1. COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
Paul Watzlawick, nato in Austria nel 1921 da genitori polacchi. Nel 49 allUniversit C Foscari di
Venezia consegue un dottorato in filosofia, approfondendo le problematiche del linguaggio e della
logica. Inizia a lavorare nel 62 presso il Mental Research Istitute, insieme a un gruppo di studiosi che
diventeranno famosi come Scuola di Palo Alto. Qui scrive Pragmatica della comunicazione umana.
Studio dei modelli interattivi delle patologie e dei paradossi. Un testo importante perch si contrappone
alle diverse teorie , che interpretavano la comunicazione come un processo verbale lineare in cui il
soggetto cosciente di ci che dice e compie volontariamente, latto comunicativo, ovvero una
trasmissione di un messaggio prima codificato e poi decodificato. Per Watzlawick la comunicazione
esprime una realt pi complessa che si serve non solo della parola ma dei gesti, della mimica, dello
sguardo, dei movimenti. Nella comunicazione entrano in gioco contemporaneamente la persona con
tutti i suoi aspetti fisici, psicologici, estetici, il contesto in cui avviene, la situazione che provoca, gli
attori che vi partecipano e quelli che restano sullo sondo. Quindi diventa pi corretto parlare di
comunicazione come processo sociale o come modello orchestrale dove gli individui non sono
isolati emittenti di un messaggio o destinatari di esso, ma attori di un continuo processo comunicativo
che, proprio per la sua natura orchestrale, cambia e si evolve sullimprevedibilit delle persone presenti
e delle situazioni che si vengono a creare. Che cosa interviene a stabilire la differenza conoscitiva?
Sicuramente agisce una serie di elementi, molti dei quali legati alla struttura personale. Vediamo i
principali fattori:
- La capacit di vedere
- La sensibilit individuale
- La curiosit
- La predisposizione ad ascoltare
- Il grado di coinvolgimento e di partecipazione agli eventi
- Il desiderio tenace di conoscenza
- La cultura come intreccio di saperi acquisiti
Definizioni e metafore
Sulla comunicazione sono state coniate numerose metafore. un incrocio dove passano tutte le scienze
impegnate nella comprensione delluomo e del suo agire; una rappresentazione nel teatro della vita in
cui diventa fondamentale decifrare rituali di difesa o meccanismi di manifestazione dellidentit
( Goffman); il villaggio globale dove si annullano le distanze e il mondo assume la dimensione di un
paese in cui tutti si conoscono o possono, se credono familiarizzare ( Mc Luhan). Nel 1970 il Journal of
Communication pubblicava un articolo per dare conto di 126 definizioni di comunicazione elaborate da
diversi studiosi. I concetti ricorrenti sottolineavano come la comunicazione riducesse le incertezze,
creasse legami, fosse un canale, una via, un mezzo, un modo di ritualizzare la memoria, no strumento
di potere. Lidea di arrivare a una definizione scientifica fu per presto abbandonata per spostarsi su
una serie di campi specifici delluniverso comunicazione : si preferisce parlare di filosofia della
comunicazione , di modelli, di studi oppure si qualifica come nei casi della comunicazione di massa o
dimpresa. Per Harold Lasswell la definizione di comunicazione sta allinizio di un articolo del 1948:
un modo utile di descrivere un atto di comunicazione rispondere alle seguenti domande:
CHI
DICE CHE COSA
ATTRAVERSO QUALI DOMANDE
A CHI, CON QUALE EFFETTO
Lo studio scientifico del processo di comunicazione concentrarsi sulluno o sullaltro di questi
interrogativi.
Il sociologo britannico Denis McQuil dir che questa, trasformata in grafico., la sintesi pi efficace e
famosa della communication research.
Nella galassia della comunicazione, in particolare sotto la voce comunicazione di massa,
linformazione giornalistica occupa un posto rilevante. Di essa sono state rilevate due definizioni: una
statica, che esaurisce linformazione negli elementi base della notizia; laltra dinamica, che proietta la
notizia nelle molteplici reazioni e produzioni di fenomeni che danno vita ad altre notizie dal momento
della pubblicazione e che interroga linformazione giornalistica sullesito finale e si domanda che
obiettivo persegue, quali e quanti sono perseguibili e quale sar effettivamente perseguito.
