Sei sulla pagina 1di 47

NEUROSCIENZE

LEZIONE 1 - 22/09/2022

ATTIVITÀ DI

COMUNICAZIONE
- semiotica
- neuroscienze
- marketing

Nasciamo già con delle buone competenze comunicative innate che è possibile applicare
➔ i neuroni ci consentono di comunicare bene
➔ i neurotrasmettitori ci aiutano a comunicare bene
➔ si comunica bene solo mettendo in campo le emozioni
➔ si comunica con efficacia se si racconta

EPIGENETICA: quello che succede adesso nel mio cervello non andrà a incidere quando avrò dei
bambini per esempio → modifica dei geni pressoché immediata, sempre in evoluzione tramite i nostri
comportamenti

ES : Linguaggio cinese scritto : IDEOGRAMMI → nell’area cerebrale dei cinesi si sviluppa molto
l'area visiva (manipolazione di simboli)
➔ PROCESSO SINESTESICO : abbiamo trasformato una parola in un’immagine → dal
vocale al visivo (es.bibi e bobo)

ORIGINE DEL TERMINE COMUNICARE


Il termine comunicare deriva dal latino communicare e il suo significato originario è “rendere
comune” qualcosa a qualcuno, partecipare insieme con altri alla stessa realtà
Cum + munus = mettere insieme il dono
➔ Relazione: comunicare è un termine relazionale

Tradizionalmente viene contrapposto informare e comunicare (diversità sostanziale)


↳ distinzione non accettabile sul piano delle conoscenze neuroscientifiche
La comunicazione rimanda a una gamma estesa di significati, che vanno dalla trasmissione delle
informazioni all’espressione attraverso simboli

CIBERNETICA E SOCIOLOGIA
Il processo comunicativo produce trasformazione, i soggetti riceventi e il soggetto che comunica è
diverso da prima
«semiotica»: concetto di trasformazione
«cibernetica»: concetto di feedback → non tiene conto dei cambiamenti qualitativi
«sociologia»: ha in comune il fatto di mettere insieme: si occupa di come si forma la società
➔ verso il significato etimologico di comunicazione, dal latino cum munis = «mettere in
comune»

I SISTEMI DI COMUNICAZIONE sono diversi rispetto ai PROCESSI COMUNICATIVI


➔ Antonio Damasio : libri dedicati a Spinoza e Cartesio

DEFINIZIONE DI COMUNICAZIONE
Comunicazione = processo collettivo e condiviso di costruzione del senso e del significato dei
comportamenti
Comunicazione in psicologia = scambio interattivo osservabile tra due o più partecipanti, dotato
di una intenzionalità reciproca e di un certo grado di consapevolezza, in grado di far condividere un
determinato significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e segnalazione
(Anolli,2002)

INTENZIONALITÀ DELLA COMUNICAZIONE


I processi comunicativi:
- intenzionali: quando in maniera intenzionale penso/rifletto a proposito di qualcosa
(voglio condividere qualcosa)
- inintenzionali: quando parlo muovo le labbra in un certo modo e non me ne accorgo, in
neuroscienze però è INTENZIONALE il movimento che faccio

Esempio: c’è una persona che mi piace, mi si dilata la pupilla e capita anche all’altra persona se
ricambia, il corpo di quella persona si rende conto della mia pupilla
MOVIMENTI ≠ ATTI ≠ AZIONI

PERCHÉ COMUNICARE?
per esistere: registrazione all’anagrafe
↳ = processo comunicativo
per farsi conoscere: chi sono, la mia
differenza con te
per differenziarsi: è importante differenziarsi
dai competitors, dire la propria opinione
per far conoscere: per far conoscere
determinate cose
L’azienda come organismo fondato sulla comunicazione
La comunicazione di un’azienda è un sistema complesso che investe non solo i beni e i servizi
prodotti, ma tutte le sue “manifestazioni”

IMPRESA : un sistema, un organismo socioeconomico organizzato per raggiungere gli obiettivi che
si è liberamente dato
➔ l'impresa è un organismo pulsante e come tutti gli organismi viventi nasce, cresce e
muore

Come l’azienda comunica: dati economici, eventi, pubbliche relazioni, sponsorizzazioni, modo di
presentarsi al personale e di rispondere al telefono, ….

Perché l’impresa comunica:


➔ “per esistere”, cioè per far sapere di esserci: l’impresa ha necessità di farsi conoscere,
perché la sus finalità è quella di produrre un bene o un servizio per altri, in concorrenza con
altri
➔ per differenziarsi: per questo terrà a far conoscere una serie di proprie peculiarità o
caratteristiche distintive
➔ per far conoscere la propria produzione di beni e/o servizi

L’azienda deve definire:


● perché : motivazione, scopo, obiettivo
● quando : bisogna definire i tempi, trovare il momento giusto per dire una cosa (i
tempi sono fondamentali)
● chi : definire i soggetti
● che cosa : contenuto, cosa voglio comunicare e con quale strumento (ciascuno
utilizza il suo strumento)
● come : scegliere i giusti strumenti e mezzi con cui comunichiamo

Se la comunicazione viene correttamente gestita, può diventare l’asset più importante


dell’operare d’impresa
➔ la comunicazione è il vero tessuto connettivo che unisce il mondo della produzione al
mercato, ed è il reale terreno di cultura in cui nasce e prospera il rapporto con il consumatore
e gli stakeholder

La comunicazione aziendale è stata codificata nel 2004


IMPORTANZA NELLA COMUNICAZIONE

➔ la parte non verbale è quella che rimane di più


PARAVERBALE: lessico non organizzato, è significativo ma non appartiene al linguaggio
organizzato.
La parte più rilevante nei processi comunicativi non comporta la sfera linguistica
Esempio: non esiste una persona sotto i 6 anni a cui inventi storie, crescendo ti vengono
dubbi, anche se una persona argomenta, in parte accettiamo l’idea che non ci abbia mentito,
tuttavia vi è una parte di noi dubbiosa perchè il nostro corpo ha registrato un micro movimento
dell’occhio sx quando che si fa quando mentiamo. Non c’è spiegazione verbale che conti,
conta quello che il corpo ha registrato

COMPONENTI DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE


● SISTEMA PARALINGUISTICO: suoni che emettiamo a prescindere dal significato delle parole
(tono e frequenza della voce, ritmo, intensità … → parlare in maniera monotonica)
● SISTEMA CINESICO: caratterizzato dai gesti (postura, movimenti degli occhi..); attiene
alla capacità di comunicare tramite la mimica del volto, l’uso dello sguardo, il movimento
del corpo, i gesti delle mani
● PROSSEMICA: gestione dello spazio e del territorio → studio dei contenuti
comunicativi delle relazioni spaziali fra le persone in diverse situazioni sociali (es.
distanza fisica da tenere tra le persone, il contatto corporeo..)
● APTICA: coinvolge il tatto, tipo di contatto fisico → processo di riconoscimento degli
oggetti attraverso il tatto

- La MIMICA FACCIALE è un punto focale della comunicazione


Paul Ekman: ricercatore , studi sul fatto che, a qualsiasi latitudine del mondo, quando un
individuo ha paura ha la stessa identica espressione sul volto (studio fatto sulla base di 30.000
fotografie)

- L’IMPORTANZA DEL CONTESTO: si può fraintendere a seconda di come ci viene


rappresentata l’immagine raffigurante, il contesto è rilevante per dare l’interpretazione
La CENTRALITÀ DEL CORPO: origine dell’idea del corpo perfetto nata
nell’età greca è l’uomo al centro
Questa immagine di Leonardo richiama la perfetta simmetria
La simmetria è l'immagine perfetta, pesa la valutazione del brutto, fondata sulla
simmetria dall’origine greca e messa in campo da questo lavoro di Leonardo Da
Vinci
Il corpo è un fenomeno centrale, importantissimo

La centralità del corpo nella comunicazione


Partiamo dal corpo perché siamo in primo luogo noi che comunichiamo e perché gran parte della
comunicazione pubblicitaria usa esseri umani che non parlano e/o parlano, o disegni che raffigurano
corpi

Il corpo è indubitabilmente:
➔ l’ oggetto e il soggetto del movimento
➔ il depositario delle percezioni
➔ il luogo in cui si manifestano le emozioni e
➔ il luogo dei pensieri
➔ lo sfondo di tutti gli eventi psichici

Il corpo indica:
➔ Stili di vita
➔ Estetizzazione
➔ Livello culturale
➔ Personalità
➔ Comportamento

IL LINGUAGGIO:
Il linguaggio può essere:
- SENZA PAROLE : corpo, immagini, oggetti
➔ ha la funzione di connotare = il significato associato o secondario
- CON LE PAROLE : scritto, orale
➔ ha prevalentemente la funzione di denotare = significato ovvio o primario
- La comunicazione vocale non verbale è composta da:
● Tono
● Intensità
● Tempo
➔ dipende da quattro ordini di fattori: biologici, sociali, di personalità, psicologici
transitori

- Parlare di “competenza comunicativa con le parole” vuol dire elencare le tre


abilità che consentono a un individuo di emettere un messaggio facilmente
comprensibile da terzi sapendo esattamente
Bisogna sapere
➔ cosa dire (dipende dal contesto)
➔ quando dirlo (dipende dal contesto)
➔ come dirlo (dipende dagli strumenti che si hanno a disposizione)

In comunicazione non bisogna attuare il primo meccanismo ma il secondo, dunque rendere tutto il più
possibile comprensibile: TEORIA DELLA RELATIVITÀ

Con quali oggetti comunichiamo:


● Corpo: è un organismo che ha la capacità di muoversi
● Oggetti fisici: hanno bisogno di qualcuno che li sposti per muoverli, ci sono oggetti che
hanno mobilità motoria come le piante (radici si muovono, crescono…)
● Immagini: dall’immagine fissa all’immagine in movimento(film)
● Suoni: ruolo della musica spesso importante
● Parole vocali o scritte
● Oggetti complessi come film, romanzi, dipinti, sculture, musica: integrano tutti gli altri
elementi, noi abbiamo a che fare prevalentemente con oggetti complessi, hanno bisogno di
analisi ricche di integrazioni tra i vari aspetti

a metà del 500 → c’è stato uno scisma all'interno della chiesa cristiana
- cattolica: importanza del figlio; storie raccontate con le immagini (tante raffigurazioni)
- ortodossa: importanza del padre; c’è pochissima raffigurazione visiva

strumento più efficace e duraturo nel tempo: libro della Torah ebraica

Il cervello è nel corpo, il corpo è nell’ambiente, il corpo è nel cervello


➔ non bisogna dimenticare questa relazione strettissima (se ho male, in quel momento non
riesco a pensare ad altro → es.dito nella portiera)
IL BACIO
↳ è un elemento di comunicazione
➔ all’esterno è il gesto più epidermico da fare (gesto in cui c’è più contatto)
➔ ci sono diversi tipi di baci:
- BACI TRA AMANTI
- BACI TRA GENITORI, FRATELLI E SORELLE
- BACI TRA AMICI
- BACI UFFICIALI (al Papa si bacia l’anello)

➔ deriva dal greco dalla parola “baskaino” (= mormorare, sussurrare, ammagliare)


➔ le prime descrizioni del bacio si trovano in epigrafi indiane (2000 anni a.C) :
attraverso il contatto bocca a bocca si inala l’anima
➔ è un ‘tocco’, è una tattilità : sappiamo molto bene dopo il periodo acuto di questa pandemia
che senza toccarsi la comunità si è disincarnata e molte persone hanno sviluppato patologie
psicologiche e psichiatriche perché la comunità diventa astratta
➔ scienza dei baci = FILEMATOLOGIA (figlia)

Andy Warhol 1963: video con tutti baci

LIBRI SIGNIFICANTI:
- “La scienza del bacio”, Sheril Kirshenbaum
- “Baciarsi”, Elisabetta Moro Marino Niola

L’ipotesi scientifica più accreditata è che si tratti di un comportamento generato dall’intreccio


tra colori, evoluzione delle labbra e desiderio
● COLORE: le labbra sono rosse (rosee ma fanno parte della famiglia del rosso), questo
colore ha una storia antica, per noi il rosso è un colore che storicamente e geneticamente
è diventato l’alert (sangue), le donne hanno geneticamente una facilità maggiore nel
distinguere le sfumature dei colori.
BONOBO (scimmie): 90% del tempo svolgono l’attività del sesso, hanno il sedere rosso
➔ il contrasto del colore è il rosso

● EVOLUZIONE DELLE LABBRA: rispetto al corpo sono estroflesse (sporgono).


