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Lezioni di giornalismo

1. COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
Paul Watzlawick, nato in Austria nel 1921 da genitori polacchi. Nel 49 allUniversit C Foscari di
Venezia consegue un dottorato in filosofia, approfondendo le problematiche del linguaggio e della
logica. Inizia a lavorare nel 62 presso il Mental Research Istitute, insieme a un gruppo di studiosi che
diventeranno famosi come Scuola di Palo Alto. Qui scrive Pragmatica della comunicazione umana.
Studio dei modelli interattivi delle patologie e dei paradossi. Un testo importante perch si contrappone
alle diverse teorie , che interpretavano la comunicazione come un processo verbale lineare in cui il
soggetto cosciente di ci che dice e compie volontariamente, latto comunicativo, ovvero una
trasmissione di un messaggio prima codificato e poi decodificato. Per Watzlawick la comunicazione
esprime una realt pi complessa che si serve non solo della parola ma dei gesti, della mimica, dello
sguardo, dei movimenti. Nella comunicazione entrano in gioco contemporaneamente la persona con
tutti i suoi aspetti fisici, psicologici, estetici, il contesto in cui avviene, la situazione che provoca, gli
attori che vi partecipano e quelli che restano sullo sondo. Quindi diventa pi corretto parlare di
comunicazione come processo sociale o come modello orchestrale dove gli individui non sono
isolati emittenti di un messaggio o destinatari di esso, ma attori di un continuo processo comunicativo
che, proprio per la sua natura orchestrale, cambia e si evolve sullimprevedibilit delle persone presenti
e delle situazioni che si vengono a creare. Che cosa interviene a stabilire la differenza conoscitiva?
Sicuramente agisce una serie di elementi, molti dei quali legati alla struttura personale. Vediamo i
principali fattori:
- La capacit di vedere
- La sensibilit individuale
- La curiosit
- La predisposizione ad ascoltare
- Il grado di coinvolgimento e di partecipazione agli eventi
- Il desiderio tenace di conoscenza
- La cultura come intreccio di saperi acquisiti

Definizioni e metafore
Sulla comunicazione sono state coniate numerose metafore. un incrocio dove passano tutte le scienze
impegnate nella comprensione delluomo e del suo agire; una rappresentazione nel teatro della vita in
cui diventa fondamentale decifrare rituali di difesa o meccanismi di manifestazione dellidentit
( Goffman); il villaggio globale dove si annullano le distanze e il mondo assume la dimensione di un
paese in cui tutti si conoscono o possono, se credono familiarizzare ( Mc Luhan). Nel 1970 il Journal of
Communication pubblicava un articolo per dare conto di 126 definizioni di comunicazione elaborate da
diversi studiosi. I concetti ricorrenti sottolineavano come la comunicazione riducesse le incertezze,
creasse legami, fosse un canale, una via, un mezzo, un modo di ritualizzare la memoria, no strumento
di potere. Lidea di arrivare a una definizione scientifica fu per presto abbandonata per spostarsi su
una serie di campi specifici delluniverso comunicazione : si preferisce parlare di filosofia della
comunicazione , di modelli, di studi oppure si qualifica come nei casi della comunicazione di massa o
dimpresa. Per Harold Lasswell la definizione di comunicazione sta allinizio di un articolo del 1948:
un modo utile di descrivere un atto di comunicazione rispondere alle seguenti domande:
CHI
DICE CHE COSA
ATTRAVERSO QUALI DOMANDE
A CHI, CON QUALE EFFETTO
Lo studio scientifico del processo di comunicazione concentrarsi sulluno o sullaltro di questi
interrogativi.
Il sociologo britannico Denis McQuil dir che questa, trasformata in grafico., la sintesi pi efficace e
famosa della communication research.
Nella galassia della comunicazione, in particolare sotto la voce comunicazione di massa,
linformazione giornalistica occupa un posto rilevante. Di essa sono state rilevate due definizioni: una
statica, che esaurisce linformazione negli elementi base della notizia; laltra dinamica, che proietta la
notizia nelle molteplici reazioni e produzioni di fenomeni che danno vita ad altre notizie dal momento
della pubblicazione e che interroga linformazione giornalistica sullesito finale e si domanda che
obiettivo persegue, quali e quanti sono perseguibili e quale sar effettivamente perseguito.

Un nuovo ecosistema digitale


Lesperienza mediale diventa una prospettiva di ricerca e indagine conoscitiva tanto interessante quanto
ricca di sorprese e contenuti soprattutto per leggere i cambiamenti che stanno avvenendo con rapidit
nel contesto della comunicazione. La rete ci accompagna in ogni momento e decisione della giornata.
Bill Gates, fondatore della Microsoft nel 1975, ha sempre ricordato che la valutazione dellimpatto
delle tecnologie su individui, organizzazione del lavoro e societ in generale si soliti fermarsi alla
enfatizzazione delle ricadute immediate, mentre si tende a non vedere lo scavo nelluniverso emotivo,
cognitivo e nei mutamenti comportamentali che esse provocano nel lungo periodo. Dal fronte digitale
sappiamo che la Legge di Moore parla di raddoppio dei chip ogni 12-24 mesi mentre la legge di
Zuckerberg segnala che ogni 12 mesi raddoppia la quantit di informazioni che le persone condividono
in rete. Il giornalista partecipa a questo complesso mondo della comunicazione, ne segue levoluzione
cercando si stare al passo con le idee, gli strumenti, le applicazioni. un soggetto attivo, un
protagonista, un produttore e propagatore di informazioni. Per professione racconta i fatti,
selezionandoli dal grande flusso di informazioni che si producono ogni giorno in tutto il mondo e in
tutti i settori dellattivit umana, dalle scienze allo spettacolo, dalla politica al tempo libero, dalla
cronaca alla cultura. Di un buon professionista si dice quel giornalista ha fiuto, perch sa intuire
quanto sta per accadere, cerca e trova il luogo dove avverranno i fatti pi importanti, dove saranno
prese le decisioni che contano e dove poter incontrare gli uomini giusti da intervistare.

Esercizio di interpretazione
Nelle dinamiche dei fatti e della comunicazione, al giornalista viene chiesta la capacit di interpretare i
numerosi messaggi che si accavallano e si intrecciano nel corso di una giornata. Per compiere questa
operazione occorre prima saperli identificare, poi approfondirli per verificare in che cosa effettivamente
constino. Inizia cos un lavoro di ricerca e di raccolta di particolari indispensabili per vagliare
linformazione; per inquadrarla in una cronologia di avvenimenti e di dichiarazioni; per scoprire i
protagonisti e gli attori coinvolti in un preciso fatto; per collocare levento dentro un contesto e un
ambiente. Si passa dal generale al particolare e viceversa in continuazione perch il giornalista non
segue schemi predeterminati ma, complici i tempi stretti, interloquisce con istituzioni, fonti, personalit
che riversano i messaggi, dati, interpretazioni disperate e non sempre centrate su quanto si sta cercando.
Si assiste a un bombardamento di parole, numeri, nomi, dichiarazioni. Umberto Eco ha toccato il tema
dellinterpretazione suggerendo anche un modo semplice per acquisirne le capacit e tenersi in
esercizio. I dettagli che talvolta vengono utilizzati per dare colore e vivacit a un articolo, acquistano
importanza fondamentale quando strappano un episodio da una condizione indistinta, sfuocata. Chi
informa star attento, nel caso di una intervista, alle dichiarazioni, a come vengono formulate, alle
espressioni del suo interlocutore, al suo gesticolare e tono di voce, allaspetto e alle emozioni che pu
tradire. Tutti comunicano, ma non sempre informano. E quando linformazione scarsa, rischia di
prevalere il vuoto o il rumore.

2. IL GIORNALISMO
Si pu definire giornalismo lattivit di chi utilizza i mezzi di comunicazione di massa per diffondere e
commentare notizie. I media principali sono la carta stampata( quotidiani, settimanali, mensili), la
radio, la televisione e internet. Il prodotto informativo offre notizie, commenti e opinioni, cultura e
rubriche spicciole, pubblicit che, attraverso immagini, slogan, indicazioni di prodotti e servizi, veicola
informazioni. Il singolo prodotto si presenta al lettore, allascoltatore, allo spettatore, allutilizzatore di
internet attraverso linguaggi differenti. Troviamo la scrittura, la fotografia, la voce del parlato, la
gestualit dellimmagine televisiva, lo spettacolo, la conversazione. Nella carta stampata, poi, si
riscontrano generi comunicativi differenti. Abbbiamo titoli e articoli che a loro volta assumono stili
diversi a seconda che si tratti di unintervista, di un reportage, di una nota breve o di un articolo lungo.
Oltre che ad unattivit il giornalismo va considerato come settore specifico dellindustria culturale.