Esercizio di interpretazione
Nelle dinamiche dei fatti e della comunicazione, al giornalista viene chiesta la capacit di interpretare i
numerosi messaggi che si accavallano e si intrecciano nel corso di una giornata. Per compiere questa
operazione occorre prima saperli identificare, poi approfondirli per verificare in che cosa effettivamente
constino. Inizia cos un lavoro di ricerca e di raccolta di particolari indispensabili per vagliare
linformazione; per inquadrarla in una cronologia di avvenimenti e di dichiarazioni; per scoprire i
protagonisti e gli attori coinvolti in un preciso fatto; per collocare levento dentro un contesto e un
ambiente. Si passa dal generale al particolare e viceversa in continuazione perch il giornalista non
segue schemi predeterminati ma, complici i tempi stretti, interloquisce con istituzioni, fonti, personalit
che riversano i messaggi, dati, interpretazioni disperate e non sempre centrate su quanto si sta cercando.
Si assiste a un bombardamento di parole, numeri, nomi, dichiarazioni. Umberto Eco ha toccato il tema
dellinterpretazione suggerendo anche un modo semplice per acquisirne le capacit e tenersi in
esercizio. I dettagli che talvolta vengono utilizzati per dare colore e vivacit a un articolo, acquistano
importanza fondamentale quando strappano un episodio da una condizione indistinta, sfuocata. Chi
informa star attento, nel caso di una intervista, alle dichiarazioni, a come vengono formulate, alle
espressioni del suo interlocutore, al suo gesticolare e tono di voce, allaspetto e alle emozioni che pu
tradire. Tutti comunicano, ma non sempre informano. E quando linformazione scarsa, rischia di
prevalere il vuoto o il rumore.
2. IL GIORNALISMO
Si pu definire giornalismo lattivit di chi utilizza i mezzi di comunicazione di massa per diffondere e
commentare notizie. I media principali sono la carta stampata( quotidiani, settimanali, mensili), la
radio, la televisione e internet. Il prodotto informativo offre notizie, commenti e opinioni, cultura e
rubriche spicciole, pubblicit che, attraverso immagini, slogan, indicazioni di prodotti e servizi, veicola
informazioni. Il singolo prodotto si presenta al lettore, allascoltatore, allo spettatore, allutilizzatore di
internet attraverso linguaggi differenti. Troviamo la scrittura, la fotografia, la voce del parlato, la
gestualit dellimmagine televisiva, lo spettacolo, la conversazione. Nella carta stampata, poi, si
riscontrano generi comunicativi differenti. Abbbiamo titoli e articoli che a loro volta assumono stili
diversi a seconda che si tratti di unintervista, di un reportage, di una nota breve o di un articolo lungo.
Oltre che ad unattivit il giornalismo va considerato come settore specifico dellindustria culturale.
La storia del giornalismo nasce dopo linvenzione dei caratteri mobili da parte del tipografo tedesco
Joahnn Gutenberg ( 1400-1468) che nel 1455, a Magonza, stampa la Bibbia. A Venezia nel 1563 inizia
la pubblicazione dei broglietti , fogli di quattro facciate manoscritte con avvisi economici e note
politiche; venivano venduti ogni settimana e costavano una gaxeta. Nasce da questo fatto il termine
gazzetta, che si diffonder in Italia e in Europa per denominare un giornale. Un giornale viene definito
dalla periodicit di uscita: quotidiana, settimanale, quindicinale, mensile. Adottando il criterio della
periodicit, si fa risalire la nascita del primo giornale al 1609, quando ad una cittadina vicina ad
Augusta compare lAvisa Relation oder Zeitung. Si tratta di un settimanale, altri ne seguiranno in
rapida successione a Basilea, Francoforte , Amburgo. I contenuti non sempre offrono notizie,
prevalgono ancora il racconto, brevi note, testimonianze. Per sfogliare un quotidiano occorrer
aspettare il mese di marzo del 1702 quando a Londra , il Daily Courant inizia le pubblicazioni e vivr ,
fino al 1735. Nel 1711 un quotidiano in contrapposizione al Daily: si chiama The Spectator e punta sui
commenti che interpretano gli umori di nobili, intellettuali e politici. Ogni numero presenta monografie
sui principali eventi dallarte alla politica, dalla letteratura alle trasformazioni sociali. Compare
lutilizzo dei dialoghi per rendere pi partecipativa e soggettiva la riflessione intellettuale. In Italia la
data di nascita del primo quotidiano oggetto di disputa storica. Due citt Parma e Mantova si
contendono il primato. Laffermazione del giornalismo va collocata nellOttocento. In America si
pongono le basi del giornalismo moderno nel 1833, quando nasce la penny press, testata di pochi fogli
venduta al costo di un penny. Allinizi del 1830 esistevano in America 650 settimanali e 65 quotidiani
che vedevano una media di 1200 copie ciascuno. Cambiano anche i nomi delle testate: nomi ispirati
allazione o agli astri come tribune, herald, star, sun. Rivoluzione che si riferisce ai giornali
che ruppero con la tradizione e crearono un modello che la corrente principale del giornalismo
americano ha poi sempre seguito. Venivano per strada venduti dagli strilloni.. il primo penny paper, il
New York Sun nel 1833 raggiunse la pi ampia diffusione mai registrata in qualsiasi. La penny press si
diffuse in tutte le principali citt e nei centri commerciali. Vendite e pubblicit costituirono le due voci
fondamentali per sostenere i costi e per fare profitti. La pubblicit inizia a rivolgersi anche alluomo
comune e non pi solo al uomo daffari interessato alle spedizioni e ai commerci delle materie prime.
