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ALMA MATER STUDIORUM

UNIVERSITA' DI BOLOGNA

Scuola di lettere e beni culturali


Corso di laurea in Scienze della comunicazione

Tesina di Semiotica dei nuovi media

WEBSERIE:
le origini e l'utilizzo da parte di
Maxibon, BTicino e Peugeot

Presentata da

Claudia Pasquini

Anno accademico 2016/2017

Indice
1. Webserie: di cosa si tratta e origini
1.1 Cos'è una webserie
1.2 Origine delle webserie

2. Webserie e aziende
2.1 Maxibon
2.2 BTicino
2.3 Peugeot
1.
WEBSERIE:
di cosa si tratta e origini

1.1 COS'E' UNA WEBSERIE

Come riportato dalla definizione


di Wikipedia, "il termine webserie, o
anche web serie o serie web, indica
una serie di episodi di fiction realizzati
per essere fruiti attraverso il web".
Non si tratta della trasposizione
online di prodotti televisivi ma di
prodotti studiati appositamente per
essere fruiti attraverso la rete in modo
indipendente. Nel corso degli anni
infatti il web è passato dall’essere una
semplice vetrina di ciò che veniva
prodotto offline, all’essere un attivo
produttore di contenuti, non più quindi solo uno spazio dove trasferire i prodotti di
altre piattaforme.
Le webserie, suddivise in webisodi, sono accomunate da una narrazione di
fondo, da un unico titolo e da elementi comuni, per esempio la presenza di
personaggi e ambienti fissi.

1.1.1 Rimediazione delle webserie


Le webserie, per essere ben comprese e utilizzate nel modo giusto,
sfruttano quello che si può ereditare dai vecchi media e lo mettono al servizio della
comunicazione online, sfruttando l'enorme potenziale offerto dalla rete.
Rappresentano un nuovo linguaggio narrativo che eredita alcune caratteristiche
dal cinema, dalla fotografia, dalla radio, ma soprattutto dalla televisione (in
particolare dalle serie tv) e dalla rete.

Ogni webserie, così come le serie tv, è suddivisa in episodi della durata di
qualche minuto (le più corte durano circa 3 minuti, le più lunghe arrivano anche a
20 minuti), quindi molto più brevi rispetto alle puntate delle serie televisive. A
volte la programmazione degli episodi ha una regolarità settimanale, ma più
spesso è casuale. Questa è una grossa differenza rispetto alle serie tv, che vanno
in onda con regolarità ogni settimana in un giorno prestabilito. Ciò conferma che la
comunicazione sulla rete ha regole meno rigide, è più libera e flessibile, e si fonda
sulla volontà e la voglia dell'utente di guardare i contenuti.
I generi delle webserie sono molto simili a quelli delle serie tv. Esistono
infatti webserie drammatiche, sentimentali, poliziesche o comiche. Sono molto
amate le webserie che trattano storie di zombie o fantasy, ma la costante è il
comedy drama o la sitcom.
Il carattere delle webserie corrisponde al carattere della rete: fondamentali
sono la rapidità, la brevità e la mancanza di regole precise.
Le webserie puntano alla viralità per cui è necessario che chi le produce
cerchi di inserire i 5 "ingredienti della viralità":
1. LOL: un video per diventare virale deve far divertire, o almeno sorridere, chi lo
sta guardando.
2. CUTE: sono particolarmente amati bambini o cuccioli di animali. Con "cute" si
intende qualcosa che fa intenerire lo spettatore e gli fa provare tenerezza.
3. HOT: è sempre apprezzato un tocco erotico/sessuale in un video, se inserito in
modo coerente e non esagerato.
4. WOW: un video per "spopolare" sul web deve stupire lo spettatore. Bisogna
attirare la sua attenzione sorprendendolo con qualcosa che non si aspetta.
5. LET'S DO THE SAME: il video deve coinvolgere lo spettatore. Con "Let's do the
same" si intende il fatto che lo spettatore è portato a "imitare" quello che succede
nel video, come accade ad esempio nelle parodie.