La storia del giornalismo nasce dopo linvenzione dei caratteri mobili da parte del tipografo tedesco
Joahnn Gutenberg ( 1400-1468) che nel 1455, a Magonza, stampa la Bibbia. A Venezia nel 1563 inizia
la pubblicazione dei broglietti , fogli di quattro facciate manoscritte con avvisi economici e note
politiche; venivano venduti ogni settimana e costavano una gaxeta. Nasce da questo fatto il termine
gazzetta, che si diffonder in Italia e in Europa per denominare un giornale. Un giornale viene definito
dalla periodicit di uscita: quotidiana, settimanale, quindicinale, mensile. Adottando il criterio della
periodicit, si fa risalire la nascita del primo giornale al 1609, quando ad una cittadina vicina ad
Augusta compare lAvisa Relation oder Zeitung. Si tratta di un settimanale, altri ne seguiranno in
rapida successione a Basilea, Francoforte , Amburgo. I contenuti non sempre offrono notizie,
prevalgono ancora il racconto, brevi note, testimonianze. Per sfogliare un quotidiano occorrer
aspettare il mese di marzo del 1702 quando a Londra , il Daily Courant inizia le pubblicazioni e vivr ,
fino al 1735. Nel 1711 un quotidiano in contrapposizione al Daily: si chiama The Spectator e punta sui
commenti che interpretano gli umori di nobili, intellettuali e politici. Ogni numero presenta monografie
sui principali eventi dallarte alla politica, dalla letteratura alle trasformazioni sociali. Compare
lutilizzo dei dialoghi per rendere pi partecipativa e soggettiva la riflessione intellettuale. In Italia la
data di nascita del primo quotidiano oggetto di disputa storica. Due citt Parma e Mantova si
contendono il primato. Laffermazione del giornalismo va collocata nellOttocento. In America si
pongono le basi del giornalismo moderno nel 1833, quando nasce la penny press, testata di pochi fogli
venduta al costo di un penny. Allinizi del 1830 esistevano in America 650 settimanali e 65 quotidiani
che vedevano una media di 1200 copie ciascuno. Cambiano anche i nomi delle testate: nomi ispirati
allazione o agli astri come tribune, herald, star, sun. Rivoluzione che si riferisce ai giornali
che ruppero con la tradizione e crearono un modello che la corrente principale del giornalismo
americano ha poi sempre seguito. Venivano per strada venduti dagli strilloni.. il primo penny paper, il
New York Sun nel 1833 raggiunse la pi ampia diffusione mai registrata in qualsiasi. La penny press si
diffuse in tutte le principali citt e nei centri commerciali. Vendite e pubblicit costituirono le due voci
fondamentali per sostenere i costi e per fare profitti. La pubblicit inizia a rivolgersi anche alluomo
comune e non pi solo al uomo daffari interessato alle spedizioni e ai commerci delle materie prime.
La pubblicit per un giornale costituisce uno scambio economico. La penny press compie una
rivoluzione anche nelle selezioni di informazioni iniziando a pubblicare notizie di cronaca che danno
conto di incidenti, di processi, di episodi fatti che possono interessare quella gente comune divenuta
lettrice del quotidiano. Ecco nascere il giornalista professionista, che vive del suo lavoro di contati,
ricerca e scrittura delle notizie. Prima lattivit era svolta quasi come un passatempo, un interesse da
parte delle persone dedite a unaltra attivit. Scrivere per quotidiani diventa un lavoro remunerato ed
esclusivo. Una seconda innovazione tocca leditore, che si trasforma in un imprenditore
dellinformazione; il giornale si struttura come unazienda con la partita doppia e la preoccupazione di
trarre profitti per svilupparsi.

Linformazione giornalistica un sapere


Informarsi una scelta. Informarsi significa capire in che mondo viviamo e acquisire quelle notizie che
ci consentono di partecipare agli eventi che in quel momento costruiscono la storia. Per questo
linformazione un diritto, perch mette in relazione lindividuo con la societ che lo circonda e nella
quale vive. Gli vengono offerti gli strumenti per partecipare, per farsi unopinione, per manifestare il
suo giudizio di consenso o di dissenso.
Informarsi diventa un dovere quando le notizie sono indispensabili per operare scelte di lavoro,
orientare i propri interessi economici, organizzare il proprio tempo libero, per conoscere e scegliere gli
uomini politici ai quali affidare le sorti del Paese, del proprio Comune e della Ragione in cui si vive.
Caratteristiche del giornalismo
La storia della politica e sociale dellItalia porta alla nascita e allo sviluppo di un giornalismo politico,
rivolto ai ceti medio- alti e alla borghesia. Il perdurante analfabetismo, le disparit economiche tra le
aree del Paese, la conformazione del territorio che non facilita la distribuzione dei quotidiani rallentano
la nascita di una stampa popolare, attenta al grande pubblico. Il ventennio fascista interrompe la
creazione di una libera imprenditorialit nelleditoria e riduce le testate esistenti a strumenti di
propaganda del regime.
La frattura
Per incontrare una stampa diversa occorre aspettare la fine degli anni 60, quando compare il
giornalismo di denuncia interprete di un mondo sociale in profondo cambiamento sia nelle Universit
sia nelle grandi fabbriche. Il sindacato assume un ruolo da protagonista e i primi movimenti
studenteschi mettono sotto accusa le tradizioni, le regole, le istituzioni a partire dalla famiglia, dalla
scuola e dagli atenei. Il giornalismo di denuncia nasce a sinistra e si esprime soprattutto attraverso i
settimanali. I media vengono pensati come strumenti per costituire linserimento dei cittadini della vita
pubblica, per accelerare forme di partecipazione attiva.
La politica, la pubblicit, la concorrenza
Durante GLI ANNI 80 E INIZI ANNI 90 LItalia assister a occupazioni politiche dei giornali e a
chiusure di testate per elevati indebitamento a battaglie per lacquisizione dei gruppi strategici. Sono
questi anche gli anni in cui si affaccia nei media italiani la concorrenza grazie a un nuovo soggetto
economico: la pubblicit, che provoca la competizione tra mezzi dinformazione e un ripensamento sul
modo di fare giornalismo scritto. Sono gli anni in cui la carta stampata ingaggia un confronto impari
con la tv e tenta disperatamente di inseguirla sugli stessi temi, quando i telegiornali registrano
laudience pi alta.
La logica dei media
Si tratta di un insieme di criteri che stabiliscono limportanza di un fatto rispetto ad un altro, che
guidano i processi settivi delle notizie, suggeriscono i valori da privilegiare nella ricerca delle notizie,
decidono se e come dare uninformazione, lo spazio da assegnare e il numero degli articoli da scrivere.
La logica dei media impone uno stile comunicativo, richiede che da un fatto si estraggano taluni
particolari, vissuti, emozioni perch nella ricostruzione di un episodio il lettore possa vivere sentimenti,
comprensioni, disgusto, disapprovazione, rifiuto. Gli studiosi hanno identificato tre tendenze in questa
stagione della vita del giornalismo: la velocizzazione, la personalizzazione e la popolazione
dellinformazione.
La velocizzazione, che significa ricchezza e affollamento di dati che richiedono un lavoro rapido e
rigoroso controllo e di bocciatura di rutto ci che non serve. Le redazioni adottano criteri di maggiori
severit nella valutazione delle notizie: la priorit va a quelle che si presentano pi marcate e
contengono un quoziente di esemplarit pi elevato.
La seconda tendenza riguarda la personalizzazione degli eventi. questo un criterio adottato per dare
maggiore enfasi al fatto che viene raccontato. Il giornalista fa parlare persone, descrive ambienti,
seleziona vicende singolari utilizzando un linguaggio immediato che catturi subito il lettore,
coinvolgendolo in quel fatto. la personalizzazione agisce esasperando i conflitti, soffermandosi sulle
divergenze politiche in modo da imporre unimmagine che faccia leva sulle reazioni del lettore.
Per popolarizzazione si intende invece lapertura dei giornali a temi e argomenti tipici di un pubblico di
massa, solitamente lontano dalla lettura dei giornali.
Nativi digitali
A rendere ancora pi articolato, sofisticato e in continuo mutamento il lavoro giornalistico interviene la
Rete che arricchisce e dilata lutilizzo del computer. Il computer diventa il principale strumento di
navigazione nei primi anni 90 e, man mano internet cresce, si adatta alle nuove funzioni dilatando le
propriet di utilizzazione. I nativi digitali ovvero la generazione dei giovani che pensano, che scelgono,
comunicano servendosi unicamente della tecnologia. Non leggono i giornali, non li acquistano, li
acquistano perch preferiscono informarsi usando altri canali, prediligendo limmagine di testo.
Lagenzia americana Associated Press nel 2009 pubblica una ricerca sulle abitudini di lettura dei
giovani compresi tra i 18 e i 34 anni. Non esiste differenza imputabile e storia del Paese; tradizioni e
cultura non interferiscono e neppure condizionano i comportamenti n offrono segni distintivi. I nativi
digitali parlano e si muovono usando il medesimo messaggio, sono identici a New York, come a
Londra, a Nuova Delhi perch fruiscono degli stessi canali e delle stesse fonti di informazione. La
carta stampata poco letta, ci che interessa viene acquisito attraverso video online, e mail, social
network, internet, cellulari. Uso esclusivo di notizie in breve, telegrafiche e senza approfondimenti. Gli
studiosi parlano di lettori multipiattaforma dove prevale la frammentazione delle notizie dentro
ununiformit che produce omologazione. I giovani sono multitask, cio fanno tante cose
contemporaneamente.
Alcuni definiscono il giornalismo di collaborazione come il dialogo operativo tra i giornalisti e i nativi
digitali che utilizzano blog, tweet, sms, internet per dire la loro. Ancora una volta sono le tecnologie a
indirizzare e porre le condizioni allinformazione, in particolare alla carta stampata.
3. IL GIORNALISTA
un professionista che sa scoprire e cogliere nei fatti che accadono le informazioni di pubblico
interesse, che seleziona e racconta. Il giornalista un cronista o, in altri termini un cacciatore,
raccoglitore di notizie. Con il suo lavoro, il giornalista vigila sulle dinamiche sociali e politiche per
denunciare tutto ci che non funziona e lede gli interessi dei cittadini. Lelaborazione di questo
concetto nasce nel 900 quando si afferma il ruolo della stampa nella formazione dellopinione pubblica,
grazie alla rilevanza delle notizie pubblicate, alla forza della parola e delle opinioni ben argomentate.
Esiste un rapporto di reciprocit con gradi di influenza o di conflitto pi o meno elevati. I media non
sono esenti dallo schieramento a favore o contro un governo, una legge, una protesta, una decisione
amministrativa. Oggi ai tradizionali tre poteri ( esecutivo, legislativo e giudiziario) se ne aggiunge un
quarto, la stampa. Levoluzione dei mezzi di comunicazione porter alla televisione il ruolo di quinto
potere e a qualificare la pubblicit come sesto potere. In ogni stagione chi fa informazione affronta le
medesime questioni di rapporti con i poteri forti, la propriet, le manipolazioni, la disinformazione
gestita dalle fonti che nel tempo si sono smaliziate e hanno imparato a governare meglio i materiali e
le situazioni a loro disposizione. In uno Stato dove il governo non pu controllare le persone con forza,
far bene a controllare le persone con la forza, far bene a controllare quello che pensano scrive
Lippman. La storia futura dei media, a partire dai totalitarismi, mostrer la corsa alla raffinatezza degli
strumenti da parte della fabbrica del consenso.
Buon giornale buoni giornalisti
Walter Tobagi, inviato del Corriere della Sera, ucciso la mattina del 28 maggio 1980 da un commando
di terroristi di sinistra appartenenti alla Brigata XXVIII marzo. Numerosi sono i giornalisti uccisi ogni
anno in teatro di guerra o dalle diverse mafie. Senza i cronisti i giornali si nutrirebbero solo di
congetture, commenti e chiacchiere sostiene David Randall.
Storico del presente
E stato detto che il giornalista uno storico del presente. Umberto Eco ha pure inventato laforisma il
giornalista uno storico del presente, ma non sempre i buoni libri di storia si scrivono in giorno, spesse
volte in unora, spesse volte in un minuto. Un fattore decisivo che distingue le due professioni, quella
di storico e quella di giornalista, risiede nella capacit di discernere i grandi e i piccoli avvenimenti.
Il giornalista lavora sullimmediatezza e su suoi sviluppi magmatici, non solo, si misura e cerca di
capire un presente sempre in costruzione e in divenire, dove gli attori agiscono elaborando nuovi
comportamenti, decisioni, dichiarazioni in risposta alle reazioni sia degli altri protagonisti sia del clima
generale che si va creando dopo laccaduto. Linformazione diventa un attore sulla scena dellevento
accaduto: lo perch ne d conto, lo diventa perch su si dir attraverso i media gli altri attori
coinvolti reagiranno. Il giornalista conosce la storia della cronaca, cio nel suo volto quotidiano.
Professioni di qualit
Ogni mistero deve trovare soluzione, ogni dubbio trasformarsi in certezza, le zone dombra ritornare
alla chiarezza. Un lavoro di scavo e di ininterrotta ricerca, esige tenacia ed insistenza, che bandisce
larrendevolezza per coltivare sempre speranze, che sa aspettare e non si lascia trascinare nellansia del
risultato, distaccato dalle cose ma insieme partecipe perch interessato a tutto. Il buon giornalista
persona che sa, che si muove a suo agio nelle altalene finanziarie, sa leggere le sentenze, decodifica le
normative oscure dellattivit legislativa, interpreta le politiche, possiede memoria storica, si ritiene
aggiornato su quanto accade nel suo Paese e nel mondo, non ignora le innovazioni. Il bravo giornalista
quello che racconta bene le cose che non sa. A chi informa si chiede competenza: per questo il
giornalista vive in continua formazione e aggiornamento. stato detto che un giornalismo non
episodico richiede studi, documentazione, una buona conoscenza delle fonti. Certo, a una cultura
generalista indispensabile per situare gli avvenimenti va affiancata una specializzazione in cui
distinguersi per eccellere. Tre sono i principi guida fondamentali per il giornalista cercare la verit e
riferirla nel modo pi completo possibile, agire in modo indipendente, minimizzare i danni. Il profilo
professionale e letica della responsabilit acquistano un peso ancora pi rilevante nella stagione della
multimedialit dove pu essere chiesta unampia flessibilit: scrivere larticolo per il quotidiano, dare
subito la notizia online, realizzare una registrazione per la radio o per il notiziario tv. E mentre si
ascoltano le fonti si scattano fotografie o si filmano ambienti e persone per portare un video in
redazione.
Letica della complessit
Gli standard etici del giornalista sono determinati da ci che egli considera positivo per s e per il
pubblico, attraverso la sopravvivenza del suo giornale, stazione televisiva o posto di lavoro.
4. LA VERIT E IL RISCHIO

Gli insegnamenti del Vietnam


Facevano conoscere una realt diversa da quella ufficiale, descritta dagli alti comandi e dalla politica.
In Vietnam la stampa italiana era presente con Egisto Corradi, Sarzi Amad, Oriana Fallaci e Corrado
Pizzinelli. Oriana Fallaci scelse il Vietnam Del NORD e fu uno scoop perch fu la prima giornalista
italiana ad essere ammessa. Era il febbraio 1969. Per quasi otto anni seguir le sorti dei combattimenti
e consegner a un best-seller, Niente e cos sia, il diario del suo primo anno passato nel Sud- Est
asiatico dove niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignit delluomo. Egisto Corradi fu il
giornalista con il numero pi alto di mesi trascorsi in Vietnam. Agli inviati veniva chiesto sempre di pi
di inserire ci che vedevano di persona dentro le nuove complessit del conflitto dove crescevano gli
intrecci tra strategie militari e potere politico e le stesse tecniche della comunicazione si facevano pi
sofisticate. Linnocenza del racconto, stato detto, non bastava pi.
11 settembre 2001, Twin Towers e nuovo giornalismo
Con abbattimento delle Torri Gemelle di New York l11 settembre ha mostrato quanto fossero
indispensabili quei flussi informativi che arrivavano dalla strada da parte di chi fuggiva e raccontava al
cellulare quello che vedeva e che gli stava da parte di chi fuggiva e come indispensabili saranno tutte le
riprese fotografiche e i filmati di chi cera. La ripresa dellimpatto tra i due aerei e le Torri Gemelle si
deve a un pompiere che quella mattina si trovava l sotto x lavoro. Alz la sua camera digitale per un
filmato ricordo e, ignaro, fiss i momenti della storia. E tutto finiva in rete. Quindi non pi il
messaggio la sua velocit come affermava Mc Luhan, infatti linformazione diventa inseparabile
dalla sua accelerazione energetica. Si tratta di un amentalit pi dinamica in grado di interagire con i
giornalisti sul campo, con internet, con le fonti personali,con il flusso delle agenzie che montano e
smontano gli eventi. La redazione non aspetta pi il come prima il reportage dellinviato per affiancarlo
alle notizie di agenzia ; ora organizza levento-guerra mobilitando tutte le risorse disponibili, in sede e
allestero, per costruire e rappresentare la complessit del fenomeno.
5. LA PROFESSIONE
Il carattere del giornalista tenace perch senza questa dote indispensabile non troverebbe ogni giorno
le notizie dentro quel groviglio di circostanze che tende a tenerle nascoste. Il giornalista un
professionista iscritto allalbo regolato dallordine dei giornalisti italiani. La legge 69 del 63 delinea le
caratteristiche della professione, i diritti, i doveri e la responsabilit giuridica dellOrdine. Viene
affermato che il giornalista svolge un lavoro a carattere intellettuale, di rilevanza sociale, a forte
componente creativa. Altro importante aspetto della legge riguarda il riconoscimento allautogoverno
della categoria attraverso organismi elettivi. Le strade per accedervi sono due : la via tradizionale che
prevede lassunzione da parte di una testata o di un impresa della comunicazione riconosciuta e con il
potere di creare giornalisti( frequenza 18 mesi), oppure laccesso mediante una scuola di giornalismo
riconosciuta dallordine( frequenza di due anni ). Successivamente laspirante giornalista dovr
sostenere un esame di stato per labilitazione alla professione che si tiene a Roma. Il dovere del
giornalista di informare e il diritto dei lettori di essere informati. Letica si gioca e si esprime in
questo rapporto e nel venir meno della tensione a informare. Ma significa anche completezza( quindi
notizia completa, corretta e obiettiva) . Anche dopo le trasformazioni il buon giornalismo vive di pochi
principi, cinque secondo lo studioso Lambeth. I capisaldi sono:
-principio di verit che impegna i giornalisti a compiere ogni sforzo nella direzione di dire la verit
-principio di giustizia che si esprime in un esercizio di imparzialit che per non esclude domande
scomode
-principio di libert che in forza di una storia di conquiste dalla libert di stampa concepita come
fondamento della democrazia , chiede ai giornalisti indipendenza dai poteri istituzionali, dalla propriet
e dalla direzione
-principio di umanit che si traduce nel rispetto della persona e della dignit umana
-principio di responsabilit che sottolinea il ruolo pubblico e sociale della professione e quindi della
coscienza che il giornalista deve avere nello svolgimento della propria funzione di operatore
dellinformazione.