Feromoni “puzzano”, veniamo attirati

● EVOLUZIONE DESIDERIO: quando ci baciamo viene rilasciata una sostanza:


kisspeptina prodotta durante l’innamoramento e l’attrazione sessuale
sistema parasimpatico: stimolato dal bacio, quello in cui sentiamo di stare bene
➔ il bacio è un dopante e crea dipendenza (la kisspeptina: nipote della
dopamina)
Il bacio è un dopante: la kisspeptina
Quando baciamo rilasciano un ormone specifico : la kisspeptina, che è la “sorella sexy” della
dopamina e della serotonina. Tutte e tre hanno a che fare con il benessere.
Il bacio è quindi un dopante, crea dipendenza.
Stiamo formalmente parlando della metastina, ribattezzata di recente ‘kisspeptina’

Per il corpo il bacio ha l’effetto di un big bang:


➔ fa girare a pieno regime il sistema parasimpatico, o neuroendocrino, cioè quella parte
di noi che vuole godersi la vita, cioè ci distrae dai doveri, ci fa stare bene con noi stessi e
con le persone che ci piacciono

➔ fa bene anche al sistema immunitario, perché scambiando baci con il partner si


arricchisce il nostro microbiota, vale a dire quella colonia di microrganismi che abitano
il nostro intestino e che sono dieci volte più numerosi delle nostre cellule

Abbiamo 3 attacchi testosteronici:


1. il terzo giorno dalla nascita
2. il terzo mese dalla nascita
3. intorno ai 10 anni (cresima)
molti scenari amorosi nei film e nei romanzi: dipendenza amorosa femminile

VINCENZO RUSSO : PERCEZIONI ed EMOZIONI condizionano gli acquisti (non ce lo chiederà, è


solo per capire la dinamica cerebrale durante processo di marketing)

ESEMPI SPOT PUBBLICITARI


MAD MEN il fumo negli occhi (prima puntata serie)
- sottofondo della musica tende a contestualizzare in termini temporali lo sceneggiato: musica
anni ‘60
- tipologia degli abiti, inquadrato da dietro (brillantina nei capelli)
- rappresentazione cinematografica standard : non si mette in scena qualcuno che fuma, in
questa scena si
- stereotipo: ruolo fondamentale nei processi comunicativi, ha la capacità di
raggiungere rapidamente i destinatari del processo comunicativo pubblicitario In
questo caso è messo in scena uno stereotipo degli anni ‘60 (uomo)
PROBLEMA: come faccio a promuovere le sigarette se al momento è sancito negativo per
la salute? la scritta negativa passa in secondo piano
➔ obiettivo della cinematografia americana: non influire negativamente sulla
popolazione → DISTOPIA ≠ UTOPIA
- segno di emancipazione gli anni 70: donne che fumavano in scena - stereotipo della donna
che salvaguarda la salute (contro il fumo)
- amore per la marca (brand lovers)
pubblicità = fumo negli occhi
metafora tra pubblicità e oggetto pubblicitario
SPOT TALAMONE
= sceneggiatura pubblicitaria anni ‘60
➔ in italia la televisione arriva nel 1954
➔ Carosello: bambini prima di andare a dormire lo guardavano → pubblicità adatta ai
bambini (Talmone)
➔ ripetizione della musica → facilissima memorizzazione (viene imitata)
➔ esotico in Messico (il messicano parla però da veneto)
➔ pubblicità dei biscotti “mattutini” → è stata una comunicazione efficace
➔ BRAND → di marchio
↳di prodotto
➔ assonanza mattino-mattutino (prodotto adatto alla prima colazione)

PUBBLICITÀ COMUNICATIVA COMPLESSA


- Profumo: signorina di Ferragamo
- Scena teatrale → colore rosa, richiamo al colore del profumo
- Pubblicità profumi: Natale - San Valentino → spiegazione pacco regalo,
estremamente grande anche se il profumo è piccolo
➔ METAFORA : regalo che il soggetto fa anche a se stesso (grande regalo
perchè è superfluo e non essenziale)ù
- viene messo in un contesto di colore che richiama il colore iniziale
- non sorride→ sensualità del prodotto

LEZIONE 2 - 22/09/2022 (DOMANDA ESAME! Plasticità delle aree del cervello)

Com’è fatto all’interno il nostro cervello?


Sembra di essere dentro ad una foresta di alberi spogli (es. testo “Il cervello non è una cipolla)

Cervello formato da:


● NEURONI
➢ 5 sensi: vista, udito, olfatto, tatto e gusto
➔ in alcuni istinti è tutto tatto, in altri sono presenti tutti e 5 i sensi

Processo di capacità riflessiva : siamo capaci di riflettere su noi stessi

PERCEZIONI:
● PERCEZIONI AMBIENTALI : esterne, fatte tramite i 5 sensi (sogni, ricordi, pensieri)
● PERCEZIONI INTERNE : EMOZIONI E SENSAZIONI, SISTEMA MOTORIO

L’esperienza viene scritta nei neuroni :


➔ Si fissa l’esperienza nei neuroni, successivamente la nostra percezione interna
➔ Se io cerco di prevedere una situazione, ricorro alle esperienze passate (che
sono fissate nei miei neuroni)
I neuroni (nucleo centrale + ramificazioni) non sono connessi e hanno 5 elementi fondamentali:
● SOMA: nucleo del neurone
● ASSONE: tronco del neurone (simile al tronco dell’albero)
● DENDRITI: terminazioni del neurone (= “rametti” più piccoli);
➔ captano l’esperienza : si trasformano con l’esperienza in sinapsi
➔ trasferiscono l’esperienza in particolare all’assone
● SINAPSI: rami
➔ derivano dai dendriti che, con l’esperienza si trasformano in sinapsi

➢ Noi siamo influenzati da ciò che vediamo → nessuno si può sottrarre da questo tipo
di condizionamento, si può tuttavia lavorare sui neurotrasmettitori

➢ Ogni esperienza, interna o esterna, è come se fosse un albero in primavera: ogni


esperienza è foriera di altre gemmazioni

➢ Che ruolo hanno le gemme (= dendriti) del cervello?


Trasmettono l’esperienza all’assone (sono dei trasmettitori)

COMUNICAZIONE FRA DENDRITI, SINAPSI, ASSONI


Entrano in gioco i farmaci : ormoni (NEUROTRASMETTITORI)
➔ i neuroni sono fisicamente sconnessi
Entrano i neurotrasmettitori : gioco assone e soma
➔ ci sono dei neurotrasmettitori che agiscono insieme
I neuroni non sono tutti attivi contemporaneamente → il cervello ha una capacità
computazionale: in base alla percezione interna e esterna capisce quali attivare

PLASTICITÀ
● man mano che noi facciamo esperienza quasi tutto quello che percepiamo lo
ricordiamo
● se facciamo un certo tipo di attività si sviluppano quei neuroni che servono per
presiedere l’attività che facciamo più di frequente
● il nostro cervello si modifica molto velocemente (circa 15 giorni : un neurone
sottoposto a stimolazione visiva innovativa, dopo 15 giorni compare un apicale
dendritico)

Le ricerche intorno alle plasticità cerebrali hanno mostrato che queste comportano variazioni:
- nel numero e tipo di connessioni
- nella composizione molecolare delle cellule
- modificazioni della morfologia della cellula: cambia la forma, se io sono abituato a
fare una certa cosa i miei neuroni si concentrano maggiormente su quello
➔ es. tennista: la parte del cervello legata al braccio destro sarà più estesa
rispetto al sinistro
➔ se io non ho aspetti esperienziali, quella parte si necrotizza
- variazione del numero di cellule
La crescita del cervello può durare per tutta la vita:
➔ una maggiore sollecitazione (una maggiore attività), consente il formarsi di un numero più
consistente di sinapsi e di collegamenti fra le sinapsi stesse. Il che equivale a una maggiore
attività, oltre che una modifica nella morfologia dei neuroni.
➔ tanto più il cervello è “sottoposto” a stimolazioni di ambienti arricchiti, variegati,
diversificati durante l'apprendimento e lungo il corso di tutta la vita, tanto più la
capacità di comprendere, discernere e agire sarà ampia, duttile, resiliente
➔ la novità, lo sconosciuto, la sorpresa, la facoltà di stupirsi rappresentano la fortuna
dell’essere umano, l’autentica ricchezza, l’alimento per il proprio corpo

La plasticità ha inciso sull’evoluzione:


➔ mutamento che arriva dall’esperienza → epigenetica (oltre la genetica) : non cambia la
sequenza del dna, ma è il fatto di introiettare → si riferisce a processi che permettono di
modulare l’espressione dei geni, senza cambiare la sequenza del DNA
➔ EPIGENETICA (Brece Lipton) : i nostri geni sono controllati, sono sotto il controllo di
influenze ambientali esterne all’individuo e interne come i nostri pensieri e le nostre
credenze. La cellula si adatta all’ambiente e trasferisce le informazioni al Dna.

Nel sistema di plasticità è coinvolto il sistema motorio


in passato: si pensava che ci fosse una parte del cervello che dicesse al sistema motorio cosa dovesse
fare; parte “cognitiva”, il terminale dunque non sarebbe stato il sistema motorio

La plasticità è anche una plasticità nel tempo sostitutiva :


➔ fenomeno dell' “arto fantasma” : il cervello continua a costruire nel sistema motorio
quell’arto (abbiamo delle capacità ricostruttive molto efficaci)

SINCRONICITÀ
Tutte le parti funzionano in sincronia grazie a delle onde
La nostra capacità cognitiva è insita nel corpo stesso → tutto il corpo è pervaso dal sistema
motorio = COGNIZIONE DEL CORPO
Non si può fare distinzione tra mente e corpo: è il corpo che conosce

Attualmente sono presenti 1+3 ottiche:


1. embodied cognition
2. grounded cognition
3. situated cognition
4. enactive cognition

EMBODIED COGNITION
I neuroscienziati, che hanno dato vita a questa visione, hanno iniziato ad analizzare i vincoli che
connettono il corpo dell’individuo al “corpo del mondo”, partendo dal presupposto che le facoltà
cognitive-elaborative dell’essere umano sono intrinsecamente fissate a meccanismi corporei che ne
plasmano l’interazione con l’ambiente.
GROUNDED COGNITION
Nel comprendere i processi cognitivi pone la sua attenzione soprattutto sull’azione situata, sugli
stati corporei e sulle rappresentazioni mentali e dà particolare rilievo agli aspetti percettivo-
sensoriali più che al corpo in quanto tale.
Quest’ottica dipende dal fatto che, secondo gli studiosi, ogni singola rappresentazione riattiva stati
motori, percettivi e introspettivi acquisiti durante l’esperienza.
Dal momento che io sono in grado di svolgere un compito, è perchè ne ho fatto esperienza: corpo
plasmato dai sensi che hanno percepito le percezioni che ho avuto all'esterno.
es. esperienza di accostarsi a una tazza da tè, il cervello annota gli stati percettivi e li interpola con
una rappresentazione multimodale immagazzinata nella memoria: per esempio il modo in cui si
presenta la tazza da tè, le percezioni interne ed esterne e le sensazioni che si provano quando la si
tocca.
➔ in questo modo si formerebbero i simboli percettivi, cioè le registrazioni delle
attivazioni neurali che si verificano durante l’esperienza percettiva, operate dalle regioni
senso-motorie del cervello.
Come è avvenuta la prima rappresentazione?
Questa teoria non è in grado di spiegare come possa avvenire la prima “rappresentazione”, visto che
non è ancora avvenuta una precedente “impronta” determinata da un’esperienza pregressa.
Si concentra sugli stati esterni e non sul corpo in sé e ha il pregio di porre l’attenzione sugli effetti dati
dal contesto. Ha il difetto di sottovalutare la dimensione emotivo-affettiva.

SITUATED COGNITION
Si focalizza sul radicamento corporeo nell’ambiente esterno, inteso sia in termini fisici che ambientali
e sociali.
Secondo gli studiosi che si rifanno a questa posizione, il processo cognitivo avviene grazie alle informazioni
percettive che influenzano l’attività motoria e generano effetti che avvengono ovviamente sotto l’influenza
dell’ambiente.
È una posizione che si fonda sull’evoluzione e sull’osservazione che la sopravvivenza è dipesa
dalla rapidità di adattamento e quindi della risposta alle condizioni ambientali. es. a certe
temperature non siamo in grado di svolgere certe attività
Il punto veramente debole di questa tesi è che esistono anche molte attività mentali off-line, come
sognare a occhi aperti, fantasticare, immaginare o ricordare, che in questa visione non trovano spazio.