Se la webserie tiene conto di queste 5 categorie la sua diffusione potrà


essere naturale e può puntare a diventare virale. Ovviamente però, con il crescere
del fenomeno è cresciuta anche la concorrenza, perciò ora è molto difficile riuscire
ad emergere con gli strumenti classici del web marketing, ad esempio il SEO. Per
questo motivo, per ampliare la visibilità della serie vengono utilizzati i social e le
community dedicate ed è necessaria una buona comunicazione. Ci si serve cioè del
sostegno di una fanbase organica.

1.2 ORIGINE DELLE WEBSERIE

1.2.1 Origine delle webserie nel mondo


Molti pensano che il fenomeno delle webserie sia cosa recente solo perché
inizialmente erano poco conosciute e soltanto pochi esperti del settore ne
parlavano, mentre negli ultimi anni se ne è verificato un boom enorme in tutto il
mondo.

In realtà le prime webserie hanno iniziato a circolare in America nella


seconda metà degli anni '90, qualche anno dopo la nascita del World Wide Web,
avvenuta nel 1991. All'epoca soltanto alcuni informatici e i pionieri del web
conoscevano la rete; poche persone avevano un PC in casa e ancora meno erano
quelle dotate di una connessione internet. L'esistenza delle webserie, che ancora
non avevano un nome preciso per la loro identificazione, era sconosciuta ai più.
Quando sono nate le webserie non esisteva ancora una piattaforma per
condividere video: YouTube è nato nel 2005, una decina di anni dopo la
pubblicazione della prima webserie. All'epoca per poter vedere dei video online
occorreva scaricare il programma Quicktime, scaricare il video da Internet e
visualizzarlo sul desktop: una dinamica piuttosto scomoda. Inoltre chi produceva
le webserie non aveva modo di contare le visualizzazioni e non sapeva chi erano
gli spettatori della serie. Per questi motivi molti abbandonavano l'idea di guardare
webserie, e altrettanti l'idea di produrle. Con la nascita di YouTube e, dopo, con
l'arrivo dei social network, è iniziata la grande popolarità di questo fenomeno.

La webserie che ha avviato il


successo di questo strumento è stata The
Spot, iniziata del 1995 e conclusasi nel
1997, ideata da Scott Zackarin. Racconta le
vicende di un gruppo di ragazzi che
vivevano insieme in una casa in affitto sulla
spiaggia di Santa Monica in California. Il
modello, non troppo celato, era Melrose
Place, una serie televisiva di successo dei
primi anni '90, che narrava la storia di
alcuni giovani che vivevano tutti nel
medesimo complesso abitativo in California.
Nonostante fosse il 1995, Zackarin
aveva già compreso che le persone
utilizzavano la rete non solo per cercare
informazioni, ma anche per divertirsi,
interagire con altre persone e come
strumento per passare il tempo: con The
Spot ha trovato il modo per soddisfare questi bisogni degli utenti. I protagonisti
della serie, chiamati Spotmates, pubblicavano quotidianamente le loro avventure
in una sorta di diario online. Gli Spotfan (i fan della webserie), avevano
l'opportunità di interagire con gli Spotmates e discutere con loro a proposito degli
eventi più salienti. Grazie a quest'interazine, impensabile con i vecchi media, il
pubblico di The Spot diventava parte integrante della trama. Gli autori avevano
capito che l'interattività era il punto di forza del prodotto e incoraggiavano gli
spettatori a pubblicare opinioni sulle bacheche (le Spotboard) e a inviare e-mail ai
personaggi, per esprimere le loro impressioni e dare consigli. I pareri del pubblico
venivano poi utilizzati dagli scrittori per modificare la trama.