6. LA NOTIZIA
Il giornalismo si fonda sulle notizie che cerca, seleziona e diffonde attraverso una media di propriet di
unimpresa/gruppo editoriale. Il lavoro e il prodotto sono rivolti a un pubblico di lettori che acquista un
giornale, vede la tv, ascolta la radio, si aggiorna su internet. Un lettore chiede di essere aggiornato e
consuma informazioni. Il giornalismo vive di notizie e su di queste si valuta una testata e un cronista,
infatti sono queste a determinare lacquisto di un giornale piuttosto che un altro. Le testimonianze dei
primi giornalisti americani raccontano il clima presente nelle redazioni e le insistenze per affermare
uno stile di scrittura oggettivo e il pi realistico possibile. La cronaca la madre di tutta
linformazione, perch il teatro di tutti gli avvenimenti, si susseguono fatti, dichiarazioni,azioni. Tutto
il giornalismo cronaca. Possiamo dire che la notizia esprime un fatto, un avvenimento che risponde
alla regola delle cinque W. Esistono criteri selettivi che governano la valutazione di ci che si
pubblica , tra questi un peso rilevante viene esercitato dal lettore. La sua domanda, le sue aspettative, il
coinvolgimento emotivo, la soddisfazione della curiosit, lalimentazione degli interessi, delle passioni,
delle scelte politiche giocano un ruolo importante nel momento della scelta e della valutazione di un
fatto: sono tutti fattori che concorrono a privilegiare o penalizzare la pubblicazione. Esiste una
sovranit del lettore che il giornale e il giornalista devono rispettare se on vogliono mettere in pericolo
la fedelt dacquisto e lidentificazione con la testata. Se poi scatta la disaffezione, si dice che un lettore
deluso diventa un cliente perso per sempre. Quando un fatto fa notizia si soliti dire che
notiziabile( newswothiness). La teoria dellinformazione classifica i seguenti criteri come fondamentali
per assegnare priorit a un fatto che diventa notizia:
- ATTUALITA: fattore tempo e tipo di giornale( settimanale non pubblica le notizie che il quotidiano
pubblicher)
- DRAMMATICITA: attenzione del lettore a tragedie, episodi efferati di cronaca nera. Il valore della
drammaticit diventa importante per dare peso alla notizia e quindi allimpaginazione
- PUBBLICO INTERESSE: massimo conto dei lettori. Quanto un fatto interessa un maggior numero di
lettori tanto pi va preso in considerazione, valutato e raccontato
- VICINANZA: quanto pi un avvenimento vicino al lettore tanto pi lo pu interessare. Se il fatto ha
un forte impatto per tutti i lettori entrer nelle pagine nazionali, se ne ha meno trover spazio adeguato
nella cronaca locale e cittadina.
- IMPORTANZA DEI PROTAGONISTI: vip, personaggi pubblici,spettacolo,politica,sportivi fanno
notizie rispetto alla casalinga di Voghera
- INUSUALITA: fatti insoliti, inusuali, eccezionali
- CHIAREZZA: un avvenimento viene privilegiato rispetto a un altro anche grazie alla facilit di
descriverlo, interpretarlo e raccontarlo
- PERSONALIZZAZIONE: criterio che lega una notizia legata a una persona nota rispetto a situazioni
indistinte con protagonisti generici o poco rappresentativi
- RIPETITIVITA: quando un evento si ripete pu acquistare valore di notizia. In cronaca nera una
sequenza di delitti fa parlare di serial killer
- PROVENIENZA: le informazioni che arrivano da una fonte conosciuta, istituzionale, autorevole
hanno valore di notizia
- CONFLITTUALITA: dove accade un conflitto c sempre una notizia
- EMOTIVITA: tutti gli avvenimenti che suscitano sentimenti facendo scattare partecipazione,
solidariet ma anche allopposto, hanno un peso rilevante nella selezione giornalistica
- SESSUALITA: i fatti di cronaca in cui lelemento sessuale riveste un ruolo fondamentale fanno
scattare lattenzione dei cronisti e proprio perch scatenano curiosit e morbosit diventano notiziabili
- PROGRESSO: valore contenuto nelle notizie a carattere scientifico, tecnologico, di ricerca avanzata,
- SERVIZIO: criterio che risponde allutilit dellinformazione
Uninformazione deve essere piena di dettagli. I particolari contribuiscono alla qualit e alla
completezza della notizia. Sono essi a fare la differenza tra una buona e una cattiva informazione. Il
bravo cronista conosce limportanza delle descrizioni scrupolose e ne fa un uso attento e responsabile.
Quando un fatto diventa notizia provoca sempre reazioni e proprio queste risposte o nuovi episodi
creati dalla notizia nascono altre notizie. Linformazione condiziona le scelte o le sollecita( ad esempio
nel giornalismo economico)
7. LE FONTI
La fonte principale delle informazioni costituita dalle agenzie di stampa. Una rete di professionisti
presente in tutto il mondo raccoglie notizie di ogni genere e le invia alle redazioni dei quotidiani,delle
televisioni, delle radio, dei siti e a tutti i centri abbonati. Ininterrottamente per lintero arco della
giornata e della notte arrivano nuovi fatti, aggiornamenti dei precedenti, ampliamenti e reazioni alle
notizie. Inizialmente i flash vengono trasmessi tramite telescriventi, macchine fotografiche con tastiere
simili a quelle della macchina da scrivere, che funzionavano sia come trasmettenti sia come riceventi.
Oggi tutto avviene con un collegamento via computer. Le redazioni entrano in allarme, scombussolano
limpostazione del giornale, decidono gli uomini da inviare sul posto e quelli da impiegare per
raccogliere storie, testimonianze, dichiarazioni. Alla scarna notizia seguono poi successivi lanci che
aggiungono particolari alla notizia. Ogni nuovo aggiornamento porta accanto al titolo un numero
progressivo che indica quanti lanci sono stati finora realizzati. In termine tecnico prendono il nome di
take e solitamente non superano le 24 righe, lo spazio occupato a video da una schermata. Ogni take
porta i alto a sinistra il nome dellautore, un titolo, una localit..
Le fonti sono classificate in primarie e secondarie. Le fonti primarie sono tutte quelle che danno alla
notizia un fondamento certo. Le fonti secondarie sono formate dalle persone che il giornalista contatta
per riferire su un evento. Una seconda distinzione data dalle fonti dirette rispetto alle fonti indirette.
Le prime rientrano nella sfera di lavoro di ricerca del giornalista: lui che le scova in un paziente e
tenace lavoro sul campo, ricorrendo a ogni pista possibile che gli serve per verificare e poi scrivere la
notizia( testimoni, esperti..). Le seconde registrano uno sviluppo accelerato con laffermarsi
dellindustria della comunicazione. Le notizie diventano un bene di consumo da produrre. Il controllo
delle fonti assume una fondamentale importanza e occupa gran parte del lavoro del giornalista. Il
giornalista deve sempre sapere chi gli fornisce linformazione. Di fronte a una fonte si possono
verificare quattro casi:
1. La fonte fornisce uninfo ma chiede che non venga resa pubblica o utilizzata
2. La fonte fornisce uninfo che pu essere pubblicata a patto che non sia pubblicata la provenienza
stessa, e quindi il nome della stessa
3. La fonte consente lutilizzo e lattribuzione ma chiede che non comparire con il proprio nome ma
attraverso la funzione ricoperta.
4. La fonte consente luso dellinfo e autorizza a citare i dati anagrafici
8. LOBIETTIVITA
Chi informa deve sempre cercare la completezza, guardandosi bene dal cedere alla tentazione delle
omissioni per interesse di parte o per negligenza. La cultura anglosassone esalta il racconto di tutti e
tutto. Si ritiene che questo modello rispetti uno dei principali fondamenti del giornalismo: lobiettivit,
ossia lesposizione dei fatti senza luso di considerazioni personali, pregiudizi, valutazioni morali su
quel che accade. Fatti e solo fatti, poi chi vuole pu affiancare il commento. Da un lato esiste, nella
selezione degli argomenti da inserire nellarticolo, un livello di soggettivit che condiziona
lesposizione, dallaltro anche unesposizione equidistante non immunizza dal rischio delle notizie
avvelenate, delle notizie prodotte da notizie o dalla spettacolarizzazione. Eco nel 69 aveva sottolineato
che il giornalista deve attenersi al principio fondamentale della corretta informazione. Il semiologo lo
aveva contestato sostenendo che il giornale non un organo al servizio del pubblico ma uno strumento
di formazione del pubblico. Ma stabilire il confine che separa la formazione dallinformazione
impossibile. Linformazione ,anche la pi asettica, contiene un valore formativo perch orienta una
scelta, conferma unopinione, solleva un dubbio.
Obiettivit diventa capacit di confrontare i fatti, le dichiarazioni e le cause che essi producono, si
trasforma in sensibilit a interpretare il mondo, in una pratica dellarte del disincanto. Al giornalista
viene chiesta la capacit di comprendere quello che accade. A chi scrive si chiede una competenza
settoriale ( sapere sullargomento di cui si vuole trattare); una competenza interpretativa ( consente di
fare connessioni fra il particolare e il globale); una competenza espressiva ( rende il pi aderente alla
realt ci che viene scritto senza per cadere nella produzione di racconti verosimili che alterano i
fatti); una competenza relazionale ( capacit di stabilire con il proprio pubblico di lettori un rapporto di
fiducia.