ENACTIVE COGNITION
Mette al centro la tesi che il corpo e l’ambiente sono un corpo-ambiente e sono incarnati, e la
percezione interna ed esterna è un atto o azione che a sua volta include la possibilità di agire tramite il
corpo.
L’enactive cognition mette al centro alcune questioni fra loro interconnesse:
- l’essere umano è una struttura autonoma, in grado di auto organizzarsi e auto
costituirsi;
- è un essere capace di adattamento, cioè di reagire e modellarsi in base agli elementi esterni e
interni, interagendo con l’ambiente.
L’enactive cognition sostiene che siamo, in quanto organismi umani, artefici di un contesto
ambientale e sociale, poiché questo è sì un dato che ci ritroviamo come evoluzione biologica ma è
anche opera e manipolazione degli esseri umani che ci hanno preceduto.

L’informazione va e viene e la plasticità viene modificata continuamente


➔ modifico l’ambiente nel momento in cui viene modificato il mio corpo

CONCETTO DI EXAPTATION
➔ l’evoluzione, come dice la parola stessa, è un processo di adattamento in ininterrotto
divenire, pertanto, le specie evolvono e quindi modificano morfologia, fisiologia,
comportamento, al pari degli organismi
➔ mentre sono un soggetto che si adatta contemporaneamente produco l’adattamento del
contesto
➔ siamo arrivati a ragionare sul meteo: nel cervello la situazione è uguale a ciò che
succede nell’ambiente meteorologico (avviene contestualmente)

Nel sistema di plasticità è coinvolto il sistema motorio


➔ in passato: si pensava che ci fosse una parte del cervello che dicesse al sistema motorio cosa
dovesse fare; parte “cognitiva”, il terminale dunque non sarebbe stato il sistema motorio

La plasticità è anche una plasticità nel tempo sostitutiva :


➔ fenomeno dell' “arto fantasma” : il cervello continua a costruire nel sistema motorio
quell’arto (abbiamo delle capacità ricostruttive molto efficaci)

SISTEMA MOTORIO (DOMANDA ESAME!)


Che cosa ha modificato la concezione del sistema nervoso?
Noi abbiamo dei NEURONI MOTORI, che sono legati alle attività:
- movimenti
- atti
- azioni

Gran parte dei neuroni sono motori


➔ modifica completa dell’ottica con la quale guardiamo nei processi cognitivi (80%
del consumo è celebrale)

Due enormi svolte


vecchia concezione: il cervello diceva al sistema motorio cosa fare (sequenziale)
↳ le ricerche neuroscientifiche hanno mandato in frantumi l'idea che il sistema motorio avesse
un ruolo periferico, seriale e unicamente esecutivo
➔ si tratta del modello che convalidava una visione di comunicazione unidirezionale fra un’area
che sa, interpreta e convoglia le informazioni percettive verso un’area che fa, volta invece
alla pianificazione e all’esecuzione dei movimenti

nuova concezione: EMBODIED COGNITION: esiste una stretta connessione tra i sistemi
sensoriali e i sistemi motori (prima mi immagino la scena e prevedo
VECCHIA CONCEZIONE
Le informazioni provenienti da aree cerebrali delegate alla percezione venissero trasmesse ad aree
associative, che avevano il compito di “mettere insieme” i dati e creare rappresentazioni, con
l’obiettivo di inviare il risultato elaborato alle aree motorie in modo che queste organizzassero ed
eseguissero i movimenti
➔ stando a questo modello, per prendere
qualcosa con la mano il cervello dovrebbe
eseguire processi organizzati in maniera
seriale, così raffigurabili :

NUOVA CONCEZIONE
Esiste una stretta relazione fra sistemi sensoriali e sistemi motori, con un conseguente
ruolo fondamentale di quest’ultimo in varie funzioni cognitive, dalla percezione dello spazio alla
comprensione degli atti e delle azioni altrui
Il controllo motorio ha anche la funzione di disciplinare o canalizzare il movimento nel contesto di
una specifica attività come stare in piedi, camminare, interagire con le mani, parlare, emozionarsi e
reagire, sentire il dolore o il piacere
➔ il sistema motorio non è un sistema periferico e isolato dal resto delle attività cerebrali,
ma si configura come una sorta di ragnatela in grado di contribuire alle trasformazioni
senso-motorie da cui hanno origine gli atti comunicativi
↳ le elaborazioni cognitive primarie avvengono nel sistema motorio e,
unicamente in questo senso, si può parlare di embodied cognition

Tre diverse tipologie di movimenti:


● i movimenti riflessi : presenti sin dalla nascita insieme alle risposte motorie
generalizzate, grazie ai quali avviene la coordinazione di parti del corpo
● i movimenti di maturazione : la cui esistenza dimostra che per trasformare delle
capacità in abilità occorre che maturino i prerequisiti fisici per poter compiere un
movimento, come imparare a camminare
● i movimenti appresi : come ad esempio aprire un cassetto, girare un rubinetto e far
scorrere l’acqua, nuotare, cantare, andare s

Memoria motoria
È dimostrato che l’apprendimento motorio induce modificazioni funzionali e strutturali del cervello e
che quando un compito è stato automatizzato (es. andare in bicicletta) la conoscenza dichiarativa non
è più utilizzabile ai fini del miglioramento della prestazione (non siamo più interessati a come fa a
conoscere il modo di andare in bicicletta)
➔ noi e la bicicletta siamo un tutt’uno ergonomico, due oggetti che si compenetrano
perfettamente nella funzionalità definita dalla loro reciproca interazione

L’apprendimento per osservazione di movimenti, di atti o azioni, essendo una forma di acquisizione,
determina comportamenti motori che possono essere migliorati con la pratica e l’esercizio
➔ quando impariamo un compito motorio, transitiamo da una fase di acquisizione
consapevole a una in cui i movimenti diventano automatici
Come funzionano i neuroni motori? il neurone motorio dice da solo cosa deve fare, non c’è
un prima, riconoscere l’informazione che gli arriva dai dendriti
es. corpo ha sete? i neuroni dicono cosa bisogna fare

Il corpo è intelligente perchè il cervello è pervaso in gran parte dai neuroni di natura motoria
➔ tempi di riabilitazione molto veloci

Cosa incide sul sistema motorio:


- vista
- olfatto
- gusto
- tatto
- udito
- propriocezione : la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e
lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista
- termocezione : percezione del calore nell’ambiente

1) Percezioni ambientali (tramite interazione fra tatto, vista, udito, olfatto, gusto,
propriocezione, termocezione) → esterne
2) Percezioni interne, emozioni e sensazioni, sistema motorio

Come facciamo a capire gli oggetti fisici senza e con sistema motorio?
Ci sono oggetti che hanno sistema motorio (noi) e altri senza (bottiglietta)
La comprensione è da sistema motorio (embodied cognition) e solo successivamente riflessiva
(intellective cognition)

I neuroni si attivano nella percezione:


I NEURONI SENZA SISTEMA MOTORIO
➔ si occupano di oggetti senza sistema motorio
➔ scoperti 1995/96 (Parma)
➔ NEURONI CANONICI : non si attivano mai contemporaneamente con i neuroni che si
attivano quando io percepisco un oggetto con sistema motorio (sono neuroni motori) es.
guardo il libro con i neuroni canonici, se lo apro però se ne attivano altri

NEURONI CANONICI
(AFFORDANCE del linguaggio ed emozioni → domanda d’esame)
↳ funzionalità dell’oggetto

in passato: si pensava che ci fosse una priorità del soggetto sull’oggetto


➔ se l’essere umano non esistesse, non esisterebbe presente:
esistono CONTESTUALMENTE soggetto e oggetto

AFFORDANCE = potenzialità d’azione (es. come posso afferrare un oggetto) Conoscere =

sapere
I NEURONI CANONICI
Si tratta di neuroni che hanno proprietà funzionali sia visive che motorie e presiedono il circuito necessario per
“afferrare” un artefatto, a prescindere dalla materia con cui l’oggetto è fatto.

Si attivano infatti unicamente quando è possibile l’interazione fra l’arto (la mano) e l’oggetto, tanto
che sono inattivi con le ombre o se gli artefatti sono “distanti” dal corpo.

AFFORDANCE
è quell’insieme di atti che un oggetto tende a indurre a compiere su di esso e con esso, atti che
promanano da come esso appare e che consentono all’utilizzatore di dedurne le funzionalità o i
meccanismi di funzionamento all’interno di un contesto

AFFORDANCE = potenzialità d’azione (es. come posso afferrare un oggetto)


La percezione “afferra” l’affordance dell’artefatto, cioè comprende a che cosa questo serve mentre
“afferra” che cosa potenzialmente si può “fare” con esso.

Si prendono in considerazione:
- materiale
- forma (centrale per i neuroni canonici)
- colore e texture
es. mela all’interno del portafrutta : se desidero mangiare una mela (gesto), devo prima localizzare un
oggetto rotondo rosso all’interno del portafrutta, riconoscere in esso la mela e poi afferrarla (atto
motorio), il tutto all’interno di una dimensione ambientale
➔ neuroni canonici percepiscono prima la forma, ma poi prendono in considerazione il colore
e la texture
➔ MA ci sono delle cose che sviano la presa: l’olfatto influenza, dunque ha una priorità
originaria sulla vista

AFFORDANCE
“A che cosa serve?” (es. il bicchiere: è l’evoluzione della ciotola)
➔ al mutare delle necessità degli individui le affordance degli oggetti non mutano, muta la
potenziale o fattuale interazione con essi.

Quella di affordance è una nozione che esprime la relazione fra individuo e oggetti posti in un contesto
➔ l’affordance non è una proprietà dell’oggetto né una facoltà del soggetto, ma una dinamica di
interazione dove funzione e fine coincidono e che indica quelle particolari caratteristiche che
possono attivare in modo automatico atti e azioni, senza la mediazione di uno specifico
sistema semantico

Affordance: percepire è comprendere


➔ il bicchiere: il neurone canonico riconosce il concetto di bicchiere
➔ concetti: sono una cosa automatica e intuitiva

L’affordance comporta di conseguenza l’accesso diretto sia all’oggetto che al concetto di oggetto,
poiché afferrare adeguatamente un oggetto (pesca o forchetta) significa insieme “capire” che si
tratta di quel determinato oggetto (pesca o forchetta).
Più alta è l’affordance più l’utilizzo dell’oggetto è automatico e intuitivo, come per esempio nel
caso del cucchiaio, della forchetta, del coltello.

Affordance: spazio e velocità


La velocità di afferramento è più rapida se esso è vicino a una persona sconosciuta mentre è significativamente
più lenta se di fronte si ha un amico
➔ la presenza di altri e la loro attitudine nei nostri confronti genera affordance che inglobano
nella loro determinazione la relazione fra oggetti e soggetti e fra soggetti e soggetti
Le affordance sono il prodotto emergente di una relazione mutevole e dinamica fra oggetti, organismi
e ambiente.

Millikan e Cummins : il contesto è rilevante → elemento dinamico che muta nel tempo e nello
spazio

Vedere un oggetto significa evocare automaticamente cosa faremo con esso


➔ significa immaginare un’azione potenziale: l’oggetto, in quel particolare contesto, è
l’azione potenziale

Analogia
La categorizzazione è un aspetto centrale del pensiero e il meccanismo con la quale avviene è
l’analogia
➔ due esemplari che hanno delle analogie “producono” una categorizzazione
es. gatto

Percezione figura-sfondo
Edgar Rubin (1915) → monografia sulle figure reversibili
➔ formulazione del concetto di organizzazione figura-sfondo nell’ambito della psicologia della
percezione
➔ solitamente un campo visivo complesso si organizza in modo stabile, privilegiando come
figura (forma “buona” che emerge in primo piano sullo sfondo, che resta in secondo piano) un
insieme di elementi in relazione fra loro
➔ in particolari situazioni percettive sono possibili due esiti fenomenici, che segmentano ed
organizzano in modi alternativi gli elementi fisicamente presenti: le figure reversibili o
alternanti (come il vaso di Rubin) e le figure ambigue, o mascherate, che richiedono, per
essere viste, una ristrutturazione del campo stimolante

due volti papera


o un vaso o coniglio
LEZIONE 3 - 29/09/2022

OGGETTO: qualche cosa che occupa uno spazio e vive in un tempo


FORMULA SPAZIO TEMPO (Kant)
percepiamo gli altri come mezzi per qualcosa

FILM - PROCESSI IMITATIVI (Wall-e)


I bambini maschi tendono a disegnare forme squadrate colorandole di verde-blu, le bambine invece
tendono a disegnare tondi sul giallo-rosa
➔ 2 robot :
- quello bianco sembra FEMMINA (ha le forme tondeggianti); si chiama EVE
- l’altro robot sembra MASCHIO (ha le forme squadrate); si chiama WALL-E