La pubblicit per un giornale costituisce uno scambio economico. La penny press compie una
rivoluzione anche nelle selezioni di informazioni iniziando a pubblicare notizie di cronaca che danno
conto di incidenti, di processi, di episodi fatti che possono interessare quella gente comune divenuta
lettrice del quotidiano. Ecco nascere il giornalista professionista, che vive del suo lavoro di contati,
ricerca e scrittura delle notizie. Prima lattivit era svolta quasi come un passatempo, un interesse da
parte delle persone dedite a unaltra attivit. Scrivere per quotidiani diventa un lavoro remunerato ed
esclusivo. Una seconda innovazione tocca leditore, che si trasforma in un imprenditore
dellinformazione; il giornale si struttura come unazienda con la partita doppia e la preoccupazione di
trarre profitti per svilupparsi.
6. LA NOTIZIA
Il giornalismo si fonda sulle notizie che cerca, seleziona e diffonde attraverso una media di propriet di
unimpresa/gruppo editoriale. Il lavoro e il prodotto sono rivolti a un pubblico di lettori che acquista un
giornale, vede la tv, ascolta la radio, si aggiorna su internet. Un lettore chiede di essere aggiornato e
consuma informazioni. Il giornalismo vive di notizie e su di queste si valuta una testata e un cronista,
infatti sono queste a determinare lacquisto di un giornale piuttosto che un altro. Le testimonianze dei
primi giornalisti americani raccontano il clima presente nelle redazioni e le insistenze per affermare
uno stile di scrittura oggettivo e il pi realistico possibile. La cronaca la madre di tutta
linformazione, perch il teatro di tutti gli avvenimenti, si susseguono fatti, dichiarazioni,azioni. Tutto
il giornalismo cronaca. Possiamo dire che la notizia esprime un fatto, un avvenimento che risponde
alla regola delle cinque W. Esistono criteri selettivi che governano la valutazione di ci che si
pubblica , tra questi un peso rilevante viene esercitato dal lettore. La sua domanda, le sue aspettative, il
coinvolgimento emotivo, la soddisfazione della curiosit, lalimentazione degli interessi, delle passioni,
delle scelte politiche giocano un ruolo importante nel momento della scelta e della valutazione di un
fatto: sono tutti fattori che concorrono a privilegiare o penalizzare la pubblicazione. Esiste una
sovranit del lettore che il giornale e il giornalista devono rispettare se on vogliono mettere in pericolo
la fedelt dacquisto e lidentificazione con la testata. Se poi scatta la disaffezione, si dice che un lettore
deluso diventa un cliente perso per sempre. Quando un fatto fa notizia si soliti dire che
notiziabile( newswothiness). La teoria dellinformazione classifica i seguenti criteri come fondamentali
per assegnare priorit a un fatto che diventa notizia:
- ATTUALITA: fattore tempo e tipo di giornale( settimanale non pubblica le notizie che il quotidiano
pubblicher)
- DRAMMATICITA: attenzione del lettore a tragedie, episodi efferati di cronaca nera. Il valore della
drammaticit diventa importante per dare peso alla notizia e quindi allimpaginazione
- PUBBLICO INTERESSE: massimo conto dei lettori. Quanto un fatto interessa un maggior numero di
lettori tanto pi va preso in considerazione, valutato e raccontato
- VICINANZA: quanto pi un avvenimento vicino al lettore tanto pi lo pu interessare. Se il fatto ha
un forte impatto per tutti i lettori entrer nelle pagine nazionali, se ne ha meno trover spazio adeguato
nella cronaca locale e cittadina.