E' stato proprio grazie alla sua marcata interattività che The Spot ha avuto
subito un grande successo di pubblico. Nel momento di maggior popolarità ha
raggiunto 100mila visite giornaliere, numeri davvero elevati se si pensa che era
soltanto il 1995.
1.2.2 Origine delle webserie in Italia

In Italia è stato con Freaks! che si è


cominciato a guardare con interesse al
fenomeno. Il primo episodio è stato
pubblicato su YouTube l'8 aprile 2011. Il
gradimento fu immediato: in tre giorni
100mila visualizzazioni, fan club e blog
dedicati.
La serie racconta la storia di cinque
ragazzi che in seguito di un misterioso
svenimento collettivo si risvegliano dopo
quattro mesi con poteri speciali, a cui
cercano di dare una spiegazione.
La serie è composta da due stagioni,
per un totale di venti episodi, dai 12 ai 30
minuti circa (molto più lunghi rispetto alle
webserie di oggi). La prima stagione è
stata trasmessa su YouTube, sul sito
ufficiale e successivamente su Deejay Tv, mentre la seconda è stata trasmessa in
contemporanea sul web e in tv. Freaks! è stata la prima serie in Italia a mescolare
i linguaggi tipicamente televisivi e i linguaggi della rete.
E' stata premiata come migliore serie italiana al Telefilm Festival del 2011.

Un'altra serie italiana degna di nota è Lost in Google, composta da sei


episodi distribuiti tra il 2011 e il 2012. L'elemento innovativo è la crescente
interazione con gli utenti, i quali potevano decidere, tramite commenti postati su
YouTube, cosa sarebbe avvenuto nelle puntate successive. Inoltre i commenti più
divertenti ma inutilizzabili venivano inseriti alla fine di ogni puntata. Alla serie
hanno partecipato numerosi personaggi della Tv e alcuni dei protagonisti di
Freaks!, ormai diventate delle star.
2.
Webserie e aziende

Visti i numeri di visualizzazioni delle webserie, le aziende hanno pensato di


iniziare a produrre storie coinvolgenti destinate al web nelle quali il prodotto da
pubblicizzare è parte della storia. Quindi i brand utilizzano le webserie per fare
pubblicità a basso costo.

2.1 MAXIBON

2.1.1 The Pool, la prima webserie di Maxibon


Il 3 giugno 2014 è stata presentata la webserie The Pool, per pubblicizzare i
gelati Maxibon della Motta, ambientata all'Aquafan di Riccione, in sei puntate.
La storia raccontata è molto simile a quella dello spot di venti anni prima
"Du gust is megl che uan!", con un giovanissimo Stefano Accorsi al suo esordio:
siamo in estate, in uno stabilimento balneare, e dei giovani ragazzi cercano di
conquistare delle ragazze. La storia si ripete, ma si attualizza, al passo con le
nuove tecniche di comunicazione pubblicitaria e del marketing.
The Pool è un progetto di branded entertainment, nel quale l'utente
interagisce e vive l'esperienza insieme ai protagonisti: gli utenti infatti devono
aiutare il protagonista Marco a rimorchiare Laura, scegliendo insieme a lui,
puntata dopo puntata, le persone da coinvolgere per farsi aiutare. Si può quindi
definire una storia d'amore interattiva, che è stata distribuita sul canale YouTube e
sulla pagina Facebook del prodotto.
Con questa webserie si vogliono trasmettere i valori di Maxibon:
divertimento sano e spensierato, amicizia e voglia di estate.
2.1.2 Ho incontrato Manuela, la seconda webserie di Maxibon

L'estate dell'anno successivo (dal 7 giugno 2015) Maxibon si ripresenta con


un progetto nuovo: una meta-webserie di 7 puntate, Ho incontrato Manuela, il cui
protagonista è un giovane regista che per farsi finanziare la sua webserie contatta
il direttore di marketing di Maxibon. Quest'ultimo, un certo Dario Dario, accetta il
finanziamento del progetto a patto che il prodotto compaia in ogni scena.
Ho incontrato Manuela utilizza l'ironia (una delle chiavi di successo per il
web), prendendo in giro le aziende (Maxibon compresa) e gli uomini di marketing.
Si gioca sullo stereotipo del "vecchio uomo marketing", ossessionato dalla sua
azienda e dall'onnipresenza visiva del suo brand all'interno della serie, in antitesi
rispetto alle logiche del corporate storytelling, secondo le quali le aziende
dovrebbero raccontare delle storie per emozionare e coinvolgere il pubblico,
trasmettendo allo stesso tempo i valori dell'azienda. Viene raccontato anche il

mondo dei giovani, in particolare i loro sogni e le loro speranze, come quelle del
giovane regista protagonista.