● Eve ride quando scopre il nome di Wall-e lo capiamo dagli occhi e dal movimento delle
spalle (attitudini umane)
● Scarafaggio → perché vive in condizioni estreme e vivrà anche dopo la distruzione del
pianeta
● sequenza degli oggetti : sequenza che va dagli oggetti più artificiali senza sistema
motorio, a quelli con sistema motorio (piantina)
● si trattano come esseri umani, anche se è un robot lui si avvicina per sentire il cuore
● Eve mostra di nuovo gli stessi oggetti a Wall-e → quando si ha un litigio si mostrano le
cose che si sa che piacciono ➜ processo mnestico, legato alla memoria degli oggetti
● dilatazione pupilla → attrazione

➔ Tramite il semplice movimento degli occhi dei due oggetti abbiamo capito le emozioni che
provavano

I NEURONI SPECCHIO
↳ come facciamo a capire gli altri esseri umani, una tipologia di oggetti con sistema motorio

GIACOMO RIZZOLATI: scoperta non immediatamente accettata per una serie di conseguenze che
essa ha portato sul modo di spiegarci su come l’essere umano funziona con canoni differenti dal solito
(difficoltà nell’allontanarsi dalle vecchie credenze)
GIACOBONI: libro sui neuroni specchio, interpretazione sui neuroni specchio (in realtà non corretta

● indagine sul linguaggio → esperimento su uno scimpanzè, i neuroni dell’animale si


comportavano come quelli del professore
● si iniziano degli esperimenti sugli esseri umani → si scopre che sugli esseri umani
esistono dei neuroni simili a quelli dei primati
● anni 2000: durante interventi al cervello i medici scoprono che esistono effettivamente i
neuroni specchio ➜ l’accademia riesce ad accettare l’esistenza e il funzionamento di
questi neuroni nel 2005/2007 (a questa scoperta vengono date tante attribuzioni)
I neuroni specchio (come i canonici) sono prevalentemente motori → è il mio neurone motorio
specchio che mi fa dare la carezza o il ceffone a una determinata persona
Presiedono la percezione dei movimenti, degli atti e delle azioni (i neuroni canonici presiedono il
comportamento):
➔ si attivano quando io faccio un movimento, un atto o un azione
➔ si attivano anche di riflesso (=specchio) quando un altro fa un movimento, un atto o un
azione

Perché si chiamano specchio?


Perchè se io muovo il dito capisco perchè l’altra persona sta muovendo il dito → questi neuroni
specchio si attivano anche quando i movimenti, atti e azioni vengono fatti da un altro
individuo, di conseguenza ci consentono di capire il corpo dell’altro
Nella comprensione degli altri non c’è nessun atto riflessivo, è marginale l’attività della riflessione,
siamo esseri cognitivi motori

Neuroni specchio : la loro scoperta ci dice cosa e come comprendiamo e in base a quali criteri
comprendiamo le azioni (legate a compiti specifici), le emozioni (cosa che dura frazioni), le
sensazioni (piacere e dolore) e il linguaggio verbale (senza di essi non ci possiamo capire
linguisticamente)
➔ es. se alunno alza la mano, la prof percepisce che deve chiedere o dire qualcosa

Creano un’esperienza diretta in base ad un’imitazione incarnata e che genera un’empatia incarnata
:
➔ EMBODIED COGNITION : è nata grazie alla scoperta dei neuroni specchio
↳ la comprensione dell’ altro è incarnata in noi
➔ EMPATIA: comprensione dell’altro
studio dei sadici : una persona sadica è piena di neuroni specchio : sa bene cosa fa e sa
bene cosa succederà alla sua vittima

Le ricerche sul sistema specchio hanno fatto emergere che emozioni, sensazioni, esecuzione di
compiti e linguaggio vengono riflesse dall’individuo “passivo”
➔ percepire i movimenti, gli atti e le azioni di un altro individuo attiva le stesse aree
della corteccia cerebrale che sono coinvolte quando siamo noi a compiere quei
movimenti, quegli atti, quelle azioni

I neuroni specchio si attivano nell’immaginazione e nel ricordo


➔ più utilizzo i neuroni specchio, più essi prendono spazio nella mia mente

Consentono di capire le finalità, le intenzioni, il significato dell’esecuzione di compiti, delle emozioni,


delle sensazioni, del linguaggio verbale

ATTIVAZIONE NEURONI SPECCHIO


- si chiama specchio perchè si attiva per intuizione
- comprensione finalità del movimento, dell’atto o dell’azione (perchè si sta
muovendo così?)
- tutti abbiamo neuroni specchio: si tratta di un meccanismo neurobiologico comune a tutti gli
individui con un'intensità che varia da persona a persona e nei generi
Alla nascita siamo tutti diversi : più testosterone abbiamo avuto, meno neuroni specchio
abbiamo alla nascita
➔ il processo evolutivo ha fatto sì che i nostri neuroni specchio si sviluppassero, in
quanto necessari per la comprensione degli altri individui

I neuroni specchio si attivano unicamente nelle potenzialità del sistema motorio


➔ il meccanismo specchio è efficiente per i movimenti, gli atti e le azioni dell’essere umano,
mentre per azioni come l’abbaiare del cane questa risonanza manca, perché il latrato di un
cane non appartiene al sistema motorio umano
ABBAIARE: devo avere le potenzialità motorie di quei movimenti, atti e azioni (quando il
cane abbaia non si attivano i neuroni specchio)

SCRITTORE : quando uno scrittore scrive un romanzo utilizza tantissimo i neuroni specchio

Citazione di David Grossman :


“Nel processo di scrittura, anche noi, in modo pressoché inevitabile, operiamo una «proiezione» della
nostra psiche su quella dell’altro … e … non di rado «usiamo» l’altro per raccontare di noi e per
capire noi stessi…”
“Mentre scrivo di Gisele, cammino come lei e mangio come lei e mi rigiro nel letto proprio come
Gisele, che fa brutti sogni. Corro faticosamente dietro all’autobus come lei, misuro ogni distanza
secondo le sue gambe tozze, strette nelle bende.”
“É questo un processo che resta in gran parte inconsapevole per lo scrittore, affatto istintivo, proprio
come l’albero fa i frutti. …Quando sto creando un personaggio, voglio sapere e sentire ed esperire il
più possibile del suo carattere, della sua interiorità, nonché di cose cui è difficile dare un nome: ad
esempio, il tono – la «tensione muscolare» - del corpo e quello della psiche; in altre parole, la dose di
vitalità e presenza e prontezza della sua esistenza fisica e mentale. La velocità di pensiero, il ritmo
della parlata, la durata delle pause fra una parola e l’altra, mentre parla. Il suono della risata. La
ruvidezza della pelle. La consistenza dei capelli. La posizione preferita, in amore e nel sonno …”

Perchè si imita e quando si imita


Il neurone specchio si attiva di fronte ad uno stato di mimica corporale (ha lo stimolo motorio),
non aggettivale (senza lo stimolo motorio)
➔ animali e bambini piccoli emulano, gli adulti invece imitano
➔ nel caso dei bambini l’emulazione è facilmente riscontrabile, infatti diversi gesti
facciali vengono copiati dai bambini, anche dopo solo poche ore dalla nascita
IMITAZIONE≠EMULAZIONE :
L’emulazione è una forma di copiatura, di riscrittura, di un comportamento, mentre l’imitazione è la
ricopiatura di una struttura organizzativa del comportamento, e la comprensione analitica del processo
è più raffinata nell’imitazione che nell’emulazione
➔ per imitare è necessario che gli obiettivi stessi siano familiari o siano identificabili
(competenza di comprendere le conseguenze)

Se i neuroni specchio sono in grado di attivarsi su movimenti, atti e azioni, io sono in grado di imparare dagli
altri le emozioni
Gli atti espressivi : chiamano in causa il sistema motorio, con particolare riferimento alla mimica
corporea e soprattutto a quella facciale
Apprendiamo le emozioni per imitazione e imitiamo strutture di ragionamento

I neuroni specchio sono la modalità primaria con la quale percepiamo un altro individuo
↳ percepire = scrivere allo specchio
➔ viene meno la distinzione tra azione e semantica dell’azione stessa → è impossibile ridurre la
percezione (strettamente legata al movimento; non è legato alla semantica)

I neuroni specchio presiedono la comunicazione e la comprensione tra individui, grazie al fatto che
consentono di mettersi, inconsapevolmente, nei panni di un’altra persona

Percezione: non può essere usata al singolare : ci sono differenti modalità percettive
➔ oggetti con sistema motorio
➔ oggetti senza sistema motorio

OBIETTIVO E FINALITÀ
Distinzione tra scopo e motivazione
- SCOPO: deriva da “skopeo” → = guardare, avere un bersaglio che si intende
raggiungere ("microscopio" e "telescopio" evocano un orizzonte che va al di là del
traguardo immediato);
si associa a oggetti senza sistema motorio (→ gli oggetti senza sistema motorio non reagiscono)
- MOTIVAZIONE: devo associarlo a oggetti con sistema motorio;
è un termine che incorpora una dimensione di movimenti, atti e azioni attuate con altri in base a un
obiettivo condiviso, come camminare insieme o fare la spesa per l’intera famiglia

INTENZIONALITÀ
Possiamo distinguere fra :
- intenzionalità individuale quando è connessa a un oggetto senza sistema motorio
- intenzionalità sociale se connessa ad oggetti con sistema motorio

➔ intenzionalità generica e intenzionalità di contenuto


➔ intenzionalità individuale e intenzionalità collettiva

L’intenzionalità mostra la dipendenza ontologica del soggetto dagli oggetti: l’oggetto di


un’intenzionalità può quindi essere un altro essere umano, un animale, una pianta, un
bicchiere, un numero, una moneta, un quadro, una scultura, un romanzo

L’intenzionalità ha una relazione di dipendenza ontologica con qualcosa in virtù del contenuto di
un oggetto;
I NEURONI DI SIMULAZIONE
● scoperti recentemente: 2019-2021 (ricercatori dell’Università di Cambridge)
● sono situati nell’area dove interagiscono nei processi emotivi : l’AMIGDALA
↳ nell’amigdala si verificava un processo decisionale simulato
➔ nei processi previsivi e decisionali devo avere dei neuroni in grado di fare delle “finte”
➔ concorrono a predire le decisioni altrui → simulare le decisioni degli altri
➔ sono neuroni valutativi: valutano se una determinata cosa sia da fare o no (valutano i
contesti)

Senza i neuroni specchio i neuroni di simulazione non possono funzionare


➔ neuroni specchio: si limitano a attuare il PROCESSO IMITATIVO
➔ i neuroni di simulazione ATTRIBUISCONO UN VALORE ALLA SCELTA e
di conseguenza agiscono in maniera più coinvolta ed emozionale

AFFORDANCE NEGLI OGGETTI CON SISTEMA MOTORIO


Le affordance sono “possibilità d’azione” offerte dagli oggetti in un contesto
Un oggetto con sistema motorio svolge funzioni proprie intersoggettive, sociali e collettive a seconda
del contesto in cui è inserito e queste affordance sono governate dalle emozioni che si istanziano nelle
motivazioni.
➔ è uno stato intenzionale, sorretto da una motivazione e generato da un’emozione, a
connettere un oggetto a un fine

SIMPATIA
La simpatia rappresenta la condivisione del contenuto emotivo e intellettivo dei movimenti, atti e
azioni, dei comportamenti e del linguaggio altrui. Implica l'approvazione
➔ perché vi sia simpatia è necessario che vi sia empatia, l’una dipende dall’altra,
quest’ultima ne è la precondizione

EMPATIA
Empatia : è la capacità di comprendere le condizioni altrui, aiutati dagli elementi presenti nel
contesto nel quale avvengono movimenti, atti e azioni
➔ l’empatia non è mettersi nei panni dell’altro e automaticamente “essere buoni” e
cooperativi con chi abbiamo compreso
➔ ci consente di sviluppare l’attenzione agli altri e incrementare l’abilità “nel metterci nei panni
altrui”
➔ ci mette nella condizione di comprendere l’altro

Cosa è necessario per sviluppare empatia?