- IMPORTANZA DEI PROTAGONISTI: vip, personaggi pubblici,spettacolo,politica,sportivi fanno
notizie rispetto alla casalinga di Voghera
- INUSUALITA: fatti insoliti, inusuali, eccezionali
- CHIAREZZA: un avvenimento viene privilegiato rispetto a un altro anche grazie alla facilit di
descriverlo, interpretarlo e raccontarlo
- PERSONALIZZAZIONE: criterio che lega una notizia legata a una persona nota rispetto a situazioni
indistinte con protagonisti generici o poco rappresentativi
- RIPETITIVITA: quando un evento si ripete pu acquistare valore di notizia. In cronaca nera una
sequenza di delitti fa parlare di serial killer
- PROVENIENZA: le informazioni che arrivano da una fonte conosciuta, istituzionale, autorevole
hanno valore di notizia
- CONFLITTUALITA: dove accade un conflitto c sempre una notizia
- EMOTIVITA: tutti gli avvenimenti che suscitano sentimenti facendo scattare partecipazione,
solidariet ma anche allopposto, hanno un peso rilevante nella selezione giornalistica
- SESSUALITA: i fatti di cronaca in cui lelemento sessuale riveste un ruolo fondamentale fanno
scattare lattenzione dei cronisti e proprio perch scatenano curiosit e morbosit diventano notiziabili
- PROGRESSO: valore contenuto nelle notizie a carattere scientifico, tecnologico, di ricerca avanzata,
- SERVIZIO: criterio che risponde allutilit dellinformazione
Uninformazione deve essere piena di dettagli. I particolari contribuiscono alla qualit e alla
completezza della notizia. Sono essi a fare la differenza tra una buona e una cattiva informazione. Il
bravo cronista conosce limportanza delle descrizioni scrupolose e ne fa un uso attento e responsabile.
Quando un fatto diventa notizia provoca sempre reazioni e proprio queste risposte o nuovi episodi
creati dalla notizia nascono altre notizie. Linformazione condiziona le scelte o le sollecita( ad esempio
nel giornalismo economico)
7. LE FONTI
La fonte principale delle informazioni costituita dalle agenzie di stampa. Una rete di professionisti
presente in tutto il mondo raccoglie notizie di ogni genere e le invia alle redazioni dei quotidiani,delle
televisioni, delle radio, dei siti e a tutti i centri abbonati. Ininterrottamente per lintero arco della
giornata e della notte arrivano nuovi fatti, aggiornamenti dei precedenti, ampliamenti e reazioni alle
notizie. Inizialmente i flash vengono trasmessi tramite telescriventi, macchine fotografiche con tastiere
simili a quelle della macchina da scrivere, che funzionavano sia come trasmettenti sia come riceventi.
Oggi tutto avviene con un collegamento via computer. Le redazioni entrano in allarme, scombussolano
limpostazione del giornale, decidono gli uomini da inviare sul posto e quelli da impiegare per
raccogliere storie, testimonianze, dichiarazioni. Alla scarna notizia seguono poi successivi lanci che
aggiungono particolari alla notizia. Ogni nuovo aggiornamento porta accanto al titolo un numero
progressivo che indica quanti lanci sono stati finora realizzati. In termine tecnico prendono il nome di
take e solitamente non superano le 24 righe, lo spazio occupato a video da una schermata. Ogni take
porta i alto a sinistra il nome dellautore, un titolo, una localit..
Le fonti sono classificate in primarie e secondarie. Le fonti primarie sono tutte quelle che danno alla
notizia un fondamento certo. Le fonti secondarie sono formate dalle persone che il giornalista contatta
per riferire su un evento. Una seconda distinzione data dalle fonti dirette rispetto alle fonti indirette.
Le prime rientrano nella sfera di lavoro di ricerca del giornalista: lui che le scova in un paziente e
tenace lavoro sul campo, ricorrendo a ogni pista possibile che gli serve per verificare e poi scrivere la
notizia( testimoni, esperti..). Le seconde registrano uno sviluppo accelerato con laffermarsi
dellindustria della comunicazione. Le notizie diventano un bene di consumo da produrre. Il controllo
delle fonti assume una fondamentale importanza e occupa gran parte del lavoro del giornalista. Il
giornalista deve sempre sapere chi gli fornisce linformazione. Di fronte a una fonte si possono
verificare quattro casi:
1. La fonte fornisce uninfo ma chiede che non venga resa pubblica o utilizzata
2. La fonte fornisce uninfo che pu essere pubblicata a patto che non sia pubblicata la provenienza
stessa, e quindi il nome della stessa
3. La fonte consente lutilizzo e lattribuzione ma chiede che non comparire con il proprio nome ma
attraverso la funzione ricoperta.