Le puntate sono state distribuite, come la webserie precedente, su YouTube,


Facebook e sul sito ufficiale del brand, www.maxibon.it. E' stato indetto anche un
concorso in cui le persone dovevano indovinare quanti Maxibon si vedevano
nell'intera serie.

2.1.3 Enjoy The Perfect Mix, candid camera di Maxibon


Arriviamo all'estate 2016: dopo due webserie di successo, il brand sfrutta
ancora il potere della rete e dei social, ma abbandona il racconto di marca e punta
sul fenomeno degli YouTuber, molto di moda nell'ultimo anno.

Il 21 giugno esce il video Enjoy The Perfect Mix con Matt & Bise, webstar
con un seguito di oltre 1,3 milioni di iscritti al proprio canale YouTube e 2 milioni di
fan sulla pagina Facebook. Dopo il lancio dello spot pubblicitario, andato in onda
anche in tv, Maxibon offre al pubblico sei clip con le star 2.0 alle prese con degli
"esperimenti sociali", girati tra Riccione e Aquafan. In ognuno di questi sei video è
presentato lo stereotipo di un personaggio in cui convivono personalità distinte (un
po' come il gelato Maxibon, nel quale si assaporano sia il gusto inconfondibile della
granella che del biscotto), ad esempio il ricco scroccone, il metallaro neomelodico
o il playboy mammone. L'obiettivo è sempre il divertimento e la viralità sul web,
ottenuta questa volta, invece che con una weberie o una meta-webserie, con delle
candid camera.

2.1.4 Confronto tra views

Nonostante la moda degli YouTuber, stando ai numeri del web, è evidente


che l'ultima campagna Maxibon non ha toccato i vertici delle precedenti. Forse, se
Matt & Bise fossero stati protagonisti di una storia estiva e coinvolgente come
accadeva nelle webserie precedenti, incarnando il vecchio spirito Maxibon,
avrebbero supportato meglio l'intera campagna.

Non conosciamo i risultati in termini di vendite che ha prodotto Enjoy The


Perfect Mix, ma i numeri di YouTube parlano chiaro: è stato lanciato con uno spot
pubblicitario che su YouTube ha fatto soltanto 19.000 visualizzazioni. Il trailer
delle candid camera con Matt & Bise ne ha registrate circa 386.000 views e il
totale delle sei clip si è fermato ad una media di 153.000 a puntata.

Il trailer di The Pool è stato il video con più successo, 1.700.000 views,
mentre il trailer di Ho sognato Manuela si ferma a 727.000 visualizzazioni.

Le 7 puntate di Ho sognato Manuela risalgono nella classifica con la media


delle views per puntata: 290.000. La media delle visualizzazioni delle sei puntate
di The Pool è molto più bassa: circa 48.000.

2.2 BTICINO

2.2.1 Il mistero sottile, la webserie di BTicino


Anche la BTicino, azienda di apparecchiature domestiche, ha compreso
l'importanza di questo nuovo tipo di comunicazione, e il 20 dicembre 2016 ha
pubblicato la prima puntata della mini serie Il mistero sottile, della durata di circa
tre minuti, con l'attore Giorgio Pasotti. La storia è fondata su un mistero, che
viene risolto in sei puntate e tiene incollati gli utenti al PC, allo smartphone o al
tablet.
Tutto comincia durante la festa d'inaugurazione della nuova abitazione di
Claudio (Giorgio Pasotti). Il padrone di casa trova un quaderno di disegni della
moglie, venuta a mancare da poco tempo a causa di un incidente d'auto. Per lui
quei disegni hanno un enorme valore. Ma ad un certo punto della festa il quaderno
sparisce, e comincia la caccia al ladro.
BTicino fa così il suo esordio nel mondo delle webserie e della fiction
narrativa, confermando la propensione
dell'azienda all'innovazione tanto nei prodotti,
quanto nella comunicazione.