Sono essenziali :
- il decentramento da sé
- la capacità di assumere la prospettiva dell’altro : è considerata un mediatore
cognitivo che rende possibile una condivisione altamente differenziata, ma non si
identifica con essa
- la presentificazione del vissuto dell’altro
Guidato dall’espressione altrui “io rivivo la sua esperienza nel mio conscio”, ed è questa
è l’essenza del comprendere: riprodurre equivale a rivivere.
Il corpo e la percezione del comportamento dell’altro vengono a svolgere un ruolo di primo piano,
aprendo la via di accesso a uno stato empatico per simulazione.
I neuroni specchio consentono processi immedesimativi basati su un rispecchiamento imitativo
interno (una potenzialità di sé, espressa o inespressa)

I NEUROTRASMETTITORI
I neurotrasmettitori sono responsabili della trasmissione sinaptica chimica e sono alla base non solo
delle esperienze emozionali, ma riguardano tutte le strutture del nostro corpo
Distinguiamo i neurotrasmettitori in tre gruppi:
1. AMINOACIDI: la maggioranza dei neurotrasmettitori li assumiamo con il cibo
➔ es. glutammato (soia) : neurotrasmettitore eccitatorio e consente allo stimolo
nervoso di propagarsi nel neurone post-sinaptico

2. AMMINICI: svolgono un ruolo molto importante nelle manifestazioni comportamentali, nei


processi cognitivi e, soprattutto, nelle emozioni
➔ sono: serotonina (regolazione dell’umore e del sonno, nella temperatura corporea e
nella coordinazione delle attività intestinali), dopamina (regolazione di
comportamenti quali il mangiare, il bere, il riprodursi, fuggire dal pericolo o vincere
una lotta), noradrenalina (controlli dell’attenzione e delle reazioni) e acetilcolina

3. PEPTIDI: complesse catene proteiche di lunghezza variabile la cui funzione è


prevalentemente inibitoria
comprendono le endorfine : concentrate nella parte del midollo spinale in cui arrivano le fibre
nervose sensitive che conducono gli stimoli dolorifici nelle varie parti del corpo o nelle zone
del cervello che hanno il compito di ricevere, integrare e trasmettere le informazioni
dolorifiche nelle altre aree cerebrali
es. melatonina

L’ossitocina
➔ aumenta la fiducia e riduce la paura
➔ l’empatia è favorita dal rilascio di ossitocina
➔ riduce l'ansia e regola la paura a livello dell'amigdala
➔ stimola la memoria emotiva quindi ippocampo
➔ migliora in breve il controllo sociocognitivo di un individuo
➔ consolida i legami sociali e le forme di attaccamento

“SFIDA” : quando sento la parola sfida, automaticamente mi si irrigidisce la spina dorsale


DEFAULT MODE NETWORK

➔ è l’idea di sognare ad occhi aperti : cioè quando la


mente vaga o quando si dorme; è pensare a “nulla” o a se
stessi, avere la testa fra le nuvole, ricordare eventi passati o
pianificare progetti futuri sono modalità che rientrano nel
“mind-wandering” (= mente che vaga)

Per l’essere umano dall’ideazione, alla preparazione, alla verifica dell’idea, si compone di molteplici
processi cognitivi che interagiscono, fra cui quelli emozionali.
Ci sono 3 elementi fondamentali :
1. attenzione : si attiva quando ci si sta concentrando su una lezione difficile o ci si sta
impegnando in compiti di ragionamento e nella soluzione di problemi complessi che
coinvolgono la memoria di lavoro
2. immaginazione : è il processo che consente la presentificazione di oggetti o eventi come
quando pensiamo al futuro o immaginiamo prospettive alternative a quello che abbiamo nel
presente, sulla base di esperienze personali del passato, o quando stiamo immaginando
quello che potrebbe pensare un’altra persona
3. salienza : cioè il monitoraggio costante di ciò che è rilevante, proveniente sia da eventi
esterni o interni e che, in maniera dinamica, permette di passare da un’informazione a
un’altra individuando ciò che è più rilevante, e quindi maggiormente significativo, per
la soluzione di uno specifico compito in un determinato momento

NEURONI VON ECONOMO (VEN)


● sono neuroni di proiezione, presenti nella regione cerebrale importante per
l’attenzione e per la memoria, cioè nel cingolato anteriore
● sono cellule fusiformi : l'ipotesi è che la caratteristica forma allungata della cellula si sia
sviluppata proprio al fine di permettere l’interconnessione fra aree corticali e subcorticali
distanti nei grandi cervelli
● nei processi creativi è come se venissero silenziati i neuroni von Economo, visto che le aree
corticali che li contengono fanno parte di una rete in cui le informazioni sugli stati fisiologici
del corpo sono integrate nel processo di decisione e cognizione superiore
LEZIONE 4 - 6/10/2022

COMUNICARE
➔ noi cerchiamo di comunicare per fare comprendere e per comprendere
➔ nel processo di comunicazione governa la semantica
➔ a seconda dei contesti le cose possono funzionare in modo diverso

Modo strategico di comunicare → il suo valore sta nell’ambiguità


1. legami affettivi
2. funzione di valutazione: assenso, dissenso
3. processo di rilevazione: può manifestare qualcosa o essere una barriera opaca
4. funzione di attivazione, forte concentrazione o dispersione mentale
5. la relazione tra i partecipanti è incerta, poco conosciuta, vaga o ambigua
6. una distribuzione nota e asimmetrica di potere sociale (es. relazioni affettive,
relazioni aziendali, trader)

IL SILENZIO
(se capita domanda sul silenzio all’esame bisogna collegarla al default mode network) Il
silenzio può veramente rilevare tante cose : noi cerchiamo di interpretare il silenzio dell’altra
persona, cerchiamo di capire cosa sta pensando

Default mode network: quello che diventa rilevante nel silenzio è la differenza

Il silenzio è stato studiato da molti scienziati per caso:


Luciano Bernardi: osservando i parametri fisiologici di una ventina di persone si è accorto che
l’effetto della musica aveva un effetto sul flusso sanguigno, seguendo le variazioni di pressione, di
contenuto di anidride carbonica e di circolazione del sangue nel cervello
↳ effetti diretti dei suoni sul flusso sanguigno
La scoperta più sensazionale riguardava quello che succedeva fra un brano musicale e l’altro : i
momenti di silenzio inseriti a caso esercitavano un forte effetto.
➔ una pausa di due minuti si dimostrava molto più rilassante di qualsiasi brano
“rilassante” o di un silenzio prolungato prima dell’inizio dell’ascolto
➔ il silenzio sembrava essere accentuato dai contrasti, forse perché dava ai volontari un
momento di sollievo dalla tensione dell’attenzione
➔ l’eccitazione è un fattore che spinge la mente a concentrarsi → quando lo stimolo si
interrompe il rilassamento è più profondo

L’inizio di un suono provoca l’attivazione di una rete specializzata di neuroni quando il


suono si stabilizza e diventa costante i neuroni smetteranno di reagire e si limiteranno a
segnalare un cambiamento

RUMORE: noise, dal


latino “nausea”
LE EMOZIONI
Le questioni che definiscono le emozioni
Le mozioni per essere tali devono rispondere a 5 domande fondali :
- WHAT : che cos’è un’emozione? ➜ per riconoscere un’emozione devo saperla
riconoscere e saperla distinguere dai sentimenti
- WHO : chi prova emozioni? ➜ tutti gli esseri viventi e motori provano emozioni
- HOW : come si manifestano le emozioni? (cambiano a seconda dell’intensità)
- WHY : perchè esistono le emozioni?
- WHEN : quando si manifestano le emozioni?

SPOT PUBBLICITARI:
- la parte linguistica segue il volume della musica

PUBBLICITÀ DI GIULIETTA :
➔ la strada e la macchina che va veloce danno un senso di libertà
➔ la donna quando scende dalla macchina si toglie il foulard rosso dal collo = libertà→ torna il
senso di libertà; vestito bianco-purezza/ vestito nero potenza

Storia sul cambiamento delle emozioni


intorno alla metà del 400 dopo Cristo nella cultura Cristiana perché l’essere umano per essere
persona doveva provare delle emozioni

Prima di cartesio non si dava importanza al lato emozionale in modo analitico

Per Aristotele → l’ emozione è un effetto congiunto del sentire (patire, patos), e del pensare, tant’è
che nel De anima definisce l’emozione come il principio motore dell’esperienza umana

Il vero salto di qualità nella dimensione delle emozioni avviene con Cartesio
➔ Cartesio (1596-1650) sulla scia di Platone nel trattato sulle Passioni dell’anima
convalida una supremazia assiologia della razionalità sulle emozioni.
E l’intera storia teorica del positivismo assevera ulteriormente questa posizione, tant’è che la
natura metafisica della razionalità ne diviene il cardine

Razionalità
= comportamento adeguato ad un contesto
in questo senso sono razionali sia il pensiero logico-cognitivo, sia le manifestazioni emozionali

le emozioni hanno la loro razionalità → io posso controllare un’emozione temperandola

Etimologia del termine


EMOZIONE = deriva dal latino “emotus” (=movimento, impulso, pulsione); le emozioni sono eccitazioni che
si dissolvono velocemente
il termine emozione è anche collegato al fatto di essere eccitati
➔ è un vocabolo di forte intensità; una sorta di “eccitazione” che si dissolve rapidamente per
lasciare posto a volte a un’altra emozione (dalla gelosia alla rabbia per esempio), o a specifici
e corrispondenti sentimenti, cioè alla consapevolezza prolungata dell’emozione correlata alla
percezione di ciò che accade nel nostro corpo, o a stati d’animo, cioè ad alterazioni timiche
prolungate nel tempo (sbalzo di umore)

Nel linguaggio delle neuroscienze, vivere un’emozione può essere definito come esperire
soggettivamente una serie di risposte fisiologiche interne al corpo (quali la modificazione della
frequenza cardiaca e respiratoria, della pressione arteriosa, della sudorazione), dotate di un variabile
grado d’intensità, che possono accompagnarsi o meno a comportamenti espliciti, spesso manifestati in
specifici distretti corporei, quali la muscolatura del volto e del corpo o l’emissione vocale.

James (1905) dice che è il movimento del corpo che ci manda delle informazioni e ci dice in che
stato siamo
➔ “non piangiamo perché siamo tristi, ma piuttosto siamo tristi perché
piangiamo" : la percezione delle modificazioni corporee interne è l’emozione e avviene
prima il movimento del pianto e poi la consapevolezza della nostra tristezza

noi raccogliamo dalla dinamica emotiva dentro di noi i processi emotivi e siamo in grado di
raccogliere emozioni

EMOZIONE: le lingue rivelano già nell’etimo una singolare vicinanza con l’area motoria e quindi
anche con il termine motivazione
EMOZIONE EVOCA: intensità, transitorietà, temporaneità

Le emozioni sono prive di intenzionalità, ma hanno comunque una finalità


➔ intenzionalità → i movimenti sono percezioni interne

Sistema motorio
Neuroni specchio si attivano grazie a:
● movimenti
● atti
● azioni

PROCESSO EMOZIONALE
→ prepara il cervello e il resto dell’organismo all’atto e all’azione ATTI e
AZIONI possono essere intenzionali e volontari o involontari
MOVIMENTI sono senza intenzionalità, ma consapevoli

Esempio :
● durante una partita di football un tiro con la testa del pallone verso la porta di rete è
l’azione
● la rincorsa lungo il campo, il salto in alto, la testa che tocca il pallone, la direzione dello
sguardo sono alcuni atti motori che compongono l’azione
● la posizione della testa, dei piedi, il caricamento del peso del giocatore sul corpo e la
lunghezza dei passi sono i movimenti che compongono gli atti
Le emozioni sono movimenti, poiché sono privi di intenzionalità, che inducono atti e azioni e
generano reazioni (sono disposizioni all’agire)
L’emozione è un movimento in sé che prepara ad atti o ad azioni in sé ed è un movimento di comprensione,
cioè mentre si reagisce si comprende o visto che si comprende si reagisce
➔ ogni emozione ha una tendenza alla manifestazione corporale

Il processing emozionale prepara il cervello e il resto dell’organismo all’atto o all’azione, che


possono essere anche involontari e improvvisi
➔ es. se io vedo uno con un coltello che vuole ammazzarmi, prontamente mi viene il
riflesso di fermarlo

MANIFESTAZIONI CORPORALI
● INTERNE→ agiscono sul sistema nervoso
● ESTERNE→ agiscono sulle espressioni facciali e posturali
La comunicazione di queste tendenze è circoscritta da regole di esibizione che vengono definite dalle
culture di nostra appartenenza
➔ ESPRESSIONI DEL VOLTO, POSTURE, PROSSEMICA e CINESICA sono rivelatrici
delle emozioni, che generano variazioni di comportamento e modificazioni nei tratti fonetici e
prosodici

Gli obiettivi attivati dall’emozione assumono la caratteristica di priorità e urgenza, cioè devono
essere perseguiti “immediatamente” : quando abbiamo paura che la persona a cui teniamo di più
sia rimasta offesa per un nostro comportamento o addirittura ci abbandoni diventa impellente
comunicare con lei
➔ ed è questo “immediatamente” che ha sempre generato l’equivoco sulle emozioni e la loro
contrapposizione al “pensiero”, alla riflessione, poiché il “pensare” richiede tempo

Le emozioni hanno un archetipo e un esemplare:


ARCHETIPO: si prova paura per qualcosa (in generale)
- grazie alla sua comprensione possiamo comprendere le emozioni altrui
ESEMPLARE: si prova una specifica paura

