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Le emozioni
Emozioni sentimenti sensazioni.
Sensazioni: ci che avvertiamo attraverso i sensi.
Una sensazione la decodifica di pattern/schemi/modelli non verbali che rimangono sotto la
soglia di consapevolezza.
Es. Ho avuto la sensazione che non stesse dicendo la verit --> Hai
decodificato alcuni segnali dell'altro in un certo modo.
Sentimento: insieme di elementi cognitivi ed elementi emotivi. In un sentimento ci sono
sensazioni, emozioni e processi cognitivi.
EMOZIONI: sono un costrutto psicologico con determinate parti e caratteristiche. Le emozioni
hanno una parte cognitiva e una a parte di attivazione psicologica.
- Componente cognitiva, finalizzata alla valutazione della situazione-stimolo che
provoca l'emozione.
- Componente di attivazione fisiologica, determinata dall'intervento del sistema
neurovegetativo.
- Componente espressivo-motoria: c' una modifica corporale quando provo un
emozione.
- Componente soggettiva: non tutti noi, di fronte allo stesso stimolo, abbiamo le stesse
emozioni e stessi comportamenti.
Queste componenti interagiscono in modo simultaneo. Tutte le componenti sono in
interazione tra loro.
4) Azione: fase in cui avviene la scelta e l'attuazione dell'azione adeguata al soddisfacimento del
bisogno: andiamo a prendere un bicchiere d'acqua.
5) Contatto finale: momento del soddisfacimento vero e proprio: beviamo.
6) Soddisfazione: fase di post-contatto. Sentiamo di non avere pi sete.
7) Ritiro: fase di riposo che segna il passaggio sullo sfondo della figura precedente (avere sete),
permettendo all'organismo di aprirsi alla possibilit di far emergere una nuova figura: non avendo
pi sete, la sete tornata sullo sfondo e non ci pensiamo pi.
Il ciclo del contatto in Gestalt un processo unitario, qualcosa che trova un inizio e una fine. Dove
il ciclo si chiude, il soggetto disponibile per un'azione successiva.
Nella nostra vita raramente le cose procedono in modo cos lineare come descritto nel ciclo di
Gestalt. Per quasi tutti noi i cicli non si completano (e si parla di Gestalt interrotte o aperte).
Cos' la normalit?
Il concetto di normalit un concetto labile e offuscato. Non un concetto definito e determinato.
Generalmente si dice di persone che non hanno disturbi psicologici che sono "persone normali".
- Maniacalit: (nel senso psichiatrico) essere iperattivo, sempre all'erta (es. l'imprenditore, il
deputato).
- Schizoide: stare in solitudine, essere capace di introspezione (es. Il ricercatore o il "saggio")
- Borderline: caratterizzato da una presenza eccessiva di pi tratti differenti, con un passaggio
improvviso da uno stato all'altro: di volta in volta isterico, depresso o paranoico,... Limite tra la
manifestazione sana di un tratto e la manifestazione disfunzionale di un tratto.
Manifestazione improvvisa, passaggio molto rapido da un tratto ad un altro.
F.Perls
Perls ha una visione positiva della "natura umana", che definisce originariamente buona,
tendente a realizzarsi ed a definirsi creativamente.
Se consideriamo la variet degli individui, vediamo individui sani, anche se a volte tutti
manifestiamo delle eccedenze dei tratti sopra descritti.
Se incontriamo un ambiente favorevole, la nostra tendenza allo sviluppo normale dei tratti
favorito. Cominciamo invece a sviluppare uno o pi di questi tratti in eccedenza per
adattarci all'ambiente quando sfavorevole.
La natura umana c' gi, non creata dalla storia e quindi va solo lasciata essere.
F. Perls
E' il nucleo primordiale positivo che deve essere riportato alla luce.
Se all'essere umano impedito (o egli stesso si impedisce) di seguire la propria natura,
sperimenter disagio e malessere, e la natura user tutte le occasioni favorevoli per emergere e
tornare a completare il suo sviluppo: sono le Gestalt irrisolte (o aperte) che tornano a "bussare"
per arrivare alla chiusura soddisfacente che non si potuta realizzare.
Se i meccanismi di urgenza e di supporto temporaneo, utili alla sopravvivenza in un ambiente
sfavorevole, non esauriscono la loro funzione nel tempo necessario, ma continuano ad essere
usati anche in casi di non emergenza, finiscono per diventare naturali, come connaturati.
Sono i comportamenti appresi che strutturano il processo che porta alla nevrosi.
La malattia vista prevalentemente come un incidente di percorso dovuto all'incontro
dell'individuo con un ambiente non favorevole e come la risposta migliore e pi creativa (quindi
di adattamento creativo anche questa) che l'organismo possa dare per salvarsi la pelle in un dato
momento.
La nevrosi stata definita da Perls come personalit velenosa, fuga dal dolore, difetto della
consapevolezza, ma soprattutto stata vista come difetto della crescita e di disturbo dello
sviluppo.
Hollms, stili e attaccamento: libro consigliato.
La nostra identit, quella che affiora nelle relazioni e interazioni quotidiane, solo la punta di un
iceberg. Berne riprende questa figura dell'iceberg dalla psicoanalisi di Freud. Quello che noi
manifestiamo circa 1/7 di quello che siamo. La punta dell'iceberg soltanto 1/7 di quello che
siamo, quindi una parte minoritaria rispetto a quello che siamo. Ci che giace sotto la linea di
galleggiamento celata non solo agli altri, ma spesso anche a noi stessi.
Nelle profondit marine della nostra identit c' tutto quello che intimo e privato.
Questa zona (in profondit) la nostra zona di comfort, ci racchiudiamo dentro di essa e ci
sentiamo sicuri li dentro.
Dalla nascita in avanti facciamo certe esperienze che ci strutturano in un certo modo. Sulle
esperienze costruiamo delle abitudini nel modo in cui ci poniamo gli uni agli altri. Sulle abitudini
costruiamo poi le certezze, che per solo illusorie.
Esperienzeabitudinicertezze (illusorie)
Riassumendo...
Ciascuno di noi possiede un'identit, che rappresenta la punta di un iceberg che
nasconde nelle profondit marine la personalit privata e i bisogni intimi.
L'identit ci consente di muoverci da esperti nel mondo quotidiano, di sentirci sicuri
nella
nostra zona di comfort, costruita sulle nostre certezze e abitudini e esperienze.
Ad un secondo livello di analisi i vari stati si dividono in altri due stati. Ognuno di questi stati dell'io
pu avere uno stato positivo e uno negativo.
Gli stati dell'io vengono costruiti a partire dalla nascita entro i tre anni di vita (sulla base
delle esperienze che poi diventano abitudini che poi diventano certezze).
Possiamo distinguere due livelli di analisi degli stati dell'io:
- Analisi strutturale, che non ci compete:
dell'io genitore
la parte della nostra identit che si sviluppo fin dalle primissime esperienze con le
figure genitoriali.
Nell'interazione con i genitori si imparano determinati comportamenti.
Lo stato dell'io genitore distinto in: