somma di un unico individuo; invece si
pensa che esista una forza autonoma della collettività, è l’immaginario a configurare quella
sfera in cui noi veramente abitiamo → Michel Serres: l’immaginario è fatto di luoghi veri e
non che sono condivisi dalla collettività e da racconti che popolano questi luoghi,
densamente simbolici, nei quali gli individui riconoscono una traccia e danno loro
un’importanza (es. la torre di Babele).
C. MARX —> prospettiva in termini di ideologia, ovvero un produzione immaginaria che sarà
trasmessa da classi dominanti a classi subalterne ed ha questo elemento di falsità;
Gustav Le Bon, G. Tarde (fine 800) → Teorie di potenza della folla (prima di parlava di
massa e non folla) → la massa è in grado di generale da sola un’intensità empatica talmente
forte da cancellare il libero arbitrio individuale e rendere credibile l'inverosimile simile e
deformando gli avvenimenti fino a proporzioni gigantesche e appunto mitologiche; si vive un
gigantismo delle figure e si vive in un ritmo sonoro e inconscio, in una catena in cui non c'è
più rapporto logico con l’evento iniziale. In quel periodo la società sarebbe la ripetizione
ipnotica di sogni, dove l'individuo diventa gregario di un leader.
Emile Durkheim → immaginario visto come una soggettività COLLETTIVA, uno stato
d’animo condiviso e crea un essere psichico nuovo che si nutre di pensiero comune.
- Questa sfera dell’immaginario (religioni, ideologie…) si basa sullo scambio simbolico:
scambio di rappresentazioni hanno in se stesse hanno senso e a questo scambio
viene attribuito valore, i simboli sono ciò che rappresenta l’alfabeto dell’immaginario.
Dopo la guerra si entra in quella che chiamiamo la società dei consumi, teorizzata dal
sociologo Edgar Morin → l’unica realtà di cui siamo certi è la rappresentazione,
l’immaginario è un atto radicale e simultaneo che tiene insieme anche il reale, ovvero
nell’immagine ossia il cinema; (desideri e paure agitati da potenze soggettive si traducono in
in immaginari) tutto ciò è sempre avvenuto, ma ora è amplificato dai MEDIA.
Alberto Abruzzese → anni ‘90, in cui un gruppo di studiosi incontra il pensiero di Mcluhan.
MEDIOLOGIA
(Termine introdotto da Debray (1991) e Abruzzese (1995))
- Teorie che emergono tra gli anni ‘20 e gli anni ‘40 (con l'affermazione dei mass
media)e poi nel secondo dopoguerra (con l'avvento della televisione).
Effetti deboli:
- studio etnografico o comunque sul campo, (cultural studies), idea di comunicazione
come interpretazione negoziata tra emittenti e destinatari in base agli orientamenti
culturali e sociali dei gruppi, attraverso la mediazione e l'azione determinante di
opinion-leaders.
- Teorie che iniziano anch'esse a formarsi tra gli anni '20 e gli anni '40 (con
l'affermazione dei massmedia) e poi nel secondo dopoguerra (con l'avvento della
televisione), considerando in modo olistico i media come processi che investono il
corpo, i modelli mentali, la culturam le istituzioni, l'economia, le arti, ecc.
● McLuhan nei primi anni '60 diede una prima definizione generale della scienza dei
media: la tv, la radio, il cinema, il fumetto, il computer e gli altri mezzi espressivi,
come anche il denaro, la casa, la ruota, l'orologio, l'auto) sono «estensioni»›
psico-sensoriali e culturali degli esseri umani.
L’approccio mediologico era già presente nella Germania di Weimar: Walter Benjamin,
Siegfried Kracauer, Rudolf Arnheim - tra sociologia, psicanalisi, antropologia, avanguardie
artistiche e molto altro, generano riflessioni tese a fondare una comprensione generale della
modernità, osservando e interpretando le trasformazioni della metropoli tra Otto e
Novecento, nel suo destino legato all'industria culturale, alla società di massa, allo sviluppo
dei mezzi di comunicazione.
Benjamin in scritti sparsi e in Parigi capitale del XIX secolo costruisce una genealogia dei
media di massa, esplorando la nascita dello spettatore urbano, orientato su una cultura dei
consumi piuttosto che su quella della produzione, e sedotto dall'immagine che basta a se
stessa, dal "sex appeal dell'inorganico" che riduce l'esperienza allo sguardo, anticipando
una ricostruzione della storia della cultura secondo una dimensione eminentemente visiva.
- La navigazione del flâneur nei luoghi e nei media di una città senza confini dove
viaggio, sogno, ricerca generano un cortocircuito e una frammentazione. Il "risveglio"
è inteso come una "tecnica" che consenta di congedarsi dal passato a partire dalla
dimensione inconscia del ricordo. Il montaggio di materiali eterogenei è
programmaticamente orientato a tale fine (in modo analogo si muoverà McLuhan, tra
frammenti e ipertestualità): la metropoli come ambiente espressivo e comunicativo
implica una reinvenzione del metodo.
Il recupero dell'eredità di Benjamin nei ‘70 e '80 ebbe una straordinaria estensione e
profondità. Alberto Abruzzese in Forme estetiche e società di massa (1976) ne riprendeva il
tracciato, ricostruendo e sistematizzando i passaggi della mediamorfosi sul terreno comune
tra tecnologia, media e linguaggi artistici.
Da Poe e dal gothic a King Kong, dalla pubblicità al mondo delle reti: studiare le figure e le
strutture dell'immaginario collettivo in transizione dagli ambienti metropolitani-elettrici a quelli
digitali: modelli culturali, interiorizzati da individui e gruppi; che domandano immagini e
incorporano pubblico, creando ibridi sincretici.