Le emozioni sono segni che di volta in volta mutano ma allo stesso tempo si presentano come
segni identici
Si tratta di un movimento interpretativo (quello delle emozioni) di coinvolgimento, un’attribuzione
di senso al mondo

Le emozioni sono i mezzi di comunicazione che ci permettono di “capire” gli stati


della mente degli altri.
La capacità di “sentire” elementi della mente di un’altra persona viene definita come “empatia”,
“sintonia” ed è una dimensione fondamentale dell’esperienza umana
➔ per comprendere ciò che provano emotivamente gli altri attiviamo le stesse aree cerebrali che
si attivano quando siamo noi a provare quelle stesse emozioni; anche in questo caso la
presentificazione su cui mappiamo il comportamento altrui è motoria, o meglio
visceromotoria, quindi, la conoscenza di tipo motorio viene utilizzata per interpretare le
emozioni altrui
FILM IL CIGNO NERO
- non c’è un’emozione che non trovi ragion d’essere
- la dinamica emotiva al suo modo di essere adattiva
- omicidio: estremo opposto della perfezione e della purezza
↳ il film mette in scena i due opposti: il bianco (purezza) con l’omicidio
- pianto nelle sue varie sfaccettature
- alterazione della realtà

IL SISTEMA LIMBICO
Il cervello è formato da interconnessioni
Il sistema limbico è localizzato al di sotto della corteccia cerebrale Il
sistema limbico è formato da:
➔ amigdala : è quell’area nella quale c’è la gestione della paura, del timore e del
terrore (integra);
si trova nella parte della paleocorteccia, formata da alcuni nuclei sepolti in profondità nel lobo
temporale;
il suo ruolo consiste nell’alimentare e attivare l’intero sistema emotivo
le lesioni all’amigdala provocano dei danni sull’abilità di riconoscere le espressioni
emozionali del volto.
➔ ippocampo : è localizzato nella zona mediale del lobo temporale e svolge un ruolo
importante nella memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale;
nell’essere umano e negli altri mammiferi sono presenti due ippocampi, uno per ogni emisfero
cerebrale
➔ ipotalamo : è la zona del cervello che coordina il sistema nervoso autonomo e regola,
tramite una complessa attività ormonale, funzioni diverse all’interno dell’organismo,
come l’equilibrio della temperatura corporea, il metabolismo dei glucidi e dei lipidi,
ecc.

ippocampo e l'ipotalamo sono fortemente interconnessi (ce n'è uno a destra e uno a sinistra)
entrambi formano il sistema simpatico

PUBBLICITÀ EDEKA
- lavora molto sul sistema limbico
1. natale in famiglia
2. sogno di volare - messaggio di mangiare sano
3. passare tempo insieme - il tempo è il miglior regalo

PUBBLICITÀ ITALIANA
- non cambiano le emozioni, ma cambia il modo di comunicare
LEZIONE 5 - 20/10/2022

CLASSIFICAZIONE DELLE EMOZIONI


1. emozioni primarie → sono le emozioni di base e sono 6: paura, rabbia, odio,
disgusto, gioia, stupore (già Darwin affermava che erano queste 6)
Paul Ekman (fotografo) : studi che stanno alla base delle 6 emozioni : afferma che siano
emozioni innate in noi e che i movimenti che generano le emozioni siano in realtà genetici
(es. se sono stupito apro la bocca)

2. emozioni secondarie che si riferiscono a stati della mente differenziati, come la


vergogna, il disprezzo, ecc

Le emozioni primarie possono essere:


STUPORE: mi posso stupire di fronte ad oggetti con sistema motorio (es. un comportamento di una
persona) o di fronte ad oggetti senza sistema motorio (es. tramonto)
➔ Sentimento NEUTRO

GIOIA: sia per oggetti con, che senza sistema motorio; stampo relazionale con altre persone oppure
con me stesso
➔ Sentimento POSITIVO

4 sentimenti NEGATIVI:
- PAURA: sia per oggetti con (es.topo), che senza sistema motorio (es.cornicione che mi cade
in testa)
- DISGUSTO: sia per oggetti con (es. per una persona), che senza sistema motorio (es. un
cibo)
- RABBIA
- ODIO
Sono le emozioni che producono i giudizi valutativi Se
una cosa mi piace si attivano i neurotrasmettitori

il trigger = stimolo che riporta al soggetto una precedente esperienza traumatica; punto
anatomico impercettibile che scaturisce sensazione di dolore o movimenti

EMOZIONI SOCIALI
Ambizione, Gelosia, Invidia, Magnanimità, Onestà, Arroganza, Avarizia, Disprezzo, Malevolenza,
Perfidia, Lussuria, Cautela, Vergogna, Timidezza, Indignazione Imbarazzo…
Si chiamano "sociali" perché sono correlate ad oggetti che possiedono un sistema motorio (es. gelosia:
io provo gelosia verso una persona)

LA VERGOGNA
Libro “L’avversario” : storia di un medico che vive a Parigi ed esercita in un ospedale a Ginevra, è
sposato con tre figli, ma ha un'amante.
Non è vero che è un medico, passa tutto il giorno su una panchina, vivendo con i soldi che gli
prestano gli altri per esercitare questa sua professione, mantenendo un certo status.
Un giorno la sua amante gli chiede indietro i soldi che gli aveva prestato, lui si vergogna perché non li
ha più ormai e allora cosa fa? Uccide tutti per vergogna.
➔ cronache nere : dimensione emotiva che governa la stragrande maggioranza dei
crimini è la vergogna

Antonio Damasio : grazie alle sue ricerche c’è stato un cambio di visione sulle emozioni
L’emozione è il movimento stesso, perchè manifestazione esterocettiva

Se provo emozioni so rispondere alla domanda "perché?" : es. ho paura perché…


se non so rispondere alla domanda “perché” è perchè non sto realmente provando quel tipo di
emozione

Lisa Feldman Barrett cerca di dimostrare che le emozioni non hanno in comune né un’essenza né
un meccanismo sottostante.
Forse qualche momento di innatismo c’è, perché il cervello umano è plastico e impara le emozioni per
imitazione. Noi impariamo le emozioni esattamente nello stesso modo in cui impariamo il resto, le
impariamo per imitazione.

TYPE E TOKEN
Nelle emozioni c’è sicuramente un type e un token, un tipo e un esemplare o più esemplari e
questo vale sia per quelle denominate primarie (rabbia, paura, disgusto, odio, gioia, stupore), sia per
quelle ritenute di carattere sociale (vergogna, timidezza, ecc.), dove le prime avvengono anche in
absentia di altri individui, mentre le seconde necessitano della presenza reale o virtuale di altri
individui
Type : carattere generale, il generico, l’archetipo (es. mondo dei gatti)
Token : l’esemplare, il tipo (es.razza specifica del gatto siamese)
es. mi stupisco per il tramonto : type = mi stupisco; token = per il tramonto

Quando io agisco, agisco sull’essere umano in una sola cosa, ovvero sulle emozioni. La chiave
di lettura del comportamento umano dal comprare al fare una passeggiata è dettata tutta dalla
sfera emozionale → noi siamo esseri emotivi
VIDEO DEI PASSAGGI
ragazzi che si passano una palla (contare i passaggi);
passa una scimmia e non te ne accorgi perchè sei impegnato a contare i passaggi.

Distinzione tra i termini:


- notare : è la presenza piena di noi stessi al contesto
- guardare : è attivo e irradiante
- vedere : è passivo e convergente

ESPERIMENTO DEI PIATTI : piatto con il cibo preferito a destra: tutti hanno scelto la destra del
piatto

Damasio - studio su Cage


corpo di metallo aveva leso la parte emotiva del cervello sulla
capacità riflessiva, se non c’è un trigger, non avviene quel
movimento
non si possono prendere scelte e decisioni, se viene lesa la parte
emotiva del cervello

AUTISMO
Studio dell’autismo. Le persone autistiche non sono in grado di comprendere le emozioni altrui.
C’è una seria problematica sui neuroni specchio e può essere più o meno grave a seconda. Se io vivo
in un contesto sociale e sono autistico, sviluppo di meno le aree specchio

LA MEMORIA
Abbiamo memorie di stampe diverso

Come faccio a ricordarmi le cose? Gli oggetti di contesto sono fondamentali Gli
oggetti sono sempre in un contesto nel presente:
1. Presente
2. Ricordo
3. Immaginazione 1

Che cos’è la memoria?


La memoria è il fatto di conservare delle informazioni ed essere in grado di recuperarle: tirare fuori
delle informazioni che avevo già immagazzinato prima

La memoria è la capacità di conservare e recuperare delle informazioni immagazzinate precedentemente


all’interno del cervello.
Le informazioni ricevute dai dendriti vengono fissate nei neuroni, tramite la reciproca attivazione e
inibizione in enormi legami di rete
➔ e quando si tenta di ricordare un’esperienza passata, si attivano proprio quei neuroni su cui
tale informazione fu «incisa».

Inoltre, i neuroni che vengono eccitati contemporaneamente una prima volta tendono ad
attivarsi insieme anche in futuro
➔ esporre il nostro cervello a un gran numero di impulsi diversi incide positivamente sulla
creazione di legami neuronali, i quali sono alla base della memoria, dell’apprendimento e
del processo riflessivo.

Sia i processi decisionali che quelli previsionali sono influenzati dalla memoria:
➔ non esistono specifici neuroni deputati all’immaginazione, bensì attingiamo agli stessi che
sono coinvolti nei processi mnesici.
la memoria è fondamentale per permettermi di immaginare cosa può succedere → senza memoria non
ci sarebbe immaginazione.

Salienza : il nostro cervello tende a ricordare maggiormente informazioni che ci colpiscono a livello
emotivo o con cui entriamo in contatto più frequentemente

DIFFERENTI MEMORIE
Memoria semantica : è la memoria dei concetti; io capisco che cos’è perchè capisco a cosa mi
serve, me lo ricordo in base alla finalità. ricordo in base alla finalità di quell’evento, la memoria
semantica è intrisa dalla mia dimensione emotiva
Memoria episodica : memoria di fatti, azioni ecc..
Memoria procedurale : è la memoria motoria che mi consente di ricordare come si fanno le cose
(es. come si va in bici), non implica la parte emotiva

Eric Kandel
➔ ha ricevuto il premio Nobel → studio sul moscerino e sulla lumaca di mare
➔ continui esperimenti sulla memoria

Ippocampo : è il cuore delle memorie


le due aree dell’ippocampo sono in comunicazione, se una non funziona, c’è l’altra che la aiuta
(sbagliato pensare che ognuna ha la sua funzione)

Ripartiamo dai neuroni:


In un millimetro cubo di corteccia, si trovano 100 miliardi di neuroni
➔ il neurone trattiene l’informazione per permettermi di prevedere e immaginare una
situazione

i neuroni che vengono eccitati contemporaneamente una prima volta, tenderanno a riattivarsi tutti
insieme le volte successive
➔ quando mi ricordo di qualcosa, mi ricordo tutto insieme
La memoria a breve termine:
- memoria sensoriale : mi ricordo un particolare (un colore, un profumo..)
- memoria di lavoro

La memoria di lungo termine:


➔ memoria implicita (inconscia) :
➔ memoria procedurale
➔ priming : io sono marcato da quell’episodio, non esco più da quella cosa lì (un
trauma); marca i miei comportamenti
➔ memoria esplicita
➔ memoria episodica : mi ricordo quando e dove è avvenuto
➔ memoria semantica

Sono il prodotto di quello che mi è successo

DENDRITI : mandano input sensoriali ai neuroni

Memoria sensoriale
- capacità illimitata
- decadenza a brevissimo termine
- altamente specifica per il materiale percettivo (es. io assaggio una cosa e decido se mi piace
o non mi piace)

Memoria a breve termine


- capacità limitata
- persistenza di alcuni secondi
- relativamente specifica per il materiale
Memoria a lungo termine
- capacità illimitata
- durata illimitata
- aspecifica

Ippocampo: è la sede dove risiedono tutte le memorie

BIAS COGNITIVI (NON LO CHIEDE ALL’ESAME)


- scoperta fatta da neuroeconomististi

LEZIONE 6 - 26/10/2022

LINGUAGGIO E MUSICA
➔ quando parliamo si attivano miliardi di funzioni
Che cos’è la musica? (non è facile rispondere a questa domanda)
LA MUSICA è una sorta di disciplina legata ai suoni che hanno una certa successione; l’arte di
disporre e di condurre i suoni in modo tale che dalla loro consonanza, dalla loro successione
e dalle loro durate relative abbiano origine sensazioni gradevoli

Neandertal : sembra che parlassero con il canto → la lingua parlata era un canto Quando noi
sentiamo la musica si attivano tante aree complesse cerebrali

C’è una differenza tra parlare e la musica: ci sono delle tipologie di neuroni che si attivano soltanto
quando c’è la dinamica del suono armonioso (= si attivano con le note)
➔ ci sono delle specificità, non si attivano quando dico “mi vai a prendere il latte?”

