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PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE

Indaga su quali sono i processi mentali e i ragionamenti che negli anni ci hanno portato a
comunicare come comunichiamo oggi.
> comunicazione: interagire: inter-azione, qualcuno prende un’iniziativa e riceve un’azione in
risposta all’iniziativa. (Processo di interscambio di idee= pensieri generati dalla mente umana e
sono frutto di un ragionamento), NON c’è vera comunicazione tra gli animali. Lo scambio avviene
con la condivisione di un CODICE condiviso tra le persone.
La comunicazione è un PROCESSO (insieme di azioni)
> relazione: stabilire e mantenere un contatto con un’altra persona, avere attenzione reciproca.
> espressione: elaborare pensiero oggetto di comunicazione.
> trasmissione: decisione su come trasmetterla all’altro - momento in cui faccio conoscere il mio
pensiero.
> scambio: raccolta delle risposte (interazione)
> mezzo: strumento con il quale mi esprimo (voce, scritto, ecc..)

Durante la nostra vita è impossibile NON comunicare, la comunicazione esiste da milioni di anni, e
l’uomo durante la sua vita comunica SEMPRE, anche il silenzio è un tipo di comunicazione (il
“NON TI RISPONDO” è una scelta comunicativa/intenzione).
L’unica comunicazione non intenzionale è quella fatta dai gesti, non è speci ca e fa parte dei
comportamenti necessari alla sopravvivenza.

COMUNICAZIONE= messaggio + feedback -> entrambi possono essere intenzionali o non


intenzionali
FEEDBACK: fondamentale per capire se stiamo facendo bene o male.

La comunicazione si distingue in 3 METODI:


> FORENSE: dal latino FORUM (piazza), un mittente -> tanti destinatari
> DIALOGICA: dia = due, logis = ragionamento, 1 mittente -> un destinatario
- c’è una conoscenza sica tra i due
- può essere anche più di un destinatario (es. prof -> alunni)
> MONOLOGICA: dialogo con se stessi -> a 1 (la più importante)
- permette di autogenerare delle idee che poi comunicherò all’esterno
SONO IN ORDINE DI IMPORTANZA PER IL FEEDBACK.

2 MODI DI COMUNICARE
> verbale: atto intenzionale, volontario e pensato - scegliamo cosa dire (può avere degli elementi
che vengono dall’inconscio).
> NON verbale: utilizzata per accompagnare la conversazione verbale, può smentire quello che
viene detto verbalmente come invece può sottolinearlo. Non è intenzionale la maggior parte delle
volte ma talvolta può avere dei fondi intenzionali. Può essere:
- GESTUALE: espressività dei gesti di tutto il corpo in particolare delle mani. 🤌
- MIMICA: espressività del volto, muscoli più o meno allenati.
- PROSSEMICA: posizione del corpo rispetto all’altro e allo spazio, rende possibile capire il
rende possibile capire il rapporto tra due persone. Ci sono 3 sfere d’azione:
• Sfera Sociale: più di 3 metri - disposti ad una certa distanza, rapporto poco con denziale
• Sfera Personale: 1,5 metri - la distanza è più ravvicinata e permette uno scambio diretto
• Sfera Intima/Privata: minore di 1,5 metri - si arriva a giocare sulle emozioni, viene invasa
la così detta AREA DI SICUREZZA
- APTICA: avviene tramite il tatto (es. stretta di mano, abbraccio)
- PRAGMATICA: comunicazione con segni e gesti in base a una cultura, luoghi e costumi
cambiano la percezione

COMUNICAZIONE VERBALE
Tendiamo a dare per scontato che il nostro interlocutore capisca cosa vogliamo dire, ma noi
dobbiamo assicurarci che il messaggio venga compreso. Fare comunicazione NON vuol dire solo
mantenere un contatto (infatti è un processo!). È importante quando si fa comunicazione il
FEEDBACK perchè ci permette di accertarci che l’altra persona abbia capito.
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La comunicazione non è diretta, bensì CIRCOLARE e continua, non si interrompe mai proprio
come la gura del cerchio.