2.2.2 Adv ai prodotti BTicino e alla sua


webserie
La webserie di BTicino riesce ad inserire i
prodotti da promuovere (ad esempio il
videocitofono che si utilizza tramite app) in
modo totalmente naturale rispetto alla storia,
che non perde credibilità. Riesce a far
conoscere i prodotti più interessanti
dell'azienda senza quasi che lo spettatore se
ne accorga, perché concentrato sulla
misteriosa storia.
Il Mistero sottile si sviluppa attraverso
diverse piattaforme online, in modo da far
interagire il pubblico con la storia in più modi:
è stato creato il sito internet
www.ilmisterosottile.it, sul quale è stato
indetto un concorso a premi, Fai luce sul Mistero Sottile. Sul sito inoltre sono stati
raccolti tutti gli episodi della serie e vengono presentati gli attori e i personaggi,
compresi naturalmente i prodotti BTicino. Sul profilo Instagram totalmente
dedicato alla webserie, ilmisterosottile, sono stati approfonditi alcuni particolari
nascosti che hanno aiutato gli spettatori a risolvere il mistero, creando una user
experience davvero coinvolgente.

Questa webserie rappresenta quindi un progetto di comunicazione


multichannel, che sfrutta i vecchi media (il cinema e i giornali), ma soprattutto i
nuovi media (i social network e il web). L'advertising infatti è stato pianificato sulla
stampa con il Corriere della sera e la Gazzetta dello Sport, al cinema, dove nel
circuito Uci (United Cinemas International) è stato diffuso il trailer della serie, ma
anche sui social (YouTube, Facebook, Instagram), sul digital e in programmatic.
Luigi Caricato, direttore della comunicazione di BTicino, ha dichiarato che
l'investimento per la produzione e nei media è stato pari a 800.000 euro.
2.3 PEUGEOT

Negli ultimi anni la Peugeot, noto marchio automobilistico, si è rivelata


all'avanguardia nell'utilizzo di nuovi strumenti pubblicitari e ha dimostrato
interessanti capacità comunicative. Come i due brand già citati, Maxibon e BTicino,
nel 2017 anche la Peugeot ha avviato l'utilizzo delle webserie: grande successo sta
riscuotendo il progetto #sensationdriver, che vede Stefano Accorsi nei panni di
attore e regista.

2.3.1 Il brand ambassador


La collaborazione tra l'attore bolognese Stefano Accorsi e il brand francese
Peugeot risale al 2012, con lo spot della Peugeot 208, nel quale l'attore ha
prestato la propria voce. Nello spot dell'anno successivo, quello della Peugeot 308,
Accorsi appare come testimonial.
L'evoluzione di questo rapporto è avvenuto nel 2014, quando è nata l'idea di
girare Tre viaggi, tre cortometraggi dalla durata di circa 5 minuti ciascuno, che
vedono Accorsi nel ruolo di attore e regista.
Il primo è Ultimo tango, il cortometraggio romantico che racconta l'inizio di una
nuova vita con l'aiuto della Peugeot 308 berlina. Il secondo è Parking, il corto
misterioso dove un uomo immagina di vivere un'esperienza extrasensoriale con la
sua 308 station wagon. L'ultimo è Autostop, nel quale una coppia ritrova lo slancio
dei giorni migliori "on the road", a bordo della 3008 HYbrid4. I cortometraggi sono
andati in onda su Sky Cinema Cult HD, Sky Arte HD, Sky Atlantic HD e
successivamente sono stati resi disponibili su Sky On Demand.
Grazie a questo progetto il rapporto tra Peugeot e Stefano Accorsi si è stretto
ancora di più e l'attore è diventato brand ambassador di Peugeot Italia.
Nel 2014 e nel 2015 sono stati girati altri due spot televisivi, per la 308 SW
e per la nuova 308.
Nel 2016, oltre a collaborare per il nuovo spot televisivo di 30 secondi, la
Peugeot ha scelto ancora una volta Stefano Accorsi per dare vita al suo nuovo
progetto, la Best Technology Experience, un test drive virtuale per trasmettere e
valorizzare l'emozione di guida.
Siccome la Best Technology Peugeot non si racconta, ma si vive, il brand ha scelto
la tecnologia immersiva e coinvolgente di Oculus. Peugeot è stato il primo marchio
automobilistico ad utilizzare questa tecnologia, che rende possibile un'esperienza
di guida tutta nuova, con l'obiettivo di rivoluzionare il classico test drive, unendo
tecnologia ed emozione, e di dimostrare la qualità delle auto Peugeot.
Sono stati realizzati tre video di Virtual Reality con la tecnolgia Oculus, diretti da
Stefano Accorsi, garantendo coinvolgimento, suspense, immersione e scariche di
adrenalina. Per la realizzazione dei video sono state utilizzate videocamere
modificate per dare una sensazione immersiva realistica, cercando di rendere al
massimo la sensazione di essere all’interno dell’auto.
La Best Technology Experience è stato un tour nelle principali città italiane: Napoli,
Roma, Firenze, Brescia, Torino, Milano, Treviso.