Se viene un tumore in testa in una di quelle aree : c’è una compromissione di altre facoltà tra cui
quella linguistica, dunque la connessione esiste anche se c’è una specificità
C’è una dominanza dell’emisfero sinistro per il linguaggio, ma possono attivarsi queste aree sia
insieme, sia indipendentemente
Nel momento in cui c’è la riproduzione di musica, abbiamo una sensibilità più elevata dei
neurotrasmettitori (dopamina e serotonina : neurotrasmettitori del piacere → musicoterapia)

Anticipare il suono prima ancora che venga emesso : la spiegazione viene dal fatto che noi
camminiamo (è tutto collegato al corpo, a come ci siamo evoluti; il corpo è la centralità)

La musica è in grado di suscitare emozioni anche attraverso altri cinque meccanismi:


1. CONDIZIONAMENTO VALUTATIVO
2. CONTAGIO EMOTIVO
3. IMMAGINAZIONE VISIVA
4. MEMORIA EPISODICA
5. ASPETTATIVA MUSICALE

APPLICAZIONI DELLA MUSICA


● LA MUSICA E IL MARKETING
- marketing sensoriale
- musica al supporto delle vendite
➔ tante ricerche sul marketing nei negozi di musica : trovare la musica giusta, adatta
al target

● LA MUSICA NELLE PUBBLICITÀ


- gli usi della musica negli spot pubblicitari
- tipologia di musica pubblicitaria
- l’annuncio musicale efficace

● IL PUNTO VENDITA
- variabili demografiche
- musica e profumo (es. la cannella richiama un certo tipo di musica
- percezione del tempo e del ritmo

IL LINGUAGGIO E I NUMERI
Esiste una connessione tra il linguaggio e i numeri?
Ritmo dei numeri-connessione con il linguaggio
Se qualcuno pronuncia il mio numero o il mio codice fiscale in un modo diverso da come lo dico io,
non sono in grado di riconoscerlo
➔ sentiamo la nostra voce ripetere dentro di noi : ascoltiamo la nostra voce interna
STANISLAS DEHAENE: esperimenti in cui dimostra che esistono delle forme di indipendenza tra
numeri e la frase “comprami per cortesia una bottiglia di latte”; abbiamo numeri ordinali e cardinali

Abbiamo sempre pensato che l’uomo fosse superiore agli animali per via del linguaggio
➔ ORTIGARA: ha dimostrato che le galline contano

Ciascun soggetto con sistema motorio ha la sua specificità e la sua competenza nella sua nicchia
ecologica → nessun essere è superiore agli altri
➔ la gallina sa contare, lo scimpanzè li sa addirittura ripetere
Cosa si è provato a fare con i primati :
1. come prima cosa gli si è provato ad insegnare il linguaggio : gli scimpanzè imparano i
numerali ma sono più brave le galline a contare; tuttavia abbiamo il 93% dei geni dei
primari
2. il cervello più intelligente del pianeta è quello del polipo perchè non è circoscritto,
ma è distribuito; ciascun essere motorio ha la sua specificità (non esiste la piramide) es.
l’uomo sente i suoni; i cani vengono addestrati con gli ultrasuoni, idem l’olfatto negli animali
è + sviluppato

Elemento fantastico del linguaggio umano : noi attribuiamo i nomi alle altre persone il
gorilla e lo scimpanzè si attribuiscono nomi (come noi esseri umani)
stessa cosa vale per i primati : si chiamano per nome

LUDWIG WITTGENSTEIN (1922) “i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo”
→ il linguaggio è dentro ad un contesto, è quel contesto che definisce il mio linguaggio FACOLTÀ
DEL LINGUAGGIO ≠ LINGUA
ci occupiamo della facoltà del linguaggio
➔ i limiti del linguaggio sono i limiti del mio mondo

I bilingue in quale lingua sognano? Nella loro lingua madre originaria

Noi usiamo le mani per appoggiarci : per parlare bisogna


assumere la posizione eretta

1. da neonati per parlare abbiamo iniziato a fare versi “mh, mh”


a.

2. iniziamo a pronunciare le prime parole : “mamma” e “papà”


a.

3. successivamente quando si inizia a stare eretti si dice “NO”


a. dire NO è fondamentale per la crescita : percezione che io sono io
b. il “NO” è traumatico per il cervello, blocca il processo mentale dell’altro
c.

4. “MIO” : iniziamo a percepire se qualcosa è nostro


5. “PERCHÉ?”
➔ non bisogna spiegare tutto ai bambini, altrimenti smetterebbero di essere curiosi
e, di conseguenza, non si chiederebbero più il “perché?”

LINGUAGGIO
L’accezione del linguaggio è quella del senso comune: una facoltà, un’abilità vocale, che consente di
utilizzare una o più lingue specifiche e di utilizzarle con modalità particolari

Il nostro vocabolario è finito, posso imparare sempre parole nuove, ma comunque è finito.
➔ però le frasi che possiamo comporre con le parole del nostro vocabolario sono
infinite
Per gli ebrei le parole sono tot, si riunisce il consiglio dei rabbini e decide una determinata parola (per
esempio “mobile”)
➔ tutte le parole della lingua ebraica, hanno un termine ebraico e uno inglese (spesso di
utilizza quello inglese per esempio mobile)

Che cosa c’è nella facoltà linguistica che possiamo considerare biologico?
= la facoltà e uguale per tutti ma le lingue sono diverse

Abbiamo un’idea vaga sulla nascita dei linguaggi (4-5 milioni oppure 125.000 anni fa) → non sappiamo con
certezza quando è sorto il linguaggio
Si pensa che i Neanderthal parlassero con il tono del canto
L’homo sapiens nasce con la facoltà linguistica? è probabile che fosse così

DALLA PAURA ALLA PAROLA


↳ dall’emozione produco quel che dico (copiato da “dalla mano alla bocca” - Corballis) è
giusta l’ipotesi di CORBALLIS: noi parliamo perché compiamo gesti, infatti accompagniamo
il linguaggio con il gesticolare della mano
ipotesi di base: il linguaggio è un’exaptation del fatto che siamo in grado di gesticolare
➔ il governo della mano è il governo della facoltà linguistica

Non c’è stato un solo fattore per lo sviluppo del linguaggio; devono aver giocato tanti elementi per
mettere in gioco una cosa così complessa come il linguaggio

Origini indagate : sostituzione dei gesti, imitazione dei suoni della natura

IPOTESI SUL LINGUAGGIO


Esistono vari ceppi di ipotesi
3 grandi ipotesi :
➢ il linguaggio è nato con i gesti
➢ linguaggio nato con l’imitazione in sé (neuroni specchio)
➢ linguaggio è nato con l’imitazione dei suoni

Damasio : le emozioni sono un principio omeostatico complesso

IL POTERE DEL LINGUAGGIO


1. consente di mentire (il cavallo di troia non è una menzogna ma un inganno; la
menzogna necessita la parola non vera)
2. fa emozionare
3. ci consente di muoversi in uno spazio temporale (ieri, una settimana fa..) i
gesti potrebbero sostituire ma quanto tempo ci metto
come faccio a dire cosa voglio fare nel futuro, se non mi esprimo con il linguaggio?
➔ il linguaggio ci fa muovere in tempi intertemporali
4. supporta l’esprimere i pensieri e affetti ed evocarne in chi ascolta : neuroni
specchio riflettono i sentimenti dell’altra persona che mi sta parlando
5. facilita la condivisione dei propri pensieri
esprimendo con il linguaggio non riusciamo a esprimere tutta la dimensione interna che
abbiamo; siamo più complessi di quello che linguisticamente riusciamo ad esprimere a
qualcun altro
6. apre la strada ad azioni di cooperazione a lungo termine (cosa ne dici se domani
andiamo al cinema insieme? = con i gesti non si riesce ad esprimere)
7. genera costanti novità all’interno del linguaggio in termini di frasi o/e del singolo
termine (la parola cellulare negli anni ‘70 non esisteva)
8. produce azioni nel presente (apri la finestra!)
ù

9. modifica lo status delle persone (LAUREA: “lei è dottore o dottoressa in…”, “siete
marito e moglie..” = LINGUAGGIO PERFORMATIVO

FUNZIONI DEL LINGUAGGIO:


1. Funzione proposizionale: le conoscenze sono organizzate ed espresse in forma
proposizionale e nell’uso viene utilizzata la conoscenza dichiarativa, in quanto totalità delle
conoscenze disponibili nella memoria a lungo termine
2. Conoscenza episodica: conoscenze concernenti episodi accaduti nel passato in cui sono
esplicitate le coordinate spazio-tempo (ieri siamo andati al cinema in città)
3. Conoscenza semantica : mi fa comprendere il significato delle cose; le coordinate
spazio temporali non esistono (andiamo al cinema solo quando c’è qualcosa che mi piace)
4. Funzione di movimento introspettivo : con il linguaggio parlo e ragiono tra me e me
quando noi pensiamo il cervello sente la nostra voce (movimento introspettivo : sono io
che parlo a me)
5. Funzione relazionale : generare e sviluppare, mantenere e rinnovare, cambiare,
restaurare, estinguere relazioni
6. Funzione espressiva : modalità per esprimere pensieri,emozioni, stati d’animo e
sentimenti

PERSONE SORDOMUTE
= creano un loro linguaggio, si inventano le parole

CHE COS’E IL LINGUAGGIO


1. RIFERIMENTO ACONTESTUALE → siamo in grado di emettere frasi senza un
contesto (frase acontestuale : la libertà è un concetto imprescindibile)
➔ danza delle api : spiegare alle altre dove trovare quel determinato fiore con quelle
determinate caratteristiche

2. COMPOSIZIONALITÀ → possibilità di combinare i segni in espressioni complesse


= solo l’essere umano ha entrambe le caratteristiche (UNICI)
LINGUAGGIO DEGLI ANIMALI
● API: fanno una danza per spiegare alle altre dove trovare un determinato fiore con
determinate caratteristiche
= le api hanno il loro proprio linguaggio

● UCCELLI: il parametro che usano è la luce


→ la cosa che assomiglia di più alla nostra voce è il canto degli uccelli (una volta si pensava
che il nostro linguaggio derivasse unicamente dal canto degli uccelli) funzione: difesa del
territorio/ selezione del compagno/a

● PRIMATI non umani: esiste un tipo di linguaggio


i cuccioli vengono sgridati : vengono chiamati con il proprio nome e sgridati linguisticamente
- stimolazioni aree sottocorticali
- producono suoni (linguaggio molto articolato)
Per effetti imitativi abbiamo provato a insegnargli a parlare

L’USO DI SIMBOLI
I simboli hanno una certa capacità simbolica (es. totem)

COEVOLUZIONE
Se io ho una modifica fisica, ho anche una modifica cerebrale e viceversa (se non ho più un braccio si
adatta il cervello)
Il corpo sta nell’ambiente, si modifica il mio cervello → di conseguenza si modifica il mio corpo e
viceversa
➔ io ho un cervello che si adatta e un linguaggio che si adatta al contesto

IL LINGUAGGIO GENERA SENSAZIONI SENSOMOTORIE


Se si pronuncia o si pensa:
Mi lascerà
Mi bacerà

FILM ARRIVAL
Teoria del linguaggio specifica
è un film difficile, dal tratto scientifico
il libro più venduto negli stati uniti per due anni è stato quello sull’intelligenza del polipo
sa parlare in modo iconico, il film lo mette in scena
➔ arrivano degli alieni: cosa vogliono? perchè sono venuti? come facciamo ad
interagire?
● AMERICANI: scelgono una linguista che cerca di trovare la chiave della lingua per
entrare in comunicazione con loro

Linguaggio → messo in scena l’uccello: teoria imitativa del suono degli uccelli
● viene messo in scena il processo imitativo per comunicare : lei appoggia la mano e lo fa
anche l’alieno-polipo
● viene messo in scena il linguaggio, poi ognuno comunica con i propri mezzi
- l’imitazione è fondamentale per comprendere e per comunicare
● gli danno dei nomi “tom e jerry”, loro utilizzano dei simboli
● è il pensiero che dipende dal messaggio o viceversa?
➔ = il pensiero dipende dal messaggio e viceversa perché il pensiero è
linguaggio, un linguaggio è situato
● Sapir e Whorf : il linguaggio condiziona e determina la maniera di percepire di
pensare
- esistono quindi tante forme di linguaggio e tante immagini del mondo quante sono
le lingue (es. eschimesi che hanno 19 termini per disegnare)