4. La fonte consente luso dellinfo e autorizza a citare i dati anagrafici
8. LOBIETTIVITA
Chi informa deve sempre cercare la completezza, guardandosi bene dal cedere alla tentazione delle
omissioni per interesse di parte o per negligenza. La cultura anglosassone esalta il racconto di tutti e
tutto. Si ritiene che questo modello rispetti uno dei principali fondamenti del giornalismo: lobiettivit,
ossia lesposizione dei fatti senza luso di considerazioni personali, pregiudizi, valutazioni morali su
quel che accade. Fatti e solo fatti, poi chi vuole pu affiancare il commento. Da un lato esiste, nella
selezione degli argomenti da inserire nellarticolo, un livello di soggettivit che condiziona
lesposizione, dallaltro anche unesposizione equidistante non immunizza dal rischio delle notizie
avvelenate, delle notizie prodotte da notizie o dalla spettacolarizzazione. Eco nel 69 aveva sottolineato
che il giornalista deve attenersi al principio fondamentale della corretta informazione. Il semiologo lo
aveva contestato sostenendo che il giornale non un organo al servizio del pubblico ma uno strumento
di formazione del pubblico. Ma stabilire il confine che separa la formazione dallinformazione
impossibile. Linformazione ,anche la pi asettica, contiene un valore formativo perch orienta una
scelta, conferma unopinione, solleva un dubbio.
Obiettivit diventa capacit di confrontare i fatti, le dichiarazioni e le cause che essi producono, si
trasforma in sensibilit a interpretare il mondo, in una pratica dellarte del disincanto. Al giornalista
viene chiesta la capacit di comprendere quello che accade. A chi scrive si chiede una competenza
settoriale ( sapere sullargomento di cui si vuole trattare); una competenza interpretativa ( consente di
fare connessioni fra il particolare e il globale); una competenza espressiva ( rende il pi aderente alla
realt ci che viene scritto senza per cadere nella produzione di racconti verosimili che alterano i
fatti); una competenza relazionale ( capacit di stabilire con il proprio pubblico di lettori un rapporto di
fiducia.
9. LA PAROLA E LA SCRITTURA
La comunicazione avviene attraverso la parola e la scrittura. La completezza consiste nella quantit di
informazioni date, nei dettagli, nelle dichiarazioni dei testimoni, nel rispetto delle 5W ; ma a parit di
informazioni viene preferito un articolo a un altro per il modo in cui scritto, ossia le parole usate e lo
stile. Per cui bisogna:
- Usare sempre le parole pi appropriate, ovvero quei termini che meglio rispecchiano ci che si sta
descrivendo,
- Le parole appropriate sono solitamente le pi semplici, quelle che hanno un contenuto concreto e
specifico delloggetto
La pertanto contiene in s alcune propriet che vanno conosciute per scrivere correttamente,
consapevoli di ci che si comunica e coscienti di trasmettere fedelmente quello che si intende dire. Le
propriet della parola sono :
- La parola identifica ( un oggetto, una persona..)
- La parola evoca
- La parola immagine
- La parola suono
- La parola giudica
La parola poi legata alla scrittura, sopravvive e dura nel tempo. La cura della scrittura
indispensabile per comunicare con efficacia ed effetto ci che si scoperto, per trasmettere quanto si
visto, per argomentare unidea e una propria opinione. Quindi un articolo ha bisogno di qualit, che
implica la correttezza, la comprensione dei fatti, al completezza e la conoscenza degli avvenimenti. Il
giornalismo non pu essere approssimazione, propaganda, ideologia, ma fedele racconto dei fatti e
scrupoloso aggiornamento sullevoluzione delle notizie. Lo stile estramente importante, per cui
entrano in gioco:
- Il linguaggio
- La sensibilit
- Il rigore logico
- La struttura organizzativa del pensiero
- Larguzia
- Il calore umano
Ma la tecnica da sola non basta a garantire lefficacia della scrittura. Calvino ha elaborato nell85 nelle
lezioni americane, scritte per tenere delle stesse alluniversit di Harvard, una teoria della scrittura in 5
punti:
Gli studiosi delle tecniche di comunicazione hanno formalizzato quattro grandi categorie per avviare un
articolo:
INTERVISTA IMMAGINARIA
Chi scrive ricorre alla massima libert despressione e stabilisce largomento. Per la sua riuscita occorre
un requisito fondamentale: conoscere bene il personaggio che si sceglie per lintervista immaginaria.