9. LA PAROLA E LA SCRITTURA
La comunicazione avviene attraverso la parola e la scrittura. La completezza consiste nella quantit di
informazioni date, nei dettagli, nelle dichiarazioni dei testimoni, nel rispetto delle 5W ; ma a parit di
informazioni viene preferito un articolo a un altro per il modo in cui scritto, ossia le parole usate e lo
stile. Per cui bisogna:
- Usare sempre le parole pi appropriate, ovvero quei termini che meglio rispecchiano ci che si sta
descrivendo,
- Le parole appropriate sono solitamente le pi semplici, quelle che hanno un contenuto concreto e
specifico delloggetto
La pertanto contiene in s alcune propriet che vanno conosciute per scrivere correttamente,
consapevoli di ci che si comunica e coscienti di trasmettere fedelmente quello che si intende dire. Le
propriet della parola sono :
- La parola identifica ( un oggetto, una persona..)
- La parola evoca
- La parola immagine
- La parola suono
- La parola giudica
La parola poi legata alla scrittura, sopravvive e dura nel tempo. La cura della scrittura
indispensabile per comunicare con efficacia ed effetto ci che si scoperto, per trasmettere quanto si
visto, per argomentare unidea e una propria opinione. Quindi un articolo ha bisogno di qualit, che
implica la correttezza, la comprensione dei fatti, al completezza e la conoscenza degli avvenimenti. Il
giornalismo non pu essere approssimazione, propaganda, ideologia, ma fedele racconto dei fatti e
scrupoloso aggiornamento sullevoluzione delle notizie. Lo stile estramente importante, per cui
entrano in gioco:
- Il linguaggio
- La sensibilit
- Il rigore logico
- La struttura organizzativa del pensiero
- Larguzia
- Il calore umano

Ma la tecnica da sola non basta a garantire lefficacia della scrittura. Calvino ha elaborato nell85 nelle
lezioni americane, scritte per tenere delle stesse alluniversit di Harvard, una teoria della scrittura in 5
punti:

1.La leggerezza: sottrazione di peso


2.La rapidit: agilit, mobilit, disinvoltura
3.L esattezza :vuole dire soprattutto tre cose
- Un disegno dellopera ben definito e ben calcolato
- Levocazione di immagini visuali nitide, incisive, memorabili
- Un linguaggio il pi preciso possibile come lessico
4.La visibilit: le immagini si devono cristallizzare in modo ben definito
5.La molteplicit: una combinazione di esperienze, dinformazioni
10. LARTICOLO
Il fatto costituisce il punto di inizio del processo informativo mentre larticolo ne la conclusione.
Quando si incomincia a scrivere la prima difficolt che si incontra lattacco. Un buon inizio determina
il coinvolgimento del lettore, fa scattare la curiosit, induce a perseguire o ad abbandonare la lettura. Il
grado di attrazione viene stabilito da come il fatto viene introdotto e descritto nei suoi particolari. Ecco
due possibili modi di impostare un articolo:

- La descrizione oggettiva degli eventi


- O un modo soggettivo che fa parlare i protagonisti

Gli studiosi delle tecniche di comunicazione hanno formalizzato quattro grandi categorie per avviare un
articolo:

1.Lenunciazione: descrizione del fatto rispettando le 5W


2.Attacco di situazione
3.Attacco con dichiarazione
4.Tecnica della forma interrogativa
Fatta la scelta di come cominciare, larticolo prende il largo come una barca. La rotta segnata. Resta
da organizzare il materiale che compone la notizia. La distribuzione dei particolari non rispetta un
ordine rigorosamente prestabilito perch ogni parte viene aggiunta seguendo la ricostruzione che
vogliamo dare e la tecnica di descrizione adottata.
Ecco i pi importanti suggerimenti di Lewis, giornalista americana:
- Evitare le subordinate
- Non scrivere in eccesso e usare un linguaggio semplice
- Evitare gli aggettivi non assolutamente necessari e lo stile prolisso
- Usare la forma attiva
- Non iniziare un testo con un nome non conosciuto o con una grande quantit di dati statistici
- Usare la parola colloquiale anzich quella di uso letterario
- Fa si che ogni parola conti e abbia un valore
11. LINTERVISTA
Lintervista viene definita come una forma di comunicazione che si avvale di particolari tecniche e
richiede abilit specifiche nel capire, gestire, condurre la situazione per ottenere dichiarazioni
esclusive, nuove notizie, nuovi particolari, aneddoti, confidenze personali. Quindi la tecnica tutta
nelle mani del giornalista che dallincontro ricava un contenuto con valori di notiziabilit e li
costruisce nella stesura dellarticolo in modo da risaltare con evidenza e particolare novit.
Lintervista pu ruotare intorno a un argomento oppure avere la persona come soggetto da far
conoscere. Nelluno e nellaltro caso occorre, prima dellappuntamento, un lavoro di scavo in
archivio e banca dati; vale la pena consultare esperti che hanno dimestichezza con il problema o che
conoscono lintervistato in modo da acquisire particolari, notizie, precedenti. Tutto consente di
elaborare e formulare delle domande dettagliate e di non smarrirsi nella conversazione. Per ottenere
quel che si vuole serve insistere con i quesiti, riproporli con sfaccettature diverse e sempre pi mirate.
La conoscenza dellargomento o della vita dellinterlocutore non solo permettono di ottenere un
risultato pi soddisfacente , completo , ma nella maggior parte dei casi, mettono a proprio agio
lintervistato che, avvertendo di avere di fronte un giornalista serio e competente, si sentir a proprio
agio e si aprir di pi alla conversazione e alla confidenza.
Vi sono due tipi di interviste:
INTERVISTA DIRETTA INTERVISTA INDIRETTA
La formula della domanda scarna E lintervista- racconto dove le
e secca e delle risposte altrettanto frasi tra virgolette si alternano a
asciutte richiede una conversazione spaccati descrittivi a notizie di
a tutto campo e una distillazione che cronaca provenienti anche da
rispetti un ritmo altre fonti

INTERVISTA IMMAGINARIA
Chi scrive ricorre alla massima libert despressione e stabilisce largomento. Per la sua riuscita occorre
un requisito fondamentale: conoscere bene il personaggio che si sceglie per lintervista immaginaria.
Quanto pi verranno usate espressioni appropriate e veridiche rispetto al suo modo di pensare e quanto
pi si avr familiarit con la sua persona fisica e con il suo carattere, ricorrendo a particolari, a modi di
fare, a episodi realmente accaduti, tanto pi lintervista susciter curiosit.

12. LINCHIESTA
In Italia, la tradizione dellinchiesta trova origine e sviluppo nel Corriere della Sera diretto dal giovane
Luigi Albertini.

DEFINIZIONE Linchiesta unindagine composta di pi servizi su un tema di attualit, che


ne costruisce insieme la piattaforma e il motivo, tanto che, spesso, linchiesta nasce legata,
senza mediazioni, a un avvenimento di cronaca. Un giornalista compie una vera e propria
indagine ascoltando testimoni su un avvenimento specifico. Mettendo in concatenazione una
serie di notizie in grado di fornire spiegazioni. Non solo si accede a fonti scritte e orali riservate.
Il lavoro pu richiedere mesi e vede il giornalista in continui spostamenti. Il telefono
strumento prezioso per avere rapidamente riscontri e dichiarazioni, ma le notizie sbagliate sono
da mettere in conto. Il computer unaltra forte arma, facilita moltissimo nella fase
preparatoria di documentazione e in seguito aiuta in molte verifiche. Lelemento di
investigazione personale sul campo rende linchiesta un prodotto nuovo con un valore aggiunto
che si imporr allattenzione delle istituzioni e delle autorit interessate al caso. Il giornalista
avr fornito ai lettori una versione pi completa. Nel secondo caso, linchiesta pu assumere un
orizzonte di aggiornamento su una situazione o di esplorazione di un fenomeno.
SCOPO Presupposto dellinchiesta una tesi che il giornalista tende a dimostrare: ma tuttavia
la realt della quale si va alla scoperta , spesso modifica la tesi originaria, arricchendola e
proiettandola su nuove dimensioni. Linchiesta parte sempre da una serie di domande sollecitate
da un episodio di cronaca la cui dinamica non convince oppure si vuole entrare di pi nei fatti
per capire meglio le ragioni dellaccaduto.
PREPARAZIONE Chi inizia linchiesta deve avere, gi a priori, una conoscenza profonda e
unidea precisa dellargomento; ma deve essere allo stesso tempo aperto e mai insensibile alle
esperienze raccolte durante il lavoro. Conoscenza e sensibilit: due preziose prerogative per un
buon lavoro. Primo: mappatura dei possibili contatti da suddividere in persone interessate ai
fatti. Secondo: fonti che possono aiutare a contestualizzare gli avvenimenti, a fornire precedenti
sullepisodio, riferimenti a persone, luoghi, atti pubblici, amministrativi, giudiziari e a suggerire
altri nomi da contattare. Terzo: navigazione su internet per acquisire tutto quanto possa
interessare. Quarto: reperire i libri utili.
LAVORO DI TEAM Linchiesta spesso mobilita un gruppo di redattori. Cio, oltre al
giornalista che li dirige, fotografi, impaginatori, alcuni corrispondenti dallItalia allestero.
INTERVISTE Il giornalista che fa inchieste si muove, quasi sempre, attraverso una serie di
interviste, basate su un unico questionario, il pi possibile semplice, con domande chiare e di
stretto interesse per chi legge, a un elenco di persone selezionate e che devono essere sempre
presentate al grande pubblico, il quale non affatto obbligato a conoscerle, anche se sono
notissime agli indiziati.
CONCLUSIONELinchiesta avr infine una conclusione che il giornalista potr trarre in
modo esplicito, sicuro com dei risultati raggiunti, al giudizio spontaneo del lettore.
OBIETTIVOLinchiesta deve mirare sempre alla apertura di un dibattito
SCRITTURAMai si dovr soggiacere al vezzo di intervenire in modo prolisso, con
lesposizione delle proprie idee personali; si dovr, soprattutto, lasciare parlare i fatti e gli
intervistati

13. LA FOTOGRAFIA E IL FOTOGIORNALISMO


Nel giornalismo la fotografia ha emozionato. Ha fissato i momenti cruciali della storia; e
proprio quegli scatti documentano oggi la cultura, le mode, i sentimenti, la quotidianit di un
popolo; tramandano le forme e le regole delle istituzioni. Ogni generazione elegge e porta con
s una fotografia simbolo che diventa icona. Licona compie il passaggio alla dimensione del
mito. La fotografia nel giornalismo un tratto specifico e un valore veritativo: ferma lattimo
della cronaca, porta una prova dellaccaduto e, rispetto alla parola, dice che qualcuno era sul
posto. La fotografia al contrario presenza. Non solo trasferisce la contemporaneit e la
contestualit al lettore che la osserva, tanto che potr argomentare su quella notizia offrendo una
propria interpretazione a partire dalla oggettivit documentata dallo scatto che fissa una serie di
particolari. Il fotoreporter offre notizie e i suoi scatti sono allorigine di articoli e inchieste. Nei
settimanali e nei mensili molti servizi nascono proprio a partire dal book del fotografo.
14. LA PAGINA
Il giornale lo specchio di carta. Specchi di carta al pagina del giornale che d un volto
definito agli episodi. Ecco le principali tappe operative:
- Il giornalista segnala al grafico o alla redazione grafica le notizie che intende collocare nella pagina
- Il grafico disegna un menab ( termine derivato dal dialetto milanese mena-bue. Quel disegno serve per
guidare il tipografo o il giornalista ). In alcuni casi e situazioni il menab viene ancora schizzato a
mano su appositi fogli millimetrati. Questa pagina sostituita dallimpaginazione a computer. Prima
di approntare lo schema della pagina vengono collocati gli elementi fissi; la pubblicit e le eventuali
rubriche;
- Caricata la pagina nel sistema editoriale del giornale, il giornalista pu entrare negli spazi riservati agli
articoli, alle notizie e ai titoli.
- La pagina disegnata e caricata suscettibile di continui rifacimenti in base allevoluzione delle notizie
durante la giornata
- Quando tutti gli articoli sono in pagina e sono stati riletti, corretti e titolati, quando sono state inserite le
fotografie e gli elementi grafici e sono state fatte le didascalie, quando cio la pagina completa si
procede alla stampa di una bozza per il controllo del caposervizio che la valuta.
Nella pagina esiste una gerarchia di importanza e priorit delle notizie e delle fotografie. Una notizia
di rilievo acquista visibilit in pagina:
- per la collocazione
- per lo spazio che viene dedicato al fatto
- per la forza della titolazione
- per luso o meno di fotografie
- per la valutazione politica
In una pagina abbiamo:
Apertura: si intende titolo e articolo che aprono al pagina e che sono posti in alto a
sinistra
Spalla: titolo e articolo collocati in alto a destra
Taglio: titolo e articolo che occupano la parte centrale della pagina e si distinguono per
essere riquadrati da un filo pi o meno scuro per isolarli allinterno della pagina
acquistando una propria visibilit nonostante occupino spazi contenuti
Fotografia
Vignetta : alcuni quotidiani dedicano uno spazio alla vignetta che stigmatizza con
ironia una situazione

La prima pagina la vetrina del quotidiano perch d il tono a tutto il giornale, il modo in cui si
presenta e dice con quale quotidiano si ha a che fare. vetrina anche perch in prima pagina si mette in
mostra il meglio delle notizie. Nellinformazione il meglio sono i fatti del giorno che costituiscono gli
eventi pi rilevanti, selezionati dai diversi settori: politica, cronaca, sport, spettacoli, esteri, costume,
cultura.

Il titolo esprime:

- La comunicazione di una notizia


- La forma che permette la lettura veloce di un quotidiano
- Lelemento di attrazione della curiosit
- La segnalazione rapida di ci che ci pu interessare o che stiamo cercando
- La gerarchizzazione, con le sue dimensioni, dellimportanza degli avvenimenti
Il titolo svolge almeno tre funzioni:
- Orientativa: indicare largomento segnalando se si parla di questioni politiche o cronaca nera,
internazionale o sport
- Contenutistica: fornire una sintesi della notizia, mettendo in evidenza gli elementi di novit e
di importanza per scelte del lettore, decisioni di natura politica e quelle di rilevanza economica
- Interpretativa: fornire una lettura o un commento del fatto di cronaca a partire dalla selezione
dei particolari effettuata dal giornalista che lo ha redatto utilizzando con abilit le parole al
punto da trasformarle in parole-chiave

CAP. 15 IL GIORNALE
Il giornale una macchina per pensare diceva lo studioso inglese Richards. Offre contenuti,
ma un prodotto il cui risultato finale viene raggiunto attraverso un lungo processo di selezione,
valutazione, elaborazione e perfezionamento. Il lettore si affeziona ad una testata piuttosto che
unaltra, non soltanto per un orientamento politico ma anche per la qualit e la quantit di
informazione che offre, dove laspetto qualitativo si estende alla veste estetica. Il giornale segue un
iter di lavorazione che vede coinvolti giornalisti, grafici- impaginatori, tipografi. Ogni giornale si
contraddistingue per la testata, ovvero il titolo. Ogni testata viene registrata in tribunale e ha una
propriet che viene denunciato in uno spazio ritagliato in una pagina specifica, che viene chiamata
colophn o gerenza. Nella gerenza si trovano tutte le propriet della testata, le informazioni come: il
nome del presidente della societ, lamministratore delegato e via scorrendo per le figure che la
compongono dal direttore, al vice, alleditore, ai giornalisti, al prezzo della singola copia, la
dichiarazione di tiratura, numero e data concessionaria della pubblicit.
16. INTERNET
LItalia scopre internet alla fine del 1999. Negli anni precedenti il mezzo era presente, ma in
forma marginale. il concetto di informazione su richiesta. quanto accade ogni volta che
navighiamo in rete. Internet ha introdotto i concetti di sito, portale, pagina elettronica, e-mail, e-
commerce, chat, blog, Twitter, Facebook che stanno alla base della nuova cultura e di una
operativit prima impensabile. Il sito web indica una localit della Rete alla quale cis i pu
collegare per vedere e consultare i contenuti messi a disposizione. I motori di ricerca come Google,
Bing, Altavista, Yahoo consentono digitando una o pi parole chiave di reperire i siti con le
informazioni che stiamo cercando. Esiste unaltra grande novit: ognuno pu creare un proprio sito,
fornire contenuti, Internet diventa il luogo dellincontro tra domanda e lofferta. Internet
rappresenta uno strumento indispensabile per il lavoro giornalistico sia per lofferta informativa
che mette a disposizione sia per la velocit con cui la fornisce. Occorre introdurre una distinzione
sulla qualit delle fonti consultabili in Rete, dove per qualit si intende attendibilit, sicurezza,
possibilit di verifica. Anche per il web vale la distinzione classica tra fonti primarie e secondarie.