Un'altra tappa della collaborazione tra Accorsi e Peugeot è Veloce come il


vento, il film di Matteo Rovere uscito nei cinema italiani il 7 aprile 2016,
ambientato nel mondo del motorsport, che ha come protagonista l'ex pilota Loris
De Martino (Stefano Accorsi) e la sua Peugeot 205 Turbo 16, campione del mondo
rally 1985 e 1986.
La Peugeot 205 T16, guidata da Accorsi in una gara clandestina mozzafiato,
ambientata tra i Sassi di Matera, è una vera e propria leggenda del rally che
proviene direttamente dal Musée de l’Aventure Peugeot di Sochaux.
Con questo film Peugeot inizia a dialogare con un target differente, più ampio: non
più solo con gli appassionati di auto, ma anche con gli appassionati di cinema.

2.3.2 #sensationdriver, la webserie di Peugeot


Dal 2017 il pubblico di riferimento di Peugeot si amplia ulteriormente, grazie
al nuovo progetto #sensationdriver una webserie di 6 puntate, dalla durata di
circa 3 minuti ciascuna.
Si tratta di sei storie che partono da un prologo comune: tutto ruota intorno
alla stessa giornata, declinata in sei situazioni diverse. Accorsi interpreta se
stesso, attore di successo che deve
andare ad un importante provino e
uscendo dalla porta girevole di un
lussuoso hotel si imbatte in personaggi
diversi.
Ogni puntata prende il nome di
un'emozione diversa (stupore, gioia,
invidia, paura, esaltazione, orgoglio), alla
quale è associata una determinata auto
Peugeot.
L'obiettivo di questo progetto è quello di
trasmettere i valori di Peugeot, indicati nel
payoff "motion and emotion".

Il 15 febbraio 2017 sono stati resi disponibili sul web i primi tre
cortometraggi: stupore, con la 308 GTi, invidia con la 3008 e gioia con la 2008.
Entro la fine di aprile anche tutte le puntate successive verranno sbloccate.
Lo spettatore può scegliere interattivamente quale sensazione vivere: la
webserie infatti consente di interagire con la parte iniziale dell'avventura di
Accorsi, attraverso un freeze frame in stile "sliding doors" che deve essere
sbloccato per avere accesso alle singole storie vissute dall'attore.
Ogni storia ha una chiave di lettura divertente e positiva. Accorsi, attore e
regista della webserie, si mette in gioco in modo autoironico, leggero e a tratti
provocatorio, il tono di voce più adatto per il web. Tutto è trattato con
divertimento, con l'obiettivo di coinvolgere e connettersi con chi guarderà gli
episodi.
Nei video diventano protagonisti anche uomini e donne comuni, che entrano
in contatto con Accorsi in modo più o meno casuale, ad esempio il facchino di un
hotel, geloso per una storia amorosa del passato o l'ausiliaria della sosta che la
star seduce per evitare la multa.

2.3.3 Adv ai prodotti Peugeot e alla sua webserie


Con questa iniziativa Peugeot sperimenta un nuovo modo di fare pubblicità,
che rovescia il consueto rapporto con il consumatore. Negli spot tradizionali il
cliente assiste passivamente e spesso involontariamente al messaggio, mentre con
#sensationdriver è lo spettatore che cerca intenzionalmente il marchio.
#sensationdriver è sostenuto con attività sui social network, che aiutano a creare
relazioni con le persone, utilizzando poche risorse economiche, ma anche grazie
alla campagna pubblicitaria online.