Quanto pi verranno usate espressioni appropriate e veridiche rispetto al suo modo di pensare e quanto
pi si avr familiarit con la sua persona fisica e con il suo carattere, ricorrendo a particolari, a modi di
fare, a episodi realmente accaduti, tanto pi lintervista susciter curiosit.
12. LINCHIESTA
In Italia, la tradizione dellinchiesta trova origine e sviluppo nel Corriere della Sera diretto dal giovane
Luigi Albertini.
La prima pagina la vetrina del quotidiano perch d il tono a tutto il giornale, il modo in cui si
presenta e dice con quale quotidiano si ha a che fare. vetrina anche perch in prima pagina si mette in
mostra il meglio delle notizie. Nellinformazione il meglio sono i fatti del giorno che costituiscono gli
eventi pi rilevanti, selezionati dai diversi settori: politica, cronaca, sport, spettacoli, esteri, costume,
cultura.
Il titolo esprime:
CAP. 15 IL GIORNALE
Il giornale una macchina per pensare diceva lo studioso inglese Richards. Offre contenuti,
ma un prodotto il cui risultato finale viene raggiunto attraverso un lungo processo di selezione,
valutazione, elaborazione e perfezionamento. Il lettore si affeziona ad una testata piuttosto che
unaltra, non soltanto per un orientamento politico ma anche per la qualit e la quantit di
informazione che offre, dove laspetto qualitativo si estende alla veste estetica. Il giornale segue un
iter di lavorazione che vede coinvolti giornalisti, grafici- impaginatori, tipografi. Ogni giornale si
contraddistingue per la testata, ovvero il titolo. Ogni testata viene registrata in tribunale e ha una
propriet che viene denunciato in uno spazio ritagliato in una pagina specifica, che viene chiamata
colophn o gerenza. Nella gerenza si trovano tutte le propriet della testata, le informazioni come: il
nome del presidente della societ, lamministratore delegato e via scorrendo per le figure che la
compongono dal direttore, al vice, alleditore, ai giornalisti, al prezzo della singola copia, la
dichiarazione di tiratura, numero e data concessionaria della pubblicit.
16. INTERNET
LItalia scopre internet alla fine del 1999. Negli anni precedenti il mezzo era presente, ma in
forma marginale. il concetto di informazione su richiesta. quanto accade ogni volta che
navighiamo in rete. Internet ha introdotto i concetti di sito, portale, pagina elettronica, e-mail, e-
commerce, chat, blog, Twitter, Facebook che stanno alla base della nuova cultura e di una
operativit prima impensabile. Il sito web indica una localit della Rete alla quale cis i pu
collegare per vedere e consultare i contenuti messi a disposizione. I motori di ricerca come Google,
Bing, Altavista, Yahoo consentono digitando una o pi parole chiave di reperire i siti con le
informazioni che stiamo cercando. Esiste unaltra grande novit: ognuno pu creare un proprio sito,
fornire contenuti, Internet diventa il luogo dellincontro tra domanda e lofferta. Internet
rappresenta uno strumento indispensabile per il lavoro giornalistico sia per lofferta informativa
che mette a disposizione sia per la velocit con cui la fornisce. Occorre introdurre una distinzione
sulla qualit delle fonti consultabili in Rete, dove per qualit si intende attendibilit, sicurezza,
possibilit di verifica. Anche per il web vale la distinzione classica tra fonti primarie e secondarie.
Esistono poi dei siti da considerare come fonti secondarie, privi di autorevolezza ufficiale,
ma portatori di notizie, indiscrezioni, pettegolezzi tutti da vagliare e il cui utilizzo coinvolge
direttamente chi ne fa uso. Pensiamo ai weblog o blog( da web spazi di internet e log, diario
digitale). In un blog si trova di tutto: idee, opinioni, documenti, articoli. Il blog pu diventare luogo
di informazioni creato da un individuo il blogger, appunto, che fornisce notizie e opinioni attraverso
racconti, scritti pi o meno giornalistici e che accoglie contributi dai lettori che entrano in contatto
con lui- il fenomeno nasce negli Stati Uniti allinizio del 1999 quando Williams e Hourihan
inventano un particolare software e creano il sito Blogger.com che consente a chi vuole di crearsi
un proprio blog con poche e semplici operazioni. In Italia il fenomeno si manifesta nel 2001 con la
nascita di Blog.it, prima blog community.
Si tratta di norme che tutti i giornalisti devono sapere, ma soprattutto devono applicare
concretamente nella loro attivit professionale. In sostanza prescrivono che un messaggio
pubblicitario deve essere sempre evidente nella sua caratteristica, sia nella carta stampata che
nelle trasmissioni radiotelevisive e che i giornalisti non possono partecipare a spot pubblicitari,
n comparire in servizi a pagamento.
Nonostante la chiarezza delle norme si presentano talvolta casi equivoci di notizie o servizi
giornalistici in cui il confine con i messaggi pubblicitari labile.
L'Ordine regionale dei giornalisti tiene pertanto sotto controllo, oltre ad altri aspetti della
professione, anche il rispetto delle norme deontologiche riguardo al rapporto con la pubblicit.
Nel contempo per, ai fini della chiarezza, ritiene opportuno esplicitare cosa nel concreto
prevedono le norme ricordate. In sostanza la pubblicit deve essere sempre distinta e
distinguibile dall'informazione. Le inserzioni a pagamento e tutti gli spazi che vengono in
qualche modo acquistati da aziende, privati, enti pubblici per pubblicizzare prodotti, dare
notizia di manifestazioni, fare bilanci di attivit o quant'altro devono essere segnalati in maniera
adeguata al lettore o al radiotelespettatore. Chi legge, chi ascolta o guarda i messaggi deve
pertanto essere in grado di capire con chiarezza e senza possibilit di fraintendimenti se si trova
davanti ad una notizia data in autonomia oppure ad uno spazio di comunicazione acquistato, e
dunque pubblicitario, promozionale o di informazione istituzionale. Per rendere evidente la
presenza di un messaggio pubblicitario necessario per la carta stampata un carattere di stampa,
unimpaginazione, un format diverso da quello utilizzato per i normali servizi informativi,
nonch una scritta che ne precisi i contenuti. Per- i servizi teletrasmessi necessaria una
sovrimpressione che indichi la natura pubblicitaria e che sia presente per tutta la durata della
trasmissione. Per i servizi radiotrasmessi, l'indicazione deve essere precisata all'inizio e alla fine
di ciascun servizio.
A sua volta il giornalista non pu essere obbligato a realizzare servizi redazionali, ma pu
occuparsene a patto che siano rispettate le regole di trasparenza ed a patto di non aver alcun
rapporto diretto con la concessionaria di pubblicit, n proventi derivanti dal servizio
redazionale stesso.
In aggiunta va ricordato che la Carta dei doveri non consente al giornalista che si occupa di un
ufficio stampa per aziende, privati, enti pubblici, di rea1izzare servizi giornalistici per giornali e
radio-televisioni riguardanti l'ambito e gli argomenti concernenti la sua attivit di ufficio
stampa.
Non neppure consentito ai giornalisti che lavorano per testate assumere incarichi di ufficio
stampa pertinenti il settore di attivit di cui normalmente si occupano.
Questo quindi quanto prescrive la Carta dei doveri in materia di pubblicit e in quanto
giornalisti dobbiamo rispettare queste prescrizioni. A sua volta il Consiglio regionale
dell'Ordine far la sua parte per garantire il rispetto delle norme.
Le imprese digitali ora comprano i giornali. Ultime notizie dalla Silicon Valley
Il patron di eBay finanzia Greenwald, il boss di Amazon scala il Washington Post: il giornalismo di
qualit all'improvviso diventato irresistibile. Ecco come i big Usa cambieranno le news: denaro, idee
fresche ed entusiasmo
NEW YORK - Produrre delle notizie credibili costa se si segue un modello di impresa problematico,
che si ostina a rimanere agganciato ai binari malgrado stia per essere travolto da una locomotiva
rappresentata da un pubblico di lettori frammentario ed entrate pubblicitarie in declino. Proprio quando
tutto sembrava ormai perduto, per, unimprobabile cavalleria arrivata in soccorso al galoppo,
portando cospicue quantit di denaro, idee fresche e una buona dose di entusiasmo. La Silicon Valley e
i suoi personaggi di punta - alcuni dei quali hanno contributo agli attuali problemi delleditoria - hanno
improvvisamente iniziato a investire significative somme di denaro per preservare la variet e la qualit
delle notizie. La scorsa settimana Pierre M. Omidyar, fondatore di eBay, ha annunciato che finanzier
con 250 milioni di dollari il giornalista Glenn Greenwald e alcuni suoi colleghi nella creazione di un
sito di notizie di nuova concezione.