Esistono poi dei siti da considerare come fonti secondarie, privi di autorevolezza ufficiale,
ma portatori di notizie, indiscrezioni, pettegolezzi tutti da vagliare e il cui utilizzo coinvolge
direttamente chi ne fa uso. Pensiamo ai weblog o blog( da web spazi di internet e log, diario
digitale). In un blog si trova di tutto: idee, opinioni, documenti, articoli. Il blog pu diventare luogo
di informazioni creato da un individuo il blogger, appunto, che fornisce notizie e opinioni attraverso
racconti, scritti pi o meno giornalistici e che accoglie contributi dai lettori che entrano in contatto
con lui- il fenomeno nasce negli Stati Uniti allinizio del 1999 quando Williams e Hourihan
inventano un particolare software e creano il sito Blogger.com che consente a chi vuole di crearsi
un proprio blog con poche e semplici operazioni. In Italia il fenomeno si manifesta nel 2001 con la
nascita di Blog.it, prima blog community.

17. GIORNALI ONLINE


Ogni giornale possiede un proprio sito online in stretto rapporto con la redazione
delledizione cartacea. A questa offerta si aggiungono spesso canali radiofonici o televisivi all news
che garantiscono la copertura ininterrotta dellinformazione con notiziari a ripetizione. Dopo il
2000 anche nel mondo dellinformazione si imposta la cultura digitale come protagonista sia nei
mezzi sia nelle redazioni. Nel 94 il New York Times e il Washington Post sbarcano in rete
servendosi del portale America Online per poi nel 96 avviare un proprio sito. In Italia invece nel 95
parte lUnit, poi seguono il Sole 24 ore , la Repubblica, la Gazzetta dello Sport, il Corriere della
sera, la Stampa. La Rai avvia alcune prove su internet nel corso del 95 per poi aprire un sito nel 96
mentre la Mediaset inaugura il giornale online Tgcom.it nel 2001. Sia negli USA che in Italia
linformazione online passa attraverso due fasi:

1. La prima riguarda lacceso a pagamento, presto abbandonato perch il contrasto con la


filosofia libera e gratuita di internet
2. La seconda tocca i contenuti che dalla proposta fotocopia del giornale cartaceo, passa
nel sito allofferta di un prodotto diverso, in tempo reale con larricchimento di
approfondimenti e materiali darchivio. Questa scelta presuppone un investimento in
uomini e mezzi. Le versioni online dei quotidiani si dotano di una propria e articolata
redazione. Il modello della formula a pagamento viene elaborato dal WALL STREET
JOURNAL. L nascita di siti indipendenti dedicati allinformazione e gestiti da una
singola persona, gli one man newspapers. Il pi noto viene aperto nel maggio del 2000
da Roberto DAgostino, giornalista di costume diventato noto in un programma di
Renzo Arbore. Il suo www.dagospia.it punta sullindiscrezione e il pettegolezzo che
circonda personaggi politici, imprenditori, uomini potenti. DAgostino applica
allesasperazione la regole delle tre S( SESSO,SANGUE E SOLDI) , quella che sostiene
indispensabile privilegiare per ottenere il sostegno e il consenso dei lettori. Non a caso
le sue pagine sono state a lungo costellate da immagini porno che fungevano da link a
siti pornografici a pagamento. Lo sviluppo dei siti online avviene nel primo decennio
2000: le imprese non sono sempre e tutte pronte a investire. Lattenzione alla carta
stampata assorbe energie e strategie perch la crisi incomincia a farsi sentire in forma
strisciante ma inesorabile: prima sono i costi della carta che salgono, poi la pubblicit
che inizia a diminuire, i costi del lavoro troppo alti, le copie che calano, internet che non
porta profitti. Nel 2009 tutta leditoria chiede e ottiene dal governo Berlusconi lo stato di
crisi del settore: ogni testata vi ricorre e manda in pensione un consistente numero di
redattori e di personale poligrafico. In questo decennio si impongono tre parole chiave
che esprimono la situazione multimediale italiana:
- Interattivit: ovvero la capacit di dialogare con il proprio pubblico e di catturarne di nuovo
attraverso gli strumenti e le forme messe a disposizione del digitale ( linguaggio del giornalismo
digitale semplice, immediato, no metafore o frasi lunghe; a differenza del cartaceo che tende a
spiegare la realt, lelettronico informa lasciando al lettore il compito di approfondire, riflettere;
il mezzo elettronico offre un giornale giovane, dinamico, sempre in movimento)
- Integrazione/convergenza: che rileva il grado di dialogo tra i diversi media presenti
nellimpresa editoriale, la distribuzione dellinformazione prodotta, lorganizzazione interna.
- Cultura: misura il grado di conoscenza, la sensibilit ai cambiamenti ( idea del superdesk: un
luogo centrale dove siedono i capi dei media interessati, ai quali affidato il governo delle
notizie e degli uomini)
CAP. 18 PUBBLICITA E GIORNALISMO
Tutto questo prescritto nella Carta dei doveri del giornalista, sottoscritta dal Consiglio
nazionale dellOrdine e dalla Federazione nazionale della stampa l8 luglio 1993.
Il documento, tra le altre, contiene queste prescrizioni:
- I cittadini hanno il diritto di ricevere un'informazione corretta, sempre distinta dal messaggio
pubblicitario e non lesiva degli interessi dei singoli. I messaggi pubblicitari devono essere
sempre e comunque distinguibili dai testi giornalistici attraverso chiare indicazioni.
- Il giornalista tenuto all'osservanza dei principi fissati dal Protocollo d'intesa sulla trasparenza
dell'informazione e dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico; deve sempre rendere
riconoscibile l'informazione pubblicitaria e deve comunque porre il pubblico in grado di
riconoscere il lavoro giornalistico dal messaggio promozionale.
- Il giornalista non assume incarichi e responsabilit in contrasto con l'esercizio autonomo della
professione, n pu prestare il nome, la voce, l'immagine per iniziative pubblicitarie
incompatibili con la tutela dell'autonomia professionale. Sono consentite invece, a titolo
gratuito, analoghe prestazioni per iniziative pubblicitarie volte a fini sociali, umanitari, culturali,
religiosi, artistici, sindacali o comunque prive di carattere speculativo.

Si tratta di norme che tutti i giornalisti devono sapere, ma soprattutto devono applicare
concretamente nella loro attivit professionale. In sostanza prescrivono che un messaggio
pubblicitario deve essere sempre evidente nella sua caratteristica, sia nella carta stampata che
nelle trasmissioni radiotelevisive e che i giornalisti non possono partecipare a spot pubblicitari,
n comparire in servizi a pagamento.
Nonostante la chiarezza delle norme si presentano talvolta casi equivoci di notizie o servizi
giornalistici in cui il confine con i messaggi pubblicitari labile.
L'Ordine regionale dei giornalisti tiene pertanto sotto controllo, oltre ad altri aspetti della
professione, anche il rispetto delle norme deontologiche riguardo al rapporto con la pubblicit.
Nel contempo per, ai fini della chiarezza, ritiene opportuno esplicitare cosa nel concreto
prevedono le norme ricordate. In sostanza la pubblicit deve essere sempre distinta e
distinguibile dall'informazione. Le inserzioni a pagamento e tutti gli spazi che vengono in
qualche modo acquistati da aziende, privati, enti pubblici per pubblicizzare prodotti, dare
notizia di manifestazioni, fare bilanci di attivit o quant'altro devono essere segnalati in maniera
adeguata al lettore o al radiotelespettatore. Chi legge, chi ascolta o guarda i messaggi deve
pertanto essere in grado di capire con chiarezza e senza possibilit di fraintendimenti se si trova
davanti ad una notizia data in autonomia oppure ad uno spazio di comunicazione acquistato, e
dunque pubblicitario, promozionale o di informazione istituzionale. Per rendere evidente la
presenza di un messaggio pubblicitario necessario per la carta stampata un carattere di stampa,
unimpaginazione, un format diverso da quello utilizzato per i normali servizi informativi,
nonch una scritta che ne precisi i contenuti. Per- i servizi teletrasmessi necessaria una
sovrimpressione che indichi la natura pubblicitaria e che sia presente per tutta la durata della
trasmissione. Per i servizi radiotrasmessi, l'indicazione deve essere precisata all'inizio e alla fine
di ciascun servizio.
A sua volta il giornalista non pu essere obbligato a realizzare servizi redazionali, ma pu
occuparsene a patto che siano rispettate le regole di trasparenza ed a patto di non aver alcun
rapporto diretto con la concessionaria di pubblicit, n proventi derivanti dal servizio
redazionale stesso.
In aggiunta va ricordato che la Carta dei doveri non consente al giornalista che si occupa di un
ufficio stampa per aziende, privati, enti pubblici, di rea1izzare servizi giornalistici per giornali e
radio-televisioni riguardanti l'ambito e gli argomenti concernenti la sua attivit di ufficio
stampa.
Non neppure consentito ai giornalisti che lavorano per testate assumere incarichi di ufficio
stampa pertinenti il settore di attivit di cui normalmente si occupano.
Questo quindi quanto prescrive la Carta dei doveri in materia di pubblicit e in quanto
giornalisti dobbiamo rispettare queste prescrizioni. A sua volta il Consiglio regionale
dell'Ordine far la sua parte per garantire il rispetto delle norme.