Antonio Scotti, Advertising e media manager di Peugeot Italia, ha confessato


che al web viene destinato oltre il 20% della spesa complessiva in pubblicità. Già
dal 2015, con Best Technology Experience, Peugeot aveva aumentato la quota di
investimento pubblicitaria riservata al digitale, dimostrando così di credere sempre
di più nella pubblicità online: contrazione della spesa su stampa e aumento della
quota digital, che corrisponde ora al 23% del budget totale. Questo è confermato
anche dal fatto che digitando su Google il termine webserie, il primo risultato che
appare è proprio la pubblicità PPC (pay per click) alla webserie di Peugeot
#sensationdriver.

Come ho potuto constatare da un articolo di Repubblica, pubblicato il 15


luglio 2016, le vendite della Peugeot sono aumentate complessivamente del
7,09% tra il 2015 e il 2016, ma l'incremento è particolarmente interessante in
Italia: si parla del +17,4%. Notevole è anche l'incremento in Spagna (+12%) e
nei Paesi Bassi (+8,8%). Newsauto conferma questo incremento con queste righe:

Il gruppo PSA in Europa supera il milione di vendite e cresce del 7,4%. Nello
specifico le vendite Peugeot aumentano del 7,9%, con 601.000 unità,
sostenute in particolare dalla 208 (+16% e 99.900 vendite) e Partner (+8%
e 62.000 vendite), che occupano il secondo posto nei rispettivi segmenti
in Europa. 208 e 308 continuano a crescere: 208 (+15% e 157.800 vendite)
e 308 (+10% e 119.200 vendite). I risultati del Marchio sono
particolarmente interessanti in Italia (+17,4%), in Spagna (+12,5%) e
nei Paesi Bassi (+8,8%) (Newsauto.it, 2017/http://www.newsauto.it/attualità/
mercato/12-07-2016/vendite-psa-europa-peugeot-citroen-ds-66650/).

Anche l'anno successivo è stato un successo per Peugeot: il 23 gennaio 2017 Fleet
Magazine ha pubblicato un annuncio in cui afferma che in Italia sono stati firmati
oltre 9 mila contratti per la Nuova Peugeot 3008 in soli tre mesi. Anche la Peugeot
2008 ha giocato un ruolo importante, con una crescita del +10% rispetto al 2015.
Molto probabilmente questo aumento delle vendite di Peugeot è dovuto
all'aumento della quota di investimento pubblicitaria riservata al digitale. Il fatto
che l'aumento sia così elevato in Italia porta a pensare che, oltre alla pubblicità
online, anche la presenza di Accorsi, sia negli spot che nel film dedicato al
motorsport, sia stata determinante.
Non sono ancora disponibili dati riguardo alla vendita delle auto Peugeot
posteriori all'uscita delle prime puntate della webserie con Stefano Accorsi, ma si
può prevedere un ulteriore aumento delle vendite.

Come accennato sopra, #sensationdriver è pubblicizzata tanto su Facebook,


Twitter ma soprattutto su Instagram: nel momento in cui una nuova puntata viene
sbloccata, Peugeot Italia è sempre pronta a pubblicare sul suo profilo un
fotogramma della puntata per informare i fan dell'uscita del nuovo corto. Ma è
soprattutto Stefano Accorsi a ricordare ai suoi followers della webserie. Oltre a
pubblicare le foto e il trailer di #sensationdriver, l'attore utilizza tantissimo le
instagram stories (foto o video che un utente pubblica e dopo 24 ore vengono
cancellate automaticamente), nelle quali aggiunge sempre il link per accedere
direttamente alla webserie e gustarsi subito la nuova puntata.
Grazie ai social network si stringe tantissimo il rapporto tra il consumatore,
il marchio e, in questo caso, il brand ambassador: le persone iniziano a sentirsi
parte di una grande famiglia, della quale seguono quotidianamente tutte le news,
come se fossero il proseguimento di una storia della quale ormai fanno parte.
Il fatto positivo per le aziende è che la pubblicità sui social è meno costosa
rispetto agli spot televisivi, è più efficace.

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