FUNZIONI DELLA COMUNICAZIONE


> EMOTIVA: per esprimere sentimenti/emozioni e trasmetterli, il focus è sul mittente.
> CONATIVA/PERSUASIVA: indurre qualcuno a fare qualcosa, focus sul destinatario.
> REFERENZIALE: riguarda il contesto in cui i due comunicano (luogo e tempo).
> FÀTICA: focus sul contatto con l’obiettivo, riguarda il destino della comunicazione.
> METALINGUISTICA: comunicazione che parla di comunicazione, si concorda quale codice
utilizzare.
> POETICA: riguarda la qualità del messaggio, è un tipo di comunicazione più accademico.

STRUTTURA DELLA COMUNICAZIONE


La scelta di un canale/sistema comunicativo porta delle conseguenze nell’interlocuzione
> COMUNICAZIONE INTERPERSONALE: L’ORALITÀ primo modo che l’umanità conosceva per
comunicare. Aveva problemi di di spazio (arrivava no a un’area ristretta) e di tempo (dato a voce
svanisce subito)
=> evoluzione=>
> COMUNICAZIONE ARTISTICA E SCIENTIFICA: LA SCRITTURA trasmette un messaggio
univoco così come lo ha pensato l’autore, seleziona e organizza le informazioni e le tiene intatte
nel tempo, poco riproducibile quindi limitata anche questa.
=> evoluzione=>
> COMUNICAZIONE DI MASSA: LA STAMPA è un processo industriale quindi più veloce e più
economico, riduceva al minimo gli errori di trascrizione
❗ unico ostacolo per la comunicazione dopo queste evoluzioni è il NON DETTO: cioè gli
argomenti che preferibilmente non vengono detti per motivi culturali, tabù, dobbiamo riconoscerli
per le diverse culture.

LINGUAGGIO EGOCENTRICO
È importante conoscere le regole base per avere la garanzia di avere un ritorno rispetto al
messaggio che abbiamo trasmesso:
1- Non si interrompe: può alterare o distorcere il messaggio e la sua circolazione
2- Non dominare gli altri: fare in modo che non avvenga lo scambio
3- Non ignorare gli altri: escludendoli così dal processo

Ogni parola ha due aspetti:


> SIGNIFICATO: cioè il senso e il collegamento mentale che diamo al signi cante
> SIGNIFICANTE: ciò che percepiamo con i sensi

COMUNICAZIONE CULTURALE
Per lo più scritta, serve per trasmettere in modo scienti co e artistico concetti che devo spiegare
con un codice molto particolare e preciso
AUTORE: capacità estetica, cioè di produrre qualcosa di scienti co e artistico
FRUITORE: capacità poetica, cioè capisce e percepisce le opere
(tutti possiamo essere fruitori ma solo chi ha le capacità può essere autore)
OPERA: frutto di un pensiero dell’autore, creata per accrescere la nostra cultura.

COMUNICAZIONE DI MASSA
• C’è una partecipazione in diretta, chi riceve il messaggio non ha la possibilità di essere parte
attiva nella comunicazione.
• La circolarità non esiste, perchè il messaggio viene ricevuto e non si ha una risposta.
• Il messaggio è unidirezionale, il messaggio viene solo inviato senza possibilità di risposta, non
è previsto un vero e proprio feedback.
• Non esiste l’interazione in genere senza risposta.
Chi scrive il messaggio seleziona attentamente gli elementi da comunicare.

SPIRALE DEL SILENZIO: non danno certe informazioni, ltrano i dettagli


AGENDA SETTING: è una selezione, presenta alla massa solo certi aspetti e ne esclude altri
-> entrambi funzionano per i social
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La comunicazione di massa avviene attraverso stampa, radio, tv, cinema e pubblicità ( i nuovi
media).
MASS MEDIA sono i mezzi che permettono di attuare la comunicazione di massa, cioè
comunicare a numerosi riceventi, la comunicazione di massa è volontaria non tutti devono fruire
di questi mezzi. La comunicazione può essere sociale e si svolgono sulla sfera pubblica trattano
materie di interesse pubblico.