CAPITOLO 19. LE IMPRESE E I GIORNALI

Le imprese digitali ora comprano i giornali. Ultime notizie dalla Silicon Valley
Il patron di eBay finanzia Greenwald, il boss di Amazon scala il Washington Post: il giornalismo di
qualit all'improvviso diventato irresistibile. Ecco come i big Usa cambieranno le news: denaro, idee
fresche ed entusiasmo
NEW YORK - Produrre delle notizie credibili costa se si segue un modello di impresa problematico,
che si ostina a rimanere agganciato ai binari malgrado stia per essere travolto da una locomotiva
rappresentata da un pubblico di lettori frammentario ed entrate pubblicitarie in declino. Proprio quando
tutto sembrava ormai perduto, per, unimprobabile cavalleria arrivata in soccorso al galoppo,
portando cospicue quantit di denaro, idee fresche e una buona dose di entusiasmo. La Silicon Valley e
i suoi personaggi di punta - alcuni dei quali hanno contributo agli attuali problemi delleditoria - hanno
improvvisamente iniziato a investire significative somme di denaro per preservare la variet e la qualit
delle notizie. La scorsa settimana Pierre M. Omidyar, fondatore di eBay, ha annunciato che finanzier
con 250 milioni di dollari il giornalista Glenn Greenwald e alcuni suoi colleghi nella creazione di un
sito di notizie di nuova concezione.

Solo due mesi fa Jeff Bezos, fondatore di Amazon, aveva investito altrettanto per acquistare
personalmente il Washington Post. Stiamo parlando di mezzo miliardo di dollari che stanno confluendo
nella produzione di notizie: un settore dal quale gli investitori i cui asset versano in condizioni precarie
stanno invece fuggendo.

Ma non finisce qui. A luglio Laurene Powell Jobs, vedova di Steve Jobs, ha deciso di investire nella
Ozy Media, una startup giornalistica. Chris Hughes ha impiegato il denaro guadagnato con Facebook
per acquistare il New Republic e dare un sostegno finanziario ad Upworthy, un aggregatore di
contenuti di qualit. Di recente alcune imprese giornalistiche di nuova generazione come Vice, Vox
Media, BuzzFeed e Business Insider hanno ricevuto investimenti significativi. A tutto ci si aggiunga il
fatto che, dopo aver appoggiato la Participant Media, Jeff Skoll (un altro veterano di eBay) sta
sostenendo il canale televisivo 'Pivot', che realizza film e programmi socialmente rilevanti.

Lelenco non finisce qui, ma la tendenza lampante: allimprovviso il giornalismo di qualit


diventato, se non irresistibile, quanto meno assai attraente per i capitali delle nuove imprese digitali. E
a pensarci bene giusto che sia cos: malgrado tutti suoi eccessi, la Silicon Valley non mai stata un
luogo in cui lostentazione crea capitale sociale. E mentre qualsiasi reporter di tecnologia vi confermer
che la Valley lungi dallessere socievole con la stampa, coloro che vi occupano posizioni apicali sono
dal canto loro avidi, attenti consumatori di notizie e nutrono delle forti opinioni riguardo alle lacune
che queste presentano. Vedere in questi recenti fermenti un semplice passatempo per alcune delle
persone pi in vista del mondo della tecnologia sarebbe un errore.

"I tecnologi - ha affermato lo scorso fine settimana in unintervista Omidyar - nutrono la convinzione,
forse esagerata di poter migliorare il mondo. Certo, tentare di riuscirvi solo tramite la tecnologia
potrebbe essere limitante. O forse stancante. Per questo lidea di dedicarsi alla diffusione di contenuti
su ampia scala appare come unopportunit allettante . Inoltre, sarebbe sbagliato credere che lunico
contributo che possa venire da dei giocatori 'a forte impronta digitale' sia di tipo finanziario. Il loro
investimento in termine di capitale intellettuale, infatti, altrettanto importante. Se mai un settore ha
avuto bisogno di innovazione - grandi idee, frutto di menti originali quello il settore giornalistico.
Credo - ha detto Omidyar - che la tecnologia possa contribuire alla nascita di un giornalismo influente
per la nostra democrazia e capace di esercitare un forte impatto su un grande numero di persone. Credo
anche che la tecnologia sia in grado di diffondere questo giornalismo tra un pubblico generalista in
modo commercialmente sostenibile".

Alcune imprese di piccole dimensioni hanno gi creato dei siti giornalistici capaci di indicare una
nuova strada, ma senza i mezzi necessari a colmare i vuoti venutisi a creare in seguito allimponente
ristrutturazione del mondo delleditoria. Quando ad un tratto si ebbe limpressione che i quotidiani,
principali fucine del giornalismo di grosso calibro, sarebbero stati depauperati, o si sarebbero
trasformati in ozioso trastullo. "Si riteneva - afferma Michael Zimbalist, vicepresidente del settore
ricerca e sviluppo del 'New York Times' - che i quotidiani sarebbero diventati dei semplici trofei nelle
mani di ricchi imprenditori giunti ormai alla fine della loro carriera. Adesso, invece, gli imprenditori di
successo sono disposti, gi a met della loro carriera, a investire e tenere duro. In passato si sono
comportati da guastafeste, e adesso sono pronti a mettere a frutto la lezione".

Stiamo assistendo a una profonda riconfigurazione. Negli oltre dieci anni durante i quali ho seguito il
mondo del giornalismo non avevo mai assistito a un momento di maggiore ottimismo o pi
promettente. Operatori non-tradizionali come Bezos possono permettersi di adottare una strategia a
lungo termine cosa che egli ha gi fatto piuttosto efficacemente con Amazon. E gli ostacoli sono
evaporati: strumenti digitali a basso costo facilitano la produzione e la collaborazione, mentre social
media come Twitter e Facebook consentono la diffusione dei contenuti tramite la funzione di 'sharing'.

Tecnologia e giornalismo - un tempo antagonisti - stanno per tentare un giro di danze, con Bezos e
Omidyar in prima fila.

Non occorre certo una laurea in economia per capire che nel mondo della comunicazione la capacit di
catturare lattenzione dei consumatori per poi trasferirla altrove estraendone al tempo stesso valore
potrebbe tornare molto utile: iTunes si servito di contenuti a buon mercato e dal prezzo omogeneo per
animare le vendite di dispositivi come liPod; Amazon si servita di dispositivi a buon mercato, come
Kindle, per incrementare le vendite di contenuti lucrativi. EBay riuscita a ridurre gli attriti e i sospetti
tra acquirenti e venditori che si scambiano articoli di ogni tipo. Riuscire ad adattare quelle stesse
competenze alla produzione di notizie potrebbe avere un grande impatto, e le imprese editoriali
potrebbero instaurare con i consumatori un rapporto che va oltre la fruizione passiva delle notizie.

Considerate labilit di Amazon nellaccompagnare i consumatori attraverso una variet di opzioni


altamente personalizzata. Che un articolo venga letto da un milione di persone cosa ottima. "Come si
fa per a indurre quel milione di persone a leggerne un altro?", domanda Henry Blodget, di Business
Insider. Amazon straordinaria nel personalizzare il proprio sito a misura di ogni visitatore. Compie
ricerche infinite e capisce limportanza della fidelizzazione e della rilevanza dei siti come poche
imprese editoriali. Uno dei segreti di Amazon (e di Netflix) sta nel non offrire un unico sito, ma milioni
di siti personalizzati. Non difficile immaginare in calce a ogni articolo di attualit laggiunta di un
invito attentamente calibrato che indichi: "Coloro che hanno letto questo articolo hanno letto anche".

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