Solo due mesi fa Jeff Bezos, fondatore di Amazon, aveva investito altrettanto per acquistare
personalmente il Washington Post. Stiamo parlando di mezzo miliardo di dollari che stanno confluendo
nella produzione di notizie: un settore dal quale gli investitori i cui asset versano in condizioni precarie
stanno invece fuggendo.
Ma non finisce qui. A luglio Laurene Powell Jobs, vedova di Steve Jobs, ha deciso di investire nella
Ozy Media, una startup giornalistica. Chris Hughes ha impiegato il denaro guadagnato con Facebook
per acquistare il New Republic e dare un sostegno finanziario ad Upworthy, un aggregatore di
contenuti di qualit. Di recente alcune imprese giornalistiche di nuova generazione come Vice, Vox
Media, BuzzFeed e Business Insider hanno ricevuto investimenti significativi. A tutto ci si aggiunga il
fatto che, dopo aver appoggiato la Participant Media, Jeff Skoll (un altro veterano di eBay) sta
sostenendo il canale televisivo 'Pivot', che realizza film e programmi socialmente rilevanti.
"I tecnologi - ha affermato lo scorso fine settimana in unintervista Omidyar - nutrono la convinzione,
forse esagerata di poter migliorare il mondo. Certo, tentare di riuscirvi solo tramite la tecnologia
potrebbe essere limitante. O forse stancante. Per questo lidea di dedicarsi alla diffusione di contenuti
su ampia scala appare come unopportunit allettante . Inoltre, sarebbe sbagliato credere che lunico
contributo che possa venire da dei giocatori 'a forte impronta digitale' sia di tipo finanziario. Il loro
investimento in termine di capitale intellettuale, infatti, altrettanto importante. Se mai un settore ha
avuto bisogno di innovazione - grandi idee, frutto di menti originali quello il settore giornalistico.
Credo - ha detto Omidyar - che la tecnologia possa contribuire alla nascita di un giornalismo influente
per la nostra democrazia e capace di esercitare un forte impatto su un grande numero di persone. Credo
anche che la tecnologia sia in grado di diffondere questo giornalismo tra un pubblico generalista in
modo commercialmente sostenibile".
Alcune imprese di piccole dimensioni hanno gi creato dei siti giornalistici capaci di indicare una
nuova strada, ma senza i mezzi necessari a colmare i vuoti venutisi a creare in seguito allimponente
ristrutturazione del mondo delleditoria. Quando ad un tratto si ebbe limpressione che i quotidiani,
principali fucine del giornalismo di grosso calibro, sarebbero stati depauperati, o si sarebbero
trasformati in ozioso trastullo. "Si riteneva - afferma Michael Zimbalist, vicepresidente del settore
ricerca e sviluppo del 'New York Times' - che i quotidiani sarebbero diventati dei semplici trofei nelle
mani di ricchi imprenditori giunti ormai alla fine della loro carriera. Adesso, invece, gli imprenditori di
successo sono disposti, gi a met della loro carriera, a investire e tenere duro. In passato si sono
comportati da guastafeste, e adesso sono pronti a mettere a frutto la lezione".
Stiamo assistendo a una profonda riconfigurazione. Negli oltre dieci anni durante i quali ho seguito il
mondo del giornalismo non avevo mai assistito a un momento di maggiore ottimismo o pi
promettente. Operatori non-tradizionali come Bezos possono permettersi di adottare una strategia a
lungo termine cosa che egli ha gi fatto piuttosto efficacemente con Amazon. E gli ostacoli sono
evaporati: strumenti digitali a basso costo facilitano la produzione e la collaborazione, mentre social
media come Twitter e Facebook consentono la diffusione dei contenuti tramite la funzione di 'sharing'.
Tecnologia e giornalismo - un tempo antagonisti - stanno per tentare un giro di danze, con Bezos e
Omidyar in prima fila.
Non occorre certo una laurea in economia per capire che nel mondo della comunicazione la capacit di
catturare lattenzione dei consumatori per poi trasferirla altrove estraendone al tempo stesso valore
potrebbe tornare molto utile: iTunes si servito di contenuti a buon mercato e dal prezzo omogeneo per
animare le vendite di dispositivi come liPod; Amazon si servita di dispositivi a buon mercato, come
Kindle, per incrementare le vendite di contenuti lucrativi. EBay riuscita a ridurre gli attriti e i sospetti
tra acquirenti e venditori che si scambiano articoli di ogni tipo. Riuscire ad adattare quelle stesse
competenze alla produzione di notizie potrebbe avere un grande impatto, e le imprese editoriali
potrebbero instaurare con i consumatori un rapporto che va oltre la fruizione passiva delle notizie.