I mass media sono un’istituzione, punto di riferimento per il popolo, creano informazione secondo
delle regole. Oggi la comunicazione è pervasiva, ci arrivano continuamente informazioni da tutte
le parti, la comunicazione di massa è sempre stata prerogativa dei gruppi dominanti, infatti chi fa
comunicazione di massa è direttamente collegato a chi ha il potere.
L’ autore lancia un messaggio che arriva al pubblico che inizia a scambiarsi opinioni, questo
scambio è detto opinione pubblica.

COS’È LA MASSA?
Popolazione nel mondo non de nita, non possiamo distinguerla e non ha ne forma ne sostanza.
> NEGATIVA: insieme di persone di culture diverse che non si può distinguere, vista anche come
qualcosa di rozzo e ignorante
> POSITIVA: massa con uno scopo di solidarietà
Tra le due accezioni prevale però quasi sempre quella negativa.

La comunicazione di massa è lontana da chi fruisce, è quindi anonima e impersonale ma


soprattutto unidirezionale. Lo spettatore viene “manipolato”. Gli emittenti sono comunicatori di
professione e conoscono le regole della comunicazione, quindi il messaggio è standardizzato e
diventa una merce o un prodotto vendibile.
Il rapporto tra emittente e ricevente è asimmetrico, gli emittenti gestiscono la comunicazione i
riceventi possono solo scegliere.

Nel 1939 arriva la prima de nizione di massa, e vengono individuati tre tipi principali di
aggregazione sociale:
• GRUPPO: tutti i componenti si conoscono e possono condividere dei valori/obiettivi. È più
facile stabilire delle regole, scambiarsi delle opinioni e decidere se e come agire all’interno della
società con un obiettivo in comune.
• FOLLA: più grande del gruppo, tipo di aggregazione sociale dove io posso ancora vedere da
quante persone è formata, le persone non si conoscono tra di loro, non si muovono in modo
compatto e ordinato, ha comunque un obiettivo in comune.
• PUBBLICO: dimensione di cilmente controllabile e quanti cabile, più grande della folla, tipo di
aggregazione sociale che non si trova per un obiettivo in comune ma si trovano per una causa
senza però un obiettivo.
• MASSA: più grande del gruppo, della folla e del pubblico. È la popolazione del mondo va al di
la di unire le persone, è senza forma e sostanza, non si può distinguere ma si può manipolare,
siccome è ingestibile può essere raggiunta da un tipo di informazione uguale per tutti pero
ognuno verra in uenzato in modo diverso
L’evoluzione della tecnologia ha portato a nuovi tipi di aggregazione sociale come la FOLLA
VIRTUALE che prende le caratteristiche della folla però tramite il dispositivo elettronico, si
riuniscono in un luogo virtuale e non sico, persone interessate a uno stesso argomento e
potenzialmente tutti sconosciuti.

Le tecnologie importanti per la comunicazione sono 3:


> Tecnologie di trasmissione: eliminano le distanze tra chi manda e chi riceve il messaggio.
>Tecnologie di rappresentazione: forme visive, uditive che ci consentono di vedere sentire leggere
le informazioni
> Tecnologie di riproduzione: capire in che modo e dove trasmettere tale notizia

Per vendere le aziende di comunicazione devono avere delle regole di produzione:


- Merci cazione delle forme simboliche: ovvero trasformare qualunque cosa in una merce,
quando facciamo comunicazione di massa merci chiamo le forme simboliche
- Separazione strutturale tra produzione di forme simboliche e la loro ricezione (di usione):
tenere bene a mente tutte le scelte simboliche tar i tempi di produzione e di di usione.
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Per fare comunicazione di massa ci sono 3passaggi ben distinti
1- Fase di produzione: dove vengono create le informazioni e si sceglie i materiali che si vogliono
trasmettere, bisogna valutare due aspetti: se è destinato a consumo immediato o prolungato nel
tempo
2- Fase di di usione: quando si decide di trasmettere ciò che si è fatto e si decide in che modo
3- Fase di consumo: fase di chi riceve l’informazione

L’accesso a tutte queste forme simboliche è immediato e chi crea il messaggio deve farlo nel
miglior modo possibile in quanto una volta pubblicato non sarà più modi cabile.