LINGUAGGIO E PENSIERO
linguaggio: pensiero esterno
pensiero: linguaggio interiore

➔ lingua fortemente concentrata sul se

La lingua ha condizionato il modo di pensare e il modo di pensare ha condizionato la lingua


➔ l’inglese : suoni raffinati
➔ indiani opi: non esiste il tempo al passato, non concepiscono la loro storia

LINGUAGGIO E GESTI
Per emettere i suoni come li rimettiamo noi ha dovuto svilupparsi la FARINGE; La
laringe è scesa perchè siamo diventati eretti
➔ siamo dovuti diventare eretti, la laringe cascando ha lasciato spazio alla faringe

Il linguaggio ha sfruttato capacità preesistenti di espressione gestuale come i gesti manuali, la


postura del corpo, la contrazione dei muscoli facciali, i movimenti della mandibola, lo schiocco delle
labbra, secondo un processo di ritualizzazione

Cambio posturale :
➔ l’anatomia produce il cambiamento cerebrale : ci consente di parlare come parliamo

EVIDENZE PALEOANTROPOLOGICHE
Evoluzione delle parti del corpo:
1. laringe : stazione eretta → formazione di LARINGE- FARINGE
due canali : uno per respirare e parlare e uno per deglutire
2. dentatura : abbiamo dovuto cambiare la dentatura per poter pronunciare determinati suoni
e parole (es. “the” in inglese) + cambio dell’alimentazione
3. labbra : protrusione verso l’esterno
4. polmone : trasformazione del polmone per produrre le vibrazioni acustiche de parlare
5. osso ioide : meno pronunciato rispetto ad un tempo (Neanderthal)
6. palato e mandibola : per pronunciare determinate lettere si sono evoluti; il nostro
palato è anche più molle

➔ il LINGUAGGIO è il prodotto di tutte queste

cose LINGUAGGIO E CONTROLLO RITMO-MOTORIO


Dato il legame indissolubile fra gesto e suono, è evidente che sia rilevante il controllo
motorio come condizione necessaria per l’utilizzo dell’apparato fonatorio e per il controllo della
fonazione
Significativo il dato che coordinare e sincronizzare la percezione del ritmo delle pulsazioni è di aiuto
a coloro che hanno disturbi neuromotori.
➔ gli organi coinvolti in questa sofisticata dinamica di controllo dei gesti articolatori legati alla
vocalizzazione sono molti: movimenti delle labbra; denti; mandibola; corde vocali; apice,
dorso e radice della lingua, cioè parte molle della lingua e corpo della lingua; palato molle e
velo palatino; laringe

RITMO: è il fondamento della tesi che originariamente emettessimo suoni simili a quelli dei
fringuelli, poiché questi possiedono il senso del ritmo e possiedono la medesima «struttura ritmica»
degli esseri umani, infatti gli esseri umani o gli uccelli parlano o cantano senza significativi intoppi
➔ se ne può dedurre che è il ritmo che consente di generare il linguaggio così come lo
esperiamo, in quanto è grazie a questo che si sostanzia la possibilità di generare nuove frasi, o
parti di esse, utilizzando frammenti di parole
Per generare il linguaggio sono necessari tre vettori: parole, ritmo e un “collante”

NEURONI SPECCHIO ECO: si attivano quando parliamo, fanno l’eco al pronunciamento di


quando parlo
➔ sono neuroni specchio motori sviluppati sulla muscolatura delle labbra
➔ sono gli unici neuroni in grado di imitare le vocalizzazioni : comunico imitando l’altro

Modifica laringe: struttura che impedisce funzionalmente il passaggio di alcune cose


Osso ioide: posizione più caudale, maniera più distesa che ci permette di pronunciare molte più
parole
Palato: più morbido per dover lavorare cibo meno duro

TEORIA DEI PENNACCHI DI SAN MARCO


↳ è fatto di vuoti e di pieni
Noi abbiamo costruito i pieni, è venuto fuori il vuoto = facoltà linguistica che è il prodotto del mutamento dei
pieni
● ci sono una serie di evoluzioni biologiche, che sono risultati
● vuoto che da il significato al pieno
● viene fuori una facoltà che non l’evoluzione diretta di qualcosa di specifico, ma è l’emergere
di un’evoluzione di un insieme che ha cambiato e rivoluzionato la struttura
● quando io parlo c’è un ritmo dato dal fatto che alterno sx e dx
Noi che siamo in posizione eretta, soffriamo di artrosi alla schiena e al ginocchio
Riducendo l’uso dei piedi, l’area dei piedi si è ridotta
➔ ho dovuto governare e sviluppare l’area legata alle mani (raffinatezza)

L’area che governa la mano è l’area che governa il linguaggio nel cervello
➔ primati F5
➔ primati umani B44 e B45 (complesso di Broca)
Quest’area si attiva e governa quando afferro un bicchiere e anche quando pronuncio la parola (=
neuroni specchio)

Per svilupparsi c’è stato bisogno anche di componenti chimiche : acido docosaesaenoico
ha provocato l’ingrandimento dell’encefalo

L’area di Broca mi permette di ascoltare quello che sto dicendo

LINGUAGGIO E SVILUPPO MOTORIO


Noi parliamo perchè c’è qualcuno che ascolta : o si sviluppano insieme o non ci siamo non parlo
se non c’è nessuno che mi ascolta e viceversa
L’area di Wernicke anticipa di frazione di secondo la conclusione delle frasi
➔ area di Wernicke e area di Broca sono strettamente connesse

Il linguaggio è recettore di ormoni: hanno la capacità di innestare nell’amigdala ippocampo

Quando proferiamo parole mettiamo in movimento più o meno cento muscoli, generando fonemi con
una frequenza media di dieci o quindici al secondo e per arrivare a questa dimensione molto
sofisticata di comunicazione è stato necessario il pieno controllo muscolare di più elementi, perché i
suoni vengono emessi durante l’espirazione, grazie a diversi organi connessi con il processo della
respirazione: i polmoni; la laringe; la cavità orale; la lingua; le labbra; la cavità nasale, che conferisce
suono nasale a vocali e consonanti

COMPLESSO DI BROCA
Localizzazione : terza circonvoluzione frontale sx Ruolo :
articolazione del linguaggio
Centro : verbo-motorio

COMPLESSO DI WERNICKE
Localizzazione : prima circonvoluzione temporale sx
Ruolo : comprensione del linguaggio
Centro : uditivo-verbale

Se io dico la parola “bottiglia”, per capire che si tratta di una bottiglia si attivano gli stessi neuroni
canonici di quando vedo l’oggetto
“Camminare” : si attivano i neuroni motori, i neuroni specchio, che mi permettono di capire il termine
(idem con bere e mangiare)

➔ oggetto : NEURONI CANONICI


➔ attività motoria : NEURONI SPECCHIO

L’ascolto di parole fa venire in mente l’azione da pronunciare


➔ “piccino” lo percepisco piccolo
➔ le parole sono gesti, muovo lingua e labbra

La parola non è neutra


scimmie che si spulciano: comportamento relazionale per antonomasia: protolinguaggio
= modalità originaria del parlare, viene dallo spulciare

FONETICA E FONOLOGIA
Il linguaggio vocale tradizionalmente è illustrato a partire dalla fonetica e dalla fonologia

FONETICA: si occupa dei dettagli acustici e della loro articolazione, la cui unità di base è il singolo
fonema: per esempio nella lingua italiana esistono due suoni, foni, relativi al grafema, segno, “s”, uno per
indicare la variante sorda (seta) l’altro per indicare quella sonora (esborso)
FONOLOGIA: tratteggia le categorie astratte di suoni utilizzati in ogni lingua per frazionare lo spazio
dei suoni stessi

ALTRE DISCIPLINE
Morfologia:
➔ morfemi : specifiche unità di significato contenute nelle parole

Grammatica:
➔ descrive le singole componenti di una lingua

Sintassi:
➔ verte sulla concatenazione strutturata delle parole e delle regole che producono una frase e
rappresenta quindi l’insieme delle strutture schematiche ricorsive per mezzo delle quali le
parole vengono combinate in proposizioni e le proposizioni in periodi, visto che è possibile
comporre un numero pressoché infinito di enunciati

Semantica:
➔ si incentra sul significato dei componenti linguistici e sull’organizzazione concettuale che ne
consegue Pragmatica: “apri la finestra”, con il gesto del parlare faccio fare altri gesti
➔ focalizza la propria attenzione sull’uso che del linguaggio ne fanno i parlanti; la parola
è una potenzialità d’azione

Prosodia
➔ è l’intonazione melodica delle singole parole o della loro sequenza

AFFORDANCE DELLE PAROLE


Le parole hanno un affordance (= potenzialità d’azione) Il
linguaggio ridefinisce la dimensione spaziale
➔ se noi abbiamo una stanza e la riempiamo di cose la stanza sembra più piccola
↳ = quando parliamo e siamo più persone lo spazio si riduce

RIDEFINISCONO LO SPAZIO E LE PAROLE (CORPO E SUONO) E AVVICINO LE COSE

CONCETTUALIZZAZIONE
“Gatto”→ non è un gatto specifico
archetipo, type = termine generico (concetto)
➔ io dico un concetto, ma avendo degli esemplari che posso percepire è un concetto concreto
“il gatto polly”
CONCETTO ≠ CONCETTO CONCRETO
Quando esprimo un concetto concreto : si attivano i neuroni canonici e i neuroni specchio

I concetti sono l’ausilio indispensabile per cogliere le affordance degli oggetti (con sistema motorio e
senza sistema motorio), le quali consentono di interagire con essi nel modo più appropriato.
I concetti, non hanno nulla che corrisponda all’astratto, sono ontologicamente fondati, non esistono
prima delle cose, degli atti e delle azioni, ante rem, ma esistono nelle cose, negli atti e nelle azioni.

CONCETTI ASTRATTI
Concetti astratti : libertà, responsabilità, dignità…
➔ si attivano le aree mnestiche (che sono in relazione con i neuroni specchio e canonici) e i
movimenti della bocca → ho il ricordo dell’esperienza e attivano i neuroni e i movimenti della
bocca
➔ sono concetti che non hanno un token

CONCETTI CONCRETI
Concetti concreti : sedia, mangiare…
➔ le aree che sono in funzione con i neuroni canonici (oggetti) e con i neuroni specchio (azioni)
➔ attivano concetti ed emozioni

CONCETTI EMOZIONALI
Concetti emozionali : paura, rabbia, tristezza..
➔ producono esattamente la stessa cosa
➔ movimenti della bocca
➔ partendo dalle emozioni abbiamo avuto la specializzazione dei concetti concreti e dei
concetti astratti
GPS DEI CONCETTI
Abbiamo un gps nel cervello : il cervello usa le stesse aree e gli stessi schemi per orientarsi nello
spazio fisico e in quello delle idee
➔ si utilizzano mappe spaziali simili per i luoghi e per i concetti

Quando noi parliamo nel 99% dei casi utilizziamo delle metafore legate al corpo inconsciamente →
es. tavolo= ha la gamba (noi abbiamo la gamba)

ANALOGIA: è la categorizzazione del pensiero : due esemplari che hanno delle analogie producono
una categorizzazione
Costruisco un’analogia prendendo il concetto di una disciplina trasferendolo nell’altra
➔ es. gatti

METAFORA: i primi studi 1988 come concetto embodied, grazie a johnson e jacob
Definizione: sostituzione di un termine attraverso una frase figurata legata a quel termine da un
rapporto di somiglianza
Esempio : Stanno distruggendo i polmoni del mondo → "i polmoni del mondo" = "i boschi"

La metafora è la sostituzione, di una parola con un’altra o l’accostamento di due parole i cui tratti
semantici hanno degli elementi comuni.
La metafora viene per questo definita anche «paragone abbreviato»; ciò che viene confrontato è
identificato con la parola somigliante
➔ «Achille combatteva come un leone» corrisponde la metafora «Achille era un leone in
battaglia»
➔ metafora uditiva: sono tutta orecchie (= sono in ascolto)

FILM STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI


Ebreo chiede di raccontare alla bambina cosa c’è fuori e di descrivere la giornata a parole sue
→ “se gli occhi potessero parlare, che direbbero?” (se la percezione potesse avere voce) “la
memoria è lo scriba dell’anima”
- pallida giornata
- sole = ostrica d’argento → “grazie, l’ho visto adesso”

“cammino come un gambero” si attivano i neuroni della memoria-specchio che mi fanno pensare al
movimento della camminata indietro

PUBBLICITÀ COSMETICI PROVENZALI


➔ pubblicità : donna che ha la pelle bianca come i fiori

Potrebbero piacerti anche