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LEZIONE 9 19 DEC 2022

Capitolo 2: La comunicazione faccia a faccia

Linguaggio digitale:è basato sulla matematica, è anche detto numerico

Linguaggio analogico:è un linguaggio continuo ed è il metodo di comunicazione


tradizionale (come un abbraccio per esempio)

In linguistica i segni vengono distinti nel loro significante e significato.


Il significante è un idea che si attribuisce ad una parola/frase, ciò che pensiamo
sentendole mentre il significato è quello letterale della parola, i suoni da cui è
formata.
Si può fare un ulteriore distizione dei segni in:
Indici: quando esiste una relazione di continuità propriamente fisica tra
significante e significato (esempio: la lettura dell'altezza in un termometro al
mercurio è l'indice di temperatura)
Icone: quando c'è una relazione di similitudine o di analogia tra significante e
significato (esempio: disegni,fotografie, immagini stilizzate...)
Simbolo: quando il rapporto tra significante e significato è puramente
arbitrario e convenzionale (esempio: la parola "cane" è il simbolo verbale che
rappresenta l'animale)

Distinguiamo ancora i segni in:


Segnali: il significato  è una certa qtà finita e precisa, di info con poche
possibilità di equivoci e di spazi interpretativi
Simboli: costituiti da significati imprecisi nin intermente esplicitati e
formalizzati

La comunicazione VERBALE
Il linguaggio verbale caratterizza la specie umana da tutte le altre e pone le basi
per la formazione di mezzi di comunicazione via via più sofisticati (la scrittura,la
stampa, il telegrafo, internet...).
Emile Durkeim ha dato circa la comprensione delle origini sociali delle categorie del
pensiero teorizzando che le forme e i contenutri della conoscenza umana non
possono più essere considerati come valori assoluti, che crescono cumultativamente
attraverso la storia, ma sono invece relativi e validi limitatamente al contesto torico-
sociale in cui si sviluppano=> processo di costruzione sociale della conoscenza: il
linguaggio è fondamentale perchè costituisce i pezzi per edificare la conoscenza.
Decidere come nominare le cose rappresenta quindi una forma importante di
potere=> Esempio: il linguaggio può rappresentare le disuguaglianze di genere
assumendo il maschile come neutrale e standard e associando talvolta al femminile
un senso di disprezzo, ironia o curiosità.=> Ogni parola produce degli effetti su chi la
pronuncia e su chi ascolta.

La teoria degli atti linguistici


A partire dagli anni 50 viene formulata una teoria degli atti linguistici proponendo
una tipologia degli aspetti performativi di ogni comunicazione verbale, distingue
negli atti linguistici 3 diversi livelli:
Atti locutori: sono rappresentati dalla semplice azione di pronunciare
qualcosa seguendo le regole del linguaggio utilizzato.
Atti prelocutori: comprendono le conseguenze dell'atto linguistico nei
confronti degli ascoltatori (persuasione, spavento, intimidazione...)
Atti illocutori: costituiscono azioni che si compiono per il fatto stesso di
pronunciare determinate parole (Esempio: formula precisa che il presidente di
commissione di laurea pronuncia per laureare gli studenti)

Linguaggio e identità collettive


La condivisione di una lingua è spesso un fattore primario per il mantenimento e il
rafforzamento di un'identità collettiva, di un popolo o una nazione. Le minoranze
linguistiche sono in genere anche minoranze etniche e la loro battaglia si gioca sul
terreno della tutela della lingua.

La comunicazione NON VERBALE


Oltre alle parole, l'uomo utilizza varie forme di comunicazione non verbale. Per
comprenderla, si può classificare in diversi sistemi:
Sistema paralinguistico: chiamato anche sistema vocale non verbale, è
costituito da tutti i suoni che emettiamo a prescindere dal significato delle
parole, legati a fattori fisiologici ma anche alla posizione dociale di chi parla,
come
Tono della voce: sarà più grave se la posizione occupata è elevata.
Frequenza della voce: si accompagna alla sua intensità ed è legato
anch'esso a variabili sociali.
Anche il silenzio viene considerato ma dipende sempre dal contesto in cui
è inserito infatti può stare a significare dissenso, un ottima o pessima
relazione ecc...
Sistema cinesico: comprende i movimenti degli occhi, del volto, del corpo. In
molti casi il contatto visivo fa attivare la comunicazione, ijnfatti un altra
componente importante di questo sistema è la mimica facciale che può essere
interpretat in molteplici modi da chi ci osserva ma anche i gesti sono alla base
dei metodi di comunicazione umani poichè possono rivelare ciò che le parole
non dicono.
Prossemica:è il mondo della gestione dello spazio e del territorio intorno a
noi. L'analisi di questa dimensione ha portato ad identificare 4 sottoinsiemi
principali in cui suddividiamo lo spazio che ci circonda:
Zona intima:va dalla superficie della nostra pelle a circa 50 cm di distanza.
E' una zona particolare nella quale accettiamo con piacere solo poche
persone. Un'invasione non autorizzata di questa zona provoca disagio,
imbarazzo o paura (tecnica di sopravvivenza dei nostri pregenitori che
sarebbe servita per fuggire). A volte conquistare la zona intima di
qualcuno che ci piace può anche essere gratificante.
Zona personale:va da 50 cm a ca 1 m di distanza dalla nostra pelle. Qui
sono ammessi gli amici, i colleghi, i familiari meno stretti ed avvengono
conversazioni rilassate e informali con volume della voce basso e
contenuto.
Zona sociale: va da 1 a 3 o 4 m ed è la distanza a cui ci manteniamo
rispetto agli interlocutori più o meno casuali. E' la zona degli incontri
formali o professionali.
Zona Pubblica:oltre i 4 m, è quella prevista per le occasioni pubbliche
ufficiali come conferenze, lezioni universitarie. La comunicazione è
qualcosa studiato in precedenza (tono di voce, uso delle parole...). E' il caso
in cui c'è maggior asimmetria tra i partecipanti: uno parla e gli altri
ascoltano.
Aptica: si riferisce alle diverse forme di contatto fisico che può essere
codificato in modo formale (esempio: stretta di mano) o spontaneo.

Gli eventi comunicativi


Lo studio dei rapporti di ruolo e dei processi comunicativi tra gli individui nella vita
comune di tutti i giorni costituisce uno degli interessi principali della sociologia.
Secondo Ervin Goffman le strategie degli individui negli incontri con i propri simili
sono tese a cercare di controllare la definizione della situazione circa ciò che sta
accadendo perseguendo due scopi principali:
1. Farsi un impressione sugli altri
2. Controllare e influenzare le impressioni che gli altri hanno su di noi
Una situazione sociale può essere definita tramite l'insieme di tutte quelle
etichette, modelli interpretativi che portano ognuno di noi a riconoscere una certa
situazione all'interno di un insieme molto ampio di situazioni possibili, applicandovi
le configurazioni comportamentali adeguate.
A sostegno della sua definizione, Goffman, sostiene che la definizione della
situazione avviene anche attraverso la costruzione di una facciata personale, con la
quale l'individuo mostra agli altri quello che ritiene essere il meglio di sè.

Accanto alle diverse sfere nella prossemica, Goffman introduce una distinzione più
generale tra le due dimensioni spaziali coerenti con la sua metafora
drammaturgica e le chiama:
Ribalta: è il luogo in cui avviene la rappresentazione in senso stretto della
propria facciata (maschera)
Retroscena: non è più necessario nascondere quegli aspetti o quegli elementi
che sulla ribalta avrebbero stonato (tolgo la maschera)

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