MASS MEDIA E SOCIETÀ


Informazioni di prima mano le possiamo constatare/veri care personalmente, invece quelle di
seconda mano sono quelle che riceviamo senza poterle constatare ed è ltrato da un approccio
masmediologico.

AGENDA SETTING: decidiamo in che ordine gerarchico presentare questi aspetti, tutti quelli che
fanno comunicazione di massa scelgo quali informazioni dare alla massa, queste informazioni
possono essere:
> Temi soglia alta:
> Temi soglia bassa:

Esistono dei criteri per scegliere cosa va e cosa non va in agenda:


- REALTÀ ESTERNA: ciò che avviene nel mondo
- LOGICA CHE GOVERNA LA SELEZIONE: di tutte quelle notizie che hanno tutte le
caratteristiche della raccontabilità, quanto meglio una notizia è comprensibile al pubblico può
andare in alto nella agenda
- RAPPORTI DI POTERE: non solo a livello politico ma anche a livello commerciale, più una fonte
ha importanza più può decidere che temi raccontare

SPIRALE DEL SILENZIO: quello che si decide di non raccontare, i dettagli omessi e una notizia
molto alta e poi con il tempo va a scendere no a scomparire (farla scemare), tutti gli editori
possono essere d’accordo

COMPETENZA QUASI STATISTICA: è sostanzialmente la ricerca del livello medio di conoscenza


delle persone (cultura delle persone e le competenze che hanno per comprendere il mondo in cui
vivono). Tutti sanno più o meno le stesse cose (conoscenza media) perchè le persone non
possono non sapere per istinto, perchè hanno paura dell’isolamento (FOMO).

TEORIA DELLA COLTIVAZIONE


È la conseguenza diretta che esiste per dimostrare la competenza quasi statistica.
Mezzi come la televisione (mezzo per eccellenza) sono perfetti per fare comunicazione di massa,
perchè sono facili da usare, si installa in pochi secondi ha sia suono che video, sfrutta i due sensi
più importanti. L’unione tra audio e video (audiovisivo) è perfetta e rende più facile la
comprensione dei messaggi, non richiede grande sforzo per attingere le informazioni. La massa
ha un atteggiamento passivo rispetto a questa comunicazione, di cilmente ha gli strumenti per
selezionare quello che viene detto, la tv ci o re una realtà verosimile.
COLTIVAZIONE

SCARTI DI CONOSCENZA
Contrario della competenza quasi statistica, di erenze che hanno le persone tra di loro (quindi
non più o meno tutti uguali) c’è qualcuno che sa di più e qualcuno che sa di meno in base allo
status socio-economico di chi accede alla comunicazione di massa, questo crea gli scarti ( o
knowledge gap). Altri motivi possono essere:
• Capacità delle persone di comunicare, meglio riesce a chiedere e ottenere informazioni
• Enciclopedia personale, ciò che già conosce
• I contatti sociali, il passaparola è il mezzo più importante di tutti, ci permette di raggiungere le
persone
• L’esposizione selettiva, cioè capacità di scegliere cosa guardare e cosa non guardare e dove
informarsi
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• Sistema di distribuzione dei contenuti, se voglio accedere a un argomento più profonditi la
maggior parte delle volte ci accedo pagando (dalla stampa ai libri)
Internet ha eliminato gli scarti di conoscenza, ma non del tutto e questa cosa è il digital divide

DIGITAL DIVIDE
Internet dal punto di vista tecnologico funzionava dal punto di vista sociale meno, il digital divide
è sia uno scarto tecnologico di chi ha e non ha internet (non solo questione economica è anche
una questione di tipo demogra co e sociale) e informazioni ci travolgono e siamo riempiti di
informazioni e da fonti poco attendibili senza riuscire a selezionarle correttamente ( accade per
voglia/pigrizia e cultura); sbagliamo a pensare che i primi su google e internet in generale perchè è
più attendibile.
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